2 November, 2024
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E’ stato presentato questa mattina, nella sala “Andrea Versari” del Palazzo “De La Vallèe”, sede del Comando Militare Esercito Sardegna, il programma delle cerimonie e degli eventi culturali organizzati per commemorare in Sardegna i 100 anni della fine della Grande Guerra.

Il complesso ed articolato programma di eventi, promosso da Comando Militare Esercito Sardegna e Comitato Sardo Grandi Eventi, di concerto con Regione Autonoma Sardegna,  Club modellismo storico Cagliari e Ufficio Scolastico Regionale Sardegna, è stato illustrato in conferenza stampa dal generale Giovanni Domenico Pintus, Comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, unitamente al presidente del Comitato Sardo grandi eventi professor Aldo Accardo, all’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, al rappresentante dell’Ufficio Scolastico Regionale Rosalba Crobu e al Presidente del Club modellismo storico Cagliari Alberto Monteverde.

«Con la commemorazione del centenario – ha precisato il generale Giovanni Domenico Pintus – si vuole ricordare il sacrificio degli oltre 14.000 sardi caduti sui campi di battaglia, degli innumerevoli feriti e dispersi, e il dolore incommensurabile che ha accompagnato tragici fatti d’arme della Grande Guerra, dai quali però trae spunto la consapevolezza della memoria, ricordare ciò che è stato guardando al futuro, per evitare gli errori del passato.»

A seguire l’intervento dell’assessore degli Enti locali Erriu: «Tutti i Comuni sardi sono stati coinvolti nella Grande Guerra e hanno pagato un enorme tributo di sangue con i sardi caduti al fronte. Queste iniziative aiutano a trasmettere, soprattutto alle giovani generazioni, i valori di fratellanza e unità nazionale per cui hanno combattuto i nostri conterranei. La Regione Sardegna, da anni, sostiene un progetto di recupero dei cimiteri di guerra di Casara Zebio (Vicenza), che custodiscono la memoria di tanti “sassarini” morti sull’altopiano di Asiago. In questo progetto sono coinvolti i tre Comuni che maggiormente hanno legato il loro destino alla storia della Brigata Sassari: Armungia, Tempio Pausania e Sinna. Senza trascurare tutti gli altri centri che non vogliono dimenticare i loro soldati caduti nei furiosi combattimenti sull’Ortigara e sul Monte Zebio».

Il ricco programma di eventi, che avrà inizio il prossimo autunno e interesserà tutta l’isola, è stato suddiviso in due grandi progetti: “I vessilli della Vittoria” e “Trincee profonde del ‘900”, quest’ultimo basato su un ciclo di conferenze e convegni storico-culturali.

Il progetto “I Vessilli della Vittoria” prevede l’allestimento di una mostra storica con l’esposizione delle bandiere di guerra delle unità sarde impegnate nella Prima Guerra mondiale e di altri significativi cimeli, la presentazione di un volume sulla Grande Guerra, la realizzazione di un convegno storico dedicato alla Grande Guerra e ai Caduti e uno spettacolo teatrale. Il tutto con il contributo di collezionisti privati e con il sostegno di enti che privilegiano manifestazioni di utilità sociale e di promozione culturale, quali la Fondazione di Sardegna.

Il ciclo di conferenze prevede invece incontri con relatori che concentreranno l’attenzione su contenuti storici, sociali e culturali, nei 4 capoluoghi di provincia dell’isola (il 27 settembre a Sassari, il 4 ottobre a Oristano, l’11 ottobre a Nuoro ed il 18 ottobre a Cagliari). Il tutto rivolto non solo ad una qualificata platea di rappresentanti del mondo accademico ma anche a comuni cittadini e, soprattutto, agli studenti degli istituti scolastici insistenti nelle provincie interessate. L’11 novembre 2018, con un convegno sulle cause che hanno delineato l’attuale scenario geopolitico dalla fine della prima Guerra Mondiale, si concluderà la celebrazione isolana del centenario della Grande Guerra.

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Domani, martedì 26 giugno 2018, alle ore 10.00, all’interno della sala “Andrea Versari”, presso il palazzo “De La Vallèe” in via Torino 21, a Cagliari, il Comando Militare Esercito Sardegna, unitamente al Comitato sardo grandi eventi, alla Regione Autonoma della Sardegna e all’Associazione Club Modellismo Storico Cagliari, in collaborazione con l’Università di Cagliari, Sassari e l’Ufficio Scolastico della Regione Sardegna, presenteranno il programma di eventi organizzato per commemorare il centenario della fine della Grande Guerra.

Alla presentazione interverranno:

– Generale di Divisione Giovanni Domenico Pintus, comandante del Comando Militare Esercito Sardegna;

– Prof. Aldo Accardo, ordinario di Storia contemporanea all’Università di Cagliari e Presidente del Comitato sardo grandi eventi;

– Giuseppe Dessena, assessore della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport;

– Cristiano Erriu, assessore degli Enti locali;

– Dott. Alberto Monteverde, presidente Associazione Club modellismo storico Cagliari.

Il prossimo autunno, nel centenario della conclusione del primo conflitto mondiale, giungeranno in Sardegna e saranno esposti al pubblico i gloriosi vessilli della Brigata Sassari e della Brigata Reggio. Si tratta delle Bandiere di Guerra e le relative Frecce dei Reggimenti 45°, 46°, 151° e 152°, attualmente conservati presso il Sacrario delle Bandiere ubicato nel Complesso del Vittoriano in Roma.

L’evento, che si inquadra nel programma di manifestazioni volto a commemorare il centenario della fine della Grande Guerra, è organizzato dal Comando Militare Esercito Sardegna, dal Club Modellismo Storico Cagliari, dalla Regione Autonoma della Sardegna, dal Comitato Sardo Grandi Eventi con la preziosa collaborazione del Museo Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate al Vittoriano in Roma ed il patrocinio dalla Fondazione di Sardegna. 

Non sfugge il suo grande valore storico e morale poiché tali drappi, che sventolarono sul Carso, sull’Altopiano di Asiago, sul Piave e a Trieste redenta, ricordano e rappresentano il sacrificio di oltre 14.000 soldati sardi caduti nel corso del conflitto.

Accanto alle storiche bandiere dei reggimenti “sardi” sarà presentato il Tricolore che sventolò sul Campanile di San Giusto a Trieste il 4 novembre 1918, oggi custodito presso il Museo Risorgimentale “Emanuele Filiberto di Savoia” di Sanluri.

In pieno spirito di pace e concordia e quale omaggio ai Caduti degli antichi avversari, sarà altresì esposta per la prima volta la straordinaria bandiera del Consolato d’Austria Ungheria di Cagliari, fra i pochissimi esemplari sopravvissuti al conflitto ed al crollo dell’impero asburgico, oggi custodito dalla famiglia Lucchese.

La loro esposizione si collocherà nell’ambito di una mostra storica di ampio respiro che intende illustrare una rilettura dei principali eventi bellici del 1918 nel corso dei quali i reparti sardi ebbero modo di illustrarsi. La ricostruzione di fatti ed eventi si avvarrà di un’ampia documentazione d’archivio proveniente in larga misura dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito ma anche da importanti raccolte private. Fra i documenti iconografici si segnala per rarità e rilevo una collezione di fotografie inedite della “Sassari” realizzate tra il 1915 e gli anni del primo dopoguerra.

Saranno altresì esposte una serie di rare uniformi storiche originali e alcuni diorami e modelli di mezzi militari in scala, parte della raccolta dell’istituendo Museo Storico Militare della Sardegna.

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Con la conferenza storica Pro patria mori. Il culto dei caduti dalla Grande Guerra alla guerra del Vietnam”, tenuta da uno dei più eminenti storici italiani prof. Emilio Gentile, introdotto dal generale Giovanni Domenico Pintus, comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, si è conclusa sabato 9 giugno 2018, presso il Centro Culturale “Giovanni Lilliu” di Barumini, la rassegna cinematografica “Il mondo in guerra visto dal cinema e dai media”.

Sei mesi di proiezioni, incontri, dibattiti e riflessioni, con al centro i temi relativi al centenario dalla fine della Grande Guerra e al 70° anniversario dalla dichiarazione universale dei diritti umani, raccontati e rivisitati attraverso lo strumento cinematografico ed integrati con una didattica interattiva che ha dato risalto alla conoscenza diversificata di relatori di primissimo piano.

Una kermesse prestigiosa, che ha visto la partecipazione dei più illustri storici del panorama italiano, quali i professori Alessandro Barbero, Gregory Alegi, Michele D’Andrea, Mauro Canali ed Emilio Gentile, che hanno incentrato i loro interventi sulla trama di nove  film storici riguardanti la prima e seconda guerra Mondiale.

Il progetto scolastico, denominato “Il mondo in guerra visto dal cinema e dai media. 1914-1945”, elaborato dall’istituto superiore  Bacaredda-Atzeni di Cagliari e Capoterra, patrocinato dal Comando Militare Esercito Sardegna, ha partecipato al bando sulla didattica del cinema 2017 pubblicato dalla Regione Autonoma della Sardegna e dedicato al 100° anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, risultando  prima tra tutti progetti presentati.

Allo stesso hanno aderito l’istituto comprensivo La Marmora di Monserrato, le medie di Capoterra, l’istituti comprensivo statale Villamar, l’istituto “Gramsci” di Monserrato, il comitato sardo per il Centenario della Grande Guerra, l’Università degli Studi di Cagliari e l’Ordine dei giornalisti della Sardegna, nonché i comuni dell’hinterland cagliaritano di Monserrato, Villamar, Capoterra e Barumini.

La giornata di Barumini si è conclusa con il saluto ed il ringraziamento del generale Pintus a professori, studenti e autorità Comunali che hanno sostenuto il progetto, consentendo la piena riuscita della complessa organizzazione estesa al territorio metropolitano.

Ciò, frutto di un’attività sinergica tra tutte le istituzioni che, rendendo protagonisti gli studenti, ha ripercorso attraverso il cinema i più importanti eventi che dall’inizio del ‘900 hanno segnato la società del tempo, cambiando radicalmente il corso del XX secolo.

Entro il mese di giugno, sempre nell’ambito del progetto, si concluderà il concorso indetto per gli studenti, denominato L’esercito italiano nelle missioni nazionali ed internazionali, che prevede la realizzazione e l’elaborazione di un cortometraggio, con didascalie, immagini e filmati autentici o di repertorio, volto a far conoscere alle nuove generazioni il ruolo fondamentale svolto dalle Forze Armate italiane in favore della pacificazione e stabilizzazione internazionale.

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Con la cerimonia dell’Alzabandiera ha avuto inizio stamane, all’interno del comprensorio polisportivo militare Generale “Gastone Rossi”, la giornata dedicata al personale civile del ministero della Difesa, inserita in un contesto interlocutorio aperto trasparente e sinergico, con le scuole e la cittadinanza metropolitana.

«Lo scopo della manifestazione, infatti, è anche quello di avvicinare la cittadinanza alle nostre caserme ed in particolare al comprensorio polisportivo militare “Generale Rossi”, affinché i cittadini possano conoscere l’infrastruttura e rendersi conto di come i nostri militari quotidianamente utilizzano questi spazi per addestrarsi, svolgere adeguatamente i propri compiti istituzionali in Italia e all’estero.»

Con queste parole il Comandante del Comando Militare Esercito Sardegna Generale di Divisione Giovanni Domenico Pintus, ha salutato le autorità ecclesiastiche, civili e militari, le numerose rappresentanze intervenute che  hanno affollato le tribune.

Nella circostanza sono stati conferiti numerosi riconoscimenti al personale civile in servizio presso gli Enti, Direzioni e Reparti delle Forze Armate dell’isola, premiando lunghe attività di servizio contraddistinte da meritevolezza, dedizione e maestria lavorativa, della componente civile della difesa, che rappresenta una pedina fondamentale della struttura funzionale e organizzativa del dicastero.

Al conferimento dei riconoscimenti hanno fatto seguito un saggio di equitazione e una dimostrazione di tecnica di riabilitazione equestre, svolti da personale del Centro Ippico Militare di Cagliari e da personale specializzato dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria.

La manifestazione è proseguita con personale del 151° Reggimento Fanteria della Brigata “Sassari”, che ha dato una dimostrazione delle tecniche di addestramento al metodo di combattimento militare, utilizzate nella preparazione delle unità dell’Esercito destinate all’impiego operativo in Italia e all’estero.

A seguire, quale simbolica testimonianza di coesione e integrazione sociale fra l’Esercito, i giovani e la collettività metropolitana, il Generale Giovanni Domenico Pintus ha consegnato un tricolore ad una rappresentanza di studenti dell’Istituto Bacaredda – Atzeni di Cagliari e Capoterra, con il quale il Comando Militare Esercito Sardegna ha condiviso e patrocinato un importante progetto a connotazione storica denominato “Il mondo in guerra visto dal cinema e dai media”, che si concluderà il prossimo 9 giugno a Barumini con l’intervento del noto storico professor Emilio Gentile.

La manifestazione si è conclusa con l’esibizione della banda musicale della Brigata Sassari, che si è cimentata  in un variegato repertorio musicale.

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«Siamo qui, anche con questa mostra, per ricordare i momenti della storia che uniscono le nostre due nazioni. Vi ringrazio per il lavoro e l’impegno nella salvaguardia della memoria che è fondamentale per ricordare il passato e costruire in nostro futuro». Così ieri l’ambasciatore slovacco in Italia, Jàn Soth, ha chiuso la mostra “Centenario della Prima Guerra Mondiale 1914-1918” che, dal 15 maggio scorso, ha trovato ospitalità nelle sale del museo della Tonnara di Stintino.

Una mostra che, in quindici pannelli fotografici, ha ripercorso la storia di una Nazione, la Cecoslovacchia, e ha mostrato i soldati cechi e slovacchi al fronte e in Italia durante il primo conflitto mondiale. La mostra è stata curata da Gabriela Dudeková dell’Istituto di storia dell’Accademia slovacca delle Scienze, in collaborazione con l’Archivio del Club di storia militare “Beskydy”, ed ha ottenuto l’alto patronato del ministero degli Affari esteri della Repubblica Slovacca.

«Il mio paese – ha detto ancora l’ambasciatore – in occasione delle commemorazioni della Grande Guerra, vuole sottolineare l’importanza storica della Ue, l’unica formazione postbellica che ha saputo riportare nel nostro Continente la garanzia della pace.»

Il comune di Stintino ha voluto inserire l’esposizione nel lungo programma di eventi che hanno preso il via nel 2013, con il progetto “Commemorazioni di pace: i profughi ed i prigionieri nell’isola dell’Asinara”.

Perché sull’Asinara, in quei tristi anni del primo conflitto mondiale, assieme ai prigionieri austro-ungarici, furono deportati anche cechi e slovacchi e di questi, ha ricordato lo stesso ambasciatore slovacco, circa 3.200 sono sopravvissuti.

«Sull’isola dell’Asinara si ritrovarono 23mila persone – ha ricordato il primo cittadino di Stintino Antonio Diana – che dovevano essere approvvigionate ogni giorno. Fu un vero e proprio sforzo per la Sardegna. Seguì quindi un grande lavoro dell’esercito italiano che, con cura e pietà, per i tanti che morirono sull’isola, trasferirono i resti dei defunti dalle fosse comuni all’ossario. Con questo progetto – ha concluso Antonio Diana – che ci vede comune capofila, abbiamo voluto ricordare quei tragici eventi, fare in modo che la memoria non venisse persa ma anche sottolineare come l’Italia e le nostre comunità si adoperarono in un’operazione, forse la prima, di tipo umanitario.»

Un messaggio di pace quindi un invito a mantenere viva la memoria e a rafforzare i rapporti tra i popoli sono stati espressi dal prefetto Giuseppe Marani, dal generale Giovanni Domenico Pintus comandante del Comando militare Esercito Sardegna, dal delegato del rettore dell’Università di Sassari Luciano Gutierrez. L’assessora comunale alla Cultura Francesca Demontis, inoltre, ha letto una lettera di saluti inviata dal presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau.

Alla cerimonia hanno partecipato anche il sindaco di Sassari Nicola Sanna e il sindaco di Porto Torres Sean Wheeler.

Prima della chiusura della mostra l’ambasciatore, accompagnato dalla curatrice del Mut Esmeralda Ughi, ha fatto visito al museo.

Quindi nel pomeriggio, accompagnato dal sindaco di Stintino e dal sindaco di Porto Torres che ha fatto gli onori di casa, l’ambasciatore ha fatto visita all’Asinara e tappa all’Ossario di Campo Perdu. Qui, alla presenza dell’arcivescovo di Sassari, monsignor Gianfranco Saba, le autorità civili e militari hanno deposto una corona di fiori in memoria delle oltre seimila persone che tra il 1915-1918 morirono nei campi allestiti sull’isola dell’Asinara.

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Domani, giovedì 7 giugno 2018, alle 9,30, presso il Comprensorio Polisportivo militare dedicato al Generale “Gastone Rossi” in via Tramontana a Cagliari, dopo la celebrazione della giornata del personale civile del ministero della Difesa, l’Esercito italiano illustrerà i propri valori e lo spirito che anima la FA mediante degli eventi che attestano il possesso di alcune capacità peculiari.

Ciò nell’ambito della manifestazione “Esercito – Open Day 2018” che prevede un nutrito programma che avrà inizio con la cerimonia dell’alza bandiera la quale vedrà l’inno nazionale eseguito dalla banda musicale della Brigata “Sassari”.

Nel corso della manifestazione saranno conferite delle onorificenze a personale dell’amministrazione della difesa distintosi in servizio e di stanza in Sardegna presso Enti, direzioni e reparti delle varie Forze Armate.

Nel complesso saranno consegnati riconoscimenti atti a premiare lunga attività di servizio contraddistinta da meritevolezza, dedizione e maestria lavorativa, dando lustro alla componente civile della difesa, la quale rappresenta una pedina fondamentale della struttura funzionale e organizzativa del dicastero.

Al conferimento dei riconoscimenti faranno seguito un saggio di equitazione e una dimostrazione di tecnica di riabilitazione equestre, svolti da personale del Centro ippico militare di Cagliari e da personale specializzato dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria.

Dopo sarà la volta di un’unità del 3° Reggimento bersaglieri di Teulada, inquadrato nella Brigata Sassari, che terrà un saggio ginnico caratterizzato da un brioso repertorio di acrobatica ed attrezzistica.

La manifestazione proseguirà quindi con personale del 151° Reggimento fanteria della Brigata “Sassari”, che darà una dimostrazione delle tecniche di addestramento al metodo di combattimento militare, utilizzate nella preparazione delle unità dell’Esercito destinate all’impiego in impegnative operazioni militari in Italia e all’estero.

A seguire, quale simbolica testimonianza di coesione e integrazione sociale fra l’Esercito, i giovani e la collettività metropolitana, il generale Giovanni Domenico Pintus consegnerà un tricolore ad una rappresentanza di studenti dell’Istituto Bacaredda – Atzeni di Cagliari e Capoterra, istituto con il quale il Comando Militare Esercito Sardegna ha condiviso e patrocinato un’importante progetto a connotazione storica denominato “Il mondo in guerra visto dal cinema e dai media”, che si concluderà il prossimo 9 giugno a Barumini.

Chiuderà la manifestazione, infine, la banda musicale della Brigata Sassari, che eseguirà un variegato repertorio musicale.

Il generale Giovanni Domenico Pintus.

 

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È la storia a unire slovacchi e isola dell’Asinara. Qui, cent’anni fa, furono numerosi i soldati cecoslovacchi che, assieme ai circa 22.000 soldati dell’esercito austro-ungarico, vennero deportati come prigionieri. A loro renderà omaggio il 6 giugno l’ambasciatore slovacco a Roma Jàn Soth che, prima, parteciperà al Mut di Stintino alla chiusura della mostra “Centenario della Prima Guerra Mondiale 1914-1918”, e poi sarà sull’isola dell’Asinara.

Una visita quella dell’ambasciatore che, con la mostra dei pannelli fotografici che ripercorrono la storia di una Nazione, la Cecoslovacchia, e ritraggono i soldati cecoslovacchi al fronte e in Italia durante il primo conflitto mondiale, si inserisce nel lungo programma di eventi organizzato dall’amministrazione comunale di Stintino. Una serie di appuntamenti che hanno preso il via nel 2013, con il progetto “Commemorazioni di pace: i profughi e i prigionieri nell’isola dell’Asinara”.

L’arrivo dell’ambasciatore Jàn Soth è previsto per le 10,50 del 6 giugno al Mut, dove ad attenderlo ci saranno il sindaco di Stintino Antonio Diana, il prefetto Giuseppe Marani ed il comandante della Regione militare autonoma della Sardegna, il generale Giovanni Domenico Pintus.

Dopo i saluti delle autorità civili e militari è prevista la visita alla mostra curata da Gabriela Dudeková dell’Istituto di storia dell’Accademia slovacca delle Scienze, in collaborazione con l’Archivio del Club di storia militare “Beskydy”. L’esposizione ha ottenuto l’alto patronato del ministero degli Affari Esteri della Repubblica Slovacca. All’incontro parteciperanno anche Luciano Gutierrez, delegato del rettore dell’Università di Sassari, e Salvatore Rubino, rappresentante del Comitato di indirizzo della Fondazione di Sardegna.

Alle 14.00, invece, le autorità si sposteranno sull’isola dell’Asinara dove è prevista una cerimonia di commemorazione all’ossario di Campo Perdu, alla presenza dell’ambasciatore slovacco e dell’arcivescovo di Sassari Gianfranco Saba. Dopo una visita a Cala Reale, il rientro a Stintino è previsto per le ore 16,30.

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Domani, venerdì 4 maggio 2018, a Cagliari, verrà celebrato il 157° anniversario della costituzione dell’Esercito Italiano.

Le commemorazioni, avranno inizio alle ore 8,45 presso il parco delle  in via Sonnino, con la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti, alla presenza del Generale di Divisione Giovanni Domenico Pintus, Comandante del Comando Militare Esercito Sardegna e del personale militare dell’Esercito di stanza presso la città Metropolitana di Cagliari.

In Piazza Martiri, dalle ore 19.00, si esibirà la banda musicale della Brigata Sassari con un repertorio musicale vario, in omaggio ai militari di oggi e alle generazioni di soldati che in centocinquantasette anni si sono sacrificati per la collettività nazionale, con intima tensione morale per il bene patrio.

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Si è svolto presso la Sala Teatro “Casa della cultura”del comune di Monserrato, il settimo appuntamento del progetto scolastico denominato “Il mondo in guerra visto dal cinema e dai media 1914-1918/1939-1945”.

Dopo i saluti della professoressa Emanuela Stara, assessore della Pubblica istruzione, Rapporti con l’Università e Pari opportunità del comune di Monserrato, la settima tappa della rassegna cinematografica, come ormai da programma consolidato, ha avuto inizio con l’interessante conferenza del dott. Michele D’Andrea, che ha intrattenuto l’uditorio con l’entusiasmante conferenza sull’inno di Mameli dal titolo «L’inno svelato. Chiacchierata briosa su Il Canto degli Italiani».

A seguire il generale Giovanni Domenico Pintus, comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, che ha introdotto il film italiano “Soldato semplice”, un film commedia del 2015, diretto da Paolo Cevoli.

Il film racconta la storia di un maestro elementare romagnolo che, a causa dei suoi comportamenti libertini ed antinterventisti, viene suo malgrado arruolato volontario nella grande guerra. Col trascorrere del tempo la guerra assume contorni stimati di quotidianità e lascia il ruolo da protagonista ad un incredibile intreccio di vicende umane che enfatizzano le differenze sociali dell’Italia di quegli anni.

L’appuntamento con il progetto scolastico elaborato dall’I.I.S. Bacaredda-Atzeni di Cagliari in collaborazione con il Comando Militare Esercito Sardegna e la partnership dell’Università degli Studi di Cagliari, dell’Ordine dei Giornalisti Sardegna e dei comuni di Cagliari, Monserrato, Capoterra e Villamar, conferma ancora una volta la validità del cinema quale strumento in grado di infondere nei ragazzi le molteplici sensazioni ed emozioni vissute dai giovani chiamati a combattere al fronte e le tragiche vicissitudini che segnarono per sempre i destini dei protagonisti.

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Con la solenne celebrazione eucaristica presso la Parrocchia di San Giacomo Apostolo, officiata dall’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia S.E.R. mons. Santo Marcianò, unitamente all’Arcivescovo di Nuoro S.E.R. mons. Mosè Marcia ed ai cappellani militari isolani si è concluso ieri il pellegrinaggio militare interforze.

Ciò alla presenza dei sindaci del territorio di Galtellì, Nuoro e Orosei, del Generale Giovanni Domenico Pintus, comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, dei comandanti regionali della Marina, dell’Aeronautica, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, nonché delle rappresentanze di Forza Armata, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Guardia Forestale e di numerosi fedeli delle comunità locali.

La funzione religiosa, importante momento di meditazione spirituale per tutti i pellegrini e i fedeli convenuti, è stata accompagnata dai canti tradizionali del coro di Orosei e dal coro polifonico interforze.

L’ultima tappa ha visto i pellegrini percorrere a piedi circa 22 chilometri, muovendo dal Santuario della Madonna del Rimedio di Orosei, all’abitato di Onifai, dal Santuario di Santa Brigida di Irgoli alla parrocchia del Santissimo Crocifisso di Galtellì, per poi concludersi ad Orosei lungo un percorso naturalistico contrassegnato dalle lussureggianti vallate sottostanti al Monte Tuttavista di Galtellì, alla cui sommità si staglia “Sa Preta Istampata” modellata nei secoli dal vento.

L’iniziativa è stata molto apprezzata e condivisa dalle comunità locali che, unitamente ai propri parroci e sindaci, hanno con costanza incontrato e bene accolto i pellegrini illustrando le singole peculiarità culturali storiche e religiose, dimostrando senso di accoglienza  con posti ristoro allestiti lungo il cammino.