22 December, 2024
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E’ stata inaugurata stamane, a Cagliari, la nuova sede operativa della provincia del Sud Sardegna. Erano presenti l’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, l’amministratore straordinario Giorgio Sanna e il sindaco della Città metropolitana Massimo Zedda. La sede, definita un presidio, un punto d’appoggio per gli amministratori dei 107 comuni che ne fanno parte, sarà operativa dopo l’assegnazione del personale che sarà costituito, è stato sottolineato, da dipendenti della Provincia, senza esterni.

L’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu (ex sindaco di Santadi), ha sottolineato che oggi «prende forma l’assetto organizzativo della sede di una provincia vasta come quella del Sud Sardegna, che comprende punti operativi nel Sulcis, Medio Campidano e Comuni che non sono entrati nella città metropolitana di Cagliari».

«Questa sede è un centro di risposta – ha rimarcato l’amministratore straordinario Giorgio Sanna – un punto di protocollazione e di orientamento per l’utente che chiede anche lo svolgimento di una pratica.»

Le nuove province sono enti di secondo livello e le elezioni si terranno subito dopo le elezioni amministrative. A votare saranno i sindaci che dovranno anche a scegliere quale sarà il capoluogo, in quanto la scelta di Carbonia fatta dall’amministratore straordinario Giorgio Sanna, è temporanea.

Essendo i sindaci chiamati a votare 107, la possibilità concreta è che si venga a determinare una maggioranza per concentrazione geografica ed il capoluogo potrebbe diventare un Comune oggi assolutamente imprevedibile.

La sensazione, inoltre, è che si rischi una situazione di ingovernabilità dell’ente intermedio che si estende dall’estremo sud ovest all’estremo sud est della Sardegna, fino all’Alto Campidano e alla Barbagia più meridionale, un territorio senza alcuna omogeneità e, in molti casi ,con interessi ed esigenze completamente diverse. Probabilmente, quando questa provincia del Sud Sardegna è stata concepita a livello regionale, molti pensavano che avrebbe avuto vita breve, perché il Governo Renzi stava predisponendo la cancellazione di tutte le province italiane, ma l’esito del referendum dello scorso 4 dicembre ha cambiato completamente le carte in tavola ed ora la suddivisione del territorio regionale della Sardegna in una Città metropolitana, Cagliari, e in quattro province, Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna è una scelta definitiva.

Se per Sassari, Nuoro e Oristano poco cambia rispetto al presente ed al passato, il futuro della provincia del Sud Sardegna si prospetta tutto in salita e la stessa esigenza di creare la sede operativa inaugurata oggi, nel capoluogo, come punto d’appoggio per i 107 Comuni, ne è la conferma palese. Senza considerare poi che alcuni Comuni hanno già manifestato la volontà di uscire alla nuova provincia e di ritornare in quella di origine.

Di seguito l’elenco dei 107 comuni della provincia del Sud Sardegna, dal quale emerge chiaramente la vastità del territorio (6.530 kmq, 357.071 abitanti, 54,68 abitanti x kmq) e la sua eterogeneità.

Arbus, Armungia, Ballao, Barrali, Barumini, Buggerru, Burcei, Calasetta, Carbonia, Carloforte, Castiadas, Collinas, Decimoputzu, Dolianova, Domus De Maria, Domusnovas, Donori, Escalaplano, Escolca, Esterzili, Fluminimaggiore, Furtei, Genoni, Genuri, Gergei, Gesico, Gesturi, Giba, Goni, Gonnesa, Gonnosfanadiga, Guamaggiore, Guasila, Guspini, Iglesias, Isili, Las Plassas, Lunamatrona, Mandas, Masainas, Monastir, Muravera, Musei, Narcao, Nuragus, Nurallao, Nuraminis, Nurri, Nuxis, Orroli, Ortacesus, Pabillonis, Pauli Arbarei, Perdaxius, Pimentel, Piscinas, Portoscuso, Sadali, Samassi, Samatzai, San Basilio, San Gavino Monreale, San Giovanni Suergiu, San Nicolò Gerrei, San Sperate, San Vito, Sanluri, Santadi, Sant’Andrea Frius, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Sardara, Segariu, Selegas, Senorbì, Serdiana, Serramanna, Serrenti, Serri, Setzu, Seui, Seulo, Siddi, Siliqua, Silius, Siurgus Donigala, Soleminis, Suelli, Teulada, Tratalias, Tuili, Turri, Ussana, Ussaramanna, Vallermosa, Villacidro, Villamar, Villamassargia, Villanova Tulo, Villanovaforru, Villanovafranca, Villaperuccio, Villaputzu, Villasalto, Villasimius, Villasor, Villaspeciosa.

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«L’inaugurazione della sede operativa della “nuova” provincia del Sud Sardegna a Cagliari è un evidente spreco di soldi pubblici, una beffa a danno dei Comuni periferici e una violazione dello statuto della stessa Provincia (articolo 3). In sostanza, l’esempio lampante di quando la politica abdica ai principi su cui si dovrebbe reggere, fallendo clamorosamente.»

Il vicepresidente del Consiglio regionale, Ignazio Locci (Forza Italia) è molto duro nella scelta della sede operativa del nuovo ente intermedio.

«Si tratta di una scelta assurda che rasenta il ridicolo – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco -. I motivi sono svariati ed evidenti a tutti, meno che all’assessore Cristiano Erriu e al commissario dell’ente Giorgio Sanna. Individuare la sede a Cagliari, Comune che non rientra tra i molteplici che compongono quella del Sud Sardegna, è l’unica scelta che non si sarebbe dovuta compiere. Forse sarebbe stato più opportuno optare per un Comune di natura periferica, magari proprio tra quelli che intendono recedere (Sarrabus, Gergei e Barbagia di Seulo). Così, invece, sa tanto di ufficio diplomatico di cui, ovviamente, si pagano i costi. Tanto valeva che il Commissario scegliesse il salotto di casa sua.»

«Naturalmente questo ufficio diplomatico della “nuova” Provincia (sulla cui legittimità ci sarebbe tanto da discutere) ha dei costi che probabilmente potranno essere sostenuti quest’anno, visto che l’ente parte dall’anno zero. Ma di sicuro non l’anno prossimo, considerato che il rischio default è dietro l’angolo a causa degli accordi capestro sottoscritti tra Governo e Regione-scendiletto. Se Erriu, quando parlava di razionalizzazione, intendeva questo, allora forse si è spiegato male. Noi siamo certi – conclude Ignazio Locci – che l’operazione sia uno sberleffo a danno dei sardi, di cui l’assessore e la Giunta dovranno rendere conto.»

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L’asfissia finanziaria delle amministrazioni provinciali e la crisi del sistema delle autonomie locali sono state al centro dei lavori della Terza commissione del Consiglio regionale che, in vista del varo della manovra 2017, ha proceduto ieri mattina con le audizioni dell’assessore degli Enti locali, degli amministratori straordinari delle province e del sindaco della città metropolitana di Cagliari, nonché dei presidenti del Consiglio delle autonomie locali e dell’Anci.

Il primo a prendere la parola nel parlamentino presieduto da Franco Sabatini (Pd) è stato il sindaco metropolitano di Cagliari, Massimo Zedda, che ha da subito evidenziato l’azzeramento dei trasferimenti dello Stato unitamente al paradosso che «la città metropolitana trasferisce allo Stato più di ciò che gli viene trasferito dallo Stato in termini di risorse».

«Stiamo di fatto finanziando lo Stato – ha insistito il primo cittadino di Cagliari – e i trasferimenti statali valgono appena il 16% del bilancio della città metropolitana». «Il tutto – ha aggiunto Massimo Zedda – mentre dobbiamo gestire funzioni e competenze delicate, alcune delle quale straordinarie, come lo sono quelle che attengono l’accoglienza dei migranti che fanno sì che si debba garantire a nostre spese  l’assistenza a circa mille minori non accompagnati.»

Il sindaco metropolitano ha dunque ribadito l’urgenza di risorse aggiuntive per il sistema degli Enti locali («se non paga Roma, paga via Roma») ed ha ricordato che le provincie sarde non sono indebitate («ma agli enti locali virtuosi lo Stato riserva il medesimo trattamento che offre alle amministrazioni che hanno sprecato i denari pubblici»).

«Il referendum costituzionale dello scorso dicembre – ha incalzato l’amministratore straordinario della provincia di Sassari, Guido Sechi – ha mantenuto in vita le province ma tutte le finanziarie degli ultimi anni sono state fatte nell’ottica della soppressione degli enti intermedi, ai quali se da un lato sono stati così erosi fondi e risorse dall’altro sono state confermate competenze in materia di viabilità, edilizia scolastica e ambiente.»

«Non abbiamo le risorse per le manutenzione delle strade – ha spiegato Sechi – e neppure per quelle degli edifici scolastici e per capire il quadro finanziario della nostra amministrazione è sufficiente considerare che se anche tagliassimo tutte le spese  il nostro bilancio chiuderebbe ugualmente in passivo.»

Sulla stessa lunghezza d’onda gli interventi degli amministratori della provincia del Sud e di quella di Nuoro, Giorgio Sanna e Costantino Tidu.

Tra le proposte avanzate da Sanna si segnala quella per realizzare un piano straordinario per la messa in sicurezza del reticolo idrogeologico e delle strade, finanziato dalla Regione e gestito dalle rispettive amministrazioni provinciali, mentre Costantino Tidu  ha posto l’accento sulla carenza del personale ed in particolare di dirigenti, nonché sulla impossibilità non solo di procedere con le assunzioni ma anche con le selezioni interne per attribuire nuove mansioni.

Gli amministratori delle province sarde hanno dichiarato che per scongiurare il dissesto finanziario degli enti («i bilanci 2016 sono stati chiusi in pareggio solo con il ricorso ad artifizi contabili») servono complessivamente circa cento milioni di euro.

Dissesto finanziario che per il 2017 è stato confermato anche dall’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, che nel corso dell’audizione in commissione non ha nascosto le difficoltà degli enti intermedi («forse solo la città metropolitana di Cagliari non sarà in dissesto nel 2017») ed ha ricordato i diversi tagli milionari dei trasferimenti statali («oltre 102 milioni di euro in totale per il 2017»).

L’assessore ha quindi confermato la volontà di ricorrere all’impugnazione alla Corte costituzionale per l’esclusione delle provincie e della città metropolitana della Sardegna dalla ripartizione delle risorse (900 milioni di euro) del fondo per gli enti territoriali, istituito con l’approvazione della legge di bilancio 2017 (legge n. 232\2016, articolo 1 comma 438).

Erriu ha inoltre rassicurato circa la dotazione del fondo unico degli Enti locali della legge di stabilità della Regione (circa 550 milioni di euro) a cui si aggiungono un milione e mezzo di euro per la città metropolitana di Cagliari per il sostegno ai lavoratori precari.

A conclusione dell’audizione dell’assessore Erriu, il presidente della commissione Franco Sabatini non ha nascosto la preoccupazione per la situazione degli Enti locali della Sardegna ed ha dichiarato: «Nella legge di stabilità non è contenuta la soluzione al problema degli enti locali e la manovra della Giunta non dà dunque le risposte attese, per questo cerchiamo con la commissione di procedere con un’iniziativa politica e amministrativa in grado di contribuire alla risoluzione di parte delle questioni evidenziate dagli amministratori straordinari delle province».

Il presidente del Cal, Andrea Soddu, ha posto l’accento sulla «limitata autonomia delle amministrazioni locali derivante dai vincoli di bilancio imposta dall’Ue agli Stati e a cascata fino ai Comuni» ed ha auspicato un differente ordinamento delle autonomie locali «in grado di mitigare la tendenza alla centralizzazione delle decisioni e delle risorse».

Il presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana, ha riconosciuto il sostegno offerto dalla Regione alle amministrazioni comunali nel corso degli ultimi anni ed ha dichiarato il pieno sostegno dell’Anci nella vertenza contro lo Stato. Deiana ha quindi auspicato azioni efficaci nella lotta allo spopolamento e per il contrasto alle povertà.

Il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, ha invece sollecitato il finanziamento dei cantieri comunali ed ha posto in guardia sul rischio che il Reis (reddito di inclusione sociale) espropri i Comuni dal controllo finalizzato all’inclusione sociale dei meno abbienti. Una ulteriore sottolineatura del primo cittadino turritano ha riguardato la esiguità delle somme (10mila euro per ciascun comune) messe a disposizione come premialità per quei comuni che si associano in Unione dei comuni.

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«Mentre a livello nazionale è annunciata come una vera e propria stangata quella degli aumenti previsti per il nuovo anno – aumento sui costi di energia elettrica, trasporti, gas, tariffe postali e servizi bancari – i cittadini del Sulcis Iglesiente “godranno” si fa per dire… di aumenti specifici decisi dall’amministratore straordinario del nuovo ente territoriale di area vasta. La “Provincia Sud Sardegna”, infatti, ha deciso unilateralmente l’aumento di diverse imposte: che spaziano tra le Trascrizioni di proprietà dei veicoli, Tasse sui rifiuti, Tasse sull’occupazione di spazi pubblici e anche delle imposte sulle assicurazioni Rcauto. Aumenti con effetto 1 gennaio 2017.»

Lo si legge in una nota diffusa da Paolo Bullegas, presidente provinciale e Dirigente Nazionale dell’associazione di categoria degli Agenti di assicurazione

«Per quanto riguarda le assicurazioni, lo scorso 21 novembre sul sito del MEF, Dipartimento delle finanze, è stata pubblicata la delibera n. 45 dell’amministratore straordinario, Giorgio Sanna, della Provincia Sud Sardegna con la quale si rende nota la disposizione di aumento dell’imposta provinciale sulla Rcauto decisa il 27 ottobre – si legge ancora nella nota -. Il vituperato provvedimento che interessa tutti gli automobilisti del Sulcis Iglesiente, aumenta del 28 percento le imposte sulle assicurazioni (dal 12,5% al 16%) ed è legato al D.Lgs. 68/2011, che da la facoltà alle province a statuto ordinario di variare l’aliquota base (12,5%) in diminuzione o in aumento nella misura non superiore a 3,5 punti percentuali. L’Amministratore straordinario Giorgio Sanna ha optato per l’aumento massimo consentito, ed è così che gli automobilisti della provincia più povera d’Italia si troveranno a far fronte al rincaro più elevato d’Italia per provvedere ad assicurare i propri veicoli.»

Il provvedimento andrà ad impattare su un parco circolante nel Sulcis Iglesiente di circa 92.000 veicoli, di cui 73.500 autovetture, 7.500 autocarri, 9.600 motocicli-motocarri e 1.400 altri veicoli. La stima di questo ulteriore balzello è valutata dallo SNA – Sindacato Nazionale Agenti – di circa 1.200.000 euro a carico degli automobilisti Sulcitani.

«L’amministrazione pubblica, ancora una volta, ha mostrato assoluta indifferenza sulla seria situazione di disaggio economico vissuto nel territorio – commenta sconsolato Paolo Bullegas -. Dalla nostra provincia attendevamo una presa d’atto della situazione e conseguentemente un intervento inverso, ovvero la riduzione delle imposte e non certo di aumento. L’aumento si estenderà pure alle assicurazioni scadute nel 2016, ma rinnovate nel 2017.»

«A nulla è servita la corale protesta e il documento stilato nel corso dell’assemblea organizzata dallo Sna e tenutasi a San Giovanni Suergiu, alla quale hanno partecipato i sindaci del territorio, le forze sociali sindacali, del mondo imprenditoriale, nonché le associazioni degli automobilisti e dei consumatori. Il documento unitario trasmesso alla Regione e alla provincia dai presidenti delle Unioni dei Comuni del Sulcis e Metalla e Mare è rimasto lettera morta, così come la richiesta d’incontro.

Una possibile conseguenza dell’aumento delle imposte – conclude la nota del Sindacato Nazionale degli Agenti di Associuazrione -, potrà riverberarsi sull’aumento dei veicoli circolanti privi di garanzia assicurativa con le ovvie conseguenze sociali.»

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Erano partiti questa mattina da Portovesme per Cagliari con un programma che prevedeva l’attuazione dell’ennesimo presidio in via Roma, sul piazzale dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente ma, una volta arrivati a destinazione, la manifestazione di protesta si è trasformata in qualcosa di più clamoroso, con l’occupazione degli uffici dell’assessorato, dove hanno incontrato l’assessore Donatella Spano.

La Rsu Eurallumina chiede la convocazione di un incontro urgente tra il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, gli assessori regionali dell’Ambiente Donatella Spano e dell’Industria Maria Grazia Piras, l’amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna Giorgio Sanna, il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi, la Rusal Eurallumina e l’Enel, per affrontare in maniera definitiva i problemi delle procedure autorizzative per l’avvio del progetto di ripresa produttiva di Eurallumina.

Rsu e lavoratori Eurallumina chiedono:

  • che entro il 15 dicembre arrivi il definitivo accordo per la realizzazione del vapordotto per la durata di un contratto condiviso e sui costi complessivi riferiti alle forniture;
  • in mancanza di questo, che le procedure in corso proseguano nel rispetto della tabella di marcia e si arrivi entro la fine del 2016 alla conferenza decisoria sul progetto, attualmente unico in fase di approvazione;
  • annunciano che non potranno accettare che la disponibilità all’utilizzo del carbonile, avvalorata nella conferenza dei servizi del 29/30 dicembre 2015, sino ad oggi mai ritirata, per cui nel novembre 2015 venne consentito il sopralluogo ai tecnici dello SVA dell’ex provincia di Carbonia Iglesias e dei vari enti facenti parte delle procedure di valutazione, possa diventare un blocco ed un rinvio sine die della conclusione dell’iter autorizzativo, ormai in dirittura d’arrivo;
  • che la presidenza della Giunta regionale, l’assessorato regionale dell’Ambiente, il coordinamento del Piano Sulcis e tutti i soggetti coinvolti si attivino presso il Governo e l’Enel, per il superamento immediato di questo eventuale vincolo.

«Il tempo dei rinvii e dei temporeggiamenti è finito – denuncia la Rsu Eurallumina – il regime di sostegno ai lavoratori ottenuto perché era in dirittura d’arrivo il progetto di ripresa produttiva, è giunto alla metà del percorso e potrebbe essere interrotto in qualsiasi momento se questo non si concretizzasse nello spazio del brevissimo tempo indicato e arrivare come previsto dal piano industriale alla fine del 2018 per l’avvio delle produzioni. Per raggiungere quell’obiettivo, i lavori per le opere di approvvigionamento energetico in autoproduzione o da terzi, devono partire entro il primo semestre 2017. Noi non tifiamo – aggiunge la Rsu – qui è in ballo la vita dei lavoratori e delle loro famiglie, non è una partita di calcio, per l’una o l’altra soluzione, ma per la soluzione!!! Definitiva e certa e non a mesi, ma a giorni!!! Da qui non ce ne andiamo!!! La nostra reazione, siamo già in regime di mobilitazione permanente, ma sin qui civile e rispettosa, in caso di sviluppi negativi sarà immediata e durissima, esploderanno la rabbia e la frustrazione sin qui accumulate, alimentate dall’essere ormai giunti al traguardo, e sarà indirizzata verso chiunque, in qualsiasi modo e forma, si opporrà al raggiungimento del nostro obiettivo.»

»

 

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Non si fermano le iniziative istituzionali per forzare la revoca delle delibere di aumento delle imposte sulle assicurazioni Rcauto, Tosap e Imposte provinciali di trascrizione dei veicoli. Aumenti disposti unilateralmente, dall’amministratore straordinario della Provincia Sud Sardegna, Giorgio Sanna.

I presidenti delle Unioni dei comuni Sulcis e Metalla e Mare hanno trasmesso alla Regione la mozione dell’Assemblea organizzata dal Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione Sna e svoltasi a San Giovanni Suergiu con i sindaci, le forze sociali, sindacali ed imprenditoriali, le associazioni dei consumatori e degli automobilisti del Sulcis.

«Si tratta di un atto dovuto alla popolazione del Sulcis Iglesiente» – questo il commento di Gianfranco Trullu e Ferdinando Pellegrini, presidenti dell’Unione dei Comuni del Sulcis e dell’Unione Metalla e Mare.

Nella missiva inviata alla regione i presidenti delle Unioni dei comuni pongono l’accento sugli «inammissibili e inspiegabili aumenti di tasse e tributi da parte del commissario straordinario della provincia del Sud Sardegna, che vanno in aggravio alla popolazione di un territorio già vessato sotto il profilo economico e sociale» ma anche sulle direttive impartite dall’on.le Matteo Renzi, non ultimo a Fertilia, ove ha ribadito la preclusione per gli Enti di vessare il cittadino con ulteriori gravi impositivi.

In conclusione della lettera, Trullu e Pellegrini inviano all’assessore agli Enti locali, Cristiano Erriu, la richiesta di incontro urgente su quanto esposto nel documento dell’Assemblea di San Giovanni Suergiu e sui rimedi da adottarsi.

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Il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, è stata eletta vicepresidente del Consorzio Industriale Provinciale Carbonia Iglesias. La sua elezione è maturata a maggioranza due settimane fa. Il Consiglio di amministrazione del Consorzio è ora al completo con il presidente Federico Strina, 70 anni, dirigente industriale in pensione, indicato dal comune di Portoscuso dopo le dimissioni di Giorgio Alimonda; il vicepresidente Elvira Usai, 40 anni, eletta sindaco di San Giovanni Suergiu il 5 giugno 2016; e 3 consiglieri: Hansel Christian Cabiddu, 40 anni, eletto sindaco di Gonnesa il 5 giugno 2016; l’ingegner Giacomo Guadagnini, 67 anni, ex assessore del comune di Carbonia e della provincia di Cagliari, rappresentante della provincia del Sud Sardegna, delegato dal suo amministratore straordinario, Giorgio Sanna, con delibera n° 12 del 25 luglio 2016; e, infine, Iosto Puddu, 80 anni, rappresentante degli imprenditori della provincia.

Elvira USAI per Sardegna Possibile 1

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L’interazione tra tecnologia e suono in ambito musicale è al centro del C.I.M., il Colloquio di Informatica Musicale in programma da martedì 27 a sabato (1 ottobre) a Cagliari: un appuntamento biennale promosso dall’AIMI, l’Associazione di Informatica Musicale Italiana nata nel 1981, che, alla sua edizione numero ventuno, ritorna nel capoluogo sardo a distanza di ventisette anni, anche stavolta per iniziativa del Festival Spaziomusica, la realtà più consolidata nell’isola nel campo della musica contemporanea, fondata nel 1982 dal compositore Franco Oppo.

Il C.I.M. rappresenta una preziosa occasione per presentare e discutere idee ed esperienze di ricerca, artistiche e didattiche nell’ambito dell’informatica musicale, attraverso i contributi di studiosi, musicisti e compositori, mettendo in comunicazione il versante tecnico e scientifico con quello invece più propriamente creativo. E saranno tre giorni intensi quelli ospitati dalla Cittadella dei Musei all’insegna di “Extending Interactivity”, tra interventi e contributi su temi come la composizione assistita dal computer, il design dell’interazione sonora, la spazializzazione, momenti dedicati all’analisi di opere musicali e alle diverse modalità di ascolto, e ancora installazioni, sessioni di ascolto e concerti. 

Domani (martedì 27), una serata in tre parti nella sala delle mostre temporanee fa da prologo alle giornate più propriamente dedicate al C.I.M. Si comincia alle 20.30 con un omaggio a Franco Oppo proposto da alcuni giovani compositori sardi che hanno lavorato prendendo a modello musiche del maestro scomparso lo scorso inverno (anche basate su materiali della tradizione isolana). In scaletta brani di Marcello Calabrò (“Anomalia”, per pianoforte), Alessio Carrus (“Così… francamente”, per chitarra e pianoforte), Claudia Mura (un brano per pianoforte e percussioni), Alberto Locci (“Ninnìa”, per pianoforte) e Matteo Casula, (“Xenia”, per pianoforte).

La seconda parte vede invece in scena Tolga Tüzün, musicista e compositore elettroacustico turco, impegnato al pianoforte e all’elettronica. Chiusura di serata con i francesi No Tongues, ovvero Matthieu Prual al sax, Alan Regardin alla tromba, Ronan Prual e Ronan Courty al contrabbasso: quattro strumentisti ancorati alla contemporaneità che si confrontano con un repertorio vocale ancestrale.

Stessi spazi, la sera dopo (mercoledì 28) alle 21.00, per il concerto inaugurale del Colloquio di Informatica Musicale con Giuseppe Orrù alle launeddas, il soprano Maureen Chowning e i Tenores di Bitti “Mialinu Pira” ad avvicendarsi in un programma che alterna e incrocia suoni della tradizione musicale della Sardegna ed elettronica, con brani di Luca Richelli, John Chowning e Roberto Zanata.

Giovedì mattina (29 settembre) si entra in medias res di questa ventunesima edizione del C.I.M. con i saluti istituzionali (ore 9..00) e la prima sessione di lavori. Tema: la composizione assistita. Apre la serie di contribuiti il compositore Riccardo Dapelo. Da segnalare tra gli altri momenti della giornata il “keynote speech” di John Chowning (ore 11.20), il compositore americano noto per aver inventato la sintesi a modulazione di frequenza nel 1967 e, nel pomeriggio, la sessione dedicata al design dell’interazione sonora. In serata, alle 20.00, un’installazione interattiva multimediale di Roberto Musanti e un’installazione performativa di Roberto Dani precedono il concerto (ore 21.00) di Enrico Di Felice al flauto, Simone Floris al clarinetto, Gianpaolo Antongirolami ai sassofoni, Giorgio Sanna al violino e Marco Carraro al pianoforte: in programma musiche di Marco Marinoni, Roberto Doati, Alessandro Anatrini e Hikari Kiyama, oltre a due brani acusmatici di Paolo Pastorino e Silvia Lanzalone e un audio/video di Joao Pedro Oliveira.

Densa di impegni anche la giornata di venerdì 30 che si apre alle 9.30 con una sessione dedicata all’analisi di opere musicali, seguita alle 11.20 dal contributo di Andrew McPherson (Augmenting Musical Instruments: A Player-Centered Approach), ricercatore alla Queen Mary University London. I supporti informatici per l’analisi etnomusicologica e Musicologia e conservazione sono i temi al centro degli incontri in programma rispettivamente alle 15.00 e alle 16.00. Poi, alle 21.00, il concerto serale vede stavolta di scena Gianpaolo Antongirolami ai sassofoni e Marco Carraro al pianoforte alle prese con musiche di Kosmas Giannoutakis, Riccardo Dapelo e Giulio Colangelo in una scaletta che propone anche brani acusmatici di Antonio D’Amato e di Dante Tanzi, e audio/video di Alfredo Ardia e di Demian Rudel Rey.

Ascolto e multimodalità al centro della sessione che apre la giornata di sabato (ore 9.30), mentre verte sul tema della musica elettroacustica e installazioni multimediali il consueto “keynote speech” di metà mattina, in questo caso a cura di Giovanni De Poli. La chiusura dei lavori, alle 12.40 è completata dall’assegnazione del Premio intitolato alla memoria di Aldo Piccialli, per il miglior contributo al programma scientifico del C.I.M.

Sipario finale in serata (ore 21.00) con l’ultimo concerto: protagonisti nuovamente Enrico Di Felice (flauto) Simone Floris (clarinetto), Gianpaolo Antongirolami (sassofoni), Giorgio Sanna (violino) e Marco Carraro (pianoforte), impegnati nell’esecuzione di musiche di Maria Cristina De Amicis, Yuanyuan Kay He, Giuseppe Silvi e Nicoletta Andreuccetti, in un programma completato da brani acusmatici di Marcela Pavia, Daniele Pozzi, John Nichols, e audio/video di Sergio Missaglia e di Filippo Guida.

 

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito.

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L’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali confederali regionali e di categoria (Cgil, Cisl e Uil), questa mattina hanno firmato un accordo per la definitiva assegnazione del personale dell’ex provincia di Cagliari: 16 lavoratori, insieme a 4 dipendenti comandati dalla Regione, transiteranno in forma volontaria nella provincia del Sud Sardegna, mentre i restanti 253 passeranno alla Città Metropolitana di Cagliari.

«Si tratta – è il commento dell’assessore Erriu – di un ulteriore, importante passo avanti nell’attuazione della legge di riordino degli enti locali della Sardegna, dopo il confronto con l’amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna, Giorgio Sanna, e il sindaco metropolitano di Cagliari, Massimo Zedda. La legge numero 2/2016 prevede ora una condivisione nella Conferenza permanente Regione-Enti locali, che difatti è stata convocata per lunedì prossimo, e l’immediato passaggio al tavolo della Giunta regionale. È in programma un incontro a Roma, al ministero dell’Interno, per definire ulteriori aspetti di natura fiscale e amministrativa riguardanti la definitiva successione tra gli enti intermedi. Subito dopo il presidente Pigliaru potrà firmare il decreto che definirà la data di inizio del nuovo ente provinciale, con la contemporanea cessazione della vecchia provincia di Cagliari.»

Assessorato Enti locali 2 copia

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Il sindaco di Teulada, Daniele Serra, è stato eletto presidente del Parco naturale regionale di Gutturu Mannu, istituito a seguito del disegno di legge presentato dalla Giunta Regionale. E’ stato eletto dall’assemblea, convocata giovedì 4 agosto, a Cagliari, dall’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano. L’Assemblea è costituita anche dal commissario della provincia di Cagliari e del Sud Sardegna, Giorgio Sanna, dai sindaci dei Comuni in cui ricade il parco (Assemini, Pula, Santadi, Sarroch, Siliqua, Uta, Villa San Pietro, Domus de Maria, Capoterra e Teulada) e dall’amministratore unico dell’Agenzia Forestas.

Il Parco abbraccia circa 19mila ettari ad altissima valenza ambientale ed è uno strumento di gestione di fondamentale importanza per lo sviluppo del territorio in chiave di tutela e valorizzazione ambientale e turistica, specie in un contesto storico in cui gli attrattori ambientali sono sempre più oggetto di scelta e di visita.

«Rappresenta un’importante opportunità per interventi di gestione e di fruizione consapevole capaci di innescare dinamiche anche economiche e di possibilità occupazionali nell’ottica di destagionalizzazione turistica e crescita dei territori dell’interno in simbiosi con le più gettonate località balneari della zona – dice Daniele Serra -. Nasce da un lungo percorso di condivisione e di decisione dal basso. Sono stati infatti tutti i consigli comunali dei comuni aderenti ad esprimersi a favore della sua creazione Grazie anche ad importanti recenti stanziamenti regionali ci sono oggi ingenti risorse economiche destinate al Parco e occorre fare il possibile per spenderle e spenderle bene.»

La nomina del presidente costituisce un passo importante affinché si possano attivare tutte le azioni propedeutiche per dare realmente e concretamente gambe a questo progetto. 

«Sarà mia cura fare tutto il possibile perché i tempi di entrata a regime siano i più celeri possibili e per sensibilizzare ulteriormente i territori – conclude Daniele Serra – affinché le potenzialità e le opportunità del Parco siano adeguatamente percepite e incentivate.»

Daniele Serra giuramento