24 April, 2025
HomePosts Tagged "Gilberto Pichetto Fratin" (Page 2)

Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha autorizzato con decreto del 5 settembre 2023 il progetto definitivo del secondo tratto del Tyrrhenian Link, intervento in cavo sottomarino, in corrente continua, tra Sardegna, Sicilia e Campania di circa 970 km di lunghezza e 1.000 MW di potenza. Si tratta di un’opera strategica per il sistema elettrico italiano nell’ambito degli obiettivi di transizione energetica fissati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).

Per l’intera opera, il cui ramo est tra Sicilia e Campania è stato già autorizzato, Terna investirà nei prossimi anni circa 3,7 miliardi di euro coinvolgendo nella sua realizzazione 250 imprese. La nuova infrastruttura contribuirà al raggiungimento dell’obiettivo del phase-out dal carbone previsto dal PNIEC 2019 e confermato nell’aggiornamento del 2023, incrementando la capacità di trasporto, migliorando la sicurezza, l’adeguatezza e la flessibilità della rete elettrica di trasmissione nazionale e favorendo l’integrazione del mercato interno e delle fonti rinnovabili. L’opera sarà realizzata per fasi successive e completata nel 2028.

«L’autorizzazione da parte del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è un passaggio fondamentale che ci permette di avviare la realizzazione di un’opera strategica per il Paese – ha dichiarato Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato di Terna -. Il Tyrrhenian Link, per cui Terna investirà complessivamente 3,7 miliardi di euro, consentirà lo sviluppo delle fonti rinnovabili contribuendo in maniera determinante alla decarbonizzazione del sistema elettrico. La rapidità con cui l’opera è stata autorizzata dal Ministero è frutto della continua collaborazione tra Terna e le istituzioni e conferma la strategicità del progetto.»

La nuova interconnessione è un progetto all’avanguardia che prevede la realizzazione di due linee elettriche sottomarine in corrente continua (una dalla Campania alla Sicilia e una dalla Sicilia alla Sardegna) per un totale di 970 km di collegamento e 1.000 MW di potenza per ciascuna tratta.

Lunga complessivamente 480 km, la tratta ovest recentemente autorizzata unisce l’approdo siciliano di Termini Imerese, in provincia di Palermo, a Quartu Sant’Elena, in provincia di Cagliari. Da qui, i cavi interrati percorreranno prevalentemente strade già esistenti per circa 30 km complessivi, lasciando inalterati ambiente e paesaggio, fino ad arrivare rispettivamente in località Caracoli, sempre nel comune di Termini Imerese, e a Selargius, comune della Città Metropolitana di Cagliari, dove saranno realizzate le stazioni di conversione in aree adiacenti alle stazioni elettriche esistenti. Per la posa dei cavi marini agli approdi si ricorrerà all’utilizzo della tecnica della perforazione teleguidata (trivellazione orizzontale controllata TOC) che consentirà di ridurre l’interferenza con la flora marina e l’impatto dei lavori sul litorale.

«L’Autorizzazione in tempi rapidi di un’opera così complessa – ha dichiarato il ministro Gilberto Pichetto Fratin – è il risultato degli importanti interventi di semplificazione autorizzativa introdotti negli ultimi anni e della efficace attività di consultazione dei territori interessati. È inoltre l’effetto di un lavoro sinergico del Ministero con Terna e con le amministrazioni regionali coinvolte che ci consente di effettuare un ulteriore grande passo verso il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del sistema energetico nazionale previsti dal PNIEC.»

«Serve al più presto una cornice normativa entro cui le Regioni siano legittimate a legiferare in materia di aree idonee e quindi a scegliere la pianificazione territoriale destinata all’accoglimento degli impianti ad energia rinnovabile.»

Lo afferma l’assessore dell’Industria, Anita Pili, che questo pomeriggio ha presieduto, su delega del Commissario Massimiliano Fedriga e in qualità di Coordinatore della Commissione Energia della Conferenza delle Regioni, un incontro in videoconferenza sulle Aree Idonee e sui decreti attuativi in via di ultimazione al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE).

Alla videoconferenza, co-presieduta con il vice presidente Fulvio Bonavitacola, Coordinatore della commissione Infrastrutture della CdR, ha partecipato il presidente del Fondo Ambiente Italiano (FAI) Marco Magnifico, che aveva scritto alla Conferenza delle Regioni per chiedere una soluzione normativa al conflitto tra le due necessità oggetto della questione ovvero l’installazione di impianti da fonti rinnovabili e la tutela del paesaggio.

«Ho avuto un’interlocuzione con il Ministro Gilberto Pichetto Fratin – dice l’assessore Anita Pilisull’urgenza di un quadro definito sulle aree idonee. Nell’ambito della collaborazione che il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica sta garantendo alla Commissione Energia della Conferenza delle Regioni, il ministro Gilberto Pichetto Fratin mi ha confermato che nelle prossime settimane sarà messo a disposizione delle Regioni un testo in bozza da poter discutere insieme. Avere un quadro normativo definitospiega l’assessore regionale dell’Industriaconsentirà di dirimere i conflitti che si stanno determinando a livello locale con progetti autorizzati a livello centrale in aree già predisposte a differenti utilizzi dalle amministrazioni regionali o comunali.»

«Nella foga di apparire ambientalista, pur in un governo che predica il contrario e che con il capogruppo al Senato di FDI è addirittura negazionista dei cambiamenti climatici, il ministro Gilberto Pichetto Fratin, al festival Green&Blue, dà per certa la chiusura delle centrali a carbone in Italia entro il 2025 o anche prima, peraltro citando solo le due centrali di Civitavecchia e Brindisi e ignorando le due centrali presenti in Sardegna, del Sulcis (Enel) e di Fiumesanto (EPH).»
Lo hanno detto i deputati del PD Silvio Lai e Marco Meloni.
«Delle due l’una: o il ministro è debole in geografia e per lui la Sardegna non fa parte del Paese, oppure dovrebbe spiegare come sia possibile chiudere le centrali a carbone esistenti nell’Isola – aggiungono Silvio Lai e Marco Meloni -. L’arrivo del cavo di Terna è ottimisticamente previsto non prima del 2027, data che in realtà non potrà essere rispettata a causa della lunga lista d’attesa nella produzione di questi cavi. In secondo luogo non ci sono certezze dell’arrivo in Sardegna del metano, fondamentale nella transizione energetica italiana e europea ma bloccato da fattori politici e giuridici di cui sono responsabili la Regione Sardegna quanto il governo.»
«In questo contesto quanto dichiarato dal ministro appare del tutto impossibile da realizzarsi e si riduce a pura propaganda. Se quanto egli afferma si avverasse, ai Sardi resterebbe solo l’uso del fuoco per il calore e delle candele per l’illuminazioneconcludono Silvio Lai e Marco Meloni -. Nel caso in cui invece il governo volesse occuparsi di tutto il Paese, occorre un netto cambio di passo. Al momento, la conseguenza della cancellazione della Sardegna dalla cartina geografica del Governo e dell’insipienza della Giunta regionale è che le aziende e gli investitori non sanno come orientarsi e conseguentemente rinviano, quando non vi rinunciano del tutto, gli investimenti, spesso con effetti irreversibili. Il danno per l’economia sarda è di tutta evidenza gravissimo.»

«Un importante momento di confronto, in cui la Regione Sardegna presenta i dati del Rapporto di Monitoraggio del Piano Energetico e Ambientale regionale, che costituisce la base per l’aggiornamento dello stesso. All’interno di questo rapporto troviamo i dati relativi al bilancio energetico regionale, al bilancio delle emissioni e allo stato di attuazione del piano energetico.»
Lo ha detto l’assessore dell’Industria, Anita Pili, introducendo i lavori della tavola rotonda “Energia e Prospettive in Sardegna. Presentazione del Rapporto di Monitoraggio del Piano Energetico e Ambientale della Regione Sardegna”, che ha avuto luogo questa mattina nella sala Anfiteatro della Regione. All’incontro è intervenuto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha sottolineato come l’attenzione del Governo sulla questione energetica e sulle problematiche specifiche della Sardegna sia sotto l’attenzione del suo Ministero.

«La presenza del ministro Pichetto Fratin oggi in videoconferenza ha detto, a questo proposito, l’assessore Anita Pilirappresenta senza dubbio un segnale positivo del rapporto di collaborazione che si è instaurato tra il governo regionale e quello nazionale. È chiaro che oggi la Sardegna non può più aspettare: occorre trovare una soluzione immediata al problema dell’energia.»

Il Piano Energetico e Ambientale regionale dovrà aggiornarsi tenendo conto del complesso delle fasi di produzione, trasmissione, distribuzione, utilizzo e immagazzinamento dell’energia. In questo quadro, rientra anche il criterio di selezione delle aree idonee di installazione degli impianti, che spesso non collimano con quelle che sono le necessità dei singoli territori.

All’interno del territorio regionale si consumano annualmente 687ktep di energia elettrica. Di questi, il 40% viene utilizzato dal settore industriale, il 29% dal terziario (rientrano in questa quota i trasporti) e il 28% dal settore domestico.

«La strategia energetica regionale ha spiegato Anita Pilideve essere in grado di rispondere a tutte le questioni. La mancata metanizzazione dell’isola rappresenta uno dei nostri principali gap, per questo è fondamentale il percorso che la Regione sta perseguendo per diversificare le fonti energetiche e poter così affrontare in maniera autonoma la transizione verde. È molto importante, come avviene qui oggi, ascoltare tutte le parti, pubbliche e private, per trovare insieme le soluzioni.»

«Con la legge dell’Energia approvata a novembreha proseguito Anita Piliabbiamo semplificato l’iter di modifica del Pears. In questi mesi stiamo lavorando insieme ad Agenda Industria, a Confindustria e a Confapi, ai sindacati, ai comuni con l’Anci ed il Cal, oltre che alle università di Cagliari e Sassari, con l’obiettivo comune di aggiornare il Piano, che contiene la strategia energetica della nostra isola, in maniera determinata e rispondente alle esigenze attuali. Dobbiamo rendere il Pears uno strumento molto più versatile rispetto a ciò che ha rappresentato finora: ci siamo infatti resi conto, in alcuni momenti di difficoltà, che il documento non ci consentiva di adattare le nostre strategie in relazione ai fortissimi e velocissimi cambiamenti che si sono avvicendati sul contesto globale, prima che nazionale e regionale.»

«In questo momentosottolinea ancora Anita Pilistiamo dando attuazione alla Legge sull’energia, che vede l’istituzione non soltanto delle comunità energetiche ma anche del reddito energetico: una serie di strumenti che consentono di trovare soluzione alle emergenze contingenti in materia di energia, e, anche e soprattutto, di varare misure strutturali che consentano nel medio e lungo periodo, alle nostre famiglie e alle nostre imprese di avere un costo dell’energia finalmente equo.»

Al dibattito sono inoltre intervenuti, tra gli altri, l’assessore dello Sviluppo Economico del Veneto Roberto Marcato, il vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacolo, i deputati Gianni Lampis, Salvatore Deidda e Mauro del Barba, e il Presidente della Commissione Via-Vas e Pnrr-pniec del Mase Massimiliano Atelli.

Una nuova politica energetica per la Sardegna, che metta la nostra Isola in una condizione paritaria rispetto alle altre Regioni in termini di tariffe e forniture e consenta di essere protagonista nella programmazione.

E’ una riscrittura del Decreto Energia, impugnato dalla Sardegna, ciò che il presidente della Regione Christian Solinas, accompagnato dagli assessori dell’Industria Anita Pili e dell’Ambiente Marco Porcu, ha proposto e sollecitato al ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin in un incontro svoltosi stamane a Roma.

“C’e’ l’esigenzaha sottolineato il presidente Christian Solinas -, di mettere ordine nelle procedure per il rilascio delle autorizzazioni sui nuovi impianti, nelle quali la Regione Sarda deve essere protagonista per poter programmare e pianificare gli interventi sul proprio territorio.”

“E’ necessario inoltreha ribadito il presidente di Christian Solinas -, creare un sistema di raccolta delle royalties derivanti dalle produzioni di energia presenti sul territorio sardo, e ridistribuire gli utili per abbassare le bollette di famiglie ed imprese.”

Per Portovesme ed il polo industriale del Sulcis, in seguito all’intervento della Regione nella fase di mediazione tra i gestori di energia e l’azienda per assicurare la continuità della produzione e la salvaguardia dell’occupazione, il presidente della Regione ha sollecitato un intervento immediato del Governo per l’estensione del credito di imposta e degli strumenti quali interconnector e superinterrompibilità, che consentano non solo a Portovesme ma a tutte le imprese sarde di competere alla pari con le realtà industriali del territorio nazionale.

«La Regione conferma il suo impegno al fianco dei lavoratori e ha deciso di convocare una riunione con l’azienda per ottenere risposte adeguate sulle scelte future e richiamarla al rispetto degli impegni assunti.»

Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, al termine dell’incontro sulla ‘vertenza Portovesme srl’ coi rappresentanti dei sindacati, annunciando la convocazione di un tavolo di confronto per lunedì 9 gennaio. L’assessore dell’Industria, a breve, invierà una nota anche ai ministri delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, per chiedere l’attivazione del tavolo nazionale di crisi con la partecipazione di Regione, Ministeri, azienda e parti sindacali.

«Rispetto ai precedenti incontri, il quadro nazionale è certamente modificatoha aggiunto l’assessore Anita Pili -. Perciò, è necessario conoscere le intenzioni dell’azienda, fermo restando le nostre richieste di mantenimento dei presidi industriali e di salvaguardia dei livelli occupazionali.»

Prima dell’incontro su Portovesme, l’assessore Anita Pili, insieme all’assessore della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu, ha partecipato (in videoconferenza) alla riunione della Commissione Sviluppo economico della Conferenza Stato-Regioni, durante la quale è intervenuto il ministro Adolfo Urso: «Abbiamo affrontato alcuni temi di estrema importanza anche per la nostra Isola, come la definizione di una strategia di politica industriale coerente con le previsioni comunitarie e di una politica energetica comune mediante la previsione di misure urgenti e a lungo termine», hanno evidenziato i due assessori della Giunta Solinas.

Ieri i segretari territoriali di Filctem Cgil Emanuele Madeddu, Femca Cisl Vincenzo Lai e Uiltec Uil Pierluigi Loi, hanno denunciato il silenzio assordante di Regione e Governo sulla vertenza della Portovesme srl, annunciando una nuova mobilitazione, oggi è arrivata la replica dell’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili.

«Nessun silenzio e nessuna trascuratezza da parte della Regione, ma la conferma di un impegno costante per assicurare la salvaguardia dei posti di lavoro e, nell’immediato, degli ammortizzatori sociali, e una serie di appuntamenti con il Governo già in agenda per la prossima settimana», ha detto Anita Pili, che il prossimo 15 dicembre incontrerà a Roma i ministri delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, per confrontarsi sulle tematiche energetiche e le vertenze industriali della Sardegna, ed in particolare quella di Portovesme srl.

Ai sindacati, giustamente preoccupati per il futuro della Portovesme Srl e dei 1.300 lavoratori che ancora non hanno certezze sul futuro dello stabilimento, l’assessora Anita Pili chiarisce che «l’impegno della Regione non è certo venuto meno. Continuiamo ad essere al fianco degli operai e delle loro famiglie, assicura. Porterò ai tavoli la richiesta di un intervento urgente, da parte del governo, per assicurare la salvaguardia dei posti di lavoro ma anche per ottenere certezze per un polo di importanza strategica per l’economia del Sulcis e dell’intera Sardegna».