21 November, 2024
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Preoccupa la situazione di 6mila 574 imprese sarde legate al turismo. A dare l’allarme è l’ufficio studi di Confartigianato Sardegna tramite il dossier “Imprese e valore artigiano in Sardegna”, che ha analizzato i comparti sardi del turismo e dell’artigianato attraverso i dati Istat, Unioncamere e Movimprese del 2019.
«Le piccole e medie realtà cominciano a percepire gli effetti economici, diretti e indiretti, della paura da Coronavirus, con la conseguente contrazione del giro d’affarihanno dichiarato Antonio Matzutzi e Daniele Serra, presidente e segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegnae sono fortemente preoccupate per le conseguenze dell’onda lunga che il virus potrà avere sull’economia regionale.»
«Da ogni parte della nostra regione – hanno aggiunto Antonio Matzutzi e Daniele Serra continuiamo a ricevere quotidiane segnalazioni di rallentamenti o assenza di ordinativi, o della mancanza di clienti, soprattutto da quelle attività che lavoravano in simbiosi con alberghi e strutture turistiche. In ogni caso, vogliamo essere postivi e crediamo che la stagione possa essere recuperata, almeno in parte con una importante campagna di comunicazione che accompagni il turista in tutti i 12 mesi, che faccia conoscere ancora di più i prodotti artigianali dell’agroalimentare e del tipico tradizionale, e che ampli le possibilità di svago da offrire ai turisti, tutto sempre nel massimo rispetto delle disposizioni in materia di sicurezza. Di questo parleremo presto con l’assessore regionale dell’Artigianato, Gianni Chessa, per condividere con lui questa nostra idea di ripartenza anche dal turismo legato all’artigianato.»
«Il viaggiatore, infatti, non si accontenta più di ricordare il proprio viaggio hanno ribadito Antonio Matzutzi e Daniele Serrama desidera delle esperienze autentiche da condividere e raccontare ed essere protagonista attivo, entrando in sintonia con la storia, la cultura e tradizioni del luogo che visita. E quindi le persone, gli stili di vita, gli oggetti quotidiani e i sapori si integrano perfettamente sia nel “turismo esperienziale” e con le nuove disposizioni sul distanziamento sociale.»
A detta dell’associazione artigiana, una possibile soluzione è un progetto che possa riunire le eccellenze artigiane e le tipicità artistiche e agroalimentari di tutto il territorio sardo.
«L’attuale difficoltà delle piccole e medie imprese dovuta dall’emergenza sanitaria è sotto gli occhi di tutti – hanno concluso Antonio Matzutzi e Daniele Serraper questo è necessario mettere in campo qualsiasi iniziativa per rilanciare l’artigianato locale, ovvero mettere al centro della proposta turistica la “piccola” bottega per valorizzare l’autenticità e le bellezze dei nostri territori. C’è bisogno che i due “mondi” si contaminino a vicenda che offrano esperienze originali, uniche e irripetibili. E’ necessario trovare un modo nuovo di fare turismo, puntando sulle competenze dei nostri artigiani per questo, da subito, è fondamentale riuscire a raccontare il territorio esprimendo identità, tradizione, passione attraverso la qualità dei prodotti e offrendo attività sul campo pensate per trasmettere sapere, ma anche per affascinare e coinvolgere i visitatori che diventano protagonisti della creazione di un tesoro fatto a mano.»
A.C.

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«Si stima che in Sardegna, per l’emergenza sanitaria, circa 47.000 unità lavorative non percepiranno alcun reddito per molti mesi. Numerosi settori sono allo stremo e non sono più in grado di sostenere molti costi, tra cui quelli di alcune imposte.»

Lo ha scritto l’assessore regionale del Commercio, Gianni Chessa, in una lettera inviata venerdì scorso a tutti i sindaci dell’Isola, riferendosi in particolare al settore del ‘commercio al dettaglio ambulante’ e degli ‘spettacoli viaggianti, attività ricreative e di divertimento’, legati ad eventi come feste, manifestazioni e sagre locali, ancora sospesi e in gran parte annullati.

L’appello dell’assessore Gianni Chessa ai primi cittadini è per «revocare, qualora non fosse già stata versata, o sospendere, per chi avesse già provveduto, per l’anno 2020, il pagamento delle imposte locali (Imu, Tasi e Tari), in particolare quella sull’occupazione del suolo pubblico (Tosap). Se gli effetti della pandemia dovessero proseguire ancora per qualche mese, gli sgravi garantiti dal Governo nazionale potrebbero non essere sufficienti e sarà indispensabile anche la solidarietà degli amministratori locali, più sensibili ai problemi dei territori. Solo uniti potremo risollevarci e farci trovare pronti per una ripresa da protagonisti».

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«Intendiamo rafforzare le politiche di accoglienza turistica nella nostra terra definendo l’identità culturale e ambientale attraverso un programma di comunicazione digitale che vedrà il coinvolgimento attivo delle edicole in Sardegna. Pensiamo al futuro: superare in fretta questa emergenza fornendo un supporto per rendere competitiva la nostra Isola è uno dei nostri obiettivi.»

Lo afferma il presidente della Regione, Christian Solinas, a margine della firma del protocollo d’intesa tra la Regione – con gli assessorati del Turismo e degli Enti locali – l’Anci Sardegna e la Fieg.

«Vogliamo raggiungere il duplice obiettivo di sostenere le edicolepresidi diffusi capillarmente nella nostra Regione – con iniziative funzionali che, valorizzando e ridefinendo il loro ruolo tradizionale, possano essere un punto di erogazione di servizi per i turisti e i cittadini», puntualizza l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa.

«Il rapporto diretto degli edicolanti con il pubblico e gli spazi a disposizione nelle loro attività commerciali rappresentano un elemento innovativo col quale comunicheremo la nostra identità turistica in maniera immediata ed efficaceaggiunge Gianni Chessale edicole saranno ‘punti di informazione’ riconoscibili attraverso una specifica immagine coordinata.»

Il protocollo descrive obiettivi che consentono, inoltre, in cambio di servizi per la comunità, di mantenere l’occupazione in attività economiche che hanno risentito nel tempo di un calo progressivo del fatturato.

L’accordo quadro – condiviso con gli enti locali e gli editori – rientra nelle azioni descritte recentemente con una delibera della Giunta regionale.

Il documento approvato dà il via libera al Programma Regionale di Sviluppo che ha definito per i prossimi quattro anni le linee prioritarie nell’ambito strategico dell’identità turistica e contiene il “Progetto pilota edicole” per potenziare la rete di accoglienza.

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«Liquidità immediata alle imprese del settore turistico in un momento di emergenza per sostenere l’occupazione e rilanciare il comparto.»

È quanto afferma l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, che annuncia l’approvazione di 326 domande ammesse al finanziamento dalla data di presentazione a settembre 2019 – per un importo pari a 4 milioni 362.530 euro (fondi POR Sardegna FSE – 2014/2020) – a seguito dell’Avviso pubblico con procedura “a sportello” per il bando ‘Destinazione Sardegna Lavoro’ finalizzato alla concessione di incentivi per l’estensione della durata dei contratti di lavoro stagionali e l’allungamento della stagione turistica per l’annualità 2019.  

«Si tratta di incentivi a fondo perduto destinati sia a micro imprese che a grandi catene alberghiere, con l’obiettivo principale di incoraggiare la diversificazione dell’offerta turistica e ricettiva dell’Isola con aiuti alle imprese del settore, attraverso il sostegno dell’occupazione, per favorire una maggiore stabilità dei lavoratori con la stipula di contratti stagionali più lunghi», precisa l’assessore Alessandra Zedda, che sottolinea come «il bando sia stato espletato in tempi eccezionalmente brevi».

«Il turismo e le professionalità del settore rappresentano per l’isola uno straordinario motore di sviluppo e una risorsa che abbiamo il dovere di tutelare e valorizzare. Soprattutto in questo drammatico momento di emergenza abbiamo però anche la consapevolezza di indicare e costruire degli scenari per l’immediato futuro del settore, che dobbiamo perseguire con coraggio e determinazione. La Regione è pronta a sostenere e incoraggiare tutte le iniziative che possano rilanciare occupazione ed economia», ha evidenziato l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa.

La concessione del finanziamento è subordinata all’osservanza delle prescrizioni contenute nell’Avviso e in particolare alla presentazione, da parte delle imprese ammesse al finanziamento, entro 30 giorni dalla pubblicazione della determinazione di ammissibilità, (non oltre entro il termine del 31 luglio) della nota di adesione.

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Piattaforma digitale ‘Go-to meeting’, 30 aprile 2020. Date certe per riaprire porti ed aeroporti, protocolli chiari e applicabili per aerei, navi, hotel e ristoranti, il tutto in una normativa regionale con procedura d’urgenza, dotata di fondi adeguati, per mettere in sicurezza turisti, operatori, cittadini e lavoratori e realizzare la stagione 2020.

I Comuni turistici della Sardegna sono la rete più capillare che c’è per applicare ogni misura di protezione e di rilancio e per questo si rivolgeranno al presidente della Regione, Christian Solinas e all’assessore del Turismo, Gianni Chessa attraverso una lettera condivisa. Sono diventati 50 gli Enti locali isolani che hanno risposto alla seconda Conferenza online degli assessori del Turismo dei Comuni della Sardegna realizzata questa mattina sulla piattaforma online “go-to meeting”. Dalla Conferenza anche la richiesta di un incontro urgente alla Regione per tracciare la strada della ripresa e condividere un nuovo modello di sviluppo economico, sociale e culturale della Sardegna.

I COMUNI. Il secondo appuntamento ha visto crescere considerevolmente il numero dei Comuni aderenti all’iniziativa lanciata nelle scorse settimane dell’assessore del Turismo di Santa Teresa Gallura, Stefania Taras. I Comuni sardi che hanno aderito alle Conferenze, rappresentanti di tutta la Sardegna, dal Nord al Sud, passando per le coste occidentali e orientali della regione fino alle zone interne, hanno lanciato anche la richiesta che le istituzioni regionali diano «risposte rapide alle richieste di intervento contenute nella lettera» e che «garantiscano al più presto le risorse necessarie per attuare i protocolli di sicurezza”, ma anche che assicurino una «data certa per far partire la stagione turistica» e «trasporti accessibili in piena sicurezza». Dagli interventi degli esponenti degli Enti locali isolani è arrivato forte il messaggio sulla necessità di essere considerati dalla Regione e dal Consiglio regionale come l’unico soggetto che può assicurare capillarità di intervento sui territori verso turisti, cittadini, operatori e lavoratori. Dalla Conferenza, inoltre, l’appello a che la ‘Consulta permanente degli assessori del Turismo’ sia riconosciuta come interlocutore istituzionale essenziale e per questa ragione la necessità di dare ai Comuni turistici le risorse finanziarie necessarie.

LA LETTERA. La richiesta della definizione urgente della normativa regionale parte dalla necessità di attivare i protocolli per un’accoglienza sicura. In particolare per la fruizione ottimale delle spiagge, siti naturalistici e luoghi pubblici, per la gestione dei siti di interesse culturale, l’organizzazione dei mezzi di trasporto pubblico locale. Ma dalla normativa deve arrivare una risposta ai nuovi costi per i servizi che porterebbero i Comuni a fronteggiare gravi difficoltà di bilancio anche a causa delle future minori entrate su servizi legati al turismo, con riflessi immediati di tipo economico, sociale e occupazionale. Inoltre è partita la richiesta di vedere garantita l’operatività, in piena sicurezza sanitaria, dei vettori nei trasporti interni ed esterni. Non ultima la forte necessità di tutti gli Enti locali sardi di veder superato il “digital divide” che non permette ai Comuni di colmare il gap nei confronti del resto d’Italia e d’Europa, con gravi riflessi sull’efficacia dei servizi offerti a cittadini e turisti.

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«Il turismo rappresenta un elemento fondamentale per il nostro sistema economico e la nostra attenzione per favorire la sua ripartenza è massima, anche attraverso specifiche misure e finanziamenti per le imprese del sistema. Siamo concentrati ad analizzare le condizioni che possono consentire la riapertura immediata – in piena sicurezza – delle aziende del comparto turistico, artigianale e commerciale e di tutto l’indotto, per mantenere i livelli occupativi e contrastare gli effetti di questa emergenza sanitaria.»

Lo ha sottolineato l’assessore regionale del Turismo, artigianato e commercio, Gianni Chessa, nel corso di un incontro in videoconferenza con i principali players del comparto turistico sardo.

«La Sardegna possiede specifiche caratteristiche e le legittime aspettative della Regione – rappresentate dal presidente Solinas al Governo – derivano dalla nostra specificità territoriale e dal contenuto impatto sanitario dell’emergenza sull’Isola rispetto ad altre realtà, viste anche le tempestive misure di contenimento da noi adottate – ha concluso Gianni Chessa, rassicurando gli operatori -. Tutte le aperture saranno valutate con attenzione e cautela e rappresenteranno il doveroso equilibrio tra la primaria esigenza della tutela della salute pubblica e quella della ripresa della normalità.»

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La Sardegna torna a tourismA, il più importante evento europeo dedicato all’archeologia e alla promozione del turismo culturale, dal 21 al 23 febbraio al Palazzo dei Congressi di Firenze. Dopo il grande successo della scorsa edizione, quando l’isola era stata accolta come ospite d’onore e “visitata” da oltre 13mila persone, è tutto pronto per il ritorno del progetto “Sardegna, museo a cielo aperto” che quest’anno è sostenuto e promosso dall’assessorato regionale del Turismo con la collaborazione di Unioncamere Sardegna e l’organizzazione della Carlo Delfino editore.

tourismA 2020, organizzato dalla rivista “Archeologia Viva” (Giunti editore), raduna istituzioni, esperti, archeologi, giornalisti da tutta Europa per una tre-giorni di conferenze e presentazioni di altissimo livello, gratuite e aperte al pubblico: saranno presenti, tra i 250 relatori, il divulgatore e padrino della manifestazione Alberto Angela, il direttore della galleria degli Uffizi Eike Schmidt, l’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi, il geologo e divulgatore Mario Tozzi, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, lo storico dell’arte Philippe Daverio, il regista Pupi Avati, la scrittrice Eva Cantarella, l’archeologo e presidente del FAI Andrea Carandini.

Il supporto della Regione. La missione sarda a tourismA 2020 è stata presentata oggi in una conferenza stampa a Cagliari nella sede dell’assessorato regionale del Turismo dall’assessore Gianni Chessa, con l’editore Carlo Delfino, il direttore dell’Azienda speciale Centro servizi della Camera di commercio di Cagliari Cristiano Erriu e il direttore del Menhir Museum di Laconi Giorgio Murru. «Pochi giorni dopo il successo dello stand sardo alla Bit di Milano, la Sardegna si presenta a ‘tourismA’, nell’ambito dell’intensa campagna fieristica programmata dalla Regione, con un progetto per promuovere a livello internazionale le sue eccellenze archeologiche – ha detto l’assessore regionale del Turismo Gianni Chessa –. Infatti, per un miglior posizionamento della ‘destinazione Sardegna’ sui mercati è necessario strutturare proposte tematiche appetibili, puntando ad una migliore distribuzione dei flussi da marzo a novembre e nell’intero territorio isolano. Possiamo riuscirci anche grazie ad alcuni prodotti che riguardino storia, cultura e archeologia, proponendo così un’offerta articolata che esalti i punti di forza e le peculiarità della nostra identità».

L’allestimento. L’organizzazione della delegazione sarda, dell’allestimento e degli eventi dedicati all’isola è curata per la sesta edizione consecutiva dall’editore Carlo Delfino. Il Salone Sardegna, collocato in posizione strategica, vedrà radunati l’Unione dei comuni della Trexenta (Comuni di Gesico, Guamaggiore, Guasila, Ortacesus, Pimentel, Selegas, Senorbì, Siurgus Donigala, Suelli), i comuni di Sanluri e di Porto Torres. I visitatori potranno apprezzare gli stand dei partecipanti, ricevere il ricco materiale divulgativo distribuito per l’occasione, ascoltare il suono delle launeddas di Luigi Lai, ammirare i costumi tradizionali sardi, le immagini dei siti realizzate da Archeofoto Sardegna, i video di Teravista, le riproduzioni dei reperti realizzate dal laboratorio di archeologia sperimentale di Carmine Piras.

Di grande impatto saranno la serie di riproduzioni di statue menhir del Sarcidano, Barigadu e Mandrolisai e la ricostruzione in scala di un nuraghe opera di Carmine Piras, esposte nei giardini annessi al Palazzo dei Congressi unitamente ad un grande pannello calpestabile dedicato al confronto tra l’archeologia della Sardegna ed il resto del Mondo Antico. Nel “Salone Sardegna” troveranno tutti posto con un proprio stand dove potranno promuovere il territorio, anche con workshop e incontri mirati con i buyer (agenzie di viaggio, operatori turistici e culturali) che da tutto il mondo raggiungono Firenze in occasione di tourismA.

Il programma. Interessanti appuntamenti avranno per tema la Sardegna, tra cui le conferenze dedicate ai beni storico-archeologici di Porto Torres e alla tomba di Sa Pala Larga di Bonorva – con gli interventi di Nadia Canu, funzionario della Soprintendenza per i beni archeologici di Sassari e Nuoro – e la conferenza di Carmine Piras “La metallurgia nuragica e l’archeologia sperimentale”.

L’imponente auditorium del Palacongressi da 1.200 posti ospiterà inoltre la relazione di Giorgio Murru su “Spiriti e dei nella Sardegna preistorica”.

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«La lotta allo spopolamento di alcuni paesi della Sardegna è un tema caro alla Giunta Solinas, perciò iniziative come il progetto ‘Freemmos’, nato da un’idea della Fondazione Maria Carta, della quale la Regione è socio, sono utili ad alimentare il dibattito per trovare soluzioni a questo problema.»

Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, al Centro sociale culturale sardo di Milano, in occasione della presentazione del progetto, illustrato dal presidente della Fondazione, Leonardo Marras.

Il suo nome deriva dalla parola inglese ‘free’ e dalla desinenza ‘mmos’, che in lingua sarda significa fermi: “Freemmos”, cioè liberi di restare. Il progetto è finalizzato a sostenere, attraverso una serie di iniziative di carattere culturale ed artistiche, i piccoli centri della Sardegna a rischio estinzione. Secondo uno studio, condotto negli anni scorsi dall’Università di Cagliari, sarebbero trenta i paesi sardi a rischio estinzione nei prossimi decenni.

«Sono migliaia i giovani sardi che hanno ripreso ad abbandonare l’Isola per cercare lavoro altrove – ha aggiunto l’assessore Gianni Chessa -. È dovere della politica regionale mettere in campo azioni per invertire questa tendenza ed anche il settore del turismo può offrire risposte concrete ed opportunità con idee e progetti che possano tenere in Sardegna i nostri ragazzi o farli tornare dopo la loro formazione in Italia e all’estero.»

Durante la serata è stato presentato anche il libro “Maria Carta, cuore e voce di Sardegna” di Giacomo Serreli. L’autore ha raccontato alcuni episodi, anche con l’ausilio di un filmato, della vita dell’artista sarda, che per oltre trent’anni ha fatto conoscere il canto tradizionale sardo a livello nazionale ed internazionale.

«La valorizzazione del patrimonio culturale e della tradizione sarda per tutelare la nostra identità ha nei circoli in Italia e nel Mondo un avamposto importante che la Regione non deve trascurare», ha concluso l’assessore regionale del Turismo, ricordando anche che nel 2020 ricorre il 50° anniversario della fondazione del circolo milanese.

 

Da domenica 9 febbraio (apertura alle 9.30), la Sardegna sarà protagonista della 40ª Borsa internazionale del Turismo di Milano, in programma fino a martedì 11 febbraio a Fieramilanocity.

Lo ‘spazio Sardegna’ (padiglione 3), realizzato in collaborazione con UnionCamere, si estende per 573 metri quadrati, circa 100 mq in più degli anni scorsi, con 57 espositori di vari settori, dal ricettivo ai servizi, dal turismo attivo ai consorzi turistici, su oltre 1.100 espositori totali: «Considerata l’importanza che la Bit rappresenta nello scenario del mercato turistico internazionale, abbiamo deciso di ampliare gli spazi dedicati all’esposizione del prodotto Sardegna – ha spiegato l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa -. Sostenibilità e identità sono alcuni dei temi su cui è incentrata la presenza della Sardegna per promuovere i punti di forza della sua offerta, con l’obiettivo di attrarre nuovi segmenti di mercato.»

Lo spazio, come già sperimentato nelle precedenti fiere del 2020 (Stoccarda, Vienna e Madrid), sarà caratterizzato da grandi schermi che trasmetteranno alcune immagini della Sardegna, inedite ed appositamente realizzate per la Bit 2020. In particolare, per la prima volta, nello stand della Sardegna ci saranno alcuni schermi in 3D che consentiranno di visitare alcune delle più belle spiagge della Sardegna in modalità ‘immersiva’ (tecnologia che consente di essere ‘avvolti e catturati’ nelle immagini).

«Come per ‘Artigiano in Fiera’, anche questa volta abbiamo posto grande attenzione all’ambiente – ha aggiunto l’assessore Gianni Chessa -. Perciò, i materiali sono ancora una volta ecosostenibili: per esempio, il pavimento sarà in sughero, alcune decorazioni saranno realizzate in canvas (stoffa), il consumo energetico ridotto grazie all’utilizzo di led a basso impatto e ci saranno elementi strutturali con la funzione di preservare la qualità dell’ambiente, purificando l’aria e riducendo i rumori.»

Durante la giornata di domenica 9 (chiusura alle 18.00), con ingresso libero per il pubblico, ci saranno diversi momenti di animazione, curati dalla Fondazione “Maria Carta”: musica, ballo sardo e canti tradizionali, presentati da una breve illustrazione introduttiva del giornalista Giacomo Serreli. Si esibiranno una giovane suonatrice di launeddas, Gloria Woutina Atzei, e l’organettista Vanni Masala; il gruppo ‘Cuncordu e Tenore’ di Orosei nel canto a tenore, riconosciuto ‘patrimonio dell’umanità dall’Unesco’ e tre coppie di ballerini coi costumi tradizionali, accompagnati dagli strumenti tipici sardi (oltre a launeddas ed organetto, sulittu, trunfa, triangulu, tamburello).

Lunedì 10 e martedì 11 febbraio, invece, saranno giornate riservate ai professionisti del settore turistico con un fitto calendario di incontri commerciali con compratori italiani e stranieri: più di 600 provenienti da 65 paesi, in particolare Usa, India, Russia, Argentina, Brasile, Sud Africa.

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«È necessario fornire quanti più strumenti per sfidare le avversità lavorative del momento, prima di tutto con la formazione di nuove professionalità che riescano ad inserirsi nei settori chiave del mercato del lavoro.» Lo ha dichiarato l’assessore del Lavoro e Formazione Professionale, Alessandra Zedda, in apertura dei lavori dell’International Job Meeting (IJM), il più importante evento dedicato al mondo del lavoro in Sardegna in programma da oggi sino al 30 gennaio nel quartiere fieristico di Cagliari.

«Tale obiettivo si può concretizzare nelle molteplici attività che l’Assessorato, in collaborazione con l’Aspal, l’Agenzia per le politiche attive del lavoro, sta realizzando. Prime tra tutte le “Work experience” che attraverso i tirocini curriculari offrono un’opportunità formativa altamente professionalizzante direttamente in azienda; esperienza preziosa non solo per i destinatari delle attività ma anche per gli imprenditori delle imprese sarde che hanno la possibilità di mettere a fuoco le capacità e le professionalità dello stagista, formandolo nella propria realtà aziendale», ha puntualizzato l’assessore Alessandra Zedda.

«L’intento dell’IJM – prosegue l’esponente della Giunta Solinas – è quello di consentire un costruttivo contatto diretto, presso gli appositi stand e i vari workshop, tra gli iscritti per un colloquio di tutte le aree disciplinari con le aziende nazionali, internazionali e di alta formazione.»

Questa edizione, dedicata alla creatività, all’innovazione e al Made in Italy, nella prima giornata è stata caratterizzata da due appuntamenti: il convegno “Giovani e Lavoro, Stato dell’arte e prospettive future”, al quale ha presenziato l’assessore Alessandra Zedda, con l’obiettivo di fare il punto sulla situazione del mercato dell’occupazione alla luce dei trend attuali; e il convegno “Creatività e lavoro”, un incontro con focus dedicato agli stimoli che la creatività può generare nella cultura interattiva e il suo rapporto col mondo del lavoro. «Puntare sulla formazione per avere qualità», è il monito dell’assessore del Turismo Gianni Chessa.

«La Sardegna è unica – aggiunge l’assessore Gianni Chessa – dobbiamo riuscire a vendere l’autenticità e l’unicità che sono il simbolo della nostra Isola e per farlo dobbiamo saper cogliere le sfide che arrivano dall’innovazione e dai cambiamenti digitali. Il turismo è l’emblema delle trasformazioni in atto, che non dobbiamo temere ma che dobbiamo affrontare, e al tempo stesso rappresenta il punto di forza della nostra economia, anche e soprattutto attraverso le nuove professioni legate all’innovazione tecnologica.»

Durante le tre giornate, sono in programma anche una serie di iniziative collaterali finalizzate all’approfondimento di tematiche relative al mondo del lavoro in profonda e rapida trasformazione, come “Il salone dello studente”, la principale manifestazione sull’orientamento universitario, formativo e professionale che si pone di incontrare i giovani studenti che si affacciano al mondo del lavoro post-laurea o dello studio post-diploma e hanno la necessità di conoscere la realtà di un panorama estremamente complesso e variegato.

Per il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi, «il IJM è un grande centro per l’impiego all’aperto».

«Sono sempre di più – spiega Massimo Temussi – le imprese che si rivolgono ai CPI per selezioni e preselezioni finalizzate ad avere informazioni sui programmi e sugli incentivi occupazionali. Il nostro interesse è prendere in carico quelle persone che non sono riuscite a cogliere una delle oltre 6 mila opportunità di lavoro e aiutar loro nella ricerca attiva che oggi si fa prevalentemente con strumenti digitali.»