21 November, 2024
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Dopo quasi nove anni di assenza dalle scene, Simona Molinari arriva in Sardegna forte di un riconoscimento prestigioso: il Premio Tenco come miglior interprete di canzoni per il suo nuovo album dal titolo “Petali”. Un album registrato per la BMG che segna un passaggio artistico molto significativo nella sua carriera: il caratteristico stile jazz-swing del passato si è trasformato in un ritmo pop elegante e decisamente più intimo.

Il garbo, la raffinatezza, la vocalità che da sempre contraddistinguono l’artista aquilana, saranno protagonisti della seconda serata dell’International Nora Jazz Festival prevista per giovedì 4 agosto (ore 21.30). A salire sul palco, assieme alla Molinari, anche la band formata da Claudio Filippini al pianoforte; Fabio Colella alla batteria; Nicola di Camillo al basso ed Egidio Marchitelli alla chitarra.

“Sono davvero soddisfatta ha commentato Simona Molinari -. Mi piacerebbe che in ogni canzone possiate trovare un abbraccio, una mano pronta a prendere la vostra, per fare insieme un tratto di strada.”

Pluripremiata e acclamata nei teatri e nei jazz club più importanti del mondo, Simona Molinari ha duettato con artisti di fama mondiale tra i quali Al Jarreau, Gilberto Gil, Andrea Bocelli, Ornella Vanoni.

“Quello con Ornella Vanoni è stato un incontro molto speciale: è una donna iconica, sempre al servizio della musica e la sua passione è contagiosa. I veri grandi sono sempre umili.”

Ritornato finalmente nella cornice naturale del teatro romano antico, il Nora Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, in collaborazione con il Comune di Pula, il contributo della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione – Assessorato del Turismo, della Fondazione di Sardegna e il supporto della Fondazione Pula Cultura.

Prossimo appuntamento sabato 6 agosto, con la voce penetrante di China Moses, brillante artista soul&jazz in grado di swingare coi più grandi musicisti della scena. Chiusura al ritmo di fado, giovedì 11 agosto, con Cristina Branco, una delle più influenti artiste portoghesi degli ultimi decenni.

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Spicca il nome di Nils Petter Molvaer nel palinsesto di martedì 13 agosto al festival Time in Jazz, ideato e diretto da Paolo Fresu tra il suo paese natale, Berchidda, e altri centri e località del nord Sardegna, in pieno svolgimento fino a venerdì 16. Il trombettista norvegese è, infatti, il protagonista del concerto in programma in serata sul “palco centrale” del festival, quello allestito in piazza del Popolo, che torna a calcare diciotto anni dopo la sua partecipazione alla memorabile edizione di Time in Jazz dedicata alle trombe, nel 2001. Insieme a lui, al centro dei riflettori a partire dalle 21.30, i tre componenti del suo gruppo: Johan Lindstrøm alla chitarra, Jo Berger Myhre al basso ed Erland Dahlen alla batteria.

Classe 1960, pioniere, profeta e ambasciatore nel mondo delle nuove tendenze del jazz nordico, Nils Petter Molvaer sa come unire generi e stili differenti – jazz, ambient, house, elettronica, hip hop, rock – e rimodellarli con naturalezza in originali paesaggi sonori di profonda intensità, con l’inconfondibile suono della sua tromba: un suono capace di evocare algidi paesaggi polari così come le sabbie roventi del deserto, la folla in movimento o la più completa solitudine; un suono personalissimo, influenzato sia dalla poesia della natura scandinava, sia dall’elettronica, e, ultimo, ma non meno importante, da illustri colleghi come Miles Davis e Jon Hassell. E, ascoltandolo suonare, è facile dimenticare che quello strumento è una tromba.

Ma la musica, domani (martedì 13) come in tutte le giornate di Time in Jazz, comincia già a mezza mattina. Alle 11.00, alla chiesetta campestre di San Bachisio in agro di Telti, ecco dunque il piano solo di Omar Sosa, reduce dal concerto della sera a Berchidda con Yilian Cañizares e Gustavo Ovalles. Poliglotta musicale, capace con la sua arte di unire i continenti, il pianista cubano, nato a Camagüey cinquantaquattro anni fa, si esprime in un linguaggio jazzistico globale, che celebra la diversità delle anime della musica delle Americhe e oltre, coltivando sempre un’intima connessione con le sue radici afrocubane.

Dalla Cuba di Omar Sosa al Brasile di Jaques Morelenbaum, in concerto alle 18.00 nel Convento dei Cappuccini a Ploaghe. Tra i più importanti rappresentanti della musica brasiliana nel mondo, il violoncellista conta una miriade di collaborazioni con artisti di fama internazionale, testimoniate dai tanti dischi in cui risulta di volta in volta arrangiatore, produttore, compositore o strumentista: collaborazioni con grandi musicisti brasiliani come Antonio Carlos Jobim, Caetano Veloso, Gal Costa, Gilberto Gil, Maria Bethania, Chico Buarque, Milton Nascimento, ma anche con altri artisti come la compianta Cesaria Evora, Ryuichi Sakamoto, Sting.

Di rientro a Berchidda, prima del concerto di Nils Petter Molvaer, intorno alle 19.45, parte la consueta parata musicale per le strade del paese della Funky Jazz Orkestra diretta dal trombettista Antonio Meloni; con loro anche i percussionisti Afro Giembe, guidati da Jacopo Cadeddu e Michèle Kramers, nell’ambito del progetto “Babel – Migrant Reloaded”, mirato all’inclusione dei cittadini stranieri attraverso laboratori di espressione artistica e performativa, e l’Armoniciclo, una delle macchine teatrali storiche del mondo visionario della compagnia sassarese Theatre en vol.

E dopo il concerto di Nils Petter Molvaer, ancora musica in piazza del Popolo con il dj set di DJ Rocca.

 

 

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Musica d’autore venerdì 22 marzo a Sennori, con l’artista musicista sassarese Gianfranco Cossu, che accompagnato dalla chitarra a dieci corde del magistrale Marcello Peghin, si esibirà in un concerto per presentare il suo ultimo album “Coi Delfini del Cielo”. L’appuntamento è alle 20.00, all’Auditorium del centro culturale “Antonio Pazzola”, in via Farina 32. Si annuncia una serata all’insegna delle emozioni, generate dalla sensibilità artistica di Gianfranco Cossu e dalla genialità e tecnica di Marcello Peghin, che insieme daranno anima ai brani dell’ultimo lavoro di Cossu, brani che prendono spunto dalle esperienze umane vissute dall’autore a contatto con il delicato mondo delle disabilità e delle meravigliose persone che lo popolano.

Gianfranco Cossu, chitarrista sassarese, ha iniziato la sua carriera artistica nel 2001 con il gruppo Nasodoble, trio allora composto da chitarra flauto e violino. Nel 2006 ha pubblicato il suo primo lavoro discografico da solista, “Inquiete Rumorose Finzioni”, con brani interamente scritti e arrangiati dallo stesso autore. Nel 2013 ha registrato un disco di musiche originali con il gruppo Ollantaytambo, trio composto con Paolo Carta Mantiglia (clarinetti e sax) e Nicolas Capettini (contrabbasso).

Marcello Peghin è un chitarrista algherese di musica jazz e musica classica, che vanta collaborazioni artistiche con i più grandi nomi del panorama internazionale. Ha suonato, tra gli altri, con Gilberto Gil, Enrico Rava, Dino Saluzzi, Antonello Salis, Paolo Fresu, Trilok Gurtu, Omar Sosa, Miroslav Vitous, David Leabman, Anthony Bowers dei Simple Red, Tony Scott. Inoltre è presente in buona parte della produzione discografica di Enzo Favata ed Elena Ledda. Il suo ultimo lavoro è la colonna sonora del film “Chi salverà le rose”, del regista algherese Cesare Furesi, con il quale ha vinto il premio al Santa Marinella Film Festival come miglior colonna sonora del cinema italiano.

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Entra nel vivo la trentesima edizione di Nuoro Jazz: mentre alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi”, vanno a regime le attività didattiche, il festival collegato al Seminario Jazz propone domani (mercoledì 22 agosto) due appuntamenti diversi ma accomunati da un riferimento cinematografico. Il primo, alle 18.00, al Caffè Tettamanzi (in corso Garibaldi), è dedicato a Gianni Amico e al suo appassionato rapporto col jazz; presentati dal figlio, Olmo Amico (archivista e catalogatore responsabile della collezione delle colonne sonore presso la biblioteca Renzo Renzi della Cineteca di Bologna), verranno proiettati due documentari del regista e sceneggiatore ligure scomparso (non ancora cinquantasettenne) nel 1990. Si comincia con il suo cortometraggio d’esordio, “Noi insistiamo! Suite per la libertà subito”, del 1964, un film di montaggio di immagini fotografiche: venti minuti in bianco e nero ispirati e accompagnati dalle musiche di “We Insist! Freedom Now Suite”, il disco di Max Roach che fin dal titolo dichiara il suo impegno civile per i diritti degli afroamericani. Girato un anno dopo, nel 1965, in occasione del settimo festival internazionale del jazz di Bologna, il secondo lavoro in visione, “Appunti per un film sul jazz”, propone invece rare immagini e note di alcuni grandi protagonisti di quella manifestazione e di una stagione particolarmente creativa del jazz, come Johnny Griffin, Steve Lacy, Don Cherry, Mal Waldron, Gato Barbieri ed Enrico Rava. Completa la serie di proiezioni al Caffè Tettamanzi “L’uomo Amico”, un documentario del 2014 di Germano Maccioni, da un’idea di Olmo Amico, che ricostruisce un profilo di Gianni Amico attraverso le interviste ad amici e colleghi come Bernardo Bertolucci, Tatti Sanguineti, Caetano Veloso e Gilberto Gil.

Un legame con il cinema caratterizza anche “Metafisica per le scimmie”, titolo del concerto in programma in serata nei cortili del Museo del Costume: al centro dei riflettori, a partire dalle 21, una nuova formazione intestata al chitarrista Bebo Ferra, con il trombettista Fulvio Sigurtà (anche lui docente del Seminario jazz nuorese), Salvatore Maiore al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria. Le composizioni nate in collaborazione con Paolo Fresu per il film “Il mio domani”, della regista Marina Spada, sono il punto di partenza da cui Bebo Ferra ha tratto ispirazione per comporre un repertorio di musiche che avessero caratteristiche affini, una forte componente evocativa e narrativa. “Metafisica per le scimmie” era il titolo originario della sceneggiatura del film che il chitarrista cagliaritano ha voluto riprendere per dare sfogo all’ispirazione scaturita da quelle storie e da quel titolo bizzarro. Melodie articolate su un profilo armonico denso, ricco di sfumature e profondità espressiva, fanno parte di un discorso compositivo ampio e complesso che ha come fine ultimo l’esaltazione della cantabilità.

 

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La musica raffinata e ricca di influenze sudamericane della cantante Chiara Civello sarà protagonista del doppio concerto previsto per domani, giovedì 9 agosto, a Porto Cervo. La prima esibizione è prevista al Waterfront, dalle 21.00 alle 22,30. Subito dopo, Chiara Civello si sposterà al ristorante “Quattropassi al Pescatore” dove canterà dalle 23.00 alle 23,30.

Chiara Civello quest’anno è stata scelta come special guest dal famoso artista brasiliano Gilberto Gil, per il tour che la superstar sudamericana sta portando avanti in questi mesi in Europa. Il doppio concerto di Porto Cervo rappresentano alcune tappe del tour estivo che impegnerà Chiara Civello prima della pubblicazione del nuovo album, intitolato “Eclipse”, in uscita internazionale a settembre. La musica della 43enne romana è capace di trovare un perfetto equilibrio tra atmosfere classiche e sonorità moderne e di mischiare l’atmosfera del grande cinema italiano con quella da nouvelle vague francese. Un pop italiano elegante, con influenze brasiliane e alcune rivisitazioni di classici del cinema italiano con arrangiamenti elettronici.

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Sarà Simona Molinari la madrina del 14° Premio Bianca d’Aponte, l’unico concorso in Italia dedicato alla canzone d’autore femminile, che si terrà ad Aversa il 26 e il 27 ottobre 2018.

L’annuncio è stato dato nel corso della serata romana del “Premio Bianca d’Aponte in tour”, un trittico di appuntamenti per presentare il nuovo bando di concorso del Premio. Iniziato a Milano il 7 marzo, il piccolo tour si concluderà il 9 aprile a Napoli con un evento speciale al teatro Piccolo Bellini, dove verrà anche annunciato il nome del nuovo direttore artistico dopo la scomparsa, un anno fa, di Fausto Mesolella che ha diretto il Premio sin dalla sua nascita.

Simona Molinari, napoletana di nascita, è una cantante e compositrice di grande rilievo della scena jazz e elettro-swing italiana. Due volte al Festival di Sanremo, vanta numerose collaborazioni con artisti di calibro internazionale come Al Jarreau, Gilberto Gil, Andrea Bocelli, Lelio Luttazzi, Fabrizio Bosso e Danny Diaz. Ha appena pubblicato il nuovo singolo ‘Maldamore’.

Il suo nome si aggiunge a quello delle altre prestigiose madrine del d’Aponte, come Paola Turci, Irene Grandi, Ginevra di Marco, Cristina Donà, Nada, Elena Ledda, Petra Magoni, Rachele Bastreghi, Andrea Mirò, Rossana Casale, Mariella Nava, Fausta Vetere e Brunella Selo.

Saranno proprio queste ultime due le protagoniste, insieme ad alcune delle passate finaliste del Premio, della tappa partenopea del d’Aponte in tour, in programma il 9 aprile. Una serata tutta al femminile che vedrà sul palco anche Momo e Federica Morrone (vincitrici del d’Aponte nel 2009 e nel 2017), Fede ‘N’ Marlen (Premio della critica ‘Fausto Mesolella’ 2017), Lea, Katres e Alfina Scorza (tutte premiate negli anni scorsi). L’evento è realizzato da BeQuiet, un progetto nato nel 2012 da un’idea dell’artista Giovanni Block, che ha intercettato l’esigenza di creare attorno alla canzone d’autore partenopea un vero e proprio circuito, fatto non solo di pubblico, ma anche di addetti ai lavori e appassionati. 

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La magia della musica brasiliana proposta dalla voce di Barbara Casini nel magnifico scenario del sagrato della cattedrale di San Pantaleo, il progetto Liber Liber nato per utilizzare le tecnologie informatiche a favore della cultura umanistica e il fascino intramontabile del cinema muto di Charlie Chaplin e Buster Keaton musicato dal vivo da Raoul Moretti e Gerardo Ferrara. Sabato 24 e domenica 25 il festival Street Books – Scrittori, lettori e libri a Dolianova offre tre appuntamenti di grande richiamo, tutti ad ingresso gratuito, che riassumono la filosofia della manifestazione organizzata dall’associazione Circolo dei Lettori Miele Amaro: declinare in vari modi la letteratura, avvicinando alla bellezza della scrittura la potenza della musica e del cinema e guardando al futuro dell’oggetto libro. Tre appuntamenti a cui se ne aggiungeranno altri due: sabato 24, alle 11.00, nel giardino della Biblioteca spazio a le “Letture sotto il melograno”, una iniziativa per i più piccoli che ascolteranno le storie, lette e drammatizzate da un comitato informale di genitori volontari, mentre domenica 25, alle 21.00, alla Villa De Villa verrà inaugurata l’installazione artistica di Francesco Picciau “Libri di legno”.

Cantante, chitarrista e cantautrice, da più di trent’anni Barbara Casini si dedica allo studio e alla diffusione della musica popolare brasiliana. Sabato 24 alle 21.30, nel palco allestito nel sagrato della cattedrale di San Pantaleo, porterà in scena “Sozinha”, una serata per voce e chitarra durante la quale l’artista ripercorrerà le tappe della sua carriera, sia rivisitando canzoni di autori antichi e moderni (quali Ary Barroso, Tom Jobim, Chico Buarque, Caetano Veloso, Gilberto Gil ed altri), sia proponendo brani di sua composizione sempre impregnati dell’atmosfera brasiliana che le è così profondamente congeniale.

Nella sua carriera Barbara Casini ha infatti collaborato con importanti personaggi della scena jazz (e non solo) italiana e internazionale, come Enrico Rava, Stefano Bollani, Phil Woods, Lee Konitz, Toninho Horta, Guinga, ma soprattutto si è conquistata la stima degli artisti brasiliani che la considerano una vera e propria ambasciatrice della loro musica nel mondo.

La serata di domenica 25 offre tre interessanti appuntamenti. Alle 19.30, alla Villa De Villa, per la sezione Focus, Marco Calvo presenterà il progetto Liber Liber che si propone di favorire l’utilizzazione consapevole delle tecnologie informatiche in campo umanistico e di avvicinare la cultura umanistica e quella scientifica. Tra i progetti portati avanti, spiccano E-text (con i capolavori della letteratura e le altre opere pubblicate nella mediateca dell’associazione che vengono prelevate mensilmente da centinaia di migliaia di utenti), Manuzio (una biblioteca digitale accessibile gratuitamente), e l’archivio musicale LiberMusica. Il progetto LiberScuola sta invece distribuendo e implementando una approfondita guida alle risorse Internet dedicate alla scuola, mentre con LibriLiberi si è dato vita a un divertente bookcrossing. Molto entusiasmo poi suscita il progetto Libro Parlato, ovvero la produzione di audio-libri letti da attori e volontari (come sempre, liberamente scaricabili dal sito).

“Libri di legno” è invece il titolo dell’installazione artistica di Francesco Picciau che, sempre a Villa De Villa, verrà inaugurata al termine dell’incontro con Calvo, intorno alle 21.00. Libri enormi, sovradimensionati, tomi giganti che sanno d’antico, fatti di legno che si finge carta. Accatastati alla buona, uno sopra l’altro, sino a formare un’insolita scrivania sulla quale adagiarsi comodamente a leggere un vero libro fatto di vera carta. Questo è solo l’inizio di una singolare installazione del poliedrico artista Francesco Picciau, una sorta di opera “work in progress” che negli anni avrà il suo compimento arricchendosi, di volta in volta, di nuovi elementi.

La serata di domenica 25 proseguirà, alle 21.30, sempre nello spazio di Villa De Villa con “La magia del cinema muto”. I capolavori di Buster Keaton e Charlie Chaplin verranno proiettati e musicati da vivo da due artisti d’eccezione: l’arpista elettrico italo-svizzero Raoul Moretti e il musicista Gerardo Ferrara.

Raoul Moretti è un arpista versatile e sperimentale con un approccio molto originale allo strumento che negli anni lo ha condotto a sviluppare un percorso artistico alla ricerca di uno stile personale. Oggi è uno degli artisti più innovatori con una traiettoria artistica internazionale, portando la sua arpa in differenti mondi musicali (avant-garde, pop-rock, world music, electronics, nu-dance, classic, free improvising) ed in altre forme di arte (danza, pittura, cinema, video-installazioni) e in molti diversi ambienti (teatri, clubs, discoteche, case, stazioni, strade, strutture ospedaliere e centri medici).

 

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Approda nel suggestivo scorcio di Tharros il Festival Dromos per accogliere una virtuosa esponente del jazz, della bossa nova e della musica leggera italiana. Domani (martedì 9 agosto), alle 21.30, nell’arena allestita nell’area archeologica fenicio-punica nei pressi di Cabras, è di scena Simona Molinari. Il concerto (c0n ingresso a quindici euro) è il secondo evento del festival nell’ambito di Musica nella terra dei giganti, la stagione musicale firmata dalla Rete dei Festival (European Jazz Expo, Sardegna Concerti, Rocce Rosse & Blues, Abbabula e, appunto Dromos). L’appuntamento rientra nelle “Notti di Tharros”.

La cantante (napoletana di nascita e aquilana d’adozione) – affiancata da Gian Piero Lo Piccolo al sax e clarinetto, Claudio Filippini al pianoforte, Fabrizio Pierleoni al contrabbasso e Fabio Colella alla batteria – propone “Loving Ella”, un omaggio all’artista che ha più influenzato i suoi studi e la sua formazione: la “First Lady of Song” Ella Fitzgerald. Il concerto si snoda in un viaggio narrativo con le canzoni che hanno caratterizzato la carriera della grande cantante statunitense e alcuni aneddoti biografici della sua controversa vita privata: gli inizi, gli amori, le passioni, la malattia. In scaletta anche alcuni dei brani più significativi di Simona Molinari, in modo da mostrare in che modo la musica di Ella ha contribuito al suo odierno amore per lo swing e per il jazz . Non mancano nello spettacolo le canzoni che hanno portato al successo la cantante partenopeo-abruzzese.

Nota al grande pubblico per due partecipazioni al Festival di Sanremo (nel 2009 nella categoria Giovani con il brano “Egocentrica”, e nel 2013 nella categoria Campioni in coppia con il jazzista newyorkese Peter Cincotti con il brano “La Felicità”, Disco d’Oro nel 2014), Simona Molinari conta collaborazioni con artisti del calibro di Al Jarreau, Gilberto Gil, Andrea Bocelli, Ornella Vanoni, tra gli altri, e apparizioni su palchi prestigiosi come il Blue Note di New York, il Teatro Estrada di Mosca, il Premio Tenco ed Umbria Jazz.

L’indomani (mercoledì 10 agosto) il Festival Dromos fa tappa a Neoneli per un incontro con il jazz raffinato e swingante di Sarah McKenzie in concerto alle 21.30 (con ingresso libero) alla Casa Cherchi. Accompagnano la cantante e pianista australiana Alex Freiman alla chitarra,  al contrabbasso e Marco Valeri alla batteria. A margine della serata varie iniziative collaterali: per la quinta edizione del festival internazionale di fotografia Meno31 si inaugura alle 19.00, nelle vie del centro storico, una personale di Andrea Alfano; al Salone di Corrale, alle 20.00, spazio invece a una degustazione guidata dei vini del territorio con Attilia Medda, delegata AIS (e prima donna ad avere ricevuto il riconoscimento del Prix au sommelier); in piazza Italia, infine, un angolo dedicato allo street food. 

Simona Molinari (2m)Simona Molinari (1m)