22 November, 2024
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Venerdì 5 luglio, alle ore 10.30, saranno presentati alla stampa e ai cittadini i vincitori del Concorso di idee: Un nome e un logo per la Manifattura Tabacchi di Cagliari, lanciato da Sardegna Ricerche con l’obiettivo di dare all’antica struttura industriale un’identità visiva rispondente alla nuova funzione di polo culturale innovativo, laboratorio di contaminazione tra arte, scienza e tecnologia.

Il concorso ha un montepremi di 7.200 euro, così suddivisi: 5000 euro per il vincitore, 1.200 per il secondo classificato, 1.000 per il terzo. Al termine della proclamazione dei tre progetti vincitori, sarà inaugurata la mostra dei venti elaborati più meritevoli, selezionati a partire dalle 499 proposte pervenute dalla commissione di valutazione composta dai commissari esterni Marco Tortoioli Ricci e Paolo Iabichino, e dai commissari interni Silvia Marcis, Sandro Angioni e Linda Di Pietro, manager culturale di Manifattura.

Il programma dell’evento prevede gli interventi dell’assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Fasolino, del Direttore generale di Sardegna Ricerche, Giorgio Pisanu, del presidente della commissione di valutazione, Marco Tortoioli Ricci, della responsabile e della manager culturale di Manifattura, Sandra Ennas e Linda Di Pietro.

«La Manifattura stessa – spiega l’assessore Giuseppe Fasolino – è il simbolo di una Sardegna che riconquista i propri spazi per restituirli alla collettività, ricordando il passato e riconquistando il presente per restituire un futuro alle prossime generazioni. Questi luoghi, incastonati tra il fronte del mare e il centro storico del capoluogo della Sardegna, rappresentano idealmente l’inizio della sfida di un’isola che, forte della sua cultura, della sua creatività, della sua apertura all’innovazione, vuole proiettarsi sullo scenario internazionale, essere protagonista nel Mediterraneo e inseguire quella ripresa che non è soltanto economica, ma anche culturale, sociale e identitaria

La decisione di esporre i migliori progetti è stata presa da Sardegna Ricerche in ragione della quantità e qualità delle proposte, segno di una marcata vitalità territoriale e di un’evidente voglia di partecipazione. Nelle parole del presidente della commissione, Marco Tortoioli Ricci: «Una tale partecipazione è la dimostrazione di quanto oggi la comunicazione in chiave visuale, possa a pieno titolo dirsi patrimonio acquisito del nostro Paese, per una nuova crescita in chiave policentrica della cultura visuale testimoniata dalla maturità e la scioltezza con cui la interpretano le nostre giovani generazioni di progettisti».

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Martedì 4 dicembre, a partire dalle 9.15, a Pula, all’interno del Parco tecnologico della Sardegna (edificio 2), si terrà la presentazione del rinnovato Laboratorio di Prototipazione Rapida di Sardegna Ricerche.

La giornata sarà dedicata alla presentazione delle più recenti tecnologie dell’additive manufacturing e alle attrezzature e ai servizi del Laboratorio, uno degli strumenti che Sardegna Ricerche mette a disposizione degli utenti del Parco scientifico e tecnologico della Sardegna, dei ricercatori e delle Piccole e medie imprese del territorio per favorire e accelerare lo sviluppo di prodotti e processi innovativi.

Le novità sono rappresentate innanzitutto dall’introduzione di due nuove aree d’attività dedicate al “reverse engineering” e ai servizi per il settore odontotecnico; dai nuovi sofisticati macchinari, tra i quali un prototipatore a tecnologia laser (DMLS – Direct Metal Laser Sintering) che permette di realizzare prototipi metallici e uno scanner 3D a “luce strutturata”; il tutto accompagnato dal raddoppio dei locali a disposizione.

Il programma prevede durante la mattina un convegno e nel corso del pomeriggio la visita ai nuovi locali del Laboratorio e cinque sessioni parallele sui diversi prototipatori rapidi presenti nel Laboratorio e sulle tecniche di modellazione CAD e di reverse engineering tramite scanner 3D.

Il convegno del mattino sarà coordinato da Stefano Micelli, docente dell’Università di Ca’ Foscari e della Venice International University, e vedrà gli interventi di Sandra Ennas e Giorgio Pisanu, Sardegna Ricerche, Luca Iuliano, Politecnico di Torino, Pierfrancesco Orrù, Università di Cagliari, e Michele Rossetti, Confindustria Sardegna Meridionale.

La partecipazione alla giornata è gratuita, il numero dei partecipanti è limitato a cento. Per partecipare occorre iscriversi entro lunedì 3 dicembre. Agli ingegneri saranno riconosciuti due Crediti di formazione professionale per la partecipazione al convegno del mattino e due ulteriori CFP per le sessioni formative pomeridiane.

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Mercoledì 25 luglio, alle 11.00, alla Manifattura Tabacchi di Cagliari, sarà presentato l’avviso per la partecipazione al progetto clusterSviluppo sostenibile della birra artigianale in Sardegna“, promosso da Sardegna Ricerche e finanziato dal POR FESR Sardegna 2014–2020.

I birrifici artigianali rappresentano la novità più significativa del settore birrario dell’ultimo decennio. Il numero di queste realtà imprenditoriali, in gran parte giovanili e ad alta intensità occupazionale, è più che sestuplicato, passando da 113 nel 2008 a 718 nel 2017. La Sardegna non fa eccezione tanto che i micro-birrifici rappresentano un importante elemento di sviluppo: si sono affermati marchi che, da piccoli distributori locali, sono divenuti il simbolo di eccellenza, con una elevata qualità di prodotto. La ridotta dimensione aziendale dei micro-birrifici porta ad una grande vitalità e duttilità nei protocolli di produzione, ma induce una forte debolezza economica e limita gli investimenti in ricerca e sviluppo necessari al fine di migliorare e innovare la propria produzione.

Per ovviare a questi problemi, Sardegna Ricerche ha avviato un programma di sperimentazione e innovazione incentrato sullo sviluppo di nuovi prodotti e processi di lavorazione nel settore, con i seguenti obiettivi: individuare opportunità di business innovative; sensibilizzare le imprese sul tema dell’innovazione e sostenerle nel proprio percorso innovativo sperimentando nuove modalità di produzione; migliorare i processi di lavorazione di tutta la filiera: dall’approvvigionamento e valutazione delle materie prime, allo smaltimento delle trebbie e al trattamento dei reflui.

«In questo progetto cluster ci sono tutti gli elementi indispensabili per la crescita delle nostre imprese e la valorizzazione delle nostre produzioni sui mercati, elementi che abbiamo sempre sostenuto con tutte le politiche messe in campo da questa Giunta: fare rete e costruire filiere, anche nel settore agroalimentare, puntando su innovazione tecnologica e adeguato sviluppo delle competenze – dice l’assessore  della Programmazione e vicepresidente della Regione Raffaele Paci -. Fare filiera è l’unico modo per le nostre imprese, quasi sempre di dimensioni molto ridotte, per rafforzarsi e poter affrontare anche i mercati internazionali. Altrettanto importante è l’innovazione, che consente di migliorare le fasi di produzione ma anche di collocamento sui mercati. Sono sicuro che ci sarà grande partecipazione a questo bando da parte dei birrifici artigianali, realtà nuova e sempre più importante nel panorama imprenditoriale della Sardegna», conclude Raffaele Paci. 

Il programma dell’incontro prevede, dopo la presentazione delle linee generali del progetto, a cura del direttore generale di Sardegna Ricerche, Giorgio Pisanu, gli interventi di Luca Pretti (Porto Conte Ricerche), Marilena Budroni (Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari) e di Marcella Fadda (Sotacarbo SpA) che verteranno sulle tre linee d’attività del progetto, volte rispettivamente alla caratterizzazione e approvvigionamento delle materie prime; alla sperimentazione e ottimizzazione delle tecnologie di produzione; alla valorizzazione dei residui della produzione.

I progetti cluster, promossi da Sardegna Ricerche e finanziati grazie al POR FESR Sardegna 2014-2020, sono attività di trasferimento tecnologico condotte da organismi di ricerca pubblici con l’attiva collaborazione di gruppi di piccole e medie imprese, per risolvere problemi condivisi e portare sul mercato le innovazioni sviluppate nei laboratori. Le imprese che intendono partecipare al progetto, hanno tempo fino alle ore 12.00 del prossimo 17 settembre ,per inviare la manifestazione d’interesse.

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“La Piattaforma Energie Rinnovabili: un patrimonio pubblico per lo sviluppo sostenibile della Sardegna” è il titolo dell’evento organizzato da Sardegna Ricerche per presentare le attività in corso ed i risultati raggiunti nella struttura di Macchiareddu.

L’evento rappresenta un importante momento di apertura e condivisione con il territorio nel quale presentare la struttura, i laboratori di ricerca e i progetti in corso a una platea formata da rappresentanti delle imprese, delle istituzioni e del mondo accademico.

Il programma prevede una sessione plenaria, in cui sarà offerto un inquadramento generale delle attività della piattaforma, e la visita ai laboratori.

I lavori saranno introdotti dall’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, seguiranno gli interventi dei rappresentanti di Sardegna Ricerche, Giorgio Pisanu e Luca Contini, rispettivamente Direttore generale e Responsabile della Piattaforma, e di Alfonso Damiano, referente scientifico dell’Università di Cagliari per i rapporti con la piattaforma.

A seguire, saranno illustrate le attività, i progetti e le dotazioni tecnologiche della Piattaforma, attraverso delle visite guidate ai laboratori: il Laboratorio Biocombustibili e Biomasse, il Laboratorio di Energetica elettrica e il Laboratorio Tecnologie solari a concentrazione e idrogeno da FER. Le visite, organizzate per piccoli gruppi, saranno condotte dai ricercatori della piattaforma.

L’appuntamento è per lunedì 4 giugno, alle ore 9.45, presso la sede della Piattaforma Energie rinnovabili, VI strada Ovest, Z.I. di Macchiareddu.

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sviluppo, ricerca

Dalla gestione satellitare degli incendi all’agricoltura di precisione, passando per il monitoraggio ambientale e la sorveglianza del territorio per garantire più sicurezza. L’aerospazio si fa strada nella vita dei sardi con i progetti vincitori del bando della Regione pubblicato a settembre da Sardegna Ricerche nell’ambito della S3 (Strategia di specializzazione intelligente) e finanziato dal Por Fesr 2014-2020 con 5 milioni di euro. Cinque dei nove progetti verranno immediatamente finanziati, parzialmente il sesto, altri due hanno superato la soglia di punteggio minima per la finanziabilità pari a 70/100: è questo l’esito (http://bit.do/SR-Aerospazio) della commissione di esperti incaricata della valutazione tecnico-scientifica dei progetti partecipanti, nove in totale. Sei degli 8 progetti sono focalizzati sulle due aree tematiche dei Droni e sensori per applicazioni civili e duali e del Monitoraggio ambientale e del territorio basato su tecnologie satellitari, mentre 2 sono relativi all’area della caratterizzazione dei materiali per applicazioni aerospaziali. Il costo di ognuno va da un minimo di 515.800 euro a un massimo di 1.250.000. Per finanziare tutti i progetti ammessi mancano poco più di 2 milioni di euro che, si impegna l’assessore della Programmazione Raffaele Paci, saranno garantiti per completare lo scorrimento della graduatoria.
«L’aerospazio farà crescere la Sardegna, ne siamo sempre stati convinti e oggi ancora di più, perché i progetti presentati e approvati dimostrano come anche in questo settore si stia passando dalla teoria, dalla ricerca, alle ricadute reali sul territorio – dice Raffaele Paci -. Sono progetti che coniugano la tradizione, per esempio l’agricoltura, con l’innovazione e l’alta tecnologia, indispensabili per rilanciare quella tradizione, rafforzarla e renderla capace di affrontare le nuove sfide imposte dal mondo digitalizzato. E questo passaggio dalla teoria alla pratica è strategico, perché significa aprire nuove, concrete opportunità di occupazione e sviluppo – aggiunge il vicepresidente della Regione -. I numeri del bando sono molto significativi, dimostrano una grande vitalità delle imprese del settore dell’aerospazio, una forte propensione all’innovazione e all’alta tecnologia, una decisa tendenza a mettersi in gioco, a investire, a credere in queste importanti possibilità dopo anni di crisi generale. Anche in questo caso infatti, come già successo per altri bandi, le richieste hanno superato l’importo, abbiamo messo a disposizione 5milioni e abbiamo avuto richieste per 8: un segnale molto positivo, perciò ci impegniamo a garantire al più presto l’importo necessario a finanziare tutti i progetti approvati, per accompagnare questa voglia di ripresa da parte delle imprese, incoraggiate anche dai dati confortanti su Pil, export, occupazione».
«Quello aerospaziale è un settore estremamente innovativo e “di nicchia”, questo primo bando (http://bit.ly/2mOuvud) può essere letto come sperimentale a tutti gli effetti – sottolinea il direttore di Sardegna Ricerche Giorgio Pisanu -. La risposta delle imprese e del sistema regionale della ricerca consente tuttavia di affermare che potrebbe trattarsi di una scommessa vincente: una valutazione decisiva dipenderà dall’effettivo impatto dei progetti realizzati. Il nostro ruolo in questo progetto complesso consiste, oltre che nel curare la gestione operativa della procedura, nel creare le condizioni per far dialogare le Università e i centri di ricerca con le aziende ad alta tecnologia del settore, forti in questo dell’esperienza della creazione e gestione del Parco tecnologico e della partecipazione al Distretto Aerospaziale della Sardegna. Vorrei, infine, evidenziare la qualità delle proposte pervenute, riconosciuta dalla Commissione di valutazione, che le ha giudicate quasi tutte meritevoli dell’intervento.»
Il bando prevedeva che i progetti venissero elaborati e presentati in collaborazione fra imprese e organismi di ricerca. Dei 20 soggetti complessivamente coinvolti, 14 sono imprese (di cui 7 socie del Distretto Aerospaziale della Sardegna) e 6 organismi di ricerca (5 del Dass).

«Voglio sottolineare come le procedure siano state rapide, e ringraziare chi ci ha lavorato, a poco più di tre mesi dalla pubblicazione del bando le valutazioni sono concluse. Una rapidità – evidenzia l’assessore Paci – che è indispensabile per dare risposte immediate alle imprese ma anche per favorire il massimo ampliamento e consolidamento del settore aerospazio, dove lavoriamo per attrarre imprese che creano occupazione, come è successo con l’insediamento di Avio a Villaputzu. Le nostre eccellenze sono riconosciute anche dalla Nasa, presente in Sardegna per la fase finale della missione della sonda Cassini seguita proprio dal Radiotelescopio di San Basilio, e ci sono in programma importanti missioni aerospaziali in cui la Sardegna avrà ruoli determinanti. Proseguiamo convinti in questa direzione – conclude il vicepresidente della Regione -. E garantiamo sostegno pieno e costante dalla Giunta, che su questo settore punta anche investendo importanti risorse.»

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Si terrà giovedì 8 giugno, alla Manifattura Tabacchi di Cagliari, l’evento che chiude la seconda edizione del Master MAAP, dedicato al tema delle competenze negli appalti pubblici.

Il Master universitario di primo livello in Management degli approvvigionamenti e degli appalti pubblici è un’iniziativa dello Sportello Appalti Imprese di Sardegna Ricerche e si inserisce nell’ambito delle attività che lo Sportello sta portando avanti per accrescere le competenze degli operatori economici e delle stazioni appaltanti sarde in tema di appalti pubblici. Il Master è istituito presso il Dipartimento di Studi di impresa, governo e filosofia dell’Università di Roma-Tor Vergata.

Il convegno di chiusura del Master sarà l’occasione per riflettere sul tema degli appalti pubblici e sulla questione delle competenze necessarie ad affrontare i grandi cambiamenti che stanno caratterizzando il settore.

In programma relazioni e interventi di Gianluca Cadeddu, direttore del Centro regionale di programmazione, Gustavo Piga e Riccardo Colangelo, rispettivamente direttore e vicedirettore del Master MAAP, Michele Corradino, consigliere dell’Autorità nazionale anticorruzione, e Gaetano Scognamiglio, presidente di Promo PA Fondazione. Per Sardegna Ricerche interverranno il direttore Giorgio Pisanu ed il responsabile dello Sportello Vincenzo Francesco Perra. Una tavola rotonda vedrà impegnati autorevoli rappresentanti delle istituzioni, dell’accademia e delle imprese.

In conclusione, si terrà la cerimonia di consegna dei diplomi del Master MAAP, a.a. 2015-2016.

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru e il vicepresidente Raffaele Paci hanno ricevuto a Villa Devoto i vertici di ZTE, grande multinazionale cinese, quinto produttore in Europa e settimo al mondo di smartphone oltre che di prodotti di telecomunicazione. Per ZTE erano presenti il presidente ZTE Europa e Italia Hu Kun, il vicepresidente enterprise Tan Haipeng e altri importanti dirigenti dell’azienda. Con Pigliaru e Paci hanno preso parte all’incontro il rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo, il delegato del Rettore per l’ICT Gianni Fenu, i presidenti di Confindustria Sardegna Alberto Scanu e della Camera di Commercio di Cagliari Maurizio De Pascale, il direttore del Centro regionale di programmazione Gianluca Cadeddu, il presidente del Crs4 Luigi Filippini, il direttore di Sardegna Ricerche Giorgio Pisanu.
«Attrazione di investimenti, Ict, alta tecnologia. La Sardegna si propone come laboratorio di ricerca e innovazione, forte delle sue consolidate competenze nel settore dell’ICT che le hanno permesso di conquistare il primo posto in Italia per numero di start up innovative e il secondo per attrazione di capitali privati con le joint venture – sottolinea Francesco Pigliaru -. Siamo convinti che la Sardegna offra agli imprenditori nel campo dell’alta tecnologia tutte le condizioni favorevoli per investire: grandi competenze e forte propensione nei settori dell’alta tecnologia, un’amministrazione regionale assolutamente sensibile e attiva su questi temi. Più in generale, un ecosistema che lavora insieme e funziona: per questo oggi, già al primo incontro, abbiamo voluto che con l’amministrazione regionale fossero presenti anche l’Università e il mondo imprenditoriale».
«La Giunta ha già fatto molto per creare condizioni favorevoli ed attrarre investitori internazionali in Sardegna – ricorda Paci -. Basta ricordare la strategia di innovazione intelligente S3 e tutti gli altri interventi a cominciare dalla banda ultralarga, e poi zero tasse per 5 anni per le nuove imprese, l’Irap più bassa d’Italia, burocrazia ridotta all’essenziale, semplificazione amministrativa. Abbiamo quindi tutte le condizioni favorevoli, e lo dimostra il continuo interesse da parte di aziende come appunto la ZTE che – dopo Inpeco, Microsoft, Huawei, Bonifiche Ferraresi, Amazon – sta valutando la possibilità di fare investimenti in Sardegna che, proprio attraverso l’alta tecnologia, non solo può superare l’isolamento ma anche diventare un grande laboratorio di ricerca e innovazione, punto di riferimento a livello internazionale.» 
«L’Ateneo di Cagliari accoglie con entusiasmo questa nuova opportunità di collaborazione, anche perché da sempre si caratterizza come un ateneo multidisciplinare, in grado dunque di offrire la propria esperienza sia nel settore della ricerca ICT, sia negli altri campi che dovessero interessare i nuovi partner. D’altra parte, l’Università di Cagliari ha già solidi e pregressi rapporti con le istituzioni cinesi: è di pochi giorni fa la firma di un accordo con l’Università di studi internazionali di Pechino e con l’Istituto Confucio di Roma.
L’Ateneo cagliaritano – che mette a disposizione il proprio know how per la crescita economica del territorio e per attrarre nuove imprese – è anche un valido esempio di raccordo di ricerca e alta formazione tra pubblico e privato, che anche oggi hanno mostrato grande sintonia.»
«C’è grande attenzione da parte del mondo delle imprese per l’ipotesi emersa nell’incontro di oggi che ZTE possa fare investimenti in Sardegna» assicura il presidente di Confindustria Sardegna Alberto Scanu che ha anche illustrato le opportunità che offre il Digital Innovation Hub, già messo a disposizione di questa importante ipotesi di investimento. «Durante l’interessante e articolato confronto con i vertici della multinazionale cinese ho anche lanciato l’idea della Sardegna come piattaforma logistica per il Mediterraneo».
Nuovi incontri di approfondimento con ZTE sono già in programma nelle prossime settimane.

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Sostenere progetti culturali innovativi ad alto impatto sociale che riattivano e danno nuova vita a spazi, edifici, ex siti industriali abbandonati o in fase di transizione. Questi gli obiettivi di “culturability – rigenerare spazi da condividere”, il nuovo bando della Fondazione Unipolis che sarà presentato mercoledì 15 marzo, a Cagliari, in collaborazione con Sardegna Ricerche. L’iniziativa è in programma alle ore 17.30 presso gli spazi recuperati della Manifattura Tabacchi (viale Regina Margherita 33).

Con questa quarta edizione del bando, la Fondazione mette a disposizione complessivamente 400mila euro per supportare quelle iniziative in grado di riempire di creatività gli spazi vuoti e restituirli alle comunità locali, unendo cultura, innovazione e coesione sociale, collaborazione, sostenibilità e occupazione giovanile. Fra le proposte pervenute, ne saranno selezionate 15 che avranno l’opportunità di partecipare a un percorso di formazione nei mesi di giugno e luglio. Tra queste, nel mese di settembre, una Commissione di Valutazione selezionerà i 5 progetti finalisti che riceveranno 50 milaeuro ciascuno e continueranno l’attività di mentoring. Gli altri 150mila euro saranno utilizzati per realizzare le attività di formazione e accompagnamento per l’empowerment dei team, rimborsi spese per partecipare ai programmi di supporto. L’iniziativa è sviluppata in partnership con Avanzi/Make a Cube³ e Fondazione Fitzcarraldo, che coadiuveranno Unipolis nel percorso di accompagnamento ai team.

Un ulteriore contributo verrà messo a disposizione grazie alla collaborazione con la Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. Fra i 15 finalisti, in aggiunta ai 5 beneficiari del contributo di Unipolis, la Commissione di Valutazione selezionerà altri 2 progetti ai quali attribuire una menzione speciale e un contributo del valore di 10 mila euro ciascuno.

La call di “culturability” è aperta dal 16 febbraio al 13 aprile 2017. 

All’incontro di presentazione a Cagliari, interverranno: Roberta Franceschinelli, responsabile culturability Fondazione Unipolis, Gianluca Cadeddu, direttore del Centro Regionale di Programmazione della RAS, Giorgio Pisanu, direttore di Sardegna Ricerche, Carolina Pacchi, Avanzi, Politecnico di Milano.

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L’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari ospiterà il 6 e 7 ottobre il 4° salone dell’Innovazione Sinnova. Promosso da Sardegna Ricerche in collaborazione con l’assessorato regionale della Programmazione, quest’anno ospiterà il Forum sull’internazionalizzazione del settore ICT, organizzato dall’assessorato regionale dell’Industria, dalla Sfirs e dall’ICE. Altra importante novità, la presenza di alcuni colossi dell’industria digitale con cui la Regione ha chiuso importanti accordi, da Huawei a Microsoft fino ad Amazon.
«Sinnova è ormai diventato un appuntamento molto atteso qui in Sardegna, terra fortemente propensa all’innovazione, all’alta tecnologia, alla internazionalizzazione, all’ICT” – spiega l’assessore della Programmazione e al Bilancio Raffaele Paci -. In questi ultimi mesi la Giunta, che con la strategia di specializzazione intelligente S3 sostiene fortemente le imprese innovative, ha lavorato tanto in questa direzione, e i risultati ci danno ragione perché abbiamo chiuso importanti accordi con Huawei, con Amazon, con Microsoft. Veri colossi in questi settori attratti proprio dalle potenzialità della nostra terra, anche loro presenti per la prima volta al salone dell’innovazione. Ora l’impegno di tutti dev’essere quello di riuscire a trasformare queste potenzialità in occasioni di crescita, sviluppo e creazione di posti di lavoro. La strada giusta per riuscire a farlo è tracciata in questi due giorni proprio da SINNOVA: far incontrare privati, università, ricercatori e istituzioni pubbliche, farli dialogare e confrontare. La Sardegna è una terra all’avanguardia in questi settori, vanta competenze e anche molte eccellenze – conclude il vicepresidente della Regione -, e può diventare, lavorando tutti insieme, un punto di riferimento internazionale. E’ una scommessa importante, vogliamo vincerla.»
«L’internazionalizzazione – sottolinea l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras – è un asse strategico per dare supporto allo sviluppo e alla crescita della Sardegna. Ecco perché il nostro assessorato ha varato un programma triennale da 16 milioni affrontando per la prima volta il tema in modo trasversale, non più settore per settore ma esaminando l’intero sistema produttivo isolano. È un piano che sta già producendo effetti positivi. Una decina di reti di impresa hanno risposto al bando sull’agroalimentare e nel mese di ottobre inizieranno la promozione in forma aggregata partecipando a fiere e mostre del settore all’estero. Anche il Forum dell’ICT, organizzato in collaborazione con Sfirs e ICE, rientra in questo Piano e la formula è la stessa del Forum sull’agroalimentare svoltosi nel mese di giugno ad Alghero con la partecipazione di centinaia di aziende sarde, buyers ed esperti internazionali del settore. La Sardegna è tra le regioni con il più alto numero di start-up innovative e al secondo posto per attrazione di investimenti in capitali di rischio: il nostro obiettivo è consolidare questo andamento.»

La quarta edizione di Sinnova si caratterizza dunque per una importante novità: la presenza di alcuni tra i principali colossi dell’industria digitale mondiale che hanno deciso di investire nell’isola (Huawei, Microsoft, gruppo Accenture, Amazon Web Services) e circa 50 imprese e operatori stranieri ospiti al Forum internazionalizzazione ICT, per avviare rapporti commerciali con le imprese sarde. Tutto ciò a conferma che la Sardegna è capace di attrarre imprese internazionali sul proprio territorio. «Sinnova si conferma l’appuntamento annuale dell’ecosistema sardo dell’innovazione, la vetrina delle innovazioni sviluppate nell’Isola da parte di tutti gli attori dell’innovazione in Sardegna, in particolare le imprese – sostiene Giorgio Pisanu, direttore generale di Sardegna Ricerche -. L’obiettivo è promuovere l’incontro tra imprese, e tra queste e le principali strutture pubbliche regionali che si occupano a vario titolo di innovazione a sostegno delle imprese (Regione, Sardegna Ricerche, Università, centri di ricerca regionali, incubatori e spazi di coworking, ecc.), per favorire accordi commerciali e di partenariato.»

Nei locali dello storico edificio cagliaritano troveranno spazio i prodotti e i servizi di 134 aziende sarde, delle quali 67 operano nell’ICT, 42 in altri settori (ambiente e sostenibilità; cultura e creatività; fintech; mobilità e nautica; servizi alle imprese), 9 nel turismo e beni culturali e ambientali, 7 nell’energia, 5 nella biomedicina e 4 nell’agrifood. Oltre alla Regione Sardegna (assessorato della Programmazione e dell’Industria), saranno inoltre presenti con un loro stand: le Università di Cagliari e Sassari con i loro incubatori di idee, i principali centri di ricerca regionali (CRS4, Porto Conte Ricerche, IMC, Agris), nonché Ailun, Banco di Sardegna, Unioncamere, Confapi Sardegna/Aniem, Comune di Cagliari, Confidi Sardegna, ASI/Avio/DASS, ICE e Sfirs.

Sinnova 2016 si apre giovedì 6 ottobre, alle ore 9.00, con i saluti istituzionali del sindaco di Cagliari Massimo Zedda e del presidente della Regione Francesco Pigliaru. Un ricco calendario di tavole rotonde, workshop e laboratori animeranno le due giornate, tra le tematiche affrontate: le politiche regionali per la nascita e lo sviluppo delle imprese innovative; la rivoluzione digitale e le opportunità per la Sardegna; l’internet delle cose; il fintech; i droni; la mobilità elettrica; la fabbricazione digitale; il gaming; e altre nuove tecnologie in rapida crescita e dal cui sviluppo dipenderà il futuro della società dei prossimi anni.

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Maria Del Zompo 1 copia

Giovedì 14 aprile, alle 10.30, il rettore Maria Del Zompo, il presidente del CRS4, Luigi Filippini, e il direttore generale di Sardegna Ricerche, Giorgio Pisanu, terranno una conferenza stampa per presentare il corso avanzato in applicazioni web e mobile e internet of things. L’appuntamento è nella sala Consiglio del Rettorato (via Università 40).

Il bando di partecipazione, pubblicato nei giorni scorsi, sta riscuotendo grandi riscontri: per la prima volta in Sardegna si punta a formare – in accordo con le imprese – una figura intermedia tra scuola e università ad altissima specializzazione nel mondo dell’Information Communication Technology.