22 November, 2024
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La mattina di venerdì 26 maggio sarà presentato il volume Un cammino tra natura e cultura. Confronto tra Italia e Uruguay, scritto e curato dagli studenti della III A di Accoglienza Turistica e dalla III B di enogastronomia, con la partecipazione del dr. Ricardo Francisco Duarte Vargas, console generale dell’Uruguay a Milano.

Il volume è un’antologia di autori uruguaiani, italo-uruguaiani, tra cui alcuni di origine sarda, con una presentazione del paese Uruguay e uno studio sulla presenza di imprenditori anglo-tedeschi che hanno avviato  e sviluppato la fiorente industria della carne esportata in tutto il mondo, oggi divenuta uno dei siti di archeologia industriale più importanti al mondo, riconosciuto dall’Unesco.

Questa attività, inserita all’interno del progetto “Ambiente, natura e territorio attraverso le lingue e la letteratura” è stata certamente un’occasione per approfondire le competenze linguistiche degli alunni, per apprezzare le opere letterarie di autori uruguaiani e italo-uruguaiani, ma anche per favorire una didattica inclusiva. Inoltre, è stata una grande occasione per conoscere un paese molto distante dall’Italia e dalla Sardegna, ma che – come ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo recente viaggio a Montevideo – ha molti punti di contatto con la nostra terra e che, in passato, è stata meta di centinaia di migliaia di italiani che lì hanno trovato ospitalità e lavoro.

Il programma della giornata.

Ore 9,45 – Arrivo del Console Generale a Iglesias, presso l’IPIA “G. Ferraris”

Ore 10,00

Saluti

Massimo Mocci, dirigente scolastico

Emilio Agostino Gariazzo, sindaco di Iglesias

Mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo della diocesi di Iglesias

Francesco Feliziani, direttore generale dell’Ufficio Scolastico della Regione Sardegna

Ore 10,20

Visione di un breve filmato di presentazione dell’Uruguay

Ore 10,30 – Presentazione del libro Un cammino tra natura e cultura. Confronto tra Italia e Uruguay, a cura degli studenti e dei docenti

Coordina: Martino Contu, Console dell’Uruguay a Cagliari

Interventi:

Dr. Ricardo Francisco Duarte Vargas, Console Generale dell’Uruguay in Italia

Gli alunni e i docenti della III A AT e della III B ENO

Ore 11,20 – scambio di doni

Ore 11,30 – Buffet offerto dagli studenti e dai docenti dell’Istituto “G. Ferraris”, con specialità sarde ed uruguaiane.

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Iglesias ha dato l’estremo saluto, questo pomeriggio, nella chiesa della parrocchia della Beata Vergine di Valverde, alla giovane Federica Madau, 31 anni, vittima della violenza omicida del marito, Gianni Murru, dal quale si stava separando, giovedì 2 marzo.

La piccola chiesa, com’era prevedibile, si è rivelata insufficiente a contenere tutte le persone che avrebbero voluto presenziare alla Messa, con il vescovo, mons. Giovanni Paolo Zedda, e in tanti hanno seguito la cerimonia dall’esterno. Al termine, quando la bara bianca è stata portata fuori per raggiungere il vicino cimitero, si è levato un applauso e 31 palloncini bianchi, il numero dei suoi anni, sono stati liberati in cielo.

La tragica fine di Federica Madau, madre di tre bambine di 4, 6 e 9 anni, ha sconvolto la comunità di Iglesias che già sabato sera aveva partecipato numerosa alla fiaccolata organizzata per le vie del centro storico, in sua memoria e in segno di rifiuto di ogni forma di violenza sulle donne.

Il sindaco Emilio Gariazzo per la giornata odierna ha proclamato il lutto cittadino.

Alleghiamo alcune fotografie realizzate all’esterno della chiesa e due brevi filmati.

                                                                                    

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Dopo il tragico fatto di sangue di ieri sera a Iglesias, quando la giovane madre Federica Madau è stata colpita a morte dal marito, il vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, ha rilasciato un commento questa mattina al SIR Servizio Informazione Religiosa, che pubblichiamo integralmente.

La notizia del dramma che ha colpito una famiglia della nostra terra non può non lasciarci sconcertati. Sperimentiamo all’improvviso la verità dell’affermazione del salmista: «Un baratro è l’uomo e il suo cuore un abisso» (Ps 63,7). 

La cruda realtà di questa violenza familiare deve diventare occasione di riflessione e di verifica per la nostra responsabilità come persone e come Chiesa. Non dobbiamo dimenticare l’ammonimento di Dio: «Domanderò conto della vita dell’uomo all’uomo, a ognuno di suo fratello» (Gen 9,5).

Conosciamo le problematicità di tante nostre famiglie, segnate dalla crisi economica e da sconvolgimenti epocali di valori e stili di vita. Conosciamo la difficoltà di molti a reagire a questo disfacimento restando saldi nell’amore e nell’unità familiare senza cedere alla rassegnazione, allo sconforto e alla disperazione o addirittura alla violenza. 

Ma è doveroso che ognuno domandi a se stesso, personalmente e comunitariamente, cosa può fare per aiutare chi è più debole a non cedere a queste tentazioni, senza scaricare genericamente sulla società la causa di queste tragedie. Cosa possiamo fare perché tre bambine rimaste improvvisamente orfane non perdano la speranza e non si chiudano alla vita? Cosa possiamo fare per aiutare a redimersi questo marito e padre che non ha saputo trovare altra soluzione ai problemi della sua famiglia se non dare la morte?

+ Giovanni Paolo Zedda

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Dopo la cerimonia de “La Giornata della Solidarietà” svoltasi all’ospedale Sirai di Carbonia, il sottosegretario di Stato della Difesa, Domenico Rossi, si è trasferito a San Giovanni Suergiu, nell’aula consiliare di via Roma, per una seconda cerimonia commemorativa in onore del maggiore Giuseppe La Rosa, ucciso in un agguato in Afghanistan.

L’Associazione Regionale Bersaglieri, in onore del militare caduto, ha donato al comune di San Giovanni Suergiu un quadro raffigurante “L’ultima cena” che è stato posizionato all’interno dell’aula consiliare. Sono intervenuti alla cerimonia, il generale Giovanni Domenico Pintus, il comandante della Capitaneria di Porto di Cagliari Roberto Isidori, il vescovo della diocesi di Iglesias mons. Giovanni Paolo Zedda, numerosi sindaci e amministratori dei comuni del Sulcis, la Banda della Brigata Sassari che per l’occasione ha suonato e ha cantato il classico repertorio dei “Dimonios”, gli studenti della scuola media “Guglielmo Marconi”, che hanno proposto delle letture sul tema della pace e della solidarietà al generale Domenico Rossi, molto conosciuto nel Sulcis Iglesiente, per aver guidato dal 1995 al 1996 il 1° Reggimento Corazzato di Teulada.

Il sindaco Elvira Usai ha sollecitato il sottosegretario Domenico Rossi ad occuparsi in prima persona delle gravi problematiche presenti nel territorio e Domenico Rossi ha accolto l’invito, chiedendo a tutti i sindaci presenti di preparare una piattaforma comune nella quale siano racchiuse le principali richieste per il superamento dei problemi esistenti. A fine cerimonia, il sottosegretario della Difesa ha ribadito l’impegno assunto con la Regione, con la quale è in corso un confronto, per una mitigazione del peso delle servitù militari, soprattutto nelle zone non più interessate all’attività addestrativa, sottolineando i segnali positivi emersi con la soluzione della vertenza dei pescatori di Cabras, con il protocollo firmato per l’estensione degli indennizzi anche ai pescatori di quella zona della Sardegna, esempio concreto di un approccio di natura diversa di questo Governo alla problematica delle servitù militari.

«Vogliamo rivedere i requisiti per dare il giusto ai veri pescatori» ha detto inoltre Domenico Rossi che ha confermato che negli accordi «si dovranno tenere sempre presenti due aspetti: uno costituito dalle esigenze operative addestrative e l’altro dalle esigenze dei singoli territori. Da queste due esigenze non si può prescindere, al loro interno, ciò che sarà possibile fare, lo faremo.»

Alleghiamo un vasto album fotografico, con uno stralcio dell’intervento del sindaco Elvira Usai, l’intervento del sottosegretario di Stato Domenico Rossi e l’Inno dei Mameli suonato dalla Banda della Brigata Sassari.

                                                                                                       

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E’ stata celebrata questa mattina, all’ospedale Sirai di Carbonia, la “Giornata della solidarietà”, in memoria del maggiore Giuseppe La Rosa, medaglia d’oro al valor militare, caduto in Afghanistan in occasione di un vile attentato terroristico. Giuseppe La Rosa era di stanza al 3° Reggimento Bersaglieri della sede di Teulada e, come tanti suoi colleghi, frequentava come donatore il Centro Trasfusionale dell’ospedale Sirai di Carbonia.
Alla cerimonia, organizzata dalla Direzione della ASSL di Carbonia, dall’Associazione Nazionale Bersaglieri, dall’Associazione Amici del Sirai e con la collaborazione dell’AVIS di Carbonia, hanno preso parte il sottosegretario della Difesa on. Domenico Rossi, Generale di Corpo d’Armata dell’Esercito Italiano e già Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito, dal 1995 al 1996 comandante del 1° Reggimento Corazzato di Teulada; il generale Giovanni Domenico Pintus; il vescovo della diocesi di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda; il direttore ASSL dott.ssa Maddalena Giua; il dirigente medico del Presidio dott. Sergio Pili; il direttore del Centro trasfusionale dott. Angelo Zuccarelli; il sindaco di Carbonia Paola Massidda.
I militari presenti hanno compiuto un gesto di generosità donando il sangue e così oggi nella provincia del Sulcis Iglesiente tra i Centri trasfusionali di Carbonia e Iglesias e l’unità mobile sono state raccolte ben 64 sacche di sangue.
Durante la breve conferenza commemorativa, gli ospiti presenti, con in testa il sottosegretario Rossi, hanno sottolineato l’importanza della donazione, richiamando i cittadini a compiere questo gesto periodicamente, un dovere civico necessario per tutte le persone che ne hanno la possibilità.
L’auspicio della ASSL di Carbonia è che si concretizzi nei prossimi giorni un accordo con la Caserma di Teulada per l’invio periodico di militari donatori che garantiscano l’autosufficienza trasfusionale del Sulcis Iglesiente.
Negli ultimi anni grazie al Progetto Mongolfiera, alle collaborazioni con le Scuole della Provincia e con la Scuola Allievi Carabinieri di Iglesias, la ASSL di Carbonia è riuscita a superare in alcuni periodi la cronica carenza di sangue e essere, non solo autosufficiente per i propri fabbisogni, ma di supporto ad altri centri trasfusionali dell’isola.
La ASSL invita tutti i cittadini in età compresa tra i 18 e i 70 anni a donare il sangue nell’interesse delle tante persone che necessitano di essere trasfuse.
La donazione di sangue non comporta alcun rischio per il donatore che oltretutto esegue gratuitamente tanti esami utili per verificare il proprio stato di salute.
Per donare il sangue bisogna essere maggiorenni, pesare almeno 50 kg e essere in buono stato di salute. Prima della donazione il donatore verrà valutato da un medico esperto in Medicina trasfusionale. Tutti i donatori riceveranno adeguato ristoro.

Con un vasto album fotografico, alleghiamo gli interventi del sindaco di Carbonia, Paola Massidda, e del sottosegretario di Stato, Domenico Rossi.

                                         

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La Caritas diocesana di Iglesias, nell’ambito del progetto “Iscòla de Maduridàde” assegnerà le prime 20 borse di studio per gli studenti che, nel 2016, si sono immatricolati all’Università.

I destinatari sono ragazzi meritevoli, diplomati lo scorso anno in uno degli istituti dell’ex provincia di Carbonia Iglesias con un minimo di 70/100, e in condizioni di difficoltà economica. L’importo di ciascun assegno è di 500,00 euro.

La cerimonia di consegna avverrà il giorno venerdì 10 febbraio, alle 18.30, presso l’Auditorium vescovile di Iglesias. Sarà presente il vescovo, S.E. mons. Giovanni Paolo Zedda, e interverranno il direttore della Caritas diocesana di Iglesias, Raffaele Callia, con l’équipe del progetto “Iscòla de Maduridàde”.

“Iscòla de Maduridàde” nasce per contribuire a contrastare i fenomeni di dispersione e abbandono scolastico, che si ripercuotono sul benessere della stessa società. Recepisce la preoccupazione espressa dai Vescovi sardi, nella lettera pastorale del 19 marzo 2014 dal titolo Un cammino di speranza per la Sardegna, sulle «gravissime emergenze del lavoro e sociali, nonché quelle legate alla condizione giovanile» e si sviluppa su più azioni che, nell’arco di un triennio, lavoreranno insieme ai ragazzi delle Superiori. 

Il progetto, finanziato dalla CEI, attraverso il “Fondo 8xmille Italia” affidato alla Caritas Italiana, si sviluppa attraverso diverse azioni: quella di mentoring scolastico, volto a migliorare il benessere e l’agio degli studenti all’interno della scuola; l’istituzione di un totale di 60 borse di studio (in tre anni) per i diplomati più meritevoli immatricolatisi all’Università; la formazione di un’associazione di promozione sociale, che – in futuro – si occuperà di erogare servizi nel campo dell’educazione inclusiva. 

Il progetto nasce da una lettura di una vera e propria “emergenza generazionale” del territorio, che individua come “nuovi poveri” i giovani dai 15 ai 24 anni: «Persone – ha chiarito Raffaele Callia, direttore della Caritas diocesana di Iglesias e responsabile del Servizio studi e ricerche della Caritas regionale – che non studiano non si formano e non lavorano (NEET): una vera “bomba ad orologeria” per la società. Compito della Caritas, come organismo pastorale della Chiesa, non è solo lenire le sofferenze ma interrogarsi sulle cause del disagio». Fra le debolezze, per il direttore della Caritas di Iglesias, emergono in modo significativo «l’abbandono scolastico, l’assenza di alternative formative professionali e la mancanza lavoro».

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Anche quest’anno la Marcia della Pace, giunta alla sua XXX edizione e svoltasi per la prima volta a Cagliari, ha rispettato le aspettative dei promotori (la Caritas di Ales-Terralba) e degli organizzatori (la Delegazione regionale Caritas Sardegna) coinvolgendo qualche migliaio di partecipanti, tra associazioni cattoliche e laiche, primi cittadini in fascia tricolore, sindacati, immigrati, preti, associazioni di volontariato, cittadini comuni, istituzioni comunali e regionali.

L’iniziativa ha preso il via poco dopo le 15 di questo pomeriggio nel Sagrato di Bonaria; a salutare i partecipanti, è stato il vescovo della diocesi di Ales-Terralba mons. Roberto Carboni, che ha sottolineato il lungo cammino svolto in questi trent’anni, partendo dai territori della Marmilla e del Medio Campidano, per giungere a Cagliari, raccogliendo l’appello di Papa Francesco e il suo messaggio per la 50ª Giornata mondiale della Pace. «Siamo uomini di buona volontà che, attraverso la loro presenza, desiderano formare un corteo per andare a costruire una società di pace, all’insegna della non-violenza. E questo lo chiediamo a chi governa il mondo, a chi detiene il potere economico e finanziario e a chi, in Sardegna, ha il dovere di varare politiche in cui la pace dell’uomo sia al primo posto».

C’è stato poi il saluto di mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias che ha voluto sottolineare come la violenza, nella società attuale, si presenta in diverse forme, all’interno delle famiglie, nella mancanza di posti di lavoro, nelle migrazioni forzate, nei disequilibri tra gli stati.

A salutare i manifestanti al momento del loro arrivo nel Piazzale Trento, don Marco Lai, delegato regionale della Caritas Sardegna, che ha sottolineato la grande partecipazione dei giovani fin dalla mattina durante i laboratori tematici in Fiera, ma anche quella dei tanti sindaci e delle associazioni cattoliche e laiche, impegnate tutti i giorni nel costruire la pace. «Ci ritroviamo insieme oggi – ha detto – per riflettere su nuove progettualità e per promuovere la pace come stile di vita, capace di illuminare il nostro agire quotidiano».

Ha preso poi la parola mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, che ha evidenziato come la Marcia è la dimostrazione che, insieme, si può costruire la pace, e che, per rendere efficace il proprio impegno, la pace deve essere costruita innanzitutto in se stessi. Inoltre, «come ci sollecita papa Francesco – ha detto – ciascuno di noi è chiamato a compiere gesti concreti per raggiungere la pace».

«Abbiamo un cuore che non si accontenta mai, perciò invochiamo la pace»: così ha esordito don Maurizio Patriciello, ospite-testimone della Marcia, parroco di Parco verde di Caivano (diocesi di Aversa), territorio conosciuto come “la terra dei fuochi”. Testimone dell’oppressione camorristica nella sua città, il parroco ha esortato i giovani a combattere per la pace, a non ‘rottamare’ nessuno perché la nostra società ha bisogno della saggezza degli anziani, così come della presenza dei bambini. «La guerra scoppia dove c’è ingiustizia – ha detto – perciò vi esorto a eliminare ogni forma di ingiustizia». «Siamo chiamati a piantare un seme – ha concluso – ma ricordiamoci che se piantiamo un seme cattivo nasce una pianta cattiva, se invece piantiamo un seme buono cresce una pianta buona».

Don Angelo Pittau, ideatore della marcia nel 1987 ha concluso la manifestazione ringraziando tutti i partecipanti, e sottolineando come anche quest’anno la Marcia «ha unito tanti uomini di buona volontà, ha consentito di superare ideologie, diversità di cultura, di fedi, di schieramenti politici, di razza, lasciandosi alle spalle ogni divisione».

Fra i rappresentati istituzionali sono intervenuti Luisa Anna Marras, vicesindaco di Cagliari che si è detta “lusingata” del fatto che finalmente la Marcia della Pace sia stata ospitata a Cagliari, e Raffaele Paci, vicepresidente della Giunta regionale che ha annunciato il varo della manovra finanziaria che contiene diverse iniziative finalizzate a sostenere il lavoro e a fronteggiare le problematiche di disagio sociale.

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E’ stata ufficializzata oggi, a Iglesias, la costituzione della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara. Dopo il raduno nella chiesa di San Francesco, alla presenza di mons. Liberio Andreatta, responsabile dell’Opera Romana Pellegrinaggi, e del vescovo di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda, un gruppo di giornalisti ha iniziato il Tour lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara, mentre nell’aula del Consiglio comunale, presenti i 21 sindaci dei comuni aderenti, è stato stipulato l’Atto notarile di costituzione della fondazione di partecipazione denominata “FONDAZIONE CAMMINO MINERARIO DI SANTA BARBARA”. E’ stato eletto anche il Cda che si è riunito subito ed ha eletto presidente Giampiero Pinna, già presidente dell’associazione Pozzo Sella, da anni impegnato per la realizzazione del progetto del Cammino di Santa Barbara. Nel corso della cerimonia, alla quale hanno partecipato gli assessori regionali del Turismo Francesco Morandi e degli Enti Locali ed Urbanistica Cristiano Erriu, è stata sottolineata più volte l’importanza unitario che ha portato al traguardo, che in prospettiva potrebbe aprire strade nuove nel processo di sviluppo del territorio.

Alle 13.30, nella Sala Branca del Palazzo Municipale di Iglesias, si è svolta una degustazione di prodotti tipici locali con il gruppo di giornalisti al loro rientro dal Tour lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara. Alle 15.00, al monastero del Buon Cammino, si è svolta la cerimonia della benedizione dell’icona di Santa Barbara “scritta” dalla monaca iconografa del Monastero del Buon Cammino, preceduta dalla presentazione da parte della rappresentante delle monache di clausura, dell’ordine delle Clarisse, della tecnica di “scrittura” delle icone.

Poco dopo le 16.00, in piazza Sella, è stato posato il primo cippo-pietra miliare del Cammino Minerario di Santa Barbara (altri 20 verranno posati negli altri 20 comuni aderenti alla Fondazione, il primo domani a Carbonia, nel corso dell’escursione da Cannas di Sotto a Monte Sirai. Alle 17.30, nella sala conferenze dell’Istituto Minerario di Iglesias, sono stati presentati il Cammino e la “Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara”, con il coordinamento di Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico.

E’ intervenuto al telefono Paolo Piacentini, rappresentante del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, che ha preannunciato un probabile inserimento del Cammino di Santa Barbara tra i cammini che nel prossimo anno riceveranno finanziamenti per lo svolgimento delle loro attività e la promozione dei territori coinvolti. Analogo interessamento era stato assicurato nel corso della mattina dagli assessori regionali Morandi ed Erriu, confermata dal pieno sostegno dato dalla Giunta regionale al progetto.

La giornata si è conclusa nella sala argani del Pozzo Sella della miniera di Monteponi, dove Mario Tozzi e il musicista Enzo Favata hanno presentato spettacolo: “Parole e musica nel sottosuolo della terra più antica d’Italia lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara”.

Vediamo ora l’intervista realizzata con Giampiero Pinna, neo presidente della Fondazione Cammino Minerario Santa Barbara, l’intervento dell’assessore regionale del Turismo, Francesco Morandi, e due stralci dell’intervento telefonico di Paolo Piacentini, rappresentante del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, raccolto da Mario Tozzi.

                                                                  

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È stato presentato questa mattina il programma della XXX Marcia della Pace che si svolgerà per la prima volta a Cagliari il prossimo 29 dicembre.

A introdurre la conferenza, don Angelo Pittau, direttore della Caritas di Ales-Terralba e promotore della manifestazione fin dal 1987 a Sardara, che ha sottolineato come la Marcia «vuole essere contro ogni tipo di violenza, quella che la Sardegna subisce, ma anche quella che essa genera: dalle servitù militari e dalla fabbricazione di bombe al degrado e allo spopolamento del territorio, dalla povertà che avanza agli omicidi e femminicidi e la violenza del non-lavoro».

Il delegato regionale Caritas don Marco Lai ha sottolineato che la Marcia della Pace «deve aiutarci a costruire una cultura e una civiltà di pace». Alla Marcia parteciperanno il mondo della Chiesa, il Terzo Settore, il volontariato, cittadinanza attiva, i sindacati, e anche gli immigrati e il popolo Rom. «Occorre promuovere politiche di pace che siano davvero inclusive per tutti – ha sottolineato -. Sarebbe bello che tutti i sindaci della Sardegna possano essere presenti perché tutte le volte che ci si incontra e si cammina insieme si possono ottenere risultati importanti per la nostra casa comune, in un impegno di equità e giustizia sociale».

Mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, ha sottolineato come questo evento, che giunge a Cagliari per la prima volta dopo 30 edizioni, «ci aiuta ad allargare gli orizzonti e a non fermarci ai problemi locali, ricordando al tempo stesso che l’impegno per la pace comporta ricadute positive anche per il nostro territorio». «Basti pensare a quanti sbarcano nella nostra isola e che provengono da paesi di guerra: se cresce la cultura della pace – ha precisato – diminuisce il fenomeno della mobilità forzata. Dobbiamo radicare la cultura della pace: i singoli problemi possono essere superati solo costruendo una cultura della pace condivisa. Ciò aiuterà a prepararsi alla 50.a Giornata mondiale della Pace del primo gennaio 2017, voluta da Papa Paolo VI e che si lega strettamente alla nostra iniziativa in Sardegna».

Presenti anche Guido Portoghese, presidente del Consiglio comunale di Cagliari, Ferdinando Secchi, Assessore comunale delle politiche sociali e salute del Comune di Cagliari. Portoghese ha sostenuto che l’Amministrazione comunale è onorata di ospitare in città questo importante avvenimento e che con la Marcia della Pace Cagliari intende consolidare l’idea di diventare la “porta” della Sardegna; anche Secchi, intervenendo a nome del sindaco Massimo Zedda, si è dichiarato felice di ospitare la XXX edizione della Marcia della Pace e si è detto certo che la città e i cittadini daranno una risposta molto forte contro ogni tipo di violenza, a favore dell’accoglienza, per chiedere un lavoro dignitoso e la salvaguardia dell’ambiente.

Ospite-testimone di questa XXX Marcia della Pace sarà don Maurizio Patriciello, parroco di Prato Verde di Caivano alla periferia di Napoli, conosciuto come il prete della “Terra dei fuochi”, impegnato in prima linea contro il degrado e l’inquinamento provocato dalle organizzazioni malavitose.

Si comincerà la mattina (alle ore 9.30, arrivo e iscrizione ai workshop) con i percorsi formativi dedicati ai giovani nell’ambito del Seminario “Giovani Artigiani di Pace”, presso la Fiera internazionale, coordinati dalla Caritas di Cagliari, dall’Università degli Studi di Cagliari, ACLI, AIFO, ARCI, Fondazione Sant’Ignazio da Laconi, La Rosa Roja, Legambiente, Progetto Policoro, Ufficio Migrantes.

Alle 15.00, il raduno nel Sagrato della Basilica di Bonaria, con la preghiera introduttiva guidata dal vescovo di Ales-Terralba mons. Roberto Carboni e da mons. Giovanni Paolo Zedda, Vescovo delegato della Conferenza episcopale sarda per il servizio della carità, e la partenza della Marcia, che seguirà il seguente percorso: Viale Diaz, Via Roma, Viale Trieste, Piazzale Trento, con i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, di mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, degli altri rappresentanti delle istituzioni, del delegato regionale Caritas don Marco Lai, di alcuni rappresentanti del Comitato Promotore; a seguire, la testimonianza di don Maurizio Patriciello, il messaggio dei giovani e le conclusioni di don Angelo Pittau.

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Verrà ufficializzata sabato a Iglesias, la costituzione della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara. Alle ore 11.00, nell’aula del Consiglio comunale, ci sarà la stipula dell’Atto notarile per la costituzione della fondazione di partecipazione denominata “FONDAZIONE CAMMINO MINERARIO DI SANTA BARBARA”. Alle 13.30, nella Sala Branca del Palazzo Municipale di Iglesias, degustazione di prodotti tipici locali con il gruppo di giornalisti al loro rientro dal Tour lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara. Alle 15.00, al monastero del Buon Cammino, benedizione dell’icona di Santa Barbara “scritta” dalla monaca iconografa del Monastero del Buon Cammino e presentazione da parte delle monache di clausura, dell’ordine delle Clarisse della tecnica di “scrittura” delle icone.

Alle ore 16.00, in piazza Sella, verrà posato il primo cippo-pietra miliare del Cammino Minerario di Santa Barbara e alle ore 17.00, nella sala conferenze della Scuola Mineraria di Iglesias, verranno presentati il Cammino e la “Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara”, con il coordinamento di Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico.

Emilio Gariazzo, sindaco di Iglesias, e mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias, porteranno i saluti della città di Iglesias e della diocesi.

Sono previsti i seguenti interventi:

• Giampiero Pinna, presidente dell’Associazione Pozzo Sella

• Ambra Garancini, presidente della Rete nazionale dei Cammini

• Luigi Lotto, presidente della Commissione Turismo del Consiglio regionale

• Paolo Piacentini, rappresentante del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.

Per le conclusioni interverranno:

• Francesco Morandi, assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio

• Arrigo Miglio, presidente della Conferenza Episcopale Sarda 

• Francesco Pigliaru, presidente della Regione Sardegna.

Alle ore 20.00, nella sala argani del Pozzo Sella della miniera di Monteponi, Mario Tozzi e Enzo Favata presenteranno lo spettacolo: “Parole e musica nel sottosuolo della terra più antica d’Italia lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara”.