22 November, 2024
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Dopo Ventotene i burattini di Ernesto Rossi fanno tappa a Cagliari, con una mostra spettacolo nel rifugio antiaereo del San Giovanni di Dio. Si inizia l’11 dicembre, alle 10.00, con l’inaugurazione del percorso “Il messaggio di Ernesto Rossi e dei suoi burattini per l’Europa”: saranno presenti il Rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo, il direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria Giorgio Sorrentino, e Gian Pietro Storari, coordinatore del corso di laurea di Scienze dell’educazione e della formazione.

Uno spettacolo aperto a tutti.  Non solo l’11, ma anche il 12 e il 13 dicembre: la mostra percorso si svolgerà la mattina alle 10,30, e nel pomeriggio alle 16.00,  sempre nel rifugio antiaereo dell’ospedale San Giovanni di Dio. Lo spettacolo, che durerà circa 50 minuti, prevede l’utilizzo di otto pannelli alti due metri e larghi un metro che riproducono le gigantografie di alcune lettere scritte da Rossi durante il confino, alla madre, alla moglie e ai suoi amici più cari: Foa, Bauer, Colorni, Fancello, Mila, Monti, e Spinelli. Nella parte superiore di questi pannelli le immagini dei pupazzi disegnati per eludere la censura e mandare messaggi fuori dal carcere.

Il pubblico, formato da gruppi di 25 persone, verrà accolto da Giulia Sarzi, che nella veste di narratrice racconterà la vita di Ernesto Rossi: ogni volta che verrà citata una lettera, il panello s’illuminerà ed il personaggio al quale è indirizzata la missiva prenderà vita nel teatro delle ombre grazie al maestro burattinaio Mauro Sarzi. Sono previsti anche degli intervalli in cui i burattini originali di Rossi prendono vita. La mostra spettacolo, curata dalla onlus “Le mani dei Sarzi” e con le musiche originali del jazzista Paolo Fresu, fa parte di un progetto europeo più ampio che vede la partecipazione anche della casa editrice Palabanda, con il libro per ragazzi che verrà pubblicato nel 2018 e dove sarà raccontata la vita di Ernesto Rossi.

Chi era Ernesto Rossi. Democratico ribelle, incarcerato dal fascismo negli anni ’30 e confinato politico nell’isola di Ventotene, fu coautore nel 1941, con Eugenio Colorni e Altiero Spinelli, del Manifesto di Ventotene, il substrato della futura Unione europea. Fu nel 1915 che scoprì a Bologna il mondo dei burattini e, aiutato da un burattinaio emiliano e da sua madre Elide, costruì una dozzina di burattini e un teatrino, riscoperti poi in un antico negozio di giocattoli di Firenze nel 1917 dallo storico politico Calamandrei che, rendendosi conto della preziosità degli oggetti, li acquistò e restituì alla famiglia. Una passione che compare anche nelle sue lettere inviate alla madre dal carcere e dal confino, che Rossi concludeva con un burattino disegnato accanto alla sua firma. 

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Il Policlinico Duilio Casula di Monserrato ha ricevuto oggi da Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna, 3 Bollini Rosa sulla base di una scala da uno a tre, per il biennio 2018-2019. I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Onda, da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.

La cerimonia di premiazione si è svolta oggi a Roma, al ministero della Salute.

«La  nostra azienda si conferma attenta alle esigenze della donna con servizi dedicati appositamente – spiega Giorgio Sorrentino, direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari – teniamo particolarmente ai processi di umanizzazione e ai percorsi che garantiscano ai pazienti le cure migliori.»

La Ginecologia e Ostetricia del Policlinico è considerato, da Onda, tra i migliori in Italia. «Abbiamo sempre avuto un rapporto speciale con le nostre pazienti – dice il direttore della Clinica Ostetricia e Ginecologica, Gian Benedetto Melis – noi pensiamo che sia fondamentale prenderci cura dei nostri pazienti, essere attenti alle loro esigenze».

Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza e il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.

Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati: la presenza di aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e l’offerta di servizi rivolti all’accoglienza e presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale, l’assistenza sociale.

Diverse le novità di questa edizione del Bando: sono state introdotte due nuove specialità, la geriatria e la pediatria, è stata valutata anche la presenza di percorsi “ospedale-territorio” soprattutto nelle aree specialistiche che riguardano patologie croniche come cardiologia e diabetologia e, nell’ambito dell’accoglienza in ospedale, da quest’anno è stato dato rilievo anche alla presenza del servizio di Pet-Therapy rivolto ai pazienti ricoverati.

Sul sito www.bollinirosa.it dall’8 gennaio 2018 è possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivise per regione, con l’elenco dei servizi valutati. Tramite un apposito spazio riservato agli utenti è possibile lasciare un commento sulla base dell’esperienza personale che viene poi condiviso da Onda con gli ospedali interessati.

Come per le precedenti edizioni, anche per il prossimo biennio, grazie a un accordo con Federfarma, le 17mila farmacie distribuite su tutto il territorio nazionale forniranno indicazioni per trovare l’ospedale a “misura di donna” più vicino.

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Per la prima volta in Italia, nella Clinica Otorinolaringoiatrica del Policlinico Duilio Casula diretta dal professor Roberto Puxeddu, è stato eseguito un delicato intervento di reinnervazione laringea bilaterale selettiva per ripristinare la mobilità delle corde vocali. Il particolare intervento è stato realizzato dall’equipe del professor Puxeddu su una donna di 42 anni affetta da paralisi bilaterale delle corde vocali, come complicanza di un intervento di tiroidectomia totale, e portatrice di tracheostoma. La collaborazione ha visto un team multidisciplinare di otorinolaringoiatri e neurofisiologi di Cagliari e della dottoressa Kate Heathcote e della dottoressa Fancello del Poole General Hospital inglese.

«La reinnervazione laringea – spiega professor Puxeddu – ha sempre rappresentato un difficile problema in quanto le fibre dello stesso nervo che raggiunge la laringe innervano muscoli che hanno funzioni opposte garantendo così la sua funzione respiratoria e fonatoria. Quando tale nervo subisce una lesione (traumatica, chirurgica, neoplastica, infiammatoria etc) tali funzioni vengono meno, causando un drammatico impatto nella qualità vita del paziente. Nei casi più gravi è necessaria la tracheotomia per garantire un adeguato passaggio d’aria ai polmoni.»

Questo straordinario intervento, dice il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino, «dimostra quanto la nostra azienda sia impegnata nell’innovazione e nella ricerca di nuove modalità di cura. La nostra è una chirurgia d’eccellenza ed il professor Puxeddu è uno straordinario professionista che ci proietta come punto di riferimento non solo nazionale ma anche su un piano internazionale».

L’intervento di reinnervazione eseguito a Cagliari segue il protocollo consigliato dal gruppo anglo/francese del professore di otorinolaringoiatria Jean Paul Marie, capo del Laboratorio di Chirurgia sperimentale dell’Ospedale Universitario di Rouen in Francia, che si basa sulla creazione di nuovi circuiti nervosi in grado di ripristinare la motilità laringea in coordinazione con la respirazione e la fonazione. Le probabilità di successo offerte da questa nuova tecnica sono estremamente incoraggianti sebbene sia necessario un periodo di riabilitazione che in alcuni casi raggiunge l’anno dall’intervento. «Questa tecnica – dice ancora Puxeddu – ha l’obiettivo di sostituire l’intervento di cordectomia parziale posteriore con laser che fino ad ora veniva proposta ai pazienti per ricreare uno spazio respiratorio sufficiente per una vita sedentaria purtroppo a scapito della voce».

«La possibilità di eseguire questo intervento a Cagliari – prosegue il direttore del reparto di Otorino – offre a selezionati pazienti affetti da paralisi laringea bilaterale una nuova chance per migliorare la loro qualità di vita. L’esperienza del gruppo di Cagliari nel campo della microchirurgia, in collaborazione con il gruppo anglo/francese, è stata fondamentale per l’introduzione e l’attuazione di questa tecnica chirurgica poiché il punto cruciale dell’intervento è l’esecuzione di multiple suture nervose della laringe eseguite con microscopio operatorio».  

 

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Alla Maratona di New York di domenica 5 novembre correrà anche un pezzo di Sardegna: ventisei atleti avranno nelle loro canotte i loghi dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari e della Regione per dimostrare anche praticamente quanto sia importante il binomio sport e salute.

I magnifici ventisei (tra di loro diversi dipendenti dell’Aou di Cagliari) sono partiti ieri alla volta della Stati Uniti. «È una bellissima esperienza – spiega Paolo Serra, medico allergologo e patron di Cagliari Respira, l’ormai tradizionale appuntamento della mezza maratona Città di Cagliari – e siamo orgogliosi di portare nella Grande Mela le insegne della Sardegna e della nostra azienda che, con Policlinico e San Giovanni di Dio, è fortemente impegnata a promuovere sani stili di vita e prevenzione».

Per Giorgio Sorrentino, direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, «è un evento molto importante e siamo orgogliosi che i ventisei maratoneti sardi abbiano deciso di correre con il nostro logo nel cuore. L’attività fisica è fondamentale per la prevenzione delle malattie. Gli stili di vita sani sono fondamentali e noi ci crediamo tantissimo».

I maratoneti arriveranno a New York questa sera. Domani le prove generali e domenica la gara.

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Per i pazienti del Policlinico Duilio Casula da oggi la fila per pagare il ticket è soltanto un ricordo. Grazie a un’applicazione scaricabile su smartphone e tablet è possibile prenotare il “numeretto”  per accedere poi alle prestazioni sanitarie con un semplice click. Si tratta di una grande rivoluzione che faciliterà l’accesso ai servizi sanitari da parte del cittadino.

Il funzionamento è davvero  molto semplice e intuitivo. Per prima cosa gli utenti dovranno scaricare l’app FilaVia (disponibile su Apple Store e Google Play) sul telefonino, sul tablet oppure accedere alla webapp www.fbapp.it . Una volta entrati (la prima volta ci si deve anche registrare)  ci si trova davanti una schermata con gli appuntamenti eventualmente già in programma. Per accedere all’area ticket del Policlinico si può o cliccare sul bottone “Vicini” e come prima opzione, grazie alla geo localizzazione, apparirà Aou Cagliari, oppure cliccare su “Cerca” e digitare “Cagliari”.  A questo punto se l’utente deve usufruire delle prestazioni in giornata può cliccare su “Accodamento immediato”: se si trova entro i 10 chilometri dal Policlinico l’app gli assegnerà il “numeretto”. In tempo reale sul telefonino il paziente potrà controllare sempre quante persone ci sono in coda e dunque rendersi conto se il suo turno si sta avvicinando. Il cittadino può scegliere tra diversi servizi: visite e attività specialistica, prelievi, cartelle cliniche, Cup, Tao, accesso prioritari e regolarizzazione Pronto Soccorso.

L’altra funzionalità è “Prenotazione” ed è un metodo consigliato per ottenere un appuntamento a un orario stabilito per il pagamento del ticket e, dunque, l’accesso alle prestazioni.  Il paziente decide giorno e ora e l’app rilascia un bigliettino virtuale che sarà “chiamato” nel giorno e nell’ora fissati. Un metodo estremamente comodo per risparmiare il proprio tempo.

«L’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari – dice il direttore generale, Giorgio Sorrentino – crede tantissimo nell’innovazione. Le tecnologie devono essere utilizzate tutte e al massimo per facilitare la vita dei cittadini e dare servizi di qualità in maniera efficiente e veloce. La nostra azienda sta investendo tanto su questo: lo abbiamo fatto con l’App Aou Cagliari Smart Hospital, lo facciamo quotidianamente con i nostri social e il nostro sito istituzionale. E prestissimo forniremo nuovi e importanti servizi online.»

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Si chiama Horus la nuova frontiera della medicina. Un visore per la realtà aumentata che entra  in sala operatoria e negli ambulatori dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, al San Giovanni di Dio e al Policlinico. Horus consente ai medici non solo di trasmettere l’intervento e consultare in tempo reale colleghi in tutto il mondo, ma anche di guardare, proiettandoli nelle lenti, esami, radiografie o altri documenti come i protocolli, semplicemente richiamandoli  con comandi vocali. La sperimentazione partirà nella Clinica Odontoiatrica, diretta dal professor Vincenzo Piras, in collaborazione con un gruppo di ricercatori di vari paesi guidati dal professor Raffaele Ciavarella (docente e ricercatore della Sorbona di Parigi), ideatore e realizzatore di questo sistema che porta l’Aou di Cagliari a confermarsi leader nell’innovazione in sanità.

«Si tratta di un sistema rivoluzionario – spiega il professor Piras – che aiuterà i medici a fare diagnosi sempre più precise: basti pensare all’utilizzo che ne può fare il chirurgo, l’internista o anche l’anatomo-patologo,  per non parlare degli studenti che possono osservare direttamente il campo operatorio guardando con gli occhi del chirurgo».

«I comandi – dice il capo progetto Raffaele Ciavarella – sono impartibili vocalmente, e questo lascia le mani libere al medico. Il visore ingrandisce quello che sto vedendo fino ad otto volte, consente di filmare, fotografare,  evidenziare le differenze tra quello che sto facendo e quello che dovrei fare, semplicemente muovendo gli occhi. Permette di sapere dove passano i vasi sottocutanei,  fa vedere in 3D, consente di navigare nella letteratura medica e consultare tutti gli esami clinici eseguiti sui pazienti. Il caschetto permette di lavorare sempre con dei riferimenti colorimetri e ambientali stabili e ottimali, riduce al minimo lo sforzo fisico e della vista (autofocus, autoiris, HDR), svolge per il medico istantaneamente lunghe e complicate ricerche confrontando immagini con migliaia di altre (in librerie) e ne evidenzia le differenze».

Per Giorgio Sorrentino, direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, «l’innovazione in medicina è fondamentale. La nostra è un’azienda smart, giovane e attenta alle esigenze dei nostri pazienti: puntare sulla novità consente di garantire ai cittadini cure di qualità e nuove metodologie di intervento». 

Con Horus che verrà testato all’Aou di Cagliari, aggiunge il direttore della clinica Odontoiatrica si possono fare  tante cose anche dal punto di vista della didattica. «Pensiamo al tutoraggio clinico a distanza – spiega il professor Piras – il tutor da qualunque parte del mondo può seguire ciò che sta facendo lo studente, può parlare e indicare sullo schermo, dentro gli occhiali, il punto o la regione da considerare. Per non palare poi della second opinion, del consulto in diretta con un collega o un super esperto che vede esattamente ciò che sta guardando il medico curante».

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Un sensore sotto pelle che consente di misurare con un’app sullo smartphone la glicemia, una vera svolta in termini di prevenzione e miglioramento della qualità di vita. Una nuova tecnologia che l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, tra le prime in Italia, ha messo a disposizione dei suoi pazienti del Centro diabetico logico del San Giovanni di Dio. I primi cinque sensori sono stati impiantati oggi con successo.

Il nuovo sistema è ancora in fase sperimentale ma promette bene, spiega il responsabile del centro diabetologico dell’Aou di Cagliari, Pierpaolo Contini. «Recentemente il progresso tecnologico ha permesso di avere a disposizione nuovi sensori per il monitoraggio della glicemia – dice Pierpaolo Contini – e per noi e i nostri pazienti è davvero un bellissimo giorno». Grande la soddisfazione di Giorgio Sorrentino, direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari. «L’Aou – dice Giorgio Sorrentino – si muove all’insegna dell’innovazione e della qualità sempre al servizio del cittadino. Al Policlinico e al San Giovanni di Dio i nostri pazienti sono al centro di ogni nostra attenzione. Un grande riconoscimento al lavoro del Centro diabetologico di Pierpaolo Contini per quanto ha fatto e continuerà a fare».

Il glucometro impiantabile si chiama CGM Eversense, distribuito dalla Roche, non ancora in commercio in Italia, è un sensore impiantabile attraverso una piccola incisione orizzontale di circa un centimetro da praticare sul braccio che permette di infilare un tubicino con il quale si crea una tasca all’interno della quale viene posizionato il sensore che ha per adesso una durata di 90 giorni che presto diventeranno 180.

Si tratta di un sensore a fluorescenza che fornisce una valutazione più precisa delle glicemie rispetto agli attuali in commercio. Il sensore comunica con un piccolo trasmettitore posizionato sul  braccio che invia i valori delle glicemie all’app dello smartphone, permettendo in tal modo al paziente il un controllo glicemico più comodo, immediato e, soprattutto, continuo.

Caratteristica importante e innovativa è a capacità di emettere delle vibrazioni di durata e numero differenti che segnalano al paziente la tendenza verso la ipoglicemia o la iperglicemia, prima che questa si verifichi. Consentendo, in tal modo, di intervenire sulla terapia con efficacia: la previsione del andamento delle glicemie costituisce l’ostacolo maggiore perché costringe il paziente a programmare qualsiasi attività, anche la più banale.

«I sistemi di monitoraggio finora utilizzati tramite sensori – aggiunge Pierpaolo Contini – sono ugualmente sensibili ed efficaci, ma con una durata decisamente inferiore che rende necessaria una più frequente sostituzione. Il Servizio di Diabetologia dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari è stato scelta come uno dei centri pilota in Sardegna e in Italia per la sperimentazione di questo innovativo strumento per il monitoraggio continuo della glicemia, che rappresenta una svolta importante nella gestione della terapia del paziente diabetico.»

 

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Al nuovo Pronto Soccorso del Policlinico Duilio Casula, attivo da questa mattina, alle 9.00 è arrivata la prima paziente in codice verde, una cagliaritana di trent’anni in codice verde.

Inizia una nuova era per il Duilio Casula e per l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari. Oggi è stata anche l’ultima giornata del Pronto Soccorso al San Giovanni. Alle 8.59, è stato visitato l’ultimo paziente: d’ora in poi il Civile sarà un Ospedale di Giorno.

«Per l’Azienda è un momento davvero importante e di cambiamento – dice il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino – accogliamo i pazienti in una bellissima struttura, con le tecnologie mediche più avanzate e una radiologia dedicata. Tante nuove sfide ci attendono e noi siamo pronti assieme a tutta l’azienda.»

«Per me – dice Rosanna Laconi, direttore del Pronto Soccorso dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari – è stata un’emozione grande fare le ultime visite al San Giovanni e poi aprire qui al Policlinico. Per noi questa è una nuova e accogliente casa.»

Da domani, giovedì 13, sono previsti i trasferimenti delle Medicine d’Urgenza e della Rianimazione. Subito dopo Cardiologia, Unità coronarica ed Emodinamica.

Il San Giovanni di Dio, invece, si trasforma in ospedale di giorno con l’Oculistica ed il suo Pronto Soccorso, aperto 24 ore su 24, la Dermatologia, la Clinica Odontoiatrica, l’Anatomia Patologica, Farmacologia clinica, la Medicina Legale, il Day Hospital, il Day Surgery, i servizi ambulatoriali specialistici, il Centro Prelievi (che viene rafforzato), il Centro diabetologico e il centro per le Cure Palliative.

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Per il Pronto Soccorso al Policlinico Duilio Casula, da domani 12 luglio inizia una nuova era. Alle 9.00 aprirà ufficialmente i battenti la nuova struttura del grande ospedale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari. E oggi è stata anche l’ultima giornata interamente operativa per il Pronto Soccorso del San Giovanni di Dio che, domattina alle 8.59, consegnerà idealmente il testimone al Casula.

«Siamo pronti per questo nuovo ed emozionante passo – dice il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino – il nuovo e tecnologico Pronto Soccorso del Policlinico darà un grande servizio alla collettività. Il Duilio Casula diventa ancora più grande e all’avanguardia e pronto per le nuove sfide.»

L’apertura del Pronto Soccorso è solo il primo passo. Da giovedì 13 sono previsti i trasferimenti delle Medicine d’Urgenza e della Rianimazione. Subito dopo Cardiologia, Unità coronarica ed Emodinamica.

Il San Giovanni si trasforma invece in ospedale di giorno con l’Oculistica ed il suo Pronto Soccorso aperto 24 ore su 24, la Dermatologia, la Clinica Odontoiatrica, l’Anatomia Patologica, Farmacologia clinica, la Medicina Legale, il Day Hospital, il Day Surgery, i servizi ambulatoriali specialistici, il Centro Prelievi (che viene rafforzato), il Centro diabetologico il centro per le Cure Palliative.

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L’Azienda ospedaliero universitaria fa un grande salto di qualità e si riorganizza: dal 12 luglio il Policlinico Duilio Casula si arricchisce di un grande, moderno e super tecnologico Pronto soccorso che è stato inaugurato questa mattina, alla presenza delle autorità civili, religiose e militari, dal direttore generale Giorgio Sorrentino, dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dall’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru. Unitamente al Pronto soccorso, sono stati inaugurati anche il Laboratorio centralizzato e l’Emodinamica.

«Stiamo lavorando per dare alla Sardegna una sanità che funzioni, che sia efficiente e rassicurante, superando la frammentazione e garantendo servizi di qualità – ha detto il presidente Pigliaru -. I 40 milioni di risorse FSC, necessari per ottenere l’importante risultato che presentiamo oggi, sembravano definitivamente perduti.  Invece, grazie al lavoro congiunto e alla determinazione di tutti, siamo riusciti a rimetterli in gioco e a raggiungere l’obiettivo. Ed è solo una parte: completeremo l’investimento con i 70 milioni del Patto – ha concluso Francesco Pigliaru – la cui spendita avverrà con certezza di tempi».

«Si tratta di un giorno molto importante per l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari – ha detto il direttore generale dell’Aou, Giorgio Sorrentino – il Policlinico diventa ancora più grande e all’avanguardia». Già, perché da mercoledì 12 cambieranno molte cose. Dal San Giovanni di Dio arrivano il Pronto Soccorso, le due Medicine d’urgenza, la Rianimazione (che al Policlinico raddoppia i posti letto) e tra pochi giorni anche la Cardiologia con l’Unità coronarica e l’Emodinamica.

«Per l’Aou di Cagliari – ha aggiunto Giorgio Sorrentino – è un passo decisivo che consentirà ai nostri pazienti di trovare sempre maggiore assistenza e cure di qualità». Con uno sguardo sempre alla didattica e alla ricerca che, assieme all’assistenza, sono i punti fondanti e la missione di un’azienda ospedaliero universitaria all’avanguardia.»

Per l’assessore della Sanità, Luigi Arru, il Policlinico “Duilio Casula” è l’esempio della sanità che cambia: «I cittadini hanno ora a disposizione un reparto nuovo e moderno di emergenza. Il modello a cui noi miriamo è quello della connessione, del lavoro in rete in un unico grande sistema sanitario regionale».

Il San Giovanni di Dio non lascia e si trasforma in Ospedale di Giorno con l’Oculistica ed il suo Pronto Soccorso, aperto 24 ore su 24, la  Dermatologia, la Clinica Odontoiatrica, ì l’Anatomia Patologica, Farmacologia clinica, la Medicina Legale, il Day Hospital, il Day Surgery, i servizi ambulatoriali specialistici, il Centro Prelievi (che viene rafforzato) ed il centro per le Cure Palliative.