21 December, 2024
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Si è svolto stamani, in videoconferenza, alla presenza dei rappresentanti dell’azienda, di Confindustria, e del Consiglio regionale, la riunione interassessoriale per fare il punto della situazione sul futuro della Portovesme S.r.l, in previsione del vertice convocato domani, 6 ottobre, al ministero dello Sviluppo economico. Durante l’incontro, è stato approfondito lo stato di crisi aziendale dovuto al caro energia e l’esigenza di riconvertire, nei prossimi mesi, le linee produttive con materiali più richiesti dal mercato mondiale. I rappresentanti della Giunta regionale hanno fatto appello all’azienda di non fermare la produzione e non attivare precipitosamente la cassa integrazione.

«Comprendiamo la posizione della Portovesme S.r.l, ma chiediamo all’azienda di soprassedere, sospendere la decisione di fermare gli impianti della fonderia di San Gavino e salvaguardare i livelli occupazionali, in attesa di aprire una trattativa con il nuovo Governo ed integrare il decreto Energy release, appena approvato, anche con riguardo al principio di insularità.»

E’ la richiesta congiunta degli assessori del Lavoro, dell’Industria e della Difesa dell’ambiente, Alessandra Zedda, Anita Pili e Gianni Lampis alla Portovesme S.r.l.

«L’onere della riconversione industrialeha dichiarato Alessandra Zedda e la strategia aziendale non devono essere a carico dei lavoratori. Il tema del caro energia è una partita unica per tutte le aziende che operano in Sardegna ed è all’attenzione della Giunta e del  Consiglio regionale, che stanno lavorando per mettere in campo una serie di strumenti di compensazione in grado di contenere i costi energetici.»

«Diventa sempre più urgenteha affermato Anita Pilidare una risposta concreta ai lavoratori alla luce dell’interruzione delle linee produttive annunciata dall’azienda. Comprendiamo che l’offerta vada ridimensionata sulla base delle attuali condizioni del mercato, ma vogliamo capire se il piano di ristrutturazione aziendale preveda, ad esempio, che la chiusura delle vecchie linee produttive venga sostituita con l’apertura delle nuove, e di conseguenza, che venga contemplato il mantenimento delle professionalità in servizio  e non in cassa integrazione.»

«Il Sulcis ed il Medio Campidano sono tra i territori più poveri di Italia. Il prezzo della crisi non può ricadere sull’anello più debole della catena, un territorio martoriato dalla crisiha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis -. Il Sulcis, in particolare, è stato inquinato e depredato. Ogni decisione dell’azienda non potrà prescindere dagli impegni e dagli investimenti assunti per i progetti di recupero ambientale nel sito industriale di Portovesme. La Regione vigilerà affinché siano portati a termine tutti i programmi di bonifica.»

Le elezioni Politiche sono appena passate in archivio, con l’elezione dei 16 parlamentari espressi dall’Isola, e per Giunta e Consiglio regionale si prospettano novità, per la surroga dei tre eletti, l’assessore della Difesa dell’Ambiente Gianni Lampis, che apre la strada al rimpasto, in cantiere da mesi e congelato prima delle elezioni, quando è mancato il leader dell’UDC Giorgio Oppi, e dei consiglieri Francesco Mura di Fratelli d’Italia e Dario Giagoni della Lega.

Oggi, sull’imminente rimpasto in Giunta, interviene Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«Terminate le elezioni e, si spera in tempi brevi, concluso il rimpasto di Giunta, a un anno e mezzo dalla fine della legislatura, è ora di tracciare un bilancio e rilanciare in tempi rapidissimi l’attività dell’Amministrazione regionale in merito alle riforme ancora incompiute e ad alcuni interventi fondamentali per l’economia della Sardegna. Il risultato del voto, in particolare per gli alti livelli di astensionismo, rappresenta un campanello d’allarme da non sottovalutare», dice Fabio Usai.
«Dalla concretizzazione della riforma sanitaria, per limitare le criticità esistenti, permettendo alle Asl di gestire in loco i processi di reclutamento del personale e di organizzare al meglio l’offerta sanitaria, al Commissariamento delle nuove province per favorire la ricostituzione degli enti tramite la ripartizione delle competenze e delle dotazioni finanziarie, alla risoluzione strutturale dell’annosa vertenza inerente la continuità territoriale, fino alla definizione di una strategia per il rilancio dell’occupazione nell’isola, sono molte le questioni da affrontare con celerità nei prossimi mesi per dare un senso compiuto a quanto fatto in questi anni di legislatura», aggiunge Fabio Usai.
«Dopo gli ultimi anni in cui, giocoforza a causa della pandemia, si è dovuta gestire (molto meglio di altre regioni) l’emergenza con tutte le criticità del casoconclude il consigliere regionale sardista -, è auspicabile che il rimpasto di Giunta rappresenti quello stimolo in più per un cambio di marcia e per accelerare sul fronte dell’attività legislativa, partendo proprio dalla legge Omnibus, fra non molto in discussione in Consiglio regionale, grazie alla quale si potranno stanziare fondamentali interventi a favore dei cittadini e delle imprese sarde duramente colpiti dal caro-bollette e dall’aumento generalizzato dei prezzi.»

La coalizione di centrodestra a trazione Fratelli d’Italia s’è imposta nettamente anche in Sardegna, dove è maturato, inoltre, un risultato del Movimento 5 Stelle superiore ad ogni previsione e/o sondaggio della vigilia, intorno al 22% sia alla Camera del deputati sia al Senato. E’ crollata in misura assai marcata l’affluenza, scesa al 53,1% (-12%): in pratica un sardo su due non è andato a votare. 

La coalizione di centrodestra ha ottenuto il 40,52% alla Camera ed il 40,44% al Senato; la coalizione di centrosinistra il 26,96% alla Camera ed il 27,13% al Senato.

Il Movimento 5 Stelle, senza alleati, ha raggiunto ben il 21,80% alla Camera ed il 21,94% al Senato.

Sotto il 5% sia alla Camera, 4,61%, sia al Senato, 4,43%, la lista formata da Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi.

Fratelli d’Italia è il primo partito con circa il 22,58 al Senato, 23,59% alla Camera; precede il M5S (21,94% al Senato e 21,80% alla Camera) ed il il Pd (19,77% al Senato e 18,60% alla Camera). Forza Italia raggiunge il 9,35% al Senato e l’8,54% alla Camera, in netto calo la Lega, 6,95% al Senato e 6,28% alla Camera.

La Sardegna sarà rappresentata a Roma da 16 parlamentari, 9 in meno rispetto ai 25 dell’ultima legislatura.

I 16 parlamentari eletti in Sardegna. I senatori Marcello Pera (FdI), Antonella Zedda (FdI), Giovannino Satta (FdI), Marco Meloni (Pd) e Sabrina Licheri (M5S). Alla Camera i quattro vincitori dei quattro collegi, e cioè Dario Giagoni (Lega), Barbara Polo (FdI), Gianni Lampis (FdI), Ugo Cappellacci (Forza Italia). Nel proporzionale alla Camera, sono stati eletti Salvatore Deidda (FdI), Francesco Mura (FdI), Pietro Pittalis (Forza Italia), Silvio Lai (Pd), Emiliano Fenu (M5S), Susanna Cherchi (M5S), Francesca Ghirra (Alleanza Sinistra-Verdi) che ha avuto la meglio su Romina Mura (Pd).

I mezzi a disposizione della macchina regionale dell’Antincendio sono sufficienti e distribuiti in modo uniforme su tutto il territorio?

Se lo chiede la consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu, preoccupata per le segnalazioni sulla carenza di strumenti per fronteggiare gli incendi. In particolare la neo componente della commissione Ambiente e Governo del territorio, richiama in una interrogazione all’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, la denuncia del comandante della Compagnia barracellare di Selargius.

Da anni i barracelli chiedono un mezzo antincendio, anche in considerazione della vastità della campagna selargina, ma finora il loro appello è rimasto inascoltato. Carla Cuccu sollecita alla Giunta una verifica dell’effettiva dotazione a disposizione di tutti i soggetti  e sottolinea quanto sia urgente dare risposte ai barracelli di Selargius e verificare che la stessa situazione non riguardi altre compagnie sul territorio.

Si è svolta questa mattina l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori diretti e indiretti della Portovesme srl con la presenza delle Segreterie Confederali CGIL, CISL e UIL e le Segreterie Territoriali di Categoria, nel corso della quale è emersa tutta la gravità della situazione che si è determinata con il caro energia (in questi giorni il prezzo ha superato abbondantemente i 500 euro/MWh).

Nell’incontro avvenuto nella sede della Confindustria lunedì 25, e a cui hanno partecipato le Confederazioni, Segreterie Regionali e Territoriali di Categoria e Rsu, l’amministratore delegato della Portovesme srl ha annunciato che in assenza di un cambio di tendenza del costo energetico entro ottobre, le attività aziendali verranno sospese al 90%. Una decisione che non potrà che comportare il ricorso agli ammortizzatori sociali per oltre mille persone tra diretti in diretti. Determinando, altresì, la fermata quasi totale della fabbrica.

L’assemblea, consapevole della gravità della situazione, ha confermato lo stato di agitazione e, respingendo questo possibile scenario, ha annunciato di essere pronta ad avviare tutte quelle iniziative necessarie e utili per contrastare le possibili decisioni dell’azienda e smuovere l’immobilismo della politica.

«Appare singolare il comunicato odierno della Regione Sardegna con cui si ricorda, in fretta e furia, che anche il tema relativo ai decreti attuativi è stato affrontato nell’incontro di ieri tra il ministro Roberto Cingolani e gli assessori sardi Anita Pili e Gianni Lampis si legge in un comunicato diffuso dall’assemblea dei lavoratori -. Peccato però che a leggere il comunicato ufficiale di ieri non si trovi proprio traccia di un argomento così importante, come quello legato al caro energia. Argomento che, sottolineiamo, rischia di far chiudere la Portovesme srl. Apprendiamo con favore che proprio stamattina la Camera dei Deputati ha approvato, in seconda e definitiva lettura, l’inserimento del principio di insularità in Costituzione, per il quale la Sardegna si batteva da anni al fine di aggiungere all’articolo 119 un nuovo comma: “La Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità”.»

«Ora si tratta di capire in concreto come troverà attuazione questo principio costituzionale in temi particolarmente importanti come quello del caro energia; è stato infatti ricordato che se l’attività della Portovesme fosse in altra Regione avrebbe avuto un taglio per la bolletta per 50 milioni di euro. Per questo motivo la richiesta è quella di pari condizioni e non condizioni di favore. Non aiuti, ma pari opportunitàconclude il comunicato dell’assemblea dei lavoratori -. L’assemblea, convocata in modo permanente verificherà gli esiti dell’incontro, che si dovrebbe svolgere la settimana prossima, tra il ministro Roberto Cingolani e la Portovesme e sulla base degli esiti è pronta immediatamente a nuove e più drastiche iniziative da mettere in atto già dal mese di agosto. Perché le vertenze non vanno in ferie.»

Alcuni anni dopo l’incendio che nel 1983 divampò nelle colline intorno a Tempio Pausania, distruggendo oltre 18.000 ettari e causando nove vittime tra i volontari che lottarono per spegnere le fiamme, la Regione Sardegna ha deciso, con una legge regionale, che il 28 luglio sia la giornata commemorativa non solo di quel tragico evento, ma l’occasione per rendere omaggio a tutti coloro (operatori antincendio, volontari e cittadini) che hanno perso la vita o hanno riportato gravi danni nei tanti e devastanti incendi verificatisi nell’Isola dal dopoguerra. Alla cerimonia di commemorazione, che si è svolta oggi a Tempio, insieme al Sindaco, ad altri amministratori del territorio e alle autorità civili, militari e religiose, hanno partecipato, in rappresentanza del presidente Solinas, gli assessori regionali della Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu, e della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis.

«Seppure siano trascorsi 39 anni, quella di Curraggia resta una tragedia immane che sconvolse l’intera Sardegna, lasciando indelebili ricordi nei protagonisti diretti di quella drammatica giornata, soprattutto nelle famiglie dei caduti e dei feriti. E’ importante ricordare per rendere il doveroso omaggio a chi ha perso la vita impegnandosi per la comunità», ha detto l’assessore Andrea Biancareddu.

«Le Istituzioni regionali da anni sono fortemente impegnate sul fronte degli incendi per le terribili conseguenze causate alla vita umana e al patrimonio naturalistico isolano ha aggiunto l’assessore Gianni Lampis -. Perciò, ogni estate, viene predisposta un’imponente macchina regionale antincendio che, anno dopo anno, grazie ad una crescente capacità professionale, è in grado di contenere gli effetti devastanti di questa piaga che affligge da troppo tempo la Sardegna e che dobbiamo combattere con tutti i mezzi a disposizione.»

«Un aspetto da non sottovalutare è quello educativo, attraverso una battaglia culturale che dobbiamo consolidare nelle scuole. I giovani sono i futuri protagonisti delle azioni per il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente in Sardegna, a cominciare dalla lotta agli incendi», i due assessori della Giunta Solinas.

«Esaminata la documentazione, comprensiva del progetto e del relativo studio di incidenza ambientale, l’assessorato della Difesa dell’ambiente ha espresso un giudizio positivo di compatibilità ambientale per i lavori di adeguamento e messa in sicurezza del ponte di Marceddì.»

Lo ha detto l’assessore della Difesa dell’ambiente. Gianni Lampis, comunicando la decisione del ‘Servizio valutazione impatti e incidenze ambientali’ (Via) sull’istanza presentata, lo scorso 19 luglio, dal Comune di Terralba per il progetto dei “Lavori viabilità occidentale sarda nel tratto tra l’Oristanese e la zona di Arbus – Adeguamento del Ponte Marceddì (1° lotto)”.

Sono previsti interventi strutturali, come il rinforzo di 165 pali di fondazione maggiormente degradati. A livello stradale, è prevista la riorganizzazione della sezione stradale e la circolazione a senso unico alternato regolamentata attraverso un impianto semaforico; la realizzazione di una nuova pavimentazione stradale, di uno strato di impermeabilizzazione e di un sistema di scolo per l’allontanamento delle acque di piattaforma; il posizionamento lungo il ponte di cinque dossi artificiali di rallentamento in corrispondenza di altrettanti attraversamenti pedonali; l’installazione di segnaletica verticale e orizzontale; la sistemazione dei piazzali di accesso. Infine, alcuni interventi impiantistici: attraversamenti pedonali in corrispondenza degli accessi sud e nord del ponte, opportunamente illuminati per la sicurezza nelle ore notturne; un impianto semaforico di segnalazione su ambo i lati di accesso al ponte, utile per regolamentare il senso unico alternato sul ponte.

 

La Regione Sardegna nei prossimi giorni ufficializzerà il ricorso contro il “Decreto Energia”, al fine di tutelare i diritti dei sardi ad avere una soluzione definitiva e strutturale al problema energetico, tale da poter garantire un futuro adeguato al territorio e al sistema produttivo.
«La Regione Sardegna ha avuto un ruolo decisivo sul tema energetico all’interno della Commissione Energia nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni ha sottolineato l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, coordinatrice della Commissione nazionale, in risposta ad alcune polemiche sollevate dall’opposizione durante il dibattito -. Abbiamo guidato la Commissione ad esprimere i pareri su tutti i decreti energia, evidenziando in particolare la posizione di contrarietà, espressa da tutte le Regioni, al metodo che il Governo nazionale ha utilizzato per implementare le rinnovabili e per rispondere all’emergenza energetica nel territorio nazionale.»
«Il Governo non può accantonare la leale collaborazione istituzionale, non può venir meno ai principi che sono sanciti dalla Carta costituzionale e non può dimenticare che la materia energetica è una materia concorrenteha aggiunto l’assessore Anita Pili -. La Regione vuole rivendicare i suoi diritti con forza in tutti i tavoli.»
«E’ innegabile che la Sardegna sia stata protagonista in tutte le occasioni in cui è stato necessario rivendicare la propria autonomia, i propri diritti e lo ha fatto in maniera concreta», ha sottolineato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, coordinatore della Commissione Ambiente nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni.

«Prosegue la proficua collaborazione della Regione Sardegna con il Corpo nazionale dei vigili del fuoco per la Campagna antincendi. Un importante tassello della complessa macchina regionale che annualmente si occupa di questa grave emergenza, con l’obiettivo di difendere il territorio ed il patrimonio ambientale della nostra Isola, oltre a garantire la sicurezza dei cittadini.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, con delega alla Protezione civile, che, questa mattina, in Prefettura a Cagliari, ha firmato la convenzione tra il Corpo nazionale dei vigili del fuoco e la Regione, insieme al prefetto Gianfranco Tomao, al direttore regionale dei vigili del fuoco, Marco Frezza, al comandante del Corpo forestale, Fabio Migliorati, ed al direttore generale della Protezione civile, Antonio Pasquale Belloi.

Nella convenzione vengono definite le procedure operative per la collaborazione interforze, compresa quella nel coordinamento delle attività di spegnimento degli incendi boschivi e rurali e di interfaccia, nonché il potenziamento delle sedi istituzionali dei vigili del fuoco. Tra gli obiettivi, assicurare una cooperazione nelle attività di lotta agli incendi boschivi; garantire l’armonizzazione delle attività di spegnimento degli incendi con quelle più generali di tutela della pubblica incolumità; favorire lo scambio di dati e informazioni.

«L’impegno economico della Regione (1,4 milioni di euro) dimostra come la partecipazione delle varie componenti pubbliche alla macchina regionale antincendio sia elemento essenziale per la salvaguardia del patrimonio ambientale e per garantire, a sardi e turisti, di stare in Sardegna in sicurezzaha aggiunto l’assessore Gianni Lampis -. La collaborazione consentirà di potenziare il dispositivo di soccorso sul territorio regionale, oltre che nella Sala operativa regionale e nei Centri operativi provinciali. Verrà incrementata la presenza dei vigili del fuoco con l’apertura, per sessanta giorni, di alcune basi stagionali nelle aree maggiormente antropizzate, dove il concentrarsi dei flussi turistici può rappresentare un potenziale pericolo in caso di emergenza: Pula, Villasimius, Arbus, Valledoria, San Teodoro, Orosei e Terralba. Anche quest’anno sarà disponibile un elicottero del Corpo, dislocato nella base di Alghero, che si affianca agli undici della flotta regionale, al Super Puma, agli elicotteri dell’Esercito e dell’Aeronautica militare, rispettivamente negli aeroporti di Elmas e di Decimomannu, e ai tre Canadair all’aeroporto di Olbia.»

«Il primo mese di campagna antincendio racconta un andamento nella media degli ultimi 10 anni, ma non per questo possiamo ritenerci soddisfatti. Sono circa 3.000 gli ettari bruciati in questi primi trenta giorni, perciò l’allerta resta sempre massima, soprattutto per le condizioni meteoclimatiche che hanno registrato temperature elevate tipiche dei periodi più caldi dell’estate. Dobbiamo intensificare le azioni di prevenzione, anche attraverso la diffusione delle regole di comportamento corrette e responsabili e la collaborazione con le Amministrazioni locali, invitandole alla piena attuazione dei Piani comunali di protezione civile», ha concluso Gianni Lampis.

 

I sindaci dei comuni di Buggerru e Fluminimaggiore, Laura Cappelli e Marco Corrias, hanno chiesto a Forestas l’ampliamento orario del presidio antincendio, attualmente attivo solo dalle 14.00 alle 22.00. Nella richiesta inviata al direttore Vittorio Molè e, per conoscenza, all’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente ed alla Direzione regionale della Protezione civile, scrivono che «come è noto i comuni di Buggerru e Fluminimaggiore vengono dotati, nel corso di ogni stagione estiva, di presidio antincendio, all’interno del quale sono presenti a turno gli operai appartenenti a Forestas. Ad oggi, purtroppo, il presidio nel territorio Buggerru-Fluminimaggiore risulta essere attivato esclusivamente nella fascia oraria 14.00-22.00, nonostante siano presenti in loco le figure professionali utili a garantire il servizio».

«Con la presente manifestiamo la preoccupazione delle Amministrazioni comunali di Buggerru e Fluminimaggiore – aggiungono Laura Cappelli e Marco Corriase segnaliamo la situazione di potenziale pericolo per l’assenza del presidio territoriale in una fascia oraria così ampia e chiediamo ai soggetti in indirizzo di voler attivare le procedure necessarie per garantire, anche al nostro territorio, il presidio di cui trattasi in una più ampia fascia oraria, anche con l’alternanza del personale facente capo ai due diversi Comuni (ad esempio mattina Buggerru e pomeriggio Fluminimaggiore e/o viceversa).»