18 July, 2024
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«Abbiamo votato un ordine del giorno presentato da Giorgia Meloni che recitava una frase spesso pronunciata solennemente dal governo Conte: ‘Non utilizzare per nessun motivo il MES’. Abbiamo cioè votato un’ovvietà contro uno strumento che volle invece un governo in cui Giorgia Meloni era ministra.»

Così, in una nota, il deputato Pino Cabras (M5S) riguardo il voto favorevole all’ordine del giorno che impegnava il Governo a non ricorrere in nessun caso al MES.

«Abbiamo dato un modesto segnale sul peso delle parole: ‘No MES’ significa ‘No MES’. E questo ci va bene dirlo una volta di più, senza però autorizzare l’alleata di Silvio Berlusconi (alfiere del MES) e di Matteo Salvini (che brama Draghi premier) a considerarla una sfida a misteriosi diktat pentastellati – aggiunge la nota -. Come Movimento 5 Stelle siamo tutti impegnati a superare gli anni dell’austerity. Gran parte del gruppo parlamentare ha preferito svelare l’inconsistenza del documento della leader di Fratelli d’Italia, perché veniva da una forza politica e uno schieramento davvero incoerente, e lo ha rigettato. Una parte di noi ha richiamato invece l’attenzione sul senso di quelle parole pronunciate nell’aula del parlamento. Tutto qui.»

«La sfida sul campo conclude Pino Cabrasvede il Movimento 5 Stelle compatto per conquistare gli strumenti economici e finanziari che ristoreranno l’Italia del post-pandemia.»

 

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L’assemblea del circolo di Fratelli d’Italia di Sant’Antioco ha votato all’unanimità lo scioglimento dell’organismo «per non scendere a compromessi imposti dai vertici regionali». «Con dispiacere – ha dichiarato il presidente Emanuela Pilia -, prendo atto della volontà dell’assemblea e, con dispiacere, visti i sacrifici fatti per tenere in piedi in circolo, l’ho sciolto ufficialmente».

«Alla luce dell’ultima candidatura espressa ed imposta dai vertici regionali di partito, il Circolo ha preso posizione e più volte ha chiesto al coordinamento regionale e provinciale di non presentare una candidatura che fosse estranea al partito e al circolo cittadino. Siamo stati tenuti all’oscuro sulle manovre di scelta del candidato locale a Sant’Antioco», dice Michele Pirosu, uno dei tesserati.

«La scelta del candidato di Sant’Antioco è stata fatta senza passare dal circolo cittadino – afferma il presidente uscente del Circolo – e, appresa la scelta del candidato espressione della nostra città, la maggioranza dei tesserati del circolo ha posto il veto da subito, esprimendo al coordinamento regionale la propria contrarietà alla candidatura del suddetto, proponendo altri candidati. La cosa più triste – aggiunge l’ormai dimissionario presidente del circolo -, è aver appreso da vie non ufficiali e non dal partito, la scelta del candidato, più volte contestato e di averlo scelto tra le fila di persone totalmente estranee al partito, soprattutto a livello cittadino e allo stesso circolo, presso il quale non si è mai presentato. Avremmo voluto che la base del partito, intesa come circoli e più volte lasciata intendere come cardine dell’ideologia di destra, fosse stata presa in considerazione dal coordinamento regionale e, soprattutto, provinciale, di cui faccio parte, come vice -, conclude Emanuela Pilia – ed esprime il suo rammarico per non aver trovato un punto d’incontro con il partito e per aver dovuto chiudere un circolo portato avanti con sacrificio e voglia di fare.»

Anche Simone Caddeo, fondatore e primo presidente cittadino, che ha assistito inerme alla caduta del Circolo, ma rimane vicino alla scelta dei tesserati e di Emanuela Pilia, ha espresso grande dispiacere: «Mi sarei aspettato una maggior tutela da parte del mio successore Pino Floris, commissario provinciale, invece il territorio è rimasto solo e senza voce in capitolo – dice Simone Caddeo -. Rimane fermo l’appoggio dei tesserati al partito nazionale e al suo presidente Giorgia Meloni e a Christian Solinas». 

Emanuela Pilia.

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Non poteva esserci esordio migliore per gli otto nuotatori cagliaritani che hanno rappresentato il capoluogo sardo, invitato a partecipare per la prima volta all’European Swim City 2018, competizione internazionale di nuovo riservata alle realtà che siano state candidati a città o capitale europea dello sport, ospitata quest’anno a Pesaro.
Un successo ampio e mai in discussione quello costruito da Giorgia Meloni, Francesca Sechi, Chiara Cadeddu, Alice Maggioni, Carlo Marcello Demontis, Samuele Congia, Ludovico Bertelli e Gianluca Russu che nello scorso fine settimana hanno letteralmente surclassato gli avversari.
La competizione finale, riservata ai nati dal 2001 in poi, è stata dominata dalla delegazione di Cagliari che, tra città europee e italiane, ha chiuso raccogliendo per 569 punti, staccando Empoli, piazzata al secondo posto, di oltre cento punti.
La Città Europea dello Sport 2017, dunque, è diventata la numero uno in Europa per quanto riguarda il nuoto e lo strapotere isolano è stato devastante nella staffetta mista (8X50 stile libero) che ha visto i cagliaritani chiudere con ben sette secondi di vantaggio sulla seconda classificata (Empoli).
«Le ragazze e i ragazzi – ha commentato Yuri Marcialis, assessore dello Sport del comune di Cagliari – sono stati bravissimi, perché in ventiquattro gare individuali suddivise in tre giorni, i nostri otto atleti si sono qualificati per tutte le finali portando a casa il maggior numero di medaglie d’oro. Inoltre hanno nuotato le staffette e l'”australiana” dando grande prova di preparazione. Un grazie a loro, alle famiglie, agli allenatori e alla Federazione Italiana Nuoto per il gran lavoro che sta portando avanti.»
Rientrati in Sardegna dopo la trionfale parentesi di Pesaro, gli otto nuotatori dovranno ora attendere novembre quando, nel Salone d’Onore del CONI a Roma, verranno chiamati a ritirare le medaglie in occasione della cerimonia di premiazione.

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La Fiba Sardegna, presente ieri all’incontro svoltosi a Roma presso l’aula parlamentare dei capigruppo della Camera con lex commissario europeo Frits Bolkestein, esprime grande soddisfazione per le dichiarazioni del padre della direttiva Servizi Bolkestein «Spiagge sono beni e non servizi. Ldirettiva non va applicata a balneari».

È stata accolta con l’ovazione di tutte le imprese balneari, che da anni vivono con l’incubo della direttiva Bolkestein, vista come una tagliola, la notizia data dal padre della direttiva in persona.

Lo stesso ha, infatti, dichiarato che le concessioni balneari non sono servizi ma beni, e che pertanto la direttiva sulla libera circolazione dei servizi non va applicata alle concessioni delle spiagge.

La buona notizia è stata data nel corso del convegno “L’EURO, L’EUROPA E LA BOLKESTEIN SPIEGATI DA FRITS BOLKESTEIN”, organizzata oggi alla Camera dei deputati.

All’evento, moderato da Vittorio Macioce, caporedattore de Il Giornale”, hanno parteciperanno i rappresentanti di tutti gli schieramenti politici tra i quali: Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Maria Stella Gelmini, Gian Marco Centinaio, Maurizio Gasparri, Carlo Fidanza, Deborah Bergamini,  Massimo Mallegni, Giorgio Mulé, Vittorio Sgarbi, Riccardo Zucconi, Sandra Lonardo, Edoardo Rixi, Roberto BagnascoRoberto Cassinelli, Lorenzo Viviani, Gianni Alemanno, Paolo Ripamonti,  Stefania Pucciarelli, Sara Foscolo, Manuela Gagliardi, Franco Vazio, Sergio Battelli, Gregorio De Falco, Luciano Monticelli, Marco Scajola, Angelo Vaccarezza, Ugo Capellacci e tanti altri politici.

Ora spetterà al nuovo governo recepire queste indicazioni con un atto normativo che tuteli le 30.000 imprese balneari italiane davanti a un’Europa non più matrigna come molti hanno creduto o voluto far credere.

«Ci si auspica che anche il governo regionale della Sardegna prenda atto di queste autorevoli dichiarazioni», commenta Gianluigi Molinari, coordinatore regionale Fiba Confesercenti

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E’ stato presentato venerdì 3 novembre, nella sala “I Sufeti” in Piazza de Gasperi, il circolo di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale di Sant’Antioco. Davanti ad una platea di circa 70 persone, Simone Caddeo, in qualità di dirigente responsabile del circolo, ha aperto il dibattito spiegando che la città di Sant’Antioco ha bisogno di un partito di destra, presente e con ideologie ben chiare, come Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale. Inoltre ha ringraziato tutti coloro che hanno già effettuato il tesseramento e coloro che lo faranno.

E’ poi intervenuta Emanuela Pilia, come vice responsabile del circolo, illustrando i punti che hanno spinto un primo gruppo di 10 ragazzi e ragazze ad avviare l’iter per l’apertura del circolo cittadino, arrivato attualmente a 60 tesserati.

Il consigliere regionale Paolo Truzzu, in qualità di dirigente provinciale del partito e consigliere regionale, ha affrontato le tematiche locali e nazionali del partito di Giorgia Meloni, come l’immigrazione incontrollata, che ha visto coinvolta anche l’Isola di Sant’Antioco.

Salvatore Deidda, portavoce regionale del partito, ha parlato della posizione contro lo Ius Soli e dello stato di degrado e pericolo cui versa la città di Cagliari per via degli immigrati. Si è parlato di riforma sulla sanità, di come il partito vorrebbe cambiarla e dell’importanza dei circoli cittadini in ogni paese della Sardegna.

Sono intervenuti, infine, Giorgio Locci, ex consigliere regionale; Antonio Angelo Liori, ex consigliere ed assessore regionale; Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco.

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

E’ stato costituito in Consiglio regionale il Comitato per il NO al referendum costituzionale.

«Aderendo alla proposta dei governatori di Liguria e Lombardia Giovanni Toti e Roberto Maroni e dei parlamentari Giorgia Meloni e Raffaele Fitto abbiamo costituito anche nel Consiglio regionale della Sardegna il Comitato per il No al referendum costituzionale» ha dichiarato consigliere del gruppo Misto-Fdi Paolo Truzzu precisando che, dal punto di vista del centro-destra, «il No alla riforma è riferito al merito, perché noi vogliamo il cambiamento e ci schieriamo dalla parte degli innovatori, siamo per esempio per l’elezione diretta del Presidente della Repubblica e per consentire ai cittadini di esprimersi, attraverso una consultazione referendaria, sulle scelte dell’Unione europea».

«Per quanto riguarda la Sardegna – ha aggiunto – è chiaro che la vittoria del Si metterebbe a rischio la nostra autonomia regionale, consentendo allo Stato di decidere in modo esclusivo su importanti materia di interesse regionale, dall’energia ai trasporti; sarebbe bene che, su questo punto, il Consiglio regionale facesse sentire la sua voce.»

Per il consigliere Marcello Orrù, nel comitato del No in rappresentanza del Movimento cristiano-Forza popolare, «le riforme costituzionali si fanno quando Governo e Parlamento hanno una legittimazione popolare piena (come accadde nel ’48) e questo non è il nostro caso; inoltre il Senato diventerebbe una sorta di circolo di sindaci del Pd con una rappresentanza regionale del tutto squilibrata, soprattutto a danno della Sardegna».

Secondo Giancarlo Carta, consigliere di Forza Italia, «è stato una grave errore del centro-sinistra non impostare la riforma costituzionale cercando il consenso più ampio in Parlamento delle opposizioni e delle forze politiche; ne è venuta fuori una riforma centralista che, fra l’altro, comprime ulteriormente il ruolo dei Comuni. Noi invece – ha aggiunto – siamo per il federalismo municipale, vogliamo che i Comuni tornino ad essere protagonisti perché rappresentano le istituzioni più vicine ai cittadini ed ai loro problemi di ogni giorno».

Annunciando la costituzioni di Comitati per il No in tutti i Comuni della Sardegna ed un programma di iniziative sul territorio Paolo Truzzu ha ricordato infine che, in termini reali, «nel nuovo Senato la Sardegna passerebbe da 9 senatori a 3, il taglio più consistente (in rapporto alla popolazione) fra le Regioni a Statuto speciale».

Giorgio Locci 670

Giorgia Meloni, leader del gruppo Fratelli d’Italia, questa mattina ha presentato un’interrogazione al ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, chiedendo se lo stesso Ministro sia a conoscenza dello stato di attuazione del Piano Sulcis ma, soprattutto, contiene l’invito a far partire prontamente il bando per le Zone Franche Urbane della Provincia di Carbonia Iglesias, in modo che nel 2014 le piccole e medie imprese possano godere delle esenzioni previste.

«Abbiamo chiesto a Giorgia Meloni, subito dopo l’incontro pubblico che c’è stato a Cagliari – spiega Giorgio Locci, consigliere regionale di Fratelli d’Italia – di farsi portavoce delle nostre preoccupazioni sulla reale realizzazione del Piano ed essere un pungolo in sede Parlamentare affinché il Governo mantenga gli impegni ed affretti i tempi per la pubblicazione del bando sulle zone franche urbane considerato che, a causa delle lungaggini burocratiche, i benefici non sono stati fruibili nel corrente anno.»

«Crediamo fortemente nel progetto e grazie alla stretto rapporto di collaborazione col nostro gruppo parlamentare, in primis col Capogruppo Giorgia Meloni – conclude Giorgio Locci – vigileremo affinché vengano mantenuti gli impegni presi ormai un anno fa dal Ministero e dal Governo e si accelerino le procedure.»