25 November, 2024
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Venerdì 17 novembre 2017, dalle 15.00, presso la RSA Rosa del Marganai di Iglesias si è tenuto l’incontro tra le organizzazioni sindacali e la Società San Raffaele S.p.A., per discutere della procedura di mobilità avviata dalla società lo scorso 4 ottobre, per il licenziamento collettivo di n. 29,75 FTE Operatori della RSA a causa, secondo quanto dichiarato dalla stessa azienda, dei nuovi requisiti organizzativi derivanti dalla deliberazione n. 22/24 del 3.05.2017 della Regione Autonoma della Sardegna alla struttura.

«L’incontro, che conclude l’esame congiunto previsto dall’art. 4 della legge 223/1991 – scrivono i segretari generali FP CGIL Giovanni Zedde, CISL FP Claudio Nuscis e TUCS Andrea Lai in una nota inviata all’assessore regionale della Sanità, al direttore generale dell’Ats Sardegna e al direttore della ASSL di Carbonia – si è concluso senza alcun accordo, in quanto riteniamo inammissibile che possano essere persi nel territorio tanti o pochi posti di lavoro. Nonostante le assicurazioni informali ricevute siano intervenute a scongiurare nell’immediato una diminuzione forzosa delle attività richieste alla Rosa del Marganai da parte della ASSL di Carbonia per l’anno in corso (e quindi della Regione Sarda) la San Raffaele SpA si è dichiarata indisponibile al ritiro della procedura ex artt. 4 e 24 L. 223/91 se non in presenza di un chiarimento su quali saranno i volumi di attività ed i tetti di spesa che nel prossimo futuro saranno richiesti ed applicati alla Residenza Sanitaria.»

«Per le suddette ragioni – aggiungono Giovanni Zedde, Claudio Nuscis e Andrea Lai – chiediamo, con l’urgenza dettata dalla situazione contingente, la convocazione di un tavolo tecnico presso l’assessorato della Sanità, tra la società che gestisce la Rosa del Margani, le nostre organizzazioni sindacali e la ASSL di Carbonia e teso a chiarire quanto richiesto dalla Società San Raffaele, al fine di scongiurare i licenziamenti e, nel contempo – concludono Giovanni Zedde, Claudio Nuscis e Andrea Lai –, quali debbano essere i contingenti stabili di personale addetto alla struttura derivanti dall’accreditamento riconosciuto e contrattualizzato e gli eventuali sviluppi futuri del settore.»

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Giovanni Zedde è il nuovo segretario generale della Funzione Pubblica CGIL del Sulcis Iglesiente. E’ stato eletto ieri, 22 marzo 2017, dall’Assemblea generale, alla presenza della segreteria della Camera del Lavoro e della segreteria regionale della categoria.

Il nuovo segretario, dipendente della Asl, succede nell’incarico ad Antonio Congiu che ha guidato la Funzione Pubblica CGIL dal 2009.

«Un passaggio di consegne alla Guida della Federazione – spiega Roberto Puddu, segretario generale della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente – che da una parte consegna una fortissima responsabilità al complesso della Funzione Pubblica della CGIL ad ogni livello, ma che va anche a riconfermare la caratteristica e la storia della nostra organizzazione che la vede operare il rinnovamento del suo quadro dirigente, nel rispetto delle regole che definiscono i limiti di mandato negli incarichi esecutivi ad ogni livello organizzativo. Per Giovanni Zedde il massimo incarico nella Funzione Pubblica del Sulcis Iglesiente, arriva a seguito della sua pluriennale esperienza nella segreteria della categoria e la presidenza della RSU nella Asl 7, giusto risultato della lunga militanza nell’Organizzazione nei vari ruoli di delegato di base e componente degli organismi direttivi della categoria e della Confederazione.»

«La segreteria della Camera del Lavoro, la segreteria regionale della Funzione Pubblica CGIL, a nome di tutto il gruppo dirigente del territorio – aggiunge Roberto Puddu -, esprimono il più grande ringraziamento a Antonio Congiu, al quale è riconosciuta la fortissima competenza e l’impegno profuso con dedizione, passione e totale disponibilità verso l’Organizzazione e verso le lavoratrici e i lavoratori. Ad Antonio Congiu, che proseguirà in altro ruolo la sua esperienza nella CGIL, si riconosce la grande capacità di analisi, di contrattazione, di proposta in un settore complesso come quello della Pubblica Amministrazione. E insieme di  aver contribuito alla crescita della Funzione Pubblica e della CGIL attraverso un’azione attenta ai temi della confederalità con l’interazione con le altre categorie.»

«Giovanni Zedde assume l’incarico nel pieno della delicatissima fase per la riaffermazione dei diritti nel lavoro. Avrà un impegno gravoso per la positiva definizione delle importantissime vertenze della categoria come di quelle più generali che interessano tutti gli altri settori per la ripresa dell’economia e dell’occupazione del territorio. Situazioni – conclude Roberto Puddu – che impongono la prosecuzione dello straordinario impegno nella guida della Funzione Pubblica CGIL, che saranno garantiti dal nuovo segretario unitamente a tutto il gruppo dirigente.»

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Durissima presa di posizione dei tre componenti della presidenza RSU della Asl 7 di Carbonia, Mario Orrù, Franco Serio e Giovanni Zedde, sull’ordine dei servizio del management aziendale con il quale è stato disposto «il trasferimento immediato del dr. Porqueddu e parte della sua equipe a partire da domani verso il Sirai per dirigere e operare i sigg. pazienti che per il loro trauma occorsogli devono essere trattati entro 48 ore dall’evento traumatico (linee guida per le fratture di femore)».

«Siamo venuti a conoscenza come presidenza RSU che il management ha disposto tramite un ordine di servizio il trasferimento immediato del dr. Porqueddu e parte della sua equipe a partire da domani verso il Sirai per dirigere e operare i sigg. pazienti che per il loro trauma occorsogli devono essere trattati entro 48 ore dall’evento traumatico (linee guida per le fratture di femore) – scrivono in una nota Mario Orrù, Franco Serio e Giovanni Zedde –. Riteniamo la situazione venutasi a creare inaudita perché figlia di una politica insensata di tagli quando sarebbe bastato non chiudere in Week-Surgery il CTO e permettere ai reparti coinvolti e ai Pronto soccorso di dare il massimo nell’assistenza dell’utenza 24 ore su 24 e operando con le risorse umane necessarie e non trasferendo e chiudendo i servizi per i fine settimana.»

«Per l’ennesima volta – aggiungono Mario Orrù, Franco Serio e Giovanni Zedde – questa Amministrazione non ha ascoltato i giusti consigli forniti dalla RSU e le organizzazioni sindacali sin da quando si è insediata seguendo linee di indirizzo politico sanitario che non tutelano così la salute pubblica dei cittadini che ricordiamo essere la prima condizione per avere una vita serena quotidiana per le loro primarie necessità essenziali come il diritto a curarsi secondo l’art. 32 della Costituzione.

«Tutto questo – concludono i tre componenti della presidenza RSU della Asl 7 di Carbonia – accade per privilegiare politiche di risparmio attuate dal commissario e del suo staff a scapito del diritto alla salute e al raggiungimento degli obiettivi assegnati dalla Regione Sardegna che riconosceranno probabilmente un bel premio di risultato.»

Centro direzionale Asl 7 Carbonia A

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Una delegazione politico-sindacale proveniente da Iglesias stamane ha manifestato sotto il Centro direzionale di via Dalmazia, a Carbonia, ed ha poi incontrato il commissario straordinario della Asl 7 Antonio Onnis. Al centro del confronto, il progetto di riorganizzazione delle attività degli ospedali aziendali, aspramente contestato dalle forze politiche (sia di maggioranza sia di opposizione) e sindacali iglesienti, con particolare riferimento alla decisione di prorogare, anche per il mese di agosto, l’ubicazione dell’U.O.C. di ginecologia e ostetricia presso il presidio ospedaliero Sirai, dopo che il commissario Onnis aveva annunciato al Consiglio comunale di Iglesias il trasferimento all’ospedale Santa Barbara.

Il commissario Onnis ha voluto ricevere solo una parte della delegazione, così composta: Francesco Melis, capogruppo PD; Alberto Cacciarru, capogruppo PDCI; Pietro Serio, capogruppo Il Tuo Segno per Gariazzo; Valentina Pistis, capogruppo Cas@ Iglesias; Angela Scarpa, capogruppo Piazza Sella; Giovanni Zedde, sindacalista CGIL; Efisio Aresti, sindacalista UIL. La rimanenza della delegazione ha potuto assistere all’incontro ma non interloquire,

La delegazione ha chiesto il ripristino della situazione dei reparti al 1° luglio 2015 e di aspettare il termine dei lavori del CTO, sottolineando: «No a questioni campanilistiche, la sanità è territoriale e, non essendoci un ospedale baricentrico, sì ad un DEA di 1° livello detto “del Sulcis Iglesiente” con 2 strutture (CTO e Sirai) complementari e differenziate per servizi, al fine di offrire un servizio sanitario soddisfacente per tutta la popolazione del Sulcis Iglesiente». La delegazione ha ricordato al commissario Onnis che la Asl 7 dal 2000 al 2013 ha perso oltre 200 posti letto, «il territorio ha già dato e non intendiamo aspettare o ricevere un altro ben servito con promesse e col rischio che non vengano mantenute sui lavori di ristrutturazione dei nostri ospedali»«Qualora il commissario non voglia accogliere le richieste o qualora non possa farlo per motivi a lui non riconducibili, il Consiglio comunale di Iglesias, i sindacati, associazioni e cittadini si trasferiranno a Cagliari per protestare con l’assessore Arru e richiedere il ripristino dei servizi “scippati”».

Tra i manifestanti, stamane, c’era Francesco Melis, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale a Iglesias, che già la scorsa settimana aveva preso le distanze dalla riorganizzazione della rete ospedaliera varata il 28 luglio dalla Giunta regionale di centrosinistra guidata da Francesco Pigliaru (PD) e quindi dall’operato del commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis.

Per Francesco Melis «questa riorganizzazione è un mero taglio di posti letti alla sanità sarda e del potenziamento dei servizi a questa parte del territorio. Due mesi fa il PD di Iglesias – ha sottolineato Melis – ha presentato un documento politico di riordino sulla sanità cittadina e territoriale e su questo ci saremmo aspettati un confronto con la RAS. Oggi vediamo un vecchio piano riadattato ma con una situazione sanitaria evoluta e non più corrispondente a quelle esigenze. Questa proposta per noi è il preludio alla progressiva chiusura degli ospedali minori.»

I manifestanti hanno organizzato per mercoledì mattina un viaggio in autobus a Cagliari, con partenza davanti alla sala Lepori, destinazione l’assessorato regionale della Sanità, dove chiederanno un incontro all’assessore Luigi Arru, per rivendicare il ripristino dei servizi e DEA di 1° livello con due strutture ospedaliere.

Manifestazione di protesta Iglesias alla Asl 7 1Manifestazione di protesta Iglesias alla Asl 7 2