25 July, 2025
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Il Vescovo di Iglesias S.E. Mons. Giovanni Paolo Zedda ha annunciato alcuni minuti fa che sabato 3 settembre 2022, alle ore 17.00 nella chiesa di San Francesco in Iglesias, si terrà l’ordinazione episcopale di Mons. Walter Erbì, nominato lo scorso 16 luglio da Papa Francesco Arcivescovo titolare di Nepi e Nunzio Apostolico in Liberia e (in data 20 luglio 2022) in Sierra Leone.

La celebrazione con il rito di ordinazione sarà presieduta dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità Papa Francesco.

In allegato una fotografia di mons. Walter Erbì, lo stemma episcopale ed un breve profilo biografico.

Nato a Torino (Italia) l’8 gennaio 1968, mons. Walter Erbì è stato alunno del Seminario Minore “Maria Immacolata” della Diocesi di Iglesias (Italia). Conseguita la maturità classica, è divenuto alunno del Pontificio Seminario Regionale Sardo ed ha espletato il quinquennio filosofico-teologico presso la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna (1986-1991).
È stato ordinato sacerdote per la Diocesi di Iglesias il 10 maggio 1992.
Ha conseguito la Licenza in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana in Roma (1993).
Ha svolto il ministero sacerdotale nella Diocesi di Iglesias dal 1993 al 1999 con i seguenti incarichi:
– Promotore di Giustizia e Difensore del Vincolo presso il Tribunale Ecclesiastico Diocesano e docente
di Diritto Canonico presso l’Istituto Diocesano di Scienze Religiose (1993-1999);
– Vicario Parrocchiale nella Parrocchia San Ponziano in Carbonia (1993-1997);
– Insegnante di Religione nella Scuola Media Statale N. 2 di Carbonia (1993-1994);
– Assistente Diocesano dell’Azione Cattolica dei Ragazzi (1993-1996);
– Assistente di Zona dell’A.G.E.S.C.I. (1996-1999);
– Segretario del Vescovo per la Visita Pastorale alla Diocesi (1997-1999);
– Direttore dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale Giovanile (1997-1999);
– Direttore dell’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali (1997-1999);
– Delegato Diocesano per il Grande Giubileo del 2000 (1997-1999);
– Segretario del Consiglio Presbiterale (1998-1999).
Dal 1999 al 2001 è stato alunno della Pontificia Accademia Ecclesiastica – in preparazione al servizio diplomatico della Santa Sede – e, al contempo, della Pontificia Università Gregoriana, in ordine al conseguimento del Dottorato in Diritto Canonico. Completati i relativi corsi accademici, si è laureato in Diritto Canonico ed è stato nominato Addetto della Nunziatura Apostolica nelle Filippine (2001), dove poi ha ricevuto la nomina a Segretario di Nunziatura di 2ª classe, il 1° luglio 2002.
Trasferito alla Sezione per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, il 28 giugno 2004, in qualità di Segretario Particolare del Sostituto per gli Affari Generali, è stato successivamente nominato Cappellano di Sua Santità (3 luglio 2004). Il 24 giugno 2005, di iniziativa del Presidente della Repubblica, è stato insignito dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
In seguito, è stato nominato Segretario di Nunziatura di 1 a classe (1° luglio 2006) e Consigliere di Nunziatura di 2ª classe (1° luglio 2010).
Trasferito alla Nunziatura Apostolica in Italia e nella Repubblica di San Marino, il 1° luglio 2012, è stato successivamente nominato Prelato d’Onore di Sua Santità (22 novembre 2012) e Consigliere di Nunziatura di 1ª classe (1° luglio 2014).
È stato poi trasferito alla Nunziatura Apostolica negli Stati Uniti d’America, il 1° luglio 2015, e, dopo cinque anni, alla Nunziatura Apostolica in Turchia, Turkmenistan e Azerbaigian, il 1° luglio 2020.
Nel 2021 (23-25 novembre) è stato Capo Delegazione dello Stato della Città del Vaticano all’89 all’Assemblea Generale dell’INTERPOL.
Il 16 luglio 2022 il Santo Padre Francesco lo ha nominato Nunzio Apostolico in Liberia, elevandolo in pari tempo alla Sede Titolare di Nepi, con dignità di Arcivescovo. Il 20 luglio seguente è stato nominato Nunzio Apostolico in Sierra Leone.
Oltre all’italiano, sua lingua madre, conosce l’inglese, il francese e lo spagnolo.

«Sono lieto di comunicare al Presbiterio e a tutta la comunità diocesana la notizia della nomina di Mons. Walter Erbì a Nunzio Apostolico in Liberia.»
Lo ha annunciato mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo della Diocesi di Iglesias.
Mons. Giovanni Paolo Zedda ha diffuso la comunicazione della sala stampa della Santa Sede:

Nomina del Nunzio Apostolico in Liberia
Il Santo Padre ha nominato Nunzio Apostolico in Liberia il Reverendo Monsignore Walter Erbì, Consigliere di Nunziatura, elevandolo in pari tempo alla Sede titolare di Nepi, con dignità di Arcivescovo.
Curriculum vitae. S.E. Mons. Walter Erbì è nato a Torino (Italia) l’8 gennaio 1968. È stato ordinato sacerdote il 10 maggio 1992, incardinandosi nella Diocesi di Iglesias. Si è laureato in Diritto Canonico. È entrato nel Servizio diplomatico della Santa Sede il 1° luglio 2001 e ha prestato la propria opera nella Nunziatura Apostolica nelle Filippine, nella Sezione per gli Affari Generali della Segreteria di Stato e nelle Rappresentanze Pontificie in Italia, negli Stati Uniti d’America e in Turchia. Conosce lo Spagnolo, l’Inglese e il Francese.

Ringraziamo il Signore e il Santo Padre per aver chiamato un sacerdote del nostro Presbiterio a questo impegno a servizio della Chiesa ed eleviamo la nostra preghiera perché lo Spirito Santo assista costantemente Mons. Walter nella sua nuova missione.
Ulteriori notizie sulla data e sulla sede della sua Consacrazione episcopale verranno comunicate appena possibile.
+ Giovanni Paolo Zedda

Ad integrazione di quanto sopra, si precisa che Mons. Walter Erbì è stato alunno del Seminario Minore “Maria Immacolata” di Iglesias ed è stato ordinato sacerdote a Domusnovas, paese d’origine della sua famiglia. Prima di entrare nel servizio diplomatico della Santa Sede ha svolto il ministero sacerdotale nella Diocesi di Iglesias dal 1993 al 1999, quando il vescovo della diocesi era Mons. Arrigo Miglio, prossimo Cardinale, con incarichi presso il Tribunale Ecclesiastico Diocesano e docente di Diritto Canonico presso l’Istituto Diocesano di Scienze Religiose (1993-1999); Vicario Parrocchiale nella Parrocchia San Ponziano in Carbonia (1993-1997); Insegnante di Religione nella Scuola Media Statale N. 2 di Carbonia (1993-1994); Assistente Diocesano dell’Azione Cattolica dei Ragazzi (1993-1996); Assistente di Zona dell’A.G.E.S.C.I. (1996-1999); Segretario del Vescovo per la Visita Pastorale alla Diocesi (1997-1999); Direttore degli Uffici Diocesani per la Pastorale Giovanile (1997-1999) e per le Comunicazioni Sociali (1997-1999); Delegato Diocesano per il Grande Giubileo del 2000 (1997-1999) e Segretario del Consiglio Presbiterale (1998-1999).
 

Lunedì 2 maggio, dopo due lunghi anni di assenza, è tornata, alla fine della messa in Basilica, officiata dal vescovo di Iglesias Giovanni Paolo Zedda, la grande processione solenne in onore di Sant’Antioco Martire, patrono della Sardegna. Il Santo venuto dal mare ha sfilato per la 663esima edizione della festa in un lungo corteo, per le vie del paese, aperto da numerosi gruppi folk provenienti da tutte le province della Sardegna, e da gruppi a cavallo. Numerosi, tra i gruppi a piedi, i bambini e le bambine in costume, il filo tra passato, presente e futuro a testimonianza della nostra storia.

La bellezza dei costumi tradizionali sardi brillava sotto la luce del sole, mentre le preghiere recitate dai fedeli assumevano un carattere ancora più forte, dato il momento socio-culturale investito prima dal Covid-19 e ora, da quasi due mesi e mezzo dalla guerra originata dall’invasione della Russia in Ucraina.

Le note della banda musicale e gli applausi della grande folla di gente lungo le strade, erano di certo un qualcosa di cui si sentiva la mancanza, così come i sorrisi delle persone che finalmente non erano più coperti dalle mascherine.

Tanta la voglia di passeggiare, di ridere e scherzare, mitigando, seppur solo per qualche ora, tutte le preoccupazioni del momento, improvvisamente anche un gelato o un aperitivo in compagnia hanno suonato come un senso di libertà finalmente recuperata.

Per concludere, i fuochi d’artificio musicali hanno colorato la notte sulla laguna che ha registrato un vero e proprio bagno di folla che, per svariati minuti, ha rivolto lo sguardo al cielo, per gustarsi la magia che da sempre gli spettacoli pirotecnici sanno regalare a grandi e piccini.

Nadia Pische

     

Il 3° Reggimento bersaglieri della Brigata “Sassari” presso la Caserma “Salvatore Pisano” di Capo Teulada ha commemorato il 79° anniversario della “Battaglia di Natale” (Fronte russo 25 – 31 dicembre 1941).

Il 25 dicembre del 1941, il reggimento fu schierato a caposaldo di Petropawlowka, in Ucraina, dove per tre giorni resistette eroicamente sotto il fuoco di un nemico dieci volte numericamente superiore ed in condizioni ambientali proibitive, riuscendo a mantenere le posizioni e a contrattaccare, conquistando così nuovi capisaldi per rinforzare la linea difensiva.

Per l’occasione è intervenuto il professor Giorgio Pellegrini dell’Università di Cagliari che ha esposto i fatti d’arme del tempo.

La cerimonia, presieduta dal comandante del 3° reggimento bersaglieri, Colonnello Nazario Onofrio Ruscitto, ha visto la partecipazione del Comandante del Comando Militare Esercito “Sardegna”, il Generale di Brigata Stefano Scanu, il Vice-Comandante della Brigata Sassari, colonnello Giuseppe Levato e dei sindaci dei comuni di Sant’Anna Arresi, Anna Maria Teresa Diana, di Villaperuccio, Marcellino Piras e del vice sindaco di Carbonia, Michele Stivaletta,

che hanno assistito alla funzione religiosa in memoria dei caduti di tutte le guerre celebrata dal vescovo di Iglesias, Sua Eccellenza Giovanni Paolo Zedda e da don Pietro Piras.

I bersaglieri, come da tradizione, hanno dato prova della loro preparazione atletica con un saggio ginnico e con la presentazione delle attività operative del reggimento.

 

A seguire la fanfara “Goito” del 3° bersaglieri ha allietato i presenti con i canti e le musiche bersaglieresche e per l’occasione, l’ufficiale. dei bersaglieri in congedo Giovanni Zarola, che ha fatto parte della Fanfara “Goito” fra il 1995 ed il 1996 (già di stanza a Milano), ha donato una copia del Libro–Spartito, dal titolo “Il Maggiore”, dedicato al Maggiore Giuseppe La Rosa, Medaglia d’oro al Valor Militare alla memoria.

Con una Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia, un Ordine Militare d’Italia, tre Medaglie d’Oro al Valor Militare, tre Medaglie d’Argento al Valor Militare, tre Medaglie di Bronzo al Valor Militare, una Medaglia di Bronzo al Merito Civile e una Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito concesse alla sua bandiera di guerra, il 3° reggimento bersaglieri è l’unità più decorata delle Forze Armate Italiane.

 

 

Lunedì 20 dicembre, alle ore 10.30, Confartigianato Sud Sardegna e Coldiretti di Cagliari consegnano alla diocesi di Iglesias la statuina
de “l’imprenditore che usa la tecnologia”. Iniziativa delle associazioni degli artigiani e degli agricoltori per rinnovare una tradizione che trasmette speranza e serenità.

E’ una statuina raffigurante un imprenditore che usa la tecnologia il nuovo personaggio del presepe 2021 di Confartigianato, Coldiretti e
Fondazione Symbola.

Realizzata in cartapesta dalla maestria artigiana, è l’emblema degli uomini e delle donne di buona volontà impegnati, con le loro aziende, a costruire un futuro nuovo, all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità.

Anche quest’anno, come in quello appena concluso, verrà consegnata al vescovo di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda, dalle rappresentanze territoriali dell’associazione artigiana e da quella dei coltivatori.

La breve cerimonia avverrà lunedì 20 dicembre, alle ore 10.30, presso la Cattedrale di Iglesias, alla presenza della vicepresidente e del
segretario di Confartigianato Sud Sardegna, Norella Orrù e Pietro Paolo Spada, del rappresentante di Coldiretti Sud Sardegna, Sergio Lai, e del direttore regionale di Coldiretti Sardegna, Luca Saba.

Un’iniziativa che verrà replicata su tutto il territorio regionale e nazionale, per valorizzare la tradizione del presepe che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando.

Il primo agosto si celebra la Festa di Sant’Antioco Martire d’estate, giunta alla 662ª edizione, tutta incentrata sulla rievocazione storica della Fede nel Patrono della Sardegna. Un omaggio “corale” delle genti di Sardegna, rappresentate da traccas e gruppi folkloristici delle dieci diocesi sarde che nella serata del 31 luglio si posizioneranno in altrettanti punti del centro abitato per essere ammirate nella loro magnificenza, dalla Basilica al Lungomare.

«Con questa azione commenta l’assessore del Turismo Roberta Serrentiabbiamo voluto rappresentare i fedeli che, provenienti da ogni angolo di Sardegna a bordo delle tracas, storicamente raggiungevano Sant’Antioco in occasione de “Sa Festa Manna” per rendere omaggio al Patrono massimo. E lo facciamo, naturalmente, attraverso “manifestazioni statiche” di fede: non ci saranno balli e canti nel rispetto della normativa anti covid che ancora oggi impone scelte rigorose, anti assembramento. I gruppi folkloristici, infatti, saranno presenti esclusivamente in forma di rappresentanza. Siamo comunque riusciti a fare qualcosa in più, anche se abbiamo dovuto rinunciare alle processioni o alle sfilate in abito tradizionale, così come le abbiamo sempre vissute fino all’avvento della pandemia.»

Ma c’è un’altra iniziativa che, sempre attraverso una manifestazione statica di fede, si propone di omaggiare il Patrono della Sardegna: “L’arte di strada dei madonnari e la mostra di opere sacre a cielo aperto”.

«Anche questa iniziativaprosegue l’assessore Roberta Serrenti – vuole onorare il Patrono della Sardegna attraverso una celebrazione di fede che in questo caso si coniuga con una forma d’arte storica. La scuola napoletana dei madonnari, guidata dall’artista Gennaro Troia, lavorerà su quattro piazze della cittadina, (Piazza De Gasperi – Basilica di Sant’Antioco, Piazza Umberto, Piazza Italia e Piazza Repubblica – Chiesa di Santa Maria Goretti), e realizzerà, con gessetti colorati, piccole opere d’arte sacra uniche e irripetibili.»

Gli artisti realizzeranno le proprie opere en plein air per uno spettacolo immediato, capace di donare l’emozione dell’opera istantanea. Ad arricchire ulteriormente la giornata, nelle piazze dove opereranno i quattro madonnari saranno fissate al pavimento 15 tele di carattere sacro. Infine, sempre nell’ambito dei festeggiamenti, giovedì 5 agosto verranno consegnate le civiche benemerenze.

Naturalmente il primo agosto sono previste le diverse funzioni religiose: alle 8.00, alle 9.30 e alle 11.00 mentre alle 18.30 si terrà la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda.

«Sarebbe piaciuto a tutti poter assistere alla sfilata del nostro amato Santo per le vie della cittàcommenta il sindaco Ignazio Loccima dopo un lungo confronto con la Prefettura e con la Diocesi, considerato che nulla, per ora, è cambiato in termini di accordi sulle processioni tra CEI e Governo, si è stabilito di evitare l’uscita del Santo dalla Basilica. Confidiamo nella Festa Manna dell’anno prossimo.»

Sabato 24 luglio scorso il vescovo di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda, ha proceduto alle seguenti nomine nel presbiterio diocesano:
Don Gianni Cannas, parroco della Vergine della Neve in Piscinas; don Cannas, 74 anni, aveva rinunciato alla parrocchia di San Carlo Borromeo, in Carloforte, proprio un anno fa.
Don Giulio Demontis, parroco di San Nicolò, di B.V. di Fatima e di Santa Maria di Montefracca in Santadi e di San Giovanni Bosco in Terresoli; don Demontis, 52 anni, da sei anni era il parroco della parrocchia della Vergine d’Itria di Portoscuso e, dopo la rinuncia di don Salvatore Atzori anche di San Giovanni Battista sempre in Portoscuso. In Santadi succede al compianto don Giampiero Marongiu, scomparso improvvisamente nello scorso mese di gennaio.
Don Antonio Mura, 60 anni nel prossimo mese di ottobre, parroco della Vergine d’Itria e di San Giovanni Battista in Portoscuso; don Mura ha appena concluso l’incarico affidatogli nel 2015 dai vescovi sardi quale rettore del seminario maggiore di Cagliari.
Don Marco Olianas, 38 anni e sacerdote dal 2018, sarà il nuovo cancelliere vescovile, nel ruolo subentrerà a don Carlo Cani, ma anche parroco di Santa Barbara in Nebida;
Don Francesco Lai, già indicato come nuovo cancelliere vescovile, incarico a cui ha rinunciato un mese fa, lascia la parrocchia di Nebida, in cui era arrivato nel 2008, e sarà parroco di San Maurizio in Calasetta; don Lai subentra a don Giovanni Cauli che ha guidato la parrocchia per ben 59 anni, essendovi giunto nel lontano 1962.
Il vescovo di Iglesias ha ricordato inoltre a tutte le Parrocchie di attenersi alle disposizioni CEI riguardo alla sospensione di tutte le manifestazioni esterne in occasione delle feste patronali e liturgiche, in particolare delle processioni, fino a che non ci siano nuove disposizioni a riguardo.
Guido Cadoni

La diocesi di Iglesias piange monsignor Tarcisio Pillolla, morto oggi a Cagliari, all’età di 90 anni.
Nato a Pimentel, arcidiocesi di Cagliari, l’11 luglio 1930, venne ordinato presbitero il 4 luglio 1954.
Eletto vescovo titolare di Cartenna e nominato ausiliare di Cagliari il 3 maggio 1986, ricevette l’ordinazione episcopale l’8 giugno 1986 dal cardinale Giovanni Canestri. Trasferito a Iglesias il 3 luglio 1999, successore di monsignor Arrigo Miglio, fece il suo ingresso solenne ad Iglesias domenica 5 settembre 1999. Fondò il settimanale diocesano Sulcis Iglesiente Oggi. E’ divenuto vescovo emerito della diocesi di Iglesias il 17 giugno 2007, quando per raggiunti limiti d’età, gli succedette monsignor Giovanni Paolo Zedda.

E’ stato firmato ieri, 1 maggio, il protocollo d’intesa per favorire la pratica dell’attività fisica delle persone trapiantate.

Creare le condizioni per consentire la pratica del Cammino lento lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara per migliorare la salute e la qualità della vita dei soggetti trapiantati, è l’impegno assunto dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, dall’Associazione Sarda Trapiantati e dalla Federazione Liver-Pool con il sostegno del Centro nazionale e del Centro regionale trapianti, della Diocesi di Iglesias e dei Comuni di Carbonia, Iglesias e Guspini.

Dopo la firma in remoto del protocollo, il vescovo monsignor Giovanni Paolo Zedda ha celebrato la Santa Messa nella Cattedrale di Iglesias, in suffragio dei donatori di organi e dei componenti dell’equipe medica che hanno perso la vita nel tragico incidente aereo del 2004.