23 December, 2024
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«E’ necessario che la Regione intervenga per accelerare il riassorbimento del personale italiano della base di Decimomannu nella pubblica amministrazione».

E’ il grido d’allarme del consigliere regionale Edoardo Tocco (FI) che ha presentato diverse interrogazioni sulla vertenza riguardante il plotone di oltre 70 dipendenti – in gran parte dei centri del Basso Campidano – in attività nell’aeroporto militare di Decimomannu.

Dal prossimo 31 dicembre, con l’esodo degli ultimi militari della German Air Force, potrebbero restare senza lavoro: «L’addio del contingente Luftwaffe con lo scioglimento del comando tedesco mette di fatto fine all’esperienza nella base dedicata a Giovanni Farina. Abbiamo già posto l’accento sulla problematica, ma ancora nessun passo è stato compiuto per la salvaguardia dei posti di lavoro. Di fatto – conclude Tocco -, è l’ennesimo segnale di resa della giunta con il comando tedesco che trasferirà la propria base a Sigonella, in Sicilia, producendo solo danni per la Sardegna».

Il consigliere regionale Edoardo Tocco (esponente di Forza Italia e segretario nell’assemblea di via Roma) ha visitato questa mattina l’aeroporto militare di Decimomannu. Il summit con i vertici del reparto di Decimomannu Mario Martorano e del poligono interforze di Capo Frasca Giorgio Francesco Russo, è servito ad Edoardo Tocco per fare il punto sulla situazione che rischia di portare alla chiusura dell’aeroporto militare “Giovanni Farina” – con i tedeschi che sono pronti a lasciare la Sardegna – e mettere in ginocchio migliaia di famiglie isolane, visto che il pericolo reale è di uno smantellamento delle basi. Sulla questione è stata già presentata un’interrogazione urgente al governatore. «E’ davvero assurdo – critica Tocco -. La decisione dell’esecutivo mette in pericolo uno degli avamposti storici della Sardegna, con la cancellazione di una realtà economica che produce oltre 1.500 posti di lavoro, tra militari e civili, per oltre 50 milioni di euro di stipendi. Quasi con un effetto domino, si cancellerebbe anche Perdasdefogu, con altre buste paga in fumo. Una situazione inconcepibile».

Edoardo Tocco sta conducendo una battaglia sulla questione e promette: «Sin dai prossimi giorni invierò un documento al ministro della Difesa Pinotti – dice Tocco – per rappresentare la problematica e mettere in evidenza il pericolo derivante dall’eventuale dismissione delle basi militari in Sardegna».

«Abbiamo visto l’epilogo della base a La Maddalena, dove ora regnano disoccupazione e desertificazione dopo l’addio degli americani – osserva Tocco – Si tenga conto che l’economia tra Decimomannu, San Sperate, Villasor e Decimoputzu ruota attorno all’aeroporto. Una chiusura della base militare rappresenterebbe una crisi senza via d’uscita, con migliaia di famigli sull’orlo del baratro. L’invito alla giunta regionale è di ripensare a questa strategia d’uscita». Anche perché le buste paga si potrebbero dirottare verso Puglia o Sicilia: «Proprio così – aggiunge Antonio Perra, coordinatore della federazione lavoratori pubblici e funzione pubblica, che ha partecipato all’incontro di stamattina -. Si tratta di un brutto colpo per l’hinterland cagliaritano. Occorre scongiurare l’ulteriore mazzata all’occupazione in Sardegna, perché queste strutture sono ormai radicate sul territorio dando ossigeno dal punto di vista dell’indotto turistico e sociale. Anche i due consigli comunali di Decimomannu e Villasor si sono detti contrari alla serrata dell’impianto. La base rappresenta un’opportunità unica per i soccorsi aerei, i voli di trasporto dei pazienti gravi, le emergenze antincendi. Senza poi tralasciare l’importanza strategica nel Mediterraneo in caso di crisi internazionale. Vogliamo che la classe politica sia consapevole del disastro che si sta creando. Si deve intanto offrire una reale alternativa economica cercando di contrastare le posizioni ideologiche di una minoranza della società civile e politica con un’attenta analisi degli impatti negativi, dal punto di vista sociale ed economico, che potrebbero scaturire da un’eventuale chiusura dell’ aeroporto di Decimomannu».