21 December, 2024
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Il Carignano del Sulcis 6 Mura della Cantina di Giba e il Terre Brune della Cantina Santadi, sono tra i 17 vini sardi premiati con i Tre bicchieri 2025 del Gambero Rosso.

«Sardegna, quasi un Continente, seppur di piccole dimensioni. La sua struttura geologica è infatti una delle più complesse, la trama del suo paesaggio muta con invenzione inesauribile e altrettanto le vene dei metalli che si diramano sotto la sua corteccia.»

Lo scrittore Marcello Serra nel 1959 usava queste parole per descrivere la regione. Una definizione che può essere assolutamente ascrivibile alla vitivinicoltura sarda.

La moltitudine dei vitigni, perlopiù autoctoni o che comunque si sono perfettamente adattati ai suoli dell’Isola, è incredibile. Ma è ancor più incredibile la diversità di suoli, di altitudini, di microclimi che troviamo se percorriamo la regione. Si va dal granito della Gallura al calcare del Coros, dalle argille dell’Ogliastra alle sabbie del Sulcis, per citare solo alcuni areali.

A tutto ciò si aggiungono differenze climatiche importanti: alcune vigne in Barbagia e nel Mandrolisai sono a più di 700 metri di quota, una vera viticoltura di montagna, insomma, mentre sono tanti, come si può immaginare, i filari a un passo dal mare. In più c’è il valore delle vecchie vigne, ancora tante, nonostante gli espianti scellerati di alcuni decenni fa.

Tutto questo patrimonio, questa biodiversità, la troviamo puntualmente nel bicchiere. I vini sardi, ormai, non sono semplicemente buoni, ma sono sempre più tipici, autentici e capaci di raccontare il loro territorio di appartenenza. Per questo è doverosa una revisione totale delle denominazioni d’origine, soprattutto quelle regionali, generiche, dispersive e non più rappresentative di ciò che avviene in questa regione.

Veniamo alle novità tra i premiati. Per la prima volta salgono sul podio il Cagnulari di Giovanna Chessa, il Cannonau Mustazzo di Sella & Mosca, il Cannonau ogliastrino Case Sparse di Pusole e il Vermentino di Gallura Pietraia di Tenute Gregu, un bianco che esce a ben tre anni dalla vendemmia.

  • Angialis ’19 Argiolas
  • Cagnulari ’22 Chessa
  • Cannonau di Sardegna Cl. Dule ’21 Giuseppe Gabbas
  • Cannonau di Sardegna Le Anfore ’22 Olianas
  • Cannonau di Sardegna Mustazzo ’20 Tenute Sella & Mosca
  • Cannonau di Sardegna Perda Rubia ’21 Tenute Perda Rubia
  • Cannonau di Sardegna Riserva ’21 Antonella Corda
  • Carignano del Sulcis 6Mura Riserva ’21 Cantina Giba
  • Carignano del Sulcis Superiore Terre Brune ’20 Cantina Santadi
  • Casesparse Ogliastra ’22 Pusole
  • Mandrolisai Fradiles ’22 Fradiles
  • Stellato Vermentino ’23 Pala
  • Su’Nico Bovale ’22 Su’Entu
  • Vermentino di Gallura Superiore Pitraia Monogram ’21 Tenute Gregu
  • Vermentino di Gallura Superiore Sciala ’23 Surrau
  • Vermentino di Gallura Superiore Sienda ’23 Mura
  • Vermentino di Sardegna Tuvaoes ’23 Giovanni Maria Cherchi

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12 vini sardi hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento dei “Tre Bicchieri” della Guida del “Gambero Rosso 2018”. Quest’anno in Sardegna sono stati assaggiati circa 600 vini di un centinaio di aziende (è un record). Le ultime annate sono state calde ma non eccessivamente e la qualità delle uve in tante zone dell’Isola è stata ottimale. I territori sotto osservazione sono diversi e le soddisfazioni arrivano dalla Gallura per i rossi (i bianchi si sono affermati da tempo), da Usini, grande zona per Vermentino e Cagnulari, passando per il centro Sardegna con Oristano, Mandrolisai, Barbagia e Ogliastra (queste ultime grandi zone per il cannonau). Al Sud Serdiana si rivela un grande paese del vino con ben quattro aziende presenti in Guida, mentre il Sulcis è sempre una garanzia. Salgono sul gradino più alto del podio quattro Vermentino e quattro Cannonau, a confermare il prestigio delle due varietà più presenti nell’Isola: Il Tuvaoes di Cherchi e il Costarenas di Masone Mannu sono vere e proprie novità, ottime performance anche per Siddùra e Pala.
Tra i bianchi non ottenuti da vermentino, la particolare Cuvée di Torbato firmata Sella & Mosca è tra i vini che hanno convinto di più. I Cannonau premiati arrivano da diverse zone, a partire da Mamoiada (grande territorio per l’uva rossa) passando per la Gallura e Serdiana, al Sud. Cantina Giba è, invece, nuovamente protagonista col rosso sulcitano ottenuto da uve carignano. Concludiamo con due vini da meditazione premiati, diversissimi tra loro per varietà, territorio da cui nascono e vinificazione, ma accomunati da assoluta bontà: sia il Latinia della Cantina Santadi sia la Vernaccia di Oristano Jughissa sono tra le migliori versioni di sempre.

I vini della Sardegna premiati con Tre Bicchieri

Alghero Torbato Terre Bianche Cuvée 161 ’16 – Tenute Sella & Mosca

Cannonau di Sardegna Barrosu Franzisca Ris. ’14- Giovanni Montisci

Cannonau di Sardegna Mamuthone ’15 – Giuseppe Sedilesu

Cannonau di Sardegna Senes Ris. ’13 – Argiolas

Cannonau di Sardegna Sincaru Ris.’ 14 – Vigne Surrau

Carignano del Sulcis 6Mura ’12 – Cantina Giba

Latinia ’11 – Cantina Santadi

Vermentino di Gallura Sup. Costarenas ’16 – Masone Mannu

Vermentino di Gallura Sup. Maìa’ 15 – Siddùra

Vermentino di Sardegna Stellato ’16 – Pala

Vermentino di Sardegna Tuvaoes ’16 – Giovanni Maria Cherchi

Vernaccia di Oristano Sup. Jughissa ’08 – Cantina Sociale della Vernaccia.