23 December, 2024
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Definendo gli indirizzi per la contrattazione collettiva da affidare al Comitato per la rappresentanza negoziale (Coran), la Giunta regionale ha sbloccato la vertenza Forestas, dando avvio alla procedura per il transito del personale assunto a tempo indeterminato dall’Agenzia al comparto regionale.

La proposta, approvata su proposta dell’assessore degli Affari generale e del Personale, Valeria Satta, d’intesa con l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, stabilisce gli indirizzi per il Coran, a cui spetta il compito di avviare le fasi negoziali necessarie per definire la struttura del comparto ed autorizza l’Agenzia Forestas a svincolare le somme accantonate nel fondo contenzioso (16.630.841,26 euro), destinandole in gran parte (12.992.080,10 euro) alla costituzione di un nuovo fondo che finanzi il transito del personale assunto a tempo indeterminato dell’Agenzia al contratto collettivo regionale. Questo fondo sarà altresì destinato a coprire i costi della progressiva estensione del periodo annuale di lavoro dei dipendenti con contratto semestrale.

«E’ terminata la fin troppo lunga attesa dei lavoratori – ha detto il presidente Christian Solinas -. La Giunta ha mantenuto gli impegni, fornendo una risposta concreta che in tempi brevi porterà al nuovo inquadramento del personale dell’Agenzia, permettendone la piena operatività e garantendo a Forestas di rispondere alle finalità per le quali è stata creata, con una collaborazione attiva con gli enti locali, a disposizione dell’intera comunità durante l’intero arco dell’anno, e non solo in caso di eventi calamitosi o, in generale, per le sole attività di protezione civile.»

Sono stati approvati anche gli indirizzi per il Coran per avviare la contrattazione collettiva integrativa per la progressiva estensione del periodo di lavoro dei dipendenti con rapporto semestrale: «Con l’obiettivo di risolvere al più presto – ha spiegato l’assessore Valeria Satta – l’annoso problema del precariato che caratterizza il personale dipendente a tempo determinato di Forestas, conservandone e valorizzandone al contempo la professionalità acquisita».

L’avvio del progressivo aumento del periodo di lavoro dei dipendenti semestrali, sino alla durata di dodici mesi, comporterà per tali lavoratori la conversione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, come previsto nella legge regionale 6/2019 ed in conformità al piano triennale dei fabbisogni dell’Agenzia Forestas, obiettivo che dovrebbe concludersi entro il 2021 e che rende necessario procedere ad una contrattazione integrativa. Il Coran, perciò, dovrà prevedere e disciplinare la progressiva estensione del periodo di lavoro dei dipendenti, nel rispetto dei limiti assunzionali e delle risorse stanziate annualmente in bilancio. Le assunzioni a tempo determinato avverranno in un unico turno annuale, che ricomprenda necessariamente i sette mesi da aprile ad ottobre, per facilitare le assunzioni e aumentare la presenza di personale nel periodo in cui ha particolarmente luogo l’attività antincendio

Le delibere verranno ora comunicate al Consiglio regionale per gli adempimenti.

 

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Alle 18.00, nella sede operativa dell’Area marina protetta Tavolara Punta Coda Cavallo, ad Olbia, verrà firmato un protocollo d’intesa per la creazione di un coordinamento volto alla tutela dell’ambiente ed al suo ripristino. L’accordo sarà sottoscritto dalla Regione, rappresentata dall’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, dal Consorzio di gestione dell’Amp, dalla Direzione aeroportuale Sardegna dell’Enac, dalla Geasar, società di gestione dell’aeroporto di Olbia, e dal Corpo forestale.

Il protocollo intende favorire forme di collaborazione per una strategia condivisa di salvaguardia del territorio, il ripristino della naturalità dei luoghi attraverso la reintroduzione degli elementi naturali indebitamente sottratti, la realizzazione di forme di sensibilizzazione e di coinvolgimento, responsabilizzando turisti, cittadini ed imprese che operano sul territorio. Le attività saranno realizzate secondo le rispettive competenze: il Corpo sequestra il materiale alle partenze dell’aeroporto; la Geasar custodisce il materiale sequestrato; l’Enac si occupa delle attività di security aeroportuale; all’Amp spetta il riposizionamento della sabbia confiscata; l’Assessorato presiede ai procedimenti autorizzativi finalizzati ad accertare la compatibilità ambientale di una determinata operazione al fine di garantire la protezione dell’ambiente.

 

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Questa mattina, in località Zimmioni a Villasimius, l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, insieme al sindaco Gianluca Dessì, ha inaugurato un impianto di compostaggio dei rifiuti, nato come adeguamento di un precedente impianto di trattamento dell’indifferenziato, finanziato dalla Regione con 2 milioni 800mila euro.

«L’opera – ha spiegato l’assessore Gianni Lampis – consentirà al comune di Villasimius ed all’intero Sarrabus di risparmiare sui costi di trasporto della frazione organica verso altri impianti, attuando in pieno il principio di prossimità del conferimento dei rifiuti previsto dalla normativa europea e nazionale. L’impianto, per la raccolta dell’umido e degli sfalci, consentirà un abbattimento fino al 30% degli attuali costi, sarà operativo a partire dal primo di agosto e vedrà impegnati cinque lavoratori, coniugando le buone pratiche di sostenibilità ambientale con l’occupazione.»

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Dal 2009 è prevista l’erogazione di contributi a favore delle Amministrazioni comunali per aumento, manutenzione e valorizzazione del patrimonio boschivo.

«Per il 2019 – ha spiegato l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis – è stata autorizzata una spesa di 7 milioni 860mila euro: 4.806.000 euro, per i Comuni che hanno subito una rilevante diminuzione degli occupati nel settore della forestazione, sono già stati ripartiti nello scorso mese di maggio, mentre i restanti 3.054.000, relativi al patrimonio boschivo in aree interessate da gravi forme di deindustrializzazione, di cave dismesse, di impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani o di produzione di energia da fonte fossile, sono stati ripartiti tra i Comuni nei siti del Sulcis Iglesiente, di Tossilo-Ottana, di Porto Torres e di Siniscola».

La programmazione degli interventi viene attuata secondo gli obiettivi di recupero ambientale e sulla base delle politiche del lavoro definite con il programma “LavoRas”, così da consentire l’inserimento e la salvaguardia dei livelli occupazionali mediante l’utilizzo di risorse regionali. I Comuni possono eseguire lavori di manutenzione forestale che non comportino una modifica delle situazioni naturali e che non siano configurabili come opere edilizie o impianti. Potranno realizzare programmi di forestazione su terreni pubblici e privati affidando la progettazione e la direzione dei lavori degli interventi anche a soggetti non appartenenti a Forestas, previo parere di conformità espresso dall’Agenzia regionale. Per il reclutamento del personale, i Comuni potranno procedere con l’attuazione diretta del cantiere oppure con l’affidamento riservato a cooperative sociali o forestali. I lavori dovranno essere avviati entro il 28 febbraio 2020.

Le risorse sono state così ripartite: nel sito del “Sulcis Iglesiente”, Portoscuso 165.000 euro; Buggerru, Fluminimaggiore, Masainas, Perdaxius, Piscinas, San Giovanni Suergiu e Villamassargia 100.000; Calasetta, Carbonia, Carloforte, Giba, Gonnesa, Iglesias, Narcao, Nuxis, Sant’Antioco, Santadi, Sant’Anna Arresi, Tratalias e Villaperuccio 70.000; nel sito di “Tossilo-Ottana”, Ottana 115.000 euro; Borore, Noragugume, Orani e Sarule 100.000; Bolotana 70.000; nel sito di “Siniscola”, Siniscola 230.000 euro; Posada 100.000; nel sito di “Porto Torres”, Porto Torres 334.000 euro.

 

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La battaglia per la bonifica della discarica olbiese di Spiritu Santu è approdata in Consiglio regionale. Nella seduta di ieri, il consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi ha presentato la sua interpellanza sulla montagna di rifiuti che da anni opprime gli abitanti nelle frazioni di Murta Maria e Porto San Paolo.

E’ in questa occasione che l’assessore Gianni Lampis, in replica all’intervento di Roberto Li Gioi, ha diffuso una notizia allarmante in merito alla proposta del Consorzio. Lampis dice infatti che questa proposta «verosimilmente verrà ritenuta coerente con la pianificazione regionale, la quale prevede in particolare un ampliamento della discarica di Spiritu Santu per far fronte al fermo impianti del termovalorizzatore di Macomer cui andranno conferiti i rifiuti indifferenziati della provincia di Sassari e della provincia di Nuoro».

«E’ proprio così assessore? – chiede a questo punto Li Gioi-. Davvero la discarica di Spiritu Santu dovrà farsi carico di un ulteriore e immensa valanga di rifiuti proveniente dai Comuni di metà Sardegna? Se così fosse, quella che è già una bomba ecologica che ha determinato danni irreparabili ad un territorio che era un gioiello naturale di rara bellezza, assumerebbe dimensioni gigantesche e insostenibili per gli abitanti delle frazioni di Murta Maria e Porto San Paolo, vittime esasperate di un modus operandi inaccettabile che li ha visti subire per decenni angherie inenarrabili, mentre osservavano impotenti l’elevarsi di questa montagna di rifiuti.»

Roberto Li Gioi, nel suo intervento di ieri, si è rivolto all’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis per chiedere spiegazioni in merito a un ulteriore e recente finanziamento di oltre un milione di euro per Spiritu Santu e soprattutto, ha chiesto all’assessore se sia al corrente «degli spaventosi risultati delle analisi dei pozzi piezometrici effettuati dalla ditta incaricata dallo stesso Cipnes, la Eurolab di Milano, che certifica costantemente la non conformità dei valori di ferro, manganese, cloruri e sodio presenti in quantità spropositate nelle acque sotterranee della zona su cui sorge la discarica».

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Il Consiglio regionale ieri ha approvato l’ordine del giorno sugli interventi finalizzati alla predisposizione di una legge di riforma del sistema agricolo regionale e al finanziamento della legge regionale n. 15 del 2010.

La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito, il presidente ha comunicato le dimissioni dalla carica di consigliere regionale di Paolo Truzzu, recentemente eletto sindaco di Cagliari. Successivamente, è stata disposta la convocazione immediata della Giunta delle elezioni per la presa d’atto e la conseguente surroga con il primo dei non eletti. Per questi adempimenti, il presidente ha sospeso la seduta per 10 minuti.

Alla ripresa dei lavori il presidente Pais ha letto la nota della Giunta per le elezioni, sulla base della quale Fausto Piga risulta essere il primo dei non eletti nella lista “Fratelli di Italia”, collegio di Cagliari, in cui fu eletto l’on. Paolo Truzzu. Pertanto, a seguito delle dimissioni dell’on. Paolo Truzzu, il presidente Michele Pais ha invitato l’on. Piga a entrare in Aula e a prestare giuramento.

Il presidente Michele Pais ha chiesto all’Aula un minuto di silenzio per commemorare Emanuela Loi e tutte le vittime della strage di via D’Amelio.

L’on. Piero Comandini (Pd) ha esordito dicendo che “dal 21 maggio il presidente Christian Solinas Solinas non si presenta in Aula e questo è un fatto di una gravità inaudita. Dal 28 maggio chiediamo al presidente Christian Solinas di riferire sulla vertenza del porto canale e ancora nulla si sa, nonostante la vicenda si sia aggravata a causa del diniego paesaggistico. Cosa ha fatto finora il presidente Solinas per questa vertenza?”.

Di seguito, l’on. Francesco Agus (Progressisti) ha ricordato che “dal 28 giugno la Giunta ha nominato i nuovi direttori generali ma a oggi tre direzioni sono ancora vacanti. E si tratta di direzioni generali strategiche come la Protezione civile e il Personale”.

L’assessore Andrea Biancareddu ha chiesto di ricordare in Aula il tragico incendio di Curraggia in Gallura che il 28 luglio 1983 portò un pesantissimo bilancio di nove vittime, sei feriti e oltre 18 mila ettari bruciati. Il presidente Pais ha dunque ordinato all’Aula un minuto di silenzio.

L’on. Eugenio Lai ha invece suggerito al presidente Pais di sospendere i lavori per consentire a una delegazione di “incontrare i lavoratori dell’Aias e quelli del porto canale, che da giorni protestano sotto il Consiglio regionale”.

Lo stato di agitazione dei dipendenti di Forestas è stato richiamato invece dall’on. Giovanni Satta (Psd’az), che ha detto: “Chiedo alla vicepresidente della Giunta di dare in fretta risposte sul tema del contratto dei lavoratori di Forestas”.

Per l’assessore Alessandra Zedda “la Giunta ha già preso l’impegno con i lavoratori di Forestas e ci stiamo assumendo la responsabilità di occuparci di loro”.

Anche l’on. Daniele Cocco (Sinistra) ha caldeggiato l’incontro con i lavoratori  di Forestas e ha annunciato una mozione sul tema.

Il presidente Pais ha sospeso i lavori per indire subito una conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa ha comunicato gli esiti della conferenza: una delegazione dei lavoratori del porto canale di Cagliari e dell’Aias sarà ricevuta al termine dei lavori dell’Aula.

Alla ripresa dei lavori, il Consiglio ha iniziato l’esame della mozione n. 19 (Tunis e più) sulla riforma del sistema agricolo regionale, sospesa in una precedente seduta nella fase della dichiarazioni di voto.

Il primo firmatario Stefano Tunis (Sardegna 20/20), prendendo la parola sull’ordine dei lavori, ha affermato che, avendo registrato una convergenza ampia sul contenuto del documento, si rendono necessarie attraverso un emendamento orale alcune correzioni per chiarire, ha precisato, che ciò che viene messo sotto accusa è in realtà il risultato operativo di una burocrazia con cui è difficile dialogare soprattutto in materia di pagamenti a conclusione delle istruttorie condotte dalle agenzie agricole. Si tratta quindi, ha sintetizzato, di una posizione difensiva e non offensiva dell’assessorato. Inoltre, ha concluso, è opportuna anche la modifica di una parte del dispositivo per sottolineare il valore dell’ampio coinvolgimento della commissione e del Consiglio sulla legge di riforma del sistema agricolo regionale.

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha espresso dissenso sulla proposta di emendamento orale, che quindi decade.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, dopo aver ricordato che l’emendamento orale era stato concordato, ha chiesto una sospensione della seduta che il presidente ha accordato.

Alla ripresa dei lavori, il consigliere Stefano Tunis (sempre sull’ordine dei lavori) ha affermato che in sede di coordinamento del testo basterebbe precisare meglio soltanto il passaggio riguardante il coinvolgimento del Consiglio.

Il consigliere Roberto Deriu ha chiesto se Aula può dare indirizzi al coordinamento formale di una mozione.

Il presidente Michele Pais ha riposto di sì.

Il consigliere Francesco Agus (Progressisti) ha ricordato che il regolamento parla di coordinamento dei testi legislativi e non delle mozioni, per cui o si ritira la mozione trasformandola in ordine del giorno, oppure si mantiene il testo approvandolo o respingendolo, fermo restando che comunque il tema richiede serietà e maggiore attenzione da parte dell’Aula.

Per dichiarazione di voto, Emanuele Cera di Forza Italia ha ringraziato i proponenti della mozione per aver portato all’attenzione del Consiglio la crisi dell’agricoltura sarda. Una crisi, ha aggiunto, che impone a tutti di impegnarsi a fondo per la riforma a cominciare dalla chiusura positiva della vicenda riguardante il prezzo del latte e le difficoltà del comparto ovi-caprino. Va riconosciuto tuttavia, ha proseguito, che la legge 15/10 non ha raggiunto i risultati che si prefiggeva e si è trasformata impropriamente in uno strumento di sostegno al reddito, soluzione inadeguata per il settore che ha bisogno di interventi strutturali, fra i quali semmai va compreso anche al settore bovino.

Il consigliere Gian Franco Satta dei Progressisti ha sottolineato che la mozione Tunis contiene una proposta di riforma del sistema agricolo che però è in contraddizione con il riferimento positivo alla legge 15, che lo stesso Cera ha poco fa criticato. Ha poi annunciato il voto contrario.

Il consigliere Roberto Deriu (Pd), sull’ordine dei lavori, ha detto di voler prendere sul serio la mozione che vorremmo votare confrontandoci con la maggioranza che però ha difficoltà interne. Il punto di incontro non c’è e manca chiarezza all’interno della coalizione, ha spiegato, quindi se maggioranza vuole confrontarsi siamo disponibili altrimenti voteremo contro.

Daniele Cocco di Leu ha affermato di non capire come si sta procedendo perché prima emergono differenze sul documento e poi si torna alle dichiarazioni di voto sul testo originario che peraltro, di fatto, suona come una sfiducia nei confronti dell’assessore; a questo punto meglio una proposta di legge affidata all’esame delle commissioni e poi al Consiglio

Il consigliere Stefano Tunis (Sardegna 20/20), nel comprendere le difficoltà perché il tema richiede approfondimenti e non solo qualche sospensione, ha proposto una votazione per parti, eliminando il periodo controverso.

Il presidente Michele Pais ha definito la proposta di buon senso.

Il consigliere Daniele Cocco di Leu, ha puntualizzato che si deve mettere in votazione ogni parte.

Il consigliere Pietro Moro, ha osservato che non è una questione di vita o di morte approvare un provvedimento a tutta velocità; ci vogliono contenuti più solidi perché di fronte alla vertenza latte non possiamo girarci dall’altra parte ed è meglio rimandare.

Il presidente Michele Pais ha invitato i consiglieri a formulare proposte accoglibili ed ha sostenuto che quella del voto per parti lo è.

Il consigliere Piro Comandini (Pd), d’accordo col collega Deriu, ha sollecitato una intesa ed ha proposto una sospensione.

Analogamente si è espresso Gian Franco Satta dei Progressisti.

Il presidente Michele Pais ha quindi sospeso la seduta.

Alla ripresa dei lavori il consigliere Stefano Tunis ha comunicato la trasformazione della mozione in ordine del giorno, posto che l’ampia condivisione è fondamentale sul tema, che ha bisogno del contributo di tutta la politica e di tutto il mondo agricolo, arrivare a superamento legge 15/10 e nello stesso tempo avere uno strumento transitorio da notificare alla Ue in attesa di quadro organico. L’ordine del giorno, ha chiarito, ripercorre sostanzialmente il testo dalla mozione (a parte un paragrafo) e riafferma la necessità del coinvolgimento pieno del Consiglio.

Il consigliere dei Progressisti Francesco Agus ha eccepito che i tempi non coincidono col regolamento perché la trasformazione di una mozione in ordine del giorno può avvenire al termine della discussione generale e non nella fase della dichiarazione di voto, per cui si deve votare la mozione.

Il presidente Michele Pais, di diverso avviso, ha sostenuto la regolarità dell’ordine del giorno, purchè provvisto della firma di 8 consiglieri.

Il consigliere Massimo Zedda, sempre dei Progressisti, ha rilevato la presenza di alcuni errori materiali e si è comunque associato alla tesi di Agus.

Il consigliere Piero Comandini ha sollecitato il parere della Giunta.

Il consigliere dei Progressisti Gian Franco Satta ha valutato con favore il passo indietro della maggioranza ma ha preso le distanze dal modo, suggerendo il rinvio della discussione ad un momento successivo.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, ricordando l’impegno ad un incontro con i lavoratori Aias, ha criticato il la richiesta di un parere della Giunta per una semplice modifica.

Il consigliere Roberto Deriu (Pd) ha raccomandato la specificazione della parte collegata alla “misura ponte” notificabile alla Ue, a testimonianza della transitorietà del testo.

Il capogruppo di Leu Daniele Cocco, pur dicendo di non voler fare ostruzionismo, ha sostenuto che di fatto l’ordine del giorno non c’è, meglio dunque aderire alla proposta del consigliere Moro di rinviare a martedì, altrimenti voterà contro.

Il capogruppo della Lega Dario Giagoni, a favore, ha sollecitato l’inserimento dei problemi riguardanti la pesca.

Il presidente Pais, sul punto regolamentare, ha definito l’ordine del giorno la sommaria illustrazione di un documento già noto.

Il consigliere di Leu Eugenio Lai ha ribadito la richiesta del parere della Giunta e della disponibilità del testo.

Il presidente Pais ha poi disposto la sospensione della seduta per la distribuzione del testo.

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau, sostenendo la necessità del parere della Giunta, ha ricordato che deve essere obbligatoriamente espresso prima della votazione.

Il presidente Pais ha sospeso brevemente la seduta per la distribuzione del testo.

Alla ripresa dei lavori l’assessore dell’Agricoltura Gabriella Murgia ha fornito il parere della Giunta dichiarando la sua posizione favorevole.

Successivamente è stato messo ai voti l’ordine del giorno, che il Consiglio ha approvato con 33 voti favorevoli, 22 contrari ed 1 astenuto. Il documento impegna fra l’altro il presidente della Regione e lo stesso assessore dell’Agricoltura a “predisporre una legge di riforma agraria coinvolgendo tutte le parti politiche presenti in Consiglio, a modificare la legge 15/10 per rispondere in maniera adeguata alle esigenze del comparto, ad integrare la legge con ulteriori capitoli di spesa ed a riorganizzare il sistema burocratico al fine di dare un supporto reale agli operatori del settore”.

Subito dopo, per partecipare all’incontro dei capigruppo con una delegazione di lavoratori Aias, il presidente Pais ha lasciato la guida dell’Assemblea al vice presidente Giovanni Satta.

La presidenza è stata assunta dal vicepresidente Giovanni Antonio Satta (Riformatori sardi).

Ha quindi chiesto la parola Eugenio Lai (Leu) per proporre all’Aula, vista l’assenza dei capigruppo, del presidente del Consiglio e di parte della Giunta regionale di rinviare la discussione delle interpellanza ad altra data e di sospendere la seduta.

Il vice presidente Giovanni Antonio Satta ha deciso per il proseguo dei lavori. Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha proposto di terminare con l’ultimo punto in discussione e dopo incontrare i lavoratori.  Michele Cossa (capogruppo dei Riformatori sardi) ha esortato i colleghi a un po’ di moderazione e a continuare con l’esame delle interpellanze. Anche il capogruppo di Fratelli d’Italia è intervenuto per sollecitare una rapida conclusione dei lavori in modo da incontrare i lavoratori.

Il vice presidente Satta ha, quindi, dato la parola per l’illustrazione dell’Interpellanza n. 9 “sulle criticità ambientali e gestionali della discarica consortile Spiritu Santu a Olbia” al consigliere del Movimento 5 Stelle, Roberto Li Gioi, primo firmatario del testo.

Il consigliere, rivolgendosi all’assessore dell’Ambiente, Gianni Lampis, gli ha ricordato che già da aprile gli aveva parlato delle problematiche della discarica consortile di Spiritu Santu. “Le avevo fatto presente come su quel paradiso, che è l’Area Marina protetta di Tavolare, insiste in maniera devastante una vera e propria bomba ecologica: la discarica di Spiritu Santu. Lei mi aveva assicurato un suo interessamento alla questione”. E ha aggiunto che “gli abitanti di Murta Maria sono le vittime esasperate di un modus operandi inaccettabile che li ha visti subire per decenni angherie inenarrabili, mentre osservavano impotenti l’elevarsi di una montagna di rifiuti”. Roberto Li Gioi ha poi proseguito: “Una discarica strutturata nel 1991 dal Cipnes su un sito in cui era già presente una discarica “gravemente inquinante”. Un sito che, secondo il consigliere, subisce “innumerevoli ampliamenti in barba alle direttive europee” e alle delibere delle varie giunte, tra cui quella del 2013 che imponeva al Cipnes di individuare un nuovo sito per il conferimento dei rifiuti.

Roberto Li Gioi ha anche sottolineato che c’è “una percentuale di tumori tra gli abitanti di Murta Maria clamorosamente al di sopra delle medie nazionali” e ha ricordato che un dossier è stato depositato presso la Procura della Repubblica di Tempio Pausania da un coraggioso comitato di cittadini di Murta Maria e Porto San Paolo” e ha evidenziato l’ulteriore richiesta di ampliamento da 40mila a 150mila tonnellate di rifiuti l’anno con la creazione di un impianto di biogas (“gas di pessima qualità”). “Un progetto abnorme dovuto all’emergenza rifiuti, che porta ingenti contributi pubblici nelle casse del Cipnes e disincentiva la raccolta differenziata dei rifiuti da parte dei cittadini”.

E rivolgendosi all’assessore Lampis ha sottolineato che il 1 luglio è stato concesso dalla Giunta un finanziamento di 1.082 milioni per adeguamento della discarica con dichiarazione firmata da Lampis. “Questa è la prima risposta che la Giunta regionale vuole dare alle comunità locali? Si tratta dell’ennesima intollerabile presa in giro a cittadini, che mi onoro di rappresentare”. E ha sottolineato che quella si Spiritu Santu è “una bomba ecologica”. Roberto Li Gioi ha poi ricordato all’assessore che “la terra avvelenata non ha colore e ogni centimetro di terra avvelenata è un centimetro di Sardegna che muore”

Giovanni Antonio Satta ha dato quindi la parola al capogruppo della Lega Salvini Sardegna, Dario Giagoni, per l’illustrazione dell’interpellanza n. 20/A (Giagoni e più)  “in merito alle alle criticità gestionali, ai gravi rischi ambientali, ai pericoli per la salute, alle risorse finanziarie di recente destinate relativamente all’attività della discarica consortile in località “Spiritu Santu” (Comune di Olbia)”.

“Oltre l’importanza ambientale e sanitaria, riteniamo doveroso dar voce alle legittime richieste di chiarimenti delle popolazioni locali”, ha affermato il consigliere. “Il polo rifiuti di Spiritu Santu già da anni è oggetto azioni non propriamente cristalline” e “si configura come un ecomostro di altezza spropositata”, non solo dannoso per la salute ma motivo di grave perdita economico per il settore turistico, derivanti dall’inquinamento dell’aria e del suolo.

Dario Giagoni ha spiegato che la discarica è gestita dal Cipnes, che ha beneficiato negli anni di ingenti risorse collettive, provenienti dal Comune e dalla Regione. “Oggi la discarica si presenta allo stato attuale ben lontana dagli standard imposti dalle normative nazionali e comunitarie e prosegue con l’avanzamento di pretese economiche”, ha detto, “Sarebbe dovuto essere dismesso chiuso e bonificato entro il 2009, non solo non è avvenuto ma anzi ci sono stati progressivi ampliamenti” fino a quello che ha portato dallo smaltimento 40mila a 150mila tonnellate di rifiuti. Per Giagoni c’è un conflitto di interessi visto che “c’è coincidenza tra soggetto operante e soggetto preposto al per monitoraggio, ossia al Cipnes”. Nell’Interpellanza il capogruppo della Lega chiede: se ritengano opportuno che il Cipnes possa garantire opportuno operato visto il maxi impianto da 150mila tonnellate/anno, riguardante anche lo stoccaggio di rifiuti ad elevato potere calorifero. E se l’opera che prevede la produzione di biometano risponda ai criteri di opportunità, fattibilità e convenienza, visti i rischi, costi e benefici per la popolazione. Dario Giagoni ha chiesto anche se l’Arpas abbia effettuato i rilievi dei livelli di inquinamento. E chiede di conoscere la finalità precisa delle risorse economiche, pari a oltre 1 milione di euro, recentemente assegnate al Cipnes.

Per la Giunta è intervenuto l’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis, il quale ha evidenziato come il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani è rispondente a una corretta gestione dei rifiuti, in armonia con quanto stabilito dalle norme comunitarie e nazionali. Al fine di conseguire una corretta infrastrutturazione del Nord Sardegna, il Piano regionale, sin dagli anni ‘90 ha ubicato nel comune di Olbia una piattaforma consistente in diverse sezioni. Gianni Lampis ha spiegato che il Cipnes aveva individuato altri siti, ma non ha trovato l’accordo del Comune interessato. L’assessore ha quindi aggiunto che è in corso di valutazione ambientale il progetto di ampliamento della piattaforma e, dati tecnici alla mano, ha spiegato che sarà concesso e ha spiegato che l’ampliamento della discarica di Spiritu Santu è prevista per far fronte ai fermo impianti del termovalorizzatore di Macomer, cui andranno conferiti i rifiuti indifferenziati della provincia di Sassari e di Nuoro. “Non sono stati rinvenuti motivi ostativi alla loro autorizzazione”, ha detto. Lampis ha, inoltre, affermato che “non stiamo creando ulteriori disagi ma stiamo cercando di limitarli” e che è previsto un costante monitoraggio dell’aria da parte dell’Arpas, attraverso le stazioni fisse, ma che si potrà valutare l’utilizzo delle stazioni mobili per approfondire i valori nell’area in cui insiste la discarica di Spiritu Santu. E ha ricordato che tutti i dati sono disponibili nel sito internet “Sardegna Ambiente”.

Gianni Lampis ha anche reso noto che confluiscono nella discarica rifiuti speciali, fanghi da trattamento dei reflui delle acque urbane, provenienti dalla Campania, gestiti con scrupolose misure gestionali per evitare i rischi.

Gianni Lampis ha poi evidenziato che alla richiesta del Consorzio per l’aumento della volumetria di 25mila tonnellate è stato dato dall’assessorato dell’Ambiente parere favorevole, sottolineando che  le volumetrie devono essere riservate ai rifiuti urbani prodotti dal bacino territoriale Olbia-Tempio e a quelli derivanti dal loro trattamento.

Il consigliere Roberto Li Gioi si è detto non soddisfatto della risposta, seppur tecnicamente impeccabile, perché non tiene conto dei gravi disagi per i cittadini. Soddisfatto, invece, il consigliere Giagoni, per l’approccio costruttivo e la volontà di risolvere la situazione, anche se ha sottolineato che la Sardegna non deve prendere i rifiuti che arrivano da altre regioni.

E’ poi intervenuto il consigliere Giuseppe Meloni (Pd), il quale ha proposto ai colleghi Roberto Li Gioi e Dario Giagoni di trasformare le interpellanze in mozione. Il vice presidente Giovanni Antonio Satta ha chiuso la seduta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

 

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Su proposta del presidente Christian Solinas l’Esecutivo ha stabilito di attribuire le funzioni di responsabile dell’anagrafe per la stazione appaltante al direttore generale della CRC, Centrale regionale di Committenza.

Su proposta dell’assessore del Turismo, Gianni Chessa, la Giunta ha approvato in via definitiva, dopo aver ricevuto il parere della commissione consiliare competente, la modifica della delibera che proroga al prossimo 31 dicembre la data di scadenza entro il quale i bed & breakfast devono far pervenire alla Regione la documentazione riguardante la loro classificazione in stelle.

Su proposta dell’assessore dell’Industria Anita Pili, la Giunta ha dato il via libera al bilancio 2018 della Fluorite di Silus Spa e della società IGEA Spa.

Su proposta dell’assessore del Lavoro Alessandra Zedda, l’Esecutivo ha dato il via libera alle modalità attuative degli interventi in favore dei lavoratori ex Sardinia Green Island, Keller, Vesuvius, Ottana Polimeri e Ottana Energia e S&B Olmedo, destinatari di procedura di licenziamento collettivo. In particolare, i 581 lavoratori interessati, a seguito di un apposto avviso pubblico, potranno optare fra il ricevere una quota/ristoro una tantum o il partecipare ad un cantiere lavoro. Delle procedure è stata incaricata l’Aspal. La cifra stanziata è pari a circa 5 milioni di euro.

Sempre su proposta dell’assessore Alessandra Zedda, la Giunta ha autorizzato la proroga della convenzione fra il ministero del Lavoro e la Regione, in materia di lavori socialmente utili. In particolare l’Esecutivo ha stabilito di confermare, sino al 31/10/2019, l’importo dell’assegno integrativo regionale destinato ai lavoratori impegnati in lavori socialmente utili (pari a € 407 mensili lordi per lavoratore). Il contributo forfetario lordo per le spese di attuazione poste in capo agli Enti utilizzatori è stato anch’esso confermato in € 300 per lavoratore;

Su proposta dell’assessore della Cultura, Andrea Biancareddu, la Giunta ha approvato il programma di spesa, per l’anno 2019, degli interventi previsti dalla legge regionale 20 settembre del 2006, per uno stanziamento totale di 4.008.100 euro. Si è deciso di riservare, per l’annualità 2019, una quota parte delle risorse destinate al capitolo della coproduzione di lungometraggi di rilevante interesse regionale, nella misura di 500.000 euro, per finanziare “opere prime” e di stabilire che, per quanto riguarda i progetti di didattica del cinema nelle scuole, nell’ambito del criterio di selezione “Progetto culturale”, venga data rilevanza, anche nell’annualità 2019, ai progetti presentati da istituti scolastici periferici con sede in Comuni non provvisti di sale cinematografiche o poveri di luoghi o istituti della cultura e che, per avere un numero più elevato di beneficiari, l’importo contributivo massimo concedibile sia fissato a 30.000 euro.

Su proposta dell’assessore della Sanità Mario Nieddu, sono stati approvati gli accordi integrativi per la rideterminazione del fondo per l’emergenza sanitaria territoriale e per la definizione dei criteri d’accesso e modalità di partecipazione al corso che consentirà l’accesso di 60 medici nel sistema di emergenza-urgenza della Sardegna.

Sempre su proposta dell’assessore Mario Nieddu, è stato poi deciso l’impiego di 4 milioni di euro, provenienti da risorse inutilizzate in ATS, per la copertura del personale sanitario a tempo determinato in AOU Sassari e per l’attivazione del Sistema di trasporto d’emergenza neonatale.

Su proposta dell’assessore degli Enti locali, Quirico Sanna, la Giunta ha deciso di spostare alla data del 31 luglio 2019 la scadenza per la presentazione, da parte delle compagnie barracellari, delle domande di contributo per il corrente anno. Le istanze andranno inviate all’indirizzo enti.locali@pec.regione.sardegna.it, solo attraverso l’apposita modulistica. Le domande già inviate, anche quelle pervenute oltre la scadenza del 30 aprile, non dovranno essere ritrasmesse, né potranno essere modificate.

Su proposta dell’assessore degli Enti locali, Quirico Sanna, la Giunta ha approvato proposta di ripartizione dei contributi a favore delle Associazioni fra Enti locali per l’anno 2019, pari a 200.000 euro, escludendo dai soggetti beneficiari l’Associazione Enti locali per le Attività Culturali e di Spettacolo. La delibera sarà inviata al Consiglio regionale per l’acquisizione del parere della Commissione competente.

Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, la Giunta ha approvato il programma di ripartizione delle risorse (oltre 3 milioni di euro) in favore dei Comuni per l’aumento, la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio boschivo i cui terreni insistono in prossimità di aree interessate da forme gravi di deindustrializzazione, di cave dismesse, di impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani o di produzione di energia da fonte fossile.

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Il presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, Tarcisio Agus, ha inviato una nota alle segreterie delle organizzazioni sindacali, CGIL Filcams, CISL fisascat, UIL Tucs, USB Lavoro privato, FILCOM FISMIC Sarda Confsal e UGL Terziario, e per conoscenza al presidente della Giunta regionale Christian Solinas e agli assessori del Lavoro Alessandra Zedda, dell’Ambiente Gianni Lampis e dell’Industria Anita Pili, nonché ai componenti del Consiglio direttivo e ai componenti del Comitato Tecnico Scientifico, sui temi legati al progetto Parco Geominerario e Bonifiche.

Nella nota, Tarcisio Agus ha ricostruito l’esperienza in atto sull’utilizzo dei lavoratori previsto dalla legge regionale 34/2016 e le competenze dello stesso Parco sulla base dell’art. 2 del decreto istitutivo, ed è ritornato alle origini, quando i 550 lavoratori iniziarono il progetto con l’esecuzione dei lavori propedeutici alla nascita del Parco (1 ottobre 1998).

«Ora il Parco esiste ed in alcune parti ha avviato attività produttive, vedi “Miniere Rosas”, “Miniere Montevecchio”, “Centro Italiano della Cultura e del Carbone”, “Porto Flavia”, “Galleria Henry”. Poca roba rispetto al vasto patrimonio presente nelle otto aree minerarie, ma già questi avrebbero necessità di interventi manutentori, legati anche all’allargamento degli spazi di visita e di spazi per l’insediamento di piccole e medie attività produttive (incubatori, posti letto, atelier).»

Tarcisio Agus ha citato l’esempio del birrificio di Montevecchio che oggi occupa 12 unità e le strutture di luoghi di visita già attivi e quelli di prossima apertura che possono diventare luoghi di stabilizzazione dei lavoratori impiegati o prospettive per i loro figli. Ed ha approfondito i temi delle bonifiche, sottolineando se non sia il caso di ritrattare con il ministero dell’Ambiente l’intesa che affidò all’ATI, poi chiamatosi Geoparco (oggi cessata), la bonifica delle aree, non andate in porto per l’esclusione di Igea Spa, titolare delle aree da bonificare.

«L’intesa tra il titolare del patrimonio da bonificare, nonché, oggi, capace nel progettare e gestire, in associazione con chi ha avviato con successo attività di ricerca, in concorso con le università sarde, vedi Carbosulcis, con i progetti della “Spirulina”, “Aria”, “Energy Storage” e “Ulisse”, potrebbero essere i nuovi beneficiari delle risorse che lo Stato è tenuto a mettere a disposizione – ha sottolineato Tarcisio Agus -. La compagine pubblica, a totale controllo regionale, potrebbe diventare la testa di un’operazione di ricerca e risanamento, affidando all’esterno, interventi complessi e delicati, mentre, in particolare ad imprese locali, i lavori di operai, movimento terra o trasporto materiali, nonché servizi di impiantistica. Ciò consentirò ai territori martoriati dalle attività estrattive, un minimo di ristoro economico e speriamo una serie riconversione “industriale”, basata sulla ricerca scientifica e tecnologica delle georisorse, dei materiali innovativi, dell’ambiente, del patrimonio culturale e del paesaggio e delle fonti innovative, come recita l’ultima parte della lettera f del comma 2 dell’art. 2 del decreto istitutivo del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.»

«Sarei pertanto onorato potessimo incontrarci lunedì 5 agosto, alle 11.00, presso la sede del Parco, in via Monteverdi 16, a Iglesias – ha concluso Tarcisio Agus -. Con la pausa estiva imminente, questo primo scambio di opinioni, potrebbe essere terreno di riflessione, per poi riprendere i lavori, se reputati di interesse, a settembre con l’istituzione regionale.»

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«La tutela dell’ambiente è un’importante sfida culturale da affrontare e vincere, partendo dalle giovani generazioni, che devono acquisire la consapevolezza delle buone pratiche e dei comportamenti corretti.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, questa mattina ad Assemini, durante la giornata conclusiva del campo scuola, organizzato dalla Prociv-Arci, nell’ambito del progetto “Anche io sono la Protezione civile” del Dipartimento nazionale, in collaborazione con le Regioni e le organizzazioni locali di volontariato.

L’iniziativa ha l’obiettivo di valorizzare le competenze dei partecipanti, accrescere le conoscenze a tutela dell’ambiente e del territorio. Nell’edizione 2019, quasi 300 i campi scuola con oltre 8mila ragazzi che in tutta Italia si sono confrontati con chi fa quotidianamente protezione civile: Vigili del fuoco, forze di polizia, 118, Croce rossa italiana, oltre che con rappresentanti di Comuni, Regioni ed altri protagonisti della Protezione civile. 

«In Sardegna – ha concluso l’assessore Gianni Lampis – l’ambiente rappresenta il futuro e la politica ha il dovere di garantirlo ai suoi figli.»

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La Giunta regionale ha approvato lo schema per il 2019 di ripartizione dello stanziamento di 6 milioni 618mila euro per il controllo e la lotta contro gli insetti nocivi ed i parassiti dell’uomo, degli animali e delle piante e per la lotta ai roditori.

«Per una corretta distribuzione – ha spiegato l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis – abbiamo realizzato con le Province e la Città metropolitana di Cagliari un’attività di accertamento degli interventi eseguiti, della spesa ed una valutazione del fabbisogno non soddisfatto, ponendo alla base dell’analisi, in particolare, il resoconto del 2018. Questo contributo finanziario favorisce la realizzazione delle funzioni locali di carattere sanitario ed ambientale di loro competenza.»

Lo stanziamento è stato così ripartito: Città Metropolitana di Cagliari 1.192.125 euro; Provincia del Sud Sardegna 1.041.434; Provincia di Nuoro 1.260.981; Provincia di Oristano 1.566.801; Provincia di Sassari 1.556.659.