Il senatore del Movimento 5 Stelle Gianni Marilotti mercoledì scorso è stato eletto all’unanimità presidente della Commissione per la Biblioteca e per l’Archivio Storico del Senato. Cagliaritano, docente di storia e filosofia in un istituto superiore, studioso, scrittore e operatore culturale, Gianni Marilotti guiderà una delle più prestigiose istituzioni culturali del nostro Paese: la Biblioteca “Giovanni Spadolini” e l’Archivio Storico che custodisce preziose testimonianze della storia italiana. La Biblioteca del Senato, infatti, è stata istituita nel 1848. Nel corso della sua storia, attraverso l’opera e le scelte gestionali e culturali di coloro che si sono succeduti nella sua direzione, ha acquisito una specificità funzionale e una fisionomia culturale del tutto peculiari, che ancor oggi rappresentano il fondamento della sua identità.
Nello sviluppo delle collezioni, la Biblioteca ha coltivato due diverse anime: la prima propriamente parlamentare, con un patrimonio peraltro unico nel suo genere; la seconda orientata alla storia locale italiana, con edizioni di fonti e documenti per la storia politica e giuridica italiana preunitaria, medievale e moderna, e con pregiati e rari fondi speciali, come il Fondo Antico di Storia locale, la Raccolta degli Statuti e le Leggi degli Antichi Stati Italiani.
Nella sua funzione di Presidente, Gianni Marilotti avrà inoltre il compito di deliberare riguardo alle pubblicazioni, alle attività culturali e alle mostre curate dalla Biblioteca. Un ruolo culturale di rilievo, per il quale il senatore isolano è stato eletto all’unanimità.
Quattro secoli di storia raccontati attraverso gli atti dei parlamenti sardi. Una mole imponente di documenti recuperata dagli archivi ed oggi disponibile anche sul web. Si avvia a conclusione il progetto editoriale avviato nel 1983 dal Consiglio regionale per la realizzazione di un’edizione critica degli atti di 23 parlamenti (dal 1355 al 1699) all’epoca dei viceré spagnoli e dei documenti degli Stamenti (dal 1793 al 1799).
Dopo diverse iniziative nell’Isola, gli Acta Curiarum Regni Sardiniae sono stati presentati a Roma nella sala degli “Atti parlamentari” della Biblioteca del Senato della Repubblica “Giovanni Spadolini” presenti il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, il presidente del Comitato scientifico Michele Cossa, i professori universitari Antonello Mattone e Maria Rosa Cardia, la direttrice dell’Archivio di Stato di Cagliari Carla Ferrante ed i responsabili delle biblioteche di Camera e Senato Anna Galluzzi e Antonio Casu.
«L’obiettivo della collana, è quello di offrire una più compiuta e diffusa conoscenza delle tradizioni storico-giuridiche della Sardegna, mettendo a disposizione di tutti, non solo studiosi e accademici, uno strumento di ricerca sulla storia della nostra Isola, convinti che approfondire le nostre radici storiche serva a riaffermare la consapevolezza e l’identità di un popolo che in essa si riconosce – ha detto il presidente Gianfranco Ganau – nel lunghissimo periodo documentato dagli Acta Curiarum il popolo sardo è stato capace, pur mostrando contraddizioni e divisioni nel rapporto tra le diverse componenti e classi sociali, di reagire ai soprusi. Lo testimoniano gli eventi del 1794 culminati il 28 aprile con la cacciata del viceré piemontese e della sua corte, oggi assurti a giornata nazionale del popolo sardo, ricordata in Sa Die de Sa Sardigna, festa nazionale dei Sardi, istituita con specifica legge dal Consiglio regionale il 14 settembre del 1993.»
L’importanza storica e scientifica dell’opera è stata sottolineata nelle loro relazioni dai professori Antonello Mattone e Maria Rosa Cardia. Il primo ha ricostruito i tentativi del passato di sistematizzare gli atti dei parlamenti medievali e preunitari, mentre Maria Rosa Cardia, tra i promotori del progetto “Acta Curiarum” nel 1983, ha ricordato tutti i passaggi che hanno portato alla decisione di realizzare un’opera che coniuga rigore scientifico e portata divulgativa. Carla Ferrante, infine, ha parlato del metodo utilizzato per il reperimento delle fonti e illustrato la tipologia di documenti presenti nell’opera.
«La presentazione degli Acta nella Biblioteca del Senato rappresenta una continuità ideale perché i parlamenti medievali e preunitari sono i predecessori del parlamento nazionale e dello Stato italiano – ha detto la responsabile della Biblioteca del Senato Anna Galluzzi – per nostra tradizione storica siamo stati sempre molto attenti sia alla legislazione medievale degli statuti comunali e delle corporazioni sia alla legislazione degli Stati preunitari. Non poteva esserci posto migliore per presentare questa interessantissima collana.»
Il progetto Acta Curiarum prevede la stampa di 24 volumi. 16 sono stati già pubblicati e sono oggi disponibili online, in versione pdf, sul sito del Consiglio regionale. «C’è stato un momento in cui abbiamo temuto che l’opera non potesse vedere la luce. Grazie all’impegno del Comitato scientifico e dei curatori stiamo andando verso la pubblicazione degli ultimi volumi. La speranza è quella di concludere il progetto entro la fine di questa legislatura – ha detto il presidente del Comitato scientifico Michele Cossa – con la digitalizzazione dei volumi e la pubblicazione online si sono moltiplicate le possibilità per studiosi e appassionati di storia sarda di poter consultare fonti documentali prima difficilmente accessibili».
Si è svolta questa mattina, nella sala del Gonfalone di palazzo Panciatichi, sede del Consiglio regionale della Toscana, la cerimonia di consegna dei riconoscimenti ai vincitori della XIX edizione del Premio Spadolini Nuova Antologia, riservato a tesi di laurea specialistica e di dottorato su un tema relativo alla storia politica e culturale dell’Italia contemporanea (‘800 – ‘900).
Il premio è stato assegnato ad Andrea Corda (originario di Carbonia), Gianluigi di Giangirolamo, Giorgio Lucaroni, Giulia Medas, Ignazio Veca, Giulia Dodi e da Salvatore La Lota di Blasi. A consegnare i premi è stato il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani.