Dall’8 all’11 agosto, a Martis, si svolgerà il festival CineMartist, con proiezioni, incontri e un innovativo contest per studenti di cinema.
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Saranno quasi 670 metri quadrati, una sala d’attesa con 36 posti, quattro sale con 20 posti totali per la terapia e sei ambulatori, una cucinetta, uno studio per il direttore e uno per la capo sala. Si presenterà così il nuovo day hospital oncologico del Santissima Annunziata per i lavori di realizzazione del quale, la prossima settimana, è prevista l’apertura delle buste con le offerte e a marzo l’aggiudicazione.
Nei giorni scorsi il direttore sanitario dell’Aou di Sassari, Nicolò Orrù, ha presentato il progetto esecutivo al gruppo movimento “Donne libere in lotta per il diritto alla salute”. Una occasione anche per fare il punto sulla situazione dopo il trasferimento del day hospital oncologico dall’ospedale di via De Nicola al terzo piano della palazzina di Malattie infettive, per consentire l’avvio dei lavori.
Secondo il crono-programma dell’Ufficio tecnico Aou il nuovo DH oncologico, che avrà un posto terapia in più rispetto alla situazione attuale, potrebbe essere pronto per i primi mesi del 2020.
L’incontro ha permesso di valutare alcune proposte anche migliorative, mentre altre sono già state messe in campo. A esempio l’estensione dell’orario di apertura del DH oncologico di viale San Pietro sino alle ore 18.00, per una migliore distribuzione delle terapie e una migliore assistenza ai pazienti. Inoltre, nei limiti dell’organizzazione della struttura, sono stati accolti alcuni suggerimenti arrivati dalle rappresentanti del movimento Donne, tra i quali quello di garantire ai pazienti la continuità dell’assistenza da parte del medico e dell’infermiere dell’unità operativa che accompagneranno lo stesso paziente per l’intero percorso terapeutico.
Sono state avanzate, poi, anche alcune proposte per la condivisione con i volontari del punto informativo all’interno della nuova struttura che nascerà al Santissima Annunziata. Il direttore sanitario ha sottolineato come la presenza di volontarie e volontari possa rappresentare una sicura e utile risorsa per utenti e operatori.
All’incontro, oltre al direttore sanitario dell’Aou e alle rappresentanti del Movimento, hanno partecipato il direttore della clinica di Malattie infettive professor Sergio Babudieri, i rappresentanti del day hospital oncologico dottor Giovanni Sanna e la coordinatrice Alessandra Posadinu quindi il responsabile dell’Ufficio tecnico ingegner Roberto Manca.
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«Un’iniziativa straordinaria che, senza queste donne, non si sarebbe potuta fare. Che nasce da una loro idea e che si realizza grazie alla loro tenacia. L’Azienda ha subito accolto la loro proposta e si è messa a disposizione per l’acquisto delle librerie. Una iniziativa che abbiamo salutato con favore, perché va nella direzione dell’umanizzazione delle cure, di accompagnamento delle persone in una fase difficile. Ritengo questa una fase di crescita della nostra azienda.»
Così, questa mattina, il direttore generale dell’Aou di Sassari Antonio D’Urso ha commentato l’iniziativa del gruppo “Donne libere in lotta per il diritto alla salute” che ha portato, con un simbolico taglio di nastro, all’apertura della biblioteca Janas nel nuovo day hospital oncologico.
Una biblioteca con oltre 800 volumi che potrà essere utilizzata da tutti gli utenti che accedono alla struttura situata al terzo piano della palazzina di Malattie infettive e che le organizzatrici hanno voluto chiamare “Biblioteca Janas”, nel segno del buon augurio per tutti quelli si avvicinano alla struttura e vivono una situazione particolare di malattia.
«È uno degli step dei nostri propositi – hanno detto le organizzatrici – che dopo la Smac, realizzata come percorso diagnostico, abbiamo voluto realizzare. Anche perché dalla nostra esperienza personale abbiamo capito che non basta curare il corpo ma si deve anche aver cura dello spirito.»
«Una proposta che va nella direzione dell’umanizzazione – ha ribadito il direttore sanitario aziendale Nicolò Orrù -. In quest’ottica dal mese di gennaio, per migliorare il day hospital, qui sarà trasferita la struttura del Santissima Annunziata, così da consentire l’avvio dei lavori di ristrutturazione nell’ospedale di via De Nicola. Entro maggio ci auguriamo di avere i nuovi locali del day hospital che, riunendoli entrambi, dal punto di vista organizzativo potrà permettere una ottimizzazione delle attività.»
Apprezzamento, per l’iniziativa è stata espressa anche dal sindaco di Tissi Giovanni Maria Budroni, accompagnato dall’assessore dei Servizi sociali Angelo Carta, e dall’assessore degli Affari generali del comune di Ploaghe Francesca Salariu che hanno ribadito la loro disponibilità. È anche grazie a loro, infatti, se la biblioteca ha potuto arricchirsi di tanti volumi, donati dai due enti oltre che dalla cittadinanza. Per il DH Oncologico era presente il dirigente medico Giovanni Sanna.
In prima fila ci sono anche le librerie di Sassari sostenitrici ufficiali dell’iniziativa: Azuni, Dessì, Koinè, Max88, Messaggerie Sarde, Giunti Sassari e librerie Giumar e Cose di Carta di Siniscola che hanno collaborato attivamente.
Le donazioni di libri non sono mancate anche questa mattina, con alcuni cittadini che hanno portato numerosi volumi che, adesso, trovano posto negli scaffali della nuova biblioteca.
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L’ultima edizione, appena scorsa, del NurArcheoFestival è stata dedicata a lui. Ora Il Crogiuolo, come peraltro già annunciato, dedica a Cristiano Bandini, giornalista e scrittore recentemente, e prematuramente, scomparso, lo spazio scenico di Fucina Teatro, alla Vetreria di Pirri. E lo fa organizzando per giovedì 20 settembre, alle 21.00, una serata di inaugurazione ufficiale della nuova sala teatrale, che porta il nome del suo username: Bancri. Un omaggio/ricordo a cui parteciperanno la famiglia di Cristiano, amici, colleghi e diversi ospiti, fra artisti, attori e musicisti.
«Abbiamo deciso di chiamare il nostro spazio Sala Teatro Bancri in pieno accordo con la moglie, la giornalista Maria Carrozza – precisa Rita Atzeri, presidente e direttrice artistica del Crogiuolo -. Un caro amico, giornalista, scrittore e intellettuale di prim’ordine, una persona di raro rigore morale, di grande generosità e sapienza umana. L’incontro con Cristiano Bandini – ricorda Rita Atzeri – risale agli anni in cui la compagnia fondata da Mario Faticoni metteva in scena al Teatro dell’Arco di Cagliari “Aspettando Godot” di Beckett. Con Giovanni Sanna curava l’ufficio stampa e la realizzazione di un piccolo giornalino informativo sullo spettacolo. Da quel momento l’intelligenza e lo sguardo discreto e buono di Cristiano sono stati un dono prezioso che ha accompagnato, anche nella distanza, il nostro lavoro.»
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Il NurArcheoFestival giunge alla sua decima edizione. Un traguardo importante e significativo per la rassegna teatrale organizzata dal Crogiuolo, che quest’anno è dedicata a Cristiano Bandini, recentemente, e precocemente, scomparso. «Un caro amico, giornalista, scrittore e intellettuale di prim’ordine, una persona di raro rigore morale, di grande generosità e sapienza umana – sottolinea Rita Atzeri, direttrice artistica del Crogiuolo e anima del Festival -. L’incontro con Cristiano Bandini risale agli anni in cui la compagnia fondata da Mario Faticoni metteva in scena al Teatro dell’Arco di Cagliari “Aspettando Godot” di Beckett. Con Giovanni Sanna curava l’ufficio stampa e la realizzazione di un piccolo giornalino informativo sullo spettacolo. Da quel momento l’intelligenza e lo sguardo discreto e buono di Cristiano sono stati un dono prezioso che ha accompagnato, anche nella distanza, il nostro lavoro». Alla sua memoria il Crogiuolo vuole dedicare non solo il decennale del Nurarcheofestival ma anche, e in particolare, lo spazio scenico di Fucina Teatro nel centro culturale La Vetreria di Pirri: «Si chiamerà – specifica Rita Atzeri – Sala Teatro Bancri, dedicata a Cristiano Bandini».
Intrecci nei teatri di pietra si fa di nuovo in due. La decima edizione della rassegna, come lo scorso anno, raddoppia, nel senso che al cartellone consueto, dove dal 3 agosto al 14 settembre la tradizione storica e culturale della Sardegna si sposerà ancora una volta con il teatro in alcuni dei luoghi di maggior pregio archeologico dell’Isola, si affiancherà una programmazione che coinvolgerà dal 13 al 24 agosto diversi comuni con meno di tremila abitanti. Il NAF 2018 prosegue quindi nel solco del connubio fra cultura e turismo e si incontra con le linee dell’assessorato regionale del Turismo: combattere lo spopolamento dei piccoli centri attraverso le attività culturali – spettacoli, visite guidate, tavole rotonde – per salvaguardare e valorizzarne il patrimonio materiale e immateriale.
«Lo sforzo organizzativo e produttivo per i 10 anni del Nurarcheofestival è stato veramente notevole», sottolinea Rita Atzeri, direttrice artistica della rassegna. Cinque sono le ospitalità nazionali, con altrettanti importanti attori della nostra scena teatrale: Iaia Forte, più volte ospite del Festival, con “Odissea Penelope”; Isabella Carloni con il suo spettacolo dedicato alla pittrice Artemisia Gentileschi, “Artemisia”; Gianluigi Tosto – attore che da alcuni anni ha orientato il suo lavoro verso la narrazione e la recitazione poetica – che, dopo il successo dello scorso anno, ripresenta la “sua” Iliade; Matteo Belli – qualche anno fa la critica lo ha definito “il nipotino di Dario Fo” – in scena con “Perseverare humanum est”; Paolo Panaro, narr-attore eccellente, che proporrà “Il viaggio di Ulisse” (nelle precedenti edizioni del festival fra i protagonisti sono da annoverare interpreti come Maria Paiato e Laura Curino). Il cartellone si arricchisce anche della presenza di Caterina Murino, che proporrà un’intensa interpretazione di “Canne al vento” di Grazia Deledda, una nuova produzione del Crogiuolo, con testo e regia di Rita Atzeri, pensata appositamente per il NAF 2018. Il Crogiuolo partecipa, inoltre, alla produzione nazionale de “La terra degli uomini toro” di Marco Taddei e presenta altre due sue produzioni originali, “Sa notti de Is Janas” e “Dalla luna ai menhir”, su testo di Bepi Vigna.
Al centro del NurArcheofestival, quindi, con un cartellone particolarmente fitto, ancora soprattutto la cultura classica, attraverso la proposta di spettacoli dedicati al mito e all’epica, e quella più specificamente legata alla storia edalla tradizione letteraria sarda.
«Il NurArcheoFestival – spiega Rita Atzeri, presidente del Crogiuolo (ha da due anni raccolto il testimone dal fondatore storico dell’associazione, Mario Faticoni) – nasce con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio archeologico, per favorire una conoscenza profonda della nostra cultura materiale e immateriale. Nel corso degli anni abbiamo definito il NurArcheo come festival dal tempo lungo, perché gli appuntamenti che ne fanno parte prevedono, in taluni casi, escursioni naturalistiche, visite guidate ai siti, spettacoli teatrali al calar del sole e per chi volesse la possibilità di completare l’esperienza con degustazioni o cena, perché la conoscenza di una terra passa anche attraverso la sua cucina. Altro punto di forza – conclude Rita Atzeri – è la valenza di presidio culturale che il Nurarcheofestival riveste nel proporre le proprie iniziative e interventi, principalmente, in comuni al di sotto dei tremila abitanti: così facendo intende offrire un contributo concreto alla lotta allo spopolamento delle zone dell’interno.»
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Veranu, attiva nell’energy harvesting attraverso la tecnologia di pavimentazione intelligente, ha raccolto ulteriori 76mila euro per lo sviluppo. Ne dà comunicazione con una nota CLHUB, venture incubator internazionale con focus sui settori Clean, Agri, IoT e Digital. In particolare la startup ha chiuso con successo una campagna reward based crowdfunding con Eppela/Postepay Crowd e ottenuto da Sardegna Ricerche il “Voucher Startup – Incentivi per la competitività delle startup innovative“.
«Siamo molto soddisfatti del continuo successo di Veranu, vincitore della nostra prima “Startup Battle” – dice Giovanni Sanna, co-fondatore e presidente di CLHUB – . L’idea semplice ma vincente che trasforma il passo in energia green è stata molto apprezzata e siamo riusciti a promuovere due round di crowdfunding in pochi mesi.»
«Con il capitale raccolto inizieremo con le prime installazioni previste dal piano strategico, che permetteranno alla società di ottimizzare il prodotto, aumentare la conoscenza sul mercato e testare le performance – sottolinea Alessio Calcagni, amministratore delegato di Veranu -. Svilupperemo inoltre una App contapassi che riesca a tenere aggiornati gli utenti sulla quantità di energia prodotta passo dopo passo e di CO2 è stata risparmiata durante la giornata. Per sposare la filosofia ecosostenibile di Veranu, riteniamo sia necessario far parte della vita quotidiana di ogni individuo e abituare la comunità all’utilizzo di strumenti innovativi come l’applicazione per smartphone.»
La seconda campagna di crowdfunding si è chiusa con una raccolta complessiva di Euro 5.766, in overbooking rispetto all’obiettivo di Euro 5.000. Dopo il successo dell’equity crowdfunding sulla piattaforma Equinvest (con una raccolta di 184mila euro), la società è stata selezionata per il progetto Postepay Crowd su Eppela, la principale piattaforma di reward based crowdfunding, ricevendo un co-finanziamento da Poste Italiane. Veranu ha inoltre ottenuto 69.935 euro da Sardegna Ricerche mediante il “Voucher Startup – Incentivi per la competitività delle startup innovative”, rivolto a sostenere e rafforzare la competitività delle startup incentivando processi di innovazione di prodotto, servizio o processo.
Veranu ha sviluppato una soluzione innovativa a elevato valore aggiunto per la pavimentazione 2.0 che converte, per effetto piezoelettrico, l’energia cinetica dei passi in energia elettrica pulita. La soluzione Veranu, che include servizi Internet of Things (IoT), è di facile installazione e si integra perfettamente con ogni tipo di pavimentazione tradizionale poiché si colloca al di sotto, direttamente sul massetto, o sul pavimento già esistente, diventando invisibile agli utilizzatori. Questa proprietà permette l’applicazione anche in zone urbane senza deturpare l’urbanistica. Le prestazioni di Veranu sono elevate: con un solo passo si può erogare fino a 2 W di potenza; sono sufficienti 20 passi per accendere un lampione a luci LED in una piazza e 10.000 per ricaricare interamente la batteria di uno smartphone (energia media 11.5 Wh). La tecnologia è realizzata con materiali riciclati che abbattono le emissioni di CO2, riducono i costi di produzione e rispondono al fabbisogno energetico dei clienti finali, principalmente aziende pubbliche e private con aree di transito o spazi di aggregazione (piazze, aeroporti, stazioni di treni/bus e uffici). Per ottimizzare il prodotto, vengono implementati componenti IoT sviluppati dal team R&D dell’azienda per garantire l’interfaccia tra il prodotto e il cliente.
L’energy harvesting, che include tutti i sistemi di raccolta di energia elettrica pulita da fonti rinnovabili, è la nuova frontiera del mercato energetico: secondo il report “Energy Harvesting System Market” (Marketsandmarkets) è prevista una crescita da USD 268,6 milioni nel 2015 a USD 974,4 milioni nel 2022, a un CAGR 2016-2022 pari a +19,6%. Il fattore che guida il mercato include la domanda verso nuove fonti sicure e durevoli di energia, l’implementazione estensiva delle tecnologie IoT per automazione e il crescente numero di iniziative a supporto dell’ambiente da parte dei governi a livello internazionale.
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Si terrà martedì 21 febbraio, alle ore 11.00, nella Sala “Caduti di Nassirya” di Palazzo Madama, presso il Senato della Repubblica (Piazza Madama 11 – Roma), in occasione del decennale del decreto ministeriale del 19 febbraio 2007 (c.d. “Conto Energia 2007” che ha rilanciato il mercato fotovoltaico italiano), il “GREEN PRIDE DELL’INNOVAZIONE”, organizzato da Clhub, venture incubator internazionale con focus sui settori Clean, Agri, IoT e Digital, e Fondazione UniVerde.
Interverranno:
• Alfonso Pecoraro Scanio, presidente Fondazione UniVerde
• Loredana De Petris, presidente Gruppo Misto, Senato della Repubblica
• Serena Pellegrino, vicepresidente commissione Ambiente, Camera dei Deputati
• Giovanni Sanna, co-fondatore e presidente di Clhub
• Simone Cimminelli, managing Director di iStarter e Consigliere di Clhub
• Alessio Calcagni, amministratore delegato di Veranu
La campagna organizzata da Fondazione UniVerde è articolata per eventi, e intende far conoscere, sostenere e dare un riconoscimento alle realtà che stanno dando un contributo concreto per uscire dalla crisi del “vecchio” modello economico, basato sui combustibili fossili, e per creare nuova occupazione e green jobs, una migliore qualità della vita in armonia con l’ambiente naturale e per affermare un nuovo modello basato sul binomio innovazione-sostenibilità, retto sull’economia circolare e che produca la trasformazione delle città in Smart Cities.
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Il ponte tra Londra e la Sardegna, nato ad ottobre con l’investimento di iStarter e l’ingresso di Simone Cimminelli nel CDA del Venture Incubator sardo, si fortifica ancora di più con l’ingresso di Giovanni Sanna, Executive Chairman di Clhub, nel team di Equity Partners dell’acceleratore italiano con sede a Londra.
Giovanni Sanna e gli altri membri del team Equity Partner concentreranno la loro attenzione sui progetti che possiedono un elevato potenziale di sviluppo, contribuendo ad accelerare il processo di maturità delle startup. Si privilegeranno dunque le imprese che possiedono una maggiore prospettiva di crescita, un team motivato e competente e imprese che facilitino la realizzazione del capital gain.
iStarter è un acceleratore di impresa che fornisce seed capital e la propria esperienza al servizio di startupper attraverso la sua rete diversificata di giovani professionisti e senior advisor.
Clhub mira a investire sui settori digitali e sui progetti Made in Italy, quali food e design, proponendosi l’obiettivo di supportare le startup dalla loro fase iniziale sino al processo di crescita e di internazionalizzazione.
La collaborazione tra Clhub e iStarter è nata a ottobre con lo scopo di permettere al Venture Incubator di accompagnare le startup dall’idea fino al seed, e all’Acceleratore di subentrare nella fase immediatamente successiva, ovvero quella che va dal seed al Serie A.
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Dopo la startup Veranu, il Venture Incubator Clhub continua a supportare l’ecosostenibilità con Kunste, Brebey e LifeTree che inizieranno il loro programma di incubazione con lo scopo di lanciare nel mercato i loro prodotti amici dell’ambiente.
Le startup. Kunste Marine Elektronic è un marchio italiano al 100% che opera nel settore della nautica con particolare interesse nel campo delle applicazioni ad ultrasuoni utilizzati come antivegetativa contro la formazione del fouling (alghe, molluschi e denti di cane). L’idea di realizzare i prodotti del marchio Kunste nasce dalla ricerca effettuata in altri campi da un team di tecnici ed esperti con la comune passione per il diportismo nautico.
I primi test hanno portato risultati incoraggianti perché, anche in presenza di abbondante vegetativa, l’applicazione del dispositivo ha permesso di verificare che le onde a bassa frequenza determinano il distacco degli aggregati.
Brebey è una startup innovativa che opera dal 2012 e si occupa della produzione e della commercializzazione di tecnologie sostenibili basate sulla lana di pecora. La startup ha sviluppato la tecnologia Tecnolana by Brebey, che permette di ottenere una serie di vantaggi ambientali grazie all’uso di feltri a base di lana che possono essere impiegati in diversi campi e in particolare per l’isolamento termoacustico.
LifeTree è specializzata nella progettazione e produzione di automazioni industriali, droni, androidi, sistemi di pilotaggio remoto e sistemi multifunzione energeticamente autonomi. Inoltre offre al mercato sistemi multifunzione adattabili a differenti contesti e capaci di erogare servizi di pubblica utilità nonché tecnologie robotiche capaci di operare in ambienti non accessibili all’uomo.
L’obiettivo di Kunste è quello di abbattere notevolmente i costi di manutenzione delle imbarcazioni, utilizzando tecnologie moderne, di semplice utilizzo e con un occhio di riguardo all’ambiente, tramite una ricerca continua.
Brebey favorisce la valorizzazione e l’uso sostenibile di un prodotto naturale, rinnovabile e riciclabile: la lana di pecora. La startup applica un modello di sviluppo tecnologico basato sulla riduzione progressiva degli impatti e il miglioramento del ciclo di vita del prodotto, sulla verifica e certificazione delle prestazioni dei prodotti e sullo studio e verifica delle condizioni di applicazione.
LifeTree si propone di realizzare una rete integrata di sistemi multifunzione capaci di interagire con l’utenza soddisfando le differenti esigenze manifestate. Mette a disposizione sistemi applicativi autonomi gestiti da remoto denominati “alberi” realizzati ad hoc sulla base delle configurazioni messe a disposizione.
Le tre startup inizieranno il loro programma di incubazione nella sede di Capoterra di Clhub che prevede la pianificazione degli obiettivi, la build organization che mira a strutturare la startup che verrà poi costituita, e infine il development che mira a valutare la maturità della startup prima di essere presentata a degli investitori e lanciata sul mercato.
«Il nostro Venture Incubator mira allo sviluppo di startup innovative, anche non digitali, che siano composte da un team motivato, competente e intraprendente – dicono Riccardo Sanna, CEO Clhub, e Giovanni Sanna, Executive Chairman Clhub -. Benché la nostra azienda non sia verticalizzata sul settore dell’ecosostenibilità, siamo lieti di continuare su questo filone alla quale ci siamo approcciati, per la prima volta, con Veranu, la prima startup vincitrice del format Startup Battle. Siamo sicuri che anche con Kunste, Brebey e LifeTree faremo grandi cose e le soddisfazioni non mancheranno.»
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Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, insieme con il presidente della Fondazione Univerde, Alfonso Pecoraro Scanio, ha consegnato questa mattina, negli uffici della presidenza, il premio “Green Pride” alla società sarda “Veranu” per l’ideazione e la produzione della mattonella che produce energia dai passi. «Il sistema – ha detto il responsabile di Veranu, Alessio Calcagni – consente la conversione di una fonte rinnovabile, i passi, in energia elettrica e può facilmente trovare applicazione nelle grandi piazze urbane o anche nei centri commerciali e in ogni caso in luoghi dove è elevato il flusso pedonale».
«Siamo orgogliosi – ha aggiunto il presidente della fondazione Univerde, Alfonso Pecoraro Scanio – di attribuire il riconoscimento del Green Pride a giovani sardi intraprendenti, preparati e sensibili ai temi della sostenibilità.»
Soddisfazione per il riconoscimento della fondazione Univerde, istituito nel 2011 per valorizzare le best practice di green economy in Italia, è stata espressa dal presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, che ha consegnato ai fondatori di Veranu (Alessio Calcagni, Giorgio Leoni e Simone Mastrogiacomo) e a Giovanni e Riccardo Sanna (responsabili dell’incubatore di strat up “Clhub”, dove ha sede operativa Veranu) anche la medaglia ricordo dell’assemblea sarda.
«Siamo sensibili a tutte le iniziative promosse per il risparmio energetico, per le rinnovabili e che siano all’insegna della sostenibilità ambientale – ha detto il presidente Ganau – e ribadisco l’impegno delle istituzioni sarde per il drastico abbattimento delle emissioni in atmosfera ed è anche per queste ragioni che auguro dunque a Veranu un’applicazione massiccia dell’innovativo quanto semplice sistema di conversione dei passi in energia elettrica.»