Mozione trasversale in Consiglio regionale per portare tre tappe del Giro d’Italia in Sardegna.
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I Riformatori sardi hanno presentato una mozione trasversale, condivisa da gran parte del Consiglio regionale (primo firmatario il coordinatore regionale, Michele Cossa) che sarà discussa in Consiglio regionale, che impegna la Giunta regionale ad attivarsi concretamente «presso gli organizzatori (principalmente la Gazzetta dello Sport) e le altre competenti sedi per riportare l’importante manifestazione sportiva internazionale in Sardegna, isola che ha dimostrato grande interesse per il ciclismo tifando compatta per Fabio Aru, ultimo vincitore della Vuelta spagnola, essendo il passaggio della manifestazione non solo un’importante possibilità di promozione sportiva e turistico-culturale internazionale, ma anche una concreta opportunità di crescita economica, con ricadute di enorme portata».
È dal 2007 che il Giro d’Italia salta la Sardegna. Dal 2008 in poi il tracciato della competizione ciclistica che tutta Italia ama ha (legittimamente) attraversato i confini nazionali andando in Danimarca, Olanda, Austria, ma non ha toccato la nostra isola.
«La Sardegna – sostengono i Riformatori sardi – deve uscire dall’angolo e dimostrare di saper promuovere un’iniziativa ad alto impatto economico attraverso una solida e concreta collaborazione tra istituzioni, visto che il Giro d’Italia rappresenta una straordinaria occasione di promozione turistico-culturale internazionale, un’opportunità di crescita economica con ricadute positive anche sull’ infrastruttura stradale della nostra Isola.»
I Riformatori sardi avevano già sollevato il problema l’anno scorso, proponendo varie ipotesi di percorso. Ad illustrare con Michele Cossa la mozione è stato Gino Mameli, organizzatore in passato di importanti manifestazioni ciclistiche di livello nazionale ed internazionale.
«Una manifestazione della portata del Giro d’Italia si presta ad eventi ciclistici paralleli che posporranno essere organizzate nei diversi centri della Sardegna, come bike night in grado di coinvolgere ciclisti e cicloamatori sardi in vere e proprie pedalate notturne che riaccenderanno le città con la formula della “notte bianca”. Saranno valorizzati e potenziati i percorsi cicloturistici presenti nell’isola – concludono i Riformatori sardi – e saranno promossi eventi per la sensibilizzazione dell’uso della bicicletta come mezzo di trasporto per una mobilità ecosostenibile.»