5 November, 2024
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Il Parlamento europeo ha approvato oggi la normativa che autorizza il trasferimento dell’Agenzia europea per i medicinali da Londra ad Amsterdam, in seguito alla Brexit. 

Il Parlamento europeo ha adottato due risoluzioni sulle spese e sulle entrate per il prossimo Quadro finanziario pluriennale (QFP) in vigore dal 2021.

I deputati hanno tuttavia esortato la Commissione europea e le autorità olandesi a consegnare le nuove infrastrutture in tempo utile, in modo da garantire all’Agenzia una facile transizione e consentirle di trasferirsi nella sede temporanea entro il 1° gennaio 2019 e nella nuova sede permanente entro il 16 novembre 2019.

Giovanni La Via (PPE, IT) ha dichiarato: «Siamo preoccupati per il rischio di ritardi nella costruzione del nuovo edificio Vivaldi ad Amsterdam, che potrebbe causare un deterioramento del flusso di lavoro dell’agenzia, che è proprio quello che vogliamo evitare.

Abbiamo aggiunto delle condizioni al testo legislativo, al fine di evidenziare i termini di consegna da rispettare e stabilire l’obbligo per la Commissione e le autorità olandesi di riferire ogni tre mesi sullo stato di avanzamento dei lavori di adeguamento e costruzione dell’edificio. 

Gli Stati membri non dovrebbero aspettarsi che il Parlamento europeo si limiti ad approvare automaticamente le loro decisioni. Ci rammarichiamo che il suo ruolo di co-legislatore non sia stato rispettato, ed è per questo motivo che desideriamo che la decisione sia presa in sede di trilogo, nel quadro della procedura di codecisione».

La risoluzione è stata approvata con 507 voti in favore, 112 voti contrari e 37 astensioni. I deputati avvieranno ora negoziati informali a tre (“trilogo”) con la Presidenza del Consiglio e con la Commissione, al fine di raggiungere un accordo in prima lettura sulla nuova sede dell’EMA.

 

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Una delegazione della commissione ambiente e sanità pubblica del PE ha effettuato una missione conoscitiva ad Amsterdam, sede del trasferimento post Brexit dell’EMA.

La delegazione è stata guidata dal relatore sulla ricollocazione, Giovanni La Via (PPE, IT). I deputati hanno visitato la sede temporanea e la futura sede dell’EMA e discusso il trasferimento con Guido Rasi, direttore esecutivo dell’agenzia, e con rappresentanti del ministero della salute olandese.  

Il presidente della delegazione, Giovanni La Via, ha dichiarato: «Ringraziamo il governo olandese per averci accolto e per le informazioni fornite oggi. L’edificio temporaneo, in realtà, non sembra aver bisogno di molto lavoro per essere pronto»

«Siamo più preoccupati per il rischio di ritardi nella costruzione del nuovo edificio Vivaldi. Il personale dell’EMA ci ha detto oggi che un ritardo causerebbe un deterioramento dell’attività dell’agenzia, che è esattamente quello che vogliamo evitare», ha aggiunto.

Ha poi affermato: «Nutriamo inoltre seri dubbi sulla procedura seguita dal Consiglio: il Parlamento non può essere bypassato. Il Consiglio e la Commissione dovrebbero garantire che qualsiasi decisione futura riguardante le sedi delle agenzie venga presa in co-decisione». 

«Prenderemo in esame tutte le informazioni, comprese quelle richieste dal presidente del Parlamento europeo alla Commissione in una lettera inviata a Jean-Claude Juncker, in preparazione del nostro voto», ha concluso.

La relazione di Giovanni La Via sarà votata dalla commissione parlamentare per l’ambiente e la sanità pubblica il 12 marzo e dal Parlamento nel suo insieme nel corso della stessa settimana.

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La commissione dei Trasporti e del Turismo del Parlamento europeo ha concluso una visita di due giorni in Sicilia e Campania. Al termine, la presidente della commissione e capo della delegazione del Parlamento europeo, Karima Delli, ha dichiarato:

«Abbiamo organizzato questo viaggio in Italia per vedere sul campo i progressi che le due regioni hanno realizzato per quanto riguarda alcuni nodi chiave del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo.

Quello Scandinavo-Mediterraneo è uno dei nove corridoi che compongono la rete transeuropea di trasporto (Ten-T), ed è fondamentale non solo per una migliore connessione e integrazione del Mezzogiorno d’Italia con la parte settentrionale del paese, ma, più in generale, per collegare meglio il Sud dell’UE con il Nord. 

Ci congratuliamo con le autorità locali e regionali e con gli enti di gestione dei porti e delle ferrovie che abbiamo incontrato durante la visita per il grande impegno e i grandi progressi che hanno compiuto e stanno ancora compiendo al fine di completare e rendere pienamente operativi i punti chiave del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, come i porti di Catania e Augusta, la stazione ferroviaria di Afragola e il porto di Napoli.

In qualità di co-legislatori del progetto Ten-T, incoraggiamo vivamente le altre istituzioni dell’Unione europea a sostenere pienamente l’Italia e le sue autorità, affinché possano proseguire il buon lavoro che stanno facendo per costruire un Corridoio Scandinavo-Mediterraneo pienamente funzionante. Questo porterebbe enormi miglioramenti non solo per la mobilità dei cittadini italiani ed europei, ma anche per la libera circolazione delle merci dalle parti meridionali dell’Unione europea verso i paesi del Nord, resi possibili anche dal crescente ruolo della digitalizzazione.

Vogliamo inoltre sottolineare che i progetti Ten-T e il sistema aeroportuale integrato sono importanti per la Sicilia e la Campania, sia per il settore turistico che per l’enorme impatto che buone infrastrutture possono avere sullo sviluppo complessivo di Catania, Napoli e Caserta. Queste tre città, e la Sicilia e la Campania in generale, possono vantare un patrimonio culturale incredibile.

Infine, abbiamo molto apprezzato l’attenzione che le autorità italiane hanno rivolto alla dimensione ambientale delle infrastrutture Ten-T, investendo su fonti energetiche più pulite e sulla sostenibilità. Lo sviluppo di un’efficiente rete transeuropea dei trasporti deve andare di pari passo con la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente.»

La Delegazione sarà composta dai seguenti europarlamentari:

Karima Delli, presidente della commissione TRAN (Versi/ALE, FR)          

Wim Van De Camp (PPE, NL)

Marian-Jean Marinescu (PPE, RO)       

Salvatore Domenico Pogliese (PPE, IT) 

Giovanni La Via (PPE, IT)

Ismail Ertug (S&D, DE)

Nicola Caputo (S&D, IT)

Kosma Zlotowski (ECR, PL)

Gesine Meissner (ALDE, DE)

Francesco Pigliaru 1 copia

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, oggi ha presieduto a Bruxelles il Comitato delle Regioni, la riunione della Commissione ENVE. Dopo la seduta di insediamento, è stato questo il primo appuntamento con i lavori della Commissione, responsabile per il CdR delle politiche ambientali ed energetiche. Alla riunione, preceduta in mattinata dagli incontri preparatori con i componenti del gruppo PES in ENVE e con i coordinatori dei gruppi, hanno partecipato il Commissario per l’Ambiente dell’Unione europea Karmenu Vella e il presidente della commissione per l’Ambiente del Parlamento europeo Giovanni La Via. Dopo una sessione dedicata alla discussione dei pareri, al centro dei lavori della Commissione è stata la cooperazione interistituzionale nella politica ambientale dell’Unione europea.

Obiettivo del dibattito era fare il punto sulle attività future mettendo al centro il coinvolgimento delle Regioni e degli enti locali, perché siano sempre più parte attiva nelle scelte politiche ambientali dell’Europa, ragionando sul metodo. «La commissione ENVE del Comitato delle Regioni nutre grandi aspettative di una proficua cooperazione interistituzionale con la Commissione europea e la commissione ENVI – ha detto il presidente Pigliaru presentando l’argomento dei lavori -. Quando si tratta di priorità fondamentali come l’economia circolare, la qualità dell’aria, il capitale naturale e l’efficace attuazione della legislazione europea, la partecipazione degli enti locali e regionali e del Comitato delle Regioni, che ne rappresenta la voce istituzionale, è di fondamentale importanza».

Francesco Pigliaru ha poi sottolineato l’importanza dell’accordo di cooperazione tra la Commissione europea e il Comitato delle Regioni, che «fornisce strumenti per associare più strettamente il CdR all’elaborazione delle iniziative politiche e delle proposte legislative della Commissione, come pure nella valutazione della loro attuazione», auspicando «un rafforzamento della cooperazione nell’ambito della piattaforma tecnica congiunta per la cooperazione ambientale». Il valore della cooperazione è stato evidenziato anche da Karmenu Vella, che si è soffermato sulla gestione del cosiddetto “pacchetto rifiuti”, prendendolo a modello per spiegare come sia necessario essere “ambiziosi” non solo sul fronte legislativo, con la produzione di un gran numero di norme che vadano nella direzione di un obiettivo, ma anche “a livello di attuazione”. Tema ripreso anche da La Via, cha da presidente della commissione ENVI è il principale interlocutore al Parlamento europeo della ENVE guidata da Francesco Pigliaru, con cui condivide competenze sia nel campo dell’ambiente che in quello dei cambiamenti climatici.

A margine della riunione, rispondendo ad alcune domande sulle politiche per la gestione dei rifiuti, il presidente Pigliaru ha portato l’esempio della Sardegna come percorso di successo, illustrando i dati sulla raccolta dei rifiuti urbani presentati proprio oggi alla stampa dall’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano e che vedono la Sardegna “regione virtuosa”, ottava nella classifica nazionale con il 51 per cento di raccolta differenziata, un risultato quasi 9 punti sopra la media nazionale e molto al di sopra della media delle regioni del Sud (28,9%) e del Centro (36,3%).