22 November, 2024
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Una brillante mezzaluna nella notte del 14 luglio 2024 ha accolto nell’anfiteatro di piazza Marmilla, a Carbonia, la Festa Internazionale del Folklore “Festa Nodia”, precedentemente conosciuta come Sciampitta, presentata da Luca Gentile e Margherita Puddu. La serata è stata animata da sei gruppi provenienti da Bulgaria, Colombia, Grecia, Italia e Spagna, il tutto sotto la direzione di Gianni Orrù, presidente dell’associazione della città di Quartu 1928 che ha organizzato l’intera rassegna. In scena le musiche folkloristiche e le danze popolari che rappresentano un forte elemento di identità della comunità, radici che affondano nelle tradizioni di una determinata popolazione. Spesso vengono usati strumenti musicali tipici e si tramanda oralmente, data la sua antica comparsa.

La Bulgaria con Ensemble Radi Radev, la Colombia con Compagnia SuonoMar, la Grecia con Società Educativa e Culturale di Kyparissia, l’Italia con il Gruppo Folk da Madonnina Messina, Sicilia, la Spagna con Associacion Universitaria de Danza e El candil, hanno condotto il pubblico attraverso un viaggio tra suoni e colori propri di ognuno di loro, una musicalità coinvolgente a volte lenta a volte allegra. Giovani e meno giovani a seguire le tradizioni e a farle conoscere in giro per il mondo anche attraverso canti tipici della loro terra. Un prezioso patrimonio culturale e musicale che non può perdersi nella notte dei tempi, ma al contrario deve essere sempre presente alle nuove generazioni perché racconta la storia di un popolo. Ed’ è proprio attraverso questi eventi che si possono tenere vive le tradizioni, portandole a conoscenza di un pubblico sempre più vasto.

Nadia Pische

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Lunedì 23 ottobre il comitato promotore, i rappresentanti dei sindaci che hanno aderito alla campagna referendaria sull’insularità (sono ben 180 i primi cittadini che hanno aderito alla promozione del referendum) ed il comitato scientifico, terranno una conferenza stampa per illustrare l’iter verso l’atteso appuntamento referendario. «I sindaci hanno ben chiaro il ritardo nello sviluppo e lo spopolamento delle comunità – spiega Roberto Frongia, presidente del comitato -, sia stato sinora affrontato dallo Stato in prevalenza con interventi di tipo assistenziale, che hanno impedito di sviluppare un’economia autopropulsiva. Per questo motivo hanno aderito in modo massiccio per promuovere il referendum». 

Alla conferenza stampa saranno presenti, tra gli altri, i seguenti sindaci:

  • Stefano Delunas, Quartu
  • Tomaso Locci, Monserrato
  • Paola Secci, Sestu
  • Giacomo Porcu, Uta
  • Andrea Pisanu, Giba
  • Laura Cappelli, Buggerru
  • Elio Mameli, Villaspeciosa
  • Alessandro Scano, Decimoputzu 
  • Marco Pisano, Mandas
  • Alessio Piras, Selegas
  • Celestino Pitzalis, Tuili
  • Marco Floris, Siris
  • Fausto Piga, Barrali
  • Nello Cappai, Guamaggiore.

Saranno invece collegati via Skype sindaci dalle diverse zone del territorio regionale, tra i quali Nicola Sanna, sindaco Sassari, Andrea Soddu, sindaco Nuoro, Andrea Lutzu, sindaco di Oristano, Flavia Loche (Tonara), Costantino Tidu (Teti), Ester Satta (Olzai), Roberto Ragnedda (Arzachena), Gianni Orrù (Busachi), Franceschino Serra (Pau), Andrea Nieddu (Berchidda).

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Insularità’: una battaglia talmente forte che sfonda anche ad agosto. La Sardegna si unisce intorno alla bandiera del principio di insularità! 

Mentre crescono le adesioni di importanti personalità al Comitato Scientifico, parte con il botto anche il comitato degli amministratori: sono già scesi in campo 70 sindaci, con oltre 300 tra consiglieri ed assessori, pronti a mettere a ferro e fuoco la Sardegna per ottenere ciò che ci spetta di diritto!

L’iniziativa referendaria per l’inserimento del principio dell’insularita in Costituzione, lanciata soltanto da una settimana, trova dunque spazi crescenti.

Tra i sindaci hanno aderito Andrea Lutzu (sindaco di Oristano), Roberto Ragnedda (Arzachena), Giorgio Alimonda (Portoscuso), Ivan Mameli (Barisardo), Roberto Uda (sindaco di Loceri), Diego Loi (Santu Lussurgiu), Antonio Cappai (Guamaggiore), Paola Secci (Sestu), Flavia Loche (Tonara), Tomaso Locci (Monserrato), Giusepppe Fasolino (Golfo Aranci), Massimo D’Agostino (Bonorva), Massimo Cannas (Tortolì), Antonello Figus (Santa Giusta), Marco Falchi (Muravera), Costantino Tidu (Teti), Gianfranco Trullu (Perdaxius), Marco Pisano (Mandas), Giovanni Porcu (Irgoli), Domenico Gallus (Paulilatino), Andrea Piroddi (Ilbono), Maristella Lecca (vice sindaco di Monserrato), Sandro Pili (Terralba), Claudio Pinna (Zeddiani), Martino Salis (Oliena), Celestino Pitzalis (Tuili), Luca Pilia (Isili), Andrea Nieddu (Berchidda), Fausto Orrù (Gonnosfanadiga), Giovanni Santo Porcu (Galtellì), Pietro Moro (Laerru), Gabriella Mameli (vice sindaco di Selargius), Vincenzo Cosseddu (Benetutti), Ester Satta (Olzai), Marco Atzei (Pompu), Mario Sassuolo (Siligo), Marco Floris (Siris), Andrea Santucci (Marrubiu), Serena Massa (Senis), Alessandro Scano (Decimoputzu), Pierandrea Deias (Nuxis), Giorgio Scano (Simala), Mauro Steri (Gonnosnò), Luciano Barone (Mamoiada), Antonio Diana (Stintino), Renzo Ibba (Morgongiori), Gianfranco Pinducciu (Telti), Gianni Orrù (Busachi), Pierpaolo Sitzia (Gonnoscodina), Agostino Pirredda (Luogosanto), Elio Mameli (Villaspeciosa), Alessio Piras (Selegas), Franceschino Serra (Pau), Giovanni Daga (Nuragus), Antonello Pirosu (Villaperuccio), Antonello Demelas (Samugheo), Paolo Spezziga (Valledoria), Francesco Caggiari (Bortigali), Tito Loi (Osini), Pietro Arca (Sorradile), insieme a 312 amministratori comunali.

Un segnale molto forte quello che stanno dando gli amministratori locali con un numero di adesioni che cresce di ora in ora. 

La mobilitazione ha avuto una forte accelerazione a seguito dell’indizione dei referendum che si terranno in Lombardia e Veneto il 22 ottobre prossimo, finalizzati ad ottenere “particolari forme di autonomia” e maggiori risorse: un evento di forte impatto politico, destinato a modificare radicalmente il sistema di ripartizione delle risorse tra le regioni italiane. La Sardegna nella sua condizione di insularità ha uno svantaggio geografico permanente e grave, di cui la comunità nazionale sembra non accorgersi. Da qui l’idea di portare il caso Sardegna all’attenzione del dibattito politico e dell’opinione pubblica nazionale: il “caso Sardegna”, attraverso un referendum sardo.

In prima linea da oggi dunque anche i sindaci e tutti gli amministratori: «È stata una risposta immediata, forte e entusiasta – ha dichiarato Lucia Tidu del comitato promotore del referendum che coordina il gruppo Amministratori a sostegno del referendum -. Il segnale fortissimo dato dai sindaci e amministratori in pochi giorni ci porterà a fine agosto con la maggioranza dei sindaci sardi a una grande mobilitazione.»

«Una battaglia di tutti i sardi che va oltre tutte le appartenenze politiche – ribadisce Roberto Uda sindaco di Loceri (Pd) – e che porteremo avanti nei nostri territori». «Il riconoscimento dell’insularità in costituzione è centrale per lo sviluppo della nostra Sardegna – aggiunge Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci (Forza Italia) -, qualsiasi strumento che possiamo mettere in campo lo perseguiremo con la massima determinazione».

«Queste adesioni, che seguono di pochi giorni la formazione del Comitato scientifico – sottolinea Roberto Frongia, coordinatore del Comitato referendario -, servono a legare in modo formidabile la battaglia Referendaria ai  diversi territori sardi.»

 «Questa battaglia va al di là di ogni appartenenza politica e gli amministratori ne hanno dato un segnale fortissimo – dice ancora Lucia Tidu -. Questa è la nostra battaglia, la battaglia di tutti noi sardi uniti e coesi.»

«Contiamo di avere molte decine di migliaia di adesioni, per riaffermare che essere isolani non voglia dire essere isolati. Non per avere assistenzialismo ma semplicemente pari opportunità: vogliamo gli stessi diritti e le stesse opportunità degli altri cittadini italiani. Nulla di più, ma neanche nulla di meno», conclude Roberto Frongia che ribadisce che la raccolta delle firme inizierà ai primi di settembre e si protrarrà sino alla fine dell’anno.

Logo Riformatori Sardi

Elena Secci, 33 anni, è la nuova coordinatrice dei Riformatori sardi di Quartu Sant’Elena. E’ stata eletta ieri, al termine del congresso che segna una svolta decisa verso il rinnovamento della classe dirigente. E’ stato rinnovato in larga parte anche il coordinamento cittadino, con l’ingresso negli organi del partito di numerose donne e under 40. Al congresso hanno preso parte anche il coordinatore regionale del partito, Michele Cossa, il coordinatore del Collegio di Cagliari, Gabriele Marini, e il deputato dei Riformatori Pierpaolo Vargiu.

«Da oggi si cambia radicalmente marcia – ha dichiarato la neo coordinatrice Elena Secci – lontano anni luce da quanto accaduto nel recente passato e da chi, unico responsabile, ha voluto infrangere il patto sottoscritto tra gli elettori e la coalizione che aveva vinto nel 2010. Per questa ragione il nostro partito non parteciperà a nessuna coalizione che presenti la candidatura del sindaco uscente. Questo è un punto decisivo e qualificante in vista della campagna elettorale per le prossime elezioni comunali.»

«E proprio sulla futura coalizione i Riformatori sardi – prosegue la neo coordinatrice – sono aperti a tutti coloro che intendono superare il passato. La coalizione, con la quale ci presenteremo agli elettori, dovrà avere il requisito dell’attendibilità politica, indissolubilmente legata alla credibilità sociale, alla riconosciuta competenza ed alla esperienza amministrativa di colui che verrà proposto alla guida della coalizione.»

Nel coordinamento sono stati eletti: Andrea Bigolin,  Marcello Cardia, Giorgio Deiana, Fortunato Di Cesare, Rosina Di Cesare, Andrea Grosso, Alessandro Manca, Patrizia Marini, Gabriele Marini, Carlo Marras, Laura Murgia, Fulvio Murgia, Gianni Orrù, Mauro Ortu, Francesco Pillai, Danilo Pillitu, Federico Puddu, Ignazio Schirru, Omar Spiga, Alessio Zucca.