14 August, 2025
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Sono trascorsi 45 giorni esatti dall’inaugurazione degli ambulatori medici e infermieristici “Talità Kum”, in via XX Settembre 42/a ad Iglesias, e questa mattina è stata superata la soglia delle prime cento prestazioni specialistiche: 7 cardiologiche, 4 chirurgiche, 8 nutrizionali, 6 ematologiche, 12 ginecologiche, 10 infermieristiche, 5 logopedistiche, 9 neuropsichiatriche, 10 oculistiche, 7 psicologiche, 7 psicoterapeutiche, 10 di supporto sociale e 6 urologiche. Dopo una prima settimana di comprensibile rodaggio della macchina gestionale, pian piano si sta arrivando al pieno regime. Intanto, ci sono i primi riscontri positivi, sia da parte delle istituzioni locali (a parte il comune di Iglesias, sono già cinque gli enti che hanno manifestato la propria adesione all’iniziativa: il primo a completare l’iter amministrativo è stato il comune di Perdaxius, gli altri sono al lavoro e dovrebbero giungere alle delibere e alla relativa convenzione nei prossimi giorni), sia da parte dei professionisti, che si stanno proponendo in gran numero per supportare l’iniziativa della cooperativa sociale Casa Emmaus in qualità di volontari.
«È un risultato che ci racconta quanto bisogno ci sia nei territori e quanto bene si possa fare con l’aiuto di tuttispiega la presidente di Casa Emmaus, Giovanna Grillo -. Ci fa sperare che c’è ancora una umanità che crede nei valori etici e li vive.»
«A un mese e mezzo dall’apertura, il nostro poliambulatorio ha già raggiunto traguardi significativi registrando oltre 100 prestazioni erogate, confermando la validità del progetto proposto e la risposta concreta a un’esigenza di sanità territoriale accessibile ai più bisognosi – è il commento di Emanuela Sanna, neo direttrice generale di Casa Emmaus dopo un’esperienza ventennale nella stessa cooperativa sociale -. Inoltre, numerosi Comuni limitrofi hanno manifestato il loro interesse ad aderire al progetto, proponendo una collaborazione sinergica. L’obiettivo condiviso è quello di unire le risorse di ciascuno per offrire risposte più efficaci ai bisogni sociosanitari emergenti. Numerosi specialisti e operatori sanitari stanno manifestando interesse a collaborare con noi, riconoscendo nel poliambulatorio un progetto valido con una prospettiva di crescita. Questi primi risultati sono l’inizio di un percorso che intendiamo portare avanti per consolidare quanto costruito e migliorare il servizio offerto.»

Perdaxius è il primo Comune del Sulcis Iglesiente che aderisce al progetto Talità Kum. Ieri il sindaco Gianluigi Loru ha firmato un protocollo d’intesa con la cooperativa sociale Casa Emmaus , promotrice dell’iniziativa che si avvale del patrocinio del Comune e della diocesi di Iglesias, in collaborazione con la Asl di Iglesias Carbonia.
«È un momento molto importante per la nostra comunità – commenta il primo cittadino -. Questo accordo operativo consente ai nostri concittadini indigenti di utilizzare gratuitamente gli ambulatori medici e infermieristici. In un momento storico in cui la sanità stenta a dare risposte ai territori, l’amministrazione comunale ha deciso di dare l’opportunità agli abitanti di Perdaxius di effettuare una serie di visite specialistiche, attraverso il lavoro di mediazione del nostro assessorato ai Servizi sociali che valuterà l’entità della problematica e poi contatterà gli operatori degli ambulatori. Avremo risposte in tempi brevi per quanto riguarda le specializzazioni di nefrologia, cardiologia, ematologia, urologia, psicologia, psichiatria, neuropsichiatria, logopedia, chirurgia generale, oncologia e nutrizione.»
La distanza con gli ambulatori Talità Kum di Iglesias non costituirà un problema.
«Con il coinvolgimento di una cooperativa di Perdaxius, metteremo a disposizione degli utenti un “taxi sociale”, vale a dire un mezzo per il trasporto sino a nove persone: andrà a prelevare a domicilio il paziente e lo accompagnerà sino a destinazionespiega il sindaco Gianluigi Loru -. Terminata la visita, lo stesso sarà riaccompagnato a casa. Questo servizio consente a tante persone anziane, con disabilità importanti o che comunque non possiedono un veicolo di non dover rinunciare ancora una volta a una prestazione medica per loro importante. Su una popolazione di 1.300 abitanti circa, contiamo che siano 200 le persone che avranno i requisiti per accedere alle visite di Talità Kum.».
La presidente di Casa Emmaus, Giovanna Grillo, intanto, rende noto che «i cittadini indigenti di Perdaxius potranno accedere alle visite mediche anche contattando direttamente gli ambulatori di Talità Kum, recandosi di persona nella sede di via XX Settembre snc a Iglesias oppure contattando il numero telefonico 340-5105199. In questa modalità sarà possibile abbreviare i tempi d’attesa».

E’ stato inaugurato stamane a Iglesias il Talità Kum, il nuovo poliambulatorio che garantisce cure sanitarie gratuite alle persone in difficoltà economica. Prende il nome da una frase in aramaico pronunciata da Gesù di Nazareth (Talità Kum, vale a dire “Fanciulla, io ti dico: alzati!”) per riportare tra i vivi una bambina morta a causa di una forte emorragia.
L’iniziativa congiunta di comune di Iglesias e Conferenza episcopale italiana (attraverso la diocesi di Iglesias), in collaborazione con la Asl di Carbonia Iglesias, parte da un progetto della cooperativa sociale Casa Emmaus, la quale aveva proposto di dedicare un immobile del centro minerario ad ambulatori medici e infermieristici gratuiti per persone in condizioni di povertà ed emarginazione sociale. La sede prescelta è quella dell’ex Agenzia delle entrate di via XX Settembre (al momento senza numero civico). È stata ristrutturata per l’occasione, anche con l’impiego di alcune persone immigrate o con disagi vari che hanno trovato ospitalità nelle comunità di Casa Emmaus. Un modo per restituire alla collettività locale il supporto e le attenzioni che, in 38 anni di attività, non sono mai mancati.
In risposta all’emergenza socio-economica della città di Iglesias e del territorio, Casa Emmaus ha promosso l’istituzione di ambulatori gratuiti, sulla base del reddito del nucleo familiare o della singola persona.
I dati Istat più recenti evidenziano una realtà preoccupante: il tasso di disoccupazione è arrivato al 21,4% (ben superiore alla media regionale, che è del 18,6%, e quasi il doppio della media nazionale, pari all’11,4%); la disoccupazione per genere è del 24,1% per le donne (rispetto al 21% regionale e al 13,6% nazionale) e del 19,3% per gli uomini (contro il 17% regionale e il 9,8% nazionale); la disoccupazione giovanile addirittura arriva al 59,2%, un valore nettamente superiore alla media sarda (48,5%) e nazionale (34,7%). Questi numeri evidenziano come una larga fascia della popolazione sia esposta a condizioni di estrema precarietà economica che, inevitabilmente, ostacolano l’accesso alle cure mediche.
L’impatto della crisi occupazionale non si limita alla sfera economica ma, come detto, incide direttamente sulla salute pubblica. Le principali criticità rilevate includono:
• aumento della vulnerabilità sociale: la precarietà economica riduce la possibilità di accedere a cure mediche adeguate, con conseguenti ritardi diagnostici e peggioramento delle condizioni di salute;
• annullamento dei percorsi di assistenza sanitaria: molte persone in difficoltà rinunciano alle cure per l’impossibilità di sostenere i costi delle prestazioni sanitarie;
• crescita della marginalizzazione: la mancanza di accesso ai servizi essenziali aggrava l’esclusione sociale, compromettendo la qualità della vita e l’integrazione nel tessuto comunitario.
Gli ambulatori medici e infermieristici gratuiti hanno diverse finalità: garantire l’assistenza sanitaria di base e specialistica alle fasce più vulnerabili della popolazione; fornire un supporto strutturato e continuativo, in grado di intercettare e rispondere ai bisogni sanitari della comunità; promuovere un modello di medicina di prossimità, che integri l’assistenza clinica con un’azione di monitoraggio e prevenzione; rafforzare la rete sociosanitaria territoriale, coinvolgendo istituzioni e mondo del volontariato.
Le giornate di apertura sono state definite in collaborazione con il personale medico e i Servizi sociali del comune di Iglesias. Sono previsti:
• ambulatori infermieristici, con il compito di effettuare medicazioni, monitorare pazienti cronici e svolgere attività di prevenzione;
• impiego di medici e infermieri volontari, tra cui professionisti in pensione, che mettono a disposizione la propria esperienza per la gestione delle attività ambulatoriali;
• creazione di una rete sociosanitaria che garantisce un’azione coordinata e sostenibile;
• ricerca e intervento sulle condizioni di vulnerabilità, per identificare e supportare le persone con maggiore necessità;
• formazione dei cittadini interessati, con l’obiettivo di costruire una comunità più consapevole e attiva nel campo della salute pubblica;
• il comune di Iglesias si occupa della selezione dell’utenza attraverso una valutazione dell’Isee, garantendo equità e trasparenza nell’accesso ai servizi;
• un front office efficiente che garantisce un’accoglienza adeguata, capace di accompagnare i pazienti, fornire loro un adeguato supporto informativo che faciliti l’accesso ai servizi sanitari offerti dall’ambulatorio e li orienti e accompagni a quelli di cui potrebbero avere ulteriormente bisogno.
L’ambulatorio si prefigge di fornire assistenza a circa 600 persone all’anno, ma con la prospettiva di estendere il servizio in base all’evoluzione delle esigenze territoriali e alla disponibilità delle risorse necessarie. Il progetto si propone anche come un modello di intervento replicabile, in grado di rispondere a situazioni analoghe in altre realtà locali.
Gli ambulatori offriranno consulenze e visite specialistiche in: Nefrologia, Cardiologia, Ematologia, Urologia, Psicologia, Psichiatria, Neuropsichiatria, Logopedia, Chirurgia generale, Oncologia, Nutrizione. Nel prossimo futuro si potranno aggiungere ulteriori specialità in seguito all’adesione al progetto di nuovi professionisti.
«Talità Kum è certamente una delle iniziative più importanti e significative a cui abbiamo deciso di partecipare negli ultimi annisottolinea il sindaco di Iglesias, Mauro Usai -. Il problema della sanità e della difficoltà nell’accesso alle cure è ormai vissuto quotidianamente dalla fascia della popolazione più debole, quella che ha problemi di natura economica e che maggiormente ha difficoltà a recarsi per le cure, la diagnostica e le attività di prevenzione nei centri lontani dalla nostra città. Nel 2023 il 7,6% della popolazione ha rinunciato alle cure per difficoltà economiche o per i tempi lunghi delle liste d’attesa. Si parla tanto delle riforme ospedaliere, in realtà la risposta più concreta a questo disagio la troviamo qui, grazie a un’impresa sociale che garantisce il reinvestimento dei propri utili nei confronti della nostra comunità. La popolazione aspetta con ansia l’avvio di questo ambulatorio, che già da alcuni giorni sta dando le prime risposte. Le comunità locali, da questo punto di vista, dimostrano di avere la capacità di dare le risposte ai propri cittadini anche oltre le proprie competenze.»
«È tipico della fede cristiana l’attenzione alla vitaè il commento di monsignor Mario Farci, vescovo di Iglesias -. La cultura cristiana ha sempre posto grande attenzione al valore immenso che ha ogni persona, che è l’incarnazione stessa di Dio. Per la nostra diocesi, l’attenzione alla salute significa attenzione all’altro. E nell’altro c’è la presenza stessa di Dio. Per questo Talità Kum significa far progredire questa attenzione al valore dell’altro, all’immensità della sua importanza nella società e per il mondo intero.»
«Talità Kum rappresenta la vera missione di Casa Emmausspiega la presidente della cooperativa sociale, Giovanna Grillo -. Casa Emmaus si occupa di persone che hanno fragilità importanti. E quando tu incontri una persona di un contesto territoriale come è il Sulcis Iglesiente – dove c’è una grandissima povertà e dove le famiglie non riescono ad accedere alle cure sanitarie perché non riescono a pagarsi neppure i 17 euro del ticket di una visita, perché fa la differenza tra il mangiare e l’arrivare a fine mese oppure no – ebbene, non possiamo far finta di nulla. Non possiamo voltarci dall’altra parte; piuttosto, dobbiamo essere al fianco di queste persone, concretamente, attraverso reali ambulatori che forniscano le visite di qualsiasi professionista a quelle persone che non possono più permetterselo. Ritengo molto bella e significativa l’unione di intenti da parte delle istituzioni che si prendono cura del territorio insieme al Terzo settore: ci dice che c’è ancora speranza, e che quel ruolo civico che ha l’amministrazione comunale, quel ruolo di cura che ha la Chiesa e quel ruolo di cura delle sofferenze che ha il Terzo settore, esiste ancora. Insieme, possiamo dare risposte vere.»
 

Sabato 26 aprile la cooperativa sociale Casa Emmaus festeggerà il 37° anniversario dalla sua costituzione. Trentasette anni di attenzione e ascolto di circa diecimila persone con disagi economici, fisici e psichici, fragilità che avevano e hanno bisogno di un accompagnamento concreto e di competenze specifiche. Un lavoro incessante, nato per iniziativa del fondatore Nico Grillo, che coinvolge centinaia di operatori e volontari su tutto il territorio. Un percorso che continua a sfornare progetti a favore delle comunità locali, e che presto si arricchirà di una nuova, preziosa gemma.
Quest’anno viene fatta un’eccezione rispetto al passato: storicamente, Casa Emmaus ha sempre festeggiato la ricorrenza il 25 aprile, simbolica giornata della liberazione dell’Uomo oltre che dal nazifascismo. Su richiesta di alcune associazioni del Terzo settore, che per quella data avevano programmato una serie di eventi nel centro minerario, la cooperativa presieduta da Giovanna Grillo ha fatto slittare di ventiquattrore il suo ricco programma. «Casa Emmaus è stata promotrice e attuatrice, insieme all’Anpi, del programma del 25 aprile 2025 con l’intento di ridare a questo evento il vero valore di una festa, coinvolgendo la città e tutte le associazioni di Iglesias e lavorando su tutte le liberazioni che ancora ci sono da portare avanti nel nostro mondo», spiega la presidente Giovanna Grillo.
Sabato, alle 10.30, sarà celebrata una Messa nella chiesa di San Francesco, a Iglesias, dove si ritroveranno tutte le realtà di Casa Emmaus e i rappresentanti delle istituzioni locali. Successivamente, sarà il vicino Centro giovanile “Santa Barbara” a ospitare una serie di esibizioni che vedranno protagonisti i giovani delle comunità e del Centro “Lo Specchio Dan”. Alle 14.30 sarà un brano cantato da Giovanna, una ragazza, a dare il benvenuto ai cittadini che si ritroveranno nel teatro del Centro. Subito dopo, la proiezione di un video che in pochi minuti ripercorrerà le tappe salienti di questi 37 anni. Alle 15.00 il momento clou, con lo spettacolo “Volare si può” diretto da Maria Strova e Martinica Ferrara Strova, coreografe e direttrici della Scuola Omphalos di Roma. Sono state loro, insieme alla psichiatra Sara Coloccini, a condurre un progetto di danzaterapia con le ospiti dello Specchio di Domusnovas: un percorso di consapevolezza del proprio fisico e di abilità spesso sconosciute. La serata si concluderà con un piccolo concerto delle ragazze dello stesso Centro per i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, a cura del maestro Vittorio Orrù.
Le fotografie allegate si riferiscono ai festeggiamenti del 36° anniversario.

Il cantante Jovanotti e il velista Giovanni Soldini ieri hanno fatto una visita a sorpresa agli ospiti della comunità “Lo Specchio” di Domusnovas, un centro di eccellenza nazionale nella cura dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione. Accompagnati da un loro caro amico, genitore di una ragazza che sta facendo un percorso nella struttura, sono stati accolti dalla presidente della cooperativa sociale Casa Emmaus (di cui Lo Specchio è un autentico fiore all’occhiello), Giovanna Grillo, dal direttore sanitario della struttura, Pablo Belfiori, e dal coordinatore della comunità Claudio Onnis. Jovanotti e Soldini hanno raccontato le loro esperienze, soprattutto i periodi di difficoltà vissuti da loro in diverse circostanze, e lanciato messaggi di speranza e incoraggiamento. Non sono mancati i momenti di commozione, tra le note dei brani più noti del repertorio del rapper scoperto negli anni Ottanta da Claudio Cecchetto, quando – come lui stesso ha spiegato ieri – non pensava di diventare un cantante perché il suo sogno era quello di fare il deejay. Sia lui che Soldini, prima di lasciare Lo Specchio, si sono intrattenuti con gli psichiatri e gli operatori del Centro e hanno fatto loro tante domande sulle patologie e le cause che inducono tanti giovani a diventare anoressici o bulimici. Dall’insorgenza della pandemia Covid in poi, in tutta l’Italia è stato registrato un aumento di tali disturbi dell’alimentazione pari al 35-40%, con un preoccupante allargamento della fascia d’età dei pazienti: Lo Specchio, infatti, ospita anche alcuni adolescenti.

Si sono conclusi i lavori di realizzazione dell’OrtoFrutteto Solidale presso uno dei terreni della Cooperativa sociale Casa Emmaus, che aiuta persone che si trovano in situazioni di marginalità. L’intervento è stato realizzato grazie al sostegno di Enel Global Trading, nell’ambito della campagna OrtoFrutteto Solidale Diffuso, promossa da AzzeroCO2 e Legambiente, con l’obiettivo di unire la sostenibilità ambientale e l’aiuto concreto alle persone fragili, promuovendo l’inclusione sociale e le opportunità occupazionali.

Casa Emmaus da oltre 35 anni collabora con strutture accreditate della Regione Autonoma della Sardegna nel fornire supporto a persone che affrontano problemi psichiatrici, dipendenze patologiche, gravi povertà e a detenuti, migranti e minori. Il lavoro della cooperativa si basa sulla filosofia del mettere le persone al centro, fornendo loro le competenze e gli strumenti necessari per raggiungere l’autonomia e il reinserimento nella società.

Il progetto sostenuto da Enel Global Trading prevede il coinvolgimento diretto delle persone ospitate nelle diverse strutture con cui collabora Casa Emmaus nella messa a dimora di 200 ulivi appartenenti a quattro specie diverse, tra cui Bosana, Semidana, Pizz’e Carroga, Tonda di Cagliari e Nera di Gonnos. La scelta di mettere a dimora piante di ulivo è stata motivata dalla necessità di ampliare un uliveto preesistente in modo da aumentare la produzione di olive e dare continuità ad un progetto già avviato dalla cooperativa.

L’intervento è stato realizzato grazie al contributo di 30 dipendenti Enel che hanno partecipato all’iniziativa di volontariato aziendale: oltre a completare la messa a dimora degli ulivi con il posizionamento delle ultime piante, i volontari hanno avuto l’opportunità di partecipare a un laboratorio sulle erbe aromatiche organizzato dalla cooperativa stessa. All’incontro, che è stato anche occasione per presentare l’iniziativa, sono intervenuti Marco Favarato, Responsabile Innovazione GECM e CPO di Enel Global Trading, Chiara Marino, Product Specialist sostenibilità di AzzeroCO2, Sara Palliccia, Project Manager della campagna OrtoFrutteto Solidale di AzzeroCO2, Giovanna Grillo di Casa Emmaus e il sindaco di Iglesias Mauro Usai che ha fatto gli onori di casa.

Le persone coinvolte in questo progetto socioeducativo si occuperanno anche della cura e manutenzione dell’uliveto, che sarà gestito da un referente agronomo che coordinerà, insieme agli educatori, le attività degli ospiti delle varie strutture. Le olive che verranno raccolte saranno utilizzate all’interno della cooperativa e il lavoro svolto nell’uliveto consentirà a coloro che vi parteciperanno di acquisire competenze trasversali. Prendersi cura delle piante stimolerà inoltre il senso di responsabilità e favorirà la socializzazione, contribuendo positivamente al loro benessere psicofisico. Altrettanto importante sarà l’acquisizione di nuove abilità, autonomie e competenze che saranno funzionali all’inserimento o al reinserimento nel mondo del lavoro.

«A questo importante progetto, abbiamo collegato una iniziativa di volontariato aziendale per costruire un ambiente lavorativo inclusivo, capace di valorizzare le diversità e le unicità, promuovendo lo sviluppo individualeha detto Daniele Olivi, Responsabile Wholesale and Trading Italy di Enel Global Trading, che all’interno del Gruppo Enel opera sui mercati dell’energia e nei mercati all’ingrosso delle commodity energetiche a livello globale -. La sostenibilità è la nostra visione del futuro come unica strada possibile per creare relazioni durature e collaborative con i nostri stakeholder, realizzando così un progresso sostenibile, equo ed inclusivo.»

«Vogliamo ringraziare Enel Global Trading, AzzeroCO2 e Legambiente per l’opportunità di partecipare a questa importante iniziativaspiega Giovanna Grillo, presidente di Casa Emmaus -. L’ortofrutteto solidale, infatti, rappresenta per noi un luogo non solo di produzione, ma anche di crescita personale e comunitaria. Offre ai nostri ospiti l’opportunità di impegnarsi attivamente nella cura e nella gestione dello stesso e questo coinvolgimento promuove un senso di responsabilità individuale verso l’ambiente e la comunità, favorendo la socializzazione e lo sviluppo di relazioni interpersonali significative. Attraverso le attività quotidiane di piantumazione, irrigazione, potatura e raccolta, i nostri ospiti hanno la possibilità di sperimentare il ciclo naturale della vita delle piante, di apprendere preziose competenze pratiche e di coltivare nuove passioni. Ciò ha un importante valore terapeutico, poiché contribuisce ad alleviare lo stress e l’ansia attraverso un contatto diretto con la natura.»

L’intervento realizzato a Iglesias rientra nella campagna Ortofrutteto Solidale Diffuso promossa da AzzeroCO2 e Legambiente, un progetto di integrazione sociale e ambientale in grado di tutelare la biodiversità, attraverso la creazione di frutteti solidali, e unire competenze e valori per generare un progresso umano, ambientale, economico e civico.

«L’Ortofrutteto solidale presso Casa Emmaus, realizzato in partnership con Enel Global Trading, rappresenta un modello virtuoso di agricoltura socialeha detto Sara Palliccia, Project Manager della campagna OrtoFrutteto Solidale di AzzeroCO2 -. Con l’intervento di messa a dimora di 200 piante di ulivi, che andranno ad accrescere un uliveto già esistente, e il coinvolgimento attivo delle persone seguite dalla Cooperativa, il progetto intende unire la promozione di un’attività agricola sostenibile all’opportunità di crescita individuale per mezzo dell’acquisizione di competenze spendibili a livello lavorativo. Crediamo che iniziative come questa, capaci di coniugare sostenibilità, solidarietà e inclusione, siano strategiche per generare benefici condivisi a livello ambientale, sociale ed economico per l’intero territorio.»

 

 

 

Lunedì 20 novembre, alle ore 18.30, nella struttura comunale in via Argentaria n. 14 a Iglesias, è in programma la presentazione del progetto “Alimentazione” della cooperativa sociale “Casa Emmaus”, finanziato dall’Unione Europea (Next Generation Eu – Interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo settore).

Dopo i saluti istituzionali, la presidente della cooperativa sociale “Casa Emmaus”, Giovanna Grillo, farà un intervento introduttivo che illustrerà le finalità dell’intervento. La coordinatrice del progetto, Maria Giovanna Dessì, presenterà i partner coinvolti nell’iniziativa e le attività svolte sino ad oggi a partire dallo scorso 29 maggio, data di avvio del progetto che si concluderà il 30 maggio 2025. In chiusura di questo evento, organizzato in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, sarà possibile ascoltare le testimonianze del personale scolastico e dei bambini coinvolti in questo percorso di apprendimento di una corretta alimentazione, con la guida dei professionisti di Casa Emmaus e della comunità “Lo Specchio” di Domusnovas, specializzata nei disturbi alimentari.

 

Venerdì 22 settembre al Caesar’s Hotel di Cagliari, ai margini del convegno “Aprire Orizzonti 2023”, si terrà il forum giovani “Le sfide internazionali della cooperazione italiana”, organizzato dalla cooperativa sociale “Casa Emmaus” di Iglesias, la cui presidente Giovanna Grillo aprirà i lavori coordinati da Alessandra Rubelli, una giovane che partecipa al progetto Generazione Cooperazione. Il forum rientra fra le attività di tale progetto di cui Casa Emmaus è partner, organizzato da un gruppo di giovani attivisti partecipanti al progetto col supporto di Casa Emmaus per sensibilizzare decisori politici e società civile all’importanza della cooperazione.
Sono previsti numerosi interventi: Gianni Chessa, assessore regionale del Turismo, artigianato e commercio; Ada Lai, assessora regionale del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale; Ivana Borsotto, portavoce della Campagna 070 e presidente del Focsiv Ets; Simona Pilleri, servizio Rapporti istituzionali – Unità organizzativa affari istituzionali della Presidenza della Regione Sardegna; Ahmed Naciri, Rete sarda cooperazione internazionale; Roberta Manca, Asecon Odv; Roberto Copparoni, Amici di Sardegna Odv; Marco Sechi, servizio Attuazione delle politiche per i cittadini della Regione Sardegna. Sono previsti anche gli interventi di quattro giovani: Maria Capai e Luca Siddu presenteranno una ricerca sulla cooperazione decentrata sarda, mentre Eleonora Cabboi e Davide Secci parleranno del progetto Generazione Cooperazione. L’ingresso è libero.
Il progetto Generazione Cooperazione è promosso da Focsiv con un partenariato di 24 organizzazioni e grazie al finanziamento dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Di fronte a queste urgenze (climatiche, guerre e crescenti disuguaglianze), numerose realtà e reti della società civile nazionali e locali si sono unite per il progetto “Cooperazione: mettiamola in Agenda! – Giovani e territori per l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo sostenibile” per valorizzare le azioni territoriali in 11 regioni e 39 province, garantendo capillarità alle attività progettuali in un quadro coordinato a livello nazionale. Questo progetto intende sensibilizzare e promuovere l’indispensabile cultura della cooperazione tra i popoli, con l’educazione alla cittadinanza globale e azioni affinché i politici sia livello nazionale che sardo assumano più impegni di solidarietà internazionale con le organizzazioni della società civile.
La Campagna 070, invece, è promossa da Focsiv, Aoi, Cini e Link2007, le più grandi reti e Federazioni di Ong di cooperazione internazionale della società civile italiana, con il patrocinio di Asvis, Caritas Italiana, Forum nazionale del Terzo settore e Missio. Il nome della Campagna deriva dall’impegno sottoscritto dal nostro Paese in ambito internazionale di destinare lo 0,70% della ricchezza nazionale a sostegno di obiettivi di sviluppo. Purtroppo, sinora, non si è andati oltre gli intenti e le dichiarazioni: al momento siamo lontani dai dati della nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza del settembre 2018, che prevedeva di passare allo 0,36% nel 2020 e allo 0,40% nel 2021.

Tra le patologie che hanno conosciuto un aumento preoccupante negli ultimi due anni, ci sono i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (DAN). Sono quasi 4 milioni gli italiani che ne soffrono, il 70% di loro sono adolescenti. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nella fascia d’età tra i 12 e i 25 anni questo tipo di patologie rappresenta la seconda causa di morte, con circa 4 mila decessi l’anno nel nostro Paese.

È ormai certo che la possibilità di avere accesso in tempi brevi alle cure può fare la differenza tra la vita e la morte. In Italia, purtroppo, la risposta non corrisponde alla richiesta e molti centri per la cura di queste patologie chiudono. “Lo Specchio DAN”, realtà che si occupa da anni di questi disturbi – accogliendo pazienti da tutta Italia tramite il SSN – ha deciso di invertire la rotta ed inaugura una nuova struttura, per poter curare un maggior numero di persone.

Mercoledì 9 novembre, alle ore 11.00, a Domunovas, nel corso di una conferenza stampa, in via Cagliari 83, verrà presentata questa nuova realtà, alla presenza di rappresentanti istituzionali, medici, operatori e testimonianze di pazienti.

Saranno presenti:

  • Dott. Mario Nieddu Assessore alla Sanità della Regione Sardegna
  • Dott.ssa Isangela Mascia, Sindaco Domusnovas
  • Dott. Mauro Usai, Sindaco di Iglesias
  • Dott.ssa Francesca Locci, Assessore Servizi Sociali Domusnovas
  • Dott. Giovanni Salis, Direttore Struttura Complessa del Distretto di Cagliari Area Vasta – ASL n. 8 di Cagliari.
  • Francesca Fialdini, conduttrice televisiva
  • Giovanna Grillo, Presidente e Responsabile legale de Lo Specchio
  • Ingegnere Emanuele Fresa, Direttore aria Piemonte Istituto Auxologico Italiano IRCCS
  • Dott. Leonardo Mendolicchio medico psichiatra direttore scientifico de Lo Specchio. Responsabile U.O.C. Riabilitazione DAN, Direttore U.O. Auxologia dell’Istituto Auxologico Italiano di Piancavallo. Uno dei maggiori esperti di DAN in Italia.
  • Dott. Pablo Belfiori, Medico Chirurgo specialista in scienze dell’alimentazione – Direttore Sanitario Lo Specchio
  • Fabrizia Falco, psicologa coordinatrice de Lo Specchio
  • Aurora Caporossi, Founder Associazione Animenta
  • Maria Giovanna Masala, Presidente dell’Associazione Canne al Vento  Sassari
  • Testimonianze di pazienti

“Fili emozionali” è il titolo dell’iniziativa, promossa dall’associazione “Socialismo Diritti Riforme” e da Casa Emmaus per valorizzare le attività creative delle persone private della libertà della sezione femminile della Casa Circondariale di Cagliari-Uta e delle ospiti della struttura di Iglesias. Ideato e curato da Alma Piscedda, artista del ricamo, originaria di Domusnovas, il progetto, che ha impegnato le donne per alcuni mesi, sarà presentato mercoledì 15 giugno nel Parco Scarzella di Domusnovas, alla presenza della sindaca Isangela Mascia. Inserita nella “Festa del Bambino”, allestita dall’associazione “Elda Mazzocchi Scarzella”, la mostra “Fili emozionali” proporrà ai visitatori pregiati lavori di ricamo. Aldilà della qualità delle proposte, l’iniziativa ha un importante significato sociale e culturale com’è nello spirito di chi è impegnato nella salvaguardia dei valori della solidarietà e dell’impegno civile.
«Nel 2018, quando per la prima volta ho incontrato le detenute della Casa Circondariale, non pensavoricorda Alma Pisceddache il ricamo avrebbe suscitato tanto interesse. Il tempo e la pratica invece hanno sviluppato nelle donne private della libertà il desiderio di appropriarsi di quest’arte e la loro dedizione le ha rese padrone di ago e filo. L’esperienza è stata poi trasferita tra le ospiti di Casa Emmaus dove i risultati sono stati sorprendenti. Nella mostra si potranno vedere i lavori realizzati e spetterà ai visitatori valutare gli esiti. Per chi, come me, ha curato il percorso una grande soddisfazione anche per aver contribuito a alleviare il senso di solitudine che spesso domina in queste persone.»
«L’impegno del volontariato nella Casa Circondariale è sempre particolarmente apprezzatosottolinea il direttore Marco Porcu ancora di più quando gli esiti contribuiscono a creare ponti tra associazioni e Comunità di Recupero. Un plauso dunque alla maestra di ricamo e a SDR che propone iniziative di crescita culturale e integrazione dentro e fuori dal carcere.»
«Siamo particolarmente grati ad Alma Piscedda ha aggiunto Giovanna Grillo, presidente di Casa Emmausper avere coinvolto, con la passione che la contraddistingue, le nostre ospiti. I lavori che sono stati realizzati parlano da soli. Ma siamo soprattutto soddisfatti di avere iniziato un percorso di collaborazione con SDR che siamo certi produrrà ulteriori progetti solidali.»
«Mondi fragili, talvolta poco indagati nelle loro espressioni più profondeosserva Maria Grazia Caligaris, socia fondatrice di “Socialismo Diritti Riforme”si affermano con forza nelle pratiche artistiche e mostrano tutta la loro più intima umanità contribuendo ad arricchire il nostro sguardo. E’ così nei “fili emozionali”, dove ogni creazione è ispirata dall’inclusione e dalla passione civile.»