22 November, 2024
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Si è chiuso oggi a Barcellona, al Palacio de Pedralbesospitato dall’Unione per il Mediterraneo, organismo dell’Unione Europea, partner istituzionale – il progettoOPTIMED Rationalising Mediterranean Sea Ways: from Southern-Eastern to Northern-Western ports”. Finanziato con il Programma di cooperazione transfrontaliera ENPI CBC MED 2007-2013, ha visto lo sviluppo di relazioni tra comunità, enti e amministrazioni locali, porti, armatori, società e compagnie di navigazione, operatori portuali. Ma non solo. L’incremento di accordi tra le aziende del settore trasporti e logistica che operano tra le sponde Nord e Sud del Mediterraneo sono stati al centro del progetto. Gli specialisti del Cirem (Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità) hanno evidenziato studi (su 24 porti e 79 compagnie europee della logistica) ad alto valore aggiunto in un percorso biennale che ha coinvolto le istituzioni della Spagna, del Libano, della Francia, e dell’Egitto, vari partner (i porti di Beirut e Barcellona), Ascame (Associazione Camere commercio Mediterraneo), l’Autorità portuale del Nord Sardegna.

Lo scalo di Porto Torres è candidato principe – con Beirut nell’altro versante – a un ruolo centrale e transfrontaliero per raccolta, smistamento e distribuzione delle merci dei porti dell’arco dell’alto Tirreno. I riferimenti vanno da Valencia a Napoli e, per la sponda sud orientale del Mediterraneo, dall’Egitto alla Turchia.

«Un percorso proficuo, che introduce il concetto di hub-and-spoke tipico del trasporto aereo in un settore quale è quello del Ro-Ro marittimo, nel quale attualmente si opera spesso con linee spot, senza una certezza di frequenza né di orari. Dobbiamo rendere il sistema affidabile ed efficiente: va garantito il door to door e il just in time per cui i tempi di collegamenti e i costi siano competitivi anche rispetto ai traffici via terra» dice Paolo Fadda, coordinatore scientifico di Optimed e docente dell’ateneo di Cagliari.

«Un progetto proficuo che lascia segnali importanti sul territorio regionale. In un momento di scelte politiche, economiche e di sviluppo, decisive e inderogabili. Il sistema Paese può solo beneficiare della Sardegna centrale e ponte transcontinentale nei traffici marittimi del Mediterraneo» dice Massimo Deiana, assessore regionale dei Trasporti.

«Abbiamo supportato con entusiasmo e operatività il progetto, siamo certi che possa diventare fondamentale per lo sviluppo dei traffici inerenti la nostra regione e gli scambi del Mediterraneo» spiega Gabriella Massidda, direttore generale assessorato regionale dei Trasporti. 

«Per trasferire un Ro-Ro dall’area di Milano a quella della Siria occorrono dodici giorni, con l’applicazione dei nostri studi, basati anche su analisi finanziarie ed economiche, i tempi si dimezzano» rilancia Gianfranco Fancello (Cirem, ricercatore Unica e coordinatore tecnico di Optimed).

Al meeting catalano si è tenuta anche una tavola rotonda con Massimo Deiana, Pietro Preziosi (Autorità portuale Nord Sardegna), Hassan Kraytem (presidente porto di Beirut) e Jordi Torrent (porto di Barcellona). Tra i temi, l’agenda fino al 2020, le analisi dei ricercatori dell’Università di Cagliari su fattibilità, innovazione, contesto, scambi, ruolo operatori e catene logistiche. Ai lavori sono intervenuti Giovanni Fabio Sechi (Segretario Generale Autorità portuale Nord Sardegna), Rami Semaan (porto di Beirut) e Elisa Gagatsi (Istituto trasporti, Grecia).

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Domani, venerdì 18 dicembre, si terrà a Barcellona, Palacio de Pedralbes (sede dell’Unione per il Mediterraneo, organismo dell’Unione Europea, partner istituzionale del progetto), la conferenza finale dell’OPTIMED Rationalising Mediterranean Sea Ways: from Southern-Eastern to Northern-Western ports. La fase conclusiva del progetto, finanziato con il Programma di cooperazione transfrontaliera ENPI CBC Med 2007-2013, prevede lo sviluppo di relazioni tra comunità, enti e amministrazioni locali, armatori, società e compagnie di navigazione, operatori portuali. Ma non solo. L’incremento di accordi tra le aziende del settore trasporti e logistica che operano tra la sponda Nord e quella Sud del Mediterraneo sono al centro del progetto. Per l’ateneo di Cagliari, con gli specialisti del Cirem, un’ulteriore occasione di crescita e confronto internazionale

Lo scalo di Porto Torres è candidato principe – con Beirut nell’altro versante – a un ruolo centrale con carattere internazionale per raccolta, smistamento e distribuzione delle merci dei porti dell’arco dell’alto Tirreno. Con riferimento all’area che va da Valencia a Napoli. I traffici coinvolgerebbero anche la sponda sud orientale del Mediterraneo, in particolare, dall’Egitto alla Turchia. Ai lavori di Barcellona Paolo Fadda e Gabriella Massidda illustrano gli studi, le proiezioni e i risultati già conseguiti con il progetto. L’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, e Anwar Zibaoui (coordinatore di Ascame, l’associazione della Camere di commercio del Mediterraneo) presentano opzioni e possibilità di sviluppo del progetto.

L’Hub&Spoke nei traffici via mare. Il meeting catalano prevede anche una tavola rotonda con Massimo Deiana, Pietro Preziosi (Autorità portuale Nord Sardegna), Hassan Kraytem (presidente porto di Beirut) e Jordi Torrent (responsabile strategie porto di Barcellona). In scaletta i temi in agenda fino al 2020.

«Un percorso proficuo, che introduce il concetto di hub-and-spoke tipico del trasporto aereo in un settore quale è quello del Ro-Ro marittimo, nel quale attualmente si opera spesso con linee spot, senza una certezza di frequenza né di orari» rimarca Paolo Fadda, coordinatore scientifico di Optimed e docente dell’ateneo di Cagliari.

«Rispetto allo stato attuale, per cui trasferire un Ro-Ro dall’area di Milano a quella della Siria occorrono dodici giorni, con il progetto Otpimed i tempi si dimezzano» rilancia Gianfranco Fancello (Cirem, ricercatore Unica e coordinatore tecnico di Optimed). I ricercatori cagliaritani hanno presentato i risultati del progetto da cui emerge innovazione, analisi del contesto, ruolo degli operatori, importanza delle rotte e dei comparti operativi.

La “Final conference” prevede diverse sessioni tecniche, con, tra le altre, le relazioni di Giovanni Fabio Sechi (segretario generale dell’Autorità portuale del Nord Sardegna), Rami Semaan (porto di Beirut) e Elisa Gagatsi (Istituto dei trasporti, Grecia). I lavori si chiudono sabato 19 dicembre.