24 November, 2024
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La festa di Sant’Anastasia che si celebra il prossimo week end, 16 e 17 novembre, a Sardara, coincide con il finissage della mostra “Nel segno della Dea Madre” di Carlo Romano Lavazza, a cura della Cooperativa Villa Abbas, in collaborazione con il comune di Sardara.

Sant’Anastasia, il cui nome deriva da anastasi (resurrezione), fu una giovane martire cristiana che morì arsa viva il 25 dicembre del 304, riconosciuta sia dalla chiesa cattolica sia da quella ortodossa e protettrice dei tessitori.

Per l’occasione il maestro di bisso marino Chiara Vigo (figlia di una levatrice sardarese) terrà una conferenza su “Dee Madri e donne acqua” domenica 17 novembre alle ore 16.00.

L’evento, gratuito e aperto a tutti, si terrà a Casa Pilloni, accanto alla bellissima area archeologica in centro che comprende la chiesa bizantina di Sant’Anastasia, il santuario nuragico-fenicio-punico e il tempio a pozzo sacro dove si svolgevano culti dedicati all’acqua.

Faranno gli onori di casa il sindaco di Sardara, Giorgio Zucca, e il presidente della Cooperativa Villa Abbas, Andrea Caddeo.

In  terracotta, in bronzo, smaltate o dipinte: le Dee Madri di Carlo Romano Lavazza sono un viaggio nella storia e nell’arte di un sacro che appartiene forse più alla natura umana che al divino. Non è un caso se l’artista ha iniziato la sua lunga carriera come Madonnaro a Parigi negli anni Sessanta, si è specializzato in disegno anatomico all’Accademia di Brera e ha seguito un corso con lo scultore Nicola Gagliardi, attivo nella Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. Già paragonate a quelle di Giacometti e Manzù, le sue sculture sono metafisiche, parlano un linguaggio comprensibile a tutti ma nello stesso tempo misterioso. Anche i suoi quadri sono frutto di una grande ricerca sui materiali per cui Carlo Romano Lavazza ha vinto diversi premi ed esposto in tutta Italia. La sua passione sono sempre state le donne, in particolare le madri. Con questa mostra rende omaggio a tutte le Dee Madri: dalla riproduzione della Venere di Willendorf (Austria), che ha circa 30 mila anni, a quella di Turriga (Senorbì), di 6.000 anni fa, agli originali in bronzo che rappresentano le madri moderne. Il culto del femminile si esprime anche nei dipinti con tre donne, a rappresentare un trittico.

Le sculture e i quadri sono in vendita, metà del ricavato sarà donato alla Fondazione Domus de Luna di Cagliari, riconosciuta a livello regionale e nazionale, che aiuta mamme, bambini e ragazzi in difficoltà (vedere allegato).

La mostra, a ingresso gratuito, sarà aperta fino a domenica 17 novembre, alle 18.00, a Casa Pilloni, in vico Eleonora d’Arborea 10.