22 November, 2024
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Ignazio Locci 7 copia

«Le Agenzie regionali? Giardini privati di vecchi cacicchi a disposizione di certa politica, non soggette a controlli di alcun tipo, per niente trasparenti e utili soltanto alla conservazione del potere. Il commissariamento e l’avvio della soppressione della Conservatoria delle coste devono assolutamente rappresentare il primo passo per una cancellazione totale delle Agenzie, costose e dai dubbi risultati.»

Lo sostiene Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«Personalmente – aggiunge Locci – non mi sento di partecipare al coro di difesa dei dirigenti delle Agenzie commissariate (a tratti stucchevole piagnisteo), ma anzi credo sia necessario andare avanti nella svolta riformatrice, eliminando questi enti inulti e trasferendone le competenze agli assessorati regionali, affinché si evitino i doppioni e si impedisca al dirigente di turno di fare il bello e il cattivo tempo al riparo da qualsivoglia controllo. Nella tanto discussa vicenda della Conservatoria, ciò che lascia di stucco è l’atteggiamento di coloro che in questi giorni si sono sperticati in critiche nei confronti del commissariamento, mal celando un certo interesse verso la poltrona del direttore. Se il commissariamento dell’Agenzia regionale delle coste ha prodotto un danno, quello è aver sottratto il dottor Giorgio Cicalò e la sua indiscussa professionalità alla Protezione Civile.»

«La priorità adesso è dare ascolto ai cittadini che chiedono riforme, meno burocrazia, semplificazione e, soprattutto, che la riduzione dei costi della politica passi anche attraverso la soppressione delle Agenzie, l’accorpamento degli enti regionali e la revisione delle competenze. Bisogna smetterla – conclude Ignazio Locci – di essere ipocriti: è ora di dire basta alle rendite di posizione e ai carrierismi costruiti sui contributi dei sardi.»

Donatella Emma Ignazia Spano 1 copia

L’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano, ha presentato questa mattina a Cagliari, nella sede dell’assessorato, in via Roma 80, il #”Piano antincendi 2014″. All’appuntamento con la stampa, per la sottoscrizione degli accordi, hanno presenziato Giorgio Cicalò della Protezione Civile, Carlo Masnata e Silvio Cocco del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, Paolo Loddo dell’Ente Foreste, Silvio Saffioti e Giuseppe Melis dei Vigili del Fuoco. 

La Regione ha stanziato 56 milioni di euro, impegnandosi con una robusta ed equipaggiata “squadra di emergenza”, che prevede l’intervento di circa 10 mila uomini, 600 autobotti, due Canadair, e possibilmente un terzo aereo antincendi e un elitanker. Le basi operative stagionali di decollo saranno a Pula, Villasimius, Mandas e Santa Teresa; probabili due distaccamenti, uno a Orosei e l’altro, come lo scorso anno, a Carloforte. Il 3 giugno un incontro a Roma per definire gli accordi. Il Piano entrerà in vigore il primo giugno per terminare il 15 ottobre 2014.

Il Commissario delegato per l’emergenza alluvione, Giorgio Cicalò, ha presieduto una riunione operativa per fare il punto su procedure, tempi, spese eleggibili che potrebbe coprire il Fondo Sociale dell’Unione Europea (FSUE). Si tratta – come ha spiegato il direttore generale della Presidenza della Regione, Gabriella Massidda – di uno strumento che interviene in caso di catastrofi naturali di grandi proporzioni che colpiscono un Paese. In circostanze eccezionali e in presenza di condizioni specifiche può essere fornito aiuto anche a una regione colpita da una catastrofe straordinaria, qualora si sia abbattuta sulla maggior parte della popolazione, con durature e profonde ripercussioni sulle condizioni di vita dei cittadini e sulla stabilità economica della regione stessa. In questa ottica il presidente della Regione, Ugo Cappellacci – impegnato in una serie di sopralluoghi in alcuni dei paesi del nuorese danneggiati dalla furia di Cleopatra – ha incaricato gli uffici di prendere contatto con la segreteria del commissario Johannes Hahn, responsabile per le politiche regionali, per invitarlo a fare un sopralluogo in Sardegna.
Il Fondo Sociale prevede che la domanda di contributo, che deve essere inoltrata dal governo nazionale, pervenga alla Commissione entro 10 settimane a partire dal primo danno subito (in questo caso entro il 3 febbraio 2014) . Il FSUE – che integra la spesa pubblica – interviene per il ripristino immediato di una serie di infrastrutture e impianti (elettricità, rete idrica e fognaria, trasporti, telecomunicazioni, sanità e istruzione), per la messa a disposizione di alloggi temporanei e organizzazione dei servizi di soccorso destinati a soddisfare le necessità immediate della popolazione, per la ripulitura delle zone danneggiate e per misure di prevenzione per proteggere il patrimonio culturale. Il Fondo si limita ai danni non assicurabili e non copre le perdite subite da soggetti privati. Non sono inoltre ammissibili ai finanziamenti del FSUE le azioni a lungo termine (ricostruzione, riconversione economica, prevenzione), per le quali si può ricorrere Fondi strutturali e al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.