17 August, 2024
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«Il gettito del tributo di smaltimento dei rifiuti solidi in discarica è destinato alla costituzione di un fondo per interventi di tipo ambientale e, sulle 107 istanze pervenute dai Comuni nel 2018, 35 sono state già finanziate. Perciò, abbiamo deciso di utilizzare ulteriori risorse per finanziare anche gli enti locali rimasti senza finanziamento nella precedente annualità.»
Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, riferendosi ai 4 milioni 654mila euro stanziati dalla Giunta regionale per favorire, tra le altre cose, la minore produzione di rifiuti, la bonifica di siti inquinati, il recupero di aree degradate ed altri investimenti di tipo ambientale.

Tre milioni derivano dallo stanziamento per il 2019 destinato a finanziare la realizzazione di interventi di recupero ambientale di aree degradate dall’abbandono di rifiuti e la realizzazione di investimenti per dissuadere da ulteriori abbandoni. Inoltre, nel 2018, c’era stato un avanzo di 1 milione 654mila euro.

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Dal prossimo anno, i 1.160 lavoratori precari di Forestas avranno il contratto a tempo indeterminato ‘full time’. Lo hanno annunciato gli assessori regionali del Personale e della Difesa dell’Ambiente, Valeria Satta e Gianni Lampis, spiegando che l’Agenzia regionale dispone della capacità assunzionale per procedere coi contratti.

«Con la collaborazione e l’intenso lavoro di verifica, svolto in questa ultima settimana da parte dell’amministrazione di Forestas, abbiamo raggiunto questo importante risultato – ha detto l’assessore Valerio Satta –. E grazie all’introduzione di ‘quota 100’, vista l’elevata età media dei lavoratori, già dal 2021 si potrà finalmente procedere a nuove assunzioni di giovani, dando vita al turnover tanto atteso.»

«Siamo soddisfatti per la positiva conclusione della trentennale vicenda che ha visto protagonisti i lavoratori precari di Forestas – hanno sottolineato i due assessori -. Finalmente abbiamo posto la parola fine alle tante preoccupazioni provocate in questi ultimi tempi, soprattutto da dichiarazioni spesso contrastanti ed infondate.»

«Ora, la volontà della Giunta regionale – ha concluso l’assessore Gianni Lampis – è quella di rilanciare il ruolo di Forestas, sia nell’attività di difesa del territorio che in quella di collaborazione con gli enti locali, avendo l’obiettivo, in tempi brevi, di coinvolgerli nella ridefinizione del ruolo strategico dell’Agenzia, estendendo anche i suoi campi di intervento.»

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Al via anche in Sardegna la prima “Settimana nazionale della protezione civile”, in programma dal 13 al 19 ottobre. Sette giorni di eventi e iniziative a livello nazionale e locale in cui i cittadini potranno conoscere più da vicino il Servizio nazionale della protezione civile. Il programma, presentato oggi in conferenza stampa dall’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis, e dalla Direzione Generale della Protezione civile della Sardegna, aprirà domenica 13 ottobre con “Io non rischio”, campagna nazionale di informazione sul rischio alluvioni, terremoti e maremoti. Nel corso dell’iniziativa i cittadini potranno incontrare i volontari nelle piazze di 25 Comuni per ricevere informazioni sulla prevenzione del rischio.

Lunedì 14 ottobre sarà invece una giornata dedicata alle scuole. La Sala operativa regionale e il Centro funzionale decentrato, con sede a Cagliari, aprirà le porte agli studenti che potranno assistere, tra le altre cose, all’attività dimostrativa dell’allestimento di un campo e l’impiego delle unità cinofile per la ricerca dei dispersi.

Martedì 15 ottobre in programma a Cagliari, al Caesar’s Hotel, a partire dalle 8.30, il convegno annuale “Proterina 3Évolution” il progetto di protezione dai rischi naturali finanziato dal Programma Interreg Marittimo – Italia Francia 2014-2020.

Mercoledì 16 ottobre sei Comuni del bacino del Flumendosa, Ballao, Armungia, Villasalto, Villaputzu, Muravera e San Vito, saranno lo scenario dell’esercitazione di emergenza idraulica e idrogeologica, la prima mai realizzata in Sardegna su scala reale. Una simulazione che avrà lo scopo di testare i piani di protezione civile regionale, intercomunale e dei singoli comuni. «La prevenzione – spiega l’assessore Gianni Lampis – è una priorità nell’agenda della Regione. Protezione civile significa questo, prevenire e programmare tutte quelle iniziative a tutela dell’incolumità dei cittadini che l’istituzione regionale può mettere in campo. L’allerta meteo è uno dei temi che in questi anni ha acceso il dibattito nei territori, nei rapporti tra la Regione Sardegna e gli enti locali. Noi oggi vogliamo affermare un principio chiaro: la Regione non vuole scaricare responsabilità su nessuno, ma cerca alleati con cui condividere la capacità di prevenire situazioni di pericolo».

Giovedì 17 ottobre al Molo Ichnusa di Cagliari, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, saranno allestiti dei gazebo con funzioni di isole didattiche rivolte alla popolazione scolastica. Quaranta volontari, con varie specializzazioni, simuleranno varie tipologie di intervento e soccorso. Nella stessa giornata, in programma, un incontro formativo dedicato ai giornalisti sulle “Buone pratiche nell’informazione e nella comunicazione di protezione civile, dalle 14.00 alle 17.00 all’ExMa di Cagliari.

Venerdì 18 ottobre l’ultimo appuntamento a Cagliari, dalle 9.30, all’Archivio di Stato, con il convegno sulla Gestione dell’emergenza e salvaguardia del patrimonio culturale, in collaborazione con il Ministero per i beni culturali.

«La settimana nazionale – dichiara Antonio Belloi, direttore generale della protezione civile della Regione Sardegna – rappresenta un’occasione importante, non solo per far conoscere le attività della protezione civile e le modalità di gestione delle emergenze, ma anche per aumentare il grado di consapevolezza dei cittadini davanti al rischio. I comportamenti di ognuno di noi sono determinanti ai fini della prevenzione e per la tutela dell’incolumità delle persone.»

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«Le Aree marine protette della Sardegna hanno svolto una collaborazione fondamentale con la Regione sul tema dei siti marini della ‘Rete Natura 2000’, oltre che un prezioso ruolo di supporto in particolare per la definizione dei perimetri e per gli approfondimenti scientifici relativi alle specie marine da tutelare.»
Lo ha ricordato l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, commentando lo stanziamento di 120mila euro per il 2019 a favore delle sei Aree marine protette per la compartecipazione agli oneri derivanti dalla gestione dei siti marini di importanza comunitaria (Sic) e per favorire il funzionamento della ‘Rete delle Aree marine protette’.

«Grazie anche ai contributi scientifici prodotti dalle Amp, la Regione ha potuto individuare e proporre nuovi Sic e Zps marini al ministero dell’Ambiente – ha aggiunto l’assessore Gianni Lampis -. Perciò, è importante continuare ad avvalersi della loro collaborazione, proseguendo le attività legate alla gestione dei siti marini della ‘Rete Natura 2000’, con particolare riferimento all’attuazione delle misure di conservazione che hanno accompagnato la proposta di nuovi Sic.»

Lo stanziamento sarà suddiviso in parti uguali tra le sei Aree marine protette.

Tutela dell’ambiente e salvaguardia del territorio: la Sardegna deve diventare plastic free, con il divieto di utilizzo di prodotti di plastica monouso nelle mense e negli uffici pubblici della Sardegna dal 1° gennaio 2022. E’ quanto previsto dalla Proposta di legge n. 49 “Norme in materia di riduzione dell’impatto dei prodotti di plastica sull’ambiente”, presentata dal gruppo dei Riformatori sardi in Consiglio regionale. Il testo di legge, primo firmatario Michele Cossa, composto da dieci articoli, prevede il divieto assoluto di utilizzo della plastica monouso nelle manifestazioni e nelle sagre organizzate o, comunque, sostenute dalla Regione o da enti ad essa collegati, nei parchi, nelle aree marine protette e nelle spiagge del demanio regionale. L’inosservanza di tali disposizione comporterebbe una sanzione da 50 a 2mila euro. Sono inoltre previste azioni di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei giovanissimi attraverso la collaborazione con le scuole. La proposta di legge ha anche l’obiettivo di incentivare l’uso alimentare dell’acqua pubblica, favorendo l’istallazione in tutti i Comuni di uno o più punti di distribuzione di acqua, fornita gratuitamente o a prezzo simbolico. “La proposta di legge sostiene anche la ricerca e la produzione di materiali innovativi e sostenibili e avrà una dotazione annua di 5 milioni di euro”, ha affermato il capogruppo dei Riformatori sardi, Michele Cossa. “Con questa proposta di legge per la prima volta la Regione si schiera così a favore di un futuro sostenibile e rispettoso nei confronti dell’ambiente e delle generazioni future”. Cossa ha evidenziato che “l’impiego della plastica in tutti i settori ha dato un contributo molto importante al progresso e al miglioramento delle condizioni di vita dell’umanità, ma negli ultimi 50 anni la situazione è sfuggita di mano”. “La necessità di ridurre la plastica acquista, dunque, un’importanza particolare per la nostra regione – ha continuato Michele Cossa – perché l’accumulo danneggia attività economiche importanti come il turismo, la pesca, il trasporto marittimo. Ora bisogna muoversi per agevolare una transizione verso un’economia circolare”. Ci sono già in Sardegna esempi virtuosi come quello della Pro Loco di Sestu, che già da dieci anni, ha spiegato il presidente Mario Ziulu, utilizza soltanto materiali biodegradabili monouso, nonostante l’elevato costo, e comuni come Arzachena, ma anche Cagliari e Quartu, che hanno avviato politiche di salvaguardia dell’ambiente attraverso l’eliminazione graduale degli oggetti monouso di plastica. “Vogliamo creare l’Isola verde del Mediterraneo”, ha detto l’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis, sottolineando che spetta alla Regione creare un forte collegamento tra le politiche di sviluppo e quelle ambientali. Oggi la Sardegna è al 7° posto in Italia per la raccolta differenziata, ha continuato l’assessore, che si aggira intorno al 65 per cento. “Poniamoci l’obiettivo di arrivare al 70 per cento entro il 2020”, ha detto Gianni Lampis. Per l’assessore bisogna partire dalla sensibilizzazione delle nuove generazioni, e quindi dagli istituti scolastici, ma anche dalle amministrazioni comunali e dai centri di educazione ambientale. Per il consigliere regionale dei Riformatori, Aldo Salaris, è importante coinvolgere anche il mondo della Sanità e sensibilizzare il settore turistico, ampliando il divieto di utilizzo della plastica monouso non biodegradabile anche agli eventi e alle manifestazioni. “E’ una sfida importante”, ha affermato Maria Laura Orrù (Progressisti), prima firmataria dell’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio regionale “sulla minimizzazione, sul territorio regionale, dei rifiuti in plastica monouso non biodegradabili e la conseguente riduzione dell’impatto ambientale”. “Dobbiamo avere tanto coraggio, portiamo subito la proposta di legge in commissione, e iniziamo quel percorso impegnativo di coinvolgimento dei portatori di interesse, dei comuni, della scuola e di chi opera nello smaltimento dei rifiuti”, ha affermato Maria Laura Orrù, esprimendo anche soddisfazione per la firma del decreto da parte del presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, che dal 1° gennaio 2020 prevede il divieto di utilizzare nel Palazzo materiali monouso in plastica non biodegradabile. Massima condivisione per gli obiettivi della proposta di legge dei Riformatori sardi da parte del capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Mura: “E’ un tema che va al di là dei colori politici e che è dovuto alla nostra terra”.

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Dal 23  al 29 settembre,  specialisti del Ministero per le situazioni di emergenza della Repubblica Belarus e della Croce Rossa di Minsk, sono stati in visita alle strutture di protezione civile ed antincendio della Sardegna, così da conoscerne da vicino la struttura organizzativa, con un particolare focus al ruolo svolto nel sistema regionale dal mondo del volontariato, una realtà consolidata nella nostra Isola e che vede invece compiere i primi passi in Belarus.

La delegazione guidata dal colonello Aliaksei Iofe, rimo vice capo dipartimento del Ministero per le situazioni di emergenza (Protezione Civile) della Repubblica Belarus, era composta da Artur Nikalayeu e Leanid Rahalevich dello stesso Ministero e da Vitali Dembouski ed Andrei Bahdanau della Croce Rossa di Minsk (la capitale della Belarus)

La missione si è svolta anche grazie alla collaborazione attiva e il supporto logistico della Prociv Arci di Quartu, Selargius e Maracalagonis che hanno introdotto la delegazione nella ricca e articolata rete del volontariato di protezione civile nella regione.

L’intenso programma di lavoro della delegazione bielorussa, sempre accompagnata dal Console onorario bielorusso in Sardegna Giuseppe Carboni, è iniziato con l’incontro con l’assessore regionale della difesa dell’ambiente Gianni Lampis ed il direttore generale del corpo forestale e di vigilanza ambientale Antonio Casula seguita poi dalla visita alla base elicotteristica di Pula del Corpo Forestale della Sardegna.

Durante il soggiorno la delegazione è stata ospite della Caserma di Viale Marconi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco dove è stata accolta dal comandante provinciale di Cagliari Francesco Orrù, altra metà di grande interesse è stata la Sala Operativa della Protezione Civile della Sardegna.

Grande attenzione è stata prestata alle attività garantire dal volontariato e, a tal fine, la delegazione bielorussa ha avuto l’occasione di visitare le associazioni di protezione civile e le Amministrazioni comunali di Sinnai e San Sperate alla presenza dei rispettivi sindaci, e le basi operative delle PROCIV ARCI Quartu Sant’Elena, Selargius, Maracalagonis.

Nonostante le differenze morfologiche e climatiche dei due territori, tante le similitudini nel sistema organizzativo e soprattutto nella alta professionalità degli operatori che si occupano di intervenire nelle situazioni di emergenza, per tutti loro bielorussi e sardi non è un semplice lavoro ma una missione di vita al servizio della sicurezza di tutti.

Fra le proposte frutto di questa prima visita, la possibile stipula di un protocollo di intesa che favorisca i rapporti e le collaborazioni sardo-bielorusse nel settore delle politiche di protezione civile, lo scambio dii buone prassi e contatti fra i rispettivi operatori e l’elaborazione di progetti comuni che possano essere finanziati a livello europeo nell’ambito di alcuni programmi dell’Unione Europea dedicati alla Belarus.

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«Ho chiesto a Forestas di determinare la propria capacità assunzionale, così da trovare la soluzione per il personale a tempo determinato. Al momento, sussiste la possibilità di assumere nel 2020 i precari storici per un tempo pari all’85% del complessivo: circa 11 mesi. Perciò, insieme all’assessorato della Difesa dell’Ambiente, stiamo valutando, fermo restando i limiti di spesa previsti e la capacità assunzionale dell’intero sistema Regione, di assumere questi lavoratori per l’intero anno, mettendo fine al trentennale precariato di ben 1.160 lavoratori di Forestas.»

Lo ha annunciato l’assessore regionale del Personale, Valeria Satta, dopo la sentenza del Tribunale di Nuoro che ha definito illegittime le assunzioni a tempo determinato ripetute nel tempo del personale dell’Agenzia regionale.

«Siamo impegnati nella ricerca di una soluzione che consenta al personale precario dell’Agenzia di avere finalmente la tanto attesa stabilizzazione – ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis -. Non dobbiamo dimenticare che anche questi lavoratori hanno garantito col proprio lavoro lo svolgimento della campagna antincendio e la loro professionalità risulta indispensabile per le ulteriori attività di gestione del patrimonio boschivo della Sardegna. Così come per il personale a tempo indeterminato, sono certo che anche la soluzione per i lavoratori a tempo determinato non tarderà ad arrivare.»

«Vogliamo ridare tranquillità a lavoratori che per troppo tempo sono stati trascurati, nonostante l’importante ruolo svolto nella difesa e nel presidio dei nostri territori – ha concluso l’assessore Valeria Satta -. Un impegno affinché all’interno della Regione Sardegna si ponga fine alla piaga del precariato, che ha caratterizzato anche il personale a tempo determinato di Forestas, conservandone e valorizzandone la professionalità acquisita.»

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«Abbiamo illustrato le competenze e la professionalità del Corpo forestale, maturate in tanti anni di esperienza, soprattutto nella lotta agli incendi boschivi e rurali.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, incontrando, nella sede regionale del Corpo forestale, una delegazione bielorussa composta da rappresentanti del Governo, della Protezione civile, della Croce rossa e della città di Minsk, capitale della Repubblica di Bielorussia.

«Un interessamento che evidenzia come la Sardegna sia vista come esempio anche in altre realtà del mondo – ha aggiunto l’assessore Gianni Lampis -. Un importante scambio di esperienze, che può prefigurare una proficua collaborazione.»

La delegazione bielorussa resterà in Sardegna fino al 28 settembre e visiterà altre strutture regionali del Corpo forestale e della Protezione civile: «Ci siamo messi a disposizione della delegazione anche per dimostrare che donne ed uomini, impegnati anche questa estate nella campagna antincendi, rappresentano un patrimonio umano e professionale da far conoscere e valorizzare», ha concluso l’assessore regionale dell’Ambiente.

 

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Difesa dell’ambiente, delegato in materia di protezione civile, Gianni Lampis, ha deciso di incrementare le risorse finanziarie necessarie per rendere possibile l’erogazione dei contributi a favore delle organizzazioni di volontariato di protezione civile, con un finanziamento di 300mila euro. Le agevolazioni sono concesse per spese di acquisto di mezzi, materiali, attrezzature ed equipaggiamenti, manutenzione delle attrezzature e dei mezzi di proprietà delle organizzazioni ed il rimborso delle spese di assicurazione dei volontari contro i rischi da infortuni, oltre alle spese di assicurazione per la responsabilità civile dei mezzi di proprietà. L’assessore Gianni Lampis ha rimarcato la rilevanza del ruolo svolto dalle organizzazioni di volontariato nel sistema della Protezione civile ed ha evidenziato come le risorse stanziate nel bilancio della Direzione generale della Protezione civile per il bando 2019 non potevano garantire la copertura integrale rispetto alle domande con istruttoria positiva. Per questo sono state reperite ulteriori risorse, necessarie per accogliere tutte le richieste di contributi a favore delle organizzazioni di volontariato per le quali l’istruttoria ha avuto esito positivo. La Giunta Solinas, per l’annualità 2019, aveva già deliberato l’assegnazione di un finanziamento complessivo di 1 milione e 650mila euro da erogare in base alle domande pervenute.


I danni alle campagne sarde prodotti dalle cornacchie dal Campidano al Coghinas (e non solo) saranno limitati con maggiore efficacia.La commissione Quinta ha dato il via libera questo pomeriggio alla proposta di riforma della legge sulla caccia. La modifica, portata dall’assessore Gianni Lampis e recepita dal Parlamentino, riguarda due aspetti dell’articolo 6 della legge regionale 23 del 1995. Il primo prevede l’istituzione della figura del delegato del proprietario del fondo o del conduttore del fondo: anche il delegato, appunto, se in possesso delle abilitazioni necessarie e dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività venatoria, potrà procedere all’abbattimento controllato dei capi nocivi. “La necessità della previsione della figura del delegato si è manifestata a seguito della recente sentenza della Corte costituzionale, che nei fatti limita l’attività di contrasto dei nocivi”, ha spiegato il presidente della commissione, on. Piero Maieli. La commissione ha inoltre dato il via libera a una seconda modifica, fortemente caldeggiata dai commissari Emanuele Cera (FI) e Gigi Piano (Pd). “In sintesi si prevede – prosegue Piero Maieli – il potere sostitutivo della Regione nel caso in cui le Province, competenti in prima istanza, non procedano per tempo a predisporre i piani di contenimento dei capi nocivi. L’inerzia e i ritardi delle province sui Piani rischiano di danneggiare le campagne ma soprattutto di bloccare il monitoraggio delle zoonosi, ovvero la trichinellosi per i cinghiali e la febbre del Nilo (West Nile) visto che i migliori animali – sentinella per questo virus sono proprio le cornacchie oggetto dell’abbattimento. A questo punto chiederemo al presidente del Consiglio di inserire questa riforma al più presto nei lavori dell’Aula, in modo che le nuove norme possa entrare in vigore”. In mattinata la commissione Quinta ha anche dato il via libera al bando per i contributi per l’apprendistato nel settore dell’artigianato: otto milioni di euro nel triennio 2019-2021. La misura è stata illustrata ai commissari dall’assessore Gianni Chessa.