2 November, 2024
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Mercoledì 18 settembre, alle ore 17.00, presso la Biblioteca comunale di Carbonia, nell’ambito della rassegna Carbonia Scrive, si terrà la presentazione del libro di Federica Colarossi:  “Il metodo anti procrastinazione MonoFocus”.

Presenterà l’opera l’autrice, moderatore dell’incontro il prof. Giovanni Gianeri.

Andrea Cammilleri, alunno carboniense dell’I.C. “Deledda-Pascoli” (e atleta della ASD Sulcis Atletica Carbonia), s’è laureato Campione Italiano Studentesco 2024 degli 80 metri ad ostacoli, a Pescara nelle gare svoltesi dal 28 al 30 maggio.
Andrea Cammilleri è solo l’ultimo prodotto, in ordine di tempo, della collaborazione e del progetto sportivo ormai più che decennale portato avanti dal suo Istituto in collaborazione con la società di atletica leggera ASD Sulcis Carbonia.
L’Istituto, infatti, riconosciuta la valenza anche dell’attività sportiva per la formazione e la maturazione dei giovani, attraverso una convenzione ha siglato un accordo con la Sulcis che permette ai suoi alunni la possibilità di conoscere, sperimentare e praticare le varie discipline dell’atletica leggera in modo gratuito e, magari in facendo, trovarne una per la quale siano predisposti.
Andrea Cammilleri è uno di questi. Praticava il calcio ma, avendolo notato e scoperte due anni fa le sue qualità dai due insegnanti di educazione fisica dell’Istituto, Giuseppe Lai e Giovanni Gianeri, fu da loro stessi invogliato a provare l’atletica leggera. Dopo qualche mese lasciò definitivamente il calcio per darsi in toto all’atletica leggera.
Si è subito imposto, grazie alle sue doti e al grande lavoro tecnico a cui si è sottoposto sotto la guida dei suoi docenti e del tecnico della Sulcis Antonello Murgia
a cui è stato affidato, anche in ambito federale qualificandosi per il Trofeo CONI Nazionale ove è riuscito con prestazioni strabilianti a conquistare un secondo posto ad una manciata di punti dal primo classificato, l’altrettanto fenomenale Diego Ficarra di Bologna che, guarda caso ha ritrovato avversario quest’anno a Pescara ma Andrea Cammilleri impegnato sugli ostacoli e Diego Ficarra sugli 80 piani.
Questo progetto, portato avanti in sinergia dai docenti di educazione fisica e dai tecnici della Sulcis, ha fatto emergere in questi anni tanti talenti che hanno poi proseguito l’attività anche a livello federale con la maglia del sodalizio sulcitano.

Nel 2020 solo il Covid impedì lo svolgimento della fase nazionale e la possibilità di competere per vincere, presentando una formazione dell’Istituto riconosciuta per essere forse la più forte del lotto, addirittura il titolo a squadre cadette.
Nel 2022, sempre per Pescara per la finale nazionale, si qualificò addirittura la squadra cadette, composta da sole ragazze di seconda media.
A memoria nessun atleta/alunno sardo ha mai conquistato un titolo individuale analogo nell’atletica leggera.
Andrea Cammilleri è un talento di suo ma è anche la dimostrazione che quando Scuola e Mondo Sportivo si incontrano, i risultati, anche quelli che possono sembrare impossibili, possono essere raggiunti.
E’ la Scuola il serbatoio ove attingere e far emergere, anche sportivamente, i talenti. Ma ci vogliono Scuole “illuminate”.
E’ quando si ha la fortuna, come è successo ad Andrea Cammilleri e ad altri, di “finire” in un Istituto propositivo, all’avanguardia e attento al divenire dei ragazzi, come è l’I.C.
“Deledda-Pascoli” disponibile a strutturare un progetto con società sportive come la ASD Sulcis Atletica Carbonia, che si compiono questi miracoli che non sono poi miracoli ma frutto di un lavoro quotidiano tra docenti e tecnici sportivi.
Questo risultato di Andrea Cammilleri, ai molti, può sembrare un punto di arrivo mentre è solo un punto, gigantesco, di partenza.
Nuovi “traguardi” lo aspettano.
Andrea ha vinto la gara fin dall’inizio: ha vinto la propria batteria su una pista resa umida da un diluvio che si è abbattuto su Pescara precedente la gara; ha stravinto la semifinale realizzando il proprio personale (10”87). Ha dominato la finale. Ha portato a Carbonia e al suo Istituto una medaglia d’oro dal valore incredibile.

Si può sognare, è vero, ma poi individuato il proprio sogno, si deve lottare giorno per giorno se lo si vuole realizzare e questo lottare implica tantissimi sacrifici senza la certezza di riuscire a realizzarlo ma è l’unica possibile, concreta possibilità, per avere una chance.
L’atletica è poi uno sport di grande sacrificio, dove non esiste un pallone che possa creare un diversivo. E’ applicazione costante, martellante, che lascia poco spazio all’inventiva. Eppure ha un fascino incredibile. Sarà perché è fatta di tantissime discipline diverse e tutti possono trovarne una che più gli si adatti.
Questa è la storia, forse meglio dire, l’inizio di quella che crediamo possa diventare una splendida storia di un probabile, futuro, grande atleta…
Andrea Cammilleri è un ragazzo esuberante, il classico casinista, sempre fuori dalle righe ma è intelligente e di pasta buona. Gli piace essere al centro dell’attenzione, a volte può sembrare un bulletto ma non è così. La sua esuberanza cela una grande sensibilità d’animo. Gli piace apparire, gli piace avere un pubblico che lo guardi. Andrea è dotato di grandi mezzi atletici ma nessuno glielo ha mai detto.
Andrea capita per caso su una pista di atletica perché due insegnanti di educazione fisica, notando le sue doti durante le lezioni, lo convincono a provare a fare atletica. Andrea lascia il calcio, entra nell’ASD Sulcis Atletica Carbonia. Viene affidato dall’insegnante di educazione fisica alla sapiente guida tecnica di Antonello Murgia che lo inserisce direttamente, lui categoria Ragazzi, nel gruppo categoria Allievi. Questo passo è decisivo e inizia un percorso di crescita incredibile, sia dal punto di vista motorio, sia dal punto di vista dell’applicazione, della maturità e serietà.
Il lavoro tecnico, i primi risultati, il grande supporto sul versante motivazionale e psicologico lo rendono consapevole del proprio valore e della necessità di una costanza nel rispetto della programmazione degli allenamenti.
Inizia una progressione incredibile che, nel giro di 6 mesi, lo porta a disintegrare i primati regionali di categoria in tante discipline compreso il titolo di Campione Regionale di Tetrathlon (4 discipline: 60 metri ostacoli, salto in lungo, getto del peso e 600 metri).
Questo titolo gli vale la convocazione nella selezione regionale per il Trofeo CONI che si svolge in questi giorni a Matera e la possibilità di competere con i migliori 20 atleti di categoria d’Italia.
Andrea, supportato dalla società e dal suo tecnico Antonello Murgia, si mette a disposizione. Interrompe le vacanze e riprende la preparazione, subito dopo Ferragosto, con un ritmo di lavoro incessante.
Il valore della concorrenza è elevatissimo. Tra gli avversari figura una ragazzo emiliano con personale nel tetrathlon nettamente superiore a quello di Andrea: circa 500 punti in più (l’abisso).
Eppure Andrea, Antonello e tutto lo staff tecnico della Sulcis sono convinti che possa fare un figurone.
Vincere? Chi può dirlo? E’ sempre la pista a decidere.
Siamo tutti pronti, lui di più e al mio ultimo incitamento prima della gara “Vai e spacca tutto”, risponde “Ovvio!”.

60 ad ostacoli. In questa prima gara (una delle preferite) non riesce ad esprimersi sui suoi livelli, in quanto in questo mese e mezzo è diventato talmente veloce che la distanza degli ostacoli della sua categoria lo penalizza (realizza 8”98 e aveva un record personale di 8”76). Totalizza quindi 950 punti contro i 999 del suo record personale, perdendo 49 punti sulla tabella prevista rispetto al suo avversario di riferimento.
Lancio del peso. Strabiliante prestazione di Andrea che distrugge il proprio personale portandolo a 13.63 metri (precedente 12.60 metri).
Al termine delle prime due gare la classifica lo vede secondo a 123 punti dall’emiliano Diego Ficarra.
Salto in lungo. Ancora una volta Andrea si supera realizzando la misura 5,71 metri, migliorando il suo personale 5.54 metri (perdendo però almeno 30 cm. di pedana e questi centimetri alla fine della gara si capirà essere decisivi, perché se avesse staccato dall’asse, avrebbe ottenuto una misura superiore ai 6 metri che gli avrebbe consentito di vincere il titolo).


Prima dell’ultima gara la situazione è questa:
Ficarra 2.738 punti
Castorina 2.728 punti
Cammilleri 2.685 punti
Dal Pont 2.604 punti
A seguire gli altri.
L’ultima gara sono i 600 metri piani. Si tratta di una specialità che non è proprio la preferita da Andrea che vanta un personale di ben 10” superiore a quello di parte dei concorrenti tra cui il leader Ficarra. Possibilità? Al botteghino giochi un euro vinci 1 centesimo. Praticamente nulle.
600 metri piani. E’ la gara conclusiva. Andrea parte davanti e mantiene un ritmo di gara pazzesco. Lo stesso Antonello resta basito chiedendosi cosa stesse facendo con una strategia da suicidio. Andrea tiene la testa per 400 metri fino ad essere sorpassato ai 150. L’impressione data ai presenti è stata quella di aver finito la benzina invece, inaspettatamente, parte con un rush finale che lo piazza al traguardo in quarta posizione con un clamoroso tempo: 1’36”95 (10” in meno rispetto al proprio personale).
Diego Ficarra che, fino a 1 mese e mezzo fa era nettamente più forte di Andrea, ha praticamente eguagliato il suo personale (3.600 punti). Andrea che aveva un personale nel tetrathlon di 3.087 punti è arrivato a 3.543 punti (solo 69 in meno del suo avversario diretto). I 6 metri di salto in lungo (che sarebbero valsi 77 punti in più avrebbero portato Andrea a vincere il titolo). Ma con i ma e i se non si va da nessuna parte e resta la grande impresa di essere vice campione italiano.
Quello che conta è che Andrea, Antonello, la ASD Sulcis, hanno inseguito il sogno con caparbietà, fiducia nel lavoro, dedizione, impegno, serietà. E le lacrime che accompagnavano le parole emozionate di Antonello che, al telefono, ci comunicava la spettacolare prestazione di Andrea e quelle di chi scrive, in quello stesso momento e in questo, sono la sintesi di tutto.

Giovanni Gianeri

Risultati finali.

 

Giunto alla terza edizione, il campionato nazionale AICS indoor al Palalottici di Parma ha visto 500 atleti impegnati nelle gare su pista, con 9 regioni rappresentate, atleti dai 6 anni ai Master per proclamare i campioni nazionali AICS. La manifestazione, indetta dal dipartimento Sport della direzione nazionale AICS, in collaborazione con il Comitato Regionale AICS Emilia Romagna, il Comitato Provinciale AICS di Parma, la commissione tecnica nazionale di Atletica Leggera e la FIDAL, ha riscontrato un vivace interesse sportivo.
L’evento ha visto il saluto inaugurale del vice sindaco Marco Bosi e la presenza di autorità e tecnici AICS che hanno ribadito chiaramente a tutti quanto bisogno ci sia di atletica e come lo sport sia una leva importante anche in campo turistico e ricettivo, fermo restando, ovviamente, la sua principale componente formativa ed aggregativa.
La rappresentativa del Sulcis ha schierato in differenti competizioni ben 17 atleti accompagnati dai loro tecnici di punta: Antonello Murgia, Pietro Podda, Giovanni Gianeri e Laura Cancedda che, si sono “rimessi in gioco” nelle loro discipline, trainando l’umore e lo spirito della squadra e accumulando punti come atleti.
Ottimi i risultati ottenuti da tutta la numerosa pattuglia sarda che, partendo dai più giovani Emma Cisci Sacchitella, Davide Manai, Leonardo Malocci, Andrea Pitzalis (con un grande 4.55 metri nel salto in lungo), tutti classe 2008, hanno messo in campo grinta e coraggio, risalendo fino al più “attempato” campione della pattuglia sulcitana. Tutti, hanno contribuito con 11 vittorie, 30 medaglie e 231,5 punti utilissimi per la classifica a squadre, a portare i colori della Sulcis al quarto posto, raggiunto con un numero molto ridotto di atleti in gara rispetto alle altre formazioni. Ma la cosa che ha soddisfatto lo staff tecnico, al di là delle vittorie delle medaglie, è stato il numero di prestazioni personali migliorate.
Una grande prestazione per Alessandro Podda nel salto in lungo senior, giunto di poco al secondo posto, e vincitore della gara del salto in alto durante la quale, ormai solo a gareggiare, ha subito un grave infortunio con la rottura del tendine di Achille. Era il suo ritorno alle gare, dopo 10 anni di stop.
Secondo posto anche per l’allieva Ester Pitzalis, superatasi di 42 cm nel getto del peso kg 3,000 (7.33, prec. 6.91) e per Rebecca Mei in categoria Cadette (7.22) e personale migliorato nei 50 metri.
Podio più alto per il bravissimo classe 2004 Luca Manai nel getto del peso 5,000 kg che arriva alla distanza di 7.82. Nelle cadette Iris Chirigu ottiene due terzi posti nei 50 (realizzando il proprio personale in 7.26) e nei 300 metri piani.
Salto di categoria e avversarie molto agguerrite per Giulia Marongiu e le gemelle Giorgia e Rebecca Usai nel salto in lungo.
Nonostante ciò, la Marongiu arriva 1ª, realizzando il primato personale (4.93, prec. 4.77), le gemelle Usai arrivano al 2° e 5° posto. Ottime anche le prestazioni delle stesse nei 50 metri allieve, arrivate 3ª, 4ª e 5ª (tutte con primato personale).
Ottimo anche il rientro alle gare, ad un anno da un complicato intervento chirurgico, della junior Claudia Casu che vince il salto in lungo.
Da evidenziare, nel salto in alto Juniores, il primo posto e record personale dell’atleta sulcitano Marco Casu, con 1.96. Il tentativo per i 2.00 si sarebbe rivelato quasi vincente se l’asticella non fosse stata sfiorata dai talloni dell’atleta.
A questi risultati vanno aggiunti quelli ottenuti dai tecnici al seguito che si sono cimentati nelle gare master: Pietro Podda (1 oro e 2 argenti), Laura Elena Cancedda (2 ori) e  Giovanni Gianeri (2 argenti e 1 bronzo) che hanno contribuito con i loro piazzamenti a rendere ancora più pingue il risultato della spedizione.
Il sodalizio sulcitano non ha dispensato risultati e titoli che sono di ottimo auspicio per questa nuova stagione che crediamo risulterà piena di sorprese.
L.G.D.

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Nei giorni 9, 10 e 11 settembre, presso la città di Cervia, si sono svolti i campionati italiani AICS. Alle competizioni hanno partecipato gli atleti della ASD Sulcis Carbonia che sono stati allenati dai tecnici Antonello Murgia, Pietro Podda, Giovanni Gianeri e Carlo Amore.

Immensa soddisfazione per la società e per i ragazzi e le ragazze che investono tanto tempo nello sport che considerano fonte di sfogo ed equilibrio, fondamentale per il corpo e per la mente, oltre che importante occasione di socializzazione.

Esperienza formativa molto interessante e divertente come si evince dalle dichiarazioni di alcuni di loro.

Roberto Calia, per la categoria cadetti, si è classificato al primo posto divenendo così campione italiano e al secondo in un’altra gara. Queste le sue parole: «Di tutta questa esperienza c’è poco da dire… soddisfacente sicuramente, anche se la vittoria non è stata come le altre volte, dove il livello degli avversari era più alto. Nonostante ciò un viaggio ricco di sorprese e di divertimento, come tutte le trasferte della Sulcis Carbonia».

Camilla Garau, primo posto nella categoria cadette, anche lei campionessa italiana, ha voluto commentare l’esperienza definendola bellissima: «Magnifici giorni a Cervia insieme ai miei compagni di squadra e di altre società sarde. Vincere competizioni a livello nazionale è sempre emozionante, portare la medaglia a casa dà sempre grosse soddisfazioni e ci ripaga dei sacrifici che facciamo durante gli allenamenti, soddisfazioni oltre che personali anche per la società e per i nostri allenatori».

Daniele Marangoni, anch’egli campione italiano per la categoria cadetti in seguito alle competizioni svoltesi a Cervia, non è rimasto deluso per niente da questo “viaggio di tradizione” come lo definisce lui stesso ed aggiunge: «Gare fantastiche e tantissimo divertimento. L’unica cosa è che si è sentita la mancanza di due atleti, miei compagni di squadra da molto tempo, che non hanno avuto la possibilità di partecipare a questo fantastico viaggio».

Anche Moran Chirigu ha manifestato la sua soddisfazione, quarto posto nella categoria allieve, ha raccontato di aver fatto un viaggio bellissimo: «Ho capito che posso fare di più, con la mia gara nei cento metri sono migliorata. Con i miei compagni ho vissuto un’esperienza che vorrei ripetere per tutta la vita».

Lucrezia Martinelli, per la categoria cadette, si è divertita tanto ed ha avuto il piacere di conoscere meglio i suoi compagni di squadra, un’ esperienza che le piacerebbe ripetere.

Un altro commento ce lo regala Alessandro Secci, categoria cadetti, che si è classificato per due gare diverse al sesto e all’undicesimo posto: «Per essere la mia prima trasferta è andata molto bene e mi ritengo soddisfatta della gara che ho fatto».

Si sono classificate al primo posto, divenendo campionesse italiane nella loro categoria anche Laura Cancedda e Beatrice Porcu.

«Accompagnare i ragazzi come istruttrice – racconta Laura Cancedda -, allo stesso tempo come partecipante, è stata una bella esperienza. Prima di tutto, perché mi sono rispecchiata in loro, rivivendo le stesse emozioni di quando ero una piccola atleta. Gareggiare alla mia età, con un pizzico di apprensione e tanto divertimento, è stato entusiasmante e forse ancora più bello di un tempo, ho avuto la doppia soddisfazione di vedere i nostri ragazzi e io stessa vincitrice.»

Piccoli atleti crescono… e diventano grandi in tutti sensi!

Non resta che augurare sempre nuovi traguardi da raggiungere con la stessa passione che li ha portati a partecipare alla competizione e che hanno mostrato nel raccontare la loro esperienza.

Nadia Pische

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