«Sento oggi di affermare che non esistono idee, né ideali, né prospettive di rinnovamento di cui avrebbe senso discutere, se tra noi mancano i presupposti per un confronto democratico e per la convergenza dell’azione politica. So che non servirebbe e che anzi sarebbe ingannevole sbandierare un futuro desiderabile per la Sardegna, e attenderci che qualcuno possa seguirci, se proprio noi ci comportiamo in contrasto con i valori e i fini che dichiariamo di voler perseguire.»
E’ questo il durissimo j’accuse che il Segretario Nazionale del Partito Sardo d’Azione Giovanni Columbu ha pronunciato a conclusione dell’ultimo Consiglio Nazionale tenutosi a Ghilarza, il 9 maggio 2015 e pubblicato oggi per sua espressa volontà nel sito ufficiale del Partito.
«Sapevo che il Partito era diviso, ma non immaginavo quale fosse il tenore delle odierne divisioni. Pensavo a divergenze di idee, a diverse interpretazioni dei valori o a diverse valutazioni di indirizzo politico – ha affermato il segretario Columbu – ed ero ottimista, perché confido nelle possibilità del confronto quando si condivide lo stesso fondamento ideale. Devo dire invece che, affacciandomi alla vita interna del Partito, ho scoperto uno stato di disordine e di conflittualità di cui è difficile comprendere le ragioni ideali.»
«Le risoluzioni politiche dell’ultimo Congresso, a cui dovrei attenermi – ha aggiunto Columbu -, non ci sono perché non sono mai state deliberate. Mi sono chiesto com’è possibile che un Partito che esiste da quasi un secolo e che fa parte della Storia della Sardegna non si preoccupi di produrre una memoria delle proprie risoluzioni, come se queste non meritassero più di essere conosciute o la nostra azione si fosse ridotta a fatti personali. La documentazione relativa ai tesseramenti non si trova nella sede del partito e non mi è stata trasmessa da chi attualmente la detiene, di conseguenza dovrei presiedere la commissione preparatoria del Congresso senza sapere chi siano i tesserati. Io sono segretario di una associazione di cui non conosco i soci”. Non è mancato neppure il riferimento alla gestione patrimoniale ed amministrativa: “Chiedo che i bilanci amministrativi siano immediatamente chiusi, depositati, entro 15 giorni dalla data odierna, e pubblicati a termini di legge.»
Per il Segretario sardista «non si può venire meno all’etica e alle regole fondamentali senza pregiudicare le basi della democrazia, con ulteriori e fatali conseguenze che in questo caso sono sotto gli occhi di tutti. Il sardismo si sta trasferendo fuori dal Partito Sardo e il nostro patrimonio ideologico paradossalmente contribuisce ad alimentare altre formazioni politiche. Per ogni sardista che sta all’interno del Partito Sardo ce ne sono almeno altri quattro, o cinque, che stanno in altre formazioni, con amarezza e col rammarico di non poter essere con noi».
Da qui l’appello del Segretario nazionale dei Quattromori: «In questo momento, dentro e fuori dal Partito, esiste una forte spinta, un’attesa e una richiesta suffragata dalla drammatica situazione economica e sociale, affinché il Partito Sardo torni a essere guida del sardismo, coerente e credibile, orgoglioso della propria identità e della irrinunciabile causa che persegue e per questo occorre dare un segnale inequivocabile della nostra volontà di gettarci alle spalle i conflitti e intraprendere un nuovo percorso unitario».
L’occasione ed il banco di prova affinché ciò possa avvenire, a detta di Columbu potrà essere solo il Congresso: «Chiedo che il prossimo Congresso sia l’occasione per rendere possibile l’indispensabile ricostituzione ideale, organizzativa e morale del Partito, così da aprirlo a coloro che oggi vogliono tornare e gettandoci alle spalle le irregolarità, e che perciò si celebri sulla base di un nuovo tesseramento, quello a cui perverremo entro la fine di quest’anno nel rispetto di quanto è previsto dallo Statuto. Quali che siano le risoluzioni che adotteremo – ha concluso il segretario Columbu – vi informo che renderò pubblica la mia posizione, affinché tutti sappiano che nel nostro Partito vi è la volontà di intraprendere un cammino di rinnovamento. Sono certo che se le idee torneranno a essere il fondamento della nostra azione il Partito tornerà a crescere e avremo tutti molto da fare per quella magnifica e immensa causa che è il sardismo».