22 November, 2024
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Da domenica 9 febbraio (apertura alle 9.30), la Sardegna sarà protagonista della 40ª Borsa internazionale del Turismo di Milano, in programma fino a martedì 11 febbraio a Fieramilanocity.

Lo ‘spazio Sardegna’ (padiglione 3), realizzato in collaborazione con UnionCamere, si estende per 573 metri quadrati, circa 100 mq in più degli anni scorsi, con 57 espositori di vari settori, dal ricettivo ai servizi, dal turismo attivo ai consorzi turistici, su oltre 1.100 espositori totali: «Considerata l’importanza che la Bit rappresenta nello scenario del mercato turistico internazionale, abbiamo deciso di ampliare gli spazi dedicati all’esposizione del prodotto Sardegna – ha spiegato l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa -. Sostenibilità e identità sono alcuni dei temi su cui è incentrata la presenza della Sardegna per promuovere i punti di forza della sua offerta, con l’obiettivo di attrarre nuovi segmenti di mercato.»

Lo spazio, come già sperimentato nelle precedenti fiere del 2020 (Stoccarda, Vienna e Madrid), sarà caratterizzato da grandi schermi che trasmetteranno alcune immagini della Sardegna, inedite ed appositamente realizzate per la Bit 2020. In particolare, per la prima volta, nello stand della Sardegna ci saranno alcuni schermi in 3D che consentiranno di visitare alcune delle più belle spiagge della Sardegna in modalità ‘immersiva’ (tecnologia che consente di essere ‘avvolti e catturati’ nelle immagini).

«Come per ‘Artigiano in Fiera’, anche questa volta abbiamo posto grande attenzione all’ambiente – ha aggiunto l’assessore Gianni Chessa -. Perciò, i materiali sono ancora una volta ecosostenibili: per esempio, il pavimento sarà in sughero, alcune decorazioni saranno realizzate in canvas (stoffa), il consumo energetico ridotto grazie all’utilizzo di led a basso impatto e ci saranno elementi strutturali con la funzione di preservare la qualità dell’ambiente, purificando l’aria e riducendo i rumori.»

Durante la giornata di domenica 9 (chiusura alle 18.00), con ingresso libero per il pubblico, ci saranno diversi momenti di animazione, curati dalla Fondazione “Maria Carta”: musica, ballo sardo e canti tradizionali, presentati da una breve illustrazione introduttiva del giornalista Giacomo Serreli. Si esibiranno una giovane suonatrice di launeddas, Gloria Woutina Atzei, e l’organettista Vanni Masala; il gruppo ‘Cuncordu e Tenore’ di Orosei nel canto a tenore, riconosciuto ‘patrimonio dell’umanità dall’Unesco’ e tre coppie di ballerini coi costumi tradizionali, accompagnati dagli strumenti tipici sardi (oltre a launeddas ed organetto, sulittu, trunfa, triangulu, tamburello).

Lunedì 10 e martedì 11 febbraio, invece, saranno giornate riservate ai professionisti del settore turistico con un fitto calendario di incontri commerciali con compratori italiani e stranieri: più di 600 provenienti da 65 paesi, in particolare Usa, India, Russia, Argentina, Brasile, Sud Africa.

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Dopo cinque anni di silenzio, I Shardana, la grande opera lirica del compositore cagliaritano Ennio Porrino (1910-1959), ritorna in Sardegna, nell’incantevole scenario di Tharros, nell’anfiteatro all’aperto allestito nei pressi del sito archeologico sulla penisola del Sinis, nel territorio del comune di Cabras. Il dramma musicale in tre atti verrà proposto domani sera – venerdì 7 settembre – in forma semiscenica nella versione per canto e pianoforte interpretata da Alessandro Frabotta (basso), Martina Serra (mezzosoprano), Giampaolo Ledda (tenore), Rossana Cardia (soprano), Gionata Gilio (baritono) e Moreno Patteri, con Stefano Cocco al pianoforte e la voce recitante di Fulvio Venturi, che firma la direzione artistica insieme a Giovanni Masala Dessì. 

I Shardana è una delle opere liriche più affascinanti del Novecento. Rappresentata per la prima volta al San Carlo di Napoli il 21 marzo del 1959, sotto la direzione dello stesso Ennio Porrino, e al Teatro Massimo di Cagliari il 18 marzo 1960, venne accolta trionfalmente e, tuttavia, subito dimenticata, sebbene il musicologo tedesco Felix Karlinger, nell’enciclopedia tedesca Musik in Geschichte und Gegenwart, l’abbia definita nel 1962 «la più importante opera lirica italiana di questo dopoguerra». Dopo essere stata tenuta nel “cassetto” per cinquant’anni, fu riproposta a Cagliari nel febbraio del 2010, in forma di concerto, e nel settembre del 2013 al Teatro Lirico del capoluogo sardo in forma scenica.

I Shardana è opera musicalmente eclettica con i suoi rimandi a Ottorino Respighi, a Giacomo Puccini, Carl Orff e a Igor Stravinskij – riletti con un linguaggio omogeneo e personale tipico di Ennio Porrino – e ripercorre altresì in alcuni passaggi i modi propri del canto tradizionale sardo. La storia è ambientata in una Sardegna immaginaria di età nuragica e narra della lotta, cupa e tragica, tra i Sardi e gli invasori d’oltremare, con accenti quasi barbarici.

  

bdr

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Dopo cinque anni di silenzio, “I Shardana”, la grande opera lirica del compositore cagliaritano Ennio Porrino (1910-1959), ritorna in Sardegna, nell’incantevole scenario di Tharros, nell’anfiteatro all’aperto allestito nei pressi del sito archeologico sulla penisola del Sinis, nel territorio del Comune di Cabras (OR). Il dramma musicale in tre atti verrà proposto venerdì 7 settembre in forma semiscenica nella versione per canto e pianoforte interpretata da Alessandro Frabotta (basso), Martina Serra (mezzosoprano), Giampaolo Ledda (tenore), Rossana Cardia (soprano), Gionata Gilio (baritono) e Moreno Patteri, con Stefano Cocco al pianoforte e la voce recitante di Fulvio Venturi, che firma la direzione artistica insieme a Giovanni Masala Dessì. 

“I Shardana” è una delle opere liriche più affascinanti del Novecento. Rappresentata per la prima volta al San Carlo di Napoli il 21 marzo del 1959, sotto la direzione dello stesso Ennio Porrino, e al Teatro Massimo di Cagliari il 18 marzo 1960, venne accolta trionfalmente e, tuttavia, subito dimenticata, sebbene il musicologo tedesco Felix Karlinger, nell’enciclopedia tedesca “Musik in Geschichte und Gegenwart”, l’abbia definita nel 1962 “la più importante opera lirica italiana di questo dopoguerra”. Dopo essere stata tenuta nel “cassetto” per cinquant’anni, fu riproposta a Cagliari nel febbraio del 2010, in forma di concerto, e nel settembre del 2013 al Teatro Lirico del capoluogo sardo in forma scenica.

“I Shardana” è opera musicalmente eclettica con i suoi rimandi a Ottorino Respighi, a Giacomo Puccini, a Carl Orff e a Igor’ Fëdorovič Stravinskij – riletti con un linguaggio omogeneo e personale tipico di Ennio Porrino – e ripercorre altresì in alcuni passaggi i modi propri del canto tradizionale sardo. La storia è ambientata in una Sardegna immaginaria di età nuragica e narra della lotta, cupa e tragica, tra i Sardi e gli invasori d’oltremare, con accenti quasi barbarici.