Il presidente del Consiglio regionale Michele Pais ha incontrato i vertici di Confcooperative Sardegna.
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Il presidente del Consiglio regionale Michele Pais ha incontrato i vertici di Confcooperative Sardegna, il presidente Fabio Onnis, il vice Roberto Savarino ed il direttore Gilberto Marras.
I rappresentanti del mondo cooperativo hanno illustrato al presidente gli elementi principali della loro realtà economica, della quale fanno parte 700 aziende con 20.000 soci e 25.000 buste paga complessive per un fatturato di circa 650 milioni, proveniente da attività che vanno dall’agroalimentare al settore socio sanitario, dalla logistica alle telecomunicazioni.
Nel corso dell’incontro è stato affrontato anche il problema dell’inquadramento legislativo della cooperazione che, in Sardegna, risale ad una legge del 1957. In particolare, gli esponenti di Confcooperative Sardegna hanno sostenuto la necessità di portare sotto la competenza regionale tutte le funzioni di vigilanza e controllo sulle aziende associate, gestite a livello centrale dal ministero dello Sviluppo economico. La Sardegna, è stato sottolineato, è l’unica Regione Speciale che non ha legiferato in materia ed una nuova legge-quadro sarebbe una buona occasione non solo per riaffermare la competenza regionale sulle imprese cooperative ma anche per portare nuove risorse alla Regione e governare in modo più incisivo il mercato dove operano aziende che fanno una politica molto aggressiva sul piano dei rapporti di lavoro e dei contratti.
«In una Sardegna che ha molto bisogno di crescere e di diventare più competitiva – ha sottolineato fra l’altro il presidente Michele Pais – il mondo della cooperazione può svolgere un ruolo di primo piano sia sul piano culturale, favorendo forme maggiori di aggregazione che nella nostra terra hanno sempre fatto fatica, che su quello economico, diffondendo sempre più quel modello partecipativo che significa puntare sul capitale umano, sulla qualità del lavoro, sullo sviluppo di conoscenze e professionalità e, in definitiva, sulla buona occupazione.»
Per quanto riguarda il problema legislativo, il presidente ha assicurato tutto il suo impegno presso i gruppi consiliari, precisando però che il problema della competenza regionale sulla materia investe aspetti tecnicamente più complessi che dovranno essere definiti con lo Stato.