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Si è svolta ieri mattina, a Teulada, la cerimonia di commemorazione della Battaglia di Natale (Fronte Russo 25 – 31 dicembre 1941) presso l’aerocampo situato sulla strada statale 195, a circa 1,5 km in direzione Sant’Anna Arresi, dall’ingresso della Caserma “S. PISANO”, in località Sa Portedda. Erano presenti le massime autorità militari (con il comandante del Comando militare autonomo “Sardegna”, generale Giovanni Domenico Pintus), civili (numerosi sindaci, con in testa il primo cittadino di Teulada Daniele Serra, e i consiglieri regionali Paolo Dessì e Gianluigi Rubiu) e religiose (guidate dal vescovo della diocesi di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda).
Dopo l’intervento di saluto del comandante del 3° Reggimento Bersaglieri, colonnello Gabriele Cosimo Garau, e la proiezione di un filmato che ha ricostruito la vicenda storica della Battaglia di Natale, il vescovo della diocesi di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, ed il cappellano militare don Giancarlo Caria hanno celebrato la Messa. E’ stata poi letta la preghiera del bersagliere.
Nella seconda parte della cerimonia, sono state effettuate alcune esercitazioni dimostrative sul piazzale antistante l’aerocampo.
Nel mese di luglio 1941, il 3° Reggimento Bersaglieri partecipò all’occupazione di Spalato, alla Campagna contro la Jugoslavia, in Bosnia. Il 24 luglio, il Reggimento partì da Bardolino per la Russia, nell’ambito del Corpo di spedizione italiano in Russia (C.S.I.R.). Il 5 settembre, il Reggimento entrò in contatto con il nemico nella zona del fiume Dnieper. Il 28 settembre, partecipò alla prima battaglia combattuta e vinta da soli reparti italiani a Petrikovka, sul Don. Successivamente, proseguì verso il bacino del Donez, in condizioni ambientali proibitive, conquistando la testa di ponte di Uspenowka. Il 20 ottobre, conquistò il centro industriale e ferroviario di Stalino, precedendo la IV Divisione alpina tedesca. Il 1° novembre, i bersaglieri del leggendario col. Aminto Carretto si impadronirono del centro industriale di Rjkowo, con un ingente bottino di uomini e materiali. L’11 e 12 novembre, i bersaglieri del XX e quelli del XVIII Battaglione si lanciarono in aiuto dell’80° Reggimento fanteria, che riuscì così a sottrarsi all’annientamento. Il bilancio fu di 54 morti e 222 feriti. Il 18 novembre, il Reggimento occupò la linea Rassipnaja-Petropawlowka-Ivanowski, che mantenne per tutto l’inverno, contendendo il terreno a forze enormemente superiori. Il 25 dicembre, nella battaglia di Natale, il 3° Reggimento bersaglieri, posto a presidio del caposaldo di Petropawlowka, in tre giorni di furiosi combattimenti, contenne forze dieci volte superiori, finché non fu costretto a ripiegare sul caposaldo del XXV Battaglione. Il 28 dicembre, spronato dal colonnello Aminto Carretto, il Reggimento conquistò tutte le posizioni dopo una serie di contrattacchi.
Il 3° è il Reggimento bersaglieri più decorato (in qualità) d’Italia. Vanta, infatti, due Ordini Militari d’Italia, tre Medaglie d’Oro e tre d’Argento al Valor Militare, una d’Argento al Valore dell’Esercito, tre Medaglie di Bronzo al Valor Militare ed una di Bronzo al Merito Civile.
Con la profonda ristrutturazione dell’esercito italiano del 1976 che aboliva il livello reggimentale, il 3º Reggimento bersaglieri venne sciolto il 20 ottobre 1975 ed il suo comando si trasformò in Comando 3ª Brigata mec. “Goito”. La Bandiera di Guerra e le tradizioni vennero ereditate dal 18º battaglione bersaglieri “Poggio Scanno”. Sia il 18° che il 10º battaglione bersaglieri “Bezzecca”, stanziato a Solbiate Olona, presso la caserma “Ugo Mara”, vennero inquadrati nella 3ª Brigata mec. “Goito”, intanto costituitasi in seguito alla soppressione della Divisione “Centauro”. Tra il 1982 e 1983 alcune Compagnie del 18° Battaglione “Poggio Scanno” vennero aggregate al II Battaglione Bersaglieri “Governolo” per la missione di Pace in Libano.
Ricostituitosi nuovamente nell’agosto del 1991 in fase sperimentale come 3° Reggimento Bersaglieri “Goito”, dal 1° agosto 1992 assunse la denominazione attuale.
Nel quadro del processo di riordinamento dell’Esercito Italiano, nel 2002 il Reggimento è passato alle dipendenze della Brigata cor. “Ariete”. Il 30 novembre 2009 infine, con la cerimonia di chiusura della caserma “Mameli” di Milano, il Reggimento (dopo 46 anni di permanenza) è stato trasferito a “Sa Portedda” (Teulada), inglobando il disciolto 1º Reggimento Corazzato della Brigata Sassari.
Da ottobre 2011 ad aprile 2012, il Reggimento ha partecipato all’operazione ISAF XVII in Afghanistan, nell’ambito del “Provincial Reconstruction Team” di Herat.