2 nuovi casi di positività al Covid-19 tra i residenti nel comune di Portoscuso, gli attualmente positivi sono ora 3
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Si accende il dibattito sulla transizione energetica e tutto ciò che vi ruota intorno, in particolare nelle realtà dove sono presenti siti di produzione. Tra questi vi è Portovesme, con la centrale Grazia Deledda, il cui futuro è legato alle scelte che verranno fatte ed attuate in materia.
Lo scorso 2 febbraio i delegati della Centrale di Portovesme, sono stati ricevuti dal sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda, nella sala consiliare del Consorzio Industriale.
«Abbiamo apprezzato – scrivono i delegati in una nota – la cordiale disponibilità del Sindaco e la trasparenza con la quale ha risposto a tutti i nostri quesiti e preoccupazioni. In premessa si è parlato della questione ritenuta più scottante, riguardante l’approdo del gas metano nel Sulcis e dell’escavo del porto industriale di Portovesme per il quale ci sono state fornite maggiori delucidazioni sulle modalità d’intervento per la messa in esercizio della Banchina Riva Est. Si parla di porto perché tutto gira intorno alle infrastrutture che permetteranno l’approdo di navi di varie stazze e generi nel porto commerciale di Portovesme, un porto d’importanza strategica al centro del Mediterraneo pronto ad accogliere numerosi progetti latenti in particolar modo per poter sviluppare un polo EnergeticoIndustriale-Nautico di tutto rispetto e non ultimo in pieno rispetto dell’ambiente. »
«La nostra principale preoccupazione è che a seguito dei veti imposti dall’Amministrazione comunale (motivati con scelte ponderate in merito all’accavallamento di varie attività in procinto di attuazione) ci porta a pensare che ad oggi non sia ancora chiaro come Enel dovrà affrontare questa transizione energetica – aggiungono i delegati -. Purtroppo, si sta prospettando un nuovo scenario dove l’approdo del rigassificatore galleggiante interferirebbe con lo sviluppo del Polo Nautico. La prospettiva dell’Amministrazione comunale di Portoscuso sarebbe quella di permettere l’installazione di un rigassificatore costiero con bacini di accumulo in una zona ritenuta più sicura e confacente alle necessità dell’intero polo industriale, in tale modo si renderebbe fruibile la banchina Riva Est per lo sviluppo di altri progetti che compenserebbero le ricadute sociali dovute alla Riconversione della Centrale Elettrica Grazia Deledda che attualmente garantisce circa 400 posti di lavoro che in seguito potrebbero diventare meno di 100 tra diretti e indiretti. Da parte nostra riteniamo che debbano coesistere entrambe le realtà e chiediamo che venga stipulato un patto territoriale dove tutti gli attori si debbano coordinare nel miglior modo possibile in primis per lo scioglimento dei nodi legati al Porto Industriale e all’approvvigionamento del Gas, in secondo luogo per commissariare il Progetto di Rilancio dell’Intero Polo Energetico-Industriale con un adeguato utilizzo dei fondi del Just Transition Fund,e, infine, e non per grado di importanza, garantire i livelli occupazionali attraverso una riqualificazione e formazione delle risorse attualmente impiegate nelle poche realtà industriali rimaste ancora attive. Siamo convinti che uno sviluppo moderno e intelligente dell’intero polo industriale possa convivere in simbiosi con l’ambiente e nessuno vorrebbe commettere gli errori del passato. Tralasciando I tecnicismi possiamo affermare che per ricongiungere il tessuto industriale il Metano è ESSENZIALE, perché permetterà ai vari attori di poter credere ed investire nel nostro territorio!»
«Ognuno di noi è pronto ad accogliere il cambiamento ma certamente nessuno di noi sarà disposto a perdere un solo posto di lavoro – concludono i delegati –. Il nostro territorio già martoriato dalla crisi deve ripartire da zero e permettere a qualsiasi cittadino, a tutte le lavoratrici e lavoratori, a tutti gli artigiani e imprenditori, ma soprattutto ai NOSTRI FIGLI di poter avere una vita sana e dignitosa alla cui base ci siano SALUTE e LAVORO!»
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Lo scorso 19 dicembre, si è svolta, a Portoscuso, l’Assemblea degli iscritti del P.C.I. Sulcis Iglesiente, in modalità mista in presenza e telematica. L’Assemblea è parte del ciclo di incontri inerenti lo sviluppo di un nuovo percorso programmatico per il territorio, avviato da alcune settimane dalla Federazione. All’incontro, aperto anche ai simpatizzanti, si è discusso delle problematiche economiche e sociali che a nostro avviso rivestono primaria importanza sia nel nostro territorio che a livello nazionale.
Ai lavori sono intervenuti il sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda, che ha posto all’attenzione le problematiche del territorio dal punto di vista sia occupazionale che ambientale e su alcune prospettive di sviluppo, e la prof.ssa Silvia Messori, segretaria della FLC-CGIL Sardegna Sud Occidentale, che ha portato all’attenzione le problematiche relative alla scuola, che in questa emergenza sanitaria stanno drammaticamente pesando sulla dispersione scolastica.
Durante l’assemblea è stato sottolineato come, «a causa della disoccupazione e della crescente povertà, sono sempre più numerose le famiglie costrette a rivolgersi ai servizi sociali del proprio comune, ai centri religiosi o di Associazioni e reti di cittadini solidali per poter usufruire ogni giorno di almeno un pasto caldo. In quest’anno drammatico, l’emergenza sanitaria ha acuito le contraddizioni del modello economico basato sul profitto e l’interesse privato capitalistico. Per il nostro territorio è un ulteriore macigno che si abbatte su di una già pesante crisi economica e sociale che dura da decenni. Non solo i lavoratori ed i disoccupati ne hanno subito le conseguenze, ma anche decine di piccole e medie attività del territorio, in tutti i settori, hanno dovuto abbassare definitivamente le saracinesche della propria attività e tanti, purtroppo, si apprestano a farlo con il nuovo anno».
«Tutti guardano alle risorse del Recovery Fund: a tal proposito, la Regione Sardegna ed il suo Presidente hanno presentato dei progetti al Governo italiano per svariati miliardi di euro, con l’obiettivo di “creare sviluppo in Sardegna”, senza però discuterne né con il Consiglio regionale né tanto meno condividendo le scelte con i sardi. Approccio assai distante da chi vuole realmente contribuire al rilancio economico della Sardegna, mantenendosi saldo al solco della gestione privatistica e unilaterale anche in un momento emergenziale come questo. Oltre all’acuirsi della crisi economica abbiamo assistito al collasso di importanti servizi pubblici primari come la Sanità, che con la pandemia si vede ulteriormente ridimensionata a causa del depotenziamento subito nel corso degli anni. La Scuola, in particolare quella secondaria di secondo grado, ha subito la difficoltà nella gestione degli ingressi in sicurezza, dovuti anche all’assenza di programmazione del potenziamento dei trasporti. D’altra parte, la didattica a distanza, già di per sé inadeguata al percorso di istruzione, si è realizzata in un contesto di precarietà dei sistemi di comunicazione e in alcuni casi in una loro assenza. Tale criticità ha determinato l’incremento della dispersione scolastica, già pesante nel Sulcis Iglesiente.»
«Nelle prossime settimane, la Federazione PCI Sulcis Iglesiente proseguirà il dibattito programmatico, con l’obiettivo di condividere le riflessioni con le forze democratiche e progressiste e nell’ottica di contribuire a costruire un percorso programmatico unitario delle sinistre, nonché partecipato, democratico e popolare.
Come Comunisti del Sulcis Iglesiente crediamo che i cardini del dibattito programmatico non possano che essere collegati all’esigenza storica di imprimere un cambiamento al modello economico dominato dall’impresa privata, modello che è evidente non funziona più. Dalla Centralità del Lavoro ai Beni Comuni, dalla Tutela della Salute all’Ambiente, dalla Valorizzazione della Cultura alla Difesa della Pace, Innovazione Scientifica e Tecnologica: un percorso di Riconversione Economica e Sociale del territorio non può che assumere una visione organica e passare da un’ottica orientata all’interesse collettivo ed dal rispetto dei bisogni e volontà del Lavoro e delle comunità locali.»
Lo scorso 10 dicembre, su iniziativa del sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda, la sala consiliare ha ospitato un incontro tra l’Amministrazione comunale di Portoscuso, il Consorzio Industriale del Sulcis Iglesiente rappresentato dal direttore Filippo Baghino e i rappresentanti territoriali confederali di CGIL CISL e UIL, sulle situazioni logistiche connesse all’arrivo del gas metano a Portoscuso.
Nel corso dell’incontro, l’Amministrazione comunale, in relazione al dibattito sviluppatosi a seguito della dichiarazione di SNAM per la realizzazione, entro il 2024, di un rigassificatore da ancorarsi in modo permanente all’interno dell’area portuale, «ha prospettato le proprie fondate preoccupazioni sul fatto che l’affastellarsi di attività plurime all’interno della stessa area potrebbe rendere problematica la loro realizzazione e, in ultima analisi, pregiudicare lo sviluppo futuro del porto di Portovesme assolutamente necessario per le attività produttive in esercizio e in fase di riavvio e per l’intero territorio. L’Amministrazione comunale ritiene invece che un diverso utilizzo dell’area 5 (ex parco ceneri) della centrale ENEL Sulcis, attualmente destinata alla realizzazione nei suoi circa 14 ettari di un modulo di confinamento permanente (discarica) per la bonifica del sito stesso, potrebbe contribuire alla soluzione di numerosi problemi, sia rispetto all’utilizzo razionale degli spazi che ai problemi ambientali. La stessa area, infatti, potrebbe invece essere utilmente utilizzata per esempio per ospitare il rigassificatore, realizzando la bonifica attraverso asportazione del materiale, in perfetto rispetto della destinazione d’uso nel PUC dove la stessa area è definita Zona D dei servizi portuali e delle distanze di sicurezza che lo stesso rigassificatore necessariamente deve avere dalle altre attività».
Le Segreterie Confederali hanno sostenuto che «ogni progetto deve essere conforme ad un utilizzo razionale e consapevole del territorio e delle opportunità di sviluppo dello stesso e che ogni decisione deve essere presa, oltre che nel primario rispetto della sicurezza della popolazione, avendo come obiettivo la ripartenza nei tempi più solleciti possibile delle realtà industriali del polo, oramai da troppo tempo ferme e, nel contempo, permettere tutte le attività turistiche e industriali che si possono realizzare intorno all’area portuale.
A tal proposito, le segreterie sindacali CGIL, CISL, UIL, rappresentate dai segretari Congiu, Vincis e Lai, ritengono:
In ragione di quanto sopra le OO.SS. CGIL CISL e UIL, congiuntamente, ritengono necessario che sia realizzato un unico progetto coordinato che dia un cronoprogramma con cadenze temporali e certezza degli interventi tale da assicurare la tempistica di ripartenza delle attività produttive.
A tal fine richiedono che la Regione Sardegna si adoperi per definire una cabina di regia che coordini mettendo intorno ad un tavolo tecnico TUTTI i soggetti coinvolti (dalle Amministrazioni o Enti alle Aziende ENEL compresa) e che si proceda speditamente alla realizzazione degli interventi
stessi.»
Il sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda, ieri sera ha annunciato che l’ATS ha reso noto che 5 dei casi già registrati e presenti sul territorio comunale come da penultimo aggiornamento, si sono negativizzati. Resta ancora un solo caso di positività tra quelli in carico a fine novembre, e prima decade di dicembre.
«Purtroppo però – ha aggiunto Giorgio Alimonda – attualmente abbiamo 2 nuovi casi di positività al virus. Le persone interessate sono isolate e tutti i loro contatti diretti sono stati individuati e sottoposti a tampone. Parte rilevante di esse, risultate poi tutte negative, sono state tamponate nel nuovo Covid Point allestito a Portoscuso, grazie alla collaborazione tra medici di famiglia, Ats e Comune, che è entrato in funzione presso l’ex scuola Il Pino. Grazie all’attenzione e all’impegno di tutti i cittadini – ha concluso Giorgio Alimonda – siamo riusciti a contenere il virus ma non a cancellarlo dal nostro territorio come fino ad inizio ottobre. Raccomandiamo ancora e più che mai la stretta osservanza di tutte le norme e raccomandazioni.»
Covid-19: 4 cittadini di Portoscuso si sono negativizzati, altri 2 sono risultati positivi, gli attualmente positivi sono 6.
“S’informa la cittadinanza – ha annunciato il sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda – che stamane è giunta da ATS la positiva comunicazione che risultano negativizzati altri 4 casi tra quelli registrati nel mese di ottobre.”
“Mentre è stato purtroppo confermato l’esito di positività al virus al tampone molecolare per 2 casi che erano rimasti in attesa di controprova ma relativi a focolai già individuati e da tempo in isolamento – ha aggiunto Giorgio Alimonda -. Pertanto, risultano ancora complessivamente in carico nel nostro Comune 6 casi di positività al virus.”
“L’attenzione che tutti abbiamo dimostrato è risultata efficace per contenere il contagio, e di questo siamo molto felici, ma ancora non siamo fuori dall emergenza che ha colpito anche la nostra Comunità e le condizioni di contesto generale – ha concluso Giorgio Alimonda -, ci inducono a richiamare ancora la massima attenzione e continuare adottare le prescrizioni raccomandate (uso della mascherina, distanza, evitare ogni tipo di assembramento e lavaggio frequente della mani e delle superfici di frequente utilizzo).”