Le risorse disponibili nelle casse delle 5 province commissariate sono sufficienti per pagare gli stipendi per tutto il 2015.
Ieri mattina, all’ex Cisapi di Cagliari, si è svolto un seminario sui temi legati alla riforma della Regione, con specifico riferimento al nuovo sistema di valutazione dei dirigenti di Amministrazione regionale, enti e agenzie. e all’apprendimento di ciò che è stato fatto in altre realtà, a cominciare dalla Regione Puglia, una delle prime pubbliche amministrazioni in Italia che abbia trovato un metodo per migliorare le performance di direttori generali e direttori di servizio, e a cascata di tutto il personale. I lavori, coordinati dal professor Pietro Ciarlo (ordinario di Diritto costituzionale nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Cagliari), sono stati seguiti da circa 200 dirigenti del sistema Regione e hanno visto gli interventi dell’assessore regionale del Personale, Gianmario Demuro, del professor Gianfranco Rebora dell’università Carlo Cattaneo – Castellanza, del professor Luciano Hinna dell’università di Roma Tor Vergata (in passato componente della CIVIT) e del professor Bruno Carapella dell’Oiv (organismo indipendente di valutazione) della Regione Puglia, tra i massimi esperti a livello nazionale. E proprio loro, che hanno introdotto questo sistema di valutazione in ambito statale, hanno espresso pareri lusinghieri sulla legge 24 del 2014 (Riorganizzazione della Regione).
Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha concluso sottolineando come l’incontro sia stato «il primo passo di un dialogo che deve divenire continuo», annunciando l’apertura di uno spazio virtuale che sia luogo di confronto costante. «La condivisione è il primo tassello, poi viene la valutazione, che non va utilizzata per sanzionare, bensì per restituire a chi lavora motivazione e fiducia nelle proprie capacità. La valutazione non deve essere discrezionale né autoreferenziale, ma anzi ancorata a parametri certi e attenta alla voce dei cittadini. Nello stesso modo, valutabili devono essere gli obiettivi: il nostro ruolo è avere il coraggio di definire delle priorità e indirizzare il lavoro in quelle direzioni, sia dal punto di vista delle risorse che dell’organizzazione – ha concluso il presidente Pigliaru -, non sottovalutando nessun passaggio e tenendo sempre conto della complessità».
L’assessore Demuro ha ricordato che «il seminario è servito per condividere i temi posti dalla legge 24 sulla riorganizzazione e iniziare il percorso di ridefinizione dell’organizzazione della Regione e dell’impatto che produce la valutazione delle performance dei dirigenti e, in prospettiva, dei dipendenti. Uno dei temi che abbiamo voluto affrontare è quello di aumentare l’efficienza dell’organizzazione amministrativa nell’azione della pubblica amministrazione, utilizzando strumenti di incentivo per realizzare la meritocrazia all’interno della Regione. È stato, soprattutto, un seminario di confronto e di ascolto di altre esperienze. Sono convinto che il personale della Regione abbia la capacità, la forza e la voglia di accettare la sfida. La meritocrazia è la garanzia per loro stessi di poter vedere valorizzato il lavoro che fanno».
Si è tenuto ieri il primo incontro ufficiale con il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, gli assessori degli Enti Locali e degli Affari Generali Cristiano Erriu e Gianmario Demuro e i presidenti dell’Anci Piersandro Scano che ha portato i saluti dell’assente Giuseppe Casti del Cal, dell’Asel Rodolfo Cancedda e dell’Aiccre Tore Sanna.
Al centro del confronto, la programmazione territoriale. Il presidente Pigliaru, sottolineando l’importanza dell’incontro, ha detto che «in questi incontri dobbiamo metterci tutti la testa perché non esistono formule magiche ma scelte coraggiose attraverso la programmazione integrata per lo sviluppo dei territori. Noi sappiamo che nella Finanziaria abbiamo messo una chiara idea di crescita diffusa di questa regione. Non ci devono essere pezzettini di sviluppo, devono dissolversi gli approcci localistici. In questo la Giunta è molto determinata, e se questo tavolo andrà avanti con questo comune sentire allora siamo apertissimi al confronto. Ma bisogna assolutamente uscire da logiche campaniliste e ideologiche – ha concluso il presidente Pigliaru -. Stiamo parlando di territorio, di una partita enorme che richiede infrastrutture e capitale umano, ma anche un progetto per andare nella direzione giusta, con scelte coraggiose proprio rispetto al territorio».
«Abbiamo proposto al governo regionale un deciso e coraggioso salto in avanti nelle relazioni tra Regione ed enti locali sul terreno della programmazione – ha spiegato il presidente dell’Anci Piersandro Scano -. Noi, da parte nostra, vogliamo concorrere a orientare i processi di programmazione. Naturalmente ciascuno ha le sue responsabilità e prerogative, la giunta governa, il consiglio legifera e i Comuni amministrano e rappresentano le proprie comunità. Come modello indichiamo quello dei rapporti tra Stato e Regioni nella conferenza Stato-Regioni.»
Il presidente dell’Anci ha poi nuovamente affrontato il tema dello spopolamento come uno dei problemi più urgenti della Sardegna., battaglia sposata in pieno dalla Giunta regionale che ne fa uno dei temi centrali del Prs, il Piano regionale di Sviluppo.
«La Conferenza permanente Regione-Enti locali – ha detto Cristiano Erriu – ha dato il via libera alla delibera di indirizzo sulla Programmazione territoriale che servirà a governare le politiche di investimento per i Comuni. Il nuovo assetto istituzionale previsto dalla Riforma degli Enti locali sarà affiancato e potenziato dagli strumenti della programmazione del territorio, e dalle consistenti risorse messe a disposizione dai fondi strutturali e dal FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) e Fondo Infrastrutture. Durante la riunione la Conferenza ha inoltre concordato sulla necessità di riformare i rapporti tra Regione e Autonomie locali per potenziarne il ruolo e coordinare in modo più efficace la finanza pubblica locale, il Patto di stabilità, la perequazione tra territori nel nuovo assetto istituzionale riformato.»
Il presidente Pigliaru ha sottolineato l’esigenza di un sistema di valutazione oggettivo in materia di meritocrazia e premialità nell’attività della Pubblica Amministrazione ed ha reso noto che la Sardegna è la prima regione in Italia per componente premiale ai dirigenti, con enormi sproporzioni rispetto alle altre regioni. «Un’anomalia non più accettabile. La premialità deve incentivare comportamenti migliori e la qualità del lavoro.»
L’assessore Gianmario Demuro ha ricordato che la legge 24/2014 sulla riorganizzazione della Regione e sulla mobilità ha in sé gli strumenti per intervenire e organizzare dall’interno la struttura regionale e che, come riconosciuto dalla Corte dei Conti, ricomprende anche le disposizioni per gli adempimenti sulla valutazione e gli strumenti per far funzionare il controllo di gestione. «Ciò ci permette di iniziare a pensare la Regione in maniera integrata – ha affermato l’assessore Demuro -, evitando nel frattempo i tagli ai servizi e irrobustendo il rapporto con lo Stato.»
Cristiano Erriu, assessore degli Enti locali, ha illustrato la road map per la ridistribuzione delle funzioni tra i diversi soggetti, avendo presenti sussidiarietà ed efficienza: nell’Osservatorio e nel Tavolo sulla riforma degli Enti locali si stanno discutendo le proposte che verranno declinate nel progetto di legge che approderà a breve in Consiglio. «La nostra proposta, che prevede il superamento delle Province, secondo la scelta del governo nazionale – ha etto Cristiano Erriu -, intende sviluppare il rapporto di collaborazione con i sindacati per la definizione precisa delle funzioni da riallocare.»
Tra le delibere approvate oggi dalla Giunta regionale, c’è quella che prevede, all’interno di un percorso di razionalizzazione di costi e alta qualità di servizi, che la Asl di Olbia sia la capofila per l’indizione della procedura di gara regionale per la fornitura di dispositivi medici per pazienti stomizzati e tracheotomizzati.
Con la centralizzazione delle procedure di gara per i dispositivi medici, ha spiegato l’assessore della Sanità Luigi Arru, sono già stati ottenuti importanti risparmi e, allo stesso tempo, viene garantita elevata qualità e ampia scelta dei dispositivi. L’assessorato della Sanità supporterà e coordinerà tutte le attività a supporto della procedura di gara. Sempre su proposta dell’assessore Arru è stata confermata l’istituzione del Centro regionale di Farmacovigilanza della Regione presso l’Unita Operativa Complessa di Farmacologia Clinica della Aou di Cagliari: il Centro era stato istituito nel 2013 in forma sperimentale per due anni per fornire informazioni indipendenti su rischi e benefici, dunque sull’uso appropriato dei farmaci che di sicuro contribuisce al contenimento della spesa sanitaria: basta pensare che il 5% dei ricoveri è provocato da reazioni avverse ai farmaci. Il Centro sarà finanziato in base agli obiettivi, il 70% sarà erogato al momento della loro assegnazione e il restante 30% al raggiungimento degli stessi. Sempre su proposta dell’assessore Arru la Giunta ha approvato la valutazione dei risultati aziendali conseguiti dai direttori generali delle Aziende sanitarie regionali nel 2012, proposta dalla commissione regionale appositamente nominata. Infine, con una delibera congiunta presentata con l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci è stato approvato il bando di ricerca di medicina finalizzata, ovvero lo schema di convenzione che disciplina i rapporti reciproci tra la Regione e le Aziende Ospedaliere Universitarie interessate: non ci sono costi a carico della Regione, che di fatto ha un ruolo logistico intermedio fra Ministero e i due Gruppi di ricerca beneficiari che riceveranno in totale un finanziamento di 520mila euro.
Su proposta dell’assessore Gianmario Demuro, la Giunta ha deciso di attribuire le competenze svolte dal Servizio per il coordinamento delle politiche in materia di riduzione di Co2-Green Economy agli assessorati della Difesa dell’Ambiente e dell’Industria. Sarà inoltre soppressa la direzione generale della Programmazione unitaria e le relative competenze umane e finanziarie saranno assegnate alla Direzione generale della Presidenza, comprese le funzioni delle Autorità di Audit.
Su proposta dell’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano, l’esecutivo regionale ha approvato l’istituzione dell’elenco degli alberi monumentali della Sardegna: sarà il Corpo Forestale e di vigilanza ambientale a coordinare i Comuni per l’elaborazione del censimento degli alberi monumentali, e sarà coinvolto l’Ente Foreste della Sardegna per gli alberi ricadenti nel territorio amministrato dall’Ente stesso. L’esecutivo ha poi deciso di non sottoporre a ulteriori procedure di Valutazione d’Impatto Ambientale quattro interventi: il prolungamento del servizio di metropolitana leggera di Cagliari nel tratto che collega piazza Repubblica alla Stazione ferroviaria di piazza Matteotti; sistemazione e scavo dell’imboccatura del porto di Perd’e’ Sali a Sarroch; ampliamento della cava Marzoccu nel comune di Sassari e, infine, l’installazione di un aerogeneratore in località Pelao nel comune di Borutta.
Senza la massima trasparenza nelle procedure e senza una regia unica che garantisca scelte omogenee e coerenti con gli obiettivi, la riorganizzazione dell’Amministrazione regionale avviata nelle ultime settimane non potrà ottenere i risultati attesi. Lo scrive lo Sdirs, Sindacato Dirigenti e Direttivi della Regione Sardegna, in una lettera indirizzata al presidente della Regione Francesco Pigliaru, all’assessore Gianmario Demuro e all’intera Giunta.
Nelle ultime settimane, diverse Direzioni Generali e alcuni enti regionali hanno informato le organizzazioni sindacali sulle proposte di riorganizzazione. Ma il Sindacato Dirigenti e Direttivi della Regione Sardegna – nel documento firmato dal segretario generale Cristina Malavasi – segnala un doppio rischio: «Da un lato strutture sbilanciate sotto il profilo delle competenze e dall’altro una sovrapposizione di compiti tra i vari rami dell’Amministrazione».
Lo SDIRS cita alcuni esempi:
Il sindacato ricorda che «la legge regionale 24/2014 presenta come uno dei punti maggiormente qualificanti la delegificazione delle Direzioni generali e l’eliminazione – presso gli Enti e le Agenzie – delle posizioni dirigenziali intermedie tra Direzione Generale e di Servizio. Ciò in nome della semplificazione, di una maggiore flessibilità e dell’adeguamento della struttura amministrativa alle esigenze e agli obiettivi di governo».
Ma a giudizio dello SDIRS, per arrivare a questi risultati è necessario e urgente «un preciso indirizzo da parte della Giunta regionale, che non sia meramente numerico ma riferito agli obiettivi programmatici di governo». In altre parole: non basta accorpare qualche Direzione Generale o sopprimerne qualche altra per fare spazio a nuove strutture organizzative se manca un disegno complessivo razionale e coerente.
Gli assessori degli Enti locali, Cristiano Erriu, e del Personale, Gianmario Demuro, questa mattina hanno convocato il tavolo con i sindacati della funzione pubblica e confederali, derivante dal protocollo d’intesa tra le parti, nell’ambito del percorso avviato sul delicato tema del monitoraggio e qualificazione delle funzioni dei lavoratori delle Province e delle società in house coinvolti nel processo di riordino istituzionale.
Al tavolo con Cgil, Cisl, Uil, Cgil funzione pubblica, Cisl Fp, Uil Fpl, l’assessore degli Enti locali e Urbanistica Cristiano Erriu e del Personale Gianmario Demuro hanno aperto la discussione sul come governare in maniera ordinata il processo di riallocazione delle funzioni, concentrandosi nella specifico sul tema della riorganizzazione dei servizi per il lavoro.
«Abbiamo trovato una sostanziale convergenza con le sigle sindacali – ha detto l’assessore Erriu – sull’opportunità di centralizzare i servizi per l’impiego, Cesil e Csl attualmente in capo alle Province, trasferendo le competenze all’Agenzia regionale del lavoro.»
«Questo consentirebbe di incrementare i livelli di efficienza sulla gestione delle nuove competenze assegnate e “allineare la Regione su un orientamento nazionale – ha detto l’assessore Demuro – che si sviluppa in questa direzione. E’ inoltre necessario governare il processo di trasferimento del personale secondo principi univoci, evitando disordine organizzativo e frammentazioni.»
E’ stato avviato stamane dal Formez il confronto su mobilità e riorganizzazione del personale all’interno del sistema Regione e delle autonomie local, con il progetto “Modelli e strumenti per la gestione dei processi di mobilità e il miglioramento delle performance organizzative”.
Erano presenti all’incontro gli assessori del Personale e Affari generali Gianmario Demuro e degli Enti locali e Urbanistica Cristiano Erriu, coinvolti rispettivamente nel processo di riorganizzazione della macchina regionale e della riforma delle autonomie locali.
«Il tema della mobilità è fondamentale e strategico per la Regione – ha detto l’assessore Demuro – che con l’applicazione della legge 24/2014 sta cercando di raggiungere l’obiettivo, tra le altre cose, di riorganizzare la macchina pubblica anche attraverso la mobilità del personale. La mobilità serve per affrontare le difficoltà di gestione dei servizi e per garantire risposte in tempi rapidi ai cittadini.»
L’esponente della Giunta Pigliaru ha ricordato che la mobilità è uno strumento a vantaggio non solo della Regione e degli utenti, ma anche dello stesso personale, il quale potrà spostarsi in uffici dove meglio possa esprime le proprie capacità professionali. «La pubblica amministrazione è una macchina complessa, e nella sua rigidità è necessario sburocratizzarla e renderla più efficiente, per evitare le disfunzionalità».
Sul riordino delle autonomie locali, l’assessore Cristiano Erriu ha ribadito il fatto che il percorso di discussione sta andando avanti in maniera proficua. «Per lunedì è convocato un tavolo con le parti sociali – ha precisato l’assessore Erriu – ed è già attivo l’Osservatorio regionale, che servirà per proporre e garantire il trasferimento delle funzioni dalle Province ai Comuni e alle Unioni di Comuni».
L’assessore regionale degli Affari generali, Gianmario Demuro, ha presenziato oggi all’adunanza pubblica della Corte dei conti insieme al direttore generale della presidenza della Giunta, Alessandro De Martini, per discutere dei rilievi effettuati sui sistemi di controllo di gestione, la valutazione dirigenziale, e sui provvedimenti presi in merito dalla Regione.
«C’è un ottimo clima di collaborazione tra la Corte dei Conti e la Regione – ha detto Demuro -. Uno dei maggiori obblighi della Pubblica amministrazione è garantire, attraverso l’uso di strumenti di controllo di gestione efficaci, così come richiesto dai giudici contabili, che il denaro pubblico venga speso in maniera corretta. La Corte dei Conti ha riconosciuto lo sforzo di riorganizzazione compiuto da questa Giunta in meno di un anno dal proprio insediamento e tenendo conto del fatto che la legge di cui si parlia è entrata in vigore a fine novembre 2014.»
«La Corte dei conti ha chiesto alla Regione Sardegna l’adeguamento alla normativa nazionale – ha aggiunto l’assessore degli Affari generali – e noi siamo già intervenuti con la legge 24 sulla valutazione dirigenziale, la quale prevede, tra l’altro, la costituzione di un Organismo indipendente di valutazione per la cui costituzione sarà pubblicato a breve il bando.»
L’assessore Demuro ha sottolineato l’identico obiettivo della Corte dei Conti e della Regione nel costante monitoraggio dell’andamento della spesa pubblica.