24 November, 2024
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Lunedì 10 agosto, l’Arena Mirastelle di Carbonia ha ospitato un nuovo spettacolo della stagione teatrale organizzata dalla CeDAC, con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia.

Protagonista molto atteso, al punto da registrare il pieno, nei limiti di capienza consentiti dalle norme anti-Covid 19, sia alle 21.00 sia alle 23.00, il giornalista e scrittore Andrea Scanzi, firma de “Il Fatto Quotidiano” e volto noto di diversi talk-show televisivi, che ha presentato lo spettacolo “E pensare che c’era Giorgio Gaber”, regia di Simone Rota, nell’ultima tappa della tournée di sei giorni in Sardegna. Il suo è un vero e proprio omaggio all’artista milanese (scomparso il 1° gennaio 2003 a Montemagno di Camaiore, all’età di 63 anni), uomo di grande cultura, artista poliedrico, cantautore sfrontato nei testi ed inventore del teatro-canzone insieme all’amico pittore e scrittore Sandro Luporini.

Lo spettacolo ha origine da un’idea di Andrea Scanzi che sul palco racconta il personaggio Gaber che decide di lasciare il piccolo schermo per dedicarsi al teatro, ora con le parole, ora con immagini di monologhi e canzoni proiettate su un grande schermo, portando indietro nel tempo tutti gli attenti spettatori.

Andrea Scanzi racconta di aver visto per la prima volta il grande “Signor G” quando appena diciassettenne, andò a vedere un suo spettacolo in compagnia di suo padre. Impacciato, con in mano una macchina fotografica, scattò diverse foto dell’artista e da quel momento, così come le foto catturano l’essenza del protagonista della scena, il ragazzo venne letteralmente catturato dal grande Giorgio, sino a diventarne un fedele ammiratore.

Da una decina d’anni, con i suoi spettacoli, Andrea Scanzi porta sul palcoscenico tratti non sempre conosciuti di un artista che ha raccontato lo spaccato socio-politico in modo pungente, provocatorio, a volte anticipatorio delle vicende a seguire. Un artista che il giornalista-scrittore aretino presentò nella tesi di laurea nel 2000, quasi un’anticipazione di quello che poi avrebbe costruito e portato in giro per l’Italia, al fine di non far dimenticare un così grande interprete eclettico ed innovativo che ha disegnato e colorato importanti pagine del teatro e della canzone italiana.

Durante tutta la serata, sono state seguite rigidamente le direttive anti-Covid 19, nel rispetto delle norme dettate in questo momento di emergenza sanitaria.

Nadia Pische

          

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Nuovo appuntamento per la stagione di prosa, danza e musica organizzata dal Cedac con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia. Dopo lo spettacolo di sabato scorso, “Miti in scena”, lunedì 10 agosto, alle ore 21.00, con ingresso riservato agli abbonati Cedac e, in replica alle ore 22.30, aperto ai non abbonati, all’Arena Mirastelle si esibirà il giornalista ed attore teatrale Andrea Scanzi, protagonista di una pièce in ricordo di Giorgio Gaber.

Andrea Scanzi è attualmente uno dei giornalisti più popolari in Italia, molto attivo sulle colonne de “Il Fatto Quotidiano” e sui social network, nonché volto noto della televisione e del teatro.

Con lo spettacolo “E pensare che c’era Giorgio Gaber”, Andrea Scanzi racconta il Giorgio Gaber teatrale, quello che ha il coraggio di lasciare la popolarità televisiva e che, con Sandro Luporini, entra nella storia. Verrà raccontata la straordinaria abilità teatrale di Giorgio Gaber, la sua presenza scenica, la mimica, la lucidità profetica, il gusto per la provocazione. Caratteristiche che hanno fatto dell’artista milanese un punto di riferimento per personaggi della politica, dello spettacolo e della cultura.

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Si chiuderà il 31 luglio con una diretta streaming nei canali facebook “Spazi di frontiera” il festival iniziato il 17 giugno e organizzato in 9 tappe, l’ultima delle quali si realizzerà il 28 luglio a Portoscuso.
Il progetto, diretto da Monica Porcedda, regista della Cernita Teatro, nasce alcuni mesi fa con l’intento di unire visioni, linguaggi e pratiche di due realtà del Sulcis Iglesiente: il Gruppo Teatro Albeschida, nato nel 2000 in seno al Centro Diurno di Salute mentale dell’ASSL 7 Carbonia; la Cernita Teatro, compagnia nata nel 2009 con la mission di promuovere e diffondere azioni di teatro sociale.
In questi anni le due compagnie, oltre ad aver collaborato insieme in differenti progetti, hanno condiviso, e tutt’ora condividono, lo spazio del Teatro di Bacu Abis, un piccolo borgo minerario a metà strada tra i due maggiori centri del sud-ovest della Sardegna, Carbonia ed Iglesias, nel cuore di un territorio caratterizzato da un forte disagio socio- economico, con un alto tasso di dispersione scolastica e di disoccupazione giovanile.

Obiettivo primario del Festival è convogliare energie, risorse ed esperienze maturate in questi anni, verso una pratica teatrale con una forte valenza sociale e comunitaria; rafforzare nel territorio un grado di conoscenza e di consapevolezza maggiore rispetto ad una modalità di “fare teatro”, che ha come finalità il cambiamento sociale ed una visione dell’arte come impegno civile e politico. Il focus è il tema della Salute Mentale, e della salute nel suo complesso considerando tutta una serie di aspetti legati ai bisogni della nostra comunità di appartenenza ed alle problematiche e riflessioni emerse ultimamente con le misure di contenimento del Covid-19, che inevitabilmente ha cambiato le nostre vite, la percezione di noi stessi, la relazione con il mondo.
Spazi di frontiera, rimodulato quindi a causa del Covid, è articolato in una serie di performance, incontri dal vivo e una diretta streaming che venerdì 31 luglio andrà a chiudere la prima parte del Festival (la seconda si svolgerà in autunno).
Gli incontri e le performance, documentati con fotografie e filmati, sono incentrate sul teatro della relazione, il concetto di cura e di diversità, il tema della libertà, ispirato a “La Libertà” canzone scritta a quattro mani da Giorgio Gaber e Sandro Luporini, un testo che prova a rappresentare il significato più sociale del termine: libertà è partecipazione, condivisione, democrazia.

A completamento di questa prima parte, la cui narrazione passerà anche attraverso la produzione di un filmato, si terrà una diretta streaming per un confronto aperto con differenti realtà e professionalità del territorio sardo e nazionale come Maria Elena Leone, regista del teatro del mare di Taranto che fa capo al dipartimento di salute mentale ASL Taranto, Augusto Contu, medico psichiatra consulente Salute Mentale ATS Sardegna, Ivonne Donegani, medico psichiatra responsabile del coordinamento Teatro e Salute mentale della regione Emilia Romagna, Alfredo Camera, psichiatra e psicoterapeuta di Cagliari, autore dell’opera “Madame la T.”, Francesca Varsori regista dell’Accademia della follia di Trieste. Tutte realtà impegnate in azioni e progetti di Teatro per la promozione della Salute Mentale, con un particolare sguardo rispetto a ciò che si sta vivendo in questi mesi.
Il Festival è sostenuto da diversi enti pubblici e privati quali Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali e Spettacolo, ATS Sardegna – Azienda per la Tutela della Salute in Sardegna, Fondazione di Sardegna, Comune di Carbonia (sede di entrambe le compagnie), Comune di Portoscuso, Comune di Gonnesa, e altre realtà locali impegnate nel territorio del Sulcis Iglesiente: A.N.P.I Carbonia – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), Rete RUAS – Rete Unitaria Antifascista del Sulcis Iglesiente, Primavera Resistente – Sulcis Iglesiente, ASCE Associazione sarda contro l’emarginazione.

 

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L’associazione culturale Origamundi porta sul palco del  Teatro delle Saline di Cagliari la rassegna Botti di Natale 2019, cinque spettacoli in scena dal 17 al 21 dicembre 2019.                                          

Lo spettacolo che martedì 17 dicembre alle 21.00 apre la rassegna sarà “Ridi che ti passa!”, una produzione Origamundi di e con Marta Proietti Orzella e con i NoiseOFF. Remake dei fortunati “Fritto misto e baccalà” e “Riso al salto”, questo spettacolo comico-musicale propone una carrellata di sketches e parodie scimmiottando in senso ironico e bonario il mondo del Caffè Concerto, del Varietà, della Rivista, dell’Avanspettacolo. Marta Proietti Orzella ripropone con  humor la strampalata sessuologa di Anna Marchesini che, provocando nel pubblico risate a profusione, dipinge con toni macabri il sesso all’interno del matrimonio. E ancora Giorgio Gaber, Carlo Verdone, Monica Vitti, senza tralasciare l’irresistibile Gigi Proietti.

“Ridi che ti passa!” è anche un colorato collage di canzoni (Mina, Paolo Conte e altri brani molto conosciuti), eseguiti dal gruppo NoiseOff, con Luca Pauselli (Chitarra), Michele Secchi (Basso), Alessandro Atzori (Batteria), Anna Lisa Mameli (Voce). L’obiettivo è quello di presentare al pubblico uno spettacolo all’insegna del buonumore.

Seguirà mercoledì 18, sempre alle 21.00,Concerto con musiche di Vivaldi – Bach – Handel, dell’associazione Incontri Musicali, sul palco Ettore Agati e Giacomo Medas propongono:

Giovedì 19, alle 17.30, sarà la volta dello spettacolo “Natale in pericolo…il ritorno della Strega Gelo”, produzione La Bottega dei Teatranti scritta e diretta da Ivano Cugia, in scena Erika Carta e Giovanni Trudu.

Venerdì 20, alle 21.00, in scenaIstos, coproduzione  Effimero Meraviglioso – Tragodia ispirata alla leggenda che racconta la nascita della tessitura in Sardegna, riportata da Salvatore Cambosu nel suo libro “Miele amaro”. Il testo dello spettacolo è di  Virginia Garau, la  regia di Maria Assunta Calvisi; in scena Rossella Faa, Giulia Giglio, Daniela Melis, Massimo Perra, Carmen Porcu.

Chiudono la rassegna sabato 21, sempre alle 21.00, Artisti Fuori Posto con Come bestie allo zoo di Filippo Salaris, con Alessandro Pani, Filippo Salaris e Francesca Saba.

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Quattro giorni di presentazioni e dibattiti per raccontare attraverso i libri e i grandi nomi della narrativa sarda e nazionale “Il colore delle emozioni e il valore dei sentimenti”. Appuntamento a Macomer, da giovedì 17 a domenica 20 ottobre, per la diciottesima edizione della Mostra regionale del Libro in Sardegna. Una manifestazione che, ospitata al Centro Polifunzionale e alle Ex Caserme Mura, proporrà oltre cinquanta eventi con nomi di assoluto rilievo della narrativa come il Premio Campiello Mariolina Venezia che parlerà del suo personaggio Imma Tataranni, lo scrittore da dodici milioni di copie vendute in tutto il mondo Massimo Valerio Manfredi, gli autori sardi rivelazione Cristina Caboni e Gesuino Némus, l’attrice Francesca Reggiani, insieme ai giornalisti Marino Bartoletti e Alessandro Cecchi Paone. Grande spazio sarà dato anche alla letteratura per ragazzi e ai più piccoli, con numerosi laboratori creativi e la presenza di autori del calibro di Daniele Aristarco, Alessandro Ferrari, Anna Dalton, Giorgia Benusiglio, Margherita Pellegrini, Dario Mura, Gianfranco Liori, Roberta Balestrucci ed Andrea Pau Melis. E poi ancora libri e autori, come lo scienziato gavoese Marco Buttu, l’atleta di sport estremi Roberto Zanda, il giornalista e scrittore Vindice Lecis, lo speaker radiofonico Rosario Pellecchia, l’autrice di thriller Barbara Baraldi, il poeta Claudio Moica, e gli scrittori Sergio Onnis e Pier Luigi Cherchi con le loro storie di Sardegna.

Il tema della mostra sarà approfondito in una conferenza dalla psichiatra Noemi Sanna, mentre un incontro con lo studioso Carmelo Piras celebrerà i settant’anni dalla scoperta della celebre “Veneretta di Macomer”, la statuetta più antica mai rinvenuta in Sardegna.

Non mancheranno poi musica e teatro, con un inedito Piero Marras che proporrà ai più giovani le sue “Storie liberate”, l’ex cantante dei Tazenda Beppe Dettori in scena con un progetto sui centenari di Sardegna, e l’attrice e autrice Marta Proietti Orzella.

Spazio poi al cinema, con la rassegna sulla Sardegna proposta dal Centro Servizi Culturali Unla e dall’Umanitaria con quattro pellicole d’autore sulla storia della nostra isola, e la prima assoluta del cartone animato “Un fenicottero chiamato Tango”.

Infine le mostre: ben sette, tra cui il progetto fotografico sui centenari di Daniela Zedda, i ritratti del fotografo Simone Sechi nel suo “365 Portrait Project”, e “Lughené” di Maurizio Quarello.

La manifestazione, voluta dall’Assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, è organizzata dal comune di Macomer insieme al Centro Servizi Culturali Unla, a Verbavoglio Libreria Emmepi e alla Biblioteca Comunale.

La manifestazione è stata presentata stamattina a Cagliari nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso l’assessorato regionale alla Pubblica istruzione e a cui hanno reso parte il segretario particolare dell’assessore Andrea Biancareddu, Alberto Zonchello, il direttore generale dell’assessorato Renato Serra, il presidente della commissione consiliare Cultura Alfonso Marras, l’assessore della Cultura del comune di Macomer Tiziana Atzori e Claudio Moica della Pettirosso editore.

La diciottesima edizione della Mostra del Libro di Macomer si aprirà giovedì 17 ottobre con l’inaugurazione alle 10.00 presso il Centro Polifunzionale, in via dello Sport (zona industriale Bonu Trau). Alle 11.00 i primi due appuntamenti: il reading del poeta Claudio Moica, autore del libro “Prima che sia tardi” (Pettirosso editore) e, presso il Gazebo, il laboratorio creativo “Il diario delle emozioni” tenuto da Pinuccia Sanna per i bambini delle scuole dell’infanzia e primaria.

Attività per i ragazzi delle medie invece alle Ex Caserme Mura dove, alle 11.00, al Padiglione Tamuli, Daniele Aristarco presenterà i suoi libri “Lettere a una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi”, “Io vengo da. Corale di voci straniere” e “Fake. Non è vero ma ci credo”, tutti editi da Einaudi. A seguire sarà la volta di Alessandro Ferrari, con il suo “Le ragazze non hanno paura” (De Agostini).

Sempre dalle 11.00, ma al Padiglione Filgosa, l’attore Stefano Ledda proporrà ai più piccoli letture di Gianni Rodari tratte dai libri “Filastrocche per tutto l’anno”, “Il libro degli errori”, “Filastrocche in cielo e in terra” e “Favole al telefono”.

Nel pomeriggio, il Centro Polifunzionale ospiterà ben cinque presentazioni. Il via alle 16.00, con l’attrice comica Francesca Reggiani che, intervistata dal giornalista Vito Biolchini, presenterà il suo “Sono italiana ma voglio smettere”. Scritto con Valter Lupo e Gianluca Giugliarelli, il libro (edito da Feltrinelli) ripropone le migliori performance dell’attrice, i monologhi raffinati e allo stesso tempo dissacranti che l’hanno resa una voce unica nel nostro panorama teatrale. Un libro che diverte e coinvolge, come tutti i lavori di una delle più popolari comiche italiane degli ultimi decenni.

Alle 17.00, Anna Dalton, in dialogo con gli speaker di Radio Libera, presenterà il suo nuovo romanzo “La ragazza con le parole in tasca”, edito da Garzanti. Dopo avere sorpreso tutti con l’esordio bestseller “L’apprendista geniale”, Anna Dalton torna con un seguito tanto atteso. In una Venezia magica si dipana una storia che celebra la forza dei desideri, l’importanza dell’amicizia, la magia dell’amore e il valore delle proprie radici. La protagonista ha un obiettivo chiaro, la capacità di raccontare la realtà con la scrittura, e un’arma infallibile per raggiungerlo: le parole.

Già vincitrice del Premio Campiello nel 2007 con il romanzo “Mille anni che sto qui”, Mariolina Venezia è la creatrice di uno dei personaggi emergenti delle serie tv: il sostituto procuratore Imma Tataranni. Il romanzo “Via del Riscatto: Imma Tataranni e le incognite del futuro”, edito da Einaudi, sarà al centro dell’incontro in programma alle 18.00, durante il quale l’autrice dialogherà con lo scrittore Ciro Auriemma. Nei suoi romanzi Venezia tratteggia magistralmente i percorsi umani e psicologici di un mondo, quello del sud e della sua Basilicata, ricco di umanità.

Sempre alle 18.00, al Centro Servizi Culturali Unla ospitato nel Padiglione Filigosa delle Ex Caserme Mura, prende il via la rassegna di proiezioni dedicate alla Sardegna e curata dei Centri Servizi Culturali Unla di Macomer e Oristano, e dall’Umanitaria di Alghero, Carbonia e Cagliari. “Autonomia Trentanni” è il titolo del primo film che sarà proposto, realizzato nel 1978 e firmato da Silvano Reina insieme a Manlio Brigaglia, Sergio Atzeni e Guido Costa. La pellicola sarà presentata dal direttore del Centro Servizi Culturali Unla di Macomer Claudio Zoccheddu, insieme al direttore dell’Umanitaria-Cineteca Sarda di Cagliari Antonello Zanda.

Il programma della prima giornata al Polifunzionale si concluderà alle 19 con un volto notissimo della tv: Alessandro Cecchi Paone. Intervistato dal giornalista Vito Biolchini, Cecchi Paone ripercorrerà la sua lunga vicenda professionale e umana sul filo delle emozioni e delle passioni, in un incontro dal tema “Il colore delle emozioni e il valore dei sentimenti” in cui dimensione pubblica e privata si intrecceranno. Autore di numerosissimi volumi di divulgazione storica e scientifica, volto di numerose trasmissioni di successo, Alessandro Cecchi Paone ha scritto nel 2013, insieme a Paolo Gambi, “Le ragioni dell’altro. Dialogo tra un ateo e un cattolico su amore, soldi, libertà”.

La prima giornata della Mostra si chiuderà alle 21 al Padiglione Tamuli con lo spettacolo “Bianco e nero”, un’originale opera foto-musicale di Lorenzo Fasolo e con la regia di Andrea Lucattelli, e che racchiude immagini, parole e suoni della Sardegna, una terra antica, centenaria, così come i protagonisti del racconto. Le musiche di Beppe Dettori e le fotografie di Luigi Corda si uniscono nella celebrazione dei più longevi testimoni sardi del XX secolo, che nei loro volti e nelle loro anime segnate dal tempo custodiscono il segreto della longevità.

La giornata di venerdì 18 ottobre si aprirà nel segno di Piero Marras. L’artista nuorese, che ha scritto pagine importanti della musica sarda, sarà protagonista, alle 9.00, presso il Centro Polifunzionale di “Storie liberate”, un progetto che trae origine da un importante recupero di lettere dei detenuti nelle carceri isolane rinvenuti recentemente negli archivi delle amministrazioni penitenziarie. Con le sue canzoni Piero Marras propone così un cammino introspettivo dentro un’anima di confine.

Alla stessa ora, presso il Gazebo del Centro polifunzionale, Antonio Dettori terrà un laboratorio di animazione alla lettura per le scuole dell’infanzia e primaria. Si tratta di uno spettacolo interattivo in cui verranno citati racconti e libri per bambini che hanno come tema il mondo degli insetti, al fine di favorire l’espressione delle emozioni, promuovendo il confronto, il rispetto e il dialogo, e stimolando la creatività dei piccoli.

Sempre alle 9.00 inizieranno gli incontri anche ai Padiglioni Filigosa e Tamuli delle Ex Caserme Mura.  Nel primo Francesco Moroni proporrà il laboratorio per i bimbi delle scuole di infanzia e primarie “La bottega delle emozioni”, mentre nel secondo Alessandro Ferrari, Daniele Aristarco ed Andrea Pau Melis si confronteranno per tutta la mattinata con gli studenti delle scuole superiori presentando i libri “Le ragazze non hanno paura”, “Lettere a una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi”, “Io vengo da. Corale di voci straniere”, “Fake. Non è vero ma ci credo” e “Fiume Europa”.

Dopo l’incontro con Piero Marras, il programma al Centro Polifunzionale proseguirà alle 10.30 con l’autrice Margherita Pellegrini e l’illustratore Dario Mura, presenteranno “Chi ha bannato l’orco cattivo?” (Pettirosso editore). Il libro racconta attraverso una fiaba i pericoli a cui i bambini incorrono se lasciati soli davanti a un computer collegato alla rete. Un approccio delicato verso una realtà sempre più pericolosa.

Alle 11.3, i ragazzi delle scuole medie incontreranno Roberto Zanda, autore del libro “La vita oltre. Una storia vera di coraggio e rinascita”, edito da Baldini+Castoldi. L’atleta cagliaritano racconterà ai giovani la sua vita prima e dopo la drammatica Yukon Arctic Ultra. Smarritosi tra le nevi canadesi e rimasto 14 ore senza soccorsi, Roberto Zanda ha dovuto subire l’amputazione delle gambe, la mano destra e metà della sinistra. Ma oggi, con le sue protesi ipertecnologiche, il nuovo Roberto Zanda è già intenzionato a ritornare sui sentieri dell’avventura.

Ricco anche il programma del pomeriggio, che al Centro Polifunzionale avrà inizio alle 16.00, con la presentazione del libro di Sergio Onnis “Il colle dei santi” (Pettirosso editore). È la storia di Frate Silenzio, l’uomo più amato e venerato del Settecento sardo, e del convento cagliaritano sul colle di Buoncammino ribattezzato per questo dal popolo “il colle dei Santi”.

Settant’anni fa veniva ritrovata una statuina alta appena quattordici centimetri, definita poi la “Veneretta di Macomer”. Alle 17 una conferenza di Carmelo Piras, in collaborazione con l’associazione Solene ed il Coro Melchiorre Murenu, ne ripercorrerà la storia, lunga oltre diecimila anni. Rinvenuta nella grotta Marras, che si apre nelle rocce basaltiche sponde del rio S’Adde (praticamente dentro l’abitato di Macomer), la Veneretta è la statuina più antica della Sardegna e fa parte della mostra nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

Alle 18.00, la Mostra del Libro ospita una delle voci più interessanti della narrativa sarda: Gesuino Némus. Lo scrittore, in dialogo con Roberto Putzulu, presenterà il suo ultimo romanzo “Il catechismo della pecora”, edito da elliot. Nato a Jerzu, con il suo romanzo d’esordio “La teologia del cinghiale” ha vinto nel 2015 numerosi premi, tra cui il Campiello Opera Prima. Nel “Il catechismo della pecora” una oscura vicenda del paese di Telévras, torna attuale dopo cinquant’anni e diventa lo spunto per raccontare mezzo secolo di storia narrata attraverso i miti culturali e politici degli anni 60 e 70. Miti che ritornano prepotenti in questa nuova avventura, raccontata da Némus con scrittura pirotecnica e avvincente.

Al Padiglione Filigosa prosegue invece la rassegna di pellicole sarde curata dai Centri Servizi Culturali Unla e dall’Umanitaria. Alle 18.00 verrà proiettato il film “Isura da filmà”, un montaggio dei filmati realizzati da Fiorenzo Serra alla fine degli anni 40, realizzato dal regista Marco Antonio Pani e musicato da Paolo Fresu. Presenta il film il direttore del Centro Servizi Culturali Unla di Macomer Claudio Zoccheddu, partecipa Alessandra Sento, direttrice dell’Umanitaria di Alghero.

Alle 19.00 ci si sposta nuovamente al Centro Polifunzionale dove Giorgia Benusiglio presenterà il romanzo “Io non smetto: la vita è uno sballo” (Piemme). Quella raccontata nel suo libro è in realtà una storia vera. A diciassette anni, dopo aver assunto una piccola quantità di ecstasy, l’autrice è stata miracolosamente salvata grazie ad un trapianto di fegato. Da allora Giorgia Benusiglio ha trasformato la sua esperienza in una lezione di vita, informando e parlando ai ragazzi dei rischi legati all’assunzione di droghe. Il libro è così un romanzo che parla ai giovani, mettendoli davanti alle loro paure e ai loro sogni.

Gennaio 1606. Un grande mercantile fa naufragio nella baia di Porto Conte ad Alghero. Intorno al relitto si scatena una guerra di potere nella Sardegna governata dagli spagnoli e che induce il re ad inviare nell’isola un canonico con pieni poteri. “Il visitatore” è il libro di Vindice Lecis (edito da Nutrimenti), in cui l’accurata ricostruzione della società della Sardegna e del Mediterraneo del XVII secolo fa da sfondo a un appassionante vicenda, in cui le figure storiche reali si mescolano a personaggi d’invenzione. Appuntamento alle 20 presso il Centro Polifunzionale, con l’autore in dialogo con Giovanni Cocco e Patrizia Marongiu.

Ricchissima di incontri, spunti e suggestioni anche la terza giornata della Mostra. Il programma di sabato 19 ottobre, si aprirà di mattina con una intensa attività rivolta ai più giovani. Quattro gli appuntamenti al via alle 9.30. Al Centro Polifunzionale Roberta Balestrucci presenterà lo spettacolo-laboratorio tratto dal libro “Annie. Il vento in tasca”, mentre al Gazebo Pinuccia Sanna terrà il laboratorio creativo “Il barattolo delle emozioni”, rivolto ai bimbi delle scuole dell’infanzia e primaria. Contemporaneamente, al Padiglione Tamuli delle Ex Caserme Mura Andrea Pau Melis presenterà “Fiume Europa”, mentre presso la Scuola Media n° 1 il disegnatore Sandro Dessì terrà un laboratorio di fumetto su Grazia Deledda.

Alle 10,00, l’appuntamento è invece al Padiglione Filigosa dove Gianfranco Liori, insieme a Renzo Cugis, terrà una lezione/concerto “Filastrocche ‘n’ roll” per avvicinare i piccoli a un approccio adulto alla musica e facendoli partecipare a una vera e propria versione unplugged di un concerto dal vivo.

Alle 11.00, ci si sposta nuovamente al Centro Polifunzionale dove la scrittrice Giorgia Benusiglio, autrice del libro “Io non smetto. La vita è uno sballo”, incontrerà gli studenti delle scuole medie e superiori.

Sarà sempre dedicata ai piccoli visitatori della Mostra la prima parte del programma del pomeriggio che partirà alle 15 al Centro Polifunzionale con uno dei personaggi più amati dai bambini: Geronimo Stilton. Sarà un momento di animazione, con foto e giochi con uno dei protagonisti assoluti dell’editoria dell’infanzia.

Alle 16.00, sarà invece la volta del cartone animato “Un fenicottero chiamato Tango. Storie di viaggio nel cuore della Sardegna”. Prodotto da BS 1879 nell’ambito di un progetto di sviluppo locale, il cartone racconta la storia di un fenicottero che decide di stabilirsi in Sardegna e sarà proiettato per la prima volta in assoluto alla Mostra del Libro.

A seguire la Mostra affronterà con la psichiatra e psicoterapeuta Noemi Sanna il tema centrale della manifestazione, “Il colore delle emozioni e il valore dei sentimenti”. Appuntamento alle 17.00, al Centro Polifunzionale, con la conferenza dal tema “Ambivalenza nelle emozioni e nelle passioni”.

Dopo avere raccontato la sua esperienza il giorno prima ai più giovani, alle 18.00, al Centro Polifunzionale Roberto Zanda presenterà il suo libro “La vita oltre. Una storia vera di coraggio e rinascita”. L’autore dialogherà con Andrea Contini.

Sempre alle 18.00, ma al Padiglione Filigosa, nuovo appuntamento con la rassegna cinematografica curata dal Centri Servizi Culturali Unla. Ad essere proiettato sarà il film di Antonello Carboni sul pittore di origini atzaresi Antonio Corriga e dal titolo “La vita in un intreccio di colori”. Insieme al regista, alla presentazione della pellicola interverranno il direttore del Centro Servizi Culturali Unla di Oristano Marcello Marras e la figlia dell’artista, Sabina Corriga.

Alle 19.00, si torna al Polifunzionale e al centro ci saranno sempre le emozioni. Come quelle raccontate da Rosario Pellecchia nel suo romanzo d’esordio “Solo per vederti felice”, appena pubblicato da Mondadori. Speaker radiofonico di successo (conduce infatti ogni mattina la trasmissione “105 Friends”), Pellecchia racconta la vicenda di un suo alter ego chiamato a tornare al sud per assistere la madre affetta da demenza senile. Una storia toccante che lo scrittore racconterà in dialogo con gli speaker di Radio Libera.

La giornata di sabato della Mostra si chiuderà alle 21.00, al Padiglione Tamuli con “Ridi che ti passa!”. Scritto e interpretato da Marta Proietti Orzella, lo spettacolo propone una carrellata di sketches di autori famosi, come Anna Marchesini, Giorgio Gaber, Carlo Verdone, Monica Vitti e Gigi Proietti. “Ridi che ti passa!” è anche un colorato collage di canzoni eseguiti dai NoiseOff, con Luca Pauselli alla chitarra, Michele Secchi al basso, Alessandro Atzori alla batteria e Sara Proietti alla voce.

L’ultima giornata della diciottesima edizione della Mostra del Libro di Macomer si aprirà domenica 20 ottobre alle 9 al Centro Polifunzionale con il Bibliobus che proporrà letture e laboratori per i più piccoli.

A seguire il programma proporrà al Centro Polifunzionale due presentazioni a femminile, con altrettante autrici tra le più interessanti della scena italiana. Alle 10.00, intervistata da Andrea Pau, Barbara Baraldi presenterà il suo libro “L’ultima notte di Aurora”, un thriller edito da Giunti che vede protagonista Aurora Scalviati, investigatrice in un commissariato della provincia emiliana alle prese con i delitti di un serial killer.

Dopo il suo primo romanzo, pubblicato nel 2014, il successo di Cristina Carboni non conosce più confini. Tradotta in oltre venti paesi, l’autrice sarda presenterà a Macomer il suo ultimo romanzo “La casa degli specchi” (Garzanti), una storia ambientata in una villa a Positano, dove la giovane Milena scopre una stanza segreta e in essa il misterioso passato della nonna, attrice negli anni della Dolce Vita. Appuntamento alle 11.00, per un incontro in cui Cristina Caboni dialogherà con Roberto Putzulu.

Il programma del pomeriggio al Centro Polifunzionale si aprirà alle 16 con la premiazione dell’estemporanea di pittura “Finestre di storia su Macomer”.

Il programma delle presentazioni della serata si aprirà alle 17.00, con l’incontro con Pier Luigi Cherchi (presentato da Mariolina Cossedu) sul libro “Quando Nietzsche e Marx si davano la mano” (Edes). È il diario di un amore impossibile tra un giovane neofascista e una ragazzina dell’estrema sinistra, sullo sfondo delle lotte politiche nella Sassari primi anni 70. Professore ordinario di ginecologia e ostetricia all’Università di Sassari, Cherchi da tempo scandaglia l’universo sociale degli anni 60 e 70, attento soprattutto ai costumi e alle rivoluzioni musicali che hanno segnato quell’epoca.

L’altopiano antartico è il luogo più estremo al mondo: una distesa ghiacciata e sconfinata dove le temperature scendono anche sotto gli ottanta gradi. Qui ha vissuto per un anno nella base italo-francese di Concordia il ricercatore di Gavoi Marco Buttu, che ha affidato al libro “Marte bianco. Nel cuore dell’Antartide” le emozioni di quell’esperienza definita “ai confini della vita”. Un racconto affascinante che, edito da Lswr, fonde avventura, scienza e crescita interiore, restituendoci un messaggio di speranza e di fiducia nell’uomo. Appuntamento alle 18.00, al Centro Polifunzionale, per un incontro in cui Marco Buttu dialogherà con Salvatore Bellai.

Sempre alle 18.00, ma al Centro Servizi Culturali al Padiglione Filigosa delle Ex Caserme Mura, ultimo appuntamento con la rassegna cinematografica curata dal Centro Servizi Culturali Unla. “Juke box al carbone” è il titolo del film di Daniele Arca e Andrea Murgia che racconta i mutamenti sociali nel Sulcis degli anni 60. Insieme agli autori interverrà il direttore dell’Umanitaria di Carbonia Paolo Serra.

La conclusione della Mostra sarà affidata a due grandi nomi della narrativa e del giornalismo italiano. Alle 19.00, appuntamento al Centro Polifunzionale con Valerio Massimo Manfredi che, intervistato da Vito Biolchini, presenterà il suo romanzo “Quinto comandamento”, edito da Mondadori. Sono dodici milioni le copie vendute nel mondo da questo straordinario autore che alla Mostra racconterà la storia vera che ha ispirato il suo romanzo e ambientata in un’Africa dilaniata dalle guerre scatenate dalle multinazionali. Ma Manfredi è l’autore che ha raccontato l’epica del mondo antico, con romanzi di straordinario successo internazionale che, come nel caso del libro “L’ultima legione”, sono stati trasposti per il grande schermo in importanti produzioni cinematografiche.

Alle 21.00, a chiudere al Centro Polifunzionale la diciottesima edizione della Mostra del Libro di Macomer sarà Marino Bartoletti che presenterà il suo libro “Le squadre dei sogni. Il cuore sul prato” (Gallucci editore), un racconto per ragazzi che parla di sport e dei suoi valori, di amicizia e integrazione. Ma, in dialogo con Andrea Contini, Marino Bartoletti racconterà anche la sua straordinaria carriera che lo ha portato ad essere uno dei più celebri e amati giornalisti italiani. Ha infatti condotto e spesso ideato trasmissioni televisive storiche come “Il processo del lunedì”, “La Domenica Sportiva”, “Pressing” e “Quelli che il calcio”. È stato direttore del Guerin Sportivo e commentatore di tante edizioni del Giro d’Italia, della Champions League, dei Campionati europei e mondiali di calcio e dei Giochi olimpici.

Fotografie, archeologia, pittura e arti popolari: è ricchissimo quest’anno il programma delle mostre, con ben sette esposizioni, articolate tra il Centro Polifunzionale e le ex Caserme Mura (sedi della Mostra), ma anche Casa Attene, Casa Murenu, la sede della Pro loco e il Museo etnografico “Le arti antiche”.

Dal prossimo 14 ottobre a Casa Attene, nel centro storico di Macomer, sarà visitabile l’installazione fotografica di Daniela Zedda sulla longevità dei centenari della Sardegna. È un omaggio a undici tra uomini e donne nati alla fine della prima guerra mondiale che hanno vissuto un’epoca tragica di fame e conflitti, ma sono stati anche protagonisti di un cambiamento epocale della nostra isola. La modernità in Sardegna è arrivata con loro, che ne sono stati testimoni ma anche autori.

“365 Portrait Project” è invece il titolo della mostra fotografica a cura di Simone Sechi che sarà allestita nella sala del Centro Servizi Culturali Unla del Padiglione Filigosa delle Ex Caserme Mura. Trecentosessantacinque scatti che ritraggono volti di persone comuni, con le loro emozioni che arrivano dritte al cuore di chi guarda.

Nella Sala Grande del Centro Polifunzionale sarà invece visitabile una esposizione realizzata da Carmelo Piras sulla “Veneretta di Macomer”, la statuina risalente a oltre diecimila anni fa e di cui ricorre il settantesimo anniversario del ritrovamento.

Nella Saletta dello stesso Centro dal 17 al 19 ottobre, sarà invece allestita “Lughenè. L’arte di raccontare con le immagini” di Maurizio Quarello. Nel corso dei tre giorni sono previste visite guidate e laboratori artistici e manuali, con i grandi giochi di legno a disposizione di tutti.

Foto d’epoca di Macomer e ottanta documenti di epigrafia nuragica saranno invece esposti a Casa Murenu in piazza Murenu, curate dall’associazione Solene e dal Coro Murenu. In esposizione anche un abito tradizionale macomerese del ‘700 in miniatura e l’albero genealogico di alcune famiglie della cittadina.

“150 anni e più: l’arte del costume in Sardegna” è invece il titolo della mostra che sarà allestita al Museo Etnografico “Le arti antiche”, in Corso Umberto I 225, e che proporrà un viaggio alla scoperta degli antichi modi di vestire nel tempo con l’intento di recuperare antiche tradizioni ormai quasi completamente scomparse.

Nella sede della Pro Loco, in Corso Umberto I 198, sarà infine visitabile la mostra della pittrice Stefania Pretti. Le opere, dai colori tenui, raccontano temi di un’attualità, a volte dolorosa e drammatica, e inventano un mondo sognato, popolato di creature fantastiche. Un universo di immagini che va dalle migrazioni sul Mediterraneo alla condizione femminile, fino a visioni oniriche che vedono protagonisti gli animali che descrivono la realtà e la fantasia con sguardo leggero e ironico.

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In occasione di quello che sarebbe stato il 79° compleanno di signor G, il Circolo Soci Euralcoop ha organizzato per giovedì 25 gennaio, alle 19.00, nei locali del Circolo, in piazza Marmilla, a Carbonia, lo spettacolo “Sto bene, proprio ora, proprio qui”, un viaggio nel teatro-canzone di Giorgio Gaber attraverso il tentativo di ri-lettura dei temi che hanno animato ed “agitato” l’animo del signor G. Un tentativo di attualizzazione del pensiero e dell’analisi antroposociale che ha contraddistinto la straordinaria collaborazione artistica ed il “sentire” di Giorgio Gaber e Sandro Luporini. La fatica dell’animo umano, la sua leggerezza, il disagio esistenziale, la bellezza delle “periferie umane, la complessità del pensiero e la semplicità e la forza dell’Amore”. L’invettiva e la poesia tesa non solo ad idealizzare, ma “anelare” finalmente ad “un uomo nuovo”…..

L’arpa di Raoul Moretti traccia musicalmente il solco gaberiano con una vena “reinterpretativa” originale che mette a proprio agio la voce narrante di Gerardo Ferrara.

Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con l’Ente Concerti Città di Iglesias.

L’ingresso sarà libero e gratuito.

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Giunge alle battute finali il festival Street Books – Scrittori, lettori e libri a Dolianova, che questo fine settimana propone alla Villa De Villa di via Carducci 2 gli ultimi tre appuntamenti di un cartellone, lungo e articolato, che per 38 serate ha animato il centro del Parteolla. Si parte sabato 22 luglio alle 21.30 con “Sto bene, proprio ora, proprio qui”, un viaggio musicale e per immagini nel mondo di Giorgio Gaber che vedrà in scena Raoul Moretti all’arpa elettrica, Gerardo Ferrara alla voce e le foto di Reinhold Kohl. Doppio appuntamento invece per l’ultima giornata, quella di domenica 23, che alle 20.30 vedrà protagonista uno degli indiscussi protagonisti della scena noir internazionale, lo scrittore Massimo Carlotto. “Tutte le sfumature del noir” è il tema dell’incontro che verrà condotto dal giornalista Vito Biolchini e nel corso del quale lo scrittore presenterà il suo ultimo romanzo “Il Turista”. La seconda edizione del festival Street Books – Scrittori, lettori e libri, a Dolianova, si chiuderà in musica alle 21.30, con lo spettacolo “Cercare l’amore è più facile che cercare parcheggio”, di e con Stefania Secci e Francesca Puddu. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito.

“Sto bene, proprio ora, proprio qui” è un’analisi narrata dell’“illogica allegria” di Giorgio Gaber, un viaggio nel teatro-canzone dell’artista attraverso il tentativo di ri-lettura dei temi che hanno animato e agitato l’animo del “signor G.”: la fatica dell’animo umano, la sua leggerezza, il disagio esistenziale, la bellezza delle “periferie umane”, la complessità del pensiero e la semplicità e la forza dell’amore. Music e testi in cui l’invettiva e la poesia sono tese non solo ad idealizzare, ma “anelare” finalmente ad “un uomo nuovo”. Nello spettacolo, accompagnato dalle proiezione di alcune foto tratte dal libro di Reinhold Kohl “Io mi chiamo Gaber e sono ancora qui”, l’arpa di Raoul Moretti traccia musicalmente il solco gaberiano con una vena “reinterpretativa” originale che mette a proprio agio la voce narrante di Gerardo Ferrara.

Amiche da vent’anni, sospese tra l’analogico e il digitale, la cantante Stefania Secci e la chitarrista Francesca Puddu affrontano in musica lo scarto tra reale e virtuale, locale e globale. “Cercare l’amore è più facile che cercare parcheggio: concerto a favore della ricerca” è così un ironico e divertente divertissement in cui le due artiste verranno supportate dalle note e dalle parole dei cantautori italiani.

Dopo essersi avvicinata giovanissima alla musica grazie alla banda di Dolianova, Stefania Secci si è laureata in canto nella facoltà di Jazz al Conservatorio di Cagliari per poi conseguire il master in Composizione al Conservatorio di Birmingham. In seguito ha focalizzato i suoi studi sulle interazioni tra il tango, la musica contemporanea e la musica ebraica dell’est Europa. Numerose sono le sue esperienze teatrali e cinematografiche sia in Italia che all’estero, mentre continua ad esplorare nel canto e nella composizione la musica tradizionale dei paesi dell’Est Europa, del Medio Oriente, del Portogallo, di Capo Verde e del Brasile.

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Perché spesso in Italia la norma è eccezione e l’anomalia è regola? È quello che si chiedono Andrea Scanzi – giornalista, scrittore e autore teatrale, firma di punta del Fatto Quotidiano – e il cantautore e attore Giulio Casale nel loro “Il sogno di un’Italia”, in scena a Cagliari questo sabato (20 maggio), al Teatro Massimo (Sala M2), per l’organizzazione della cooperativa Forma e Poesia nel Jazz. Già applauditi un paio d’anni fa ne “Le cattive strade”, dove ripercorrevano la carriera di Fabrizio De André, i due tornano nel capoluogo sardo con uno spettacolo di “teatro canzone” ancora più personale e attuale. In parte ispirato al libro “Non è tempo per noi” dello stesso Andrea Scanzi, “Il sogno di un’Italia” è un ritratto del nostro Paese tra il 1984 e il 2004: vent’anni che avrebbero potuto cambiare il nostro Paese ma non l’hanno cambiato, o forse l’hanno addirittura peggiorato, restaurando invece che rinnovando; “Vent’anni senza andare mai a tempo”, come recita il sottotitolo.

Intrecciando narrazione, immagini e canzoni che spaziano da Edoardo Bennato a Ivano Fossati, da Giorgio Gaber a Franco Battiato, da De Gregori a Jeff Buckley, Scanzi e Casale, con la regia di Angelo Generali, rievocano sul palco fatti e personaggi di un’epoca che va dall’edonismo degli anni Ottanta al G8 di Genova, dalla morte di Enrico Berlinguer all’ultimo scatto di Marco Pantani. Vent’anni d’Italia raccontati con spirito critico, ma conservando il desiderio di una vera ripartenza.

Prima di andare in scena, un altro impegno attende a Cagliari Andrea Scanzi, che sabato pomeriggio presenta alla MEM (la Mediateca del Mediterraneo, in via Mameli) il suo secondo romanzo, “I migliori di noi”, nelle librerie dallo scorso novembre: “Un romanzo folgorante sull’amicizia e sull’amore, sul tempo che ci scivola addosso, sulle cose che lasciamo andare, e su quello che abbiamo salvato”. Si comincia alle 17,30; conduce l’incontro il giornalista Simone Cavagnino.

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Faticoni Gaber

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Ancora due appuntamenti per l’ottava edizione del NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra, organizzato dal Crogiuolo (direzione artistica di Mario Faticoni, idea e progetto di Rita Atzeri).
Domani, sabato 27 agosto, la rassegna ritorna in Ogliastra. A Tortolì il Nuraghe S’ortali e su monte ospita, alle 19.00, Mario Faticoni e la presentazione del suo libro “Un delitto fatto bene” (edito da Delfino), il racconto, riccamente documentato, di cinquant’anni di teatro in Sardegna. A seguire, alle 20.00, il decano degli attori sardi, smessi i panni dello scrittore, porta in scena il suo omaggio a Giorgio Gaber, Illogica Allegria, accompagnato da  Simone Sassu al pianoforte. Faticoni visita in questo spettacolo prodotto dal Crogiuolo molte stanze del mondo del Signor G e vi trova, fra la passione politica, il sogno, la disillusione, l’amarezza, testi, canzoni e pensieri che hanno accompagnato la vita di diverse generazioni, prima fra tutte la sua. “Illogica allegria” ripropone questi materiali affascinanti, passando da brani cult come “Il conformista” e “Qualcuno era comunista” a situazioni intime e toccanti, pensieri d’amore e  speranze. Ma, soprattutto, va alla ricerca di quella che era l’anima del lavoro di Gaber: il bisogno di prendere la parola, di puntare il dito, anche di indignarsi di fronte a una società che prende allegramente la strada della deriva.

Alle 18.00, è in programma la visita guidata al Nuraghe S’ortali e su monte, a cura della coop. Irei.

Poi, domenica 28, il NAF approda di nuovo nel Sulcis: a Portoscuso, all’antica Tonnara Su Pranu, alle 21.30, la compagnia “Fueddu e Gestu” presenta Lunas, scrittura scenica e regia di Giampietro Orrù, testi e canti di Anna Cristina Serra, con Maura Grussu e i musicisti Veronica Maccioni (canto, fisarmonica, percussioni) e Ottavio Farci (contrabbasso, flauto, percussioni), organizzazione e apporto tecnico di Rossano Orrù e Gianni Melis.

“Luna cantadora” è un’originale scrittura scenica che Orrù ha realizzato con testi e canti di Anna Cristina Serra, attualmente tra le voci poetiche più interessanti della Sardegna. L’interpretazione è affidata all’attrice e danzatrice Maura Grussu, che attraversa idealmente e racconta luoghi, figure e sensazioni di un’isola che è “come un continente”, restituendone il carattere ora ruvido e scontroso, ora dolce e solare.
Nel NurArcheoFestival la tradizione storica e culturale della Sardegna si sposa con il teatro in alcuni dei luoghi di maggior pregio archeologico dell’Isola, dall’area di Tamuli a Macomer al sito nuragico di Talana, dai nuraghi di Perdaxius e Tortolì al complesso archeologico di Scerì a Ilbono, alle Tombe dei Giganti di Lanusei e Villagrande Strisaili, fra Ogliastra, Sulcis, Nuorese e Oristanese.
In questi anni la forza della rassegna è stata, infatti, quella di integrare conoscenza e fruizione dei siti coinvolti con eventi di teatro, musica, danza, preceduti, o seguiti, dalle visite guidate ai luoghi palcoscenico del festival.

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Quindici candeline per Le Salon de Musique, la rassegna che l’associazione culturale Suoni&Pause organizza ogni anno per offrire al pubblico della città di Cagliari un cartellone artistico di alto livello. In occasione dell’importante anniversario, quest’anno la manifestazione sarà interamente dedicata al pianoforte, e vedrà arrivare nel capoluogo sardo artisti di grande levatura, richiestissimi oltre che in Italia, anche in Europa e Asia. Nomi importanti come quello del pianista Arturo Stàlteri, il danzatore Milan Tomasik, la scrittrice, artista e traduttrice Sonya Orfalian, sino a talentuosi pianisti e compositori della scena regionale.

Da domani, sabato 19 marzo, sino al 14 ottobre, nei due spazi del suggestivo Palazzo Siotto (nello storico quartiere Castello), e del T-Off, Officina delle arti sceniche di via Nazario Sauro 6, concerti, reading e danza si alterneranno, in una serie di appuntamenti dove non mancherà mai la presenza del pianoforte. Strumento su cui ciascun artista proporrà ogni volta le proprie composizioni.

Dopo la gustosa anteprima di febbraio, quando nel Palazzo Siotto, in collaborazione con l’associazione La Fabbrica Illuminata, è andato in scena lo spettacolo di Giorgio Gaber “Giro girotondo cambia il mondo”, la rassegna entra nel vivo domani, sabato 19 marzo alle 20.30, ancora una volta nel Palazzo Siotto di via Dei Genovesi 114, con “Né come in sogno, né come in veglia”. Si tratta di un reading costruito sull’omonimo testo dice Sonya Orfalian, che vedrà in scena Sergio Anrò (voce recitante) e la pianista Irma Toudjian. Pagine poetiche, dove la Orfalian, figlia della diaspora armena, cerca di fissare la cultura e le tradizioni del suo popolo millenario. La serata è organizzata in collaborazione con l’associazione Luna Scarlatta per il progetto Pazza Idea. Sarà presente l’autrice.

Venerdì 22 aprile (ore 20.30, Palazzo Siotto) arriva uno degli ospiti più attesi di questa stagione di Le Salon de Musique: Arturo Stàlteri sarà a Cagliari per un concerto che prende il nome dal suo ultimo lavoro, “Préludes”. Pianista che vanta collaborazioni con Franco Battiato, Rino Gaetano, David Sylvian, Carlo Verdone, e conosciuto anche per le sue partecipazioni a numerose trasmissioni di Radio 3 (“Il concerto del mattino”, “Alza il volume”, “Primo movimento”) e Radio 2 (“Fuori giri”, “Il cammello di Radio 2”), Stàlteri sarà protagonista anche del concerto in programma la sera del 24 aprile dal titolo “Mondi lontanissimi” (ore 18.00, Palazzo Siotto).

Venerdì 29 aprile (ore 20,30, Palazzo Siotto) un altro appuntamento realizzato in collaborazione con Luna Scarlatta per il festival Pazza idea. E’ il reading “La cucina d’Armenia”, tratto dall’omonimo romanzo di Sonya Orfalian, dove l’autrice percorre un viaggio nella cultura culinaria del suo popolo. In scena ci saranno Elena Pau (voce recitante) e Irma Toudjian (pianoforte).

Il 6 maggio (ore 20,30, Palazzo Siotto) sale sul palco il primo dei talentuosi pianisti sardi della rassegna: Alessandro Di Liberto proporrà il concerto “Inner Converation”.

Il 27 maggio (ore 20,30, Palazzo Siotto) appuntamento con un altro reading che vedrà impegnate sul palco l’attrice Elena Pau e la pianista Irma Toudjian: “La maschera della verità”, tratto dall’omonimo romanzo di Pinar Selek, autrice turca considerata tra le più interessanti del panorama contemporaneo.

Si ritorna alla musica dei talenti isolani la sera di venerdì 17 giugno (ore 20,30, Palazzo Siotto) con il pianista e compositore Stefano Guzzetti protagonista del concerto, tratto dal suo omonimo album, “Piano Book”.

Il 21 giugno, Festa europea della musica, l’appuntamento è alle 18, ancora una volta nel Palazzo Siotto, per “Le Salon de Musique” en fête, concerto organizzato in collaborazione con la fondazione “Giuseppe Siotto”.

Milan Tomasik, tra i più promettenti interpreti della scena della danza contemporanea, sarà il protagonista della serata di venerdì 1 luglio (ore 20,30) organizzata da Tersicorea in collaborazione con Suoni & Pause negli spazi del T. Off. Vincitore lo scorso anno del festival “Corto in danza”, organizzato da Tersicorea, il danzatore slovacco si esibirà in una coreografia le cui musiche saranno eseguite dal vivo da Irma Toudjian.

“On/Off” è, invece, il titolo del concerto di Marco Meloni in programma il 15 luglio (ore 20,30, Palazzo Siotto), mentre l’ultimo appuntamento dell’estate il 5 agosto alle 20,30 Palazzo Siotto è affidato a Simone Sassu (pianoforte – harpejji) per un concerto dal titolo “Cross-over”.

Dopo la pausa estiva Le Salon de Musique ritorna il 23 settembre (ore 20,30, Palazzo Siotto) con il , di Peter Waters. Il pianista nato in Australia, ma da tempo residente in Sardegna, proporrà una summa delle sue composizioni insieme a qualche improvvisazione. Il penultimo appuntamento della rassegna, il 7 ottobre (ore 20,30, Palazzo Siotto), vedrà sul palco l’eclettico Giuseppe Maggiolo Novella, pianista e compositore capace di fondere la tradizione classica con creatività moderna, che proporrà il concerto “Mare”.

A far calare il sipario sull’edizione numero XV di Le Salon del Musique sarà, il 14 ottobre (ore 20.30 nel Palazzo Siotto), la pianista sarda Silvia Corda che si esibirà nel concerto “Portraits and Self-Portaits, tra scrittura e improvvisazione”.

arturo stalteri sonya orfalian Irma Toudjian ed Elena Pau