24 December, 2024
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La sala della Sezione di Storia locale della Grande Miniera di Serbariu, ospiterà sabato 19 marzo, dalle 17.30, la presentazione del libro “CUORI CAMPIONI”, la passione di Gigi Riva, i Giganti di Sardegna e l’incredibile anno dello Scudetto, di Luca Telese.

Con “CUORI ROSSOBLU”, edito nel 2020, Luca Telese ci racconta l’impresa compiuta dal Cagliari di Manlio Scopigno, Gigi Riva e tutta la grande squadra che ha vinto il Campionato Italiano di calcio. Con “CUORI CAMPIONI”, edito nel 2021, Luca Telese prosegue nella narrazione di un’impresa che si rivela tutt’altro che effimera, che porta questi campioni del calcio, a giocare una partita ancora più grande, perché attorno ad essi si stringe un’isola e il suo popolo, con il suo orgoglio e la sua volontà di riscatto. Una narrazione avvincente, che ci trascina sino all’ultima pagina.

Interverranno Mario Zara, presidente dell’associazione “Amici della Miniera”; Enea Casti, presidente dell’associazione “Storia e Radici della Città di Carbonia”; Paolo Serra, direttore del Centro Servizi Culturali di Carbonia della Società Umanitaria; Giorgia Meli, assessora della Cultura del comune di Carbonia.

Sarà presente l’autore Luca Telese.

Coordinerà gli interventi il giornalista Giampaolo Cirronis.

L’accesso sarà consentito alle persone munite di green pass. Nei locali andrà rispettato il distanziamento, l’uso della mascherina e l’utilizzo dei prodotti sanificanti messi a disposizione.

 

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Ieri sera nei locali della libreria Cossu, a Carbonia, si è svolta una piacevolissima presentazione del libro del giornalista Luca Telese “Cuori Rossoblu” a cui hanno presenziato lo stesso giornalista-scrittore insieme ad una vecchia gloria del Cagliari, vincitore dello Scudetto del 1970: Giuseppe Tomasini. L’evento moderato dal giornalista Giampaolo Cirronis si è svolto nel rispetto delle norme anti Covid-19 per la sicurezza di tutti i presenti.

Sin dalle prime battute sul libro, si è potuto evincere una vera e propria “messa in sicurezza” dei ricordi di tutti gli uomini giocatori dal cuore “rosso-blu”. Aneddoti e storie raccontate in modo accattivante, scorrevole nella lettura e motivo di sorriso ad ogni volta pagina.

«E’ una storia ambientata nel calcio ma non è una storia di calcio, è una storia di uomini», ha spiegato Luca Telese, che ha aggiunto di avere un legame particolare con La città di Cagliari, dove è nato, e con il Cagliari, che ha vinto il “suo Scudetto” il 12 aprile 1970 (il giorno della vittoria sul Bari per 2 a 0, con i goal di Bobo Gori e Gigi Riva), due giorni dopo la sua nascita…

Grandi nomi che hanno fatto la storia di un Cagliari importante – quelli “raccontati” nel libro e in questa serata speciale (una delle tante per città e paesi della Sardegna), ad iniziare da Gigi Riva il mitico “Rombo di tuono” come lo “soprannominò” il grande Gianni Brera dopo averlo “smontato” perché in possesso del solo piede sinistro, seppur eccezionale…, storie di uomini in uno spaccato di vita quotidiana molto diversa da quella che vivono i giocatori di oggi, con agi e superficialità che forse prendono troppo spazio, arrivando anche ad ingrigire il mondo calcistico, in passato sicuramente più genuino e votato al sacrificio, di poche pretese e disposto a dare sempre il massimo.

Non sono mancati applausi e risate per i racconti del giornalista Luca Telese – sulle tappe che portarono alla conquista dello storico Scudetto – e per i ricordi di esperienze di vita vissuta dentro e fuori dai campi di calcio, in prima persona, da Giuseppe Tomasini, con momenti di grande commozione quando è stato ricordato il grande “Nenè”.

Oltre alle domande poste dal giornalista Giampaolo Cirronis, sono arrivate – sia a Luca Telese sia a Giuseppe Tomasini – anche diverse domande dal pubblico, curioso di soddisfare anche indiscrezioni legate a momenti particolari vissuti da quei cuori ancora tutti rosso-blu che non si sono mai persi e che tengono i contatti anche con le famiglie di chi non c’è più. Uomini che  in molti casi, dopo aver accettato dopo grandi resistenze il loro trasferimento in Sardegna, hanno poi scelto di diventare sardi, non hanno più lasciato l’Isola (Giuseppe Tomasini è in Sardegna da 53 anni) e, con la loro passione, hanno regalato un sogno, vincendo la sfida con le grandi potenze miliardarie di Torino e Milano, ad una Sardegna che mai li dimenticherà.

Nadia Pische

                                              

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Con un testimonial realmente d’eccezione, Gigi Riva – bandiera rossoblù che ha portato il Cagliari allo scudetto, scegliendo poi la Sardegna per la vita – è partita la campagna di informazione sui prodotti DOP e IGP promossa dall’assessorato dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale della Regione Autonoma della Sardegna.

“Una scelta autentica” è il claim scelto per promuovere vantaggi, proprietà e caratteristiche dei regimi europei di qualità rappresentati dalle denominazioni di origine e dalle indicazioni geografiche protette, comunemente note con gli acronimi DOP e IGP.

Sono tali denominazioni, infatti, a testimoniare l’unicità e il valore di prodotti che i sardi possono apprezzare ogni giorno sulle proprie tavole, frutto di produzioni che rappresentano la vera eccellenza del territorio: tipicità protette divenute anche bandiere del gusto, della sicurezza alimentare e della qualità enogastronomica in Italia e nel mondo. Conoscerle significa riconoscere la tradizione e, appunto, fare “una scelta autentica” come quella di Gigi Riva, “sardo per scelta” anche nelle parole della campagna regionale.

«Nel contesto di un’emergenza economica e sociale che anche il comparto agroalimentare si è trovato ad affrontare – afferma Gabriella Murgia, assessore regionale dell’Agricoltura e Riforma agro-pastorale con questa campagna di informazione fortemente voluta dalla Giunta Solinas vogliamo sensibilizzare i consumatori locali sul valore aggiunto dei tanti prodotti sardi che possono fregiarsi della registrazione comunitaria DOP o IGP. La Sardegna può infatti vantare e presentare sul mercato ben otto prodotti agroalimentari riconosciuti, oltre a un elevato numero di vini a denominazione di origine protetta e, tra le bevande spiritose, il Mirto di Sardegna Ig. Tutti prodotti di eccellenza che garantiscono la qualità, la tipicità e il legame unico con il nostro territorio e rappresentano un patrimonio identitario da valorizzare.»

Associata ad un marchio specifico e internazionale, la Denominazione di Origine Protetta (DOP) identifica un prodotto originario di un territorio, le cui qualità e caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente a un particolare e ben delimitato ambiente geografico. Accanto a ben 18 vini, sono 6 i prodotti agroalimentari sardi riconosciuti come DOP: il Carciofo Spinoso di Sardegna, l’olio extravergine d’oliva Sardegna, i tre formaggi ovini Pecorino Romano, Pecorino Sardo e Fiore Sardo, nonché lo Zafferano di Sardegna.

L’Indicazione Geografica Protetta (IGP) è una denominazione che identifica prodotti originari di un determinato luogo, regione o paese, alla cui origine sono attribuibili qualità, reputazione e altre caratteristiche peculiari: Agnello di Sardegna, Culurgionis d’Ogliastra e Mirto di Sardegna sono le tre eccellenze regionali che possono vantare la denominazione IGP, assegnata anche a 15 vini.

In aggiunta ai canali tradizionali (tv e radio), la campagna regionale ha come elemento portante la comunicazione su web e social media, con l’obiettivo di creare una relazione diretta con gli utenti e costruire una strategia di promozione mirata. In questo modo, si punta a incrementare la visibilità dei prodotti DOP e IGP della Sardegna concentrandosi sulle community online, andando oltre i confini regionali, guardando anche alle giovani generazioni e consolidando l’immagine di prodotti buoni, sicuri e riconosciuti.

 

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Sei produzioni di una compagnia sarda in giro per la Penisola. Evento non usuale. E’ quello che accadrà con Cada Die Teatro in Tour! (A trevesu), quando la compagnia cagliaritana porterà i suoi spettacoli, fra il 6 novembre e il 1° dicembre, in Emilia, Toscana, Milano, Trento, Roma, Bologna.

Dopo i consensi, convinti, ricevuti lo scorso anno, sarà RIVA LUIGI ‘69 ‘70. CAGLIARI AI DÌ DELLO SCUDETTO, di e con Alessandro Lay, ad aprire la tournée a Sant’Ilario d’Enza (Reggio Emilia) mercoledì 6 novembre, alle 20.30, al Teatro L’attesa. Al termine dello spettacolo, in un incontro sullo sport di un tempo e quello attuale (organizzato in collaborazione con il Teatro L’Attesa ed il Centro Sportivo Italiano), interverranno il vescovo di Reggio Emilia-Guastalla mons. Massimo Camisasca, già cappellano dell’AC Milan, e il maratoneta Stefano Baldini, ex campione olimpico. “Riva Luigi ’69 ‘70” sarà poi il 7 novembre, giorno del 75° compleanno di “Rombo di Tuono”, alle 21.00, al Teatro Comunale Corsini di Barberino di Mugello (Firenze), l’8 e il 9 novembre, alle 20.30, il 10 alle 17.00, al Teatro della Cooperativa di Milano.

Il monologo di Alessandro Lay (le luci sono di Giovanni Schirru, il suono di Matteo Sanna, le scene di Mario Madeddu, Marilena Pittiu, Matteo Sanna, Giovanni Schirru) trae ispirazione da, ed è dedicato a, un’icona della storia, non solo sportiva, di Cagliari e dell’intera Sardegna: Gigi Riva, che il grande giornalista Gianni Brera – come è noto – soprannominò “Rombo di tuono”, per la sua potenza, l’ardore agonistico e le eccellenti capacità di goleador. «Adesso si usa il termine ‘anti star’, allora si diceva ‘E’ uno che parla poco, gli piace giocare al pallone e poi starsene tranquillo con gli amici’… Tempi diversi, calcio diverso, Sardegna diversa, parole diverse…».

«Nel 1970, quando il Cagliari divenne campione d’Italia, io avevo 8 anni – scrive nelle note di presentazione Alessandro Lay –. Non ricordo molto dello scudetto, ma ricordo come era la città, come ci vestivamo, come ci appendevamo ai tram per non pagare, l’album della Panini e le partite ‘a figurine’ sui gradini della scuola elementare. Ricordo il medagliere, con i profili dei giocatori del Cagliari sulle monete di finto, fintissimo oro da collezionare. E ricordo vagamente un ragazzo schivo, a volte sorridente, che guardava sempre da un’altra parte quando lo intervistavano. Un ragazzo che puntava i pugni in terra e si faceva tutto il campo correndo ogni volta che segnava un gol…»
Pier Paolo Pasolini, grande appassionato di calcio, scriveva: «Che cos’è una lingua? ‘Un sistema di segni’, risponde, nel modo oggi più esatto, un semiologo. Il gioco del football è un ‘sistema di segni’; è, cioè, una lingua, sia pure non verbale. La sintassi si esprime nella ‘partita’, che è un vero e proprio discorso drammatico. Ci può essere un calcio come linguaggio fondamentalmente prosastico e un calcio come linguaggio fondamentalmente poetico. Per spiegarmi darò alcuni esempi: Bulgarelli gioca un calcio in prosa: egli è un ‘prosatore realista’; Riva gioca un calcio in poesia: egli è un ‘poeta realista’».

IL TOUR. Il calendario delle altre produzioni che Cada Die Teatro porterà in tour: CIELO NERO, di e con Pierpaolo Piludu, sarà il 22 novembre, alle 21, al Teatro Portland di Trento, inserito nel cartellone de “La bella stagione 2019/2020”; TRE BOTTONI E LA CASA CON LE RUOTE, da Gianni Rodari, con Francesca Pani e Lara Farci, regia di Mauro Mou, approderà il 24 novembre, alle 16.30, al Teatro Mongiovino di Roma, dentro la rassegna “Eyes Wide Open”, e il  25 e 26 novembre, alle 9.30 e alle 11.00 (matinée per le scuole) sarà, sempre nella Capitale, al Brancaccino; RAPTUS – DAL MITO GRECO AL FEMMINICIDIO, di e con Rossella Dassu, regia di Alessandro Lay, sbarcherà il 26 novembre a Bologna, all’Arena del Sole, alle 21.00, il 27, alle 10.30, si terrà il matinée per le scuole (in collaborazione con l’Ufficio Pari Opportunità, Tutela delle Differenze e Contrasto Violenza di Genere del Comune di Bologna e il Festival La violenza Illustrata); sarà poi la volta di PIÙ VELOCE DI UN RAGLIO, di e con Mauro Mou e Silvestro Ziccardi, che il 30 novembre e il 1° dicembre, alle 16.00, sarà ospite di “Anch’io a teatro con mamma e papà” al Teatro Cuminetti di Trento; infine, ALBERI E SOGNI, di e con Pierpaolo Piludu, verrà rappresentato il 1° dicembre, alle 17.00, all’Arena Parco Nord di Milano nell’ambito della rassegna “Il respiro di Oxy.gen”.

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Dopo il successo di pubblico e critica ottenuto dalla prima nazionale nello scorso ottobre, torna in scena sabato 1, alle 21.00, e domenica 2 dicembre, alle 18.00, RIVA LUIGI ‘69-‘70. CAGLIARI AI DÌ DELLO SCUDETTO, lo spettacolo che ha aperto la Stagione di Teatro La Vetreria, organizzata sul palco del centro culturale di Pirri da Cada Die Teatro. Di e con Alessandro Lay, il monologo (una produzione di Cada Die Teatro, le luci sono di Giovanni Schirru, il suono di Matteo Sanna, le scene di Mario Madeddu, Marilena Pittiu, Matteo Sanna, Giovanni Schirru) trae ispirazione da, ed è dedicato a, un’icona della storia, non solo sportiva, di Cagliari e dell’intera Sardegna: Gigi Riva, che il grande giornalista Gianni Brera – come è noto – soprannominò “Rombo di tuono”, per la sua potenza, l’ardore agonistico e le eccellenti capacità di goleador. Un modo riuscito, lo spettacolo, per raccontare soprattutto l’uomo e, attraverso le sue vicende personali e gesta calcistiche, un’epoca.  

“Nel 1970, quando il Cagliari divenne campione d’Italia, io avevo 8 anni», scrive nelle note di presentazione Alessandro Lay. «Non ricordo molto dello scudetto, ma ricordo come era la città, come ci vestivamo, come ci appendevamo ai tram per non pagare, l’album della Panini e le partite ‘a figurine’ sui gradini della scuola elementare. Ricordo il medagliere, con i profili dei giocatori del Cagliari sulle monete di finto, fintissimo oro da collezionare. E ricordo vagamente un ragazzo schivo, a volte sorridente, che guardava sempre da un’altra parte quando lo intervistavano. Un ragazzo che puntava i pugni in terra e si faceva tutto il campo correndo ogni volta che segnava un gol…».

Pier Paolo Pasolini, grande appassionato di calcio, scriveva: «Che cos’è una lingua? ‘Un sistema di segni’, risponde, nel modo oggi più esatto, un semiologo. Il gioco del football è un ‘sistema di segni’; è, cioè, una lingua, sia pure non verbale. La sintassi si esprime nella ‘partita’, che è un vero e proprio discorso drammatico. Ci può essere un calcio come linguaggio fondamentalmente prosastico e un calcio come linguaggio fondamentalmente poetico. Per spiegarmi darò alcuni esempi: Bulgarelli gioca un calcio in prosa: egli è un ‘prosatore realista’; Riva gioca un calcio in poesia: egli è un ‘poeta realista’».

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Il saluto del Cagliari Calcio a Gigi Riva nel giorno del suo 74° compleanno.

Buon compleanno, Gigi!

Ogni anno che passa rafforza il mito, tramandato da padre in figlio. Serve come scusa per chiedere a chi ha avuto la fortuna di averti visto giocare di divulgare un capitolo in più della tua storia, di raccontare ancora quella partita speciale o quel gol impossibile in rovesciata visto dalle tribune del vecchio Amsicora. E i bambini di quest’Isola continuano ad ascoltare a bocca aperta una leggenda che appartiene anche a loro.

164 gol in 315 partite con la maglia del Cagliari, 35 in 42 partite in Nazionale, record tuttora imbattuto. Ma i numeri sono freddi, non bastano a narrare l’epopea di un moderno eroe da romanzo. Che ha difeso i nostri colori sul campo e fuori e ci ha resi orgogliosi di essere Sardi. Per tutto questo e per altro ancora, grazie di cuore, Gigi.

A chent’annos.

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Dopo la prima nazionale che andrà in scena stasera, si replica domani, sabato 20, e domenica 21 ottobre, alle 21.00, RIVA LUIGI ‘69 ‘70. CAGLIARI AI DÌ DELLO SCUDETTO, lo spettacolo di apertura della Stagione di Teatro La Vetreria, organizzata sul palco del centro culturale di Pirri da Cada Die Teatro.

Di e con Alessandro Lay, il monologo (una produzione di Cada Die Teatro, le luci sono di Giovanni Schirru, il suono di Matteo Sanna, le scene di Mario Madeddu, Marilena Pittiu, Matteo Sanna, Giovanni Schirru) trae ispirazione da, ed è dedicato a, un’icona della storia, non solo sportiva, di Cagliari e dell’intera Sardegna: Gigi Riva, che il grande giornalista Gianni Brera – come è noto – soprannominò “Rombo di tuono”, per la sua potenza, l’ardore agonistico e le eccellenti capacità di goleador.
«Nel 1970, quando il Cagliari divenne campione d’Italia, io avevo 8 anni – scrive nelle note di presentazione Alessandro Lay -. Non ricordo molto dello scudetto, ma ricordo come era la città, come ci vestivamo, come ci appendevamo ai tram per non pagare, l’album della Panini e le partite ‘a figurine’ sui gradini della scuola elementare. Ricordo il medagliere, con i profili dei giocatori del Cagliari sulle monete di finto, fintissimo oro da collezionare. E ricordo vagamente un ragazzo schivo, a volte sorridente, che guardava sempre da un’altra parte quando lo intervistavano. Un ragazzo che puntava i pugni in terra e si faceva tutto il campo correndo ogni volta che segnava un gol…”».
Pier Paolo Pasolini, grande appassionato di calcio, scriveva: «Che cos’è una lingua? ‘Un sistema di segni’, risponde, nel modo oggi più esatto, un semiologo. Il gioco del football è un ‘sistema di segni’; è, cioè, una lingua, sia pure non verbale. La sintassi si esprime nella ‘partita’, che è un vero e proprio discorso drammatico. Ci può essere un calcio come linguaggio fondamentalmente prosastico e un calcio come linguaggio fondamentalmente poetico. Per spiegarmi darò alcuni esempi: Bulgarelli gioca un calcio in prosa: egli è un ‘prosatore realista’; Riva gioca un calcio in poesia: egli è un ‘poeta realista’».

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A distanza di qualche giorno dai festeggiamenti per il raggiungimento della salvezza, il Cagliari entra tra gli interessi di un gruppo di imprenditori italiani che – secondo quando sostiene l’agente e procuratore Alessio Sundas, titolare della Sport Man che, nel ruolo di mediatore – sarebbero intenzionati ad acquistare azioni del Club rossoblu per rilanciarlo ai vertici del calcio italiano.

Alessio Sundas ha inviato una lettera al Cagliari Calcio (datata 17 maggio, 3 giorni prima della partita con l’Atalanta che ha concluso felicemente il campionato con una sofferta quanto meritata salvezza), con una proposta di collaborazione.

«Sono Alessio Sundas, socio della Sport Man, società leader nella ricerca di sponsorizzazioni e di intermediazioni sportive, con sedi in Toscana e Liguria – si legge nella lettera -. Scrivo in merito alla possibilità di acquistare azioni del Vostro Club. Nelle ultime settimane ho esaminato, con il mio staff di collaboratori, la possibilità di cercare un imprenditore interessato a tale operazione e vorrei sapere, gentilmente, se Lei è disponibile ad avviare una seria trattativa. In ogni caso, mi metto a Sua completa disposizione per la possibilità di trovare sponsor per incrementare le entrate del club.»

«Infine, vorrei presentarLe il progetto “Vivaio Nazionale” nella quale si prevede la possibilità di costruire le basi per i nuovi atleti della Nazionale e pertanto si chiede la disponibilità, anche dietro corrispettivo (da accordarsi nelle sedi più opportune), dell’utilizzo dei campi di gioco. Se vuole, può contattarmi sul mio numero personale – conclude Alessio Sundas – e così fissiamo un appuntamento per l’analisi concreta della fattibilità delle operazioni.»

La Sport Man Procuratori Sportivi ha diffuso anche un comunicato stampa nel quale chiede «un incontro per presentare le proposte di rilancio del Cagliari Calcio».

«Il Cagliari Calcio è un patrimonio non solo della Sardegna, ma di tutto lo sport italiano – scrive Alessio Sundas, titolare della Sport Man -. E’ il simbolo di un’isola e di un popolo che vive il football in modo passionale ed intenso. Il primo club del centro sud a vincere lo scudetto nella stagione 1969-1970 con campioni del calibro di Gigi Riva. Una società che meriterebbe di conquistare posizioni ancora più prestigiose nel massimo campionato italiano.»

«Ancora una volta – spiega Alessio Sundas – ribadiremo la volontà di alcuni imprenditori italiani di investire massicci capitali nel calcio, soprattutto in quelle piazze che per bacino di utenza possono favorire progetti di crescita tecnica ed economica. Il Cagliari Calcio, grazie anche agli investimenti della Fluorsid Group dell’imprenditore milanese Tommaso Giulini, è da tempo stabilmente in Serie A, la nostra proposta vorrebbe essere un deciso supporto per riportare il club ai fasti di un tempo. Quando il Cagliari Calcio disputava la Coppa dei Campioni, raggiungendo gli ottavi di finale nel 1970-1971, e la semifinale della Coppa Uefa nella stagione 1993-1994. Se la dirigenza rossoblu vorrà ascoltare il nostro piano di crescita della società, potremmo avviare una collaborazione che favorirebbe l’arrivo di top player in Sardegna, l’intervento di prestigiosi sponsor ed il potenziamento del settore giovanile. Ribadiamo che il calcio italiano può rinascere solo con la valorizzazione delle Scuole Calcio ed una rete di osservatori competenti e preparati. La Sardegna potrebbe essere il laboratorio per la rinascita del football nostrano – conclude Alessio Sundas -. Attendiamo un segnale dal presidente Giulini.»

Nel passato più o meno recente, Alessio Sundas, originario di Pistoia, manager, autore televisivo e procuratore sportivo, si è interessato a diverse società calcistiche di serie A, B e Lega Pro, in Italia e all’estero.

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10216153628501375/

La startup Maga Orthodontics ha vinto la quinta edizione del CLab di UniCa, conclusasi ieri sera al Teatro dell’Ente lirico di Cagliari, tra gli applausi di oltre mille tra studenti, spettatori, amici e parenti dei Clabbers. Tra i team finalisti (EaBlock, eFlavor, Emfores, Glambnb, HiveGuard e Maga Orthodontics), tre sono saliti sul podio: Maga, Eablock e Glambnb. Curata da Antonio Matano (Tg1 Rai), la serata – con una platea gremita di cariche istituzionali e figure di spicco del mondo dell’impresa, industriale e bancario – ha evidenziato un percorso proficuo, basato su innovazione, creatività e talento. Più, la capacità di un rapido confronto con i mercati e la competizione. Maria Chiara Di Guardo (pro rettore Innovazione e responsabile scientifica del CLab) ha sottolineato «l’esplorazione degli adiacenti possibili: le porte da aprire per scoprire nuove opportunità e percorsi da attivare. Il nostro adiacente possibile è quello della contaminazione, del creare ponti e nuove combinazioni del sapere. Per poi esplorare nuove strade, quelle delle imprese, e quelle che vanno verso la valorizzazione dell’impegno, del sacrificio, del coraggio, del non aver paura di fare delle cose».

Maga Orthodontics di Claudio Bellu (odontoiatra) e Mersia Carboni (economia) – premiati da Maria Chiara Di Guardo – si è aggiudicata la quinta edizione del CLab per la produzione e vendita dei primi apparecchi ortodontici magnetici progettati con un software speciale. Maga ha fatto suo anche il premio di Alumni Clabbers da Michela Mari. Al secondo posto Eablock – premiati da Mario Mariani, The Net Value – di Dario Puligheddu (informatico), Miriam Meazza (scienze politiche), Matteo Fercia (economia) e Riccardo Curreli (informatica) hanno progettato un sistema che protegge i dati delle aziende, crea applicazioni blindate che riducono al minimo le incursioni degli hacker. Terza piazza per  GlamBmB – premiati da Augusto Coppola, coach storico del CLab – con Fabio Zicarelli (giurisprudenza), Sara Valdes (beni culturali), Matteo Lombardini (economia) e Marcella Palmas (architettura). Il team ha ideato la prima piattaforma europea dedicata al campeggio di lusso e location esclusive, 40 siti in Italia e 10 in Europa. Premio speciale del rettore per eFlavor (device sulla sensibilità gustativa) di Mariano Mastinu (biologia), Gloria Dessì (farmacia) e Francesco Meloni (economia).

Maga porta a casa circa 20mila euro: 4.000 euro da Sardegna Ricerche per la fast validation, 4.000 euro dall’Ambasciata degli Stati Uniti, 4.000 euro da Fondazione di Sardegna, 1.000 euro da Meta Group, 1.000 euro e assistenza software da Tecnoengi, un anno di servizi gratuiti e di partecipazione al Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria, un periodo di incubazione a The Net Value per la durata di 2 mesi, un percorso di accelerazione a Londra offerto da TechiTALIA Lab. Per Eablock un premio totale di circa 12mila euro: 4.000 euro da Sardegna Ricerche per la fast validation, 2.500 euro offerti da Digital Innovation Hub, 3.000 euro offerte dalla Fondazione di Sardegna, 1.000 euro da Banca Intesa, un periodo di assistenza tecnica gratuita per l’eventuale richiesta di fundraising nella modalità equity crowdfundinge da StrarsUP e un periodo di quattro mesi presso lo spazio di coworking di Open Campus Tiscali. Per GlamBnb premi per circa 10mila euro: 4.000 euro da Sardegna Ricerche per la fast validation, 3.000 euro offerto da Fondazione di Sardegna, 1.000 euro da Banca Intesa, 1.000 euro dalla Banca di Cagliari, un periodo di sei mesi presso lo spazio di coworking di Hub/Spoke e Prototype.

Ofer Sachs, ambasciatore d’Israele in Italia, giurato, ha detto: «Faccio un grande applauso a tutti, ai giovani innanzitutto. Siamo fiduciosi, veniamo qui a Cagliari perché la vostra del CLab è un’idea infettiva fantastica. Tra noi e voi c’è una storia d’amore. Israele, quando si parla di tecnologia, c’è».

Nimrod Kozlovki, informatico e docente all’università Tel Aviv è intervenuto prima della presentazione dei sei team finalisti: «Ci sono problemi planetari di perdita di fiducia, di telecomunicazione e hackeraggio. E si dubita anche della credibilità dei dati su internet. L’economia digitale non è solo tecnologia ma è basata sulla fiducia che si ha dell’informazione che viaggia in rete».

La serata finale si è aperta con la presentazione dei giovani del gruppo Special Olympics, con la proiezione di un filmato cui ha partecipato il grande Gigi Riva.

Al termine della finale, Nadia Pische ha intervistato il Magnifico Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, e l’assessore della Programmazione e vicepresidente della Giunta regionale, Raffaele Paci. Alleghiamo anche l’intervista realizzata con Marco Deiosso, vincitore della seconda edizione del Contamination Lab nel 2015 con la Startup Nausdream, impostasi nel settore del turismo a livello europeo, intervenuto nel corso della serata per raccontare la sua esperienza.