4 November, 2024
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Venerdì 6 dicembre, a Cagliari, il 12° PuntodiVistaFilmFestival, Concorso itinerante internazionale di cinematografia, ospiterà Remo Girone.

Divenuto celebre per il suo ruolo nello sceneggiato La Piovra – in cui ha dato vita a Tano Cariddi, uno dei cattivi più spietati e interessanti della televisione italiana – si è formato in teatro dove ha lavorato con registi del calibro di Luca Ronconi, Enrico D’Amato ed Orazio Costa. Amatissimo dal pubblico e dalla critica, ha interpretato diversi ruoli per il cinema e la televisione apparendo in diversi film e telefilm come Lo scialo (1987), Una vittoria (1988), Dalla notte all’alba (1991) di Cinzia TH Torrini, Morte di una strega (1995) di Cinzia TH Torrini, Dio vede e provvede (1996), Fantaghirò 5 (1996), Il Grande Torino (2005), Questa è la mia terra (2006) e nella  Diritto di difesa (2004). Importanti anche i suoi ruoli in veste di doppiatore: nella versione italiana del film Disney Pocahontas, Remo Girone presta la sua voce al capo pellerossa Powhatan mentre doppia il Saladino nel film di Ridley Scott Le crociate – Kingdom of Heaven.

Girone, in conversazione con il giornalista Andrea Frailis, racconterà al pubblico del PuntodiVistaFilmFestival cosa vuol dire esercitare il mestiere dell’attore, ripercorrendo anche le tappe della sua carriera.

Una serata unica, resa ancor più speciale dalla musica del maestro Gianni Coscia grande fisarmonicista jazz che ha collaborato con Umberto Eco e con i grandi della musica come G. Kramer, P. Fresu, E. Rava, G. Trovesi partecipando ai più importanti festival internazionali.

In programma a partire dalle 20.30, al Teatro Adriano di via Sassari 16, la proiezione il quarto gruppo di opere finaliste al concorso internazionale itinerante del PuntodiVistaFilmFestival:

Lucy” di Roberto Gutierrez (Venezuela);

Mothers of luna” di Alicia Albares (Spagna);
Breathe!” di Matthias Kreter (Germania);

Non è una bufala di Niccolò Gentili (Italia).

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Al via martedì 29 ottobre a Cagliari la dodicesima edizione de PuntodiVistaFilmFestival, Concorso itinerante internazionale di cinematografia, che fino al 12 dicembre ospiterà al Teatro Adriano di Cagliari proiezioni, incontri, spettacoli e degustazioni coinvolgendo protagonisti ed esperti del mondo, del cinema, del giornalismo, del teatro, della musica e del fumetto.

Oltre 1200 cortometraggi in gara arrivati da tutto il mondo: Norvegia, Argentina, Colombia, Algeria, Cile, Messico, Cuba, Iran, Iraq, Corea, Kenya, Indonesia, Israele e Venezuela. Opere che saranno selezionate dalla commissione artistica presieduta dal direttore della fotografia Pippo Ciliberto.

Tra gli ospiti della XII edizione Ferdinando Vicentini Orgnani, autore del film ”Ilaria Alpi: il giorno più lungo”, l’attore siciliano Enrico Lo Verso, il popolare attore Remo Girone, interprete del celebre Tano Cariddi nello sceneggiato televisivo La piovra, l’attore, comico e cantante Francesco Salvi. Madrina della serata finale l’attrice Eliana Miglio.

Tra le novità del Festival, che da dodici anni offre uno spazio di scambio e incontro tra pubblico e professionisti del settore, il Concorso/Festival in viaggio, che trova ospitalità in diversi Comuni dell’Isola dove saranno organizzati eventi di spettacolo tra cinema e musica, teatro, letteratura in relazione alle peculiarità culturali, ambientali, economiche e turistiche del singolo territorio. Altra novità è il concorso “Il cinema in tasca”, dedicato ai giovani dei comuni aderenti al progetto e riservato a corti inediti prodotti con videotelefonino.

La prima serata in programma martedì 29 ottobre sarà dedicata al cinema e al giornalismo d’inchiesta. Ospite della serata il regista Ferdinando Vicentini Organi, autore del film, Nastro d’argento nel 2003, “Ilaria Alpi – Il più crudele dei giorni”, pellicola che ripercorre l’ultimo mese di vita della giornalista Rai e del suo operatore di riprese Miran Hirovatin, uccisi il 20 marzo 1994 a Mogadiscio in Somalia.

Ad aprire la serata l’attrice Manuela Loddo, che presenterà in anteprima un estratto dello spettacolo “Donne, passione… rivoluzioni”, dedicato alla prima giornalista investigativa che tra la fine dell’’800 e i primi del ‘900 rivoluzionò il modo di fare giornalismo attraverso metodi esemplari e percorsi di indagine diventati punto di riferimento e stimolo del successivo e odierno giornalismo.

PROGRAMMA

Martedì 29 ottobre

Il cinema denuncia. Tra petrolio, guerre e sporchi affari “Verità celate: il caso Ilaria Alpi” ore 10.30 – Matinée per le scuole al Cinema Greenwich Proiezione del film “Ilaria Alpi: il giorno più lungo”. A seguire incontro con il regista ore 20.30 – Teatro Adriano, monologo introduttivo a cura di Manuela Loddo. A seguire incontro con il regista Ferdinando Vicentini Orignani e l’ex ambasciatore Antonio Marongiu Divagazioni musicali a cura di Simone Pittau. Conduce la giornalista Simonetta Selloni, vice presidente dell’Assostampa sarda

Mercoledì 30 ottobre Il cinema denuncia. Tra petrolio, guerre e sporchi affari “Verità celate: il caso Ilaria Alpi” ore 11.00 – Matinée per le scuole nella Sala Teatro di Sorgono Proiezione del film “Ilaria Alpi: il giorno più lungo”. A seguire incontro con il regista Ferdinando Vicentini Orignani ore 18.30 – Premiazione Concorso giovani “Il cinema in tasca”.

Martedì 5 novembre ore 20.30 – Teatro Adriano, proiezioni I gruppo cortometraggi finalisti A seguire Racconti di cinema: l’esperienza del mestiere Incontro con l’attore Remo Girone. Divagazioni musicali, con Gianni Coscia.

Mercoledì 13 novembre ore 20.30 – Teatro Adriano, proiezioni II gruppo cortometraggi finalisti. A seguire Racconti di cinema: la recitazione “L’attore si racconta” Incontro con l’attore Enrico Lo Verso Divagazioni musicali con Marcella Carboni.

Venerdì 22 novembre ore 20.30 – Teatro Adriano, proiezioni III gruppo cortometraggi finalisti. A seguire I Maestri del Cinema. Il cinema di Sergio Leone “Quando i fuorilegge diventano eroi” Incontro con Italo Moscati e Sergio Naitza Divagazioni musicali con Daniele Di Bonaventura.

Mercoledì 27 novembre 

Ore 20.30 – Teatro Adriano, proiezioni IV gruppo cortometraggi finalisti. A seguire Cinema e sport. L’attore e il campione “Passioni, tensioni” Incontro con Francesco Salvi e Bepi Vigna Divagazioni musicali a cura di GianMario Solinas

Giovedì 12 dicembre 

Ore 20.30 – Teatro Adriano Premiazioni con la presenza dei vincitori. A seguire incontro con l’attrice Eliana Miglio, in dialogo con il giornalista e scrittore Diego Pisati Divagazioni musicali a cura di Fabio Piazzalunga e Manuela Loddo

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Appuntamento da non perdere, domani sera, sabato 26 gennaio, ad Alghero, con il terzo concerto nel cartellone della rassegna JazzAlguer: al centro dei riflettori del Teatro Civico, a partire dalle ore 21.00, l’affiatatissimo duo formato da Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia. Biglietti a 10 euro (platea e palchi primo e secondo piano) e a 7 euro (palchi terzo piano e loggione). Botteghino aperto dalle 20.00.

Quello del clarinettista/sassofonista lombardo (nato a Nembro, in provincia di Bergamo, nel 1944) e del fisarmonicista piemontese (di Alessandria, ottantotto anni compiuti mercoledì scorso, 23 gennaio) è un sodalizio artistico ultraventennale, capace di produrre sintesi sempre felicissime tra jazz e tradizione folklorica. L’affiatamento tra i due emerge particolarmente proprio nelle esibizioni dal vivo, dove il potere comunicativo della loro musica, fluida, geniale, a momenti profondamente sentimentale, in altri gioiosamente ironica, suscita nel pubblico un forte impatto emotivo.

«Coscia e Trovesi sanno contaminare senza che, salva restando la possibilità di riconoscere la citazione, ne venga a soffrire l’unità del pezzo – ha scritto Umberto Eco, grande amico del fisarmonicista -. L’esecuzione può essere apprezzata ad un livello ‘alto’, cogliendo i rinvii intertestuali, e a livello ‘basso’, come musica tout court, senza essere disturbati dal rimando erudito e malizioso (…) Ecco dunque un modo di rendere popolare la musica colta e colta la musica popolare.»

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Un affiatatissimo duo al centro dei riflettori del terzo appuntamento di JazzAlguer, la rassegna in corso ad Alghero per la direzione artistica di Paolo Fresu: Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia sono i protagonisti del concerto in programma sabato 26 gennaio, alle 21.00, al Teatro Civico.

Quello del clarinettista/sassofonista lombardo (di Nembro, classe 1944) e il fisarmonicista piemontese (nato ad Alessandria nel 1931) è un sodalizio artistico ultraventennale, capace di produrre sintesi sempre felicissime tra musica colta e popolare, sprigionando momenti di autentica passione nel ridisegnare in chiave jazz la tradizione folklorica. L’affiatamento tra i due emerge particolarmente proprio nelle esibizioni live, dove il potere comunicativo della loro musica, fluida, geniale, a momenti profondamente sentimentale, in altri gioiosamente ironica, suscita nel pubblico un forte impatto emotivo. «Coscia e Trovesi sanno contaminare senza che, salva restando la possibilità di riconoscere la citazione, ne venga a soffrire l’unità del pezzo», ha scritto Umberto Eco, grande amico del fisarmonicista alessandrino: “l’esecuzione può essere apprezzata ad un livello ‘alto’, cogliendo i rinvii intertestuali, e a livello ‘basso’, come musica tout court, senza essere disturbati dal rimando erudito e malizioso (…) Ecco dunque un modo di rendere popolare la musica colta e colta la musica popolare”.

Dopo i grandi successi sotto l’etichetta ECM di “In cerca di cibo” (pubblicato nel 2000), “Round about Weill” (2005) e “Frère Jaques – Round about Offenbach” (2011), Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia proporranno ad Alghero “La misteriosa musica della Regina Loana”, un nuovo progetto dedicato agli evergreen del secolo scorso, che diventerà prossimamente una nuova avventura discografica, ma senza dimenticare gli splendidi temi raccolti in questi ultimi decenni dal fortunato duo.

 

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Il neorealismo come ritrovata libertà e partecipazione al rinascimento del secondo dopoguerra tra storia, immagini, racconti e musica. Per l’anteprima del Puntodivista, il Festival Concorso itinerante internazionale di cinematografia diretto da Romano Usai, arriva venerdì 28 settembre, al Teatro Adriano di Cagliari (ore 21.00), l’ospite speciale Mauro Canali, considerato fra i più importanti storici in Italia, scrittore e docente di Storia contemporanea all’Università di Camerino e membro del comitato scientifico di Rai Storia.

Il cinema negli anni del dopoguerra raccontato da uno dei più autorevoli studiosi della crisi dello Stato liberale e dell’avvento del fascismo, esperto della struttura totalitaria del regime mussoliniano e dei suoi meccanismi informativi e repressivi. A interagire con lui le note avvolgenti di Gianni Coscia, compositore, fisarmonicista e musicista di razza, autore di numerose colonne sonore per diversi film, tra i più apprezzati nella scena jazz europea che vanta prestigiose collaborazioni con i più grandi jazzisti tra i quali Enrico Rava, Paolo Fresu, Richard Galliano, Gianluigi Trovesi e tanti altri.

 

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Prosegue mercoledì 22 novembre, al Teatro Adriano di Cagliari, la decima edizione del Puntodivista Film Festival, il concorso itinerante internazionale di cinematografia diretto da Romano Usai. Alle 20.45, in apertura di serata, la proiezione del 3° gruppo dei corti finalisti che vede quattro opere provenienti da Italia, Sardegna e Spagna: “Mokusatsu” (in lingua giapponese) di Nour Gharbi, parigino di nascita e diplomato alla Sorbona che attualmente lavora a Roma; “Pipinara” di Ludovico Di Martino; “A casa mia” regia di Mario Piredda e “El a traco” di Alfonso Díaz.

A seguire la commedia degli italiani raccontata da Italo Moscati, grande esperto di cinema, scrittore, sceneggiatore e regista, nell’incontro dal titolo “Totò & Ettore: da Antonio De Curtis a Ettore Scola“. Una dedica tra film e musica dal vivo a due grandi figure della storia della settima arte: Antonio De Curtis, in arte Totò, uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiani, edEttore Scola, regista di film celebri come “C’eravamo tanto amati”, “Una giornata particolare”, “Brutti, sporchi e cattivi”, che ha reso celebre il cinema italiano nel mondo con la sua profonda analisi dell’Italia dalla fine della seconda guerra mondiale all’inizio del terzo millennio. «Entrambi sono al centro di un coro di voci, quelle dei tanti autori che hanno cercato di andare in profondità nella società italiana per capirla attraverso la chiave dell’ironia, del paradosso, della satira», spiega Moscati. Interazioni musicali di Gianni Coscia (fisarmonica), fisarmonicista e compositore tra i più apprezzati nella scena jazz europea che vanta prestigiose collaborazioni con i più grandi jazzisti tra i quali Enrico Rava, Paolo Fresu, Richard Galliano, Gianluigi Trovesi e tanti altri. Interventi interpretativi dell’attrice cagliaritana Manuela Loddo.

La serata è con degustazione.

 

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Giornata come sempre carica di appuntamenti anche quella odierna per il ventinovesimo festival Time in Jazz, in corso da lunedì (e fino a martedì 16) tra Berchidda e altre località del nord Sardegna. Si comincia in mattinata, alle 11.00, a Ozieri, nella Cattedrale dell’Immacolata, dove è di scena Antonio Zambrini, pianista milanese che ha attratto l’attenzione di pubblico e critica con i suoi brani originali, apprezzati e a volte riproposti da colleghi come Lee Konitz, John Law, Stefano Bollani, Ron Horton, Rita Marcotulli. Nei suoi pezzi si possono trovare influenze della tradizione musicale-cinematografica italiana, dell’Impressionismo francese, dalla musica popolare anglosassone, di quella balcanica e mediterranea, e naturalmente del jazz. Ai brani originali, composti, registrati e pubblicati nel corso degli ultimi quindici anni con svariate formazioni, Zambrini alterna riletture della tradizione jazzistica e di un immaginario “canzoniere” personale che attinge alle diverse esperienze fatte in sala di registrazione e dal vivo. Il pianista ha però sviluppato negli anni anche una vena improvvisativa più libera, creando estemporaneamente la colonna sonora di molte decine di film muti.

Un altro piano solo attende il pubblico del festival nel pomeriggio a Pattada: reduce dall’impegno della sera prima a Berchidda, Justin Kauflin si esibisce, ancora en solitaire, alle 18.00, nella Chiesa di San Giovanni. E sarà un’altra occasione per apprezzare il talento di questo pianista non vedente dall’età di undici anni, che ha iniziato a esibirsi da professionista a quindici, in particolare con il Jae Sinnett Trio. Due gli album al suo attivo: “Introducing Justin Kauflin” del 2010, e “Dedication” del 2015. 

Alle 21.30, a Berchidda, si accendono nuovamente i riflettori in Piazza del Popolo per dare luce a due diversi set. Il primo è “Il tempo in posa”, un progetto che lega dal vivo le immagini scattate da Pino Ninfa, fotografo affascinato dalla multimedialità, che ha fondato il senso del suo lavoro sull’interesse per la musica e per il sociale, con le note dello svedese Jan Lundgren, un pianista capace di mettere la sua straordinaria tecnica al servizio della musicalità, spaziando dal jazz alla classica contemporanea, al folk nordico. Dedicato all’area mediterranea, “Il tempo in posa” si presenta come un viaggio dalla Sicilia alla Libia passando per l’Italia del Sud e la Sardegna, attraverso feste popolari, siti archeologici, il mare, per cogliere i passaggi di tempo tra attimi e epoche.

Protagonista della seconda parte della serata, il duo formato da Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia: un sodalizio artistico ultraventennale, capace di produrre sintesi sempre felicissime tra musica colta e popolare, sprigionando momenti di autentica passione nel ridisegnare in chiave jazz la tradizione folklorica. L’affiatamento tra il clarinettista/sassofonista lombardo (di Nembro) e il fisarmonicista piemontese (di Alessandria) emerge particolarmente nelle esibizioni live, dove il potere comunicativo della loro musica, fluida, geniale, a momenti profondamente sentimentale, in altri gioiosamente ironica, suscita nel pubblico un forte impatto emotivo.  

Antonio Zambrini (m) Jan_Lundgren@thomas_schloemann.de_04 (m)

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Trovesi-Coscia (foto diRoberto Masotti) ECM 2005 (s) Justin Kauflin porgustavomori ta6185 - © Gustavo Morita

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Terza giornata per Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale, Berchidda, ma con tappe anche in altri centri del nord Sardegna, che  lunedì (8 agosto) ha aperto i battenti della sua ventinovesima edizione a bordo del traghetto della Sardinia Ferries e che prosegue fino al 16 agosto con un calendario fitto di eventi.

Oggi il programma si snoda attraverso una fitta serie di appuntamenti musicali, dal mattino a notte fonda, in piena sintonia con il tema degli Occhi, titolo e leitmotiv di questa edizione.

La giornata si apre alle 11.00, sul mare di Posada, alla Torre di San Giovanni: sotto il titolo “Cecità”, si presenta infatti una produzione originale di Time in Jazz ispirata all’omonimo romanzo di José Saramago che narra la storia di una misteriosa epidemia che rende ciechi uomini e animali di un intero paese. A dare voce e atmosfere sonore al libro dello scrittore portoghese (premio Nobel per la letteratura nel 1998), un originale terzetto che vede accanto alla tromba e al flicorno di Paolo Fresu e al bandoneon di Daniele Di Bonaventura l’attore friulano Giuseppe Battiston, che ha iniziato il suo cammino artistico in teatro per approdare presto al cinema. Al debutto sul grande schermo in “Italia-Germania 4-3” (1990) di Andrea Barzini, segue la collaborazione con Silvio Soldini, fra cui spicca il film “Pane e tulipani”, che gli vale il primo David di Donatello come miglior attore non protagonista nel 2000. Apparso sul grande schermo in film di Pier Giorgio Gay, Gianni Zanasi, Roberto Benigni, Peter Greenaway e Carlo Mazzacurati, tra gli altri, Giuseppe Battiston in teatro lavora diretto da registi come Roberto Andò, Giorgio Gallione e Mario Martone.

Nel pomeriggio, alle 18.00, Time in Jazz resta sulla costa nordorientale della Sardegna, per fare tappa allo Stagno della Peschiera nei pressi di San Teodoro, con un altro progetto originale del festival: il titolo, “Due per centotré e cinque“, allude alla somma dei tasti (duecentosette in tutto) degli strumenti a mantice dei due protagonisti del concerto, qui per la prima volta insieme: ancora Daniele Di Bonaventura con il suo bandoneon e Gianni Coscia, uno dei più grandi fisarmonicisti in attività. Classe 1931, l’ex avvocato alessandrino ha all’attivo esperienze e collaborazioni variegate: ha suonato con grandi musicisti italiani e d’oltre oceano, eseguito con orchestre la musica di Kurt Weill e Astor Piazzolla, partecipato alle registrazioni di dischi di Fabrizio De André (“Anime Salve”) e di Giorgio Conte, accompagnato cantanti come Gioconda Cilio, Maria Pia De Vito, Lucia Minetti, Milva. Da sempre dedito al jazz, ha improntato la sua ricerca al recupero e alla rivisitazione in chiave jazzistica della musica tradizionale, del suo retroterra culturale.

In un programma sul tema degli occhi non poteva mancare la giusta attenzione per gli artisti non vedenti: in serata infatti il compito di inaugurare la serie di appuntamenti sul “palco centrale” del festival in Piazza del Popolo, a Berchidda spetta al pianista americano Justin Kauflin, trent’anni compiuti da poco, ma con una carriera già quindicennale, che sarà al centro di due diversi atti. Il primo, alle 21.30, è la proiezione (forse solo per la seconda volta in Italia) di “Keep on keepin’ on”, il pluripremiato documentario diretto da Alan Hicks e prodotto nel 2014 da Quincy Jones, che racconta l’avvincente storia di Justin Kauflin e del suo mentore, Clark Terry, il grande trombettista scomparso un anno e mezzo fa che lo aveva inserito, giovanissimo, nel suo ensemble. Dal grande schermo al palco: al termine del film Justin Kauflin sarà al centro dei riflettori per un’avvincente concerto di piano solo, un’occasione da non perdere per apprezzare il talento del musicista di Silver Spring, non vedente dall’età di undici anni.

Intorno alla mezzanotte e trenta, dopoconcerto al Museo del Vino di Berchidda con il sestetto Triple Point: Daniela Pes (voce), Dora Scapolatempore (arpa), Paride Pignotti (chitarra), John Bramley (pianoforte), Filippo Mundula (contrabbasso) e Alessandro Ruocco (batteria). Si tratta del gruppo formato dai migliori allievi della scorsa edizione dei seminari jazz di Nuoro, l’iniziativa didattica che si tiene ogni estate, dal 1989, nel capoluogo barbaricino, e che rinnova così, ancora una volta, la sua collaborazione con il festival di Berchidda. A precedere l’esibizione, un appuntamento di rito a Time in Jazz: la presentazione (In collaborazione con le “Cantine del jazz”: Aini, Atlantis, CSM, Sas Seddas) della bottiglia di vino da collezione che ad ogni edizione riproduce sull’etichetta l’immagine grafica del festival.

Paolo Fresu _2015 (ph © Roberto Cifarelli1905)

Triple Point (2m)

Daniele Di Bonaventura (@Andreas Brugger)01 (m) Gianni Coscia (foto Chris Tribble - ECM) (m) Giuseppe Battiston

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E’ stato presentato stamane, a Cagliari, il 29° Festival internazionale “Time in Jazz“, ideato e diretto da Paolo Fresu, in programma dall’8 al 16 agosto. Paese natale del trombettista, Berchidda è come sempre il fulcro della manifestazione: qui ha casa l’associazione culturale “Time in Jazz” che ne cura l’organizzazione, e qui si concentra la maggior parte degli eventi in cartellone. Ma anche quest’anno il festival abbraccia vari altri centri del nord Sardegna: Bortigiadas, Calangianus, Chiaramonti, Ittireddu, Loiri Porto San Paolo, Mores, Ozieri, Pattada, Posada, San Teodoro, Telti, Tempio Pausania e Tula, sono le tappe di un circuito di concerti che nel mattino e nel pomeriggio vanno in scena in luoghi rappresentativi della realtà socio-culturale del posto o di valore storico o naturalistico. Novità di quest’anno, la rassegna “Time in Sassari”, consueto prolungamento di Time in Jazz in territorio sassarese, fungerà anche da prologo al festival: doppio appuntamento in calendario, dunque, l’8 e il 16 agosto, a Sassari, Cheremule e Sorso.

Sviluppando l’ideale percorso “anatomico” inaugurato due anni fa, dopo le edizioni all’insegna di Piedi e di Ali, Time in Jazz si riconosce quest’anno sotto il titolo Occhi, spunto tematico e filo rosso per nove giornate cariche di musica (e altro). Il jazz internazionale è rappresentato da artisti del calibro dei sassofonisti Charles Lloyd e Michel Portal; la scena italiana trova invece ampio spazio con la cantante Ada Montellanico, il duo del clarinettista Gianluigi Trovesi e del fisarmonicista Gianni Coscia, il quartetto Four and more, il bandoneonista Daniele di Bonaventura, i pianisti Alessandro Di Liberto, Antonio Zambrini, Stefano Battaglia, il duo Musica Nuda della cantante Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, il progetto BAM del contrabbassista Marco Bardoscia con il quartetto d’archi Alborada e la pianista Rita Marcotulli.

In un programma sul tema degli occhi non poteva mancare la giusta attenzione per gli artisti non vedenti: ecco, dunque, il pianista americano Justin Kauflin, la coppia Amadou & Mariam, dal Mali, e la cantante e pianista Silvia Zaru.

Il cartellone propone poi progetti “trasversali” come il duo Bugge Wesseltoft – Christian Prommer, o la “Norma” di Bellini riletta in chiave jazz da Paolo Silvestri e affidata all’esecuzione dell’Orchestra Jazz del Mediterraneo e all’Orchestra Jazz della Sardegna con Paolo Fresu solista. E, ancora, progetti speciali come “Il tempo in posa”, con le foto di Pino Ninfa e la musica del pianista svedese Jan Lundgren, o come il “Blind Date – Concert in the Dark” del pianista Cesare Picco; produzioni originali, come i duo del polistrumentista Mino Cinelu con Rita Marcotulli e con lo stesso trombettista di Berchidda, o come “Cecità”, un lavoro ispirato all’omonimo romanzo di José Saramago con l’attore Giuseppe Battiston e le musiche di Fresu e Daniele di Bonaventura.

Un programma ricco e variegato, dunque, in cui trovano spazio anche il chitarrista Tuareg Bombino con il suo desert blues, il progetto Last Of Songs degli israeliani Irit Dekel e Eldad Zitrin, i poeti improvvisatori Bruno Agus e Salvatore Scanu, la Banda Bernardo De Muro e la Funky Jazz Orchestra di Berchidda.

Paolo Fresu _2015 (ph © Roberto Cifarelli1905)

Paolo Fresu _2015 (ph © Roberto Cifarelli1905)

Trovesi-Coscia (foto diRoberto Masotti) ECM 2005 (s) Rita Marcotulli (foto di Paolo Soriani) (5s)

Mino Cinelu 2 Michel Portal (奇Jean_Marc_Lubrano) (s) Charles Lloyd (s) Amadou & Mariam (s)