21 November, 2024
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Prosegue, a Villacidro, la settimana culturale che fa da cornice al premio letterario “Giuseppe Dessì”, quest’anno alla sua edizione numero trentaquattro. Domani, giovedì 26 settembre, in programma gli incontri con tre autori – Daniela Palumbo, Alessandro Perissinotto ed Andrea Vitali – e, in chiusura di serata, il cantautore Pacifico con lo spettacolo-reading “Io e la mia famiglia di Barbari”.
 
Apre la quinta giornata, alle 9.00 del mattino per gli studenti al Mulino Cadoni, e poi, nel pomeriggio alle 17.00, in piazza Zampillo, la scrittrice e giornalista Daniela Palumbo con il suo libro “Maria Montessori. La voce dei bambini” (Einaudi ragazzi), la straordinaria storia della pedagogista italiana e del suo sogno: un grande progetto che ha rivoluzionato l’educazione dei bambini rivendicando per loro il diritto al gioco, alla scuola, all’amore e al rispetto.
 
Il “salotto letterario” di piazza Zampillo ospita poi, alle 18.30, Alessandro Perissinotto: intervistato dalla giornalista Manuela Arca, lo scrittore torinese presenta il suo nuovo romanzo, “Il silenzio della collina” (Mondadori), che prende le mosse da una storia realmente accaduta – il sequestro nel 1968 di una minorenne e la sua uccisione – raccontata dai giornali dell’epoca e poi colpevolmente dimenticata. Un libro feroce e al tempo stesso necessario per capire da dove viene la violenza sulle donne, per comprendere che, contro quella violenza, sono gli uomini a doversi muovere.
 
A seguire, alle 19.30, Andrea Vitali conversa con il giornalista Giacomo Mameli sul suo romanzo “Documenti, prego” (Einaudi): l’esistenza di un uomo qualunque trasformata in un incubo indecifrabile, una realtà, o un delirio, che il lettore vive assieme al protagonista, mentre davanti ai suoi occhi sfilano personaggi formidabili, comici e drammatici.
 
Chiusura di giornata, come di consueto, nel cortile di Casa Dessì: alle 21.30 riflettori puntati su Pacifico, al secolo Luigi De Crescenzo, cantautore e autore tra i più stimati del panorama italiano, con il suo spettacolo-reading “Io e la mia famiglia di Barbari”. «È il racconto di una migrazione, di una trasformazione», scrive l’artista milanese di nascita (classe 1964) ma di origini familiari campane. «Nel racconto saluto i miei famigliari, veri o immaginari. Celebro i personaggi ribelli, folli, tristi, influenti, prepotenti, quelli che si trovano in ogni famiglia. Da loro discendo io, e da me mio figlio. Io vivo a Parigi, l’onda partita dalla Campania si è mischiata alla Senna. Questo racconto è un omaggio ai giovani che ho conosciuto, alla loro intraprendenza. Ed è uno sguardo indulgente e grato sui vecchi che ho lasciato
 
Venerdì (27 settembre), la sesta giornata della settimana culturale villacidrese si aprirà alle 9.30 al Liceo Piga, dove lo scrittore Enrico Galiano (atteso poi nel pomeriggio nel “salotto letterario” di piazza Zampillo) incontra gli studenti, mentre alle 11.30 il critico letterario Giuseppe Langella interviene nell’appuntamento dal titolo Spiegare la Costituzione con le opere letterarie. In piazza Zampillo, alle 17.30, Enrico Galiano, con la partecipazione di Lucia Cossu, presenta il romanzo “Più forte di ogni addio” (Garzanti). Alle 19.30 Simona Sparaco parla invece del suo romanzo “Nel silenzio delle nostre parole”, vincitore del Premio DeA Planeta 2019. “Da questa parte del mare”, infine, è il titolo dello spettacolo di Giuseppe Cederna basato sul libro di Gianmaria Testa – arrivato in libreria, purtroppo postumo, il 19 aprile 2016 -, che chiude la giornata, alle 21.30 a Casa Dessì.

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Appuntamento in ricordo di Fabrizio De André, venerdì sera, 11 gennaio, a Cagliari, in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa del grande cantautore genovese: al Cinema Odissea, con inizio alle 21.30 e ingresso gratuito fino a esaurimento posti, verrà proiettato “Faber in Sardegna”, il documentario diretto nel 2015 da Gianfranco Cabiddu che racconta il rapporto tra De André, l’isola e un luogo speciale come l’Agnata, la località nei pressi di Tempio Pausania che il cantautore elesse a suo buen retiro.  

Il film, prodotto da Clipper Media con Rai Cinema, raccoglie rare immagini d’archivio, fotografie e spezzoni di filmati familiari, testimonianze di amici e personalità della musica e della cultura che raccontano un De André privato, intimo. E poi gli omaggi dal vivo dei tanti musicisti che si sono esibiti nei vari concerti all’Agnata organizzati per anni, dal 2005 al 2011, dal festival Time in Jazz in collaborazione con la Fondazione De André: tra gli altri, Danilo Rea, Paolo Fresu, il compianto Gianmaria Testa, Cristiano De André, Maria Pia De Vito e Rita Marcotulli.

Con il regista Gianfranco Cabiddu aderiscono alla serata la Fondazione Andrea Parodi, Premio Andrea Parodi, Elenaledda Vox associazione culturale, Mare e Miniere – rassegna itinerante di Musica, Teatro, Danza -, il festival Creuza de Mà – Musica per Cinema, Spazio 2001 Soc.coop. e il festival Time in Jazz.

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Giovedì 8 marzo, presso il Teatro Centrale di Carbonia, è stato messo in scena “Da questa parte del mare”, tratto dal libro di Gianmaria Testa, un monologo interpretato da Giuseppe Cederna, regia di Giorgio Gallione, Lorenza Gioberti scenografa, Andrea Violato alle luci.

La storia narra dei “grandi movimenti del popolo dei migranti”, fenomeno presente già da tempo, ma che in questi ultimi anni è aumentato in maniera esponenziale, creando non pochi disagi sia a chi viene accolto, sia a chi accoglie, in quanto, a volte le strutture non sono adeguate ed altre non vengono considerate abbastanza ospitali dagli stessi migranti.

Un libro, “Da questa parte del mare”, diventato uno spettacolo teatrale che tratta di fatti delicati depositari di sentimenti e dignità, oltre ad impegno sociale, accoglienza e rispetto da entrambe le parti.

Una performance calibrata ed elegante, che ha visto il protagonista ora narratore ora diretto protagonista, un attore dinamico e particolarmente espressivo nel volto e nel linguaggio del corpo, che ha saputo movimentare la scena anche ricorrendo ad elementi come acqua e fuoco.

Una modulazione della voce carica di pathos, con a cornice delle musiche atte a dar corpo ed anima a delle parole “forti”, nate sulle pagine di un libro, proprie di storie, situazioni, pensieri e conseguenti riflessioni, calate in uno scenario politico concreto vissuto dallo scrittore.

Giuseppe Cederna ha concluso il suo monologo con una poesia intitolata “La bellezza esiste”, dedicata a Gianmaria Testa, prematuramente scomparso nel marzo 2016.

Il pubblico ha mostrato di gradire lo spettacolo con scroscianti applausi che hanno decretato ancora una volta il grande successo che riscuote la Stagione di Prosa, Musica e Danza “Carbonia ’80”, curata dal Cedac e dal Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo Sardegna, con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia.

Nadia Pische

                       

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Domani, giovedì 8 marzo, alle ore 20.45, al Teatro Centrale di piazza Roma va in scena il sesto appuntamento della stagione di prosa e danza “Carbonia 80”, che prevede lo spettacolo di Giuseppe Cederna, intitolato “Da questa parte del mare”. La regia è curata da Giorgio Gallione. La performance si ispira al libro scritto da Gianmaria Testa, cantautore italiano prematuramente scomparso nel 2016. “Da questa parte del mare” è il racconto dei pensieri, delle storie e delle situazioni che hanno contribuito a dar vita ad ognuna delle canzoni presenti nell’album omonimo. Si tratta di un viaggio struggente, per storie e canzoni, sulle migrazioni umane, ma anche sulle radici e sul senso dell’umano. Lo spettacolo affronta il tema delle migrazioni moderne, raccontando storie emblematiche di uomini e donne.
“Carbonia 80”, la stagione di prosa e danza curata dal Cedac e dal Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo Sardegna, con il patrocinio e il contributo economico del comune di Carbonia, ha fatto registrare, fino ad ora, numeri elevati, accolti con entusiasmo dal sindaco Paola Massidda: «Siamo soddisfatti della risposta del pubblico e della qualità artistica degli spettacoli proposti. La città di Carbonia sta dimostrando, per l’ennesima volta, di essere molto sensibile alla forma culturale del teatro. E ciò rappresenta un motivo di grande orgoglio per la nostra Amministrazione Comunale, che ha investito una somma importante in questa rassegna di prosa e danza, con l’obiettivo di celebrare nel migliore dei modi l’ottantesimo compleanno della città di Carbonia».
Il successo di “Carbonia 80” è certificato dai numeri comunicati dall’assessore alla Cultura Sabrina Sabiu: «353 spettatori per lo spettacolo d’esordio intitolato “Quasi Grazia”; 352 per il balletto “Lo Schiaccianoci”; 252 per “Lampedusa”; 291 per “Quotidianamente insieme”; 275 per l'”Odyssey Ballet”. 1.523 spettatori totali nelle prime cinque serate, caratterizzate da spettacoli all’insegna della qualità e da un’elevata cifra stilista degli attori sulla scena”».

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Si alza il sipario sulla Stagione di Prosa e Danza 2017-18 organizzata dal CeDAC al Teatro Centrale di Carbonia, incastonata nel ricco programma delle manifestazioni in occasione degli 80 anni della fondazione della città – 1938-2018 – e realizzata con il patrocinio e il sostegno del comune di Carbonia – nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna. Otto spettacoli in cartellone da gennaio ad aprile – con suggestivi intrecci fra letteratura e teatro, danza e poesia: focus sulla drammaturgia contemporanea con autori come il britannico Anders Lustgarten e lo statunitense John Patrick, il cantautore Gianmaria Testa e gli scrittori Sergio Atzeni e Marcello Fois accanto all’attore e regista Andrea Tedde, oltre ad affascinanti racconti a passo di danza, tra classici balletti e inedite coreografie.
Soddisfazione è stata espressa stamane, nel corso della conferenza stampa di presentazione, dall’assessore alla Cultura Sabrina Sabiu “per una nuova stagione teatrale che si annuncia di altissimo livello, con il massimo coinvolgimento delle compagnie locali e la presenza di attori di fama nazionale. Abbiamo organizzato la rassegna nei minimi dettagli, con l’obiettivo di festeggiare nel migliore dei modi la nostra città che, nel 2018, taglierà un traguardo importante: il compimento dei suoi primi 80 anni. E proprio l’ottantesimo compleanno di Carbonia ha ispirato il nome che abbiamo dato alla nuova stagione di prosa, Carbonia 80 (1938-2018), la quale ripercorre tutti i cambiamenti sociali che hanno caratterizzato la nostra città in questi decenni”.
Sotto i riflettori nomi di punta della scena nazionale e non solo, da attori del calibro di Giuseppe Cederna, Donatella Finocchiaro e Fabio Troiano alla scrittrice Michela Murgia – che interpreta Grazia Deledda nella pièce di Marcello Fois, accanto ad un’intensa Lia Careddu e a Valentino Mannias, Marco Brinzi e Giaime Mannias, all’étoile Emanuela Bianchini con la Mvula Sungani Physical Dance Company e ai danzatori del Balletto di Roma. Tra i protagonisti anche Marta Proietti Orzella e Andrea Tedde di Batanea Teatro, Andrea Rosas de La Cernita Teatro e la compagnia de La Clessidra Teatro per una stagione che affronta temi cruciali del presente – dalle migrazioni alle inquietudini esistenziali, agli equilibri della vita di coppia, dall’eterno conflitto tra il bene e il male al sottile confine tra ragione e follia.

L’inaugurazione sarà nel segno di Grazia Deledda – domenica 7 gennaio alle 20.45 – con “Quasi Grazia” – la pièce firmata da Marcello Fois, nella mise en scène di Sardegna Teatro con la regia di Veronica Cruciani: sul palco nel ruolo della scrittrice nuorese una convincente Michela Murgia, in un raffinato gioco di specchi tra due donne e artiste, autrici di successo note e apprezzate anche all’estero, e il loro legame con l’Isola e le proprie radici. Una straordinaria Lia Careddu interpreta la madre della futura vincitrice del Premio Nobel, accanto a Valentino Mannias, Marco Brinzi e Giaime Mannias in uno spettacolo dalla cifra contemporanea e immaginifica da cui emerge, tra segni e simboli di una cultura ancestrale, il ritratto di una figura di grande modernità.

La magia di una fiaba sulle punte – sabato 13 gennaio alle 20.45 – con “Lo Schiaccianoci” nell’originale rilettura del coreografo Massimiliano Volpini per il Balletto di Roma, che trasporta la vicenda nelle periferie metropolitane, dove il sogno di Clara e dei suoi amici riflette il desiderio di sfuggire a un destino già scritto, per trasferirsi al di là del muro che separa ricchezza e povertà. Sulle note evocative di Pëtr Il’ič Čajkovskij, l’atmosfera delle feste natalizie si diffonde anche nei quartieri più degradati, tra i senzatetto e gli “invisibili”, dove il dono di un misterioso benefattore, uno strano pupazzo, si trasforma nel simbolo del riscatto. Il finale ripropone un viaggio tra le danze del mondo, quasi una visione onirica e poetica che riaccende la speranza di un futuro migliore.

La tragedia dei migranti rivive sulla scena – martedì 23 gennaio alle 20.45 – in “Lampedusa” di Anders Lustgarten con Donatella Finocchiaro e Fabio Troiano, protagonisti sotto le insegne di BAM Teatro per la regia di Gian Piero Borgia. La pièce affronta un tema drammatico e attuale attraverso il duplice sguardo di un pescatore che si guardagna il pane recuperando i corpi dei profughi annegati in mare e di una studentessa di origine marocchina, immigrata di seconda generazione, esattrice per una società di prestiti. Visioni contrastanti, per «un racconto sulla sopravvivenza della speranza. Dietro il disastro sistematico della politica e delle nazioni, ci sono ancora e fortunatamente le persone, la gentilezza individuale, la sorpresa dei singoli».

S’intitola “Quotidianamente insieme” la commedia scritta, diretta e interpretata da Andrea Tedde, in scena con Marta Proietti Orzella (produzione Batanea Teatro) – sabato 3 febbraio alle 20.45 – per un’indagine tra i fragili equilibri della vita di coppia. Dopo cinque anni di matrimonio, Massimo e Claudia (lui fa l’avvocato, lei è un’insegnante d’aerobica) cercano di risolvere i problemi che minano il loro rapporto rivolgendosi ad un analista, che suggerisce loro di sperimentare il cosiddetto “metodo del terzo”. I due si ritrovano così a discutere parlando di sé in terza persona, con effetti grotteschi e surreali, in un confronto nel quale mettono a nudo tutti gli aspetti critici della loro relazione, «giocandosi tutto come in una partita a tennis, a suon di battute e di risposte».

Una “storia d’amore mediterranea” – martedì 27 febbraio alle 20.45 – con “Odyssey Ballet” del coreografo italo-africano Mvula Sungani, che rilegge il poema omerico in chiave femminile, come il diario di una donna in attesa del ritorno dello sposo, quindi intenta a fantasticare su strani incontri e innumerevoli peripezie di quel lungo viaggio. Sotto i riflettori l’étoile Emanuela Bianchini e i danzatori della Mvula Sungani Physical Dance danno vita ad un intrigante e coinvolgente racconto per quadri sulla suggestiva colonna sonora ispirata alle culture e ai popoli che si affacciano sulle sponde del “mare nostrum”. Tra musiche tradizionali ed elettronica, una performance avvincente in cui si fondono danza classica e contemporanea, acrobazie circensi e arti marziali.

Viaggio tra storie e canzoni con “Da questa parte del mare” giovedì 8 marzo alle 20.45: Giuseppe Cederna (volto noto del grande e del piccolo schermo, da “Marrakech Express” a “1993”) dà voce alle parole di Gianmaria Testa, per una riflessione sulle migrazioni, ma anche sulle radici e sul senso dell’“umano” sulla falsariga del libro del cantautore piemontese e delle sue poesie in musica. Una performance emozionante, impreziosita dai testi di Marco Revelli e di Alessandra Ballerini, per la regia di Giorgio Gallione, una narrazione incentrata sulle questioni cruciali del presente, attraverso lo sguardo ironico e disincantato ma soprattutto l’estrema sensibilità e la generosità di un’artista che ha saputo interpretare le piccole e grandi tragedie dell’esistenza.

Nulla succede per caso”, ovvero “Una storia cagliaritana sul bene e sul male” nel segno di Sergio Atzeni – venerdì 23 marzo alle 20.45: La Cernita Teatro porta in scena un racconto dello scrittore cagliaritano, “Il vento soffia, dai bastioni”, con Andrea Rosas nel ruolo del protagonista, per la regia di Monica Porcedda. Una vicenda dal sapore vagamente noir, in cui la scomparsa del capopesca Antonio Melis, uomo stimato e apprezzato da tutti, e in primis dai suoi dipendenti, che lo considerano un padre più che un padrone, costringe il figlio, ancora ragazzo, a fare i conti con la realtà. Egli vede cose che altri non vedono (o non vogliono vedere), finché dopo vent’anni di assordante silenzio troverà il coraggio di “urlare” che «su questa terra… nulla succede per caso».

Suggellerà la Stagione di Prosa e Danza a Carbonia – sabato 7 aprile alle 20.45 – “La signora Savage” di John Patrick nella versione de La Clessidra Teatro, con la regia di Anna Pina Buttiglieri e un numeroso cast, formato da Valentina Aru, Omar Soddu, Davide Maringiò, Francesca Puddu, Giusy Tartaglione, Rita Garau, Simona Lisci, Stefania Altea, Marco Marras e Eleonora Aru. La divertente commedia affronta il tema delicato della follia attraverso la vicenda paradossale della protagonista, che i figliastri hanno fatto rinchiudere in una casa di cura per malati di mente per impedirle di “sperperare” il patrimonio paterno in beneficenza. La donna un po’ stravagante, ma generosa e ben decisa a farsi valere, scoprirà inaspettatamente dentro quelle mura – tra episodi esilaranti e involontarie gags – il vero senso della vita. 

La Stagione di Prosa e Danza 2017-18 a Carbonia è organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiBACT/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Sardegna e del comune di Carbonia, con il contributo della Fondazione di Sardegna e con l’importante supporto di Sardinia Ferries, che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio da e per l’Isola.

Quasi Grazia – ©alecani 2017 – all rights reserved – info at alecani@gmail.com

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Sipario, a Carloforte, sulla prima parte di Creuza de Mà: oggi terza e ultima serata nel paese sull’Isola di San Pietro per il festival di musica per cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, quest’anno alla sua edizione numero dieci.

Si comincia alle 17.00 al Cineteatro Mutua (ingresso gratuito) con la proiezione del documentario “They will have to kill us first. Diretto da Johanna Schwarz e con musiche di Nick Zinner, Songhoy Blues, Vieux Farka Touré, Kankou Kouyaté, Afel Bocoum, Amkoullel, tra gli altri, il film (del 2015) racconta la storia di alcuni musicisti del nord del Mali, occupato nel 2012 dagli estremisti islamici che vietano ogni forma di musica basandosi su un’interpretazione radicale della legge della sharia. La proiezione sancisce la collaborazione tra Creuza de Mà e un altro festival che ha sede in “un’isola nell’isola”, il siciliano SalinaDocFest dove il documentario, presentato in anteprima nazionale, ha vinto Il Premio Signum SDF 2015 come film più votato dal pubblico della decima edizione della rassegna che si è tenuta lo scorso giugno sull’isola nell’arcipelago delle Eolie.

Due momenti dedicati all’indimenticabile Fabrizio De André caratterizzano il proseguimento della serata. Alle 18.30, si proiettaFaber in Sardegna, il documentario di Gianfranco Cabiddu, uscito nelle sale lo scorso anno, che racconta il rapporto tra il cantautore genovese, l’isola e un luogo speciale come l’Agnata, la località nei pressi di Tempio Pausania che elesse a suo buen retiro. Il film raccoglie rare immagini d’archivio, fotografie e spezzoni di filmati familiari, testimonianze di amici e personalità della musica e della cultura che raccontano un De André privato, intimo. E poi gli omaggi dal vivo dei tanti musicisti che si sono esibiti nei vari concerti all’Agnata organizzati per anni, dal 2005 al 2011, dal festival Time in Jazz in collaborazione con la Fondazione De André: tra questi Paolo Fresu, il compianto Gianmaria Testa, Maria Pia De Vito, Lella Costa, Rita Marcotulli, Cristiano De André, Danilo Rea.

Nome di spicco della scena jazzistica italiana, quest’ultimo è anche il protagonista dell’atto conclusivo della serata: alle 21.00, il pianista romano presenta A tribute to Fabrizio De Andrè, il suo personale omaggio a Faber – consegnato anche alle tracce di un album del 2010 per l’etichetta tedesca ACT – in un concerto in cui Danilo Rea rilegge alcune delle canzoni più celebri del cantautore genovese (“Bocca di rosa”, “Il pescatore”, “La ballata dell’amore cieco”, “Valzer per un amore”, tra le altre), spaziando dal jazz alla classica, dal gospel alla ballad.

Completato il trittico di serate a Carloforte, il festival Creuza De Mà dà appuntamento a Cagliari dal 7 all’11 dicembre per la sua seconda parte, in programma al Conservatorio di Cagliari e al MiniMax del Teatro Massimo, con seminari formativi, concerti, proiezioni di film e documentari, conversazioni con gli ospiti della manifestazione. Appuntamento finale il 15 dicembre alla Fondazione di Sardegna, con un raro momento di incontro tra due dei più importanti autori di musica per il cinema italiani, Nicola Piovani e Franco Piersanti.

 Importante premessa alla seconda tranche del festival, la MasterClass di composizione musicale per il cinema intitolata al musicologo Sergio Miceli che proprio Franco Piersanti terrà dal 7 al 12 novembre al Conservatorio e che sfocerà nel festival, nella serata dell’11 dicembre, con l’esecuzione delle migliori cinque composizioni create dai partecipanti al corso.

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Tre serate all’insegna della musica per cinema: domani, sabato 29 ottobre, domenica e lunedì, ritorna a Carloforte Creuza de Mà, il festival ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu per l’organizzazione dell’associazione culturale Backstage, quest’anno alla sua edizione numero dieci.

Il trittico nel paese sull’Isola di San Pietro – a mezz’ora di traghetto dal sud-ovest della Sardegna, dove il festival è nato nell’estate del 2007 – costituisce la prima tranche di questa manifestazione unica nel suo genere in Sardegna, e tra le pochissime nel panorama dei festival cinematografici nazionali e internazionali, a focalizzarsi sulla musica e il suono per le immagini in movimento, ospitando compositori, registi, tecnici del suono, sound designer, studiosi.

La seconda parte è in programma invece a Cagliari dal 7 all’11 dicembre, con un’appendice il 15 dicembre e un importante “prologo” con la MasterClass Sergio Miceli, dedicata allo studio della composizione musicale per il cinema, che il compositore Franco Piersanti terrà dal 7 al 12 novembre al Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina“.

Creuza de Mà leva dunque le ancore della sua decima edizione domani pomeriggio (sabato 29) a Carloforte. L’apertura ufficiale è alle 17.30 al Cinema Mutua con la proiezione del “trailer” di Creuza de Mà che, sulle note dell’omonima canzone di Fabrizio De André, ripercorre per immagini la storia del festival a partire dalla sua prima edizione, nel settembre del 2007. 

Si entra quindi nel vivo del programma con un omaggio a Gianni Morandi, il popolarissimo cantante emiliano che in queste settimane è nell’isola per le riprese di una fiction televisiva ambientata proprio a Carloforte e in altre località del sud Sardegna. L’occasione offre lo spunto per una conversazione del direttore artistico di Creuza de Mà Gianfranco Cabiddu con il musicista e esperto di colonne sonore Gianmarco Diana, sul tema dei “musicarelli”, il genere cinematografico che si è sviluppato in Italia tra gli anni Cinquanta e i Sessanta avendo come protagonisti cantanti di fama nazionale e i loro successi discografici. L’incontro (al quale è prevista la partecipazione dello stesso Morandi, compatibilmente con gli impegni della produzione televisiva) sarà corroborato dalla proiezione di un film tipico di quel filone e che prende il titolo da uno dei più grandi successi del cantante di Monghidoro,In ginocchio da te, diretto nel 1964 da Ettore Fizzarotti e con Gianni Morandi nei panni del protagonista.

Slitta invece a domenica sera (ore 21.00) la visione dell’altro “musicarello”, “Non son degno di te”: un’inversione di programma porta infatti ad anticipare a domani sera (sabato 29), alle 21, il concerto della Banda Musicale Città di Carloforte “Angelo Aste” con il suo repertorio di musiche per cinema, inizialmente previsto per domenica, appunto. Rimandata anche la proiezione del film di Peter Marcias “La nostra quarantena” (2015): verrà recuperata a dicembre, a Cagliari, nella seconda tranche del festival. Il cambio di programma è stato deciso per evitare ogni possibile sovrapposizione con il concerto che Gianni Morandi terrà domenica pomeriggio, alle 18.00, al Molo Centrale.

Il trittico di Creuza de Mà a Carloforte si completa dunque lunedì (31 ottobre) con una lunga serata, sempre al Cinema Mutua. Si comincia alle 17.00 con la visione del documentario “They will to kill us first. Diretto da Johanna Schwarz e con musiche di Nick Zinner, Songhoy Blues, Vieux Farka Touré, Kankou Kouyaté, Afel Bocoum, Amkoullel, tra gli altri, il film (del 2015) racconta la storia di alcuni musicisti del nord del Mali, occupato nel 2012 dagli estremisti islamici che vietano ogni forma di musica basandosi su un’interpretazione radicale della legge della sharia. La proiezione sancisce la collaborazione tra Creuza de Mà e un altro festival che ha sede in “un’isola nell’isola”, il siciliano SalinaDocFest, dove il documentario, presentato in anteprima nazionale, ha vinto Il Premio Signum SDF 2015 come film più votato dal pubblico della decima edizione della rassegna che si è tenuta lo scorso giugno sull’isola nell’arcipelago delle Eolie.

Due momenti dedicati all’indimenticabile Fabrizio De André caratterizzano il proseguimento della serata: alle 18.30 la proiezione di “Faber in Sardegna, il documentario di Gianfranco Cabiddu, uscito nelle sale lo scorso anno, che racconta il rapporto tra il cantautore genovese, l’isola e un luogo speciale come l’Agnata, la località nei pressi di Tempio Pausania che elesse a suo buen retiro. Il film raccoglie rare immagini d’archivio, fotografie e spezzoni di filmati familiari, testimonianze di amici e personalità della musica e della cultura che raccontano un De André privato, intimo. E poi gli omaggi dal vivo dei tanti musicisti che si sono esibiti nei vari concerti all’Agnata organizzati per anni, dal 2005 al 2011, dal festival Time in Jazz in collaborazione con la Fondazione De André: tra questi Paolo Fresu, il compianto Gianmaria Testa, Maria Pia De Vito, Lella Costa, Rita Marcotulli, Cristiano De André, Danilo Rea.

Proprio quest’ultimo è il protagonista dell’ultimo atto di lunedì sera a Carloforte: alle 21.00, il pianista romano presenta “A Tribute to Fabrizio De Andrè, il suo personale omaggio a Faber (consegnato anche alle tracce di un album del 2010 per l’etichetta tedesca ACT) in un concerto in cui Danilo Rea rilegge alcune delle canzoni più celebri del cantautore genovese, spaziando dal jazz alla classica, dal gospel alla ballad.  

La seconda parte del festival Creuza de Mà, in programma a Cagliari dal 7 all’11 dicembre, proporrà appuntamenti al Conservatorio e al MiniMax del Teatro Massimo, più un’appendice il 15 dicembre alla Fondazione di Sardegna, con un raro momento di incontro tra due dei più importanti autori italiani, Nicola Piovani e Franco Piersanti. Concerti, proiezioni di film e documentari verranno introdotti o approfonditi attraverso le conversazioni con gli ospiti del festival, affidate come sempre all’esperta conduzione di Riccardo Giagni e Luca Bandirali: i registi Lucio Pellegrini, Alessandro Aronadio e Edoardo De Angelis, musicisti e compositori come Giuliano Taviani, Carmelo Travia, Daniele Furlati, Santi Pulvirenti, Enzo Avitabile racconteranno il loro rapporto con la musica applicata al cinema dai rispettivi punti di osservazione o di azione. In programma negli stessi giorni a Cagliari anche un seminario sul suono nel cinema con montatori, tecnici del suono e sound designer come Maurizio Argentieri, Gaetano Musso e Alessio Doglione.

Il festival si fa inoltre promotore di un’importante novità: la “MasterClass Sergio Miceli“, dedicata allo studio della composizione musicale per il cinema e intitolata al musicologo che per primo ha contribuito, attraverso la sua ultratrentennale attività di ricerca, a inserire la storia e l’analisi della musica per film nell’ambito delle discipline accademiche. L’iniziativa – che ha il privilegio di avere come presidente onorario il maestro Ennio Morricone e che vedrà ogni anno in cattedra un diverso compositore di chiara fama – sarà tenuta in questa prima occasione da un compositore del calibro di Franco Piersanti. I lavori saranno articolati in due momenti distinti: dal 7 al 12 novembre si svolgerà il corso vero e proprio, che sfocerà poi nella serata dell’11 dicembre con l’esecuzione delle migliori cinque composizioni create dai partecipanti alla masterclass.

La decima edizione del festival Creuza de Mà è organizzata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura e Spettacolo), del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Fondazione di Sardegna, della Fondazione Sardegna Film Commission e del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, con la collaborazione del Ce.D.A.C. Sardegna e di Radio X.

 “Riflessioni e politiche per il territorio” è il titolo del convegno che venerdì pomeriggio nel #Tiscali Auditorium di Sa Illetta, ha aperto i lavori del progetto “Sardegna chi_ama”, l’iniziativa di cultura, musica e spettacolo che sabato ha portato a Cagliari numerosi artisti in concerto, con l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare agli interventi di edilizia scolastica nelle zone colpite dall’alluvione dello scorso novembre. Coordinato dal giornalista Gad Lerner, con la direzione scientifica dell’urbanista Alessandro Delpiano, l’incontro ha riunito a Sa Illetta numerosi rappresentanti istituzionali e del mondo della cultura, insieme ad esperti di tematiche ambientali. 
Nel suo intervento il presidente della Regione, #Francesco Pigliaru, ha fatto il punto sullo stato attuale della situazione, illustrando i dati e condannando la speculazione sulle risorse naturali, che comporta costi sociali inaccettabili. Il presidente Pigliaru si è poi soffermato sulle scelte strategiche del governo regionale sui temi del territorio, ribadendo il valore del Piano paesaggistico e sottolineando come il paesaggio sia un bene comune su cui si basa l’identità della Sardegna e che il lavoro della Giunta punta a tutelare, promuovere e valorizzare, in un quadro di certezze per i cittadini e per gli amministratori. 
Sabato sera, poi, all’Arena Sant’Elia di Cagliari, è andato in scena il lungo concerto trasmesso in diretta televisiva da RAI3 e seguito in collegamento radiofonico dalla trasmissione Caterpillar di Radio2. Lo spettacolo ha registrato il tutto esaurito. 
Condotta da Geppi Cucciari e Neri Marcorè, la serata ha visto alternarsi sul palco una rosa di artisti di livello internazionale: da Gianna Nannini ad Amii Stewart, da Ornella Vanoni a Francesco Renga, sino a Luigi Lai, Raphael Gualazzi, Gianmaria Testa e moltissimi altri. Fil rouge la tromba di Paolo Fresu, ideatore e direttore artistico di “Sardegna chi_ama”