«Lo stop alla linea di produzione dello zinco primario a Portovesme è un disastro strategico per l’Italia. La metallurgia primaria, che serve per i prodotti a più alta qualità tecnologica e non può essere sostituita dal riciclo, è indispensabile perché il nostro Paese possa condurre una politica industriale efficace e difendere con forza la propria sicurezza economica.»
E’ l’allarme lanciato dal senatore del Partito democratico, Marco Meloni.
«Il ministro delle Imprese e del Made in Italy chiarisca immediatamente al Parlamento se è stato fatto tutto il possibile per evitare una decisione aziendale che rischia di avere ripercussioni drammatiche sull’intero Sistema Paese – è la richiesta del senatore del Pd -. Continuiamo a constatare una mancanza di visione da parte del Governo guidato da Giorgia Meloni. Da una parte adotta provvedimenti improvvisati e senza alcun dialogo con le Regioni sulle materie prime critiche, dall’altra assiste senza fiatare alla sostanziale sparizione di una produzione storica italiana nella metallurgia dei non ferrosi. Le vertenze industriali vanno guidate con una regia attenta e costante, di cui al Mimit non sembra esservi traccia. Più che ministero del fare, sembra sia il ministero del chiudere.»
«È inoltre fondamentale capire quale supporto si intende assicurare nell’immediato ai lavoratori coinvolti e al territorio, in attesa di una soluzione di lungo periodo. Il Sulcis e i suoi lavoratori non possono essere abbandonati a sé stessi per l’ennesima volta, tanto più quando in ballo ci sono interessi nazionali», conclude Marco Meloni.
Il comune di Carbonia dice no ai tagli previsti dal nuovo piano di dimensionamento scolastico. Lo fa con una nota inviata dal sindaco Pietro Morittu e dall’assessore della Pubblica istruzione Antonietta Melas, al presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, al ministro della Pubblica Istruzione e Merito Giuseppe Valditara, al presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, all’assessore della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport Andrea Biancareddu, all’Amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna Mario Mossa, al direttore generale dell’assessorato della Pubblica istruzione Giorgio Onorato Cicalò e per conoscenza, al prefetto di Cagliari Giuseppe De Matteis.
«In merito al dibattito in corso circa il dimensionamento scolastico che investirà tutto il sistema scuola nazionale, e in particolar modo quello della Regione Sardegna e più specificatamente quello della provincia del Sud Sardegna, ci preme rappresentare la situazione di estrema difficoltà socioeconomica che sta vivendo la comunità della città di Carbonia – si legge nella nota -. Il dato numerico riferito alle diverse autonomie scolastiche presenti nella città, che è definito quale comune montano, presenta di fatto un’unica sofferenza relativa all’Istituto Comprensivo Don Milani con 280 alunni, per il quale si ritiene utile una fusione con accorpamento dello stesso ad un altro istituto comprensivo limitrofo presente nella città. Per quanto riguarda le restanti istituzioni scolastiche, sia quelle relative alla scuola dell’obbligo ma anche relativamente agli istituti superiori, si ritiene che una eventuale disgregazione di istituti non sia in linea con un recupero dell’elevata dispersione scolastica che insiste in un territorio afflitto da un inesorabile processo di deindustrializzazione che ha determinato un significativo impoverimento sia economico che sociale della nostra comunità.»
«I molteplici disagi per tante famiglie, alle prese con un fine mese difficile da raggiungere e non sempre sufficiente ad assicurare il necessario per vivere in modo dignitoso, generano una complessità di problematiche legate ad una disoccupazione galoppante, al progressivo aumento dei cosiddetti giovani “NEET”, alla precarietà e al malessere sociale in un contesto aggravato dalla riduzione dei servizi di base tra i quali il servizio sanitario – aggiungono Pietro Morittu e Antonietta Melas -. In questo scenario, qualsiasi ulteriore sottrazione di servizi essenziali, qual è quello scolastico, rappresenta un attacco al diritto allo studio costituzionalmente garantito. Riteniamo che la governance di un Istituto scolastico, garantita dalla presenza dell’autonomia scolastica, faccia la differenza nella direzione e gestione di una organizzazione complessa come quella della comunità scolastica. L’ipotesi adombrata di un eventuale “spezzettamento” dell’IIS Beccaria, autonomia scolastica ubicata nel centro cittadino, risulterebbe piuttosto incomprensibile alla luce di presupposti che invece sono perfettamente coerenti con la normativa nazionale e con le linee guida emanate dalla Regione Sardegna.»
«Ci opponiamo, pertanto, a qualsiasi ipotesi di disgregazione dell’istituzione scolastica dell’IIS Beccaria che, con 482 alunni in un comune montano come Carbonia, rappresenta un polo tecnico professionale con diversi progetti in corso di realizzazione, il cui patrimonio di risorse umane rappresenta il risultato di uno sforzo notevole che nel tempo ha portato ad una offerta formativa che risponde pienamente ai bisogni formativi di un ampio bacino di utenza – rimarcano Pietro Morittu e Antonietta Melas -. Altre istituzioni scolastiche presenti nel territorio della ex provincia del Sulcis Iglesiente hanno numeri che sono di pochissimo al di sopra del limite numerico minimo (400), pertanto potrebbero essere accorpate in un unico Istituto professionale omogeneo per indirizzi di studio e dunque con una proposta formativa rafforzata e solida. Con la presente nota rivolgiamo a Voi un accorato appello affinché venga garantito il mantenimento delle autonomie scolastiche attualmente esistenti, a maggior ragione in considerazione del fatto che le istanze che stiamo rappresentando sono quelle di un intero territorio costituito perlopiù da piccoli paesi che hanno come unici servizi gli uffici postali e che sovente non hanno in loco neppure guardie mediche e/o caserme – concludono Pietro Morittu e Antonietta Melas -. Un territorio che, pertanto, in assenza di una governance praticata quotidianamente quale è quella garantita dall’esistenza di Istituti dotati di autonomia scolastica, perderebbe un altro servizio e presidio importante per la cittadinanza e per l’intero territorio. Situazione questa che vogliamo scongiurare con tutte le modalità e gli strumenti possibili.»
Il sindaco Pietro Morittu e l’assessore Antonietta Melas hanno invitato il ministro della Pubblica istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a venire a visitare la città di Carbonia e il territorio.
La consigliera comunale Daniela Garau, avvocato, è stata nominata coordinatore del circolo di Carbonia di Fratelli d’Italia.
«Considero un grandissimo privilegio essere stata nominata coordinatore del circolo di Carbonia di Fratelli d’Italia costituito alla presenza dell’on. Senatrice Antonella Zedda, dell’assessore regionale all’ambiente Marco Porcu e del coordinatore provinciale Gianluigi Rubiu – dice Daniela Garau -. Alla nostra presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a tutta la Dirigenza del partito, all’On. Senatrice Antonella Zedda, al coordinatore provinciale Gianluigi Rubiu rivolgo, il mio profondo ringraziamento per la fiducia accordatami. In questo compito sono onorata di poter contare sul contributo degli iscritti al circolo che con me lavoreranno per poter rappresentare al meglio le istanze della nostra città e del territorio.»
«Sono consapevole che l’unico modo per ringraziare e ripagare chi mi ha accordato questa fiducia, è quello di mettere tutto il mio impegno al servizio dei cittadini – aggiunge Daniela Garau -. Il compito che attende me e gli amici del coordinamento non è dei più facili. Ne siamo consapevoli. Dobbiamo affrontare problemi atavici del nostro territorio, ma anche nuove e motivanti sfide.»
«Il mio impegno politico oggi assume un significato ulteriore, un incarico di responsabilità che assumo con onestà intellettuale, scrupolosità, spirito di servizio e rispetto – sottolinea Daniela Garau -. Il mio essere donna ed espressione di una precisa parte politica, non sarà certo di ostacolo al mio essere cittadina rappresentante di tutta la mia comunità, chiamata ad espletare al meglio questo mio ruolo e far comprendere che la politica dipende dal comportamento di coloro che la esercitano, perché ciò determinerà la qualità della vita dei nostri concittadini: questa è la mia e la nostra responsabilità. Così come è stato finora, vorremmo ancora poter contare sull’aiuto di tutti voi perché l’incarico al quale sono stata chiamata mi impone responsabilità che sono direttamente proporzionali all’entità delle questioni alle quali non intendiamo negarci e che noi tutti desideriamo svolgere nell’interesse di tutte le componenti della comunità.»
«Chi è in difficoltà, penso a chi oggi fa fatica a ‘guadagnarsi la giornata’, a chi è fragile e malato, chi intende migliorarsi e rappresentare le proprie potenzialità di cui il nostro territorio è ricco, penso ai giovani, al mondo intero dell’imprenditoria e del lavoro tutto, ha il diritto di aspettarsi da tutti noi l’esercizio totale e generoso dell’onere di affrontare e, laddove possibile, risolvere i problemi che impediscono le aspirazioni di sviluppo e crescita del territorio e di tutti noi – conclude la neo coordinatrice -. Noi, insieme, faremo il possibile perché si crei quella strutturale e funzionale sinergia, aperta e inclusiva, di cui il territorio ha più che mai bisogno.»
Nessuna sorpresa. Alle 12.00 sono scaduti i termini per la presentazione dei candidati alla carica di sindaco e delle liste dei candidati alla carica di consigliere comunale per le elezioni amministrative del 28 e 29 maggio, e in corsa ci sono il sindaco uscente Mauro Usai, con sette liste, e gli sfidanti Beppe Pes sostenuto da quattro liste e Luigi Biggio, candidato di una sola lista, quella di Fratelli d’Italia.
I candidati alla carica di consigliere comunale sono complessivamente 267, così distribuiti: 147 delle sette liste della coalizione che sostiene Mauro Usai; 96 delle quattro liste della coalizione che sostiene Beppe Pes; 24 della lista Fratelli d’Italia che sostiene Luigi Biggio.
Mauro Usai, 34 anni, uomo di punta del Partito democratico, guida la coalizione di centrosinistra, così composta: Partito democratico, Progetto per Iglesias, Iglesias Progressista Mauri Usai Sindaco, Uniti per Iglesias, Mauro Usai Sindaco, Idea Sardegna, Sinistra Autonomia Socialismo per Iglesias. Prima dell’esperienza quinquennale da primo cittadino, Mauro usai ha ricoperto nella consiliatura 2013-2018, la carica di presidente del Consiglio comunale, esperienza iniziata quando aveva 24 anni.
Beppe Pes, 66 anni, direttore della struttura complessa di Cardiologia del Presidio Ospedaliero Unico di Area Omogenea di Carbonia, ex direttore sanitario facente funzioni della Asl Sulcis, ex consigliere comunale ed assessore dei Servizi sociali nella Giunta Perseu, è alla testa di un progetto civico, comprendente quattro liste: Centro Popolare, Nuova Iglesias, Beppe Pes Sindaco Insieme, Movimento civico Iglesias.
Luigi Biggio, 45 anni, consigliere comunale uscente ed ex assessore delle Politiche giovanili, Cultura e Pubblica istruzione nella stessa Giunta Perseu, capeggia la lista di Fratelli d’Italia, forza politica del presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha deciso di fare corsa solitaria.
Alle 12.01, un minuto dopo lo stop alla presentazione delle liste, è scattata ufficialmente la campagna elettorale che si concluderà alle 24.00 di venerdì 26 maggio. La campagna elettorale, di fatto, è in corso da tempo, con diversi candidati che hanno dato alle stampe il materiale e iniziato la sua distribuzione per la caccia al voto dei cittadini elettori.
Giampaolo Cirronis
Sabato 25 marzo è stata inaugurata la sezione elettorale di Fratelli d’Italia di Iglesias, nei nuovi locali di via Corsica. E’ stata occasione utile anche per presentare alla città il candidato sindaco del partito della presidente Giorgia Meloni, il consigliere uscente Luigi Biggio, già assessore nella Giunta Perseu.
«Fratelli d’Italia – si legge in una nota – aveva cominciato un percorso di negoziazione con la coalizione che sosterrà la candidatura di Giuseppe Pes, saltato nel momento in cui il cardiologo ha deciso di presentarsi con una coalizione civica priva di simboli di partito.»
Erano presenti all’incontro il coordinatore provinciale Gigi Rubiu, la segretaria regionale senatrice Antonella Zedda, il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, il deputato Salvatore Deidda, l’assessore regionale dell’Ambiente Marco Porcu e il candidato sindaco Luigi Biggio.
Luigi Biggio, nel suo intervento, ha sottolineato come sia onorato di rappresentare il partito in questa difficile ma entusiasmante avventura, invitando le altre forze partitiche del centro destra ad unirsi in questo percorso, al fine di proporre un vera alternativa politica all’attuale sindaco Mauro Usai.
Il Consiglio di Stato ha rinviato al prossimo 16 novembre il suo pronunciamento sul ricorso della Regione Sardegna al DPCM energia, per consentire, nei prossimi 9 mesi, alla stessa Regione ed alla presidenza del Consiglio dei ministri, le necessarie interlocuzioni per arrivare alla revisione dei contenuti dello stesso decreto.
Questa decisione, di fatto, congela per quasi un anno il progetto della SNAM sull’arrivo del GNL in Sardegna che il DPCM prevedeva dovesse avvenire attraverso la collocazione di due FSRU nei porti di Portovesme e Porto Torres e di un rigassificatore nel porto di Oristano, soluzione fortemente contestata dall’amministrazione comunale di Portoscuso e da alcune associazioni ambientaliste, con in testa Legambiente che non più tardi di due settimane fa ha tenuto una conferenza stampa a Portoscuso, nella sala consiliare e al porto di Portovesme, con i suoi massimi rappresentanti, il presidente nazionale Stefano Ciafani, la presidente regionale Annalisa Columbu ed il responsabile energia per la Sardegna Vincenzo Tiana, per dire no sia alla FSRU sia al gasdotto che, in base all’accordo stipulato esattamente un mese fa tra il presidente del Consiglio dei ministri italiano Giorgia Meloni ed il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, dovrebbe portare il gas in Italia attraversando la Sardegna con il Galsi.
Uno storico accordo è stato sottoscritto ieri tra Italia ed Algeria per la realizzazione del gasdotto Algeria-Italia attraverso la Sardegna, tra il presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ed il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune.
Sarà un nuovo gasdotto che, oltre al gas, consentirà di trasportare idrogeno, ammoniaca e anche elettricità, lanciando di fatto il nostro paese nel futuro. Il presidente algerino ha assicurato che i tempi di realizzazione verranno definiti dai tecnici ma saranno comunque brevi.
Si tratta, in pratica, del progetto, aggiornato, che una ventina d’anni fa era stato lanciato, sostenuto dalla Giunta regionale della sardegna, allora presieduta da Mauro Pili, noto come Galsi, Era prevista una capacità del di 8 miliardi di metri cubi all’anno, provenienti dal giacimento di Hassi R’Mel.
Il Galsi aveva una lunghezza di circa 830 km, dei quali 270 km su terra sarda, da Porto Botte ad Olbia, ed i restanti 560 km, nel braccio di mare fra Sardegna e Toscana, con arrivo a Piombino. Sul progetto Galsi vennero sollevate numerose critiche per l’impatto ambientale, alla fine venne affossato e l’Italia fece altre scelte per l’approvvigionamento di gas.
Gli sviluppi della crisi internazionale, hanno portato il Governo a rivalutare quel progetto e gli accordi sottoscritti ieri costituiscono un passaggio fondamentale per la sua realizzazione che, evidentemente, cambia lo scenario che si era venuto a creare negli ultimi mesi, con il progetto della Snam che prevede la sistemazione di una mega gasiera nella banchina Est del porto di Portovesme, una seconda gasiera nel porto di Porto Torres ed un rigassificatore nel porto di Oristano.
Nel corso degli incontri sono stati sottoscritti quattro importanti accordi: il presidente della Confindustria Carlo Bonomi ha firmato un memorandum di collaborazione con il presidente del Consiglio del rinnovamento economico algerino Crea, Kamel Moula; il memorandum d’intesa per la valorizzazione della rete di interconnessione energetica tra Italia ed Algeria, per una transizione energetica sostenibile, ed il memorandum d’intesa sulla collaborazione tecnologica nella riduzione del gas Flaring, la valorizzazione ed altre tecnologie per la riduzione delle emissioni, tra l’amministratore delegato della società Eni Spa Claudio De Scalzi ed il presidente, direttore generale della società Sonatrac, Toufik Hakkar; protocollo d’intesa tra le agenzie spaziali dei due paesi sulla cooperazione nel campo dell’attività spaziale a fini pacifici tra il presidente dell’agenzia spaziale italiana Giorgio Saccoccia ed il direttore generale dell’agenzia spaziale algerina, Azzedine Oussedik.
«Il viaggio del premier Giorgia Meloni in Algeria ha dato i suoi primi frutti: il Galsi, il gasdotto Algeria-Sardegna, si farà.»
«Un risultato storico ed eccezionale, una svolta per la Sardegna che mette le basi per un nuovo piano energetico dell’isola – dichiara Fausto Piga, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale Sardegna – Giorgia Meloni in poco più di 100 giorni ha fatto quello che altri non hanno fatto da almeno vent’anni.
Quella di oggi è stata la prima tappa di quello che Giorgia Meloni chiama Piano Mattei, la firma per la realizzazione del Galsi, il gasdotto che congiungerà Algeria e Sardegna per il trasporto di metano, idrogeno, elettricità ed ammoniaca segna, una volta di più, la capacità di questo governo di saper garantire gli interessi nazionali e, nel contempo – conclude Fausto Piga – attribuire la giusta considerazione all’Isola ed al suo ruolo in ambito nazionale.»
Nella fotografia di copertina, l’arenile di Porto Botte, punto d’approdo del Galsi in Sardegna dall’Algeria.
La coalizione di centrodestra a trazione Fratelli d’Italia s’è imposta nettamente anche in Sardegna, dove è maturato, inoltre, un risultato del Movimento 5 Stelle superiore ad ogni previsione e/o sondaggio della vigilia, intorno al 22% sia alla Camera del deputati sia al Senato. E’ crollata in misura assai marcata l’affluenza, scesa al 53,1% (-12%): in pratica un sardo su due non è andato a votare.
La coalizione di centrodestra ha ottenuto il 40,52% alla Camera ed il 40,44% al Senato; la coalizione di centrosinistra il 26,96% alla Camera ed il 27,13% al Senato.
Il Movimento 5 Stelle, senza alleati, ha raggiunto ben il 21,80% alla Camera ed il 21,94% al Senato.
Sotto il 5% sia alla Camera, 4,61%, sia al Senato, 4,43%, la lista formata da Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi.
Fratelli d’Italia è il primo partito con circa il 22,58 al Senato, 23,59% alla Camera; precede il M5s (21,94% al Senato e 21,80% alla Camera) ed il il Pd (19,77% al Senato e 18,60% alla Camera). Forza Italia raggiunge il 9,35% al Senato e l’8,54% alla Camera, in netto calo la Lega, 6,95% al Senato e 6,28% alla Camera.
La Sardegna sarà rappresentata a Roma da 16 parlamentari, 9 in meno rispetto ai 25 dell’ultima legislatura.
Gli eletti sicuri sono già 13 su 16. I senatori Marcello Pera (FdI), Antonella Zedda (FdI), Giovannino Satta (FdI), Marco Meloni (Pd) e Sabrina Licheri (M5S). Alla Camera i quattro vincitori dei quattro collegi, e cioè Dario Giagoni (Lega), Barbara Polo (FdI), Gianni Lampis (FdI), Ugo Cappellacci (Forza Italia). Dei 7 candidati nel proporzionale alla Camera, sono certi dell’elezione Salvatore Deidda (FdI), Francesco Mura (FdI), Silvio Lai (Pd) ed Emiliano Fenu (M5s).
Sono ancora in corsa per gli ultimi tre posti, Lina Lunesu della Lega, Pietro Pittalis capolista di Forza Italia, Romina Mura, seconda nella lista del Pd, Francesca Ghirra capolista dell’Alleanza Sinistra-Verdi. Sperano anche la quarta nella lista FdI Manuela Lai e la terza della lista del M5S Susanna Cherchi.