22 November, 2024
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Il Comitato contro la società di progettazione regionale, promuove un nuovo appello ai candidati alla Presidenza della Giunta Regionale.

In un mese di attività centinaia di figure professionali tra ingegneri, architetti, geologi, geometri e tanti altri professionisti che operano nel settore dei lavori pubblici in tutta la Sardegna, hanno sottoscritto la nostra proposta di cancellazione dell’ennesima società in house.

«Nonostante l’incontro con l’assessore Edoardo Balzarini – spiega Giorgio Angius, ingegnere e coordinatore del comitato – la Giunta ha deciso di portare avanti, con alcuni pareri contrari interni alla maggioranza, la costituzione della società “Infrastrutture di Sardegna Srl”.»

«Si tratta – prosegue Giorgio Angius – dell’ennesimo carrozzone pubblico, con la nomina di un Amministratore Unico, l’assunzione iniziale di una decina di persone, tra funzionari e tecnici istruttori e chissà quanti altri quando il clamore di questa di questa sciagurata iniziativa si placherà, lasciando agli amici degli amici la possibilità di giocare indisturbati con il destino di decine di studi professionali in Sardegna pur di accontentare qualcuno in questa delicata fase elettorale. Un vero e proprio cannone puntato contro le libere professioni!!!»

«Sarà, infatti, sufficiente una semplice delibera di Giunta per affidare alla nuova società tutte le consulenze e le progettazioni di interi ambiti, dalle sistemazioni idrauliche alle strade, lasciando di fatto senza lavoro decine di studi professionali in Sardegna, che oggi lavorano in un mercato libero, offrendo ottimi servizi a costi molto minori rispetto agli uffici tecnici pubblici – sottolinea ancora Giorgio Angius -. Chiediamo quindi ai candidati alla Presidenza della Regione di tutti gli schieramenti di dichiarare apertamente la loro avversità a questa iniziativa e di impegnarsi, in caso di elezione, affinché la società in house venga cancellata.»

«La soppressione della società costituisce un atto – conclude Angius – fondamentale per la tutela delle professioni tecniche che devono ritornare ad essere protagoniste della scena imprenditoriale della nostra Isola, soprattutto, se si considerano i tanti giovani professionisti che ogni anno sono costretti ad abbandonare la Sardegna in cerca di opportunità nel resto del Mondo.»

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Questa mattina il Comitato contro la società di progettazione regionale, autore di un appello pubblico che ha raccolto in pochi giorni oltre duecento adesioni tra ingegneri, architetti, geologi, geometri e tanti altri professionisti che operano nel settore dei lavori pubblici in tutta la Sardegna, è stato convocato ad un tavolo di confronto con il vicepresidente della Giunta regionale Raffaele Paci, gli assessori dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini ed dell’Agricoltura Pier Luigi Caria ed il loro staff.

Erano presenti per il Comitato il coordinatore Giorgio Angius, accompagnato da Noemi Migliavacca ed Alessia Vargiu, per un incontro che è durato due ore, dando la possibilità alle parti di approfondire le modifiche alla delibera di costituzione di Infrastrutture di Sardegna, che oggi pomeriggio approda in Giunta per la quarta volta.

Questo iter così incerto, insieme alla novità di oggi rappresentata dal ritiro del Piano Industriale dagli allegati alla delibera, dimostra chiaramente la scarso convincimento della stessa Giunta su un percorso che il nostro Comitato ha sempre definito sciagurato.

Pur ringraziando la Giunta per l’attenzione dimostrata, il Comitato ribadisce la propria contrarietà ad una società che neanche nelle intenzioni della Giunta potrà essere operativa in tempi brevi, mancando infatti di un Piano Industriale che indichi su quali opere pubbliche andrebbe ad agire e con quali risorse si dovrebbe reggere dopo un primo contributo pubblico.

«Una società pubblica che ricopre sia il ruolo del committente controllore, che quello del progettista da controllare, viola qualsiasi principio di buona amministrazione», ha ricordato Noemi Migliavacca, ingegnere ed architetto. «Il comitato ribadisce il proprio NO a questa società: la regione pensi a potenziare gli uffici tecnici pubblici per gli indifferibili compiti di natura procedurale e di controllo a loro assegnati, lasciando al mondo delle libere professioni le progettazioni e le attività connesse», ha detto Alessia Vargiu, ingegnere idraulico. «Infrastrutture di Sardegna, che ha nel suo statuto tutte le attività di engineering, dalle progettazioni ai collaudi, di ogni tipo di opera pubblica – ha riferito nel corso della riunione il coordinatore ed ingegnere Giorgio Angius – è un cannone puntato contro le libere professioni, perché le basterebbe in futuro una singola delibera di Giunta per acquisire tutte le progettazioni di interi ambiti, dalle sistemazioni idrauliche alle strade, lasciando di fatto senza lavoro decine di studi professionali in Sardegna, che oggi lavorano in un mercato libero, offrendo ottimi servizi a costi molto minori rispetto agli uffici tecnici pubblici».

La Giunta regionale ha espresso oggi la volontà a limitare il campo d’azione a singole importanti opere, ma lo statuto di Infrastrutture di Sardegna non riporta questa limitazione. Il Comitato ha invitato la Giunta a ritirare la delibera ed eventualmente a riproporla con radicali modifiche: limitando la sua attività ai soli aspetti procedurali e di controllo, limitandola ad una singola opera di importo superiore a 50.000.000 di euro e prevedendo la sua liquidazione alla fine di quel singolo lavoro.

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«Oggi ho parcheggiato la macchina zona mercato San Benedetto, mentre mi dirigevo verso il parchimetro mi ritrovo 4 ragazzi di colore intorno a me che insistevano per farmi comprare qualcosa.

Dopo il mio ennesimo rifiuto uno di loro si appoggia alla macchinetta, impedendomi di inserire le monete, con modi di provocazione, con la lingua che si bagnava le labbra e faceva occhiolini e gesti vari. In quel momento mi sono sentita offesa come donna, una sorta di violenza psicologica mentre gli altri compagni ridevano. Mi tenevo impassibile, ma li avrei presi a calci per stenderli!!!

Mi sono trattenuta, ho chiesto cortesemente di spostarsi… ancora questo atteggiamento da sfigato e presuntuoso offensivo e provocatorio.

Vi giuro, avessi avuto un bastone li avrei massacrati di botte non perché erano neri ma perché erano semplicemente dei maschi incivili.

 Imparate il rispetto per le donne e per il paese che vi ospita!

Siamo noi i razzisti?

Ah dimenticavo: Non potevo chiamare i carabinieri in quanto sorda.

Non potevo fare niente perché li avevo intorno, non pensi a chiedere aiuto ma a come difenderti… anche con la finta calma e l’educazione.»

 

«La denuncia di Sara Gerini, descritta sulla sua pagina Facebook, non può rimanere inascoltata – scrive in una nota il coordinatore cittadino dei Riformatori sardi Alessandro Palomba -. E’ necessario un presidio costante della Polizia Municipale nelle zone in cui sono presenti  persone che chiedono di acquistare la propria merce o semplicemente un aiuto, che si tratti di parcheggi, piazze, ingressi di Chiese, semafori. I nostri consiglieri comunali Giorgio Angius e Raffaele Onnis hanno presentato un’interrogazione al sindaco ed agli assessori competenti per conoscere quali iniziative abbia intrapreso l’Amministrazione comunale in concorso con la Prefettura al fine di contenere il fenomeno del controllo abusivo dei parcheggi pubblici e di individuare i soggetti che notoriamente e costantemente si distinguono per l’aggressività e la violenza nei confronti dei nostri concittadini.

Non possiamo permettere – aggiunge il coordinatore cittadino Alessandro Palomba – che chi vive e percorre le strade di Cagliari percepisca la città come insicura, sentimento sempre più diffuso che lo stesso sindaco ha sottolineato nella sua intervista ad una TV locale non molto tempo fa.

Il problema, come dice bene la sig.ra Gerini, non è il fatto che molte di queste persone siano extracomunitari e/o di colore, Cagliari accoglie ed ha sempre accolto chi arriva in città in condizioni di difficoltà e spesso disperazione, ma non possiamo fare finta di nulla ed accettare qualsiasi comportamento.

Dobbiamo aspettare che accada qualcosa di irreparabile e che magari l’esasperazione di qualcuno lo porti a reagire con tutto ciò che ne potrebbe conseguire?

Come Riformatori sardi – conclude Alessandro Palomba – chiediamo con forza che l’Amministrazione Comunale garantisca la sicurezza dei propri cittadini e di coloro che vivono la nostra città, sicurezza fisica e psicologica. Questo inoltre servirebbe a preservare anche quei tanti ragazzi che rispettano e amano la città che gli ha accolti ed è ben lieta di aiutarli.»

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«Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, non firmi l’ordinanza sugli orari di chiusura dei locali.» Lo affermano il coordinatore dei Riformatori sardi, Alessandro Palomba, e i consiglieri comunali Giorgio Angius e Raffaele Onnis.

«Cagliari non è Las Vegas, recitava il titolo di una trasmissione radiofonica di qualche anno fa, e nessuno pretende di farla diventare come la città del Nevada, ma se parliamo di Cagliari città turistica non possiamo permettere che gli sforzi fatti in questi ultimi anni in tale direzione vengano vanificati – si legge in una nota dei Riformatori sardi -. Non possiamo far finta di nulla su quello che è un servizio non solo offerto ai turisti ma anche agli stessi cittadini, senza considerare la grande opportunità occupazionale data ai tanti cagliaritani (più o meno giovani) che lavorano nel settore, sia come imprenditori che come dipendenti.»

«È necessario trovare un accordo che soddisfi il legittimo benessere dei cittadini residenti e gli interessi della città dal punto di vista sociale, turistico e occupazionale – aggiunge la nota -. L’assessore Marzia Cillocu afferma che la decisione del Tavolo Tecnico si basa su dati Arpas 2014 e che oggi le cose sono cambiate, tra le altre cose non tutto il quartiere Marina è classificato allo stesso modo. La decisione è stata presa unilateralmente dai funzionari del Tavolo Tecnico, la successiva partecipazione degli Organi Politici non ha portato a nessuna soluzione in senso opposto.»

«Come Riformatori sardi chiediamo l’immediata riapertura del confronto, attorno al tavolo non si siedano solo i tecnici ma anche i politici, il Comitato dei Residenti e le associazioni dei commercianti e dei ristoratori. Non si possono prendere le giuste decisioni – concludono i Riformatori sardi – senza il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.»

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«Non esiste un progetto per il recupero della Piazza che deve svolgere un ruolo strategico per i trasporti e lo sviluppo turistico ed economico di Cagliari.»

Lo sostengono i consiglieri comunali Raffaele Onnis e Giorgio Angius insieme al deputato Pierpaolo Vargiu e al coordinatore cittadino Alessandro Palomba, che con una mozione rivolta al Sindaco e un’interrogazione parlamentare chiedono:

  • che la sua riqualificazione parta dall’acquisizione dell’area, attualmente di proprietà delle ferrovie dello Stato
  • l’ampliamento dello spazio con l’acquisizione e la demolizione dell’attuale stazione Arst di proprietà della Regione
  • la predisposizione di uno studio per la realizzazione di una grande stazione intermodale, che all’interno della grande area inutilizzata alle spalle dell’attuale stazione dei treni, veda presenti un grande parcheggio di scambio, le ferrovie in arrivo dalla linea storica, con il prezioso collegamento con l’aeroporto, e la congiunzione con la Stazione Repubblica.

I cagliaritani hanno assistito in questi anni al trasformarsi di un luogo storico e importante per l’identità della città, in una latrina a cielo aperto, in un dormitorio di senzatetto, in un covo per sbandati e piccoli delinquenti che cancellano la bellezza del posto, al trasformarsi in una “terra di nessuno” sottratta ai cittadini normali, che rende impossibile qualsiasi tentativo di valorizzazione della piazza, il cui stato di incuria è tristemente certificato dal totale abbandono dello stabile dell’Info Point.

«La Piazza Matteotti è il Centro intermodale del trasporto cittadino – concludono i Riformatori sardi – in essa confluiscono porto, aeroporto, ferrovie e trasporto pubblico locale: è indispensabile che essa venga ridisegnata in rapporto alle nuove esigenze e che sia definitivamente restituita ai cagliaritani per poter davvero concorrere a disegnare il nuovo ruolo strategico della città!»

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E’ una bocciatura senza appello, quella della Befana dei Riformatori che oggi ha portato al sindaco di Cagliari Massimo Zedda una calza piena di carbone e un alberello di Natale i cui addobbi recano inciso il nome dei “gioielli dimenticati della città”.

Il parlamentare Pierpaolo Vargiu, il coordinatore cittadino Alessandro Palomba, il capogruppo consiliare Giorgio Angius, insieme ad una delegazione dei Riformatori cagliaritani hanno recapitato al sindaco Zedda l’alberello e la calza della Befana insieme ad una letterina che riassume i motivi della profonda delusione dei Riformatori sardi per il disastro dei primi sei mesi di nuovo governo comunale.

I Riformatori sardi non contestano certo il rifacimento dei pavimenti nelle strade commerciali: per l’ennesima volta ribadiscono invece che in quelle strade appena rifatte rischia di non camminare più nessuno se non si riesce a dare una nuova prospettiva di sviluppo economico alla città di Cagliari, che oggi sembra condannata ad essere abitata soltanto dagli anziani e dai disoccupati! 

Al sindaco Zedda e alla sua Giunta – secondo i Riformatori sardi – manca oggi un vero e proprio Piano strategico di sviluppo della città, capace di dare senso alla crescita economica di cui abbiamo bisogno per non perdere abitanti e giovani e per non morire senza lavoro e senza futuro! 

L’elenco dei gioielli dimenticati fatto dai Riformatori sardi è lungo: Ex Ospedale Marino, Caserma Ederle di Calamosca, Carcere di Buoncammino, Parco di Tuvixeddu, Passeggiata coperta del Bastione, Fiera Campionaria, Padiglione Nervi, Parco di Molentargius, Ex carcere minorile di Giorgino, Anfiteatro Romano, Ippodromo, Ex Manifattura Tabacchi.

«Sulle “AMNESIE” del Sindaco Zedda e della sua Giunta – hanno concluso i Riformatori sardi – si potrebbe continuare per molto tempo ancora: dall’ex Ospedale Militare, all’ex Panificio Militare, alle aree dell’aeronautica di Monte Urpinu, agli ex Istituti medici di Via Porcell, al Palazzo del Scienze, all’Ospedale Civile, in dismissione così come il “nuovo” Ospedale Marino (ex Albergo Esit).»

 

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«I dodici ettari in pieno centro e ad un passo dal mare della Fiera Campionaria di Cagliari non possono essere dimenticati e abbandonati al loro destino di archeologia industriale!». Lo sostiene il consigliere comunale dei Riformatori sardi Pierpaolo Vargiu in un’interrogazione urgente al sindaco Massimo Zedda e alla Giunta, sottoscritta anche dai consiglieri Giorgio Angius e Alessio Mereu.

«All’inizio del 2014 è stato stipulato un protocollo di intesa tra Camera di Commercio e Comune per la creazione di un nuovo polo nautico-fieristico. Che fine ha fatto il protocollo e quale capacità progettuale ha questa amministrazione – si chiede Vargiu – se nelle dichiarazioni programmatiche del Sindaco, appena approvate dal Consiglio, neppure una parola è dedicata ai 46.000 metri quadri di superficie coperta del quartiere fieristico e al riutilizzo del padiglione Nervi?»

«Mentre si rincorrono in città illazioni incontrollate su ipotesi di speculazioni edilizie o finanziarie nelle aree in sostanziale abbandono della Fiera – concludono Vargiu, Angius e Mereu – le attività di riqualificazione sono soltanto un sogno, a conferma dell’assenza di qualsiasi progetto strategico di questa amministrazione, che si accontenta di gestire la anonima quotidianità, senza accorgersi che la città si svuota di opportunità e di giovani e agonizza ogni giorno di più.»

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Municipio di Cagliari 1 copia

Il Consiglio comunale di Cagliari si schiera a favore della doppia preferenza di genere per le elezioni del Consiglio regionale. Lo stabilisce una mozione approvata ieri dall’Assemblea civica e che ha visto come promotori Giorgio Angius (Riformatori) e Fabrizio Marcello (Pd).

«Ringrazio i consiglieri comunali che hanno aderito a questa nostra mozione – dice Giorgio Angius – e, in particolare, Fabrizio Marcello, che da subito ho trovato sensibile a questo argomento. Ma sono particolarmente grato all’associazione Meglio in due guidata da Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu, che sta lavorando alacremente per costruire un fronte unitario dei Comuni della Sardegna.»

«Con la nostra iniziativa anche l’assemblea cittadina di Cagliari da il suo contributo ad una battaglia di civiltà e di democrazia – aggiunge con soddisfazione Fabrizio Marcello -. Ora spetta al Consiglio regionale fare la sua parte.»

Particolarmente felici le promotori dell’associazione “Meglio in due”«Sono ormai cento le amministrazioni comunali che hanno aderito allo nostra iniziativa. Ma siamo solo all’inizio di una mobilitazione che coinvolgerà l’intera comunità sarda.»

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Sono state assegnate le presidenze delle dieci commissioni consiliari permanenti del comune di Cagliari. Ad eleggerli sono stati i componenti delle stesse commissioni riuniti nei giorni scorsi nel Palazzo Civico di via Roma per compiere il loro primo e formale adempimento. «Da questa settimana tutte le attività del Consiglio comunale potranno quindi riprendere “a pieno regime”, perché “il loro ruolo non è soltanto formale” – ha sottolineato il presidente Guido Portoghese – ma piuttosto di supporto concreto all’Aula”. E anche rispetto alla Giunta svolgono una “funzione propositiva”».

Nello specifico la lista dei consiglieri comunali che guideranno le nove commissioni è la seguente:
– Commissione Patrimonio, Politiche della casa e Mobilità: presidente Fabrizio Salvatore Marcello (gruppo Partito Democratico), vicepresidente Alessio Mereu (gruppo Fratelli d’Italia).
– Commissione Personale e Affari generali: presidente Roberto Tramaloni (gruppo Casteddu pro s’indipendentzia), vicepresidente Peppino Calledda (gruppo Movimento 5 Stelle).
– Commissione Cultura e Verde pubblico: presidente Alessio Alias (gruppo Sinistra Ecologia Libertà), vicepresidente Loredana Lai (gruppo Popolari e Azzurri per Cagliari).
– Commissione Pubblica istruzione, Sport e Politiche giovanili: presidente Filippo Petrucci (gruppo Misto), vicepresidente Loredana Lai.
– Commissione Pianificazione strategica e urbanistica: presidente Matteo Lecis Cocco Ortu (gruppo Partito Democratico), vicepresidente Giorgio Angius (gruppo Riformatori Sardi).
– Commissione Innovazione tecnologica, Comunicazione e Politiche per il decoro urbano: presidente Francesco Stara (gruppo Partito Sardo d’Azione), vicepresidente Piergiorgio Massidda (gruppo #cagliari16).
– Commissione Politiche sociali e salute: presidente Rita Polo (gruppo Partito Democratico), vicepresidente Alessandro Sorgia (gruppo Misto).
– Commissione Lavori pubblici: presidente Anna Puddu (gruppo Sinistra Ecologia Libertà), vicepresidente Federico Ibba (gruppo Popolari e Azzurri per Cagliari).
– Commissione Attività produttive, Turismo e Politiche delle Pari Opportunità: presidente Gabriella Deidda (gruppo Partito Sardo d’Azione), vicepresidente Stefano Schirru (gruppo Forza Italia).
– Commissione Bilancio: presidente Davide Carta (gruppo Partito Democratico), vicepresidente Maria Antonietta Martinez (gruppo Movimento 5 Stelle).
Municipio di Cagliari 1 copia

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massimo Zedda 2 copia

Si è insediato questo pomeriggio il Consiglio comunale di Cagliari eletto lo scorso 5 giugno. «È un piacere osservare che questa consiliatura, rispetto alla precedente che vedeva tra i banchi soltanto di due donne, presenta invece una loro partecipazione consistente» ha esordito così il rieletto sindaco Massimo Zedda, in una sala gremita da tantissimi cittadini, giornalisti, curiosi ed ex consiglieri.

Massimo Zedda, rieletto al primo turno con il 50,87% dei voti, ha anche annunciato la nuova Giunta, composta da 9 assessori. Come vicesindaco è stata riconfermata Luisa Anna Marras (in passato è stata assessora tecnico del comune di Carbonia, in una delle giunte guidate da Antonangelo Casula), che avrà anche le deleghe alle Politiche della casa e Mobilità. Gli altri sono: Danilo Fadda, assessore al Personale e Affari generali; Paolo Frau, anche lui riconfermato ma con delega alla Cultura e Verde pubblico; Yuri Marcialis allo Sport a cui aggiunge le deleghe alla Pubblica Istruzione e Politiche giovanili; Francesca Ghirra, cede la carica di consigliera per fare l’assessora alla Pianificazione strategica e urbanistica; Claudia Medda sarà assessora alla Innovazione tecnologica, Comunicazione e Politiche per il decoro urbano; Ferdinando Secchi, consigliere fino a poco tempo fa, diventa assessore alle Politiche sociali e Salute; Giovanni Chessa, rinuncia anche lui alla carica di consigliere per la delega ai Lavori pubblici; a Marzia Cillocu è andata la carica di assessora alle Attività produttive, Turismo e Politiche alle pari opportunità. Rimarranno invece in capo al primo cittadino Polizia Municipale, Bilancio, tributi e Società partecipate e Avvocatura.

A seguito dell’ingresso in Giunta di Francesca Ghirra, Giovanni Chessa e Marzia Cillocu, i consiglieri eletti sono quindi:
– per il Partito democratico, Guido Portoghese, Fabrizio Rodin, Fabrizio Salvatore Marcello, Rita Polo, Benedetta Iannelli, Matteo Lecis Cocco Ortu, Davide Carta, Giorgia Melis, Rosanna Mura e Marco Benucci;
– per Sinistra Ecologia e Libertà, Anna Puddu, Matteo Massa, Alessio Alias ed Andrea Dettori;
– per il Partito Sardo D’Azione, Francesco Stara, Gabriella Deidda, Aurelio Lai e Monia Matta;
– per Sardegna Vera – La Base, Raffaele Bistrussi;
– per Rosso Mori, Filippo Petrucci;
– per il Partito dei Sardi, Roberto Tramaloni;
– per il Movimento 5 Stelle, Pino Calledda e Maria Antonietta Martinez;
– per Massidda Sindaco, Pierluigi Mannino e Antonello Floris più il candidato sindaco Piergiorgio Massidda;
– per Riformatori Sardi, Pierpaolo Vargiu e Giorgio Angius;
– per Fratelli D’Italia, Alessio Mereu;
– per Popolari Sardi per Cagliari, Federico Ibba;
– per Forza Cagliari, Stefano Schirru, Loredana Lai e Alessandro Balletto;
– per Nessun Dorma, Alessandro Sorgia.

Oltre al sindaco Massimo Zedda, i 34 nuovi consiglieri sono così suddivisi: 21 alla maggioranza, 11 alle liste collegate al candidato sindaco Piergiorgio Massidda e 2 al Movimento 5 Stelle. All’unanimità il Consiglio comunale ha votato Guido Portoghese come presidente, mentre a maggioranza sono stati eletti Alessandro Balletto (vicepresidente) e Aurelio Lai (vicepresidente vicario).

«Assieme alla Giunta garantirò un rapporto corretto con tutta l’Assemblea e i consiglieri per lo sviluppo della città e di tutta la comunità cagliaritana», ha assicurato in ultimo Massimo Zedda facendo riferimento anche alle nuove prospettive che si sono aperte con l’istituzione della Città Metropolitana di Cagliari.