[bing_translator]
Il consigliere regionale dei Rossomori Emilio Usula ha scritto una lettera aperta al direttore generale dell’Areus, Giorgio Lenzotti.
Di seguito, il testo integrale.
Caro Giorgio, mi permetto di rivolgermi a te in questo modo ricordando alcuni anni (erano i primissimi anni 80), passati al servizio dello stesso ospedale e della stessa comunità, l’Ospedale San Francesco e la comunità nuorese. Entrambi giovanissimi medici non nuoresi ma in egual misura entusiasti e dediti a far crescere quell’ospedale. Io nel ruolo di assistente di chirurgia generale e tu, in egual ruolo, in direzione sanitaria. Da questo, ci deriva un forte attaccamento a quel territorio che sono certo ci accomuna.
In qualità di consigliere regionale eletto proprio da quella comunità, ho sostenuto con forza e convintamente la necessità che Nuoro venisse riconosciuta sede amministrativa ed operativa di Areus. Questo ha provocato anche qualche diffidenza ed una certa supponente ironia da parte di altri (ben più navigati di me) esponenti politici di maggioranza che, al contrario, sostenevano che nei fatti Nuoro, nell’organizzazione della futura Areus, al massimo avrebbe avuto il ruolo di “centralino telefonico”.
Nel prestigioso ruolo al quale sei chiamato, per cui ti faccio gli auguri più sinceri, spero e ne sono convinto, riesca a dimostrare che intendi dare a Nuoro un ruolo di ben altra prospettiva e rilevanza.
La posizione politica del sottoscritto e del Partito Rossomori sulla riforma della rete ospedaliera è stata inequivocabile dall’avvio alla conclusione. La mia posizione (e coerente opposizione), di cui sono ancora fermamente convinto, si può schematicamente sostanziare in alcuni punti.
La riforma avrebbe dovuto viaggiare su tre direttici coerenti con una preventiva, o almeno contestuale, riorganizzazione della rete di cure territoriali e della stessa rete di emergenza urgenza con annesso il servizio di elisoccorso.
Questa contestualità avrebbe potuto dare credibilità alla giusta, ma tanto (anzi troppo) enfatizzata e a mio parere mal gestita, necessità di deospedalizzazione di molte condizioni patologiche.
E’ mancata una visione del territorio Regionale come un “unicum”, con una attenzione sbilanciata e favorevole nei confronti del duopolio Cagliari-Sassari e, malgrado i proclami, una mancata perequazione e sussidiarietà di offerta e sicurezza di servizi sanitari nella periferia e nelle aree dell’interno.
Ho sostenuto, inoltre, la necessità di derogare al DM 70 nell’individuazione anche dell’ospdedale San Francesco quale DEA di 2° livello (senza la cardiochirurgia), confortato da esempi di altre Regioni (vedi Puglia ed Emilia Romagna). Sono ancora convinto che orografia, demografia, distanza chilometrica e viabilità interna fatiscente in un contesto di insularità, potesse e dovesse dar forza a una richiesta in tal senso, sfruttando anche le nostre prerogative di regione autonoma che autonomamente (!) si paga la sanità.
Ribadisco le considerazioni sull’assenza totale in quel territorio di servizi alternativi privati o una credibile o almeno avviata rete di cure territoriale. Ma la forza con cui ho sostenuto tale richiesta mi deriva dalla consapevolezza della presenza dell’Ospedale San Francesco di servizi, professionalità e competenze operative e riconosciute, che ne avrebbero dato piena giustificazione.
La mia paura è che il “ruolo di 1° livello con servizi di 2° livello” sia un pasticcio normativo e giuridico che apre la porta a un temibile depotenziamento di quell’ospedale e di quei servizi. Spero e mi auguro sinceramente di essere smentito per questa mia paura. Sarò pronto e il primo ad ammettere che, meno male, mi sbagliavo.
Finalmente con la tua nomina a DG si avvia l’Areus. Un primo, indispensabile pur se tardivo passo, propedeutico all’avvio di una reale, efficiente ed efficace rete di servizi in emergenza urgenza.
Le tue prime prudenti osservazioni, lontane dai toni trionfalistici, mi confortano per l’indubbia serietà e consapevolezza che dovrà avere e sono certo, metterai nel tuo nuovo gravoso impegno.
Per questo, permettimi un’ultima considerazione sul ruolo dell’Ospedale San Francesco con la sua annessa elisuperficie nella futura rete di elisoccorso. Non può essere disconosciuto il ruolo di Nuoro quale baricentro geografico ed operativo grazie anche alla distanza (solo poche decine di metri!), che separano l’elisuperfice di Biscollai dall’Ospedale San Francesco e dai servizi di Pronto soccorso, Rianimazione, Neurochirurgia, Chirurgia Generale, Chirurgia Vascolare, Stroke Unit, Cardiologia con Emodinamica solo per citare alcune delle tante specialità e professionalità operanti nell’ospedale barbaricino.
Ospedale, servizi e specialità che con adeguato sostegno potranno e sapranno rappresentare un punto nevralgico nella futura rete di emergenza urgenza che ti appresti a organizzare, nell’interesse di tutta la Sardegna e dei cittadini sardi, senza sottostimare le esigenze e le potenzialità del “nostro” Nuorese.
Ti auguro ancora un sincero buon lavoro.
Emilio Usula
Consigliere regionale – Partito Rossomori