22 December, 2024
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Verranno consegnati questa sera, a Sassari (inizio alle 21.00), all’interno del teatro comunale, nel corso dello spettacolo “Insieme con le note del cuore. Musica e solidarietà in ricordo di Matteo”, i prestigiosi “Mediterraneo Fair Play Awards”, il premio, voluto dal Comitato nazionale italiano Fair Play, è destinato a quelle persone che si sono distinte in diversi settori per il loro contributo ai valori del Fair Play. La serata sarà condotta da Sergio Masia e Cinzia Careddu.

Tra i premiati anche il presidente del Comitato regionale della Fip Sardegna Bruno Perra a cui andrà  il “Premio Giovanni Cherchi” – destinato a un dirigente sportivo distintosi particolarmente per il fair play e dedicato al dirigente della Dinamo Banco di Sardegna prematuramente scomparso. Un riconoscimento, cita la motivazione del premio,  per il grande lavoro svolto in questi anni come presidente della Federbasket regionale per lo sviluppo della pallacanestro in Sardegna.

Durante la serata verrà assegnato il  “premio Mauro Piredda”,  ad un giornalista che si è contraddistinto nella sua carriera per correttezza e lealtà. Quest’anno il riconoscimento andrà a Gianni Garrucciu, volto e voce della Rai per tanti anni.

Il “premio Comitato nazionale Fair Play” andrà ad Alessia Orro, la giovanissima campionessa di volley originaria di Narbolia, palleggiatrice della nazionale e vittima di stalking, «per la sua forza e il suo coraggio, per il messaggio positivo che ha trasmesso alle sue coetanee e a tutte le donne».

Infine, il “Premio La Nuova Sardegna” il cui vincitore viene scelto dai lettori attraverso un sondaggio via web  sul sito internet del giornale, dove sono state selezionate dieci storie di fair play che spiegano  bene la filosofia dell’iniziativa. I lettori della Nuova hanno scelto di premiare cinque ragazze sarde – tre di Ozieri, una di Nule e una di Tonara – impegnate in uno stage formativo di volontariato in Tanzania.

La manifestazione, lo scorso anno, ha riscosso un notevole successo, grazie alla partecipazione di numerosi gruppi ben noti nel panorama musicale italiano, e anche grazie allo scopo nobile che l’organizzazione si è prefissata: l’intero incasso è stato devoluto in beneficenza alla Onlus Amici di Gianni Brundu per il loro progetto di cure palliative domiciliari per i malati oncologici.

Quest’anno, in occasione della seconda edizione, l’obbiettivo degli organizzatori sarà quello di raccogliere fondi per finanziare un progetto ideato dalla stessa associazione dal titolo “Volære. In mongolfiera con la bussola”. Il progetto Volære si pone alle porte delle cure palliative e si propone l’accoglienza di tutte quelle persone che ricevono una diagnosi di malattia oncologica.

L’ingresso allo spettacolo di sabato è a offerta, per i biglietti bisogna rivolgersi alla sede dell’Associazione “Insieme con le Note nel Cuore” in viale Porto Torres, 27 a Sassari oppure chiamare il numero 392 5826123.

Bruno Perra.

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Prende il via domani, venerdì 22 novembre, a Tempio Pausania, la prima edizione di “Qui c’è aria di cultura”, evento di promozione dell’editoria libraria sarda promosso dall’assessorato regionale alla Cultura e organizzato dall’Amministrazione comunale tempiese di concerto con l’AES, e in collaborazione con la libreria Bardamù.

Sarà un’intensa giornata di appuntamenti, a partire dall’attesa intitolazione della Sala Convegni della Biblioteca Comunale al compianto Manlio Brigaglia, per proseguire nel pomeriggio con la mostra artistica “Noi e il mondo” ispirata a Maria Lai, entrare nel vivo degli incontri con gli autori e concludere la serata con lo spettacolo Snowflake a cura di Moviment’arti.

L’inaugurazione è prevista per le 10.30 al Palazzo degli Scolopi. Ad aprire i lavori sarà l’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Andrea Biancareddu, al quale faranno seguito gli interventi del vicesindaco Gianni Addis, del consigliere delegato alla Cultura Giovanni Marco Usai, dell’assessore comunale alla Pubblica istruzione, Franco Marotto, del giornalista Gianni Garrucciu e della presidente AES, Simonetta Castia.

L’omaggio a Manlio Brigaglia è previsto per le 11.00. Il tributo arriva nella città natale del compianto docente, storico, giornalista e facitore di libri, proprio in occasione della mostra che vede protagonista l’editoria libraria sarda, alla quale “il professore” era particolarmente legato.

L’evento istituzionale sarà accompagnato dalla presentazione del libro di Franco Fresi, “Manlio Brigaglia. Ricordi di una vita” (Soter editrice), impreziosita dagli interventi di Salvatore Tola e Sandro Ruju, autori del libro “Manlio Brigaglia. Tutti i libri che ho fatto” (Mediando Edizioni).

Nel pomeriggio, per la sezione “Infiniti spazi”, alle 16.15 sarà inaugurata la mostra artistica “Noi e il mondo”, a cura di AES e Casa Falconieri: un originale percorso creativo e artistico, che porta a Tempio il risultato della performance rappresentata al Lingotto di Torino per il Salone del libro, e che vuole replicare anche a Tempio Pausania la straordinaria operazione realizzata nel 1981 da Maria Lai con gli abitanti di Ulassai. L’artista Gabriella Locci esporrà il bellissimo nastro di stoffa decorato e arricchito di passi letterari tratti dalla letteratura sarda.

La serata prevede numerosi incontri con gli autori per la sezione “Tra Isola e mondo”, presentata da Salvatore Taras. Alle 17.00 Mediando Edizioni propone “Nuraghi Paesaggi e stagioni” di Salvatore Pirisinu, in compagnia dell’archeologo Rubens D’Oriano e dell’editrice Simonetta Castia. Alle 17.45 Alfa Editrice porta a Tempio “Il viaggio. Breve antologia di Grazia Deledda” di Isabella Mastino. Alle 18.30 NOR presenta “Piccinni in Castòrias” di Giuseppe Tirotto, mentre alle 19.15 l’autore Fabio Delizzos propone “Il quadro segreto di Leonardo”, per la Newton Compton, assieme a Giuseppe Pulina.

La serata si conclude in bellezza con lo spettacolo multimediale e musicale “Snowflake. Storia di un fiocco di neve” proposto dalla compagnia di danza “Moviment’arti” di Tempio, introdotta da Dario Maiore.

Programma Scuole di venerdì 22 novembre.

Ricchissimo anche il calendario collegato alle scuole per la sezione “Adotta un libro sardo”.

Alle 8.30 gli studenti dell’Istituto comprensivo di piazza Libertà partecipano al laboratorio didattico “La stria bucchitolta”, della Taphros Editrice, che alle 9.30 presenta “L’avvinturi di Pinocchju” gli studenti dell’Istituto comprensivo di piazza Libertà, con Ivan Ponsano e Dario Maiore.

Alle 10.45 gli studenti della scuola primaria di San Giuseppe incontrano Mauro Maxia (curatore) e Giovanni Marras (Dirigente scolastico IC Perfugas), per conoscere “Gioghende e imparende – Ghjuchendi e imparendi”, edito da Condaghes.

Per le scuole secondarie, alle 9.00, gli studenti del Liceo Artistico De André parlano di “Rossi abbaia in classe” con Antonio Budruni, altra pubblicazione di Carlo Delfino, per poi scoprire alle 10 l’“Atlante astronomico della Divina Commedia” della Mediando Edizioni, a cura di Gian Nicola Cabizza. Alle 10.30, i ragazzi del Liceo Classico Dettori incontrano invece Isabella Mastino che presenta “Il viaggio. Breve antologia di Grazia Deledda”, Alfa Editrice. La mostra del libro proseguirà il sabato 23 e domenica 24 novembre a Tempio Pausania, tra lo Spazio Faber e la Casa del Fanciullo.

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«I catalani, i sardi e tutte le altre nazioni senza Stato devono sostenerci, perché le nostre richieste nazionali vanno al di là dei nostri confini, per condividere con tutti il sogno di un’Europa unita in un mondo in pace.» Con queste parole che suonano come un appello, il catalano Josep Vall, vice-presidente della Coppieters Foundation di Bruxelles e direttore esecutivo della Fundació Josep Irla di Barcellona, ha dato il via sabato scorso alla conferenza internazionale “Diritti e Sovranità nell’Europa contemporanea”, che al Villino Ricci di Sassari ha coinvolto numerosi esperti per confrontarsi sul tema.

«I catalani combattono per i loro diritti nazionali – ha affermato Josep Irla – ma anche per un’Europa dei popoli liberi dove scozzesi, corsi, baschi, gallesi, catalani o sardi siano in grado di far sentire la propria voce. Ed è per questo che vogliamo un’altra Europa, un’altra Unione Europea, in cui il Parlamento sia in realtà la sede della sovranità popolare della cittadinanza europea. Coesistendo, ma superando anche le sovranità nazionali.»

La Coppieters Foundation, che con l’Istituto Camillo Bellieni di Sassari ha collaborato all’organizzazione dell’evento, è una fondazione politica legata all’Alleanza Libera Europea, l’organizzazione internazionale che riunisce partiti di nazioni senza Stato, regioni e minoranze nazionali e linguistiche nel vecchio continente.

Nel corso dell’incontro, introdotto dalla presidente Is.Be Maria Doloretta Lai e moderato da Gianni Garrucciu, un altro importante intervento è stato quello dello svizzero Nicolas Levrat. Il docente dell’Università di Ginevra ha illustrato un paradosso tutto europeo, per il quale popoli come gli sloveni, i croati o i cechi, che in precedenza sottostavano a una forma di regime, siano stati poi accettati come Stati europei e membri dell’Unione, mentre a catalani, scozzesi e sardi non è riconosciuto questo diritto.

«L’articolo 1 del Trattato sull’UE – ha spiegato l’accademico – parla di “un’unione sempre più stretta tra i popoli”, concetto riconfermato dalla Corte di giustizia europea proprio in occasione della Brexit nel 2018. Stando ai trattati, popoli come i catalani e gli scozzesi dovrebbero uscire dagli Stati per poter partecipare alla codeterminazione che sta alla base dell’Unione.»

Sorprendentemente, precursori nell’individuare alcune criticità dell’attuale conformazione UE furono proprio due grandi sardisti come Camillo Bellieni e Simon Mossa. Nell’intervento del ricercatore Antonello Nasone, il sardismo fin dalle origini presenta alcune indicazioni di carattere teorico e pratico per un futuro assetto dell’Unione, declinato non come insieme di Stati, bensì come una sorta di aggregazione tra comunità etniche.

E in questo senso andrebbe tracciata la strada, anche linguistica, da seguire. Come ha sottolineato Michele Pinna, direttore scientifico Is.Be, «è la direzione certo non facile di un’Europa dei popoli, di un nuovo dialogo nell’orizzonte dei diritti, delle tutele e delle pari opportunità di riconoscimento. La strada verso l’apertura a una nuova stagione di rinegoziazione dove tutte le lingue, le culture, le diversità possano avere  la stessa dignità proprio come indica la Carta europea delle lingue e delle culture minoritarie e regionali del ’92».

Sul piano linguistico, il docente di Storia contemporanea Didier Rey, dell’Università della Corsica, ha portato l’esperienza delle tre lingue parlate nella sua isola dal 1850 in poi: l’italiano, il francese e il corso. La prima è sparita per volontà politica francese e ora si assiste alla lotta di resistenza del corso, che da un lato è presente nei media come radio e tv, dall’altro è sempre meno utilizzata nel parlato quotidiano.

Ma non c’è politica che possa esimersi dalla preoccupazione della giustizia penale, aspetto trattato ampiamente in conclusione dall’avvocato Attilio Pinna: «Una società seria che voglia affrontare il problema del crimine – ha spiegato – deve fare un serio investimento sociale, pensando a quanto siano incisivi e decisivi il welfare, l’istruzione, l’alimentazione e l’occupazione, gli strumenti dell’educazione e della prevenzione rispetto alla repressione e dell’inasprimento di pene».

La conferenza ha goduto del sostegno della Fondazione di Sardegna e della RAS ed è stata finanziata dal Parlamento Europeo, che ha concesso autonomia riguardo al contenuto ed alle opinioni dei relatori.

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Esperti, intellettuali e specialisti di diverse nazionalità a confronto sabato 20 luglio al Villino Ricci di Sassari per parlare di “Diritti e Sovranità nell’Europa contemporanea”. L’idea è quella di interrogarsi sui limiti e le possibilità offerte dal principio di sovranità nazionale, lo stesso che nell’età moderna e contemporanea si è posto come fondante per la costituzione delle democrazie, ma che sembra contenere elementi di ambiguità e contraddizione. E quindi capire se sia possibile costruire un’Europa in cui siano protagonisti i popoli anziché gli Stati.

La conferenza internazionale, organizzata e promossa dall’Istituto Camillo Bellieni insieme alla Coppieters Foundation di Bruxelles, ha il sostegno della Fondazione di Sardegna e della RAS ed è finanziata dal Parlamento europeo, che concede autonomia riguardo al contenuto ed alle opinioni dei relatori.

L’obiettivo è quello di portare all’attenzione della comunità il dibattito politico sviluppato intorno all’UE, richiamando il tema dei diritti e del Diritto, sulla linea di ricerca e di riflessioni inaugurata già nel 2012 con il convegno “Le nazioni senza stato in Europa” ad Alghero e “Idee e protagonisti dell’indipendentismo europeo” nel 2018 a Sassari.

I partecipanti potranno iniziare a registrarsi alle 9.00 e ricevere le cuffie per la traduzione simultanea bilingue francese-italiano. Alle 9.30, ad aprire i lavori sarà la presidente Is.Be Maria Doloretta Lai, per lasciare spazio agli interventi introduttivi di Michele Pinna, direttore scientifico Is.Be, Antonello Nasone, rappresentante Is.Be nel Bureau della Coppieters Foundation, e Josep Vall, vice-presidente Coppieters Foundation e direttore esecutivo della Fundació Josep Irla.

A coordinare la conferenza sarà il giornalista Gianni Garrucciu. Alle 10.00 seguiranno le relazioni “Il diritto all’autodeterminazione nazionale all’interno dell’UE: un’indagine locale” di Nicolas Levrat, docente dell’Università di Ginevra; “La Corsica e le sue lingue o la lotta culturale tra l’italiano, il corso e il francese (dal 1850 ad oggi)” di Didier Rey, docente di Storia contemporanea all’Università della Corsica; “I diritti linguistici tra l’Europa degli Stati e l’Europa dei popoli” di Michele Pinna; “Sovranismo, autonomia e costituzione” di Simone Pajno docente di Diritto Costituzionale all’Università di Sassari; “Il sardismo e la dimensione europea” di Antonello Nasone, dottore di ricerca dell’ateneo turritano; “I delitti e le pene nell’Europa di oggi” di Attilio Pinna, avvocato del Foro di Sassari. Per maggiori informazioni consultare il sito dell’Istituto Bellieni https://bit.ly/2NPU132 o scrivere a istitutobellieni@gmail.com .

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La radio in Sardegna sarà la protagonista dell’evento formativo in programma domani, giovedì 8 novembre, ad Oristano, organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna. Ne parleranno i giornalisti Lorenzo Briani, responsabile comunicazione Radio Rai, Gianni Garrucciu, già vice caporedattore della TGR in Sardegna che alla radio ha dedicato un libro intitolato “Buonasera ovunque voi siate”. Interverranno anche Francesco Birocchi ed Erika Pirina, presidente e vice presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna. L’evento si svolgerà nella Sala San Domenico, in Via Lamarmora, sempre dalle 14.00 alle 17.00.

La Radio in Sardegna ha una storia prestigiosa: nel 1943 fu la prima radio libera in Italia dopo venti anni di dittatura, è stata la prima radio al mondo ad annunciare, da Cagliari il 7 maggio 1945, la fine della seconda guerra mondiale ed è ancora uno dei mezzi di informazione più seguiti. La Sardegna è stata inoltre fra le prime regioni italiane ad ospitare l’esperienza delle radio private. La radio in Italia continua a rivelarsi all’avanguardia nei processi di ibridazione del sistema dei media. Secondo l’ultimo rapporto sull’informazione del Censis, complessivamente, i radioascoltatori sono il 79,3% degli italiani.

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“La diretta”. Telecronaca e radiocronaca nel giornalismo sportivo. Sulla tecnica, i contenuti, i tempi di questo specifico ed efficace genere giornalistico si svolgerà all’Università di Sassari un seminario organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna. I lavori si apriranno alle 14.00, presso l’aula Segni del dipartimento Giurisprudenza, in viale Mancini 1 e si concluderanno alle 18.00.

Dopo l’introduzione del presidente regionale dell’Ordine, Francesco Birocchi, interverranno i giornalisti Gianni Garrucciu, già vicecaporedattore della Rai in Sardegna e Francesco Pancani, telecronista Rai per diversi sport (calcio, pallavolo, ciclismo).

«Una telecronaca non si improvvisa – dice Francesco Pancani – non basta raccontare quello che si vede. Una telecronaca si prepara: dalla raccolta delle informazioni a come si gestiscono i vari ‘fuori programmi’ che inevitabilmente si possono presentare durante una diretta. A Sassari vorrei raccontare le mie esperienze, utilizzando anche dei contributi video per spiegare l’evoluzione delle tecniche del racconto». La partecipazione all’evento da diritto a 4 crediti formativi.