19 July, 2024
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Diga Punta Gennarta 1

Un percorso inaccessibile che sottrae l’unico tracciato per gli appassionati di footing ed attività sportive, strappando un tesoro ambientale agli amanti del turismo all’aria aperta. E’ la situazione della diga di Punta Gennarta, una fetta di territorio a pochi passi da Iglesias, chiusa dall’Ente Acque della Sardegna. Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato un’interpellanza per sollecitarne la riapertura.

«Non ci sono più i presupposti per rendere inaccessibile il percorso attorno alla diga – spiega Gianluigi Rubiu -, in quanto sono state ripristinate le condizioni di sicurezza con la rimozione immediata di un masso caduto sulla strada. Si tratta di un intervento non giustificabile, in quanto il cedimento non ha causato danni che porterebbero all’incolumità degli utenti del percorso. Con la carenza di spazi dedicati allo svago ed alle attività sportive sarebbe auspicabile una pronta riapertura del sito, con l’utilizzo da parte di appassionati e amanti delle passeggiate – conclude Gianluigi Rubiu -. Il sito potrebbe essere usufruito e valorizzato anche a fini turistici per dare ossigeno all’economia della zona, priva di altri siti di tale importanza paesaggistica ed ambientale, con eventi di grande richiamo per le discipline sportive e ambientali.»

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Dopo le durissime prese di posizione giunte da Iglesias, a firma del sindaco Emilio Gariazzo e del capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu, un’altra voce contraria alla scelta di Carbonia quale capoluogo della nuova provincia del Sud Sardegna, fatta due giorni fa dall’amministratore straordinario dello stesso Ente, Giorgio Sanna, arriva oggi dal portavoce regionale di Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale, Salvatore Deidda.

«La decisione del commissario provinciale della provincia del Sud Sardegna di scegliere Carbonia quale capoluogo del nuovo Ente è una marchetta elettorale che non rende onore alla storia di Carbonia ed è uno schiaffo al resto delle popolazione e degli amministratori locali aderenti appunto alla nuova entità – dice Salvatore Deidda -. Quale necessità urgente a 4 giorni dalle elezioni che si svolgeranno proprio a Carbonia? Sono stati sentiti gli amministratori di Isili, Seui, Genoni, Mandas, Arbus, Villanovafranca, Iglesias, Esterzili? Questa scelta su quali criteri si basa? Sui collegamenti tra i vari centri? Sulla presenza degli uffici INPS? La Prefettura?»

«Arbus prima era periferia di Cagliari e ora diventa periferia di Carbonia, Seui era periferia dell’Ogliastra e ora diventa periferia di Carbonia – aggiunge il portavoce regionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale -, insomma un pastrocchio utile solo per le imminenti elezioni nel centro sulcitano in cui forse il PD teme di perdere il proprio predominio.»

«Una riforma calata dall’alta che continua a creare disparità e danni del commissario straordinario confermano che c’è la complicità della Giunta regionale Pd e centrosinistra. Spero vivamente che gli amministratori del comuni ricadenti nel Sud Sardegna si ribellino a questa scelta elettorale – conclude Salvatore Deidda – perché le Istituzioni non devono essere usate per pura propaganda elettorale ma devono essere la casa in cui tutti si sentono tutelati e partecipi.»

Sede ex Provincia 3

Giorgio Sanna 5 copia

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La polemica sull’individuazione di Carbonia quale capoluogo della nuova provincia del Sud Sardegna si allarga. 

«E’ l’ennesima farsa della riforma degli enti locali, con la cancellazione delle province diventata improvvisamente una commedia – attacca il capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu – visto che l’unico risultato è la moltiplicazione di poltrone ed enti. Si producono di fatto dei mostri burocratici-amministrativi, con incremento di costi e disservizi pesantissimi per i sardi. Solo un piccolo esempio: un abitante di Escolca, Esterzili o Seulo, con questo nuovo disegno, dovrebbe recarsi a Carbonia per una pratica ambientale o inerente la viabilità. Una vera e propria follia. La scelta del commissario che arriva a quattro giorni dalle elezioni, in totale autonomia, sulla neonata Provincia – aggiunge il consigliere regionale di Iglesias – è una decisione puramente elettorale della maggioranza regionale. Uno schiaffo nei confronti di tutte le altre comunità che non sono state coinvolte nel processo decisionale,»

«Con questo provvedimento si smantella di fatto la storica città di Iglesias – sottolinea ancora Gianluigi Rubiu – già beffata dai tagli dei servizi sanitari, viste le sforbiciate alle strutture di assistenza. La delibera pone come prioritario il numero di abitanti. Una stortura. Di più, una forzatura, considerato che non possono essere un migliaio di abitanti in più, peraltro distribuiti in frazioni confinanti, ad aver guidato la scelta. Senza considerare che Iglesias sarebbe stata più idonea – conclude il consigliere regionale dell’UDC -, vista la posizione baricentrica rispetto al resto del Sud Sardegna e una viabilità più adeguata.»

Gianluigi Rubiu copia

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato un’interpellanza urgente sulla situazione di disagio dei centri Aias e della Fondazione Stefania Randazzo.

«I lavoratori dell’Aias non devono subire le conseguenze di una vertenza annosa – dice Gianluigi Rubiu -. Si garantiscano gli stipendi ai dipendenti e un’adeguata assistenza ai disabili».

La vertenza coinvolge circa 1.300 lavoratori, che da mesi non ricevono gli stipendi, a causa di un contenzioso con la Regione. Una circolare dell’assessore della Sanità blocca gli emolumenti, oltre nove milioni di euro, dando attuazione ad un articolo del codice civile. Ieri c’è stata l’audizione con i vertici dell’associazione per l’assistenza dei sofferenti.

«In base al dibattito, purtroppo, non si intravede una soluzione volta a dare una risposta ai lavoratori, in attesa di risposte per la corresponsione degli stipendi. Non si può certo continuare con questa vertenza, visto che manca un disegno strategico per assegnare le risorse all’ente. E’ necessario – conclude Gianluigi Rubiu – che il presidente Pigliaru sblocchi la controversia, dando così una risposta certa ai lavoratori.»

La sede Aias di Cortoghiana.

ernativo La sede Aias di Cortoghiana.

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge sulla stabilizzazione degli LSU. In apertura di seduta, il relatore, on. Franco Sabatini (Pd) ha detto che «la Giunta regionale ha individuato la copertura finanziaria per la spesa prevista dal disegno di legge in questione».

Sulla discussione generale ha preso la parola l’on. Marco Tedde (Forza Italia), secondo il quale, «al di là di ogni considerazione sul disegno di legge, il codice degli appalti è appena entrato in vigore e lo si dovrebbe tenere in considerazione in questo caso. In realtà gli Lsu sono davvero abbandonati da questa Giunta, che è poco consapevole dei rischi e della crisi che la Regione sta affrontando».

Per l’on. Piero Comandini (Pd), invece, «il disegno di legge, anche se è composto da due articoli, è fondamentale e darà attuazione agli obiettivi manifestati anche da altri consiglieri regionali. Finalmente supereremo i problemi del Parco geominerario e un domani anche di altre realtà economiche e produttive della Sardegna».

Dello stesso avviso il capogruppo di Sel, l’on. Luca Pizzuto, che ha detto con riferimento all’imminente conclusione dell’affidamento della gara del Geoparco all’Ati Ifra: «Siamo tutti a disposizione affinché non ci siamo momenti di stacco nella programmazione dei lavori nel Parco».

Per l’assessore al Lavoro, Virginia Mura, «dobbiamo verificare la situazione di questa convenzione che da tanti anni opera nel Parco geominerario e da qui nasce il disegno di legge».

Dopo la discussione generale, il presidente Ganau ha messo in votazione gli articoli.

L’on. Pietro Pittalis (Forza Italia) ha affermato che «è singolare che nella nostra Regione non sia stato possibile costituire una commissione interna per risolvere questi problemi legati alla valutazione e verifica della convenzione. Sarebbe bastato un comitato interno alla Regione».

Anche l’on. Ignazio Locci, per la stessa forza politica, ha messo l’accento sui problemi dei lavoratori del Geoparco e ha aggiunto: «Le difficoltà della Regione non devono finire per complicare la situazione di chi da tempo non riceve più lo stipendio, come gli Lsu del Geoparco».

Per l’Udc Sardegna l’on. Gianluigi Rubiu ha detto: «Siamo disponibili a ogni accelerazione che serva ad aiutare i lavoratori ma siamo preoccupati per il fatto che a fine anno i lavoratori potrebbero trovarsi senza lavoro. E’ necessario bandire al più presto la gara internazionale e affidare i lavori».

Anche il capogruppo Pd, on. Pietro Cocco, ha preso la parola per dire che «questi 550 lavoratori svolgono un lavoro prezioso per la Sardegna nei siti minerari dismessi. Ma per il futuro di questi lavoratori abbiamo già fatto qualcosa: nella Finanziaria scorsa abbiamo garantito 28 milioni di euro l’anno per queste opere. Insomma, le risorse sono già garantite e si tratta soltanto di indire la gara. E se la gara non sarà indetta per tempo si andrà a proroga di un altro anno per l’affidamento del servizio. Spero che l’assessore Mura convochi l’azienda e si faccia dire perché l’Ifras non è stata in grado di garantire il pagamento degli stipendi, pur nel rispetto delle decisioni di ogni impresa».

L’articolo 1 è stato approvato e così l’articolo 1 bis e gli altri articoli. A seguire, il Consiglio regionale ha approvato con voto finale il disegno di legge.

Successivamente, il Consiglio regionale ha iniziato l’esame del disegno di legge 326/A “Modifica della legge regionale 3 dicembre 2015, n. 31 (Adeguamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011, e successive modifiche ed integrazioni, e disposizioni varie)”. Il presidente ha dato la parola al relatore, il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini (Pd).

Nella sua relazione Sabatini ha ricordato che, nel corso della seduta della commissione dedicata all’argomento, è intervenuto l’assessore della Programmazione Raffaele Paci per chiarirne le motivazioni che «consistono nella necessità di correggere alcuni errori materiali, pur essendo iscritti correttamente a bilancio, per poi consentire alla Corte dei Conti di parificare nei termini di legge il rendiconto della Regione 2015. L’unico emendamento aggiuntivo presentato, ha concluso Sabatini, «riguarda infatti la decorrenza della norma, agganciata all’entrata in vigore della legge 31 del 2015».

Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha contestato in apertura la tesi dell’errore materiale, sostenendo che «in realtà sono in gioco centinaia di milioni di euro ed alcuni miliardi nel triennio, del resto lo stesso emendamento della maggioranza prova che c’è stato un errore grave nella valutazione dei residui». «Quindi – ha aggiunto – non si può fare finta di nulla, nascondendo una difficoltà oggettiva legata al bilancio armonizzato che ha determinato un problema che non si era mai verificato nella storia della Regione; oltretutto si tratta di problemi che hanno causato danni concreti alle categorie più deboli per le quali molti pagamenti si sono bruscamente interrotti a maggio». Anziché fare proclami, ha terminato la Zedda, «bisognerebbe prestare più attenzione alle procedure di spesa, evitando di prendere in giro i sardi».

Sempre per Forza Italia, il consigliere Ignazio Locci, dopo aver premesso che sarebbe stata opportuna la presenza in Aula dell’assessore di Paci, ha richiamato l’attenzione del Consiglio sul fatto che «le cifre di cui stiamo parlando sono una parte consistente del bilancio della Regione, per cui è chiaro che c’è l’esigenza vera di mettere in ordine i conti ora per allora e non c’entra la Corte dei Conti». «Ciò che deve insegnare questa vicenda – ha concluso – è che bisogna smetterla di sbandierare risultati in materia di entrate quando poi non si riesce a gestire bene i processi di spesa delle risorse disponibili».

A nome della Giunta, l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ha ribadito che, ad avviso dell’Esecutivo, si è trattato in effetti di un errore materiale determinatosi, ha spiegato, «anche dagli interventi di adeguamento del sistema informativo alle nuove procedure del bilancio armonizzato».

Al termine della replica dell’assessore il Consiglio ha approvato in sequenza il passaggio agli articoli, gli articoli 1, 2 e 3 della legge con l’emendamento proposto dal relatore Sabatini e gli allegati. Subito dopo, il voto finale del provvedimento, approvato con 30 voti favorevoli e 16 contrari.

Concluso lo scrutinio, il presidente ha comunicato che in riferimento all’ultimo punto all’ordine del giorno, l’elezione di tre componenti del Consiglio di amministrazione dell’Istituto regionale etnografico (Isre) è stata rinviata e potrà essere effettuata entro il 21 giugno prossimo, prima dell’eventuale ricorso ai poteri sostitutivi.

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Carloforte 19 copia

Dopo il vasto incendio sviluppatosi ieri nell’Isola di San Pietro, tra Guardia dei Mori e Punta delle Oche, il capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato un’interpellanza urgente con la quale sollecita l’adeguamento dei mezzi destinati ai territori per la stagione antincendio, con maggiori risorse per arginare e prevenire i rischi per l’ambiente, soprattutto, nelle aree del Sulcis Iglesiente e nelle Isole minori.

«Il preludio della stagione degli incendi – sottolinea il consigliere regionale di Iglesias – ha trovato impreparata la macchina regionale, che non ha ancora provveduto a dotare di risorse umane e strumentali gli enti locali e le istituzioni preposte.»

«Si è già rilevata – conclude Gianluigi Rubiu – l’assoluta insufficienza di automezzi fuoristrada idonei alla lotta agli incendi boschivi con apposita capacità idrica, oltre alla carenza di personale nel distretto del Sulcis Iglesiente, maggiormente a rischio vista la presenza dell’Isola di San Pietro, difficilmente raggiungibile e quindi con l’esigenza di una previsione maggiore di mezzi per arginare il fenomeno degli incendi. E’ necessario un immediato provvedimento della Regione per dotare i territori dei mezzi adeguati per fronteggiare i rischi per l’ambiente.»

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«Si trasferisca immediatamente il laboratorio di analisi dal presidio ospedaliero del Santa Barbara al Cto di Iglesias». A dirlo è il capogruppo regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu, che ha presentato un’interpellanza sui continui viaggi tra le due strutture per il trasporto dei campioni biologici: «E’ una situazione assurda – spiega Gianluigi Rubiu -. Per la sanità iglesiente non c’è limite al peggio, con un’ulteriore criticità che si abbatte sui pazienti».

«E’ l’ennesimo segnale della disorganizzazione nella dislocazione delle strutture – aggiunge Gianluigi  Rubiu – con disagi e difficoltà ai danni degli utenti. I campioni biologici sono trasferiti senza le adeguate misure di sicurezza, con mezzi non adatti a contenere i prelievi e con personale non predisposto per il trasporto. Vanno considerate inoltre le diseconomie che produce il continuo viavai in tutte le ore del giorno e della notte (in caso di urgenza) con un pauroso aggravio di spese – conclude Gianluigi Rubiu -. Alla faccia della razionalizzazione delle spese e riforma sanitaria che dovrebbe portare a dei risparmi.»

Ospedale Santa BarbaraCTO Iglesias 1 copia

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Gianluigi Rubiu 5 copia

Il capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, attacca la Giunta regionale sulla riforma sanitaria. «Il rischio – dice Gianluigi Rubiu – è di demolire i piccoli ospedali, senza il consenso dei territori isolani. E disegnare così un’assistenza sanitaria per pochi. Un pericolo che hanno evidenziato anche ieri i sindaci di Mandrolisai, Barbagia e Barigadu, con l’ospedale San Camillo di Sorgono che potrebbe essere colpito dalla mannaia. Il rischio è stato rimarcato anche dai cittadini del Sarrabus e dell’Ogliastra, con l’incognita della chiusura per il San Marcellino di Muravera e il Nostra Signora della Mercede di Lanusei».

«Il disegno è debole e confuso – aggiunge Gianluigi Rubiu – non risponde all’esigenza di costruire cabine di regia del sistema sanitario in cui condividere le analisi dei bisogni e la programmazione delle risposte, ma solo alla necessità di un risparmio senza nessuna logica.»

Tagli e sforbiciate che colpiscono i territori più deboli, come il Sulcis Iglesiente: «Non è un caso che anche nel distretto del Sulcis si sia organizzato un comitato a salvaguardia della salute dei cittadini – sottolinea ancora Gianluigi Rubiu – perché si rischia di cancellare l’assistenza sanitaria attraverso la soppressione degli ospedali».

Una riforma, ancora una volta, calata dall’alto. «E’ l’ennesima occasione persa per il miglioramento della sanità isolana, senza il coinvolgimento dei territori – conclude Gianluigi Rubiu – che così si trovano a subire un disegno pasticciato e senza una programmazione delle esigenze degli utenti».

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, sollecita chiarezza sull’inquinamento del mare a Buggerru. La consegna delle bandiere blu, riconoscimento internazionale della Foundation for environmental educational (Fee), a diversi centri rivieraschi, certifica che la qualità delle acque in Sardegna non ha rivali. Tra gli arenili da non frequentare c’è il tratto del lido di Fluminimannu, a Buggerru. Gianluigi Rubiu,sollecita chiarezza sulla classificazione delle spiagge.

«E’ il solito copione – sottolinea l’esponente centrista che presenterà un’interpellanza per invocare chiarimenti in merito al metodo di analisi delle acque e sugli enti competenti – a ridosso della stagione estiva, con  alcune dichiarazioni allarmanti che sollevano molti interrogativi. Una situazione che è stata già denunciata qualche anno fa con l’allarme di riversamenti fognari nel litorale delle spiagge di Buggerru e dintorni. Le opere effettuate hanno però messo a punto il sistema eliminando il pericolo di liquami – conclude Gianluigi Rubiu -. Ecco perché sarebbe necessario il coinvolgimento della Regione. E’ necessario, infatti, chiedere delle spiegazioni sulle istituzioni competenti in materia ambientale e sui campionamenti effettuati. Non vorremmo che con queste indagini venisse vanificato il lavoro di molti operatori turistici della costa del Sulcis Iglesiente».

Buggerru 64 copia

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Palazzo del Consiglio regionale A

Il neo consigliere regionale Giancarlo Carta, proclamato eletto dopo la sospensione del vicepresidente dell’Assemblea Antonello Peru, ha prestato giuramento nel primo pomeriggio nell’Aula di via Roma.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il presidente ha comunicato che il consigliere Giovanni Satta ha aderito al gruppo Misto. Subito dopo è stata data lettura del decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri con cui di dispone la sospensione dalla carica del consigliere Antonello Peru e della delibera conforme della Giunta per le elezioni e, successivamente, ha prestato giuramento il neo consigliere Giancarlo Carta in sostituzione temporanea del consigliere Peru, secondo quanto prescritto dalla cosiddetta “legge Severino”.

Proseguendo nell’esame dell’ordine del giorno, il presidente ha proposto l’inversione del punto relativo all’elezione di un vice presidente del Consiglio. La proposta è stata approvata.

L’Aula ha quindi iniziato la discussione generale dell’art.1 della Pl 315/A (Gavino Manca e più) – “Disciplina dei servizi e delle politiche del lavoro”.

Il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta, intervenendo sull’ ordine dei lavori, ha chiesto notizie sulla sua proposta di tenere una riunione dei capigruppo a La Maddalena, sottolineando che in proposito «gli annunci del governo appaiono incoraggianti ma comunque non soddisfano le aspettative, per cui il Consiglio non deve essere scavalcato dagli avvenimenti nè da iniziative episodiche di qualche esponente della Giunta».

Il presidente Ganau ha assicurato che l’argomento sarà all’ordine del giorno della prossima conferenza dei capigruppo.

Subito dopo, il Consiglio ha approvato agli articoli 1 (“Oggetto e finalità”), 2 (“Sistema regionale dei servizi e delle politiche per il lavoro”), 3 (“Accreditamento dei servizi per il lavoro”), 4 (“Compiti della Regione”), 5 (“Sistema regionale dei livelli essenziali, delle prestazioni dei servizi e delle politiche attive del lavoro”), e 6 (“Programmazione degli interventi in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive”).

Approvato anche l’art. 7 (“Commissione regionale per i servizi e le politiche attive del lavoro”) cui è stato aggiunto con l’emendamento n. 50 un passaggio riguardante la composizione della commissione e le designazioni provenienti dal mondo della scuola, della formazione e dell’università, indicate in moto autonomo da ciascuno di questi soggetti. Successivamente il Consiglio ha espresso voto favorevole all’art. 8 (“Conferenza regionale per le politiche del lavoro”).

Sull’articolo 9 (“Sistema informativo regionale delle politiche del lavoro”) il consigliere di Forza Italia Stefano Tunis ha sottoposto all’Aula un emendamento con lo scopo di collocare il sistema informativo all’interno dell’Agenzia e non dell’assessorato. La decisione della maggioranza, ha sostenuto, «mi sembra un rigurgito di apparato, anche perché ritengo che in questo settore dell’attività dell’assessorato non c’è niente che meriti di essere mantenuto; il sistema informativo deve stare dove nascono politiche attive, come dicono tante esperienze ed ottime pratiche, e non mi spiego perché si vada in direzione opposta dopo risultati scarsi e molti milioni spesi per appalti e manutenzioni».

Messo ai voti l’emendamento è stato respinto e, subito dopo, il Consiglio ha approvato il testo dell’articolo. Via libera dell’Aula anche per l’art. 10 (“Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro – Aspal”) e 11 (“Struttura organizzativa dell’Aspal e personale”).

Aperta la discussione sugli emendamenti e sull’articolo 12 (funzioni dei centri per l’impiego) e non essendoci iscritti a parlare, l’Aula ha approvato con 45 a favore e 3 contrari.

Il relatore della maggioranza, Gavino Manca (Pd), ha dichiarato parere contrario sugli emendamenti 36, 9 e 10 (parere conforme della Giunta) presentati all’articolo 13 (Organi dell’ASPAL )e l’Aula non ha approvato l’emendamento n. 36 (30 no e 19 sì) ed ha poi dato il via libera (41 sì e 5 contrari) al testo dell’articolo 13. Nel merito degli aggiuntivi n. 9 e n. 10 e intervenuta la consigliere di Fi, Alessandra Zedda, che ha espresso favore per la proposta di ricomprendere tra gli organi dell’Aspal anche il comitato per il lavoro. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Stefano Tunis (Fi) che ha accusato la maggioranza e la giunta di scarsa sensibilità nel considerare le ragioni e il ruolo dei rappresentanti delle organizzazioni del lavoro e dell’impresa. Il primo firmatario degli emendamenti aggiuntivi, il consigliere della maggioranza Paolo Zedda (Soberania e Indipendentzia) ha dapprima confermato il mantenimento delle proposte di modifiche e soltanto dopo un ulteriore intervento del presidente delle commissione ha dichiarato il ritiro degli emendamenti n. 9 e n. 10 che sono stati fatti propri dal capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis («è in atto anche in Sardegna, una sottovalutazione del ruolo delle organizzazioni sindacali proprio sul tema del lavoro, così come fa il governo Renzi»). Nel frattempo il presidente della commissione Lavoro, Gavino Manca, ha offerto pubbliche scuse ai rappresentanti le segreterie regionali dei sindacati per il mancato coinvolgimento in sede di approvazione in commissione della proposta di legge 315.

Posto in votazione l’emendamento n. 9 non è stato approvato con 27 contrari e 23 favorevoli. Medesimo scrutinio nella votazione dell’emendamento aggiuntivo n. 10.

Aperta la discussione sull’articolo 14 (Direttore generale dell’agenzia), il relatore ha dichiarato parere negativo (giunta conforme) agli emendamenti n. 32, 34, 22, 31, 33 e 35.

Il consigliere di Fi, Stefano Tunis, è intervenuto per ribadire il delicato ruolo che dovrà rivestire il direttore della costituenda Aspal ed ha quindi invitato l’Aula ad approvare, in particolare, l’emendamento n. 22 che introduce “un’ appartenenza al mondo del lavoro” da parte di colui che sarà chiamato a guidare la nuova agenzia del lavoro.

Il Consiglio con successive e distinte votazioni non ha quindi approvato l’emendamento 32 (20 favorevoli e 30 contrari);  l’emendamento n. 34 (19 sì e 29 no); l’emendamento 22 (17 sì e 29 no); l’emendamento n. 31 (17 sì e 29 no) e l’emendamento n. 33 (18 sì e 29 no).

Approvato il testo dell’articolo 14 (42 sì e 4 no) non è stato approvato l’emendamento aggiuntivo n. 35 (18 sì e 28 no).

Il Consiglio ha quindi proceduto con l’approvazione (senza iscritti a parlare e senza emendamenti) dell’articolo 15 “Collegio dei revisori dei conti” (44 sì e 3 no); dell’articolo 16 “Entrate” (45 sì e 3 no) e dell’articolo 17 “Bilancio di previsione e rendiconto generale” (45 sì e 2 no).

Nella discussione sull’articolo 18 “Osservatorio regionale del mercato del lavoro” il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis ha sollecitato la Giunta regionale a pronunciarsi sulla opportunità di eliminare i soggetti che a vario titolo concorrono nelle funzioni che la nuova norma attribuisce all’istituenda Aspal in ordine all’osservatorio del mercato del lavoro, ad incominciare dall’Insar («siamo a favore della soppressione di quest’ultima»).

L’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ha ribadito l’attenzione della Giunta verso tutte le iniziative tese alla razionalizzazione dell’intero sistema ed anche per ciò che attiene l’Insar ma l’assessore ha fatto presente che la società è partecipata anche da “Italia lavoro” e, dunque, occorrerà «il tempo necessario per procedere, senza incorrere nel rischio della perdite di risorse preziose per le politiche attive del lavoro».

Posto in votazione l’articolo 18 è stato approvato con 44 voti favorevoli e 3 contrari.

Si è quindi passati all’esame dell’articolo 19 “Inserimento lavorativo delle persone con disabilità” che è stato approvato con 47 voti a favore e 1 contrario. La norma affida all’Aspal la gestione della materia e individua nei centri per l’impiego i soggetti preposti all’erogazione dei servizi. I centri per l’impiego dovranno: a) tenere gli elenchi e predisporre le graduatorie compilate secondo le modalità previste dalla normativa vigente; b) avviare al lavoro ed effettuare, qualora richiesta, la preselezione delle persone con disabilità iscritte negli elenchi di cui alla lettera a); c) stipulare le convenzioni finalizzate all’inserimento mirato; d) raccogliere in maniera sistematica i dati relativi al collocamento mirato che confluiscono nel sistema informativo; e) verificare gli interventi volti a favorire l’inserimento delle persone con disabilità. In un secondo momento le strutture avranno il compito, attraverso un comitato tecnico, di valutare le capacità lavorative delle persone con disabilità; definire gli strumenti e le prestazioni utili all’inserimento mirato; predisporre i controlli periodici sulla permanenza delle condizioni di disabilità.

Successivamente l’Aula ha dato il via libera, all’unanimità, all’articolo 20 che istituisce il Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità.

Approvati, in rapida successione anche gli articoli 21 (“Definizione e misure di politica attiva del lavoro”) e 22 “Presa in carico e patto di servizio personalizzato”.

Sull’articolo 23 “Assegno di ricollocazione”, ha preso la parola il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che ha chiesto chiarimenti sulle modalità di utilizzo dello strumento messo a disposizione dalla norma: «Si tratta di capire quale sia l’impegno della Regione – ha detto Pittalis – occorre evitare di creare un sistema simile a quello degli ammortizzatori sociali in modo da non fornire false aspettative ai disoccupati».

A Pittalis ha replicato l’assessore al Lavoro Virginia Mura: «Non ci sono false promesse nei confronti dei disoccupati – ha affermato Mura – il contratto di ricollocazione è già operante. E’ stato presentato un progetto che ha permesso di incamerare 4 milioni di euro dei 20 disponibili a livello nazionale. I lavoratori sono già stati individuati e presi in carico dai centri per l’impiego». Messo in votazione, l’articolo 23 è passato con 47 voti a favore e uno contrario.

Si è poi passati all’esame dell’articolo 24 “Tirocinio extracurriculare” che ha ottenuto il via libera dall’aula con 44 sì e 4 no. Disco verde anche per l’articolo 25 “Apprendistato” che ha ottenuto 43 voti a favore e 1 contrario

Sull’articolo 26 “Formazione professionale”, il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha rimarcato la necessità di rendere più efficiente il sistema della formazione: «Il quadro di riferimento normativo è ormai superato – ha sottolineato Locci – la formazione ha difficoltà a connettersi con il mondo della scuola e del lavoro. Questa legge richiama le disposizioni del Job Act ma chiede un impegno preciso alla Giunta perché  presenti una norma organica su formazione e istruzione. Non possiamo perdere l’occasione di riformare un sistema fondamentale per rimettere in cammino la nostra Regione».

Gianfranco Congiu (Partito dei Sardi) ha presentato un emendamento orale all’articolo 26 chiedendo di garantire “un’equa ripartizione delle sedi formative in tutto il territorio regionale”. «In alcune aree meno popolate si ha difficoltà ad accedere all’offerta formativa – ha detto l’esponente dei sovranisti – l’obiettivo è rendere fruibile a tutti la formazione». Il presidente della Seconda Commissione Gavino Manca ha espresso parere favorevole all’emendamento orale e, rivolgendosi al consigliere Locci, ha detto di condividere l’esigenza di arrivare al più presto a una norma organica sulla formazione professionale  auspicando un provvedimento della Giunta entro 90 giorni dall’approvazione del testo oggi in discussione.

Il consigliere Luca Pizzuto si è invece detto “dispiaciuto” per la decisione di dichiarare inammissibile l’emendamento da lui presentato con il quale si chiedeva di dare attuazione alla legge regionale n.3 del 2008 che prevedeva il passaggio al ruolo unico regionale del personale docente impegnato negli enti regionali di formazione professionale. «Qual è la volontà politica su questo tema? Serve chiarezza con i lavoratori. E’ sbagliato continuare a fare parti diseguali tra uguali. Se ci sono leggi che affermano determinati principi devono essere rispettate».

Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda-Misto), pur condividendo l’impianto complessivo della legge, ha invitato a riflettere sulla necessità di favorire politiche di crescita e sviluppo. «Altrimenti – ha affermato – si rischia di approvare una norma inutile».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il testo dell’articolo 26 emendato oralmente dalla proposta del consigliere Congiu. L’articolo è stato approvato con 44 voti favorevoli e 1 contrario.

Subito dopo l’Aula ha dato il via libera, senza discussione, anche gli articoli 27 (“Misure di inserimento lavorativo” e 28 (“Misure per favorire l’auto impiego”).

Sull’articolo 29 “Interventi di politica locale per l’occupazione” il consigliere del Partito dei sardi Gianfranco Congiu ha proposto un emendamento orale al comma 4. «La disposizione prevede che non possano partecipare ai cantieri comunali i soggetti che abbiano rifiutato misure di politica attiva – ha sottolineato Congiu – il mio emendamento introduce un termine temporale di 18 mesi in modo che l’estromissione non sia a vita».

Sulla proposta ha espresso perplessità il consigliere di Forza Italia Stefano Tunis: «E’ difficilissimo fare incontrare domanda e offerta – ha rimarcato Tunis – la previsione di un termine temporale rischia di rendere la norma ancora più punitiva, meglio lasciare alle strutture preposte la possibilità di valutare». Preoccupazione condivisa dal capogruppo azzurro Pietro Pittalis che ha chiesto una breve sospensione della seduta per concordare un testo condiviso.

Alla ripresa dei lavori, il consigliere Congiu ha confermato l’emendamento orale aggiungendo alla precedente proposta la frase “salvo legittimo impedimento”.

L’emendamento orale è stato accolto e approvato dall’Aula insieme al testo dell’articolo con 41 sì e un voto contrario.

Si è quindi passati all’esame dell’articolo 30 “Utilizzo diretto dei lavoratori titolari di strumenti di sostegno al reddito”. Il consigliere dei Rossomori Paolo Zedda ha segnalato un refuso contenuto al 4 comma chiedendone la correzione. La segnalazione è stata accolta dal presidente. Messo in votazione, l’articolo 30 è passato con 45 sì e un no.

Successivamente il Consiglio ha approvato l’art. 31 (“Parità di genere e tempi di conciliazione e cura”).

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, sull’ordine dei lavori, ha ricordato la protesta dei lavoratori ex Rockwool davanti al Consiglio regionale ed ho sollecitato un breve incontro con i capigruppo per fare il punto sullo stato della vertenza e sull’attuazione degli impegni assunti dalle istituzioni.

Il presidente Ganau ha risposto che la richiesta sarà valutata al termine dei lavori dell’Aula.

Proseguendo nell’ordine del giorno, il Consiglio ha approvato l’art 32 (“Sicurezza nel lavoro”) accogliendo un emendamento orale del consigliere Luigi Crisponi (Riformatori) con cui sono state inserite le organizzazioni datoriali nella programmazione di azioni finalizzate al miglioramento degli standard di sicurezza nel luoghi di lavoro.

Voto favorevole dell’Assemblea anche per gli articoli 33 (“Promozione della regolarità del lavoro e responsabilità sociale delle imprese”), 34 (“Modalità attuative”), 35 (“Clausola valutativa”) e 36 (“Trasferimento delle funzioni”).

Sull’art. 37 (“Personale”) il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha affermato che «si tratta di un articolo fondamentale della legge, sul quale sono in corso interlocuzioni con la maggioranza e con il presidente della commissione». Sarebbe quindi opportuno, ha proseguito, «sospendere l’esame dell’articolo per approfondire il confronto avviato e riprendere i lavori del Consiglio domattina».

Il presidente Ganau ha accolto la richiesta e sospeso la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno domattina, alle 9.30, mentre nel pomeriggio, alle 16.30, si riunirà la commissione d’inchiesta sull’efficienza del sistema sanitario regionale e sull’adeguatezza dei suoi costi.