23 November, 2024
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La Juventus, come volevano tutti i pronostici, ha espugnato il Sant’Elia con una doppietta di Gonzalo Higuaín, realizzata a cavallo tra il primo e il secondo tempo, ma della serata del 12 febbraio 2017 rimarranno nell’album dei ricordi la bella prestazione della squadra di Massimiliano Rastelli che, per larghi tratti della partita, ha giocato alla pari dei campioni d’Italia, anche quando è rimasta in dieci uomini per l’espulsione di Nicolò Barella e, soprattutto, la premiazione del grande, grandissimo Gigi Riva, che prima del fischio d’inizio ha ricevuto il “Collare d’Oro al merito Sportivo”, massima onorificenza del CONI, dal presidente Giovanni Malagò.

Visibilmente emozionato, con qualche lacrima agli occhi, Gigi Riva ha ringraziato tutti con poche e commosse parole, ha abbracciato Gigi Buffon, compagno d’avventura alla spedizione di Germania 2006, conclusa con la conquista del quarto titolo mondiale, e il capitano rossoblù Daniele Dessena.

Ha fatto il giro del campo, con il cuore in tumulto, sotto l’ovazione del pubblico “C’è solo un Gigi Riva”.

Gigi Riva, eroe, leggenda vivente, patrimonio del Cagliari (al quale ha dedicato un’intera carriera sportiva, rinunciando ai grandi squadroni del Nord e a più lauti guadagni, chiudendola a soli 31 anni, condizionato da alcun gravi infortuni, con un bilancio di 315 presenze e 164 reti e 42 presenze e 35 reti con la maglia della Nazionale), della Sardegna e di tutto il calcio italiano.

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Cagliari si prepara a vivere una grande serata di calcio, allo stadio Sant’Elia, dove la squadra di Massimiliano Rastelli alle 20.45 ospiterà la Juventus, indiscussa solitaria capolista del campionato. Il tecnico rossoblu ritrova il bomber Marco Borriello ma, purtroppo, dovrà fare a meno ancora di Diego Farias. Ritorna anche Simone Padoin e, per la prima volta, tra i convocati c’è Victor Ibarbo, ritornato a Cagliari due anni dopo la sua partenza per Roma.

«Abbiamo voluto concedere a Diego una settimana in più di riposo per evitargli possibili problemi futuri e averlo a disposizione domenica prossima contro la Sampdoria – ha detto alla vigilia Massimiliano Rastelli -. Marco si è allenato con una certa regolarità, è convocato, vedremo domani. Ibarbo ha lavorato per una settimana con i compagni, è a disposizione Affrontiamo una squadra stratosferica, con possibilità infinite di cambiare tattica di gioco: variano senza problemi dai lanci lunghi al gioco corto, con scambi rapidi e tagli. Non danno mai punti di riferimento. Ci vorrà il miglior Cagliari per portare a casa un risultato positivo.»

Massimiliano Rastelli ritiene che il Cagliari non sia battuto in partenza. «Non partiamo sconfitti ancora prima di cominciare. Giochiamo in casa, il nostro stadio ci dà una grossa carica, qui riusciamo a farci rispettare. Dovremo essere concentrati dal primo secondo sino al fischio finale per evitare cali di tensione, avere grande convinzione, spirito agonistico e qualità. Molto dipenderà dalle prestazioni individuali».

Sarà una serata speciale anche per la presenza allo stadio di Gigi Riva, che verrà premiato dal presidente del CONI, Giovanni Malagò, con il “Collare d’Oro”.

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Lab. di sculture di sabbia al Poetto 2 I partner, gli organizzatori e alcuni giovani coinvolti nel progetto

Proseguono domani (venerdì 22 luglio) gli appuntamenti aperti al pubblico di Navigare i confini, il progetto ideato dall’associazione Carovana SMI, che attraverso arte e creatività punta a rafforzare nella città di Cagliari la cultura dell’accoglienza e dell’interazione multiculturale. Alle 17.30, nel Centro d’arte e cultura comunale Il Lazzaretto, c’è la tavola rotonda “. Moderato da Patrizia Manduchi, docente del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Cagliari, l’incontro mira a favorire lo scambio di esperienze per uno sviluppo responsabile e sostenibile dei territori. Oltre ai rappresentanti della Regione Sardegna e del comune di Cagliari, parteciperanno personalità come Maurizio Davoli, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile, Enrico Marletto, presidente Viaggi Solidali e rappresentante del Progetto Internazionale Migrantour, Giuseppe Tommasini, ex giocatore del Cagliari dello scudetto di Gigi Riva, Franco Contu, co-fondatore di Sardex, Massimo Mancini, direttore TRIC Sardegna, referente progetto NOIS / MigrArti.

In alcune residenze della città, inoltre, è in programma “Navigare i confini”: installazioni, flash mob, incursioni urbane, percorsi sensoriali e storie di viaggio a cura dei partecipanti al progetto e degli artisti che hanno fatto un’esperienza di residenza artistica. Per partecipare è necessario prenotarsi inviando una mail a carovana.smi@gmail.com .

Faranno da corollario alle iniziative alcune esposizioni allestite nel Centro d’arte e cultura comunale il Lazzaretto: sino al 23 luglio la mostra, a cura dell’associazione Amici Sardegna Palestina, di artigianato palestinese, abiti e videoinstallazioni che proporranno, tra l’altro, filmati storici e di repertorio della Palestina prima del 1948.

Sino a domenica, appuntamento anche con “Migrazioni di corpi e d’immagini”, installazione video d’arte dall’archivio del Festival di “Instants Video” Marsiglia a cura di Marc Mercier, e “Dal Ciusa a… Ciusa (Francesco)”, mostra di disegni e dipinti dei corsisti dell’ex CTP 23, Scuola Media “Ciusa”, via Meilogu. Quest’ultimo è un progetto di  Marina Pisano in collaborazione di Franca Angioi.

“Navigare i confini” è un progetto portato avanti in questi mesi a Cagliari insieme a organismi e mediatori culturali che si dedicano ad attività per il dialogo interculturale, la valorizzazione delle differenze e la coesione.

Scudetto Dinamo 7Stefano Sardara 2Shane Lawal 1Dinamo Banco di Sardegna SS Vs Orlandina Basket Capo D'Orlando Al 4° City Of Cagliari Nella foto al tiro David Logan Dinamo Basket Jeff Brooks 1 Dinamo Banco di Sardegna Jerome Dyson 1

La Dinamo Banco di Sardegna è campione d’Italia. La squadra di Meo Sacchetti ha centrato così un traguardo storico, forse irripetibile e, comunque, non superabile, che ha scatenato un entusiasmo senza precedenti a Sassari e in tutta la Sardegna che le si è stretta intorno con un calore inimmaginabile non più tardi di un mese fa, alla vigilia di questi fantastici, indimenticabili play off. L’impresa riporta la Sardegna indietro di 45 anni, all’altra straordinaria impresa dello sport isolano, lo scudetto del Cagliari di Gigi Riva del 1970.

La Sardegna ha raggiunto più volte il tricolore anche in altre discipline, ma nessuna è paragonabile alla conquista di uno scudetto nel calcio o di uno nel basket, i due sport più popolari e più praticati in Italia.

La flessione dell’ultimo scorcio della “regular season”, aveva fatto scivolare Logan e compagni al quinto posto, un piazzamento sulla carta molto insidioso per affrontare i play off, dal quale sembrava quasi impossibile ipotizzare il trionfo finale, considerato che i biancoblù avrebbero dovuto affrontare in trasferta l’eventuale bella sia nei quarti di finale con la Dolomiti Energia Trento, sia nell’eventuale serie di semifinale e in quella ancora più eventuale di finale. Ma la Dinamo 2014/2015 è davvero una squadra speciale e tutte le difficoltà, una dopo l’altra, sono state superate con prestazioni eccezionali. Contro Trento sono state sufficienti quattro partite, grazie all’impresa di gara 1 al Pala Trento (81 a 70 il 18 maggio) e alle sicure vittorie casalinghe di gara 3 (103 a 78 il 22 maggio) e gara 4 (84 a il 24 maggio); contro Milano, viceversa, è stata scritta la prima pagina da favola di questa stagione immensa, già firmata con la vittoria nella Supercoppa disputata al PalaSerradimigni il 4 e 5 ottobre 2014, superando in semifinale l’Acea Roma (89 a 73) e in finale l’EA7 Emporio Armani Milano (96 a 88) e poi con la seconda Coppa Italia consecutiva, a Desio, dal 20 al 22 febbraio 2015  (74 a 63 su Cremona; 77 a 65 su Reggio Emilia; e, infine, 101 a 94 su Milano in finale): subito corsara al Forum (84 a 75 il 29 maggio), la Dinamo s’è portata sul 3 a 1 grazie alle due vittorie casalinghe (84 a 76 il 2 giugno, 80 a 67 il 4 giugno), ma ha poi subito la reazione dei campioni d’Italia che hanno annullato i primi due dei tre match ponti sassaresi, imponendosi prima al Forum in gara 5 (95 a 88 il 6 giugno), poi al PalaSerradimigni in gara 6 (74 a 67 l’8 giugno): Ma proprio in gara 7 contro Milano, il 10 giugno, la Dinamo ha dimostrato la sua forza, tecnica e mentale, violando ancora una volta il Forum per 86 a 81, volando così in finale contro la Grissin Bon del grande ex Drake Diener che, intanto, ha eliminato l’Umana Reyer Venezia, violando a sua volta il Taliercio di Venezia per 70 a 63.

Le sette meravigliose sfide di finale sono praticamente storia di ieri, con tutti i loro alti e bassi e le infinite emozioni. Le due nette vittorie iniziali di Reggio Emilia che hanno messo paura ai tifosi della Dinamo (82 a 63 il 14 giugno, 84 a 71 il 16 giugno), hanno fatto credere erroneamente a qualcuno che la finale non avrebbe avuto molta storia, perché con la Dinamo non c’è mai niente di scontato e tutti i pronostici rischiano di saltare per aria. E così è stato anche questa volta. Sassari si è stretta attorno alla sua splendida creatura, trascinandola alla rimonta, con due soffertissime quanto meritate vittorie in gara 3 (80 a 77 il 18 giugno; 94 a 90 il 20 giugno), e i ragazzi di Sacchetti hanno sfiorato l’impresa il 22 giugno al Palabigi (dove fin lì non avevano mai vinto), finendo col perdere in dirittura d’arrivo per 71 a 67, nonostante un’insolita serataccia nel tiro “pesante” dai 6,75, conclusa con un disastroso 2 su 25 (con 22 errori consecutivi iniziali). A quel punto, per arrivare allo scudetto, si sono rese necessarie due vittorie su due, prima in casa, poi a Reggio Emilia.

La Dinamo ha ritrovato i suoi campioni, il genio di David Logan, la classe e l’estro di Jerome Dyson, lo strapotere fisico ai rimbalzi di Shane Laval, centro di Barcellona nelle prossime tre stagioni e, soprattutto, l’entusiasmo di squadra, società e ambiente (di tutta la Sardegna, non solo di Sassari) e il sogno si è avverato. Gara 6 e gara 7 si sono rivelate due partite da infarto e il cuore della Dinamo si è rivelata più resistente di quello pur generosissimo di una splendida Grissin Bon (la squadra migliore del campionato sul piano del gioco corale di squadra). Mercoledì 24 giugno Sassari ha vissuto una serata indimenticabile, con una partita epica, decisa dal genio di Jerome Dyson nel terzo tempo supplementare, dopo aver visto tremare il PalaSerradimigni per le giocate da autentico fuoriclasse del giovane talento Amedeo Della Valle e il capitano emiliano Andrea Cinciarini sbagliare il canestro dello scudetto sia allo scadere del 40′ regolamentare sia del 5′ del primo tempo supplementare; ieri sera, infine, dopo un inizio nerissimo (21 a 4 per la Grissin Bon nel primo quarto), è tornata in partita nel secondo quattro, affrontato con una cattiveria agonistica mostruosa che le ha dato un clamoroso parziale di 18 a 4 e poi, pian piano, chiuso il primo tempo sotto di 6 punti (32 a 26), ha ridotto il tesoretto di Reggio Emilia e, chiuso il terzo quarto sotto di 7 punti (55 a 48, dopo il clamoroso episodio dell’ingresso in campo di un tifoso che ha messo le mani addosso a Edgar Sosa, provocandone la reazione, il fatto tecnico e quindi un’azione da tre punti a favore della Grissin Bon), nell’ultimo quarto ha compiuto il suo capolavoro, con le giocate talentuose di David Logan e Jerome Dyson e la sicurezza di Rakim Sanders che alla fine è stato premiato come miglior giocatore dei play off, che hanno permesso alla squadra di sopperire alla non esaltante serata di Shane Lawal, l’uomo più atteso e temuto da Reggio Emilia, dopo le prestazioni fantastiche delle tre precedenti partite, nelle quali è stato premiato sempre come Mvp.

Alla sirena finale tutta la Dinamo (squadra, dirigenti e tifosi) ha guardato il tabellone e, letto il punteggio di 75 a 73 a proprio favore, s’è lasciata andare alla gioia, con i giocatori della Grissin Bon comprensibilmente in lacrime, dopo aver sfiorato più volte la vittoria sia in gara 6 sia in questa decisiva gara 7.

Sassari è campione d’Italia! Dopo Supercoppa e Coppa Italia, ha centrato anche l’ultimo traguardo che le mancava, firmando una pagina di storia per tutto lo sport sardo, forse pari, come già sottolineato all’inizio, a quella che nel 1970 vide il Cagliari di Gigi Riva vincere lo scudetto nel calcio.

Ora ci sarà sicuramente chi cercherà di sminuire la portata dell’impresa, rimarcando la presenza nell’organico di Meo Sacchetti di tanti stranieri, ma niente e nessuno può negare che in questi risultati c’è il marchio della programmazione della società guidata da Stefano Sardara, le capacità del coach (italiano!) Meo Sacchetti, l’apporto comunque importante dai giocatori italiani e l’entusiasmo di un ambiente che ha costituito spesso l’elemento in più, decisivo per raggiungere i più grandi traguardi.

Ora, raggiunta la vetta, è arrivato il momento di fare festa (il gruppo verrà ricevuto a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Matteo Renzi) e di riposare, ma già tra qualche giorno la società si metterà al lavoro per programmare la prossima stagione che vedrà la Dinamo ancora protagonista, in Italia e questa volta, probabilmente, con maggior presenza in Europa, perché questa squadra ha ormai raggiunto anche una dimensione europea. Shane Lawal, come già sottolineato, andrà via (a Barcellona, dove giocherà in una delle squadre più forti d’Europa ed avrà un ingaggio che Sassari, ovviamente, non gli avrebbe potuto garantire dopo questa sua straordinaria stagione, che a fine partita Meo Sacchetti ha definito decisiva per la conquista dello scudetto), con lui forse qualche altro giocatore, ma la Dinamo ha già dimostrato di avere ormai raggiunto una dimensione tale da non dover fermarsi a rimpiangere chi decide di affrontare nuove esperienze, come accadde lo scorso anno con Travis e Drake Diener, due campioni che a Sassari avevano vissuto da protagonisti assoluti tre anni straordinari.

Grazie Dinamo.

Giampaolo Cirronis

 

Gigi Riva

Auguri sì, ma lasciamolo in pace. L’approssimarsi del 7 novembre sta diventando, di anno in anno, qualcosa che sembra più un incubo che una festa. Parlo di Gigi Riva ovviamente. Il quale stavolta ha tagliato corto di fronte alle ennesime richieste di interviste per i suoi settant’anni. «Ma cosa volete che vi dica, ogni anno stiamo a ripetere le stesse cose». Per la serie: non se ne può più. Credo che il “Bomber” abbia cominciato a sentire puzza di bruciato e al suo posto un po’ tutti farebbero lo stesso. Man mano che passa il tempo le celebrazioni in suo onore stanno assumendo i contorni di quello che in gergo giornalistico viene definito “coccodrillo”, ovvero la commemorazione di un vivo in questo caso. E per quanto invincibile nella mente e nel cuore di tutti noi, il Grand’Ufficiale della Repubblica Italiana Luigi Riva, è pur sempre un essere umano con le sue manie e le sue scaramanzie. Già lui è uno che questo traguardo dei 70 lo ha sempre visto con il fumo negli occhi. Strano, si dirà, perché quello è il numero magico dell’anno dello scudetto. Ma al sottoscritto, che se vogliamo non fa testo perché lo celebra non una volta all’anno, ma praticamente ogni giorno da quel 2 ottobre del 1966 in cui lo conobbe per la prima volta mentre rifilava una tripletta al Bologna, disse al compleanno dei 61 o 62 anni: “Eh, ormai siamo vicini ai 70”. Manco se fosse Tutankhamon.

Dovrei fargli conoscere una gentile donzella di 94 anni che, fino a due settimane fa, faceva i bagni al mare per fargli capire meglio la situazione. Però il suo atteggiamento è più che comprensibile. Un tempo le ricorrenze venivano celebrate dai quotidiani nel giorno giusto. Oggi con questa gara all’anticipazione i tempi si affrettano in maniera esagerata. Così lui, che un po’ di esperienza se l’è fatta, stavolta l’ha presa alla larga dandosi per desaparecido negli ultimi tre mesi. Ora non vorrei si equivocasse, su certe cose c’è poco da scherzare, ma mi piace immaginare che il bomber si sia defilato per evitare jatture. Sì, insomma, per toccare ferro. Anche perché con questo gioco all’anticipo l’anno venturo potrebbero dedicargli una pagina per gli 80 anni.

Nanni Boi

http://nanniboi.com/

Verranno assegnati sabato mattina a Cagliari i Premi USSI Sardegna 2013. Tra i premiati ci sono Gigi Riva, gli eroi dello scudetto del ’70, Gigi Datome, Promogest, Fabio Aru e Daniele Conti. Sono previsti interventi del ministro dell’Integrazione e del presidente del Coni all’evento dedicato ad atleti e club di pregio

Un tema attuale come l’immigrazione, che in questa occasione si lega allo sport e alla salute, non poteva che richiedere testimonial di alto profilo. Tra questi, il ministro dell’Integrazione, Cècile Kyenge, e il presidente del Coni nazionale, Giovanni Malagò, dai quali il direttivo dell’Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) ha ottenuto il patrocinio e un intervento per la cerimonia di consegna dei Premi Ussi Sardegna 2013, in programma sabato 16 novembre alle 10.30 nella palestra del Cus Cagliari, via Is Mirrionis, n. 3, sa Duchessa.

L’appuntamento, a cui hanno aderito le massime cariche istituzionali, politiche e sportive, con Presidenza della Giunta regionale, assessorato regionale allo Sport, Cusi (Centro italiano sport universitario), comune di Cagliari, Coni, Ordine dei giornalisti, corso di laurea in Scienze della comunicazione patrocinatori dell’evento, prevede riconoscimenti per Gigi Riva con al fianco i compagni dei tempi dello scudetto Giuseppe Tomasini, Cesare Poli, Ricciotti Greatti, Mario Brugnera, Adriano Reginato, Daniele Conti e altri atleti e società isolane, ma non solo, che si sono distinti nell’ultima stagione. Tra questi Ouslid Abdelkaber Amsicora, Fabio Aru, Veronica Baldaccini, Angelo Binaghi, Manuel Cappai, Centro di coordinamento dei Cagliari club, Leonardo Coiana, Gigi Datome, Dinamo Sassari, Donatella Faedda, Claudia Pinna, Fabio Poddighe, Promogest, Falou Samb, Special Olimpics, Team solidale, Torres calcio femminile.

Alla cerimonia interverrà anche il campione del mondo di Spagna 1982 Bruno Conti, padre di Daniele, capitano del Cagliari. E sono previsti video di figure di rilievo internazionale quali Valeria Straneo (vice campione del mondo di maratona, ottava a Londra 2012) e le vincitrici  della Fed Cup 2013.

Sabato 16 novembre, presso la palestra del Cus Cagliari (Via Is Mirrionis, 3 Cagliari “loc. Sa Duchessa”), alle ore 10.00, si svolgerà la cerimonia di consegna dei Premi Ussi Sardegna 2013 “Sport come integrazione e salute”.

Si tratta di riconoscimenti che, come ogni anno, vengono assegnati ai personaggi del mondo del giornalismo e dello sport, che hanno saputo raccogliere nel corso dei vari mesi particolari meriti nello svolgere la loro professione.

Un tema attuale come l’immigrazione, che in questa occasione si lega allo sport e alla salute, non poteva che richiedere testimonial di alto profilo. Tra questi, i ministri dello Sport, Graziano Del Rio, e dell’Integrazione, Cècile Kyenge, e il presidente del Coni nazionale, Giovanni Malagò, dai quali il direttivo dell’Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) ha ottenuto il patrocinio e la presenza in città per il 16 novembre alla cerimonia che si tiene nella palestra del Cus Cagliari, a Sa Duchessa. 

L’appuntamento – a cui hanno aderito le massime cariche istituzionali, politiche e sportive, con Cusi (Centro italiano sport universitario), comune di Cagliari, Coni Sardegna e Ordine dei giornalisti sardi che patrocinano l’evento – prevede riconoscimenti per Gigi Riva, da mezzo secolo in Sardegna, con al fianco alcuni compagni dei tempi dello scudetto, Daniele Conti per i quindici anni in rossoblù e altri atleti e società isolane, ma non solo, che si sono distinti nella pratica sportiva nazionale e internazionale. Tra i premiati, sui quali per il momento c’è il più stretto riserbo, ci sono anche alcuni atleti stranieri e associazioni che si battono nel mondo delle disabilità fisiche e a favore di quanti soffrono. 

Ci sono anche Gigi Riva e Daniele Conti tra i destinatari dei Premi Ussi Sardegna 2013, la cui cerimonia di premiazione si svolgerà il 16 novembre a Sa Duchessa, a Cagliari. Sono attesi i ministri dello Sport e dell’Integrazione all’evento dedicato ad atleti e club di prestigio.

Un tema attuale come l’immigrazione, che in questa occasione si lega allo sport e alla salute, non poteva che richiedere testimonial di alto profilo. Tra questi, i ministri dello Sport, Graziano Del Rio, e dell’Integrazione, Cècile Kyenge, e il presidente del Coni nazionale, Giovanni Malagò, dai quali il direttivo dell’Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) ha ottenuto il patrocinio e la presenza in città per il 16 novembre alla cerimonia che si tiene nella palestra del Cus Cagliari, a Sa Duchessa. Riva e Conti. L’appuntamento – a cui hanno aderito le massime cariche istituzionali, politiche e sportive, con Cusi (Centro italiano sport universitario), comune di Cagliari, Coni Sardegna e Ordine dei giornalisti sardi che patrocinano l’evento – prevede riconoscimenti per Gigi Riva, da mezzo secolo in Sardegna, con al fianco alcuni compagni dei tempi dello scudetto, Daniele Conti per i quindici anni in rossoblù e altri atleti e società isolane, ma non solo, che si sono distinti nella pratica sportiva nazionale e internazionale. Tra i premiati, sui quali per il momento c’è il più stretto riserbo, ci sono anche alcuni atleti stranieri ed associazioni che si battono nel mondo delle disabilità fisiche e a favore di quanti soffrono.