I sindaci di 12 Comuni del Sulcis (Andrea Pisanu di Giba, Pietro Morittu di Carbonia, Anna Maria Teresa Diana di Sant’Anna Arresi, Gian Luca Pittoni di Masainas, Mariano Cogotti di Piscinas, Piero Andrea Deias di Nuxis, Massimo Impera di Santadi, Marcellino Piras di Villaperuccio, Emanuele Pes di Tratalias, Giorgio Alimonda di Portoscuso, Gian Luigi Loru di Perdaxius ed Antonello Cani di Narcao) hanno inviato una durissima nota di protesta alla direzione dell’ANAS, all’assessorato regionale dei Lavori pubblici e al prefetto di Cagliari, con richiesta di immediato intervento per la sistemazione delle strade statali 293, 195 e 126, le cui precarie condizioni mettono in pericolo l’incolumità pubblica.
«Noi sindaci dell’Unione dei Comuni del Sulcis, unitamente al collega del comune di Narcao, lamentiamo la grave situazione di pericolo nella quale incorrono i cittadini del territorio che quotidianamente percorrono le strade statali 293, 195 e 126 – si legge nella nota -. In particolare, segnaliamo che nella giornata odierna – all’altezza del km. 40.000 circa della SS 293 sul lato destro da Nuxis con direzione Siliqua – la ditta incaricata da ANAS ha installato un guardrail proprio al centro della carreggiata, restringendo la sede stradale in un pericoloso tratto curvilineo.
Anziché redigere un progetto per un rapido ripristino del piano viario, interessato da un cedimento strutturale da circa tre anni, si è preferito dare sfoggio ad una soluzione che, per la sua realizzazione, necessita di una fantasia fuori dal comune.
Che la manutenzione delle strade statali del territorio non sia il pezzo forte di ANAS S.p.A., lo abbiamo compreso ormai da parecchio tempo. Basti ricordare l’infinito cantiere aperto lungo la SS 126 all’altezza del ponte sul Rio Mannu nella località Is Gannaus in Carbonia, lo stato di dissesto in cui versano le traverse urbane delle SS 195 e 293 (che vantano la presenza di buche di tutto rispetto) nonché i tratti extraurbani delle medesime strade.»
«E’ veramente assurdo – aggiungono i dodici sindaci – che i cittadini del Sulcis che percorrono quotidianamente le strade statali, debbano rischiare la loro incolumità ogni volta che salgono in auto per recarsi a lavoro o presso i presidi medici siti a Carbonia, a Cagliari e nel suo hinterland. Attendiamo non ansia che i Funzionari ANAS vengano sul territorio, non con l’auto di servizio, ma con la loro auto privata e percorrano le strade statali 293, 195 e 126 che noi ed i nostri concittadini utilizziamo ogni giorno.»
«Questa volta – concludono i dodici sindaci – non chiediamo risposta del tipo “Abbiate pazienza, stiamo lavorando per Voi”, bensì pretendiamo da ANAS S.p.A. fatti concreti!»
A Portoscuso i casi di positività al Covid-19 confermati dal tampone molecolare sono saliti a 19, ben 5 in più rispetto alla situazione precedente di giovedì scorso. Vi sono inoltre 8 casi di quarantena obbligatoria. Lo ha comunicato ieri sera il sindaco, Giorgio Alimonda.
«La situazione è dunque notevolmente peggiorata, anche in considerazione del numero rilevante di positivi al tampone antigenico riscontrati tra ieri e oggi – ha aggiunto Giorgio Alimonda -. Infatti, nonostante le raccomandazioni di evitare gli assembramenti questo spesso non è avvenuto. Nei giorni prossimi si attende la conferma per una decina di concittadini per lo più giovani, la conferma del tampone molecolare.»
«Tutte le persone o familiari venuti a contatto in ambienti chiusi con positivi anche se ancora non confermati da ATS, DEVONO STARE precauzionalmente a casa, possibilmente in ambienti separati, in attesa che ATS disponga i provvedimenti necessari – ha rimarcato il primo cittadino di Portoscuso -. Tale comportamento responsabile è determinante per il contenimento dell’epidemia. Ricordiamo che sono in vigore le nuove misure restrittive che, tra l’altro, prevedono la sospensione di feste o eventi pubblici e discoteche.»
«Purtroppo, la situazione epidemiologica anche locale, necessita l’adozione della massima cautela – ha concluso Giorgio Alimonda – riducendo la compresenza di persone in ambienti chiusi in occasione pranzi e cenoni.»
Il Dpcm sull’energia elaborato dal Governo sta provocando durissime reazioni. Prima il sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas, oggi il sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda.
Ma vediamo cosa prevede il Dpcm.
ARTICOLO 1
(Oggetto)
1. In attuazione dell’articolo 31, comma 3, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, nonché dell’articolo 60, comma 6, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, il presente decreto individua le opere e le infrastrutture necessarie al phase out dell’utilizzo del carbone in Sardegna e alla decarbonizzazione dei settori industriali dell’Isola, nonché funzionali alla transizione energetica verso la decarbonizzazione delle attività produttive, conformemente a quanto previsto dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC 2019).
2. Le procedure di valutazione ambientale dei progetti delle opere e delle infrastrutture di cui al presente decreto, qualora previste in sede statale, sono svolte dalla Commissione Tecnica PNRR-PNIEC ai sensi dell’articolo 17 del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, in quanto ricomprese nell’Allegato I-bis introdotto dal medesimo decreto-legge.
3. Gli interventi e le opere individuate all’articolo 2 costituiscono interventi di pubblica utilità, indifferibili e urgenti ai sensi dell’articolo 7 bis, comma 2-bis, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Le amministrazioni interessate a qualunque titolo nelle relative procedure autorizzative attribuiscono ad esse priorità e urgenza negli adempimenti e nelle valutazioni di propria competenza.
ARTICOLO 2
(Interventi di infrastrutturazione energetica)
1. Per le finalità di cui all’articolo 1, tra gli interventi indifferibili e urgenti è considerata la realizzazione di nuova capacità di generazione a fonte rinnovabile e di adeguate risorse di accumulo dell’energia. La realizzazione di tali impianti a fonte rinnovabile è disciplinata da quanto definito dal decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199. in particolare dall’articolo 20.
2. Per le finalità di cui all’articolo 1 sono individuate le seguenti infrastrutture e opere del sistema elettrico la cui realizzazione è affidata a Terna S.p.A.:
a) estensione della rete di trasmissione elettrica nazionale mediante la realizzazione del Cavo HVDC Sardegna-Sicilia, facente parte del Tyrrhenian Link, nella configurazione da 500+500 MW riferita al solo collegamento bipolare HVDC Sardegna-Sicilia;
b) installazione di compensatori sincroni per 750 MVAr;
c) sviluppo della rete elettrica dell’Isola per la connessione delle iniziative di cui al comma 1.
3. Per le finalità di cui all’articolo 1, relativamente al phase out dell’utilizzo del carbone per la generazione elettrica in Sardegna, fermo restando quanto previsto ai commi 1 e 2, le esigenze di nuova potenza programmabile sull’Isola, con prevalente funzione di adeguatezza, regolazione e riserva, definita pari a 550 MW, sono individuate nell’ambito e secondo la disciplina del sistema di remunerazione della disponibilità di capacità produttiva di energia elettrica (capacity market) e sono articolate tra zona sud e zona nord della Sardegna
4. Per le finalità di cui all’articolo 1, e in relazione alle esigenze di sicurezza delle forniture, la rete nazionale del trasporto del gas è estesa, anche ai fini tariffari, alla Sardegna attraverso un collegamento virtuale, quale sistema operato dal gestore della rete nazionale per il trasporto di gas naturale in Sardegna, e comprende il seguente insieme di attività e infrastrutture:
a) l’adeguamento impiantistico del terminale di rigassificazione di Panigaglia per consentire il caricamento del GNL su bettoline, inclusi gli interventi di ammodernamento del terminale, per garantirne la continuità di esercizio per la durata di funzionamento del collegamento virtuale;
b) l’adeguamento della funzionalità del terminale di rigassificazione OLT al largo della costa toscana per consentire un maggior numero di accosti finalizzato al servizio di caricamento del GNL su bettoline per il collegamento virtuale;
c) una FSRU nel porto di Portovesme con capacità netta di stoccaggio adeguata a servire il segmento SUD industriale e termoelettrico, nonché il bacino di consumo della città metropolitana di Cagliari;
d) una FSRU nel porto di Porto Torres con capacità netta di stoccaggio adeguata a servire il segmento NORD industriale e termoelettrico, nonché il bacino di consumo della città metropolitana di Sassari;
e) un impianto di rigassificazione nell’area portuale di Oristano con capacità netta di stoccaggio adeguata a servire le utenze limitrofe a tale ubicazione;
f) un servizio di trasporto del GNL a mezzo di navi spola dedicate, approvvigionato nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale e realizzato secondo la modalità operativa più adeguata sulla base di criteri di economicità ed efficienza, al fine di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, destinato a rifornire le FRSU a Portovesme e Porto Torres e il terminale a Oristano, a partire, in normali condizioni di esercizio, dai terminali di Panigaglia e OLT;
g) le opere strumentali alla realizzazione o adeguamento delle infrastrutture di cui alle lettere precedenti, inclusi gli eventuali dragaggi necessari all’adeguamento dei terminali esistenti, alla installazione delle FRSU e alla realizzazione dell’impianto di rigassificazione di cui alla lettera e).
Il dimensionamento proposto per l’insieme delle infrastrutture e dei servizi di cui al presente comma è funzionale alla fornitura dei volumi di gas naturale necessari per gli usi industriali e residenziali, nei limiti di cui al comma 5, nonché per potenziali consumi del settore termoelettrico…
Fin qui le parti più rilevanti del nuovo testo, duramente contestate dal sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda.
«Questa ultima bozza di dpcm “Sardegna” è ancora peggio della precedente – attacca Giorgio Alimonda -. Ci trattano peggio di una riserva indiana. Non sono stati minimamente ascoltati i comuni e i cittadini che, come quello di Portoscuso, dovrebbero essere pesantemente sacrificati non per dare una prospettiva di mantenimento o crescita occupazionale ma per obbedire a logiche aziendali che avrebbero prevalentemente lo scopo di alimentare il bacino di Cagliari. Infatti, non si spiegherebbero le ragioni per cui si prevederebbe dentro il nostro porto uno stoccaggio imponente di 110.000 mcubi di GNL, quando per il nostro fabbisogno nell’ipotesi riaprisse nel 2025 l’Eurallumina è di massimo 25.000 mcubi di GNL. Forse perché altrove ci si è resi conto che una scelta retrograda siffatta paralizzerebbe le attività del porto canale.»
«Una vergogna che come sardo e come Sindaco non possiamo accettare senza un confronto e una condivisione con i nostri cittadini – aggiunge Giorgio Alimonda -.
Ci devono spiegare perché si rifiutano di fare da noi in sardegna le infrastrutture che si sono fatte altrove in Italia vedi Livorno. Non ci faremo commissariare per Decreto del presidente del Consiglio con la solita tattica dell’emergenza per autorizzare impianti non in sicurezza, anzi con elevato rischio concreto per la popolazione attigua.»
«In questa bozza null’altro di preciso si dice in tema energetico se non le precise quantità e allocazione folle del posizionamento delle FSRU nei Porti.
Nel caso del nostro territorio inoltre nessuno pensa ai gravi all’economia locale del turismo della pesca compresa quella del tonno nel compendio marittimo Portoscuso, Carloforte, Calasetta – conclude Giorgio Alimonda -. Contro questi soprusi calati dall’alto per una terra come la nostra, che tanto ha dato in costi ambientali e di salute pubblica questo dpcm sarebbe il colpo di grazia a cui, come ha già dichiarato il Sindaco di Porto Torres, chiediamo la solidarietà di tutti i Sindaci.»
Giovedì scorso, a Portoscuso, è stato inaugurato il monumento ai Caduti del mare. La cerimonia, patrocinata dal comune di Portoscuso, si è svolta alla presenza delle autorità militari, civili, religiose, di numerosi gruppi ANMI della Sardegna e di alcuni gruppi dell’associazione dei carabinieri e della Guardia di finanza.
La cerimonia è iniziata con gli onori al medagliere della Marina Militare ed è proseguita con lo scoprimento del monumento, avvenuto col taglio del nastro da parte del sindaco Giorgio Alimonda e del presidente del gruppo ANMI di Portoscuso, Massimo Foti.
Una volta terminata la Santa messa, celebrata da don Antonio Mura e letta la Preghiera del Marinaio dal nuovo comandante di Circomare Portoscuso, il tenente di vascello Paolo Onori, è stato benedetto il monumento.
Dopo gli interventi del presidente dell’ANMI Portoscuso, del sindaco di Portoscuso e del delegato regionale per i gruppi del Sud Sardegna il contrammiraglio di squadra Sergio Ghisu.
E’ stata omaggiata la signora Maria Luigia Napoli, nipote della MOVM Giacomo Parodo, a cui il gruppo di Portoscuso ha intitolato la propria sede, con un mazzo di fiori.
Una volta “sciolte le righe”, la giornata si è conclusa con un rinfresco presso la Sala Corpus, alla Tonnara Su Pranu.