21 November, 2024
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Il colonnello Carlo Di Pinto è il nuovo comandante del 3° Reggimento Bersaglieri della Brigata Sassari. Questa mattina è subentrato al colonnello Gabriele Cosimo Garau, arrivato al comando il 14 luglio 2017 ed ora destinato a Roma, all’incarico di Capo Ufficio del Comandante Logistico dell’Esercito.

Alla cerimonia hanno partecipato il comandante della Brigata Sassari, generale di brigata Andrea Di Stasio, il comandante del 1° Reggimento Corazzato di Teulada colonnello Carlo Colaneri, l’ex comandante del Comando militare autonomo “Sardegna” Giovanni Domenico Pintus, le autorità militari e religiose del territorio, i sindaci di Teulada Daniele Serra e Sant’Anna Arresi Anna Maria Teresa Diana, alcuni colleghi dei Comuni del territorio ed il consigliere regionale Michele Ennas.

Il colonnello Carlo Di Pinto, già comandante del XVIII Battaglione Poggio Scanno del 3° Reggimento, di origine pugliese ma da diversi anni in Sardegna (arriva da Sassari), è l’84° comandante del 3° Reggimento Bersaglieri della Brigata Sassari, il più decorato (in qualità) d’Italia. Vanta, infatti, due Ordini Militari d’Italia, tre Medaglie d’Oro e tre d’Argento al Valor Militare, una d’Argento al Valore dell’Esercito, tre Medaglie di Bronzo al Valor Militare ed una di Bronzo al Merito Civile.

Nel mese di luglio 1941, il 3° Reggimento Bersaglieri partecipò all’occupazione di Spalato, alla Campagna contro la Jugoslavia, in Bosnia. Il 24 luglio, il Reggimento partì da Bardolino per la Russia, nell’ambito del Corpo di spedizione italiano in Russia (C.S.I.R.). Il 5 settembre, il Reggimento entrò in contatto con il nemico nella zona del fiume Dnieper. Il 28 settembre, partecipò alla prima battaglia combattuta e vinta da soli reparti italiani a Petrikovka, sul Don. Successivamente, proseguì verso il bacino del Donez, in condizioni ambientali proibitive, conquistando la testa di ponte di Uspenowka. Il 20 ottobre, conquistò il centro industriale e ferroviario di Stalino, precedendo la IV Divisione alpina tedesca. Il 1° novembre, i bersaglieri del leggendario col. Aminto Carretto si impadronirono del centro industriale di Rjkowo, con un ingente bottino di uomini e materiali. L’11 e 12 novembre, i bersaglieri del XX e quelli del XVIII Battaglione si lanciarono in aiuto dell’80° Reggimento fanteria, che riuscì così a sottrarsi all’annientamento. Il bilancio fu di 54 morti e 222 feriti. Il 18 novembre, il Reggimento occupò la linea Rassipnaja-Petropawlowka-Ivanowski, che mantenne per tutto l’inverno, contendendo il terreno a forze enormemente superiori. Il 25 dicembre, nella battaglia di Natale, il 3° Reggimento bersaglieri, posto a presidio del caposaldo di Petropawlowka, in tre giorni di furiosi combattimenti, contenne forze dieci volte superiori, finché non fu costretto a ripiegare sul caposaldo del XXV Battaglione. Il 28 dicembre, spronato dal colonnello Aminto Carretto, il Reggimento conquistò tutte le posizioni dopo una serie di contrattacchi.

Con la profonda ristrutturazione dell’esercito italiano del 1976 che aboliva il livello reggimentale, il 3º Reggimento bersaglieri venne sciolto il 20 ottobre 1975 ed il suo comando si trasformò in Comando 3ª Brigata mec. “Goito”. La Bandiera di Guerra e le tradizioni vennero ereditate dal 18º battaglione bersaglieri “Poggio Scanno”. Sia il 18° che il 10º battaglione bersaglieri “Bezzecca”, stanziato a Solbiate Olona, presso la caserma “Ugo Mara”, vennero inquadrati nella 3ª Brigata mec. “Goito”, intanto costituitasi in seguito alla soppressione della Divisione “Centauro”. Tra il 1982 e 1983 alcune Compagnie del 18° Battaglione “Poggio Scanno” vennero aggregate al II Battaglione Bersaglieri “Governolo” per la missione di Pace in Libano.

Ricostituitosi nuovamente nell’agosto del 1991 in fase sperimentale come 3° Reggimento Bersaglieri “Goito”, dal 1° agosto 1992 assunse la denominazione attuale.

Nel quadro del processo di riordinamento dell’Esercito Italiano, nel 2002 il Reggimento è passato alle dipendenze della Brigata cor. “Ariete”. Il 30 novembre 2009 infine, con la cerimonia di chiusura della caserma “Mameli” di Milano, il Reggimento (dopo 46 anni di permanenza) è stato trasferito a “Sa Portedda” (Teulada), inglobando il disciolto 1º Reggimento Corazzato della Brigata Sassari.

Da ottobre 2011 ad aprile 2012, il Reggimento ha partecipato all’operazione ISAF XVII in Afghanistan, nell’ambito del “Provincial Reconstruction Team” di Herat.

Allegatele interviste al comandante uscente Gabriele Cosimo Garau e al comandante entrante colonnello Carlo Di Pinto.

                                                                                                       

 

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Si è svolta stamane, a Cagliari, presso il Comprensorio Polisportivo Militare “Generale Rossi”, alla presenza del Comandante del Comando Forze Operative Sud (COMFOPSUD) Generale di Corpo d’Armata Rosario Castellano, la cerimonia di avvicendamento al vertice del Comando Militare Esercito della Sardegna tra il Generale di Corpo D’Armata Giovanni Domenico Pintus (cedente) ed il Generale di Brigata Francesco Olla (subentrante).

Alla cerimonia erano presenti le più alte autorità civili, ecclesiastiche e militari regionali, nonché, le Associazioni Combattentistiche e d’Arma.

Significativa, la presenza dei familiari di alcuni Caduti sardi nelle più recenti missioni estere, insieme ad alcuni feriti nell’adempimento del dovere, nei confronti dei quali è stata unanimemente espressa la piena solidarietà e vicinanza dell’intera Forza Armata.

Nel corso dei quattro anni trascorsi al vertice del Comando territoriale dell’Isola, il Generale Pintus, che a breve lascerà il servizio attivo, ha sviluppato molteplici attività sinergiche con le comunità locali e gli ambienti accademici ampliando e consolidando buoni rapporti con le massime autorità politiche, religiose e culturali della Sardegna.

Il Generale Castellano nel corso del suo intervento, oltre ad auspicare un buon lavoro al nuovo comandante, ha ringraziato il Generale Pintus per gli eccezionali risultati ottenuti nel corso della sua lunga carriera in Italia e all’estero e per lo straordinario impegno profuso nella gestione di numerose, complesse e variegate attività territoriali, portate avanti con passione nel corso del suo mandato, sottolineandone la serietà, la totale dedizione al servizio e l’altissima professionalità.

Egli ha inoltre evidenziato la proficua collaborazione intessuta della Forza Armata con le diverse realtà sociali dell’isola, che nel tempo ha creato anche opportunità occupazionali in favore dell’intera collettività regionale.

`… E’ giunto il momento da vecchio soldato di dirvi grazie, per tutto quello che avete fatto e per tutto quello che farete ancora, grazie perché lo avete fatto da italiani per gli italiani e non solo per gli italiani. Vi saluto con grande affetto, ma allo stesso tempo con sincera, grandissima e convinta ammirazione e gratitudine». con queste parole il Generale Pintus ha salutato i reparti schierati nonché le autorità, i militari e tutti gli ospiti presenti.

Il comandante subentrante, Generale di Brigata Francesco Olla, nel suo intervento ha sottolineato il suo «… intendimento di procedere, nell’assolvimento della missione, nel solco della continuità con l’operato svolto dal generale Pintus mettendo a disposizione ogni energia per la ricerca di soluzioni win-win, di mutua soddisfazione per la componente regionale e militare».

Il Generale Francesco Olla, anch’egli sardo, originario di Sant’Antioco, fratello maggiore del maresciallo Silvio Olla, una delle vittime dell’attentato del 12 novembre 2003 a Nassiriya, ha frequentato il 168° corso “fedeltà” dell’Accademia Militare di Modena, il corso ISSMI presso il Centro Alti Studi della Difesa, ed ha una lunga esperienza maturata in Patria e all’estero. Ha conseguito la laurea magistrale in Scienze dell’Informazione presso l’Università degli Studi di Torino.

 

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Si è svolta questa mattina la cerimonia di inaugurazione della mensa unificata di nuova realizzazione della caserma  “Salvatore Pisano” di Capo Teulada sede del 1° Reggimento Corazzato, del 3° Reggimento Bersaglieri e del centro Addestramento Tattico (CAT) di 1° livello.

La nuova mensa, già sede del refettorio della Caserma Pisano, dopo importanti lavori di ristrutturazione che ha richiesto un investimento di oltre cinque milioni e 200.000 euro, è stata inaugurata alla presenza del comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Domenico Pintus, e dei sindaci di Teulada Daniele Serra, Santadi Elio Sundas, Villaperuccio Antonello Pirosu, San Giovanni Suergiu Elvira Usai, ed assessori di Piscinas e Tratalias.

L’inaugurazione ha avuto inizio con una presentazione, nel corso della quale sono state illustrate le caratteristiche tecniche e di funzionamento d’avanguardia della nuova mensa.

A seguire un breve intervento del generale Giovanni Domenico Pintus, che ha sottolineato l’importanza dell’investimento realizzato dalla Forza Armata, orientato anche a favorire opportunità di lavoro per le aziende e le maestranze locali.

L’inaugurazione si è poi conclusa con la benedizione impartita dal parroco della chiesa della Vergine del Carmelo di Teulada don Ignazio Porcu ed il tradizionale taglio del nastro.

La nuova struttura costruita con materiali innovativi ed allestita con strumentazioni e attrezzature di ultima generazione, composta da locali per stoccaggio e lavorazione degli alimenti, locali cucina per la cottura e il confezionamento dei pasti e da 3 sale ricezione per un totale di circa oltre 600 posti a sedere, è in grado di confezionare sino a 6.000 pasti giornalieri.

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Ieri, in occasione delle imminenti festività pasquali, nella Basilica di “N.S. di Bonaria” in Cagliari, l’arcivescovo di Cagliari S.E.R. mons. Arrigo Miglio ha presieduto la celebrazione del tradizionale Precetto Pasquale Interforze, concelebrata unitamente ai cappellani militari presenti sul territorio.

Alla solenne funzione religiosa, presenziata dal Comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, Generale di Corpo D’Armata Giovanni Domenico Pintus, dalle più alte Autorità Civili e Militari dell’Isola, dalle rappresentanze delle quattro Forze Armate, della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria, della Guardia Forestale, dei Corpi Armati dello Stato e dei Vigili del Fuoco di stanza a Cagliari e centri viciniori, le Associazioni Combattentistiche e d’Arma e i familiari dei militari caduti nei diversi teatri operativi.

In occasione della solenne funzione religiosa, che rappresenta, un importante momento di aggregazione e meditazione spirituale per tutti gli uomini e le donne in uniforme e il coro polifonico interforze, ha accompagnato il solenne rito liturgico.

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In occasione delle imminenti festività pasquali, domani venerdì 12 aprile 2019, presso la Basilica di “N.S. di Bonaria”, a Cagliari, l’arcivescovo di Cagliari S.E.R. mons. Arrigo Miglio presiederà la celebrazione del tradizionale Precetto Pasquale Interforze, unitamente ai cappellani militari presenti sul territorio.

Prima della celebrazione della Santa Messa, prevista per le ore 10,30, avrà luogo, con inizio alle ore 10.00, la Liturgia Penitenziale con le confessioni individuali.

Alla solenne funzione religiosa, presenzieranno il Comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Domenico Pintus, le più alte Autorità Civili e Militari dell’Isola, le rappresentanze delle quattro Forze Armate, della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria, della Guardia Forestale, dei  Corpi Armati dello Stato e dei Vigili del fuoco di stanza a Cagliari e centri viciniori, le Associazioni Combattentistiche e d’Arma ed i familiari dei militari caduti nei diversi teatri operativi.

In occasione della solenne funzione religiosa, che rappresenta, un importante momento di aggregazione e meditazione spirituale per tutti gli uomini e le donne in uniforme e il coro polifonico interforze, accompagnerà i più importanti momenti del solenne rito liturgico.

La solenne funzione religiosa verrà trasmessa in diretta streaming su Facebook al seguente indirizzo: https://m.facebook.com/santuariobonaria. .

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Il presidente della Regione Christian Solinas, è intervenuto stamane alla presentazione del libro “La Sardegna degli eroi dimenticati. Mandas e la Grande Guerra”, avvenuta nella sala stampa del Comando Militare esercito Sardegna.

Alla presenza delle autorità civili e militari, dell’autore della pubblicazione, Umberto Oppus e del Generale di Corpo di Armata, Giovanni Domenico Pintus, del Comando Militare dell’Esercito in Sardegna, il presidente ha voluto rappresentare una forte e simbolica vicinanza e riconoscenza nei confronti di tutti i sardi che combatterono e caddero in guerra.

«La memoria è uno degli elementi fondanti dell’identità collettiva di un popolo. E deve sempre stimolare sentimento di riconoscenza e rispetto», ha sottolineato il presidente Christian Solinas.

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Domenica 24 marzo scorso dalla chiesa della Madonna dei Martiri di Fonni, ha preso il via la seconda edizione del Pellegrinaggio Militare Interforze della Sardegna.

La giornata, è stata preceduta dalla funzione religiosa presieduta da Ppadre Mariano Asunis, e concelebrata unitamente ai cappellani militari delle altre Forze Armate e della Guardia di Finanza, dai parroci don Antonello Solinas e padre Giuseppe Carta presso il Santuario  della “Madonna dei Martiri” di Fonni, alla presenza del Comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Domenico Pintus, del sindaco di Fonni Daniela Falcioni, di altre autorità civili e militari, della popolazione fonnese.

Al termine della solenne funzione i pellegrini, accompagnati da una numerosa rappresentanza della comunità, hanno percorso il cammino raggiungendo il santuario della  “Madonna de sa Itria” di Gavoi, proseguendo nella giornata successiva dal Santuario della Madonna d’Itria ai Santuari di Santi Cosma e Damiano presso Mamoiada fino a raggiungere il centro di spiritualità di Galanoli ad Orgosolo percorrendo itinerari ricchi di flora e fauna locale, pregni di storia e memoria, che in passato erano appannaggio pressoché esclusivo dei pastori.

Il percorso tracciato in collaborazione con il Corpo Regionale Forestale della Sardegna, proseguirà oggi con la tappa da Orgosolo al Redentore, per poi concludersi domani 27 marzo, presso la cattedrale della “Santa Maria della neve” a Nuoro, con la celebrazione della Santa Messa, alle ore 11,30, officiata dall’arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia, S.E.R. Mons. Santo Marcianò, e da mons. Mosè Marcia vescovo di Nuoro, unitamente ai cappellani militari isolani.

Ciò alla presenza delle più alte Autorità civili e militari dell’isola e delle rappresentanze delle quattro Forze Armate, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria e della Guardia Forestale.

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Il comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, generale Giovanni Domenico Pintus, ha presentato stamane, nella sala di rappresentanza del Circolo Unificato di Presidio del Comando Militare Esercito Sardegna, il “CalendEsercito 2019”L’uomo e la tecnologia omaggio al genio universale”.

«Quest’anno il tradizionale calendario ideato, prodotto e realizzato dallo Stato Maggiore dell’Esercito con il contributo della Società Leonardo, celebra il genio di Leonardo da Vinci, del quale ricorrono i 500 anni dalla morte.»

Con queste parole il generale Pintus ha dato il via alla presentazione dell’opera editoriale dedicata a Leonardo Da Vinci.

«Sullo sfondo della copertina – ha aggiunto il generale Giovanni Domenico Pintus – “l’uomo vitruviano” di Leonardo racchiuso nella “stelletta a cinque punte” che è anche lo stemma dell’Esercito Italiano”, “l’uomo vitruviano” che secondo il filosofo greco Platone rappresenta la perfezione, è qui perfettamente rappresentato dalla centralità del soldato nell’Esercito Italiano.»

Il generale Giovanni Domenico Pintus, nel corso del suo intervento, ha inoltre sottolineato come l’opera editoriale pone in luce il legame che unisce l’uomo al progresso tecnologico, e coniuga il ruolo creativo e lungimirante della mente umana con la realizzazione ambiziosa, frutto di rigorosa ed empirica applicazione scientifica informata a tenacia, sacrificio, dedizione e coraggio, prerogative militari essenziali da sempre.

Il “CalendEsercito 2019″ che racchiude in sé tutte le virtù artistiche, scientifiche e di innovazione ma, soprattutto, i valori dell’animo umano, presenta in una veste inedita i sistemi d’arma e gli equipaggiamenti a più alto indice tecnologico in servizio nella Forza Armata, facendo intravedere come le intuizioni di Leonardo, risalenti a oltre cinque secoli fa, abbiano trovato concreto realizzo attraverso la ricerca applicata all’evoluzione scientifica, con l’obiettivo della sicurezza nazionale.

Il CalendEsercito, oltre che strumento di comunicazione istituzionale, fin dal suo esordio, ha assolto anche quest’anno l’importante funzione di essere un mezzo di conoscenza, di collegamento con la collettività nazionale ed i cittadini, veicolando i valori che vivificano e rendono salda e coesa la Forza Armata, ingenerando orgoglio e senso di appartenenza in coloro che quotidianamente indossano le stellette.

Al termine della presentazione, il generale Giovanni Domenico Pintus ha premiato gli studenti dell’Istituto Bacaredda – Atzeni, vincitori del concorso cinefotografico denominato “L’Esercito Italiano dalle Guerre Mondiali alle missioni Nazionali e Internazionali”, organizzato dal Comando Militare Esercito Sardegna nell’ambito del progetto scolastico “Il mondo in guerra visto dal cinema e dai media”.

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Martedì 18 dicembre, alle 10.30, nella sala di rappresentanza del Circolo Unificato di Presidio del Comando Militare Esercito Sardegna, in via Principe Amedeo 41, a Cagliari, il Generale Giovanni Domenico Pintus, Comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, presenterà il “CalendEsercito 2019”.

Quest’anno il tradizionale calendario ideato, prodotto e realizzato dallo Stato Maggiore dell’Esercito con il contributo della Società Leonardo, celebrerà il genio di Leonardo da Vinci, del quale ricorrono i 500 anni dalla morte.

L’opera editoriale titolata “L’UOMO E LA TECNOLOGIA. OMAGGIO AL GENIO UNIVERSALE” pone in luce il legame che unisce l’uomo al progresso tecnologico, che coniuga il ruolo creativo e lungimirante della mente umana con la realizzazione ambiziosa, frutto di rigorosa ed empirica applicazione scientifica informata a tenacia, sacrificio, dedizione e coraggio, prerogative militari essenziali da sempre.

In sintesi, uomo e tecnologia quali componenti complementari e indissolubili per uno strumento militare che, oggi ancora più che in passato, deve stare al passo con i cambiamenti dello scenario globale e delle relazioni internazionali, mantenendo alti livelli qualitativi di efficacia e flessibilità.

“CalendEsercito 2019” presenta quindi in una veste inedita i sistemi d’arma e gli equipaggiamenti a più alto indice tecnologico in servizio nella Forza Armata, facendo intravedere come le intuizioni di Leonardo, risalenti a oltre cinque secoli fa, abbiano trovato concreto realizzo attraverso  la ricerca applicata all’evoluzione scientifica, con l’obiettivo della sicurezza nazionale.

Particolarmente interessante è il parallelismo degli armamenti e dotazioni odierne con i progetti futuristici di Leonardo, originati dalla mente fervida di un genio che intravedeva sin dal rinascimento l’utilizzo delle scoperte del tempo per scopi militari.

Il “CalendEsercito 2019″, strumento di comunicazione istituzionale, fin dal suo esordio ha assolto l’importante funzione di essere un mezzo di conoscenza, di collegamento con la collettività nazionale e i cittadini, veicolando i valori che vivificano e rendono salda e coesa la Forza Armata, ingenerando orgoglio e senso di appartenenza in coloro che quotidianamente indossano le stellette.

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Si è concluso domenica sera, a Cagliari, presso il Comando Militare Esercito della Sardegna, con la rappresentazione teatrale “Donne al fronte. Memorie e musiche della Grande Guerra” l’evento storico denominato «I Vessilli della Vittoria. Le Bandiere di Guerra della Brigata “Sassari” e della Brigata “Reggio” in Sardegna nel centesimo anniversario della conclusione della Grande Guerra».

La chiusura dell’evento, alla presenza del Comandante del Comando Militare Esercito Sardegna Generale Giovanni Domenico Pintus, è stata preceduta venerdì scorso da un convegno nazionale tenutosi in due sessioni, titolato “Ornamenta Triumphalia 1918. L’anno della Vittoria tra storia e memoria”.

Nella prima parte del convegno due lezioni magistrali tenute rispettivamente dell’ex Capo di Stato Maggiore Difesa, Generale Vincenzo Camporini, e dal vice capo reparto del V Reparto Affari Generali dello SME, generale di Brigata Fulvio Poli. Essi hanno catalizzato l’attenzione e l’interesse delle autorità e dei numerosi studenti convenuti presso la sala Conferenze della Fondazione di Sardegna. L’incontro, organizzato dal Comando Militare Esercito Sardegna, dal Club Modellismo Storico Cagliari, dal Comitato Sardo Grande Guerra con il sostegno della Fondazione di Sardegna, ha avviato alla conclusione il fitto programma di manifestazioni che sono state svolte in Sardegna per celebrare il centesimo anniversario dalla conclusione della Grande Guerra.

Il generale Fulvio Poli ha illustrato la figura del Maresciallo d’Italia Armando Diaz.

Chiamato a ricoprire l’incarico di Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito nel momento più drammatico della guerra, la ritirata di Caporetto, il napoletano Diaz, ex allievo della Nunziatella, ha messo in luce, a dire di Fulvio Poli, caratteristiche di brillante Comandante di uomini, già peraltro messe in evidenza sia nella guerra italo – turca, dove fu ferito ad un braccio mentre guidava all’attacco il 21° reggimento fanteria, sia nella prima guerra mondiale, dove da comandante della 49ª Divisione fu nuovamente ferito mentre con i suoi soldati combatteva in trincea. L’esperienza di combattente e ufficiale a lungo impiegato nello Stato Maggiore del Regio Esercito, ha spiegato il relatore, ha sicuramente influito sul modo con cui Diaz ha riorganizzato l’Esercito e, soprattutto, ha in primis migliorato il trattamento dei soldati. Con il suo insediamento fu eliminata la pratica crudele della decimazione, fu elevata la qualità del rancio e furono introdotte turnazioni più brevi in prima linea. Fu inoltre incrementata la paga e le licenze furono più frequenti, con durata calibrata alla lunghezza del viaggio occorrente per arrivare a casa. Non da meno fu istituita una polizza assicurativa gratuita per i soldati, allo scopo di dare sostegno economico alle famiglie dei caduti e dei feriti, e si diede vita a spettacoli ricreativi e tornei di calcio e boxe.

Il generale Vincenzo Camporini ha invece analizzato l’attuale situazione geopolitica internazionale con fino acume discriminativo, ripercorrendo la storia europea a partire dalla guerra dei 30 anni, mettendo in luce la necessità di riflettere bene sulla storia per evitare il ripetersi di errori già più volte commessi.

Nella sessione pomeridiana, dopo lo storico militare Lorenzo Cadeddu e la professoressa Marina Moncelsi, che hanno seguito il professor Aldo Accardo, sono stati presentati due filmati inediti del primo conflitto mondiale, ritrovati tra i reperti storici del National Archives di Washington e dell’Imperial War Museum di Londra. Il primo realizzato da operatori cinematografici dell’esercito tedesco nei giorni dell’offensiva di Caporetto nell’ottobre del 1917  il secondo, girato a Vicenza nel febbraio 1918 da un cineoperatore francese, che mostra la Brigata Sassari accolta trionfalmente a Vicenza dopo la battaglia dei Tre Monti, prima vittoria italiana dopo Caporetto.

Domenica sera, infin,e la pièce teatrale, con dapprima una presentazione di abiti storici riferiti al periodo della Grande Guerra curati dalle creazioni Marì di Cagliari.

A seguire la rappresentazione scritta ed interpretata da Adriana Monteverde e Eliana Carrus, attraverso la lettura di inedite testimonianze, diari e memorie, che hanno illustrato il variegato ruolo delle donne nel corso del primo conflitto mondiale. Crocerossine, madrine di guerra, portatrici carniche, intellettuali, prostitute e altro, rappresentando le donne che hanno condiviso con i soldati le fatiche, gli affanni e i lutti della trincea. Fra tutte sono state ricordate Teresa Guerrato Nardini, madrina di guerra della Brigata “Sassari” ed Agnes von Kuroswsky, la crocerossina “Catherine” di Addio alle Armi, che si prese cura di Ernest Hemingway ferito gravemente sul Piave.

La serata si e conclusa con l’esibizione del tenore “Su Populu Sardu” di Oliena, che ha suscitato nel numeroso pubblico grande emozione attraverso canti e cori ricordanti la Grande Guerra.

Il percorso letterale e storico iniziato il 3 novembre scorso con l’apertura della mostra ha suscitato vivo interesse nei tanti visitatori e in numerosi studenti degli istituti cittadini, ai quali non è sfuggito l’alto valore storico e morale dei drappi che sventolarono sul Carso, sull’Altopiano di Asiago, sul Piave e a Trieste redenta, che non consentono di dimenticare il tributo di sangue e il sacrificio degli oltre 14.000 soldati sardi caduti nel corso del conflitto.