L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha espresso un giudizio assai critico sul governo dell’acqua in Sardegna.
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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha espresso un giudizio assai critico sul governo dell’acqua in Sardegna. Nella nota inviata a Regione Sardegna, Egas S.p.A. ed Abbanoa S.p.A., il presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Giovanni Pitruzzella evidenzia «le criticità concorrenziali derivanti da possibili problemi di legittimità dell’affidamento in house da parte di EGAS (Ente di Governo dell’Ambito Territoriale Ottimale della Sardegna, in precedenza Autorità d’Ambito della Sardegna – AATO) alla società ABBANOA S.p.A., attuale gestore del Servizio Idrico Integrato nell’ambito territoriale unico comprendente l’intera Regione Sardegna».
«Un elemento di criticità emerge con riguardo alla titolarità pubblica del capitale sociale – scrive tra l’altro il presidente l’Autorità Giovanni Pitruzzella -. Infatti, attualmente la maggioranza del capitale sociale di Abbanoa (oltre il 68%) è nelle mani della Regione Sardegna che non è né l’ente concedente, né il soggetto cui il servizio idrico viene fornito, né detiene competenze in materia di affidamento e/o gestione di tale servizio.»
«Profili di criticità si riscontrano, poi, sempre in ragione della partecipazione di maggioranza della Regione Sardegna al capitale sociale di Abbanoa, anche con riguardo alla sussistenza del terzo requisito necessario per la legittimità dell’affidamento diretto in modalità in house providing: la sussistenza del “controllo analogo” – sottolinea il presidente dell’Autorità -. Sul punto, si ricorda che, da ultimo, il Decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175 cit., all’art. 2, comma 1, lettera c), definisce il “controllo analogo” quale una: “situazione in cui l’amministrazione esercita su una società un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi, esercitando un’influenza determinante sia sugli obiettivi strategici che sulle decisioni significative della società controllata. Tale controllo può anche essere esercitato da una persona giuridica diversa, a sua volta controllata allo stesso modo dall’amministrazione partecipante.»
Il presidente dell’Autorità ritiene che, «al fine di garantire la legittimità dell’affidamento del servizio idrico secondo la modalità di in house providing ad Abbanoa per l’ATO unico della Sardegna, sia necessario modificare l’art. 15 della legge regionale n. 4/2015 cit. nel senso di prevedere la cessione agli enti locali concedenti (i Comuni della Sardegna, rappresentati in EGAS) della totalità delle quote di partecipazione azionaria della Regione Sardegna nel capitale sociale di Abbanoa, e dotare, comunque, fin da subito, l’ente affidante (EGAS) di strumenti di controllo effettivo nei confronti della società di gestione, tra cui la possibilità di nominare i vertici direttivi e di controllo, in mancanza dei quali appare dubbia la sussistenza del requisito del “controllo analogo”. Entrambi tali interventi costituiscono presupposti indefettibili di regolarità della scelta di affidamento diretto, secondo il modello dell’in house providing, piuttosto che secondo quello dell’affidamento con gara.»
Durissimo il giudizio del deputato di Unidos Mauro Pili. «Il governo dell’acqua in Sardegna è fuori legge. La Regione ha 45 giorni per cedere le sue quote ai comuni e revocare le nomine gestionali e di controllo, dopodiché scatteranno le sanzioni e saranno pesantissime. La decisione dell’autorità della concorrenza rappresenta la conferma di una gestione scandalosa dell’acqua in Sardegna con Abbanoa che ha trasformato, con la regia della regione, la società idrica in un vero e proprio carrozzone politico. La sonora bocciatura di questa gestione emerge in tutta la sua gravità nel dispositivo appena pubblicato nella Gazzetta dell’autorità che mette nero su bianco un’indagine durata mesi e la relativa decisione. Secondo la decisione dell’autorità la partecipazione di maggioranza della Regione Sardegna con il 68% al capitale sociale di Abbanoa è fuori legge e “determina una situazione in cui l’ente affidante (EGAS), pur avendo astrattamente i poteri per effettuare un controllo pervasivo sull’attività svolta da Abbanoa, non dispone, di fatto, della possibilità di nominare persone di propria fiducia che gli garantiscano l’effettività di tale controllo.»
Federico Ibba, coordinatore regionale dei Centristi per la Sardegna e consigliere comunale di Cagliari, in una nota scrive che «la Regione Sardegna non poteva creare un mostro amministrativo in schiaffo alle amministrazioni locali detenendo il 68 % di una società unica affidataria della gestione del servizio idrico della Sardegna. Troppe disfunzioni, troppi errori marchiani a danno degli utenti di cui si è macchiata la società di Abbanoa nel corso di questi anni. La regione ora affidi subito ai comuni il controllo della totalità delle quote di partecipazione di Abbanoa».