4 November, 2024
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Sentimenti e disabilità. L’amore che supera ogni ostacolo e va oltre ogni forma di tabù. L’amore che accoglie la diversità, ne coltiva i sogni e i desideri, l’amore vissuto nell’emotività, nell’affettività, e nel corpo. Il diritto umano a vivere la propria sfera di intimità e a intrattenere relazioni interpersonali sotto il profilo psicoaffettivo, emotivo e sessuale anche per chi si trova in una condizione di ridotta autosufficienza a livello di mobilità e motilità o a causa di un aspetto fisico lontano dai modelli estetici dominanti e ritenuti attraenti.

Il regista Giovanni Coda, da oltre venticinque anni attivo sul fronte del cinema sperimentale con una forte connotazione sociale che porta avanti con la militanza di genere temi e storie difficili o lontane dai canoni comuni, dopo il grande successo di critica e pubblico internazionale dei recenti e pluripremiati lavori cinematografici “Il rosa nudo” (2013), “Bullied to Death” (2015) e l’ultimo “Xavier” (2017), annuncia il via alle riprese nei prossimi giorni del suo nuovo film “Mark’s Diary”, che si ispira a tante storie vere e al libro (unico in Italia) “Loveability” di Maximiliano Ulivieri, edito da Erickson che ne ha concesso i diritti di utilizzo per la realizzazione del film. Il primo libro italiano basato su testimonianze dirette e scritto dalla prospettiva anche di ricercatori, decisori politici e operatori, che affronta il tema dell’assistenza sessuale per disabili, una realtà ormai consolidata in gran parte dell’Europa e quasi sconosciuta in Italia.

Mark e Giacomo, i protagonisti, sono due ragazzi colpiti da una grave disabilità che ne limita i movimenti in modo quasi totale. Quando si incontrano esplode tra loro un’attrazione ed un amore reciproco tanto profondo quanto impossibile da realizzare perché non hanno alcuna possibilità di poter entrare in una qualsiasi forma di intimità. Affideranno così le proprie emozioni e i propri sentimenti a due personaggi di fantasia. Un amore virtuale-visionario-onirico, un sogno lungo un giorno, e la consapevolezza che nulla sarà più lo stesso e che la lotta per il diritto all’amore è solo all’inizio. Il Diario di Mark, le sue pagine, sono la sua vita, costellata dal dolore e dalla frustrazione di non poter esprimere se stesso se non attraverso comportamenti stereotipati sempre e comunque mediati da altre persone (quasi sempre genitori, assistenti sanitari o badanti).

“Mark’s Diary”, sarà un lungometraggio di 75 minuti, la cui uscita nelle sale cinematografiche è prevista a ottobre/novembre 2018. Scritto e diretto da Giovanni Coda, verrà girato interamente in Sardegna, tra Cagliari e Oristano. Prodotto dalla University of Derby (UK) e A.C. Labor (Italy), produttore associato Atlantis Moon Productions (USA), e sostenuto da New Renaissance Film Festival Amsterdam, Social Justice Film Festival Seattle e dalla Fondazione Sardegna Film Commission, in collaborazione con Zamuner Circus, vede nel cast costituito da attori americani e italiani: Mark Cirillo (L.A. – USA), Caleb Spivak (Atlanta – USA), lo stesso Maximiliano Ulivieri (Livorno/Bologna), Giacomo Curti (Roma – Italia), Rachele Montis (Cagliari – Italia), Luca Massidda (Cagliari – Italia), Alessandro Angioni (Cagliari – Italia), Davide Vallascas (Cagliari – Italia), Valentino Bistrussu (Cagliari – Italia), Duo Spezie – Zamuner Circus (Italia). Musiche originali a cura di Cosimo Morleo, Andrea Andrillo, Arnaldo Pontis e Les Stik Fluo.

Il progetto filmico “Mark’s Diary” si riferisce, come tutta la produzione del regista cagliaritano, a quell’area cinematografica sperimentale in cui l’estetica fotografica trova linfa vitale al confine tra il cinema e l’arte visiva, quella terra di mezzo dove tutto è possibile ed ogni risvolto artistico è assolutamente imprevedibile. Siamo nel territorio del cinema d’avanguardia in cui lo stesso Coda trova nei filoni della sinfonia visiva (a cui si ispira per le scene urbane in esterni) e del cinema astratto (scene in interni) il suo habitat creativo ideale. Film d’autore e di ricerca che rielabora il cinema sperimentale della tradizione italiana e riconsidera in chiave contemporanea la relazione creativa tra arte, fotografia e immagine filmica, già anticipata dai futuristi nelle loro teorie esposte nel “Manifesto della Cinematografia” del 1916, tesa alla ricostruzione di un ricco e affascinante panorama visivo-visionario. Nuove forme di linguaggi in cui la matrice videoartistica e fotografica, che da sempre caratterizza le opere del regista, autore, sceneggiatore e fotografo indipendente, si fonde tra fiction e cinema del reale. Al centro di questa ultima opera i due protagonisti, l’impossibilità fisica di amarsi e la loro devastante emotività, libera di esprimersi a ogni latitudine attraverso i movimenti del corpo dei danzatori e dei loro “avatar”.

«La società si sforza di venire incontro alle persone con disabilità per ogni loro bisogno che non possa essere svolto in completa autonomia. Le aiutiamo a vestirsi, spogliarsi, mangiare e lavarsi. Diamo loro carrozzine elettriche per muoversi, macchine con comandi speciali, computer dotati delle più sofisticate tecnologie, dotiamo le loro case di soluzioni robotiche che consentano loro una vita, la più possibile, indipendente – spiega il regista – Eppure, di tutti questi diritti, di cui nessuno metterebbe in dubbio la legittimità, ce n’è uno che viene sistematicamente taciuto, omesso, rimosso: quello alla sessualità. Toccarsi ed essere toccati, necessità naturale per chiunque, diventano questioni scabrose, disturbanti, scomode, se riferite alle persone con disabilità.»

Un tema complesso e molto delicato che l’autore tratta nel suo film attraverso la letteratura, la danza, la musica, la poesia e la sensibilità che contraddistingue tutti i suoi lavori, con il fine non solo artistico ma anche di interesse sociale, per descriverne accuratamente le istanze, porsi delle domande e sensibilizzare verso queste problematiche, aprire un varco e una discussione e sostenere la causa portata avanti da Maximiliano Ulivieri, blogger con disabilità, fondatore e presidente dell’Associazione “LoveGiver”, Comitato promotore per l’introduzione legalizzata dell’”assistenza sessuale” alle persone con handicap fisici e psichici. Co-autore inoltre del libro “Loveability” (Erickson 2014) insieme a Debora De Angelis, Fabrizio Quattrini, psicologo, psicoterapeuta, sessuologo, Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali dell’Università «G. D’Annunzio» di Chieti-Pescara e presidente dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica di Roma, Sergio Lo Giudice, docente di Filosofia e Storia al liceo «Copernico» di Bologna, Giulia Garofalo Geymonat, ricercatrice in Scienze sociali presso il dipartimento di Gender Studies dell’Università di Lund in Svezia e Maurizio Nada, docente nei corsi per educatori e operatori socio-sanitari, autore di testi e pubblicazioni nell’ambito della disabilità. Un testo che prende il titolo dal sito omonimo, nato da una idea dello stesso Ulivieri per raccogliere le molteplici testimonianze, richieste ed esigenze, pervenute negli anni seguenti la pubblicazione delle sue personali esperienze sul suo blog.

«L’assistenza alla sessualità a persone con Disabilità rappresenta un concetto che racchiude allo stesso tempo “rispetto” e “educazione”, che solo per un paese civile può rappresentare la massima espressione del “diritto alla salute e al benessere psicofisico e sessuale», si legge nel testo che introduce il progetto sul sito dedicato “lovegiver.it”.

Il libro vuole essere d’aiuto a chi – disabili e familiari – vive ogni giorno sulla propria pelle le conseguenze di una vita in cui sessualità e affettività sono negate, ma anche di stimolo a indurre alla riflessione e a liberare da tabù e pregiudizi, portando all’attenzione del dibattito pubblico il tema del rapporto tra sessualità e disabilità.

«In paesi come la Danimarca, Paesi Bassi, Germania e Svizzera, la professione dell’Assistente sessuale per individui diversamente abili è già da tempo una realtà. In Italia siamo ancora lacerati nell’affrontare l’argomento “disabilità” dal punto di vista delle conquiste esistenziali che molti disabili riescono a raggiungere quando hanno modo di accedere al loro più intimo potenziale, compreso quello sessuale – precisa Giovanni Coda -. Mark e Giacomo sono innamorati, ma non possono amarsi, perché disabili e perché le loro famiglie sostengono che il loro amore è sbagliato, contro natura e che in quanto “angeli” non hanno bisogno di carezze, sguardi e sentimenti. Sono eterni bambini. L’unica cura possibile: i farmaci. Come se fossero affetti da chissà quale grave malattia. Erano solo innamorati, e forse, nonostante le avversità della vita, ora lo sono ancora di più.»

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Mercoledì 21 giugno in occasione della Festa europea della musica la rassegna Le Salon de musique propone “Le Salon del Musique en fête”, una non stop musicale completamente gratuita in programma da pomeriggio a notte nel Teatro Massimo di Cagliari.

Novità dell’edizione di quest’anno della Festa, organizzata dall’associazione Suoni & Pause, in collaborazione con Sardegna Teatro, il V-Art Festival (FIIA), la Scuola Civica di Musica San Sperate e lo studio di registrazione janeStudio, sono le esibizioni affidate sia a musicisti professionisti che non.

Si comincia alle 18.30, nel foyer del teatro, e si prosegue poi nello spazio “M”, per arrivare a fine serata con “Music for a Body Cage”, lo speciale concerto dal vivo organizzato come evento conclusivo: proporrà la rielaborazione live delle colonne sonore composte dai musicisti Irma Toudjian e Arnaldo Pontis per gli ultimi film del regista Giovanni Coda. Per l’occasione, insieme a loro suonerà anche il giovane chitarrista Matteo Casula, mentre lo stesso Coda proietterà  la sua opera di video-arte realizzata ad hoc e ispirata alla sua ultima mostra “Giovanni Coda_Exposition”, come sintesi dell’evoluzione del linguaggio cinematografico condensata in una particolare rielaborazione video di immagini e riprese provenienti dai suoi ultimi  lavori cinematografici (“Brightness”, il  ”RosaNudo” e “Bullied to Death”).

Ad arricchire la serata saranno le esibizioni della danzatrice Carla Onni e delle attrici Cristina Maccioni ed Eleonora Giua.

 

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Ancora un viaggio nella cultura armena mercoledì 5 aprile per Le Salon de Musique, la rassegna che l’associazione culturale Suoni & Pause organizza per creare momenti d’attenzione verso la musica, le arti visive e la letteratura.

Alle 21.00, al Teatro Massimo di Cagliari, va in scena in “Affinità con i cieli notturni”, uno spettacolo dove teatro, musica e arti visive si intrecciano per ripercorrere le pagine dell’omonimo libro della scrittrice armena Astrid Katcharyan.

Sul palco ci saranno l’attrice Marta Proietti Orzella e la pianista Irma Toudjian che ha composto anche le musice. Firma la regia Lia Careddu, mentre la scenografia è di Sabrina Cuccu. I video sono di Giovanni Coda.

“Affinità con i cieli notturni” racconta la vera storia di Astra Sabondjian, nata negli ultimi anni dell’Ottocento nella cultura e nel prestigio dell’antica Armenia. Sabondjian, femminista ante litteram, rompe con la tradizione facendo valere i propri ideali. È tra le prime donne a diventare giornalista e fonda ad Atene una prestigiosa casa di moda. Scampata al genocidio degli Armeni (1915), vive il dramma dell’esilio e della deportazione. Una che parla di amore, perdita e sopravvivenza, sullo sfondo della tragedia armena.

L’appuntamento è organizzato in collaborazione con l’associazione Luna Scarlatta, Festival Pazza idea – Progetto Futuro.

Il costo del biglietto è di Intero € 10,00; studenti € 7,00.

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Edizione numero XVI per Le Salon de Musique, la rassegna che l’associazione culturale Suoni & Pause organizza ogni anno per creare momenti d’attenzione verso la musica, le arti visive e la letteratura.

Dal 21 gennaio all’8 luglio nel Teatro Massimo di Cagliari sono in cartellone sette appuntamenti costruiti attorno a un filo comune: La via della seta. Era questo, in tempi remoti, il nome dato alla più antica e importante via di congiunzione tra Oriente e Occidente. Hanno nel sangue quelle lontane radici alcuni tra gli ospiti dell’edizione 2017 della rassegna,  come le scrittrici  Elif Shafak e Sonya Orfalian, la giovane attrice Anna-Lou Toudjian, il musicista Aram Ipekdjian e la stessa Irma Toudjian, direttrice artistica di Le Salon de Musique. Il cartellone si arricchisce ulteriormente con la presenza di  apprezzatissimi artisti del panorama nazionale, internazionale e sardo: dall’eclettico pianista romano Arturo Stàlteri, che il 21 gennaio inaugurerà la rassegna, al musicologo e compositore Riccardo Giagni. Dall’attrice Marta Proietti Orzella al pluripremiato filmaker Giovanni Coda, passando per un’altra attrice amatissima come Lia Careddu, sino al virtuoso della chitarra Riccardo Onori, che dal 2000 lavora con Jovanotti.

Si parte il 21 gennaio – ogni spettacolo comincia alle 21.00 – con Arturo Stàlteri, pianista conosciuto per il suo luminoso talento ma anche per la sua partecipazione a fortunate trasmissioni radiofoniche di Radio 3 (attualmente è tra i conduttori di Primo movimento). Stàlteri proporrà al pubblico cagliaritano il concerto “The musical box-Il mio diario”, un escursus lungo la sua ultraquarantennale carriera che, partendo dal primo album con i Pierrot Lunaire, del 1975, arriva a giorni nostri con il recente disco “Préludes”.

Il 14 febbraio salgono sul palco Irma Toudjian e Riccardo Onori con “In_certezza”, un concerto dove le musiche contenute nell’ultimo CD della Toudjian in collaborazione con Riccardo Onori si affiancano alle evocazioni  visive attraverso cui Alberto Soi ne esalta suggestioni e bellezza.

Musica tradizionale armena nella serata del 10 marzo con il concerto “Komitas”, che vedrà esibirsi Aram Ipekdjian al duduk e la pianista Irma Toudjian. Un’occasione per conoscere la cultura musicale armena attraverso un suo strumento tradizionale, il duduk. Nel 2005 la musica duduk è stata inserita dall’UNESCO nella lista dei Patrimoni orali e immateriali dell’umanità.

Teatro, musica e arti visive si intrecciano in “Affinità con i cieli notturni”, in cartellone il 5 aprile, che ripercorre le pagine dell’omonimo libro della scrittrice armena  Astrid Katcharyan, dove si narra la vera storia di Astra Sabondjian, nata negli ultimi anni dell’Ottocento nella cultura e nel prestigio dell’antica Armenia. Sul palco ci saranno Marta Proietti Orzella (voce recitante)e Irma Toudjian con le sue musiche, composte per l’occasione. Scenografia e regia sono, rispettivamente, di Sabrina Cuccu e Lia Careddu. Video di Giovanni Coda.

Il 2017 è l’Anno Gramsciano: Le Salon de Musique lo celebra  l’11 e il 14 maggio con “Nino! Nino!”, da un testo scritto appositamente per questa ricorrenza dall’autrice di origine armena Sonya Orfalian e le musiche originali di Riccardo Giagni L’evento, organizzato in collaborazione con l’associazione Luna Scarlatta, vedrà in scena l’attore Graziano Piazza.

Dopo il concerto “Le Salon de Musique en fête”, organizzato il 21 giugno in occasione della Festa europea della musica, l’8 luglio appuntamento finale della rassegna con “La bastarda di Istanbul”, per la regia di Lia Careddu, tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice turca Elif Shafak che racconta l’amicizia tra due diciannovenni: Armanoush, armena americana legata alle sue radici, e Asya, giovane turca nata fuori dal matrimonio. In scena ci saranno Anna-Lou Toudjian (voce recitante) e Irma Toudjian (pianoforte). Lo spettacolo è realizzato in collaborazione col pluripremiato regista Giovanni Coda, che si è occupato delle elaborazioni visuali. La scenografia è di Sabrina Cuccu.

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Edizione numero XVI per Le Salon de Musique, la rassegna che l’associazione culturale Suoni & Pause organizza ogni anno per creare momenti d’attenzione verso la musica, le arti visive e la letteratura.

Dal 21 gennaio all’8 luglio nel Teatro Massimo di Cagliari sono in cartellone sette appuntamenti costruiti attorno a un filo comune: La via della seta. Era questo, in tempi remoti, il nome dato alla più antica e importante via di congiunzione tra Oriente e Occidente. Hanno nel sangue quelle lontane radici alcuni tra gli ospiti dell’edizione 2017 della rassegna, come le scrittrici Elif Shafak e Sonya Orfalian, la giovane attrice Anna-Lou Toudjian, il musicista Aram Ipekdjian e la stessa Irma Toudjian, direttrice artistica di Le Salon de Musique. Il cartellone si arricchisce ulteriormente con la presenza di  apprezzatissimi artisti del panorama nazionale, internazionale e sardo: dall’eclettico pianista romano Arturo Stàlteri, che il 21 gennaio inaugurerà la rassegna, al musicologo e compositore Riccardo Giagni. Dall’attrice Marta Proietti Orzella al pluripremiato filmaker Giovanni Coda, passando per un’altra attrice amatissima come Lia Careddu, sino al virtuoso della chitarra Riccardo Onori, che dal 2000 lavora con Jovanotti.

Si parte il 21 gennaio – ogni spettacolo comincia alle 21.00 – con Arturo Stàlteri, pianista conosciuto per il suo luminoso talento ma anche per la sua partecipazione a fortunate trasmissioni radiofoniche di Radio 3 (attualmente è tra i conduttori di Primo movimento). Stàlteri proporrà al pubblico cagliaritano il concerto “The musical box-Il mio diario”, un escursus lungo la sua ultraquarantennale carriera che, partendo dal primo album con i Pierrot Lunaire, del 1975, arriva a giorni nostri con il recente disco “Préludes”.

Il 14 febbraio salgono sul palco Irma Toudjian e Riccardo Onori con “In_certezza”, un concerto dove le musiche contenute nell’ultimo CD della Toudjian in collaborazione con Riccardo Onori si affiancano alle evocazioni  visive attraverso cui Alberto Soi ne esalta suggestioni e bellezza.

Musica tradizionale armena nella serata del 10 marzo con il concerto “Komitas”, che vedrà esibirsi Aram Ipekdjian al duduk e la pianista Irma Toudjian. Un’occasione per conoscere la cultura musicale armena attraverso un suo strumento tradizionale, il duduk. Nel 2005 la musica duduk è stata inserita dall’UNESCO nella lista dei Patrimoni orali e immateriali dell’umanità.

Teatro, musica e arti visive si intrecciano in “Affinità con i cieli notturni”, in cartellone il 5 aprile, che ripercorre le pagine dell’omonimo libro della scrittrice armena Astrid Katcharyan, dove si narra la vera storia di Astra Sabondjian, nata negli ultimi anni dell’Ottocento nella cultura e nel prestigio dell’antica Armenia. Sul palco ci saranno Marta Proietti Orzella (voce recitante)e Irma Toudjian con le sue musiche, composte per l’occasione. Scenografia e regia sono, rispettivamente, di Sabrina Cuccu e Lia Careddu. Video di Giovanni Coda.

Il 2017 è l’Anno Gramsciano: Le Salon de Musique lo celebra  l’11 e il 14 maggio con “Nino! Nino!”, da un testo scritto appositamente per questa ricorrenza dall’autrice di origine armena Sonya Orfalian e le musiche originali di Riccardo Giagni L’evento, organizzato in collaborazione con l’associazione Luna Scarlatta, vedrà in scena l’attore Graziano Piazza.

Dopo il concerto “Le Salon de Musique en fête”, organizzato il 21 giugno in occasione della Festa europea della musica, l’8 luglio appuntamento finale della rassegna con “La bastarda di Istanbul”, per la regia di Lia Careddu, tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice turca Elif Shafak che racconta l’amicizia tra due diciannovenni: Armanoush, armena americana legata alle sue radici, e Asya, giovane turca nata fuori dal matrimonio. In scena ci saranno Anna-Lou Toudjian (voce recitante) e Irma Toudjian (pianoforte). La scenografia è di Sabrina Cuccu. Video di Giovanni Coda.

La Seconda Commissione del Consiglio regionale, nella tarda serata di ieri ha concluso il ciclo delle audizioni con i rappresentati dei settori del cinema e della musica, in difficoltà a causa delle poche risorse pubbliche a disposizione e dei ritardi nella programmazione.

I primi ad essere sentiti sono stati i responsabili della Consulta regionale delle scuole civiche di musica che hanno illustrato al presidente della Commissione Gavino Manca (Pd) e ai commissari la drammatica situazione in cui si trovano ad operare. «I ritardi nella erogazione dei finanziamenti regionali stanno paralizzando l’attività didattica – ha detto il presidente della Consulta, Antonio Puglia – le scuole civiche devono ancora ricevere il saldo dei contributi regionali del 2013 e l’intera anticipazione del 2014. L’inizio dell’anno scolastico 2014-2015, previsto per novembre, è a rischio».

Leonardo Sarigu, direttore della Scuola civica di musica di Capoterra, ha invece segnalato l’esiguità delle risorse messe a disposizione della Regione per un settore nel quale operano circa 700 insegnanti. «Da oltre dieci anni, nonostante l’aumento del numero degli iscritti e le tante attività portate avanti, il finanziamento regionale è fermo a 1,5 milioni di euro – ha detto Sarigu – risorse ulteriormente ridotte di circa 400mila euro (un taglio del 25%) con l’assestamento di bilancio». Dai rappresentanti delle scuole civiche, infine, è arrivata la richiesta alla Commissione di una modifica radicale del Regolamento che disciplina la loro attività «serve un nuovo strumento, fatto con il contributo di persone competenti, che consenta di programmare e distribuire le risorse con criteri trasparenti e di premiare le scuole attraverso parametri meritocratici – ha detto Francesco Pilia, direttore della Scuola di San Sperate -. L’attuale Regolamento lascia troppi spazi alla discrezionalità».

Il presidente della Commissione, Gavino Manca, ha spiegato ai rappresentanti della Consulta che i tagli operati con l’assestamento di bilancio riguardano, purtroppo, tutti i settori dello spettacolo e della cultura. Manca ha però assicurato la volontà di confermare i finanziamenti anche per il  2015 e di procedere a una verifica sui ritardi nei pagamenti. Il presidente ha infine garantito che «sarà attentamente valutata l’opportunità di procedere a una modifica del Regolamento delle Scuole civiche di musica di concerto con l’assessore della Cultura.»

I lavori della Commissione sono poi proseguiti con l’audizione dei  rappresentanti dell’Associazione “Moviementu” #Rete Cinema Sardegna da tempo impegnata in una battaglia per sollecitare l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di sostenere l’industria cinematografica e di trasformarla in un’opportunità di sviluppo per l’Isola, così come avviene in altre regioni dell’Italia e dell’Europa. Marco Benoni ha denunciato il pesante taglio per il settore previsto dall’assestamento di bilancio (da 2,9 a 1,4 milioni di euro) e spiegato le difficoltà a spendere i pochi soldi a disposizione. «Se non vengono fatti i bandi previsti dalla legge – ha sottolineato Benoni – le risorse sono inutilizzabili». Aspetto, quest’ultimo, evidenziato anche da Antioco Floris: “Di fatto – ha detto Floris – le produzioni cinematografiche stanno andando avanti senza soldi pubblici. L’ultimo lungometraggio del regista Giovanni Coda “Il rosa nudo”, vincitore del film festival di Melbourne, è stato realizzato grazie a contributi privati. In questi giorni, inoltre, si gira a Cagliari il film di Enrico Pau che ha ricevuto un contributo regionale di soli 60mila euro contro i 600mila investiti dalla #Film Commission dell’Irlanda. Manca una programmazione seria – ha concluso Floris – ogni anno si deve ripartire da zero». 

Carlo Dessì, invece, ha segnalato la necessità di ridistribuire le risorse: «I tagli operati con l’assestamento di bilancio hanno cancellato i fondi per tutte le attività collaterali o complementari allo sviluppo del cinema. Rimangono solo le voci relative alla spese di funzionamento della Film Commission e i contributi per la coproduzione di cortometraggi». Dessì ha evidenziato la paradossale situazione in cui si trovano alcune associazioni che hanno organizzato diversi festival cinematografici e che oggi rischiano di perdere i contributi.

Dai rappresentanti di Moviementu, infine, anche una critica alla #Film Commission: «I soldi messi a disposizione dell’organismo sono stati spesi rapidamente ma in modo del tutto discrezionale».

Il presidente della Commissione Cultura Gavino Manca, concordando sulla necessità di intervenire sulla legge del cinema per rendere più agili i canali di finanziamento e più trasparenti le procedure di assegnazione delle risorse, ha spiegato che i tagli operati con l’assestamento di bilancio riguardano soldi difficilmente spendibili entro la fine dell’anno. «Da parte nostra – ha sottolineato Manca – c’è la volontà di reperire con la prossima finanziaria regionale, finalmente libera dai vincoli del Patto di stabilità, più risorse per il cinema, settore che potrebbe offrire, se ben governato, grandi opportunità di lavoro e di sviluppo».

Ufficio Stampa

«Con il supporto della Regione e della #Film Commission, che sostengono la trasferta in Australia del regista cinematografico Giovanni Coda, selezionato per la quindicesima edizione del “Melbourne Underground Film Festival” l’assessore della Cultura attribuisce un chiaro riconoscimento alla determinazione e alla caparbietà di un artista che con le sue opere sta dando lustro alla Sardegna nel mondo. Vogliamo lanciare un segnale agli artisti e ai talenti della nostra isola: malgrado le difficoltà finanziarie, questa Regione intende intervenire fornendo supporto non solo economico ma anche organizzativo, programmatico e logistico al settore del cinema e più in generali agli ambiti della creatività artistica.»
Lo ha detto questa mattina nel corso di una conferenza stampa, l’assessore Claudia Firino che si è soffermata anche sul tipo di apporto che Regione e #Film Commission intendono garantire: «Certezza di fondi e dei servizi, sostegno all’internazionalizzazione e capacità di programmazione rimangono punti centrali dell’impegno di questo assessorato». 
Era presente, con tutto il cast del film “Il rosa nudo”, il regista Giovanni Coda, che ha apprezzato gli sforzi dell’ente pubblico, ripercorrendo le vicende legate alla creazione del lungometraggio, completamente indipendente e realizzato con un budget ridottissimo. Ispirato alla vita di Pierre Seel, omosessuale imprigionato durante la seconda guerra mondiale nel campo di concentramento di Schirmeck, “Il rosa nudo” è già stato selezionato in ben 15 festival internazionali. Inoltre, sarà a breve al #Queer festival di Hannover ed alla #Biennale di Videoarte di Milano e debutterà alla televisione americana nello show “The Minneapolis Television Network” (MTN), all’interno della programmazione del #Minneapolis Independent Film.

 

Claudia Firino 5 copia

Un’analisi della spesa pubblica e delle sue ricadute nel settore Cultura e Servizi ricreativi è al centro di una tavola rotonda in programma lunedì 7 luglio, dalle 9.30 al Centro d’arte e cultura #Lazzaretto di Cagliari. Durante l’iniziativa, alla quale parteciperanno tra gli altri gli assessori regionali di Programmazione e Cultura, Raffaele Paci e Claudia Firino, la presentazione della monografia “L’Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali – I flussi finanziari pubblici nel settore Cultura e Servizi Ricreativi”. 

La monografia fa parte del progetto Monografie Regionali Conti Pubblici Territoriali che propongono, con cadenza biennale, l’analisi dei flussi di spesa e entrata di finanza di tutto il Settore Pubblico Allargato per ciascuna regione, utilizzando le informazioni contenute nella Banca dati CPT. Nell’edizione 2013, sia con dati CPT sia con dati Istat e Mibac, viene analizzata la spesa dei diversi soggetti che operano sul territorio regionale nel periodo 2000-2011 con l’intento di costruire un quadro dettagliato della domanda e dell’offerta culturale in Sardegna.

Inoltre, la monografia propone approfondimenti su progetti con valenza regionale per i quali sono state utilizzate risorse comunitarie: la Mediateca del Mediterraneo di Cagliari, il Sistema museale integrato di Alghero, il Centro di ricerca e conservazione dei beni culturali Mont’e Prama di Cabras e il Museo della Miniera dell’Argentiera per attrezzature di servizio nella borgata dell’Argentiera.

I risultati del progetto nazionale e i principali punti della monografia introdurranno lunedì la tavola rotonda moderata da Franco Sardi, direttore generale dell’assessorato regionale della Programmazione e bilancio. Sono previsti interventi di Enrica Puggioni, assessore comunale della Cultura, del direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna Maria Assunta Lorrai, del sindaco di Mamoiada Graziano Deiana e del ricercatore del CRS4 Enrico Gobbetti. Agli assessori Paci e Firino verranno riservati gli interventi di apertura e chiusura dell’iniziativa.

Sono anche in scaletta le testimonianza di Max Sirena, skipper di Luna Rossa Challenge, il regista Giovanni Coda, lo scrittore Flavio Soriga. È atteso anche un saluto in videoconferenza da parte di Paolo Fresu.