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E’ in corso dallo scorso 22 giugno, nella sala espositiva di via XX Settembre 139, a Carloforte, “Arte al Girotonno”, mostra di arte contemporanea informale materica, di Gianni Lardieri. La mostra è stata inaugurata il giorno in cui ha preso avvio il Girotonno, curata da Antonello Dessì, con degustazione dei vini della Cantina Santadi.
Gianni Lardieri, originario di Carbonia, preferisce rispondere con un sorriso riverente a chi ne esalta le doti ed il talento, capace con grande maestria, ingegno ed evoluzione, di tenere alto l’interesse, coltivato fin da bambino verso l’arte, che nel corso degli anni lo ha portato a superare se stesso, continuando a guardare l’evoluzione delle sue competenze verso una maturazione più profonda, riversandola dapprima nell’arte astratta, senza però trovare soluzioni, per approfondirla e mostrarla in pubblico, esordire, superando i suoi limiti, vincendo le proprie paure, lottando contro i suoi difetti, superando mille difficoltà, ritrovando la sua identità ideale di artista, più chiara, da quando si è ispirato all’arte “materica informale”.
Negli ultimi anni, non ci sono stati momenti, tra il suo Io e l’ arte “materica informale”, che non avessero o apparissero, nella vita quotidiana, alla ricerca continua dell’evoluzione in contesti, cambiamenti, rilevanze e di un ruolo d’identità, tra il suo essere e l’opera, che plasma sulla tela, in questo mondo, solo per competere con se stesso, ma in una vocazione sempre più difficile, per non farsi sopraffare dalla seconda, da un punto di vista formale, dove è l’artista che toglie senza aggiungere, da un punto di vita esistenziale, mettendo la sua vita nell’opera.
L’artista Gianni Lardieri riversa tutte le forme, i colori, i materiali poveri, creati dalle sue mani, su una nuda tela, trasformandola e dando vita ad un’opera, caratterizzando ed interpretando chi la osserva, da un nuovo modo di viverla, dove l’artista e la sua arte sono un’unica cosa, in un’esposizione universale, attraverso miriadi di nuove materie e conoscenze, che ne cambiano il volto e l’anima, tra il soggetto e l’oggetto.
Con le sue opere va alla ricerca continua di nuovi riconoscimenti, sincronico alla biografia dei suoi bisogni materiali, dalle sue psicotiche vanità, di eterno bambino, richiama l’attenzione su di sé, per poi trasferirla su una tela, come un “Divino donatore”, mostrando proporzioni eccezionali, mirate a colpire nelle sue mostre, della sua “arte materica figurativa”, qualsiasi visitatore, per coinvolgerlo in un’avvincente narrazione, tra la materia e l’obiettivo, con lo scopo di una libera interpretazione a chi osserva.
La mostra sarà visitabile fino al 30 giugno dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 24.00; e dal 1° al 15 luglio, solo la sera, dalle 17.00 alle 24.00.