Dopo il successo dell’edizione 2018, il Cammino di San Saturnino si prepara a sbarcare in Europa.
[bing_translator]
Un migliaio di partecipanti, da Cagliari, in autobus e a piedi lungo otto Comuni della provincia, compreso Isili, fino alla meta: Ussana. Nel giorno dei festeggiamenti in onore di San Saturnino, patrono del capoluogo sardo e di Isili, ogni tappa è stata una festa, dove fedeli e pellegrini, accolti dagli amministratori locali, hanno potuto degustare i prodotti tipici del territorio: dai dolci della tradizione di Ussana all’olio di Escolca, fino al pane di Mandas, cotto nel forno a legna. E ancora vini e formaggi, oltre ai genuini prodotti della Terra a chilometro zero, in mostra negli stand allestiti da Donne Impresa Coldiretti Sardegna.
Fra devozione, storia, cultura ed enogastronomia, si è conclusa con successo, il 30 ottobre scorso, l’ultima tappa dell’edizione 2018 del Cammino di San Saturnino: ma il progetto di promozione turistica, che affonda le sue radici nell’evento religioso dedicato al martire cristiano per esportare oltre Tirreno le tradizioni dell’Isola, è pronto a ripartire. Curato dall’associazione pedagogica socio culturale di Cagliari “Athanatos”, l’evento si prepara a sbarcare in Europa, dopo essere approdato quest’anno a Milano e Roma. «È stato un successo insperato che ci inorgoglisce, soprattutto per l’adesione al progetto di altri numerosi Comuni, anche della Penisola. Il nostro grazie va a tutti i partner che ci hanno sostenuto e accompagnato in questa seconda edizione», afferma il presidente dell’associazione, Daniela Noli.
Dal capoluogo sardo, dove la mattina del 30 ottobre hanno avuto inizio le celebrazioni, fino alla sera, lungo il percorso che si è snodato fra Mandas, Siurgus Donigala, Serri, Escolca, Gergei, Isili e Ussana. Con lo sguardo fiero delle donne sarde e le mani forti di chi coltiva la terra, sono state le donne imprenditrici di Coldiretti Sardegna a portare in spalla, lungo il Cammino, una copia della statua di San Saturnino ricostruita fedelmente dai ricercatori del Crs4 di Cagliari (servizio Innovazione e trasferimento tecnologico Sardegna ricerche) attraverso l’impiego di tecnologie laser scanner che hanno dato la possibilità agli organizzatori di preservare la statua originale.
Prima della partenza, alle 9, i festeggiamenti nella cattedrale di Santa Maria hanno preceduto la benedizione dello stendardo di San Saturnino e la liturgia delle reliquie, con la lettura della Passio a cura dell’attrice teatrale Rita Atzeri. Le celebrazioni sono poi proseguite con l’esibizione del coro polifonico “Cantores Mundi” diretto da Boris Smocovich. Gli onori militari – con il picchetto interforze – hanno dato inizio alla processione lungo il centro della città, con un corteo storico che si è snodato per le vie dei quartieri cagliaritani Castello e Villanova. Alle 10.30, nella Basilica di San Saturnino, la Santa Messa officiata dall’Arcivescovo Monsignor Arrigo Miglio ha suggellato le celebrazioni religiose arricchite dall’esibizione del coro “Studium Canticum” diretto da Stefania Pineider.
«Si tratta di un’iniziativa che si inserisce in un panorama culturale che potrà crescere maggiormente ed essere oggetto di nuovi spunti e riflessioni ancora più profonde.»
Ne è convinto il generale Giovanni Domenico Pintus (Comando militare Esercito Sardegna), fra i sostenitori del Progetto di promozione turistica che vede in prima linea non solo l’Esercito, ma anche la Marina Militare, il Comando Compagnia Carabinieri Cagliari, la Guardia di Finanza, l’Aeronautica militare, A.n.a. Sezione Sardegna, A.n.c. Cagliari e la Caritas diocesana di Cagliari. Oltre a Coldiretti Sardegna, Donne Impresa Coldiretti Sardegna, Polo museale della Sardegna, e numerose associazioni fra le quali Charming accomodation, B&B Cagliari, Karalis Pink team e I Cavalieri dell’Antica locanda.
Dalle origini al futuro, partendo dai dieci chilometri dell’antico cammino – fra Isili, Gergei e gli altri piccoli centri della provincia di Cagliari legati al Santo – l’anno prossimo il Cammino raggiungerà nuove mete regionali e della Penisola, intercettando altri cammini religiosi come quello di san Benedetto da Norcia che si ricollega alla Via Francigena del Sud, nel Lazio, ma approderà anche in Spagna.
L’idea di promuovere l’antico cammino del martire cristiano nasce nel 2017 – su input del sindaco di Isili Luca Pilia – e con il coinvolgimento delle Diocesi di Cagliari e Oristano. «L’intento è quello di rafforzare la promozione della nostra Isola attraverso lo sviluppo di iniziative interregionali finalizzate alla valorizzazione dell’offerta turistica in ambito religioso – spiega Daniela Noli – esaltando inoltre percorsi, luoghi e paesi meno conosciuti nella Penisola e mettendo naturalmente in vetrina le eccellenze dei territori. A cominciare dai prodotti enogastronomici, il tesoro nel tesoro della Sardegna promosso negli stand Coldiretti Sardegna e Donne impresa Coldiretti Sardegna. L’obiettivo – conclude Daniela Noli – è creare un brand che dia nuove opportunità di lavoro soprattutto ai giovani, anche quelli che hanno dovuto lasciare la Sardegna per studiare o lavorare altrove, ma che potrebbero tornare nella loro Terra per aiutare la loro Terra a crescere».
Ma chi era San Saturnino? L’anno scorso è stata l’archeologa Rossana Martorelli (docente di Archeologia cristiana e medievale all’Università di Cagliari) a indagarne la vita. Un santo “cagliaritano”, decapitato il 304 d. C., quando aveva 19 anni, per essersi rifiutato di abiurare alla fede cristiana: lo svela uno dei massimi studiosi del martire cristiano, il salesiano don Giorgio Mameli, nel suo saggio “Saturnino civis Karalitanus”. San Saturnino anche l’anno prossimo continuerà ad esportare la Sardegna con le sue tradizioni, comprese quelle di Cagliari e dei paesi sardi per ora coinvolti: Isili, Gergei, Mandas, Siurgus Donigala, Escolca, Serri, Ussana.
«Il cammino di san Saturnino – ha detto Barbara Argiolas, assessore regionale del Turismo – si inserisce nella progettualità regionale dei cammini religiosi. Per questo è un momento molto importante, perché attraverso i cammini religiosi si riesce a far vivere quelle che sono le nostre comunità e a far incontrare viaggiatori e cittadini, in una simbiosi non soltanto religiosa ma soprattutto culturale. La Regione Sardegna sta investendo imponenti risorse su questo tipo di progettualità perchè abbiamo la necessità di lavorare su segmenti di turismo ed esperienza che non siano soltanto legati alla stagione balneare, ma anche al nostro patrimonio culturale. In questo senso il cammino di san Saturnino sta crescendo di anno in anno e può rappresentare per alcuni territori un’importante occasione di sviluppo. Vi aspettiamo dunque in Sardegna – ha concluso Barbara Argiolas – per vivere insieme il cammino di san Saturnino.»
«Da sempre il turismo religioso, con i suoi percorsi, unisce luoghi e popoli ed è un volano fondamentale per la promozione di piccoli luoghi e borghi, chiese, santuari e basiliche, un patrimonio unico di ricchezze storiche, culturali ed artistiche per la nostra Lombardia.»
Così Lara Magoni, assessore regionale del Turismo, marketing territoriale e Moda della regione Lombardia, nel suo intervento al convegno “Il Cammino di San Saturnino alla luce dei percorsi storici”, progetto che unisce idealmente la Sardegna anche alla Lombardia (Milano). «Regione Lombardia – ha aggiunto l’assessore regionale – ha un grande potenziale di attrattività per il turismo religioso. Per questo Regione Lombardia sostiene gli operatori e le imprese turistiche: al fine di stimolare lo sviluppo di iniziative volte alla promozione di pacchetti turistici esperienziali per un flusso incoming. In una prospettiva di continuità – ha concluso Lara Magoni – è fondamentale stimolare la creazione di filiere legate al tema del turismo religioso attraverso l’aggregazione di imprese e soggetti pubblici e privati. Per questo credo fermamente nello sviluppo di iniziative interregionali finalizzate alla valorizzazione dell’offerta turistica in ambito religioso, esaltando percorsi, itinerari, luoghi di forte valenza storica e di rilievo nazionale».
«Questo sarà un altro cammino da promuovere, perché già lo facciamo con quello di san Giorgio – ha detto Giovanni Cervo, presidente del Centro sociale culturale sardo -. Fra i nostri obiettivi, in qualità di uno dei 70 circoli sardi in Italia confederati Fasi, c’è proprio quello di far conoscere la Sardegna, soprattutto nei periodi di cosiddetta bassa stagione, indirizzando i turisti verso i centri più piccoli, dove le tradizioni sono molto forti, ma spesso poco conosciute.»
Riferendosi al Cammino di san Saturnino, Giovanni Cervo ha sottolineato l’importanza della divulgazione e del coinvolgimento di altre realtà extra territoriali: «Perché dà il via al passa parola, probabilmente il sistema più semplice e diffuso per trasmettere le informazioni. Anche se – ha sottolineato – i sardi e la Sardegna devono imparare ad aprire gli orizzonti: “La nostra Terra è considerata un forziere, chiuso. Perché in tanti sostengono che i sardi siano seduti su questo forziere che non riescono però ad aprire, affinché tutti possano conoscere e apprezzare le splendide ricchezze e risorse che contiene. Purtroppo – ha concluso il presidente del Csc di Milano – ha un altro problema, i costi spesso insostenibili dei trasporti, troppo onerosi per chi vorrebbe trascorrere almeno un fine settimana».
«Promuovere la Sardegna è il nostro obiettivo principale – ha detto Luca Saba, direttore Coldiretti Sardegna – ecco perché, ha spiegato a Milano, collaboriamo con convinzione ad un progetto che ci permette di essere presenti nella Penisola con i prodotti della nostra Terra. Si tratta di un progetto che fa Rete, promuovendo il legame fra cibo, territori, turismo religioso e tradizioni popolari. Non a caso è mosso dalla passione e la caparbietà di una donna – ha affermato Luca Saba riferendosi a Daniela Noli, curatrice del progetto -. Una donna sarda che ha voluto coinvolgere altre (molte) donne – ha aggiunto riferendosi questa volta allo straordinario lavoro di promozione dei prodotti isolani delle Donne impresa Coldiretti Sardegna -, che a Milano hanno portato anche l’anima delle donne sarde, non solo i prodotti genuini del territorio», ha concluso Saba.
Gina Ledda (Donne impresa Coldiretti Sardegna): «Abbiamo deciso convintamente di collaborare al progetto di san Saturnino perché è un’occasione importante di promozione per la nostra Isola che ci permette di esportare e far conoscere i prodotti sardi nella Penisola».