25 November, 2024
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Proseguono senza soluzione di continuità i festeggiamenti per celebrare gli 80 anni di presenza a Carbonia e in Sardegna dell’Istituto Suore Orsoline di San Girolamo in Somasca. “Una ricorrenza importante per suggellare il ruolo svolto dalla congregazione delle Suore Orsoline di San Girolamo in Somasca quale punto di riferimento nelle attività di istruzione, educazione e formazione di tanti nostri giovani da ben 80 anni. Le Suore Orsoline hanno dato un contributo rilevante, nei primi decenni di vita della città di Carbonia, nella lotta contro l’analfabetismo e, successivamente, nella lotta contro il diffuso fenomeno della dispersione scolastica”, ha detto il sindaco Paola Massidda. Una storia lunga 80 anni, la cui realtà odierna è caratterizzata da un Istituto scolastico comprensivo, “Madre Camilla Gritti” e “Gesù Divino Operaio”, con sede in via Manzoni, frequentato da oltre 300 alunni. L’Istituto religioso è stato fondato dalle sorelle Caterina e Giuditta Cittadini nella prima metà dell’Ottocento a Somasca di Vercurago (Lecco) nella diocesi di Bergamo.

Per festeggiare l’80° anniversario della presenza in città delle Suore Orsoline, nella giornata di domani, venerdì 7 giugno, alle ore 19.00, presso la Grande Miniera di Serbariu, si svolgerà la celebrazione eucaristica di ringraziamento presieduta da Sua Eccellenza, monsignor Giovanni Paolo Zedda, vescovo della diocesi di Iglesias. A seguire si terrà la processione religiosa verso la scuola “Madre Camilla Gritti” in via Manzoni, con tappa intermedia nella piazzetta di via Mazzini e omaggio floreale al monumento alla Beata Caterina Cittadini. Al fine di consentire lo svolgimento in sicurezza dell’intera manifestazione, domani, venerdì 7 giugno, dalle ore 20.00 fino al termine della processione, è stata disposta la chiusura del traffico veicolare, al momento del passaggio del corteo, nelle seguenti strade: Grande Miniera di Serbariu; via Giovanni Maria Lai; via Mazzini; piazza Caterina Cittadini; via Manzoni; via Dante.

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La congregazione delle Suore Orsoline di San Girolamo in Somasca è un punto di riferimento importante nelle attività di istruzione ed educazione di tanti nostri giovani.

L’Istituto religioso, fondato dalle sorelle Caterina e Giuditta Cittadini nella prima metà dell’Ottocento a Somasca di Vercurago (Lecco) nella diocesi di Bergamo, è presente a Carbonia e, più in generale in Sardegna, da ben 80 anni. Un anniversario da festeggiare nel migliore dei modi con una serie di iniziative che si svolgeranno nelle giornata di domani, martedì 4 giugno, e di venerdì 7 giugno.

Una storia lunga 80 anni, la cui realtà odierna è caratterizzata da un Istituto scolastico comprensivo, “Madre Camilla Gritti” e “Gesù Divino Operaio”, con sede in via Manzoni, frequentato da oltre 300 alunni.

Di seguito pubblichiamo il calendario degli eventi previsti, tra cui spicca nella giornata di domani, martedì 4 giugno, alle ore 18.00, nella Sezione di Storia locale della Grande Miniera di Serbariu, la tavola rotonda dal titolo «80 anni di impegno educativo tra la gente: una storia, una presenza, un “seme” di futuro», alla presenza del sindaco Paola Massidda e dell’assessore della Cultura Sabrina Sabiu.

Venerdì 7 giugno, alle ore 19.00, presso la Grande Miniera di Serbariu, si svolgerà la celebrazione eucaristica di ringraziamento, presieduta da Sua Eccellenza monsignor Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias.

Inoltre, presso la Scuola “Madre Camilla Gritti” in via Manzoni è stata allestita una mostra fotografica sull’impegno educativo e sociale delle suore in questi 80 anni.

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Grande successo per l’edizione numero 660 della festa di Sant’Antioco Martire, patrono della città e di tutta la Sardegna, la più antica dell’Isola, che si è chiusa ieri sera. Migliaia i visitatori provenienti da tutta l’Isola e da diverse località estere (in prevalenza Francia, Germania ed Inghilterra) che non sono voluti mancare alla manifestazione che si conferma uno degli appuntamenti più sentiti nell’Isola. Tre giorni di festa in un percorso tra fede e storia, cultura e folklore, musica e buon cibo. Appuntamenti clou del ricchissimo programma de ‘Sa Festa’ 2019 sono stati ‘Sulkinfiera’, l’esposizione di prodotti tipici della Sardegna, e le sfilate de “Is Traccas”, i carri da lavoro, decorati in modo sfarzoso e particolare che già in passato venivano addobbati in occasione delle celebrazioni popolari e che hanno riscosso grande apprezzamento da parte dei tanti visitatori.

«Anche quest’anno la festa in onore del Patrono della Sardegna ha saputo portare a Sant’Antioco tanti fedeli giunti nell’isola per rendere omaggio al martire – commenta il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci – gli eventi che hanno accompagnato i riti religiosi si inseriscono in una strategia volta al rilancio dello sviluppo turistico della città e di tutto il Sulcis, soprattutto in un momento in cui questo territorio ha la necessità di affermarsi come nuova destinazione turistica. Ecco perché all’interno della festa e della valorizzazione della fede, abbiamo voluto inserire anche quest’anno una serie di iniziative per catalizzare l’attenzione nei confronti di tutto un territorio che ha grandissime risorse da mettere in vetrina dalle bellezze naturalistiche, con il mare e le nostre spiagge premiate quest’anno con la bandiera Blu, a quelle storiche e archeologiche con i musei, le necropoli e le catacombe – conclude Ignazio Locci – grandi eccellenze che vogliamo valorizzare al meglio per affermarci sempre più come meta turistica dell’Isola.»

Tra gli altri eventi che hanno caratterizzato la manifestazione, grande successo per le emozionanti pariglie con le evoluzioni acrobatiche dei cavalieri provenienti da diverse parti della Sardegna. E per tutti i tre giorni di festa, spazio anche alla musica dei gruppi folk, musicisti e strumentisti e, in serata, i concerti che hanno portato sul palco Elena Ledda con il suo ultimo lavoro discografico “Làntias” e i sette Briganti dell’Armeria, band capitanata da Samuel Dessì. Le celebrazioni in onore di Sant’Antioco sono culminate nella giornata di chiusura con la messa solenne presieduta da monsignor Giovanni Paolo Zedda e con la processione in devozione al Santo Antioco.

Il prossimo appuntamento è per il 1° agosto con le celebrazioni estive.

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Fede, tradizione, musica e buon cibo. È iniziata oggi a Sant’Antioco la festa più antica dell’Isola, quella in onore di Sant’Antioco Martire, Patrono della città e di tutta la Sardegna. La manifestazione accoglie ogni anno migliaia di fedeli e anche per l’edizione numero 660 accompagnerà sino a lunedì 6 maggio devoti e turisti in un percorso tra fede e storia, cultura e folklore. Come ogni anno è ricchissimo il programma de ‘Sa Festa’ e per l’edizione 2019 l’organizzazione ha voluto inserire due grandi novità. Al via oggi ‘Sulkinfiera’ l’esposizione di prodotti tipici della Sardegna mentre domani l’appuntamento è con le sfilate de “Is Traccas. Due appuntamenti inseriti all’interno dell’evento religioso che ripercorrono le tradizioni del passato, alle quali si aggiungono le processioni e i riti, le mostre fotografiche, le pariglie con i cavalli, i balli sardi e i concerti, fino al momento di chiusura dedicato allo spettacolo pirotecnico di lunedì.

Domenica 5 maggio la festa propone l’apertura della Fiera dalle ore 10.00, e alle 11.00 l’altra grande novità con la sfilata de Is Traccas. Tra le vie della città sfileranno i carri da lavoro, decorati in modo sfarzoso e particolare, che già in passato venivano addobbati in occasione delle celebrazioni popolari. Dopo la sfilata le 12 traccas potranno essere visitate in Piazza Umberto. La sfilata sarà preceduta da tre 3 organettisti che accompagneranno l’arrivo delle traccas ed animeranno piazza Umberto con canti e balli popolari fino al pomeriggio. Il corteo partirà dalla zona industriale e inizierà il percorso cittadino in via Nazionale, proseguirà per via Roma, Corso Vittorio Emanuele fino a raggiungere piazza Umberto. Dalle ore 15.00, poi nel lungomare (Parco Giardino) occhi puntati sulle emozionanti pariglie, con i cavalli provenienti da diverse parti della Sardegna. A seguire (dalle ore 18.00 alle 21.00) si esibiranno i gruppi folk e cori polifonici. Per la chiusura della giornata, si esibiranno (ore 21.00) i sette Briganti dell’Armeria, band capitanata da Samuel Dessì, noto per alcune importanti collaborazioni con artisti internazionali come Laura Pausini, Adriano Celentano ed Anna Oxa.

La devozione al Santo culminerà nella giornata di lunedì a partire dalla celebrazione solenne in onore a Sant’Antioco (ore 17.30) presieduta da monsignor Giovanni Paolo Zedda (Basilica di Sant’Antioco Martire). Sempre lunedì, dalle ore 18.30, la solenne processione in devozione al Santo Antioco fino a chiudere la giornata con lo spettacolo pirotecnico per l’arrivederci alla prossima edizione.

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Si è svolta ieri mattina, a Teulada, la cerimonia di commemorazione della Battaglia di Natale (Fronte Russo 25 – 31 dicembre 1941) presso l’aerocampo situato sulla strada statale 195, a circa 1,5 km in direzione Sant’Anna Arresi, dall’ingresso della Caserma “S. PISANO”, in località Sa Portedda. Erano presenti le massime autorità militari (con il comandante del Comando militare autonomo “Sardegna”, generale Giovanni Domenico Pintus), civili (numerosi sindaci, con in testa il primo cittadino di Teulada Daniele Serra, e i consiglieri regionali Paolo Dessì e Gianluigi Rubiu) e religiose (guidate dal vescovo della diocesi di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda).

Dopo l’intervento di saluto del comandante del 3° Reggimento Bersaglieri, colonnello Gabriele Cosimo Garau, e la proiezione di un filmato che ha ricostruito la vicenda storica della Battaglia di Natale, il vescovo della diocesi di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, ed il cappellano militare don Giancarlo Caria hanno celebrato la Messa. E’ stata poi letta la preghiera del bersagliere.

Nella seconda parte della cerimonia, sono state effettuate alcune esercitazioni dimostrative sul piazzale antistante l’aerocampo.

Nel mese di luglio 1941, il 3° Reggimento Bersaglieri partecipò all’occupazione di Spalato, alla Campagna contro la Jugoslavia, in Bosnia. Il 24 luglio, il Reggimento partì da Bardolino per la Russia, nell’ambito del Corpo di spedizione italiano in Russia (C.S.I.R.). Il 5 settembre, il Reggimento entrò in contatto con il nemico nella zona del fiume Dnieper. Il 28 settembre, partecipò alla prima battaglia combattuta e vinta da soli reparti italiani a Petrikovka, sul Don. Successivamente, proseguì verso il bacino del Donez, in condizioni ambientali proibitive, conquistando la testa di ponte di Uspenowka. Il 20 ottobre, conquistò il centro industriale e ferroviario di Stalino, precedendo la IV Divisione alpina tedesca. Il 1° novembre, i bersaglieri del leggendario col. Aminto Carretto si impadronirono del centro industriale di Rjkowo, con un ingente bottino di uomini e materiali. L’11 e 12 novembre, i bersaglieri del XX e quelli del XVIII Battaglione si lanciarono in aiuto dell’80° Reggimento fanteria, che riuscì così a sottrarsi all’annientamento. Il bilancio fu di 54 morti e 222 feriti. Il 18 novembre, il Reggimento occupò la linea Rassipnaja-Petropawlowka-Ivanowski, che mantenne per tutto l’inverno, contendendo il terreno a forze enormemente superiori. Il 25 dicembre, nella battaglia di Natale, il 3° Reggimento bersaglieri, posto a presidio del caposaldo di Petropawlowka, in tre giorni di furiosi combattimenti, contenne forze dieci volte superiori, finché non fu costretto a ripiegare sul caposaldo del XXV Battaglione. Il 28 dicembre, spronato dal colonnello Aminto Carretto, il Reggimento conquistò tutte le posizioni dopo una serie di contrattacchi.

Il 3° è il Reggimento bersaglieri più decorato (in qualità) d’Italia. Vanta, infatti, due Ordini Militari d’Italia, tre Medaglie d’Oro e tre d’Argento al Valor Militare, una d’Argento al Valore dell’Esercito, tre Medaglie di Bronzo al Valor Militare ed una di Bronzo al Merito Civile.

Con la profonda ristrutturazione dell’esercito italiano del 1976 che aboliva il livello reggimentale, il 3º Reggimento bersaglieri venne sciolto il 20 ottobre 1975 ed il suo comando si trasformò in Comando 3ª Brigata mec. “Goito”. La Bandiera di Guerra e le tradizioni vennero ereditate dal 18º battaglione bersaglieri “Poggio Scanno”. Sia il 18° che il 10º battaglione bersaglieri “Bezzecca”, stanziato a Solbiate Olona, presso la caserma “Ugo Mara”, vennero inquadrati nella 3ª Brigata mec. “Goito”, intanto costituitasi in seguito alla soppressione della Divisione “Centauro”. Tra il 1982 e 1983 alcune Compagnie del 18° Battaglione “Poggio Scanno” vennero aggregate al II Battaglione Bersaglieri “Governolo” per la missione di Pace in Libano.

Ricostituitosi nuovamente nell’agosto del 1991 in fase sperimentale come 3° Reggimento Bersaglieri “Goito”, dal 1° agosto 1992 assunse la denominazione attuale.

Nel quadro del processo di riordinamento dell’Esercito Italiano, nel 2002 il Reggimento è passato alle dipendenze della Brigata cor. “Ariete”. Il 30 novembre 2009 infine, con la cerimonia di chiusura della caserma “Mameli” di Milano, il Reggimento (dopo 46 anni di permanenza) è stato trasferito a “Sa Portedda” (Teulada), inglobando il disciolto 1º Reggimento Corazzato della Brigata Sassari.

Da ottobre 2011 ad aprile 2012, il Reggimento ha partecipato all’operazione ISAF XVII in Afghanistan, nell’ambito del “Provincial Reconstruction Team” di Herat.

                     

    

 

                            

                

 

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Don Andrea Zucca è il nuovo parroco della chiesa di San Ponziano, a Carbonia. Dopo l’improvvisa scomparsa di don Amilcare Gambella, don Andrea Zucca, fresco di nomina alla chiesa di San Giuseppe Lavoratore, a Villarios, a metà settembre era stato nominato dal vescovo mons. Giovanni Paolo Zedda, amministratore della parrocchia di San Ponziano, in attesa della nomina del nuovo parroco. Ieri, a distanza di due mesi e mezzo, alla vigilia di Natale, don Andrea Zucca è stato nominato ufficialmente dal vescovo nuovo parroco di San Ponziano.

Don Andrea Zucca, 39 anni, era stato nominato parroco di San Giuseppe Lavoratore, a Villarios, dopo l’esperienza maturata alla parrocchia del Sacro Cuore di Gesù di Cortoghiana, dove era giunto proprio dopo Amilcare Gambella, durata quasi cinque anni.

Oltre quella di don Andrea Zucca alla chiesa di San Ponziano, sono state ufficializzate altre nomine:

Sempre ieri, mons. Giovanni Paolo Zedda ha provveduto anche alla nomina del nuovo economo diocesano, il dott. Raffaele Noli che prende il posto di don Silvano Cani, ed alle seguenti nomine e trasferimenti nella cura delle parrocchie:

  • Don Maurizio Mirai parroco della Beata Vergine del Rosario in Villaperuccio
  • Don Nicola Fadda amministratore parrocchiale di San Giuseppe in Villarios
  • Don Mauro Coni amministratore parrocchiale di San Giuseppe in Rio Murtas
  • Don Gianfranco Nonnis vicario parrocchiale di San Ponziano e di Cristo Re in Carbonia
  • Don Marco Olianas vicario parrocchiale di San Paolo e del Sacro Cuore in Iglesias.

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Il vescovo di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda, in data 25 novembre 2018, ha nominato vicario generale don Massimiliano Congia, parroco della parrocchia Cristo Re in Carbonia. Don Congia è nato ad Iglesias il 27 novembre 1967. Dopo aver frequentato il Seminario minore di Iglesias, ha proseguito nel Seminario maggiore di Cagliari, effettuando gli studi teologici presso la Facoltà teologica. Il 13 giugno 1998, in Nebida, suo paese di origine, il vescovo di allora, mons. Arrigo Miglio lo ha ordinato presbitero. Primo incarico di don Massimiliano è stato quello di vicario parrocchiale nella parrocchia Santa Maria d’Itria di Portoscuso, successivamente l’obbedienza lo ha portato a Fluminimaggiore. Nel 2014 il vescovo lo ha voluto nella parrocchia di Cristo Re, a Carbonia, al posto del compianto don Alfredo Tocco.

Il ruolo di vicario generale in diocesi era vacante da tempo, il predecessore di don Massimiliano Congia, il canonico Lino Melis, morì, il 26 gennaio 2015, a causa di un ictus.

La carica di vicario generale è prevista dal Codice di diritto canonico che al can. 475, comma 1, recita: «In ogni diocesi il vescovo diocesano deve costituire il vicario generale affinché, con la potestà ordinaria di cui è munito a norma dei canoni seguenti, presti il suo aiuto al Vescovo stesso nel governo di tutta la diocesi.» E’, dunque, una figura obbligatoria. Tra i compiti, ci sono quelli di rappresentare il vescovo, curare i rapporti con le parrocchie e foranie, i rapporti con gli enti territoriali e della società civile, l’amministrazione dei beni ecclesiastici e gli aspetti giuridici dei sacramenti e della loro celebrazione.

Attesa a giorni anche la nomina del nuovo parroco della parrocchia San Ponziano di Carbonia, vacante a seguito della scomparsa di don Amilcare Gambella, avvenuta il 21 agosto scorso e, attualmente, retta da un amministratore parrocchiale, don Andrea Zucca.

Guido Cadoni

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La sala polifunzionale di piazza Roma, gremita da tanti cittadini, ed alla presenza di Sua Eccellenza, il vescovo della diocesi di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, sta ospitando un importante incontro dedicato alla presentazione del Rapporto Caritas sulla Povertà.

Una preziosa occasione di confronto e di approfondimento sulle situazioni di disagio vissute da molte famiglie del territorio.

L’iniziativa è stata organizzata dalla Caritas diocesana di Iglesias in collaborazione con il comune di Carbonia, presente all’incontro con il sindaco Paola Massidda e l’assessore dei Servizi sociali Loredana La Barbera.

«La lotta alla povertà e all’esclusione sociale rappresenta una priorità per il benessere e la coesione della comunità di Carbonia. L’obiettivo è rendere sempre più efficace la nostra azione di sostegno a favore delle persone bisognose – ha affermato il sindaco Paola Massidda nel suo intervento di apertura -. Proprio in quest’ottica, il 27 settembre scorso abbiamo siglato una convenzione con la Caritas diocesana di Iglesias.»

 

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Lunedì mattina, alle 10.30, a Sassari, presso la biblioteca del Seminario arcivescovile, in Largo Seminario, 5, la Conferenza Episcopale Sarda presenterà in una conferenza stampa il documento sul tema “Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale” che lo scorso anno fu il tema della 28ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani tenutasi a Cagliari dal 26 al 29 ottobre del 2017. L’evento ha avuto vasta eco sul piano nazionale. A un anno di distanza, la Conferenza Episcopale Sarda, nel corso della riunione straordinaria tenutasi il 22 ottobre nel seminario diocesano di Sassari, ha approvato un messaggio che richiama alcune istanze emerse da quell’importante assise del mondo cattolico italiano, calandole nella realtà isolana. La perdurante crisi occupazionale, soprattutto quella giovanile, ivi compresi i giovani laureati, costretti spesso a trovare lavoro fuori dall’Isola; le antiche e nuove fragilità sociali, quali la tossicodipendenza, l’alcoolismo e la ludopatia; il disagio e le devianze giovanili; la dispersione scolastica; il calo demografico; i limiti dell’insularità… Sono alcuni dei temi proposti dai Vescovi all’attenzione delle comunità ecclesiali dell’Isola, ma anche alle Istituzioni sociali e politiche, come occasione di condivisa assunzione di responsabilità per un comune impegno nell’individuazione delle possibili soluzioni o, perlomeno, di attenuazione dei problemi.

Saranno presenti alla conferenza stampa S.E. monsignor Arrigo Miglio, S.E. monsignor Gianfranco Saba e S.E. monsignor Giovanni Paolo Zedda.

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In attesa della nomina del nuovo parroco che sarà chiamato a rilevare il posto lasciato vacante dall’improvvisa prematura scomparsa di don Amilcare Gambella, il vescovo della diocesi di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda, ha nominato don Andrea Zucca amministratore della parrocchia di San Ponziano, a Carbonia. Don Andrea Zucca, 39 anni, da alcune settimane è il nuovo parroco di San Giuseppe Lavoratore, a Villarios, dove è arrivato reduce dall’esperienza maturata alla parrocchia del Sacro Cuore di Gesù di Cortoghiana, dove era giunto proprio dopo Amilcare Gambella, durata quasi cinque anni.