24 November, 2024
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Una rivisitazione contemporanea delle giudicesse raccontate attraverso un’installazione audiovisiva e una pubblicazione d’artista. È l’esito del progetto di residenza artistica Giudicesse 2030, che verrà presentato sabato 16 dicembre a Sant’Antioco, a partire dalle 19.00 nella sala mostre della Biblioteca Comunale di piazza de Gasperi.

La residenza è stata condotta dal duo multidisciplinare Studiolandia, composto da Giorgia Cadeddu e Vittoria Soddu, grazie a un progetto promosso dalla Società Umanitaria di Carbonia e realizzato in collaborazione con le associazioni Terras e U-BOOT Lab.

Il lavoro di Studiolandia nasce da una residenza a Sant’Antioco dedicata all’incontro e alla raccolta di testimonianze della comunità locale, che ha intrecciato l’approfondimento sulle fonti bibliografiche, storiche e iconografiche, e la ricerca sui filmati amatoriali in pellicola,  digitalizzati attraverso il progetto regionale di raccolta di cinema di famiglia “La Tua Memoria è la Nostra Storia” – e conservati nell’archivio del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria.

«Se siamo partite con l’idea di restituire alla giudicessa, come entità simbolica, un nuovo corpo e una nuova voce per ri-significarla nell’epoca contemporanea, lo scambio sul territorio ha confermato l’esigenza di far emergere un personaggio che fa della trasmissione intergenerazionale un obiettivo da raggiungere, del rapporto con l’ambiente – inteso come habitat e spazio di coabitazione – e la sua tutela una prerogativa delle sue istanzespiegano Giorgia Cadeddu e Vittoria Soddu –. Abbiamo raccolto le storie di diverse incarnazioni moderne che portano avanti nella loro professione questi intenti – una pescatrice, una biologa, una pedagogista, una cavallerizza, un’archivista – e gli immaginari di un gruppo di bambine e bambini con cui abbiamo ridisegnato una squadra di 14 Giudicesse che dispongono ognuna di un animale guida e di un oggetto attraverso il quale attuare un cambiamento, come uno scettro metereologico o un traduttore simultaneo in tutti i linguaggi del mondo animale. Per la restituzione pubblica di sabato 16 dicembreconcludono le artistestiamo lavorando a un’installazione audiovisiva e una pubblicazione d’artista che intreccia le diverse fonti facendone un racconto corale, a partire dall’assenza di immagini dell’epoca giudicale per arrivare al ritratto di una giudicessa multiforme e atemporale, che ha attraversato la storia per arrivare ai giorni nostri come specchio della figura femminile nella società.»

«Con questa restituzione dice Moreno Pilloni, direttore del CSC Carbonia della Società Umanitaria – chiudiamo un percorso che è stato realizzato attraverso il coinvolgimento attivo della comunità. Crediamo sia un bel modo di fare cultura e rapportarsi a un territorio nell’ottica di una crescita condivisa e partecipata che ha visto l’impegno di numerose figure professionali che in questo territorio abitano.»

E sul rapporto con la comunità si sofferma anche Maria Pina Usai, curatrice del progetto per U-BOOT Lab, che parla di «un coinvolgimento attivo nato da quegli incontri quotidiani informali resi possibili proprio dal vivere un luogo in residenza, che si sono poi formalizzati in una serie di interviste e in un laboratorio con bambine e bambini».

Mentre Marina Fanari, U-BOOT Lab, ha curato gli aspetti del progetto legati ad accessibilità e inclusione: «Fino alla sua conclusione il progetto sosterrà i principi dell’accessibilità ampliata con servizi che consentano la più ampia partecipazione, quali l’interpretariato in Lingua dei Segni Italiana e la sottotitolazione in tempo reale».

Tempo di bilanci anche per Paolo Serra, direttore regionale dei centri di servizi culturali della Società Umanitaria in Sardegna, che ricorda come «questa sesta annualità del progetto cineportuale legato alla figura delle Giudicesse e della donna in Sardegna – ci consegna un’opera visuale che crediamo possa e debba avere una vita ben oltre il territorio del Sulcis Iglesiente, e ci adopereremo quindi insieme ai partner del progetto,U-BOOT Lab e Terras perché possa circuitare in tutta la Sardegna, e, perché no, anche a livello nazionale attraverso la rete della Società Umanitaria di Milano».

Anche la serata di sabato, realizzata in collaborazione con il comune di Sant’Antioco, Ottovolante Sulcis e Museodiffuso.exe, sarà un ulteriore momento di condivisione e scambio con la comunità, con un aperitivo aperto accompagnato dal dj set di Jane & MissMary.

 

Un grande laboratorio di riflessione sul ruolo della donna, dalle Giudicesse medievali alla vita socio-economica della Sardegna contemporanea. È il senso della residenza artistica Giudicesse 2030, in corso da lunedì 4 dicembre a Sant’Antioco e che, sino a sabato 16, coinvolgerà la comunità locale attraverso laboratori e incontri informali per un percorso creativo condiviso.

A condurre la residenza nei locali dell’ex Monte Granatico è il duo multidisciplinare STUDIOLANDA, composto da Giorgia Cadeddu e Vittoria Soddu, che ha vinto il bando promosso dalla Società Umanitaria di Carbonia, capofila del progetto realizzato in collaborazione con le associazioni Terras e U-BOOT Lab.

«Giudicesse 2030 dice Moreno Pilloni, direttore della Società Umanitaria di Carboniarisponde alla necessità di sviluppare una consapevolezza collettiva su ciò che le comunità possono fare per incidere sui cambiamenti globali, a partire dalla gestione del proprio territorio inteso come patrimonio culturale condiviso.»

Il progetto proposto da STUDIOLANDA parte da una prima fase di studio rigoroso delle fonti letterarie e degli archivi storici audiovisivi, che verranno poi condivisi con gli abitanti e ibridati con la loro memoria collettiva, per la realizzazione di un’opera capace di coniugare il linguaggio sonoro a quello visuale, che sarà presentata come restituzione pubblica dell’esperienza residenziale sabato 16 dicembre.

«La finalità spiega Maria Pina Usai, U-BOOT Lab, curatrice del progettoè costruire insieme una nuova narrazione delle Giudicesse, senza fermarsi alla loro rievocazione storica di ‘principesse medioevali’, ma utilizzando il loro ruolo storico come ‘base’ da cui far emergere il ruolo delle donne oggi, nella vita socio-economica della Sardegna contemporanea.»

Aspetti imprescindibili del progetto sono accessibilità e inclusione, curati da Marina Fanari, U-BOOT Lab, che spiega: «Il principio “non lasciare nessuno/nessuna indietro”, slogan dell’Agenda 2030, permeerà ogni aspetto della residenza, dall’accessibilità degli incontri con la comunità ai contenuti dell’opera fino all’evento pubblico finale. Tra le varie azioni abbiamo previsto traduzioni simultaneedall’italiano alla lingua dei segni italiana (LIS) e viceversa, e la sottotitolazione dei contenuti visuali, inclusa quella simultanea durante l’evento finale».

La residenza è aperta dal 4 al 16 dicembre, e la comunità sarà invitata a partecipare sia attraverso laboratori con i bambini sia attraverso incontri informali negli spazi nell’Ex Monte Granatico, messi a disposizione dal Comune di Sant’Antioco come parte del MuseoDiffuso.exe e gestiti da Ottovolante Sulcis.

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primavera open call-1

Selezionati dal collettivo Giuseppefraugallery da corsi e collaborazioni precedenti, studenti universitari, docenti, artisti, designer ed altri professionisti formano la prima master class della scuola civica d’arte contemporanea di Iglesias. Giorgia Cadeddu (designer e laureanda magistrale Facoltà di Architettura di Cagliari), Raffaella Carcangiu (artista e docente), Fabio Gambella (studente alla NABA di Milano), Lorenzo Luciani (studente alla NABA di Milano), Simone Melis (studente di Grafica), Sabrina Oppo (artista e docente), Valentina Rota (laureata in economia del turismo), Luca Setzu (laureando all’Accademia di Belle Arti di Brera), insieme al collettivo Giuseppefraugallery (Roberto Casti, Eleonora Di Marino, Pino Giampà, Riccardo Oi, Davide Porcedda) e Tullio Tidu (docente e storico dell’arte), si occuperanno di ricerca, progettazione e sperimentazione artistica e didattica e si occuperanno, con il coordinamento del collettivo GFG e di Stefano Boccalini (artista e docente di Arte pubblica alla NABA di Milano), del progetto Civica, percorsi di Arte Pubblica e partecipata al Mercato Civico di Iglesias. Nei prossimi giorni sarà on-line sul sito scuolacivicacontemporanea.blogspot.it e sulla pagina facebook della Scuola il bando per partecipare alla nuova sessione del corso sull’arte contemporanea Primavera 016. Il corso avrà cadenza settimanale e servirà a formare nuovi studenti sui linguaggi, i codici e la storia dell’arte contemporanea. Anche in questa occasione l’iscrizione e la frequenza sono completamente gratuiti. Alcune lezioni saranno tenute al mercato civico di Iglesias con partecipazione libera.

Squadra pallavolo femminile

L’#Asd Scuola Volley Don Orione di Carbonia ha conquistato il titolo di #campione regionale Under 13 femminile per la stagione 2013-2014.

La stagione, conclusasi trionfalmente, era iniziata con la fase provinciale di Cagliari, nella quale le squadre erano state suddivise in 5 gironi.

La formula prevedeva il passaggio della prima classificata per ogni girone più la migliore seconda, calcolando la miglior differenza punti ottenuti rispetto alle gare giocate.

Le sfide, con partite di andata e ritorno, prevedevano la disputa obbligatoria di tre set e le squadre conquistavano 1 punto per ogni set vinto.

Il girone A era così formato:

Asd Scuola Volley Don Orione

Volley Project Carbonia

Solky Sant’Antioco

Pallavolo Giba

Santadi ’86

La Futura Iglesias si è ritirata prima dell’inizio del campionato.

La società Orione ha vinto tutte le partite con il massimo punteggio di 3-0, fatta eccezione della gara esterna a Sant’Antioco dove la vittoria è maturata con il punteggio di 2 a 1 e si è così qualificata per la semifinale, nella quale ha incontrato la società Airone Settimo San Pietro. Entrambe le partite, andata a Carbonia e ritorno a Settimo San Pietro, si sono concluse con la vittoria dell’Orione per 3-0.

Il 1° giugno l’Orione si è ritrovata a Serramanna per giocarsi con la Pallavolo Villacidro e la Pallavolo Quartu la finale a tre, per la conquista del titolo provinciale di Cagliari 2013-2014.

Queste i risultati delle tre le partite:

Orione – Pallavolo Villacidro 2-1

Pallavolo Quartu – Pallavolo Villacidro 3-0

Orione Carbonia – Pallavolo Quartu 2-1

Con questi risultati la società Asd Scuola Volley Don Orione ha conquistato il titolo provinciale e si è qualificata, con le squadre che si sono imposte nelle altre province, per la finale regionale.

Il 15 giugno, a Oristano, si sono ritrovate le seguenti società in rappresentanza delle quattro province:

Provincia di Cagliari – Scuola Volley Don Orione

Privincia di Oristano – Ariete Oristano

Provincia di Nuoro – Pallavolo Nuoro

Provincia di Sassari – Pallavolo Porto Torres

Nella prima gara di semifinale la società Asd Scuola Volley Don Orione ha battuto l’Ariete Oristano per 2 set a 1;

la seconda semifinale ha visto la Pallavolo Porto Torres prevalere per 2 set a 1 sulla Pallavolo Nuoro.

Nella finale per il 3° e 4° posto, l’Ariete Oristano ha superato la Pallavolo Nuoro con il punteggio di 2 set a 1.

Nella finalissima per l’assegnazione del titolo regionale, l’Asd Scuola Volley Don Orione ha avuto la meglio nettamente sulla Pallavolo Porto Torres per 2 set a 0 (il terzo set non è stato disputato perché, a quel punto, sarebbe stato ininfluente per la determinazione del risultato finale).

Questa la rosa dell’Asd Scuola Volley Don Orione:

Coach: Silvano Mascia e Giancarlo Battistetti.

Atlete: Valeria Curreli (capitano), Marika Espa Perinu, Fatima Piras, Beatrice Trudu, Carla Maietta, Giulia Puggioni, Michela Aru, Sara Mura, Sara Marongiu, Alessia Frau, Giorgia Cadeddu, Giorgia Flore, Marta Pispisa, Gaia Angioni.