22 November, 2024
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Con oltre 170 iscritti, il 49esimo campionato italiano della classe Windsurfer in programma nel  fine settimana nelle splendide acque di Porto Pino, si annuncia il più gettonato delle ultime stagioni. A regatare anche numerosi concorrenti di varie nazionalità, con ben 13 partecipanti francesi e altri da Spagna, Austria, Danimarca, Olanda, Giappone, Svizzera, Sud Africa, UK, Finlandia, USA. Organizzato dalla Lega Navale del Sulcis dal 27 settembre al 1 ottobre, su delega FIV e sotto il coordinamento del comitato III zona, con il patrocinio del comune di Sant’Anna Arresi, il campionato delle tavole monotipo Windsurfer LT e WS One Design precede infatti i mondiali che si terranno a dicembre a Perth, in Australia.
Ma la vera novità riguarda nutrita la partecipazione della classe femminile, con 33 iscritte, e dei giovani e giovanissimi che, sempre più competitivi, affiancano i veterani della prima e più popolosa classe di windsurf che negli anni ’70 e ’80 è stata la regina delle regate amatoriali di tavole a vela in tutto il mondo, con flotte numerosissime, e dal 2018, con l ‘adozione del nuovo e più performante Windsurfer LT, è in continua crescita: combattiva e divertente, inclusiva e basata sulle abilità e sulla tattica piuttosto che sull’attrezzatura, la Windsurfer Class mantiene le caratteristiche che ne fanno un evergreen. Sono 32 gli juniores che affronteranno il mare prospiciente le dune di sabbia di Porto Pino. Per loro si testerà l’apposita categoria 4.7, che prevede la possibilità di utilizzare vele ridotte e proporzionate al peso.
Dopo la practice race di mercoledì 27, si entra nel vivo della regate da giovedì alle ore 14, quando gli atleti saranno sulla linea di partenza alla conquista del titolo da assegnare al compimento della Course Race (previsto un massimo di 9 prove, un primo scarto dopo la quarta e un secondo al compimento dell’ottava) e, come da lunga tradizione, delle gare di Slalom, Long Distance e FreeStyle.
Tra i partecipanti, gli  attuali  campioni in carica, nelle rispettive categorie a seconda del peso: i laziali Andrea Marchesi (anche campione europeo), Luca Frascari, Peppe Barone, Celine Bordier e il siciliano Alessandro Alberti (oro ai campionati del mondo). Numerose le flotte “regionali” in particolare dalla Sicilia, con Vincenzo Baglione dello storico circolo Albaria e i cugini Marco e Massimiliano Casagrande, e Katerina Babikova; dalla Toscana arriva Alessandro Torzoni (già campione del mondo); dal Lazio Lorenzo Pavolini, Nicola Spadea e Edoardo Thermes, da Pescara il team guidato da Andrea Papa.
Nutrita la flotta sarda del Windsurfing Club Cagliari con Alberto Congiu, Alberto Sanjust, Giulia Clarkson, Roberto Spinelli, Alberto Diaz, Roberto Medici e gli juniores Enrico Niola e Riccardo Poledrini, e degli olbiesi con, tra gli altri, Davide Gessa, Angelo Usai, Roberto Soro, Gabriele Spano e Giorgio Spano.
L’organizzazione del campionato è resa possibile anche grazie alla sensibilità degli sponsor: Wella, Boomerang, Svr e Flector.

E’ stata presentata questa mattina, a Cagliari, la prima edizione del ”Water Sport Festival” di Calasetta che raggruppa diverse categorie di gare windsurf nello spot di fronte alla spiaggia di Sotto Torre. Alla presentazione dell’evento, ha partecipato l’assessore regionale al Turismo, Artigianato e Commercio Gianni Chessa che ha evidenziato «quanto sia importante lo sport per promuovere le bellezze della Sardegna in tutto il mondo».

L’assessore ha sottolineato che «lo sport è un grande veicolo di promozione turistica soprattutto nei mesi di spalla. Noi investiamo puntando sulle ricadute economiche. Il nuovo bando triennale per i grandi eventi è quasi pronto e questo permetterà di avere sempre più competizioni sportive di livello».
Per l’ideatore del “Water Sport Festival”, Salvatore Casula, «è una soddisfazione portare a Calasetta campioni di windsurf che arrivano da tutto il mondo. Saranno 15 giorni di vela e questa iniziativa diventa una grande opportunità per Calasetta, per il Sulcis e per tutta la Sardegna per far conoscere a surfisti di tutti i continenti le grandi possibilità che ci sono per fare surf nel nostro mare con il nostro vento».
Antonello Iesu, patron della manifestazione sportiva calasettana e presidente del circolo Marinai d’Italia di Sant’Antioco che organizza la manifestazione il «Water Sport Festival diventa anche un’occasione di inclusione sociale per le persone con disabilità che avranno la possibilità di avvicinarsi agli sport acquatici. Inoltre ci saranno giornate di vela dedicate agli studenti delle scuole medie e una giornata con le prove di soccorso in mare con i cani da salvamento».
Alcune iniziative saranno dedicate anche all’ambiente, con i volontari di ‘‘Legambiente” e ‘MareVivo”.
Si parte dalle World series della classe windsurfer, con dodici squadre provenienti da diversi paesi, tra i quali vi sono Finlandia, Sud Africa e Stati Uniti. In gara anche tre campionesse europee sarde: Angelina e Teresa Medde e Giulia Clarkson.
Sfide quattro contro quattro, con partecipanti che vanno dai 12 ai 70 anni.
Il 4 e 5 giugno è previsto il secondo Italian fin & foil tour, valido come tappa del campionato zonale sardo. Dall’8 al 12 giugno, si tornerà alle competizioni internazionali con i campionati europei Ifca Jym slalom.
A contorno delle competizioni sportive, ci saranno serate musicali e dj set, oltre ad intrattenimento organizzato dai commercianti calasettani.
Per Roberto Sinzu, vice sindaco di Calasetta, «il ”Water Sport Festival” è una grande occasione per promuovere il paese e aver inserito in calendario la manifestazione all’inizio dell’estate è un punto di forza per far conoscere, con lo sport, le bellezze del territorio calasettano e di tutta l’Isola di Sant’Antioco».

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Procede a ritmo serrato la circuitazione, presso le associazioni dei sardi emigrati,  del documentario di Sergio Naitza, affidata al Circolo “Nuraghe” di Fiorano Modenese, secondo un progetto regionale approvato dal Servizio Coesione Sociale – Settore Emigrazione dell’assessorato del Lavoro della Regione Autonoma della Sardegna, che lo ha incluso tra i progetti regionali da finanziare nel quadro del programma 2016 a favore dell’emigrazione sarda, con iniziative da sviluppare nel corso del 2017.

Nel pomeriggio di domenica 15 ottobre la proiezione è stata  organizzata, presso Casa Giacobbe, dal Circolo culturale sardo “Grazia Deledda” di Magenta alla presenza del regista, del sindaco – Chiara Calati – e dell’assessore allo Sport e alle Politiche giovanili – Luca Alberto Aloi – del comune di Magenta. A far gli onori di casa hanno provveduto Valter Argiolas, presidente del Circolo, e Antonello Argiolas, presidente onorario del Circolo e membro del Comitato Esecutivo della F.A.S.I.

Dopo la proiezione, Sergio Naitza ha sintetizzato le origini di questo suo lavoro, frutto di una laboriosa selezione – per un film della durata di 90 minuti – dell’immenso patrimonio di  immagini (per una durata di 120 ore di proiezione) custodite nell’archivio della RAI – sede regionale per la Sardegna. Tutte le immagini selezionate (sequenze da inchieste, documentari, servizi giornalistici, molte da celebri programmi come TV7 e AZ) sono state rimontate, sono stati conservati nell’originale solo alcuni spezzoni di interviste.

Il racconto di quindici anni di storia sociale della Sardegna – dalla fine degli anni Cinquanta al 1970 (anno fatidico in cui la squadra del Cagliari conquista lo scudetto), cioè il periodo cruciale in cui la Sardegna esce da una economia agropastorale per entrare, a seguito dell’approvazione del primo Piano di Rinascita (legge n. 588 dell’11 giugno 1962 con  fondi di spesa di circa 400 miliardi di lire diluiti a scaglioni per un decennio), nell’epoca della trasformazione industriale – si “sgomitola” attraverso l’invenzione di uno scambio di comunicazioni  epistolari tra un fratello, costretto a trasferirsi a Cagliari per cercare lavoro, e una sorella, rimasta invece nel piccolo paese dell’interno.

Attraverso il “filo rosso” costituito da questa corrispondenza “ci guardano” dallo schermo “le nostre storie”, le vicende di quel quindicennio di storia della Sardegna che ha visto: la crisi delle miniere di carbone del Sulcis e la perdita di migliaia di posti di lavoro per i minatori; il progressivo aumento del flusso migratorio verso le città del triangolo industriale (Torino, Genova, Milano); l’inizio delle servitù militari in Sardegna a seguito del “Bilateral Infrastructure Agreement” (B.I.A.) dell’ottobre 1954, con la creazione di installazioni nell’isola nei territori di La Maddalena e di Cagliari; la costruzione della diga del Flumendosa per combattere la cronica siccità; la lotta dei pescatori “poveri” di Cabras contro i “Baroni in laguna”, titolo di un famoso libro di Giuseppe Fiori (la cui inconfondibile voce risuona negli spezzoni di alcune  interviste, in particolare al giovane bandito “Grazianeddu” Mesina catturato dalle forze dell’ordine); il banditismo (“L’Anonima sequestri”) che sceglie la strada più atroce ma più economicamente “produttiva” (quella, appunto, dei sequestri di persona) convincendo il Parlamento a istituire una Commissione d’inchiesta sul banditismo in Sardegna; i primi  passi dell’industrializzazione con la nascita dei due poli petrolchimici di Porto Torres e di Sarroch; il sorgere degli insediamenti turistici nella zona destinata a diventare universalmente nota come “Costa Smeralda”; per approdare a Riva, al “Giggi” eroe della conquista di uno scudetto che fa assaporare il gusto dolce della vittoria e del riscatto non solo a una squadra di calcio ma a un intero popolo (residenti ed emigrati, questi ultimi ancora più motivati ad esaltare nei luoghi di nuova residenza nella penisola e all’estero lo “storico” trionfo calcistico).

Il commento delle immagini brilla per la felicità di espressione (i testi sono di Giulia Clarkson e di Sergio Naitza), per le musiche originali (di Romeo Scaccia) e per la professionalità delle voci narranti (Corrado Giannetti, Cristina Maccioni, Marco Spiga). Meritano una citazione sia Davide Melis (per il montaggio) sia Luca Melis  (per la fotografia).

Sergio Naitza ha motivato l’assenza di qualsiasi specificazione didascalica dei nomi delle illustri personalità intervistate, la cui voce ha voluto che si conformasse alle testimonianze rese dalla anonima gente comune. Per i meno giovani, non sarà comunque difficile riconoscere:

• lo  scrittore Giuseppe Dessì che difende i diritti della lingua romanza qual è il sardo contrapponendola al “dialetto italiano”;

• lo storico e giornalista Manlio Brigaglia che spiega il “caso Carbonia” (la città che, con l’adesione dell’Italia nel 1953 alla C.E.C.A – Comunità europea del carbone e dell’acciaio -, dovette fronteggiare la concorrenza dei carboni esteri, più economici e con minore presenza di zolfo, con conseguente crisi del settore estrattivo sulcitano, e perdita di centinaia di posti di lavoro);

• il filosofo Antonio Pigliaru che chiarisce chi è l’intellettuale democratico;

• il senatore Giuseppe Medici che illustra i risultati dell’Inchiesta parlamentare sul banditismo;

• il giovane Aga Khan che rivela come è approdato nell’isola per vedere un terreno che aveva acquistato senza sapere dove fosse collocato e che poi intravvede la possibilità di un insediamento turistico di élite su tutta la costa bagnata da un mare che ha il colore dello smeraldo.

Anziani e giovani non hanno ovviamente difficoltà a riconoscere il mitico “Giggirriva”.         

Il documentario, attraverso la suggestiva potenza delle immagini in bianco/nero, è l’ideale mezzo attraverso il quale insegnanti volonterosi che operano in Sardegna possono far conoscere ai propri allievi un pezzo importante della storia dell’isola nel Novecento, che i manuali in uso liquidano in poche righe (se va bene).

Così potranno capire che quelle “storie guardate” li “riguardano”. I sardi anziani residenti ed emigrati, nascondendo qualche fremito di commozione, la lezione di queste storie la conoscono già perché l’hanno vissuta.

Un buffet con prodotti alimentari sardi (pane carasau, formaggio, ricotta, salsiccia, dolci) ha allietato i numerosi spettatori (alcuni provenienti da Circoli vicini), ai quali il provetto sommelier cavalier Virgilio Mazzei ed Elena Marongiu, giovane laureata in Scienze e tecnologie alimentari, hanno illustrato le caratteristiche rispettivamente dei vini (cannonau Nepente di Oliena; vermentino Lastima docg di Monti) e de su “Casu Sardu” (latte di pecora con latte di capra di Fanari Formaggi).

Paolo Pulina     

Su Pranu 1 Giulio Angioni

Il Premio Campiello Giorgio Fontana e gli scrittori sardi Giulio Angioni e Giulia Clarkson compongono il menù odierno del festival letterario “Parole sotto la torre”, iniziato ieri alla Tonnara Su Pranu di Portoscuso.

Si parte alle 19.30, con La memoria presente. Sotto i riflettori Angioni e Clarkson, con la conduzione di Anna Rita Briganti, giornalista culturale (su Repubblica e Donna Moderna), scrittrice e blogger. Angioni, antropologo e romanziere: Le fiamme di Toledo, L’oro di Fraus, Doppio cielo, Il sale sulla ferita, Alba dei giorni bui, Una ignota compagnia, solo per citare alcuni dei suoi successi editoriali. Sulla faccia della terra è il titolo del suo ultimo romanzo ambientato nella Cagliari medioevale, uscito quest’anno per Feltrinelli e Il Maestrale, votato nello scorso marzo Libro del mese dagli ascoltatori di Fahrenheit, la nota trasmissione in onda su Radio3 Rai. Giulia Clarkson vinse con La città d’acqua (Il Maestrale, 2003) il Premio Grazia Deledda. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati su Nuovi Argomenti e nella raccolta Principesse azzurre crescono (Mondadori, 2006). L’eredità dei petali d’avorio (Arkadia Editore, 2015) è il suo ultimo romanzo.

Notizie dal profondo Nord: sono quelle che arriveranno alle 22.00, con Giorgio Fontana ed Enrico Remmert, moderati dal direttore artistico del festival Gianni Biondillo. Fontana, classe 1981, “milanese di Saronno”, ha pubblicato quattro romanzi: l’ultimo è Morte di un uomo felice, con cui ha vinto, a sorpresa, il Premio Campiello 2014. Collabora con diverse testate, fra cui Internazionale.it, il Domenicale del Sole 24 ore, Lo Straniero, l’inserto Tuttolibri de La Stampa e Doppiozero. Remmert, torinese, ha pubblicato Rossenotti, La ballata delle canaglie e Strade bianche, tutti editi da Marsilio. Lo scorso anno è uscito per Laterza L’acino fuggente – Sulle Strade del vino tra Monferrato, Langhe e Roero, scritto a quattro mani con Luca Ragagnin (con cui Remmert ha scritto vari libri, tra cui il fortunato Elogio della sbronza consapevole).

Ancora spazio ai cortometraggi alle 23.30: Skepto International Film Festival cura La verità nell’inganno: tra il surreale e l’imprevedibile (parte 1). Sarà presente Nicola Piovesan, laureato al Dams di Bologna, regista e sceneggiatore, autore di cortometraggi, videoclip, animazioni, documentari. Attualmente vive in Estonia, con collaborazioni in tutto il mondo.

Si potranno vedere “Deus in machina” (20′ – Italia), “8 ay” (20′ – Turchia), “Ehi muso giallo” (15′ – Italia).

Le foto delle precedenti edizioni e degli ospiti del festival 2015 sono scaricabili da parolesottolatorre.it/wp/eventi-e-gallery/ e da  parolesottolatorre.it/wp/ospiti-2015/.

E’ in programma giovedì 10 ottobre 2013, ore 17.00, presso gli spazi della Cineteca Sarda, in viale Trieste 126, a Cagliari, nell’ambito del progetto “La Rosa Bianca. Un altro genere di Storie” de Il Crogiuolo, la tavola rotonda, curata da Luisa Sassu, “Le parole della violenza e il loro contrario”.

Le parole compongono la trama, ma ci sono parole che per la profondità del loro significato, per la loro capacità evocativa, per il valore semantico che esprimono, raccontano, da sole , una storia compiuta.

Ecco, le parole della violenza hanno questo potere narrativo, poiché scaturiscono da situazioni di straordinaria gravità e da condizioni di profondo impatto emotivo che coinvolgono l’intero impianto della vita familiare, affettiva e sociale delle persone.

Ma vorremmo consegnare una speranza a chi ci ascolta e a noi stesse, perciò abbiamo accompagnato le parole della violenza al loro contrario.

Mettendo insieme tutte le parole scriveremo una trama che, forse, parlerà di un mondo migliore.

I binomi sono stati così ripartiti: ODIO/AMORE (Angela Quaquero, psicologa), UMILIAZIONE/RISPETTO (Ornella d’Agostino, danzatrice), PAURA/CORAGGIO (Giulia Clarkson, scrittrice), SOLITUDINE/CONDIVISIONE (Isabella Dessalvi, consigliera di parità), DELITTO PASSIONALE/FEMMINICIDIO (Rosanna Mura, avvocato), PRIGIONE/CASA (Paola Pilia, giornalista), POTERE/UGUAGLIANZA (Isabella Murtas, sindacalista).